o vo'tacer di voi per non far peggio. 3. salario,
, 3-3-134: ma, se vuoi far pagar l'ultimo fio, /..
/ contra chi vuole al buon ruggier far torto. b. davanzali, ii-63
flemmatico, / e voglia non avea di far quistioni. s. maffei, 100
3-1-234: tal ritegno non si può far nella canna maggiore, la quale per
mirti un flessuoso errore, / per far ombra a i viali. bettola, 102
intorno al piede che diguazza incauto, per far che perisca il natante, ghermito dalle
ingl. to flirt, propr. 'far agitare, ondeg giare '
fiore o da fogliame particolarmente decorative onde far commercio di esse o dei prodotti che
virtù di sua magnificenza / florida fronda a far fiorir fiorenza. s. degli arienti
baciamani ed accoglienze / sì come oggi dì far s'usa in firenze. monti,
fin dai più remoti secoli ci vorrebbero far credere florida questa nobil casa. lanzi,
rugge / nel ciel, dura a far ombra su la terra. bertola, 96
in su le cosce, / senza far cerimonie, ognun a caso, / e
ec., pare a tutti di saper far così, che poi alla prova si
un ingegno abbastanza docile e fluido da far gran figura agli esami, è..
2-266: diverse esperienze ci portano a far credere che il sugo nerveo altro non
, 1-224: non riusciva più a far presa sulla complicata vicenda di eventi e
anche « ichor », per non far torto a nessuna delle due voci le adopera
sopra materie spirituali; l'altro di far conoscere al mondo che 'l papa,
di un medianico rapimento. non tomi a far giulè, flusso o primiera, / e
vento. 15. locuz. far flusso: fluire, scorrere. -fluente
non fa sempre passo, non può far passata, chi non getta flustra, sf
plebe ad esser forte, / solea far teatro e scena / di pericoli e di
. d'annunzio, v-1-430: sul far della notte la macchia si cangiava in anelli
immensa difficoltà ch'io incontrerei nel dover far durare questa scabrosissima fluttuazione dell'animo di
modi de amore: / principiare, e far conclusione, / e finir. gualdo
ii-278: ecco [dante] inspirato a far entrare nel sistema fluviale del sotterra anche
... altri navili fluviatili per far ponti bisognando. 6. che
ti voglio render pane per fuggaccia, voglioti far vedere ch'io ne saprò quanto te
6. locuz. -aver foce, far foce, metter foce: andare a
collegare i fili elettrici nei dispositivi per far brillare le mine e ad accendere micce
stato borghese] è in grado di far manovrare le sue truppe e di addensarle
s'è pensato un altro modo di far l'istesso con securtà, cioè con l'
affilò allo « spaccio » come soglion far l'anguille di calata al focone acceso dal
di modena volevano una volta i modanesi far la guaina. e anche al vostro
si sarà messo alla strada, per far la guerra a minuto, e per conto
, 70: or che diavol ha a far qui un mio pari? / hass'
, senza un molto riflettere, senza far bozza o minuta, senza volersi impegnare
campo, si lascia marcire e guastare per far molto più frutto che
, 9-206: ma lei si deve far forza: su, signor adelmo, sia
principe. alvaro, 13-80: potevano far gettito della loro vita senza danno per
si consumano o si possan col gitto far d'ottone, con bellissima prattica.
crescenzio, 1-531: bisogna... far il primo getto di grossissime pietre,
, rispettose. cicognani, 1-148: a far di me una creatura a getto continuo
maravigliosi artefici di tirar metalli, di far di getto e di lavorare a tornio,
staccato dalla casa ed è andato a far famiglia altrove; come si dice delle
.. può, turbato il mar, far d'ogni merce / getto. a
sollevar il legno, si pensa a far gitto ancor degli uomini. -figur.
l. salviati, 19-80: qui bisogna far getto e cercare / di salvar le
di sventurata navigazione, perché gli sia convenuto far getto dell'altre merci che hanno valore
ii-1-212: 1 giovani si avvezzarono a far getto delle vuote generalità, a metter
qualche tempo si accorse che gli conveniva far getto di tutte le astrazioni.
(1950). 3. far suonare un disco in un giradischi automatico
a uso di moneta, che serve per far calcoli e specialmente per giuocare. bocchelli
, e gli strigoni, e 'l far mover nuvoli, trasformarsi, far parlare marmi
e 'l far mover nuvoli, trasformarsi, far parlare marmi. = voce dotta,
, 1: leal faina se', non far la ghega. = alterazione di
l'aquila / dice: « vanne a far carne sì ch'io desini ».
entrare ed uscir del laberinto dove e'fece far gheppio... al minotauro
da truffatori e imbroglioni, consistente nel far apparire una cordicella fuori da un bastoncino
, lo cui valore sta nella velocità di far parere una cosa per un'altra,
procurano con mille artifizi e gherminelle di far guastare le prime, perché trionfino le
a dirmi il vero, e non mi far gherminelle per addossarlomi per figliuolo, perché
: un altro gatto mi venne a far intorno le germinelle, col capo basso,
, da le gotte / venute per far cose di soperchio. foscolo, xvii-401
. boccaccio, ii-4-163: s'io far lo volessi / ciò che tu ora
. borghini, ii-79: si diede a far figure di terra, avendo trovato un
4. locuz. fare un ghetto: far confusione; far baccano. fagiuoli
. fare un ghetto: far confusione; far baccano. fagiuoli, 3-1-370:
, baccano. -fare un ghettume: far baccano, far confusione.
. -fare un ghettume: far baccano, far confusione. tommaseo [s
nel terreno, riempito d'acqua da far ghiacciare e da riporre poi nella ghiacciaia
ghiacciarsi cresce di mole. -impers. far gelo, gelare. anonimo, ix-525
tutte tacque. 4. tr. far diventare ghiaccio, coprire di ghiaccio.
e i fiumi? -raffreddare intensamente; far intirizzire. - anche al figur.
4-2-419: io vi farò vedere il lardo far quella fossetta nel freddarsi anco di mezza
'l ghiaccio / dentro, e di far senza l'usata nebbia, / ch'i'
giaccio delle parole. milizia, iii-513: far tutto a un modo non è freddezza
il quale osi di rompere il ghiaccio e far davvero le riforme... senza
il ghiaccio fra qualcuno: cessare o far cessare la freddezza o l'ostilità che
riconoscere il bosco a dentro, e far ponti e ghiaiate a'pantani e a'fanghi
si procacci / di pascer porci e far de'castagnacci. baruffaldi, xxx-1-27: il
potete, con l'addurgli tanta autorità, far che le loro ghiande si strugghino.
cecchi, 1-i-131: tu l'ha'a far meco altrove, ghiandaióne. buonarroti il
peste), non gli vale far casotti in campagna. = deriv
che dove è la ghiandussa, sogliono far certe unzioni d'intorno con terra ar-
, 16-vii-169: e perché non posso io far le fiche alla v. s.
come la intendevan lor signori, bisognava far la guerra a mezzo mondo e l'
molesto. 2. locuz. far ghigna ghigna: fare sberleffi, schernire
, iii-160: tu devi... far « ghigna ghigna » a quella smorfiosa
dirti il vero in faccia, e non far come / certi gnaton, che ti
dalla stessa radice del ted. winken far cenno col 4 capo
non studia in altro / che 'n far vivande per volersi empière / vuol molta
: non può'con gli altri vizii far contesa / chi la sua ghiotta gola non
per tutta la vicinanza andava proferendosi di far pruove di mangiare e di bere. biondo
furbesca razza / e molto ghiotto ancora di far prede, / l'elmo vago gli
e caratteristiche, di nuovi uomini da far le delizie del più ghiotto novellatore,
ingozzato tanto, che non mi doverrà far freddo. buonarroti il giovane, 9-481
, senza cervello, e non sa far altro che un poco radere, che
girifalco / la robba sua, ti vo'far pigliar io / e darti a l'
bastanza saporito da sé, non accade volerlo far più con arrostirlo. =
tradimento pessimo e lo 'nganno, / che far si suol per ghiottomia d'avere,
letter. ragionare sottilmente e tortuosamente; far progetti o piani astuti e complicati;
manipolare in modo disordinato e confuso, far miscugli strani e capricciosi. magalotti,
, 8: gran perfezione certo, far delle stravaganze che riescan bene! in
nelle grottesche] bertucce / studiar: far alla lotta / testuggini: portarsi a predellucce
troppo la « ghirigagna » e il far baldoria. = voce regionale: di
9-188: mirereste bertucce / studiar: far alla lotta / testuggini: portarsi a predellucce
, / entrati in qualche buca e non far motto. ariosto, 10-18: ebbe
: « ma sopra tutto tende a far qualche tiro a milano; perché vede bene
questo anno / l'armi si pon far ungere e riporre. lancellotti, 38:
vengono di mare alle bocche de'fiumi per far l'uova e figliare; e le
, 309: del suo amor a far lieta e felice / un'altra donna,
potrei ritener di pigliare un dì a far questa via che tra s. sig.
e le porte... per far che tutto sia in effetto aovato e corrispondente
al suolo, in posizione orizzontale; far cadere. -anche riti. marco
iàcomo), sm. nella locuz. far giacomo o giacomo-giacomo: tremare le gambe
me è l'ultima e è inutile far misteri; capirà, un povero diavolo come
. -maestro da giaffa: maestro nel far le cose alla peggio. sacchetti,
. redi, 16-iv-262: provai a far le gocciole nelle fondate de'cerumi sporchi
. bartoli, 9-32-81: ond'è il far con essi quel che seneca disse avvenire
-far comparire il giallo per rosso: far apparire una cosa per l'altra.
ch'io ho cominciato... a far di coteste opere caritative. = deriv
orrore. verga, 4-199: veniva a far visita, vestito in gala, colla
tagliava a tondo, specialmente se voleva far dispetto a quelli che gli capitavano sotto
che non era per poter durare a far quelle spese: onde si cominciò a dire
/ i'non posso di lor giance far tesauro. = variante di ciancia (
, mi avrebbe mai più tirato a far conferenze. gozzano, 151:
: * freddo '. gianicchio. far la parra. = dal nome proprio
tempo che li gianizzeri vanno fuori a far li raccolti..., restano le
suoi compagni gironzavano pei giardini pubblici a far delle carezze pelose ai bimbi condotti dalle
dell'italia giardino dell'impero e volevano far l'italia invocando l'aiuto straniero.
musica, il cui assetto definitivo si può far risalire intorno ai primi anni del 1900
un attimo. = si suole far derivare dal lat. tardo zaberna (editto
giorni nostri pezzi di nove braccia per far giganti. foscolo, xv-132: vado a
, e non s'avveggono che sapete far de'giganti. -fare passi da
: / che ne so io? far che si cicali / del fatto mio.
, 24-65: questi gigantacci, / può far cose sì grande la natura! berni
avrebbe decifrati a prima vista per non far schiattar... quel gigantaccio di margutte
ben picciolo seme di quelle voci per far che la pianta della verace fede giganteggiasse dentro
2-46: cominciò... a far eseguire giganteschi lavori di riattamento nel fabbricato
20-32: questa è smeralda / che per far bei ricami e bei giglietti, /
. scappi, lxvi-2-35: per far pottaggio di carne magra di cigotto di
... che un sarto per far bene un gilè deve prendere...
/ i convalli / liglioletti pendolini, / far catena a i fron- dutissimi, /
. bellini, i-52: in quanto al far io la cicalata,... esci-
, non ti diss'io che non volevo far troppo ro- more? mattio franzesi,
può il rettorico rettoricamente trattare, e far fiorir le rose dal ginepraio.
qualcuno o qualcosa in un ginepraio: far entrare, implicare qualcuno in una faccenda
in un gran ginepreto, nel quale poteva far di meno. = deriv.
, un pecoreccio, un ginestreto / da far girare il capo agli avvoltoi?
, lxii-4-12: vi sono molti telari da far or- mesini e gingani di lana e
. tergiversare, perdere tempo, non far nulla. a. casotti, 1-3-68
. la mia non ebbe mai che far nulla con titoli, palazzi, impieghi
odiato perché aveva avuto l'abitudine di far loro la spia presso al maestro.
e si riceve stimolo dall'altra a far male a'suoi simili co'fatti.
... vi chiedono di far loro quel servizio, di mettere insieme tante
avere una derrata a ginocchio, vo'far ciò che tu vuoi e ciò che ti
: non ci fu verso di persuaderlo a far testamento; e mentre il freddo gli
agostini, 5-7-38: orlando che 'l vuol far un nuovo giobbe, / menò la
compiere le patite loro prodezze andarono a far baccano alla porta del romano collegio.
s. v.]: 'giocacchiare', far piccolo giuoco. 2. tr
da giuocare debbono al palo spesse volte far prova. velluti, 81: giucava
azionari. slataper, 2-279: il far visite e il giocare alla borsa rende
trascorrere le ore in piacevoli passatempi; far festa, gioire. federico ii,
fra due sassi, e giocavano a far la merenda. de roberto, in:
iii-24-192: sapete anche giocar destro nel far comparire e scomparire, staccati e riattaccati
le gelosie del paese, e saperle far giuocare a tempo per l'interesse che
: quelli che mettevano avanti che potessero far miracoli nello stato di ferrara, o
giuocare su la lira, ma di far da vero d'una piccola terra una gran
dicendo: io voglio de'versi sonori per far giuocare le trombe e i timballi.
qui ancora che gli spagnuoli fossero per far giuocare il personaggio al principe di spagna
: non sapeva chi lo tenesse di far la festa a compare santo, che gli
: 'giuocare a carte scoperte ', far le cose senza segreto. pratolini,
scambievole giuocar d'ingegno a deludersi e far trasvedere. bocchelli, 1-i-51: credette di
143: giocare e perdere lo sanno far tutti... non ti mettere a
serao, i-123: era pronta a far fagotto, per non pagare nessuno. già
s. v.]: 'giocherellare', far giocherelli. e anco perdere il tempo
cecchi, 24-20: ricordatevi / di non far le gio- chesse. allegri, 263
finito il desinare venne un peti fante a far giochi di mano. marino, vii-291
ch'un de'più destri giuochi che far sappi / è trarre un paio di
topolino, in cambio di attendere a far nuova caccia, ti dai ora a miagolare
è con mostri movibili, cioè con far vestire uomini da orsi, leoni od altro
, / coi giuochi dell'ombra sul far della sera. c. e. gadda
burlare di me, cattiva bella; non far giuochi di spirito, non dire bei
le trombe per operare il vuoto, far salire i liquidi. de marchi,
giuoco d'uccelli che un particolare volesse far esercire senza la sua particolare assistenza da
che giuoco giuochiamo? lei mi vuol far perdere del tempo? guardi che non
dette prova... di saper far buon viso a cattivo giuoco. moravia,
era antipatico, ma... dovevo far buon viso a cattivo gioco.
la moneta d'oro è intesa più per far giuoco nel commercio esterno che nell'intemo
alfieri, 1-183: di noi stimavi / far gioco: oh rabbia! manzoni,
girare in gioco: diventare (o far diventare) motivo di gioia e di conforto
toscani, 130: il bel gioco è far de'fatti e parlar poco. ibidem
2. eseguire esercizi ginnastici; far giochi di acrobatismo e di destrezza.
6-i-147: ne'casi pericolosi si deve far capo agli uomini risoluti, non a colore
-ma no, tu non hai da far questo, hai anzi da far quest'altro
hai da far questo, hai anzi da far quest'altro. -no, tu
-no, tu, non sei nato per far così, devi invece far cosà.
sei nato per far così, devi invece far cosà. -no, tu non sei
: tutti i giovanotti si danno a far gazzarra, agguantando a gara le più gioconde
. / [i folletti] godon di far qualche bizzarro inganno / a chi san
umanità della sua natura siano potenti a far che ciascheduno brami di essergli schiavo.
discoli vi sono / che seguitano a far peggio di pria; / e quando
altro, ed aggravandosi, lo facci far vento. 8. tess.
e l'altro apprese, / a far le gioie altrui naufraghe e meste. alfieri
, gioire, divertirsi, sollazzarsi, far festa. compiuta donzella, xxxv-1-434:
15-1): i'ho pensato di far un gioiello / che si'allegro, gioioso
piangendo, d'offerire / e di far ricca la pira dolente, / dove giacea
/ a chi mi può guerir e far gioioso? calogrosso, 67: l'alma
, e si mangiano le lastre e vogliono far paure altrui coll'andare e colle bestemmie
v-401: * fare il giorgio ', far l'uomo armato, o pure lo
buona parte la cagione dello scrivere e far publico il giornale de'letterati. redi,
debbono d'ogni gravamento... far la ricevuta delle robe gravate..
pulci, 22-14: quel che sia da far si disputava: / così son trapassate
77-: prendono [i muratori] a far talora qualche edifizio, non a giornate
andato via che aveva ima faccia da far paura... eh già, ci
/ con una o due pinzette a far giornata. -fare, dare giornata
ser giovanni, ii-16: essendo per far giornata contro gli alamanni,..
parti di donavert, con animo di far giornata cogl'imperiali. -fare la
5-i-47: avendo massime preso risoluzione di far alcune giornate in barca per po sino
dire a giornate, essendo forzato a far piuttosto molto che bene. rosa, 93
/ andando queste giornatine belle / a far qualche gradita passeggiata / per riveder le
temevamo per quella strada, ci fecero far giornatacce del diavolo, senza darci tempo
di sotto la giornea peripatetica, per far, cred'io, ima maschera di nuova
che io m'affibbi la giornea / a far cotesto. f. f.
l giomeino indosso a la divisa far festa a un mammolo. =
raineri, 4-6-34: non bisogna qui far del bravo, no, giorneone, tu
un giorno in ballatoio, / a far qualche letizia per panello. bembo, 1-7
quello in cui il contraente a premio deve far conoscere le sue decisioni in merito alla
perderla. -a giorno, sul far del giorno: all'alba o all'aurora
12 (214): uscivano, sul far del giorno, dalle botteghe de'fornai
: a questi giorni si trasferì qua per far motto a questo esattore. cagna,
di notte minacci di durare sino al far del giorno: e per estensione di cosa
messe, / con buona gente, per far lor divieto / che, mentre gli
: comprava anche la roba amena per far vedere che era a giorno di tutto
.. dove li occhi tuoi solean far giorno. -progredire culturalmente, uscire
. -far di notte giorno; far di giorno notte: v. notte
giorno 'per 4 informare, riferire, far sapere, far noto 'o 4
informare, riferire, far sapere, far noto 'o 4 far manifesto ',
sapere, far noto 'o 4 far manifesto ', ecc. è modo ripreso
può insegnare, autenticar libri, giosare, far concilii. = deriv. da
sistema a piastra circolare fissa usato per far girare, nei cantieri, più vagoncini,
ix-314: voi gite molto arditi a far la mostra / con elmi e con cimiere
in su la piazza; / e mosterren far giostre e torniamenti. -fare giostra
due, a tre, ecc.: far fronte da solo a una, due
parea troppo per scherzare e poco per far da dovero. gemelli careri, 2-i-105:
che più di lui si dilettasse di far beffe e giostrare altrui. g. m
il giovane, 10-919: questa debbe altrui far gran giovagione. deriv. da
vogliamo oggi uditori nobilissimi / (possendo) far due cose, dilettarvi / e farvi
/ voi pure ite in campagna a far tripudio, / o rabule forensi,
gl'ignoti, a cui di ben far giova. sennuccio del bene, ix-44:
i-105: colle buone / l'obbliga a far l'un come si mena un montone
catena: e lo lasceresti... far qualche giovanezza, or che l'età
i'non mi metto più / a far a piè questa gira. siri, ii-580
d'ogni tempo n'è, / far più ben non si può, / perch'
fece, / ben si credette far gran maraviglia, /... /
mano fornito di due manici atto a far ruotare la madrevite durante il lavoro di
. attrezzo a mano, usato per far girare un maschio durante la filettatura di
lui, a cagione di fuggire il far così lungo giramento, come navigando facevano
carabinieri e tutto il resto, da far venire il giramento di testa, se
con le girandole in mano, il far capitomboli, tesser facile al riso ed
meco tanti complimenti di parole e a far girandole di cerimonie. guerrazzi, 2-558
girandola. -dare nelle girandole: far pazzie, impazzire. a. casotti
quegli uomini che sapevano girandolare modi di far denari. botta, 6-i-53: esservi
). girare1, tr. far ruotare su se stesso, intorno al
girate dal vento. 3. far roteare (con par tic. riferimento a
il solino. 5. far cambiare direzione, sospingere verso un determinato
tu li giri, / come può far amor criar martìri / sì dispietati ch'uccidan
una vicina. 14. far circolare, impiegare, trafficare (il denaro
girati cento milioni. -distribuire; far passare di mano in mano (un
16. mutare, trasformare, far cambiare. - anche rifl.
d'occhi senza altro, gli può far vivere sempre contenti e felicissimi. tasso,
posizione. verga, ii-289: bisogna far girare la pianta [del teatro].
di qua, tante di là, far girare una notizia, sopprimerne un'altra,
berni, 141: come falcon che a far la preda intende, / che gira
. gozzi, 1-108: si diedero a far girare i bicchieri. foscolo, xvi-229
: chi fa ballare i burattini usa far girare il piattino a metà della commedia
boiardo, 3-2-42: altro riparo / far non si può, ni fare altre
il papa ai furfanti: cose da far girare il cervello a qualunque galantuomo.
giotto e quella di cimabue? da far girar la ragione, a uno che le
: v. sangue. -girare, far girare a qualcuno le scatole: v
soppreso, girava largo, per non la far più oltre multiplicare. buonarroti il giovane
cfr. arrostire). raro. far cuocere allo spiedo. dossi, ii-237
d'un oriolaio se si occuperà a far gira-rosti. nievo, 37: l'affaccendamento
girata, sf. il muoversi o il far muovere in giro; voltata; roteazione
ghi è tocco tanto a me / a far vita arrabbiata / ch'or a questa
le girate, gli imbrogli che potevano far risalire a quel nome. codice civile,
locuz. -dare la giravolta al cervello: far pazzie. g. m.
più. -gire a rischio di far qualcosa: esser sul punto di far
far qualcosa: esser sul punto di far qualcosa. ariosto, 29-37: aveasi
in quella sera sali che far porria? / gire per lunga parte,
firenzuola, 987: per far de'versi cotal volta a caso, /
nievo, 497: la nobiltà tornava a far capolino; io non me ne incaricai
gli occhi, e più pietosi giri / far, come suol chi de gli altrui
consisteva nel far passare un marinaio legato 23. locuz.
, servono per lo più solamente a far concepire la cosa... a
bertola, 144: mi affrettai di far un giro per le campagne, scostandomi
portare in giro o a giro: far ruotare, far muovere con moto circolare;
o a giro: far ruotare, far muovere con moto circolare; far scorrere
, far muovere con moto circolare; far scorrere con andamento tortuoso. petrarca,
albina una correggia eletta / e che a far rutti gione / presso a'lucchesi
, di correre all'armi, e di far tumulti e sollevazioni. mazzini, i-36
girovaga toccavami menare. percoto, 391: far vita scioperata e girovaga, frequentare le
i medici il moto, presero a far qualche gita. carducci, ii-19-11: anche
si muova [il cancelliere] a far gite straordinarie, senza essersi prima certificato
paulina, iii-5: si deve procurar di far venire i cavalieri a ferirsi con il
sonati, e volle andar da sé a far la * gita '. 12
a un modo. -far gita, far gite, far le gite: passeggiare,
. -far gita, far gite, far le gite: passeggiare, far moto
, far le gite: passeggiare, far moto. grazzini, 4-139: -vogliam
mattina / tra passar in far gite, e 'l dì pe'prati.
sul prato di questa villa per andare a far gita. -far gita a un
gambini, 6-34: lì si fermavano a far merenda i gitanti. 2. tose
questo! -e giù una mala parola da far arrossire gli antenati dipinti. pea,
, ecc.); abbattere, far precipitare (da una condizione favorevole a
il paggino in giubello scarlatto / a far motto correva lì in quella.
campo aperto, / va'pur a far d'una città un deserto. g.
, fare il giubbone a qualcuno: far giubboni con la lingua: sparlare, parlar
4-14: del tuo favor i'voglio / far giubilante festa: / ch'ai grave
pieno d'opere, che altri non può far se non iddio; deh rallegrianci e
, il gesto, gli atti; far festa, tripudiare, esultare. beicari
; nel quale, non solo si doveva far riposar la terra dalle culture, ma
spegnersi poco a poco su quelle strade per far posto ad aspetti tutti di strage,
tolleranza dei pentimenti non importanti e per far fronte ad un giudaismo di puntualità convien
sono in scena; e della musica può far meglior saggio un che non è de
st'altra, e in quella facilità di far meglio trovo lena e stimoli di mettermi
dove un giudicatore canuto fosse « a far l'alta separazione degli eletti da'reprobi
, scultori, pittori da eleggere a far parte della giunta medesima. comisso,
appartenente all'ordine giudiziario, chiamato a far parte di un organo giudiziario come rappresentante
galileo, 3-1-400: è temerità voler far giudice il nostro debolissimo discorso delle opere
i giudici della giostra e volevo non far disonore alla mia bella. b.
, entrare giudice o fra i giudici: far parte di un collegio giudicante; avere
; io non voglio imbrogli, né intendo far da giu- dicessa. tommaseo [s
3. stor. donna ammessa a far parte del consesso dei giudici (presso
cattaneo, ii-2-118: se il banco potesse far qualche uso del denaro depositato..
le trame di lui, non osò far altro che richiamarlo dall'esercito. manzoni,
suoi colleghi hanno sì gran potere a far che poscia intervenga. e mancano aforismi
o nulla. massaia, x-180: vuol far credere che il detto imperatore fosse una
badare ai suoi interessi, e non far giudizi temerari contro il prossimo. montale
bembo, 1-5: prima d'amore potranno far giudicio che egli di loro s'abbia
da te, non altro se non far giudicio ed amare la misericordia.
dio, alzato il suo trono, volea far giudizio degli empi e salvare dalla lor
ducati. boccalini, i-37: per far esatto giudizio della vera qualità de'geni
gabinetto di lettura e sembrava stesse per far giudizio nel nuovo posto. pea, 7-338
, 2-23: d'una buona fanciulla / far certi giudiziacci è una vergogna. magalotti
. -mandare in brodo di giuggiole: far andare in solluchero (ed è alterazione
che uno, che ho io a far di moglie? / anzi or è che
ancor esso di esser coltivato, per far uso de'suoi semi in vece di
per fabbricare strumenti, che abbian a far forza, come balestre e simili, et
san mattia, / non torni a far giulè, flusso o primiera. 2
tutto giolivo per lo ricevuto liquore, senza far dimoranza alcuna, frettolosamente al cairo ritornò
ama scherzare o agisce in modo da far divertire gli altri; persona poco seria;
, e ridicoli essi, mentre voglion far ridere altrui. albertazzi, 492:
d'altre civaie, tornar al quartiere e far pentola insieme coi più vicini. jovine
tutte..., la invitassi a far testimonio che un giumento ha ragliato su
con quello si rappiglia; ma per far d'esso schietto formaggio, raviggiuola, giuncata
un giuncheto 0 in un vetriciaio a far cestole, sportole, fiscelle. lustri,
, che dalla spagna ci viene per far le corde da bindoli. d'annunzio,
268: -ricordati, / non mi far truffa. -com'ho fatto al medico
cenno che parli, e senza lunga / far filastrocca al suo ammenne giunga.
/ sì ch'a le belle rime pò far zunta. varchi, 22-54: non
voce dello stesso preterito si è usato far la medesima giunta. 'potei, godei
una volta gli fu d'uopo di far nuova giunta alla tavola, ed apparecchiarla
spezzata di monsignor di termes, per far riscatto del signor adriano baglioni, con
nemico, si vuol di prima giunta far trascorrere la cavalleria leggiera per far de
giunta far trascorrere la cavalleria leggiera per far de i prigioni. -al primo
zelo nell'investigare i mezzi opportuni per far regnare l'abbondanza del grano nel regno
papa paolo, e non deve recusar di far l'officio proprio della persona ch'ella
. franco, 253: che poss'io far, se, in premio di quant'
ariosto, vi-274: promesseci / oggi di far a quel ruffian, con l'opera
bartoli, 20-1-182: sommossa mioscindono a far seco giura d'ucciderlo. =
rimbeccando don bastiano con un sorriso da far dannare l'anima: -lo so
: sia io tenuto... far giurare tutti e singoli popolari della città
è deferito da una delle parti per far dipendere esclusiva- mente da esso la decisione
capo mio con giuramento le promisi di far quanto era il suo volere. davila,
37-3: se l'uomo giura di far alcun male, / s'e'ne lascia
tutti a lei, tutti giuraro / vendetta far su l'essecrabil testa. fed.
offizio del capitano. -entrare a far parte di un ordine cavalleresco o di
giura / che dio ne 'ntenda di far cosa nova. alfieri, 1-9: a
tre soggetti,... senza far pompa di termini strani ed oscuri e
giurato e conselieri... debbano far electione di un giurato intelligente et atto
: la sorte l'aveva chiamato a far parte della giurìa e aveva potuto vedere
che in qualche modo ànno a che far con una corsa ciclistica,.
che quando taluno crede aver diritto a far inserire una smentita una rettificazione una risposta
g. bentivoglio, 5-ii-140: fece far loro una proibizione giuridica per via di
santa sede, possono governar le chiese, far regole pel governo loro, appruovar confessori
luoghi esenti dalla giurisdizione episcopale, a far ciò che richiederà la pubblica utilità durante
giurisdizioni, che s'impedivano reciprocamente di far bene. cesarotti, i-70: ma se
, 1-29: minacciando il pontefice di far tanto contra di loro, ch'essi
che al presente non aveva, volendo far questo. serdonati, 9-450: queste erano
persa gloria, / parte per non far cose / che ad altri dien di me
lasciato vedere sui mercati, non che far tasse, ed in quel luogo non vi
, per stroncare le pretese illuministiche, per far scaturire la verità dalla lotta politica,
ha per uso, / cioè di far le gran cose cadere / e le minor
conviene alla gran donna / d'umiltà far suo ghirlanda, / ché vertù così
venuto in quel tempaccio d'inverno a far quattro ciarle con una ragazzetta sul rivale
, si stemare convenientemente, far corrispondere per fettamente; mettere
geometriggiare, il puntiggiare, tirar linee, far figure, far cerchi, segnar
tirar linee, far figure, far cerchi, segnar con la sesta, giustare
l'infedele o l'eretico, potendolo far prigioniero e convertirlo, non pare che
; e li parve buon mezzo per far questo quella sua non mai più udita
, il tempo che vorrà prendere, per far trionfare la giustizia? pascoli, 150
18-37: credo che buon sarà forse far triegua /... / e dare
anni, non essere arrivato a tempo a far impiccare sulla forca pubblica certo filarenzo calzamaglia
di narrare storie, si affannano a far giustizia, condannando e assolvendo, perché
414): ogni studio ponevano in far che dal fuoco la ninetta dovesse campare
, ii-65: la folla inferocita voleva far giustizia sommaria dell'assassino, pallido e lacero
il croce... si accinge a far giustizia, da un certo punto di
ufficiali del parlamento di parigi, per far giustizia sopra i luoghi a'suoi sudditi.
, in teoria, sarebbe toccato a far giustizia a renzo tramaglino. pirandello, 7-318
. muratori, 5-iv-77: contuttociò si vuol far giustizia ancora a questo [sonetto
/ colle mie mani istesse mi saprò far giustizia. cesarotti, ii-122: non
di torre, che allora erano sopra il far lastricar le vie, che facessero rilastricar
che il fine ultimo dell'impresa fosse di far morire il re e la regina con
disurpa e giustizia la roba pur di far quattrini e godere pensando solamente all'oggi?
giusto, diligente e bello, come sapete far voi. caporali, ii-31: veggio
per attaccare la fune che sarebbe servita per far cadere l'albero dalla parte giusta.
giusta poi, / d'oltraggiar me per far servizio a voi. menzini, 6-84
: arriverò giusto in terra santa a far la settimana santa e le feste di pasqua
suo servidore l'avvertì che non accadeva far quella spesa, poiché in casa ve
, i-68: tendono giusto giusto a far che nascano componimenti quali ella li vorrebbe
di pagar questa somma giusto per non far questa cattiva comparsa. alvaro, 5-26:
, il prefetto cicero, giusto per far piacere a monsignor rettore. landolfi,
con l'olio che si dà per far vomitare, la cozzione della malva,
raccolto, / che 'l ferro uso a far solchi, a franger glebe, /
mi abborracciano, affardellano, tirano a far stampe, non rispondono, paiono sgarbati
, 6-81: gli altri ch'a ben far poser gl'ingegni. d.
ammirazione per il suo superuomo per potergli far vivere accanto una forte coscienza che sappia
dire che prima di vederla avrò a far il giro del globo! -fare un
del sangue. algarotti, 2-33: per far girare i pianeti, il sole non
un gran che, non ha da far altro che premere la materia globulosa che
quel ch'i'dico, / gloria di far vendetta a la sua ira. s
che viene a frugarmi nel borsellino per far del bene a sua gloria. bocchelli,
mai potrassi gloriar fortuna, / che possi far cangiar sua voglia all'alma. tasso
volte il vero. -figur. far risaltare, mettere in evidenza. fogazzaro
, se per li miei atti potessi far cosa a voi graziosa e accettabile alla
ingiuria; ma se ciò non faciesti né far potesti, tormento globoso rendeo in me
: che ha ei mandatoti / a far la spia il glorioso milite / dov'anda-
. per estens. spiegare, interpretare, far comprendere pienamente (un discorso, un
principe de'medici ippo- crate, dovendo far menzione del 4 cumino ', usa la
.; se poi le sente far glu-glu senza interruzione allora esclama:
si pone nel principio del ragionare nel voler far risposta, e vale quanto saria a
, 24-336: cavatevi pur la gnagnera di far cardinali quanto vi pare: e se
in queste ostentazione el ti conviene / far che 'l tuo simular sia ben coperto:
, ghiottone '; cfr. venez. far da gnato 4 fare il magnone '
uno aveva un po'di gnégnero poteva far da sé. cicognani, 2-170: assuntina
tolti; ed io promettoti / di far ciò che tu vuoi e perdonargnene,
da porre in relazione col milan. far gniffin * sorridere sardonicamente '. gnoccata
gnocchi / voi pure ite in campagna a far tripudio, / o rabule forensi
lei ne'lucidi occhi, / e a far con lei della sua pasta gnocchi.
dei versi sciocchi, / ognun può far della sua pasta gnocchi. -prendere,
altro, sandra, ci vuol, che far lo gnorri; / tu fai viste
/ quel vivo argento, e parean far del matto, / con le code guizzando
/ di darsi al birro, / di far la robba / a suon di gobba
sesto, sistemare. -scherz.: far ringalluzzire (un vecchio). bartolini
, 522: non manchi [chi vuol far fortuna]... di figurare
suo ufficio, che è quello di far cadere l'acqua dalla parte superiore. questo
9-2-49: voi suderete goccioloni bastanti a far nascere... non che una
o godenti il modo di vivere senza far nulla. -sostant. gioberti
cosa un poco / mi drai per far godenzo, / a ciò che vuoi assenzo
, quelli materiali); spassarsela, far la bella vita. testi fiorentini,
pietro de'faitinelli, ix-314: lassate far la guerra a'perugini / e voi v'
, povera diavola. -figur. far da padrone. lancellotti, 77:
impiegare utilmente, con proprio vantaggio; far fruttare. m. villani, 20-33
fosse apparecchiata e pronta in otranto per far impeto in levante. manzoni, pr
finita più, e insieme che bisognava far presto e godersela perché, cambiando la
veramente è bello a chi lo sa far bello con il tuo mezzo.
le più squisite delizie felicissimamente mi potevi far vivere. siri, 11-554: pro
nel 1646 una compagnia si esibì a far quel canale, purché le si desse per
, non è già ch'egli pensi a far colpo, a procacciare un lussuoso goditoio
goffezze. gonzaga, 11-49: chi volesse far un catalogo di tutte le goffezze del
questo bestione, nascessero nuovi soggetti da far ridere i sassi. = deriv
raineri, 5-6-46: oggi s'usa di far così, di far il goffo per
oggi s'usa di far così, di far il goffo per ingannar gli astuti.
del goffo: / chi non sa far stupir vada alla striglia. baretti, 1-1
-fare, giocare a goffi: far la figura dello sciocco; del semplicione
matto / a voler star qui a far ai goffi e inviti. lippi, 3-571
1-53: che ti dà il cor di far mosca obro- biuzzo / chicchi bichicci,
: non può'con gli altri vizi far contesa / chi la sua ghiotta gola
. in un altro la pazzia di far gran pasti e mettersi ogni cosa giù
anche non fosse riescito ad alcuno di far cantare il piano, come lo faceva cantar
ciascuno, ancora che satollo, potesse far gola. redi, 16-iv-151: per farvi
. machiavelli, 902: segue in far buona cera e fare i pasti golfi
tolto a aiutar dolovico / tu vuo'far del bravoso; e sì te 'l golli
che sia il vero ora voglio andare a far da cena. d'annunzio, v-2-205
di avere con che si sono mossi a far publica mercanzia del sangue di cristo manifestamente
impaziente. iacopone, 50-58: de far signi sì sono desiusi, / far
de far signi sì sono desiusi, / far miraculi, rendar sanetate, / de
, dove quel golosàccio dell'esofago, per far servizio al ventre, ingollerebbe il fondo
. cantù, 273: passò senza far motto né cenno tra i cortigiani,
374: io non son troppo avvezzo a far capitoli; / però risponderovvi alla carlona
cantare, ridere, solazzare, giocare e far quanto t'aggrada. galileo, 1-1-60
non possano né debiano portare, né far portare, né mandare il gonfalone di fuori
tratto fuori il gonfalone della giustizia per far l'esecuzione. giov. cavalcanti,
, questa sola stanza è bastante a far credere 4 non solamente radissime, ma
fama. 2. per estens. far crescere di volume; ingrossare, dilatare
: l'aveva [la luna] da far mille facende, come sarebbe due volte
-far sporgere in fuori, incurvare, far rilievo. cellini, 579: avendo
a verun'altra scrittura è lecito il far grandi le cose, gonfiandole. alfieri,
non mi si dica che 10 voglio far gonfiar l'entrata, si prezzi a lire
. girava in mezzo alle gonne a far della maldicenza. -figur. accorgimenti
su le gonnelle sugli zoccoletti, per far vedere le calze rosse. pascoli, 308
/ co i globetti del gonnello, / far le fosse al polpastrello? g
. -essere discaro una gonnella: far molto dispiacere. s. bernardino da
dominare dalla madre o dalla moglie, non far nulla senza la loro approvazione.
non avvedersi che certi buffoni non sanno far altro che imbecherare il popolo! gozzano,
mi suggeriva con voce melliflua di non far il gonzo o il cattivo, ma
nel qual dio già aveva ordinato / di far, morendo, di sangue gran gora
appena una soave capinera, intenta sul far dell'alba ai suoi strilli ed alle sue
ed alle sue cadenze, avrebbe potuto far scomparire la vocina flautata del colonnello,
già dalla man destra il gorgo / far sotto noi un orribile scroscio. p.
di vino. 9. far passare un gas in un liquido per purificarlo
, 1-271: il grave de la vita far leggero. -che occupa con insistenza la
, / la gravezza del sonno ciò far niega. nardi, i-494: mentre
di recarlo al volgare; benché malagevolmente far si possa per la gravezza del libro
142: per terra non poteo far lor gravezza, / per mar diè lor
e molto buona, e bella per far gravicembali e liuti. cellini, 1-5 (
! mazzini, i-574: non bisogna far gravitare sulle amiche e sugli amici bellevue
, 1-120: mastro gentil, per far più bello / e aggiunger grazia al ricco
scrivesti... di voler venire a far la state a fiorenza: il che
2-221: l'autore procura tratto tratto di far 11 faceto; ma lo fa con
i-5: la supplico ancora a volermi far grazia delle sue rime. tommaseo-rigutini,
concedere la libertà a una persona per far cosa grata all'altra; dare in
/ un vecchio di stravolta architettura / a far le grazie intorno alla signora? s
fermo e lucia, 489: volevano far la festa al signor vicario di provvisione
cecchi, 1-ii-301: era benigno in far grazia / a i fuorusciti che gliela chiedevano
veri e spesso meschini moventi, senza far grazia all'illusione.
adimando in graccia / che quel che far si die', presto si faccia. caporali
, era l'ultima sciocchezza che potevano far gli uomini pazzi. goldoni, iii-727
, 5-16: né con ginevra mai potei far frutto / ch'io le ponessi in
leal servente, / non vi so graze far di tante onore. dante, purg
ch'e's'awien più al bue far santà, la richiese d'un costereccio.
perch'erano zannate e grazianate, / da far venire a ognun la mosca nera.
varrebbe rappresentare il personaggio così chiamato, far la parte del graziano; ma, probabilmente
galeotti e condannati a morte graziati per far tale lavoro rischioso, sono stati sostituiti
filosofo,... egli può far conto di non aver mai più una consolazione
circostanze della vita, poteva in casa far tutto quello che voleva,..
-è quello al qual i modanesi volevon far la guaina? e che dicono che
iddio, se tu vuoi perseverare in far giudicio de le mie colpe, i miei
dopo il suo viaggio in svizzera, voleva far capire a tutti 1 costi di «
-pungere, sferzare, colpire a guaio: far soffrire atrocemente, al punto da strappare
, v-16-34: non tornò mai a far guaita. costituto del comune di siena volgar
cagnetta... si dà a far de'guaiti acuti come il fischio d'
. hanno [tacque correnti] nel far lavorare macine di molini, cartiere,.
lungo viaggio per portarsi in montagna a far gualcare le loro tele di panno. d'
nel tornar da un suo mulino / da far rifare alla gualchiera i mazzi. g
gualcisce altre pitture. 3. far afflosciare, far diventare vizzo, pestare,
. 3. far afflosciare, far diventare vizzo, pestare, stritolare (
. fagiuoli, ii-79: pre- tendon far le belle vite strette: /..
polvere di gualdo che s'adopera a far i panni neri. 2.
cappe / servir per quei signori a far gualdrappe. nomi, 2-39: provede per
in la gualdrappa de panno ne possano far una fassia de seta tanto larga quanto
avea seguitato un po'di tempo a far del mio meglio per ispingere punzecchiando il ros-
lini s'è ritrovata la maniera di far la carta, pestandogli bene; poi cacciati
in cui venga dal core / a far di sé pomposa mostra amore.
era attendato alla campagna, / per far al re marsilio e al re agramante /
gli stivali / il fosso cavalcare e far la canna, / tenendo 'l capo in
mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli
vaglion dell'ipocondria per iscusa, per far vita più scelta e ritirarsi a mangiare in
passando da'guantari, si può loro far dare un poco d'acqua nanfa
, i-545: forse io ero nato per far l'esule, incravattato e guantato di
piccola guantieretta comune, perch'io possa far colazione. -vezzegg. guantieruzza
avanti, / che, per non far a'pelliccili oltraggio, / io pesto agresto
un giorno gli amici sono riusciti a far credere che nelle farmacie si vendevano i
-calzare, andare come un guanto: far aderire perfettamente, adattarsi convenientemente. -
bocchelli, 6-13: persuadere il popolo a far la rivoluzione, sarà facilissimo; non
prefettizia), che ha l'incarico di far rispettare le leggi sulla caccia e di
androne del palazzo erano stati messi a far guardia nella prima anticamera del nuovo signore
si guadagna la vita a filare e a far la guardadònna. documenti sul parentado medici-gonzaga
pare in fede mia, / di far da guardadònna a un primo parto.
dalla coccia al pomo, e serve a far riparo alla mano nel combattimento. il
di proteggere il patrimonio ittico e di far applicare le norme vigenti che regolano la
guardai / nel viso a'mie'figliuoi sanza far motto. boccaccio, dee.,
vani? -stimare, apprezzare; far gran conto di qualcosa. giamboni
piena ». -intr. cercare, far ricerche. sacchetti, 220-34: io
s'ingegna in poesi s'attiè / far che sue rime a l'arte guardinò.
ascoltava quello che si diceva, senza far motto. botta, 4-444: chi non
un animale, ecc.); far durare, assicurare l'esistenza o la
v'ha condotto, / siface, a far accordo coi nimici, / senza guardare
fianchi dell'atrio vi si potrebbono far salotti che guardassero sopra giardini.
, 22-166: ei non guarda a far questa proposizione in tempi calamitosissimi per tutto
se a qualsivoglia omo di bon giudicio occorresse far una orazione di cose gravi nel senato
com'e'si fa sera, / non far da cosa a cosa differenzia, /
. giusti, 3-60: chi vuol far bene bisogna che abbia il coraggio di
coraggio di porsi tal volta al risico di far male, e chi guarda a ogni
la sua non mette barba: bisogna far tesoro degli esempi altrui. estremi convenevoli /
dalla finestra dirimpetto venne anche lei a far capolino nella stanza accanto. palazzeschi,
e cordicelle, certe cartoline bisunte sulle quali far annotare quanto a lui paresse giovevole a
arme ai guardatori, o almeno di far loro intendere ch'ella vegliava, e
ci ha miglior arte, / per far guardia sicura, / che buona guardatura.
, i-1027: chi ha forza di far questo, ha perduto la stima di se
. cavalcanti, i-317: prende vita in far con lei soggiorno, / perch'à
] riporta / lungo la strada a far la guardia morta. -gioc.
nella fortezza di tienzìn, e quivi far sua vita in un disagiatissimo casolare,
non ci ha miglior arte, / per far guardia sicura, / che buona guardatura
/ doppia per la dispensa / né far vista di quella / e pon ben guardia
c'era più il marito geloso a far la guardia. pavese, i-38: cilia
i-38: cilia, non va bene far la guardia al marito. -in senso
buona vecchia stava di continovo a far la guardia al focolare. -fare
guardi, si dà egli per far la guardia a questi morti? -fare
parti ti confortassi, e sopra tutto a far buona guardia della bocca...
parti ti confortassi, e sopra tutto a far buona guardia... d'ogni
anch'esso se desìo lo punge / di far commenti! verga, 4-67: entrò
]: * non si può dormire e far la guardia ', e si dice
]: * non voler dormire, né far la guardia '; proverbio che vale
delle due cose, e non ne voler far niuna. = deriv. da
per forza, ché non si poteva far tutto da sé. paolieri, 2-no:
cimitero. ma il guardiano non lo voleva far passare. -per simil.
potranno agiatamente nel predetto luogo così disposto far dimorare un guardiano, il quale si
magno], 2: son peritissimi in far fatture e stregherie, di maniera che
dalle folgori dell'amante si è quello di far madre la propria moglie. pascoli,
..., non mi dispiacerebbe di far parte della legislatura. oriani, i-21
. 3. prestare garanzia; far da garante; garantire. guerrazzi,
: poi da più forza è stretto di far patti, / con l'inimico,
male. 2. estinguere, far cessare, far regredire (una malattia
2. estinguere, far cessare, far regredire (una malattia, la febbre
(o anche dal peccato); far abbandonare, far desistere (da un'
dal peccato); far abbandonare, far desistere (da un'abitudine, da
. rosa, 117: lascia lasciali far, che s'io non erro, /
di questo mio geniaccio di pigliar a far bene a casa strozzi. baretti, 2-66
, 16-v-187: quei medici che non voglion far da ciurmatore, soglion dire che dieta
o di guarnigione: rimanere acquartierato; far parte di un presidio. g
bloccare la rocca di pudicizia e a far chiamate, con motti e ossequii, per
suo. boccaccio, ii-342: fe'far... /... un
che di fiorini è mal guernito, / far del superbo e voler grandeggiare. boccaccio
oggetti nobili non per altro fine che di far arrivar all'animo del lettore i proposti
a manomettere le parole, e a far dir loro le cose più lontane dal
poveri e tristi. 2. far passare una cosa da una data condizione
. -in partic.: contaminare, far putrefare; infettare, inquinare, avvelenare
vento buono effetto. biringuccio, i-22: far una fabbrica da lavorar ferro, per
per acconciare i ferramenti guasti, e far de novi per poter socorrer sempre a chi
che pareva un crivello e l'ho dovuto far guastare, e cavarne camiciuole alla meglio
. gelli, 15-ii-283: quivi è insegnato far toro malie...; guastare
una donna bella, che, credendosi far più bella con il lisciarsi, più si
-cancellare, radere, raschiare; far scomparire. bibbia volgar., i-416
numero. io. figur. far deviare dalla via della virtù, dell'
ovvero ingrato, / no 'l tardi far lontano, / perché ne guasta mille un
il detto papa di signoria e far lui imperatore. iacopone, 58-32: pensete
morte, se mai ho visto sposa far sì bene, ah, ah, ah
la cena ', si dice del far colezion tale che levi l'appetito. raiberti
solo si esercitano nel vergognoso mestiere di far romper il collo alla riputazione degli uomini
scriverei un libro, caro mio, da far epoca. -guastare (o guastarsi
. dopo a quel che mostra di far livio. pananti, i-57: cari signori
. bocchelli, 12-37: non basta a far voglia d'una camminata a piedi,
3-91: con furia lo mosse a far la guerra e danneggiare di guasto i
scatenò nella valle un temporale furiosissimo. sul far dell'alba, già rasserenatosi il cielo
; / ch'ei tien che a far non abbian troppo guasto: / ma e'
: la loro mira non tende che far ruba di bestiami e guasto di telegrafi
abita in padoa,... voi far boni campi 20 milia de guasture
egli ha fatto, e quel che far conviene. diodati, 4-62: se co'
mettete tutti e'vostri ingegni / per far che dello amor vostro m'awegga,
lasciò in guato / domilia cavalier, per far bel tratto. -mettersi, stare,
divoto divertimento imparino da un guattero a far le zeppole. 3. ant
in grembiul bianco, / che in far vivande saporite e buone / fu subito
colcò con la donna sua e sensa far motto montò a cavallo cavalcando per il
. -venire la guazza: guadagnare, far quattrini. saccenti, 1-2-14: vorrei
, 1-2-14: vorrei danno al criminale / far di molti pasticci e farli grossi,
per deludere le persone corrive, a far loro credere che que'guazzabugli di fantasmi
è uovo che non guazzi: può far il cielo però ch'ella sia così
vada al ponte '. chi può far da sé, del suo, con le
si raccolgono le acque per abbeverare e far guazzare gli animali (in partic.
uccel- lacci. i - e da far fegatelli e guazzinarsi. = deriv.
'. -mandare a guazzo: far cadere in acqua. bocchelli, 6-280
o smuoverla o infrangerla, e far istrada all'acqua, con passare gli
chi ha guer- cito lui potrebbe far guercire voi all'istante. =
suoi per ogni terra / mandò a far scelta d'uomini da guerra. g.
medesimo re [di spagna] di far diversioni grandissime e con guerra aperta e
essi scrivono contra me, saprò almeno far guerra offensiva contra le lettere e contra
fosse dato al re il diritto di far la guerra difensiva, tutte le guerre
avanzarsi a favore della guerra sotterranea che far si dee per assicurare le proprie batterie
non essere nel resto suo mestiero di far la guerra viva e coraggiosa. -stor
/ più tosto di monello, e di far seco / patto a guerra finita,
s'tu sei 'n guerra, noi ti far tua guida. sassetti, 409:
18-127: già si solea con le spade far guerra; / ma or si fa
belle contrade / qual ne venne straniero a far guerra? pratolini, 2-14: è
, 17-22: lo bivero s'assetta a far sua guerra. -opporsi, ostacolare,
, / che con orlando non debbi far guerra. ariosto, 38-63: faccian questi
, rimettere le cose alla meglio, far guerra all'occhio, e provedere alla salute
[in rezasco, 509]: il far guerra recreduta lo stesso fu che farla
): suscitare discordie, inimicizie; far nascere tumulti, disordini. macinghi strozzi
è d'uopo allo spuntar dell'alba / far posare la guerra degli achei.
occasione di guerreggiar con creanza e di far conoscere al pubblico che so esser grato
re si trovono ad pietra- santa per far guerra guerriabile. nardi, i-228: voleva
. anche essere). guerreggiare, far la guerra, combattere.
, 5-3: i'aggio cominciato e co'far guerra: / chi me non ama
è fuor là in oriente / a far d'armi, a guerriar con eroi.
tutta sua brigata / alle difese senza far battaglia, / con lor faccendo guerra
. cecchi, 7-66: siccome cominciava a far fresco, sopra alle loro tatuate nudità
prese, / che senza ch'ei potesse far difese / vi stabilì la signoria d'
. certo che per accorgersene non giova far la vita dei gufi che fate voialtri
cecchi, 29: io son disposta di far ch'ei rimanga / beffato come un
cecchi, 1-1-411: i'son disposta far restare al vischio / questi gufacci vecchi
grazzini, 4-139: io poteva pur far come disse il padrone, senza tòr
co'suoi doni allegramente, / per far quanto gli avea la madre imposto,
studiosa gioventù de'nostri tempi in non far differenza da autore a autore per mancanza
che fece sem- premai professione / di far balli bellissimi in fra'belli. 6
tu sei 'n guerra, noi ti far tua guida. leggenda di s. chiara
cornice di metallo, che si deve far passare per lo strumento detto castelletto,
tansillo, 5: potea il ponente far de l'una adorno, / e
alcuna che ne guidasse, non sapeamo far differenza del camino ch'aveam fatto e
: portare verso un dato luogo; far sì che vi si arrivi; farvi
si ha da guidar la sega per far questo taglio. baldinucci, 168: à
bocchelli, 6-13: persuadere il popolo a far la rivoluzione, sarà facilissimo; non
? / -se chi la guida sa far, chi ne dubita? -guidarsela con
, guidata da lui medesimo, fecero far la prospettiva. -avviato, incominciato
col guidatore de'medesimi in atto di far forza nel muovergli col pungolo. parini,
uno di cosa che non pregai a far giamai. diodati, 1-442: dopo
corrispondente locuz. lat. munus facète 4 far dono; dare una festa; allestire
cre scono, fa loro far guince alle calzette e alle vesti.
m. cecchi, 1-1-332: non mi far mettere / la lingua in molle,
temperante, ben pensato... può far molto bene alla romagna per tutte le
il groppo / di gano, e far alle guerriere offesa, / a vostro onor
marino, vii-95: dilettossi talora di far grottesche,... compartendo il guizzo
credi che ve ne fosse / per far le guance rosse / chi fussi verde o
esempigrazia, una nave, come potrebbe far meglio che cominciare da'primi principii,
. targioni tozzetti, 1-302: per far la caccia della « tela », che
-trarre vanima del guscio: uccidere, far morire. allegri, 18:
in fallacie e chimere, senza mai far loro gustar l'acutezza d'una sola dimostrazione
, dio gusta così », ci deve far sottomettere la volontà e baciar la mano
, non potrà niegarglisi il diritto di far uso di allusioni intese e gustate ugualmente
porta, 1-26: a che proposito far le budella cinquanta palmi lunghe, accioché
539): un gusto sciocco di far nascere uno spavento più rumoroso e più
e gusto e singolarità, mi posi a far vita di gaudente. rovani, i-37
fece sperare che col tempo si potesse far senza de'musici. verga, 1-17
e da certe granite mascagnotte / farsi far due bruciate o due ballotte. nievo,
fare. guerrazzi, 2-32: a far bene ai poveri si ha da provare un
[il palazzo marino] il fiquelmont a far la pappa al metternich, e che
accusatore accusato, a udire condannato chi voleva far condannare; il popolo non si leva
bocchelli, 2-249: ho creduto di far bene a non svegliarti, perché dormivi
vi torno a dire, cercate di far gusto delle cose d'iddio, trattate con
, halli, 6-2: chi attende a far del fuoco, e chi va a
che misero a soqquadro / erbe da far minestre, erbe odorose: / addio ogni
polari, e cotesto rafforzamento consisteva nel far pendere dai bordi certi rotoloni di guttaperca
(ah, uhm), sia per far notare la natura dell'interiezione, per
giorni erano un solo meraviglioso sogno: far di suo figlio un dottore d'israele
magistrature curuli, entrando di conseguenza a far parte della 0 nobilitas ». — per
: -hum! hum! — come voler far capire che alle fin delle fini il
chi d'amor sente, di mal far no i cale. dante, inf.
. stavano raccolti, composti, senza far smorfie né iaculazioni..., ma
mai de loro me possa o debbia far, da li quali tanti affanni e iacture
dura ed aspra cosa / a marinari dover far iattura / delle lor mercanzie.
iconomia, s'avrà secondo voi da far conseguenza, che nel resto egli non
, 9: ella vicina al sol far seco intorno / cerchio e corona con
, li vinceremo o moriremo in modo da far onore a roma per sempre.
che in quella lotta io avrei potuto far la mia parte, non mi balenò
una miniera inesauribile, senza speranza di far retrocedere la sciocca idea, io non vi
via. si va in qualche posto a far baldoria. guarda. un'idea.
forse potrà, sentendosi svogliata, / far di quest'anche qualche corpacciata. c
', quella che è propria a far la base o il fondo d'una composizione
carducci, ii-10-144: per piacermi puoi far molto di meno e molto di più
arbitrario, e che sia indifferente il far questo segno di reale metallo o di
fil. ugolini, 171: 'ideare', far disegno, macchinare, stabilire, determinare
v-517: m'è balzato un disegno di far un libro ch'abbia per titolo speciosissimo
tommaseo [s. v.]: far grandi cose idealmente, cioè senza prepararsi
, da usare con parsimonia, potendone far quasi sempre le veci 4 medesimamente,
fra due oggetti; considerare identico, far coincidere. salvini, 30-2-56:
un personaggio, in una parte, di far propria un'idea o un principio;
ideologo non si può quasi pronunziare senza far ridere le dotte e onorevoli brigate. tommaseo
cassola, 2-489: -dài, non far l'idiota, - gli disse ghersi.
e nume, / a cui potevi far con tue parole / creder che fosse oscuro
te queste dannose some; / non far idolo un nome / vano senza soggetto
storici, iv-50: poiché d'ogni mal far son stato idonio, / ho mort'
enzimi che hanno la proprietà di far cedere e far assumere acqua alle molecole
hanno la proprietà di far cedere e far assumere acqua alle molecole organiche.
leganti (calci o cementi) di far presa e indurire anche sott'acqua.
traverse, pescaie... per far muovere diverse macchine idrauliche. campailla, 11-
. che è destinato a sistemare o a far scorrere, a regolare e distribuire le
d'acqua e d'aria per far salire il primo di questi fluidi al disopra
. g. averani, iii-162: per far l'idromele pigliavano acqua piovana, e
una parte immersa in acqua, usato per far scendere in acqua e tirare in secco
; ma io non ho preteso di far deduzioni per via di ragioni idrostatiche, ma
agiate piume, / come dannato è a far l'umile vulgo. foscolo, iv-302
quel di voi che temerario agogna / far di sé in francia esperienzia nuova,
101): questo pecorone mi vuol far conoscere le femine, come se io fossi
di lampedusa, 117: angelica veniva a far visita quasi ogni giorno...
malefiche, e talvolta anche desiderose di far male. cattaneo, v-2-187: tale
cercavo, ignaro come tutti, di far bene, di trovare nei giorni un
ignatóne, col parlare a pena inteso far ch'io avessi lui per lei.
, si presentò... a far uso dell'acque di monte catini.
. cicognani, 3-181: non poteva far a meno di quella donna a costo
, per un'ingenua vanità naturale, di far pompa del suo sapere, in conspetto
6. locuz. farsi ignorante, far l'ignorante: fingere di non sapere
del ballo al marito, pregandolo di far l'ignorante fino al momento in cui
massaia, iv-62: sarei stato costretto far causa comune con quei di lagàamara,
, xxv-77: ch'ignoranza -non da ben far ne tolle, / quanto talento folle
, poi, /... seppe far sì, con veri esempi suoi,
non conoscere, di non vedere; far mostra di non accorgersi di qualcuno o qualcosa
e dovria starsi ignoto, / vuol far tutte le carte in compagnia.
che occorre operarle, e non per far veder la lor bellezza, [le
che di scritte ti prove / di far difensa e scudo. / ma se'del
ix-945: morir mi duole prima di far vendetta. / ma verrò spirto ignudo
citolini, 30: mi convien far il fisico, il teologo, il matematico
anche di poco danno ad alberto, nel far gl'ignudi in quel luogo,.
impaccio: / io intendo a carlo far quel ch'è dovere. a. pulci
fistole e a rodere ogni callo e a far rinascere la carne su tossa rase.
abitudini costanti, acconce ad annunciare o a far conoscere lo stato umido o secco dell'
mester el cavai de medusa / a far renascer la chiara fontana, / però ch'
l'immi che consiste nel far sboccare l'ansa resecata dell'ileo nel
queste parti intendendo, giamai si potrà far tale illazione: l'universo è infinito
infra di voi che sa nel suo travagliare far maggior guadagni, o leciti o inleciti
/... e più sereno / far l'aere, e tutta illeggiadrir la
angelica laura, che restò illesa per far le parti d'infermiera. foscolo, iv-449
gli confortò a volersi pacificare, e far parentado insieme, accioché ogn'uno rimanesse illeso
cui par che amino adomarsi e far pompa i trattati di logica.
recenti mostrarono... la possibilità di far servire questa invenzione [del gas]
di quello. galileo, 3-1-84: per far che un oggetto ci apparisca luminoso,
liberare dall'ignoranza o dal peccato; far conoscere il bene o il vero rivelandoli
sono, in pigliar la via, che far si deve. g. gozzi,
. donare vivacità, rendere radioso, far brillare (il volto, gli occhi)
. metastasio, 1-iii-188: questi debbono far l'ufficio degli uccelli ciechi nel paretaio
prender più diligente informazione, per non far errore in cosa di tanto rilievo.
1-5: non voglio a questa mia vita far precedere né deboli scuse, né false
, i-142: nessuno si cura di far male agli altri, e procacciarsi odii e
infreddata: / or sappi che de'far d'ogni altro mese. boccaccio,
. provocare una sensazione di freddo, far rabbrividire per il freddo; raffreddare.
divertivano a vederle infregna te e a far finta di non aver bisogno dei loro soldi
come visto un cenno / rapido di far sosta e di dar volta. comisso,
ci hanno infrenati. 2. far fermare, bloccare, rallentare (una persona
, cercar le strade più delicate, far di necessità virtù. -restare impegolato
odiano di sentirsi infrenate, non vogliono far tante ragioni. montanelli, 132: la
pala in aria, acciocché non possa far quel romore che fa la ciurma nel
comincia ad aggrinzire la faccia e a far alcun suono colla voce, con che
.. e voglia... far che gli uffici spirituali sieno ministeri infruttiferi;
prossimo non mi paiono portamenti acconci a far che un uomo sia * modello del sacerdozio
dicesi di persona, per * non far moto né esercizio alcuno, in modo
che del guardo è rete, / far che un aspetto indentri, un altro
, piene d'un nume impuro, per far ogni pruova d'intemperanza e di fierezza
uom d'onor s'accorge / di far ingiuria a donne unqua in procinto.
presi in ottobre, per ingabbiarli e far loro apprendere a cantare, per l'uso
accompagnare senza guardie, a fine di far credere ch'ella non fosse stata arrestata
pena capitale, a qualunque estero il far ingaggiatandogli ricca pensione sulla tratta dei grani
ciò perché non v'è legge positiva di far queste forzose reclute. è risguardato l'
chi scorre il paese col mandato di far soldati volontarii. d'annunzio, v-3-167:
milizia, v-301: il buon frate volle far la darsena dov'era la piazza dell'
cividera. 2. tr. far piegare la nave su un fianco.
che m'affido di far gran cose. guarini, 310: s'
po'ingalluzzire di lei; l'amore fa far di gran cose. nievo, 355
/ ma 'l tempo sforza spesso el bel far brutto. bandello, 1-35 (
, / che dell'arte oratoria vuol far pompa. g. ferrari, i-162:
/ el mondo ancor la 'nvita / a far la iniquità. bellincioni, ii-89:
: non pensò, non ardì, né far potea / donna sola e inesperta opra
sol chiari / chi pensò mai veder far terra oscura? lorenzo de'medici,
vale, / altro che d'ingannar, far mille torti, / vana, incostante
gli arbori per propria natura pronti a far frutto concepiscono e fioriscono per l'avidità
, 64: chi si diletta di far frode, non si lamenti s'altri l'
a niun'altra cosa intende, che a far anatomia dei cori. v. franco
: questo governo ingannatore pensò forse a far muovere un solo soldato italiano alla volta di
una inutile crudeltà che essa avrebbe dovuto far scontare a'suoi ingannatori. pecchi,
a trarre in errore, a far credere una cosa per un'altra,
careri, 1-iii-286: procurò ognuno di far morire quel marinaio col quale stava ingannevolmente
. e così molti altri inganni si possono far di diverse pietre, quai tutti da'
tuttavia disingannare di tutto ciò, volle far prova di quel che sospettava, col
usato per coprire un difetto, per far apparire una cosa per un'altra;
: dell'ambasciator nuovo, non convien far stato, per esser papista, non per
piazze, senza vergogna alcuna, a far usure e inganni. carducci, ii-2-58
/ venni ignoto e solitario / a far qui il bibliotecario. -trarre,
ingarba, / che bisogno aveva io di far ritorno / al regno di didone o
/ di dotarla. 3. far credere una cosa per un'altra; inorpellare
'ingaridare'. mettere le garitte, far castelli volanti a poppa ed a prua.
amico. moneti, 39: ciascun in far de'fatti altrui gli annali / con
d'impiccio con mezzi di fortuna; far ricorso a ripieghi ed espedienti; arrangiarsi,
. 6. locuz. ingegnarsene: far di tutto, fare il possibile,
tanti, che poi se m'hanno potuto far del male, se ne sono ingegnati
fosse renitente / et ostinata in fargli far dimora, / darebbe di sé indizio e
uno che senza lettere si metta a far questo mestiero. p. f. giambullari
cum alguno altro ingeno li potè mai far tirare. machiavelli, 1-i-374: si opponevano
: sapienza e operazione divina è il far le cose di suo ingegno e farle perfette
1-16: pratica vasi... di far in circolo di dame e cavalieri vari
un donzello cavalieri; / e'vuoisi far novellamente degno / e pon sue terre
una lucciola nel prato, si dice far ombra a'primi letterati del mondo. algarotti
monti, e via via impararono a far meglio e a pensar più ingegnosamente.
fiore / la parca e ingegnosa ape far partita, / carca di dolce mele
la sigaretta tra le labbra, senza far niente. -che muove l'ingegno;
guerreggiar non già, vuo'solamente / far con quest'armi un ingegnoso inganno. brusoni
: trovato un ingegnosissimo architetto, fece far un luogo particolare con muri fortissimi per la
... uomini ingegnosi di sapere far tutte le cose. tavola ritonda, 1-336
.. / oggi vuol con voi far pace; / ma però con fermo patto
. ingelosire. -anche: insospettire, far dubitare. trattati antichi, 128
5. far provare invidia. - anche al figur.
questo alterazione tale che potesse ingelosire o far temere di rotte. giannone, 1-v-423
tr. { ingemmo). letter. far germogliare, far spuntare le gemme;
). letter. far germogliare, far spuntare le gemme; coprire di gemme
mattutina rugiada. 4. illuminare, far brillare; rendere luminoso, splendente.
raro. che si può ingenerare, far nascere. = agg. verb.
(e anche un errore); far nascere malintesi, equivoci, ambiguità (
valore intensivo e generare * generare, far nascere '; cfr. fr. engendrer
primitivo non sente ingenitamente nessuna colpa a far male a'suoi simili per suo vantaggio.
più gentile, mite, cortese; far capace di sentimenti generosi e magnanimi;
le mani,... poterono far nascere in esso loro una tal quale idea
il furore che è in europa di far fortuna e d'ingentilire, mediante le
, mediante le lettere, potrebbe ragionevolmente far temere che non venissero a mancare ben
intrusione. -anche: diritto a far valere la propria influenza o la
sciocco, / che s'è ingerito a far il parassito / ed è rimasto a
... fece molti cartoni per far finestre di vetro colorite, particolarmente pe'
nave, e meterla in poncto per far velia. = denom. da ghinda
anche: inghiottisco, inghiottisci). far passare una porzione di cibo o un
. -far spendere in abbondanza, far sperperare. -ant.: costare caro
ed una voragine. 7. far dimenticare, far cadere in oblio; consumare
. 7. far dimenticare, far cadere in oblio; consumare. guido
svetesi alla pazienza... e di far loro inghiottire quel mese d'indugio.
divozione degl'italiani verso gli arcaismi che per far loro inghiottire pensamenti novelli ci vuole il
. locuz. -fare inghiottire i denti: far cadere i denti a una persona colpendola
. render ghiotto. -al figur.: far invaghire, far desiderare ardentemente.
-al figur.: far invaghire, far desiderare ardentemente. iacopone, 1-890:
tr. (inghiòzzo). tose. far spro fondare a capo fitto
meridiano / là dove l'orizzonte pria far suole. fazio, iv-15-4: il mar
a'degni pastori / del dono tuo far parte, / chiari per la bell'arte
guiducci, i-3-4-40: se alcuno per far prova della moltiplicazione del telescopio riguarderà di
ingiaco, ingiachi). ant. far indossare il giaco. crusca, iii
né utile. 5. tr. far diventar giallo; tingere di giallo o
apparecchia. -conferire un colorito giallastro, far impallidire (il volto).
. 7. per estens. far avvizzire le foglie (un albero,
. 5. tr. far diventare giallo, conferire una colorazione gialla
. 6. per estens. far avvizzire (le foglie, le piante)
e quel desiderio ardentissimo di tradurre e far mio quello che leggo, non han
cagione farmi dotare in ducento fiorini e far la camurra; e ora ch'è
non potere, lo costrinse a far sì che la parte di sotto si fe'
oltraggio, insulto. -fare ingiuria: far torto, mancare di rispetto. -dir
romei, 1-121: lo ingiuriante nel far ingiuria non solo perde l'onor suo col
di rispetto, offendere; insolentire, far segno a parole offensive. - anche
ingiuriosi detti, / stracciar la faccia e far livida e nera, / bagnar di
che è assai pietosa / né a me far l'opre soe maligne et atre.
infinita cautela, fin al punto di far l'inglese avanti ai panorami e di fischiettare
smannoro. 2. inghiottire, far sprofondare. petruccelli della gattina, 4-524
iv-269: ancora conviene osservare, volendo far pruova della sua perfezione [del gallo]
fosse mia figliuola, oh le vorrei far ingoiare io il non se ne parli più
. 3. sommergere, far scomparire. guerrazzi, 13-145: i
9-67: salpo: e spesso è mestier far via coll'ascia / quanto in finlandia
hom disconosciente è mizerissimo tanto che pur far vole sé bestia e con essa la terra
corso. -assol. essere invadente, far pesare la propria presenza. lucini
, / par che al ciel voglia far guerra / quell'augel non che alla
, i-6-161: se io la posso far bere [l'acqua incantata] un tratto
locuz. -ingombrare varia: stare senza far niente. morone, 55: venite
e a l'opra / ch'or far intendo ogn'un s'accinga e mostri /
e d'ingommarsi i mostacchi, per far cadere in amore tutte le mogli degli
ricci, i-82: tiene questa ingordàggine di far argento una proprietà admirabile, che non
/ al peccar pronti, al ben far ciechi e sordi. ricchi, xxv-
, / e vansi in aria a far guerra le pecchie, / entri fra lor
, come spesso avviene, / ma di far del pallaio si concorda.
i cavalli che, non che potessimo far fatti d'arme, ma noi e
3. affollarsi, accalcarsi, far ressa impedendo il traffico (persone,
(il corso di un fiume); far ristagnare (la corrente, le acque
detta stanghetta farà che non potrà far forza con la lingua nel mezzo
ho ingozzato tanto che non mi doverrà far freddo. b. corsini, 8-55:
, non osava gridare per non si far sentire a quelli di casa, ed avendone
acciuffa. 5. figur. far sprofondare, sommergere, inabissare, travolgere
tale; io non mi posso recare a far pace con lui. 3.
4. tr. promuovere, innalzare, far pervenire (a una dignità, a
. v.]: 'ingranare'., far il grano al focone di una canna
. disus. tingere di carminio, far assumere un colore rosso vivo. fanfani
* ingranare le pelli ', per far prendere ad esse il color del sommacco,
incastrare un ingranaggio in un altro, far combinare le parti (in partic. le
s. v.]: freddo da far ingranchire. chi sta lungamente fermo ingranchisce
che ingrandisce; che ha la proprietà di far apparire più grande un oggetto o un'
telescopio, delle quali una è il far veder l'invisibile, perché da questo effetto
ingrandisci). rendere grande o maggiore, far divenire voluminoso, ingrossare; far diventare
, far divenire voluminoso, ingrossare; far diventare più spazioso, allargare, dilatare
; ampliare (un territorio); far crescere di statura. bellori,
e ingrandito mantiene. 2. far divenire più potente, più importante,
corsa. 7. ott. far apparire più grande l'immagine di un
quanto ingrandisce. -figur. far apparire maggiore o più importante della realtà
è travagliato / dal pensier d'ingrandirsi e far quattrini. g. ferrari, 157
, e dato animo a sé di far maggiore impresa, con denari e ricchi
che ha la proprietà di ingrandire, di far apparire maggiori le dimensioni o il formato
a esagerare, a sopravalutare, a far apparire maggiore dal vero. -anche:
ci pisciano sopra. 2. far diventare grasso, pingue, florido (una
. 3. per estens. far prosperare, rendere agiato, arricchire (
generalmente si scorge tutti gli altri animali far migliore digestione e più copiosamente cibarsi ed
altrui povertà ricco diviene, / e col far magro altrui l'uomo s'ingrassa.
altri. molineri, r-103: mirava a far morire gli altri di fame per potersi
scherz. faccenda che serve unicamente a far arricchire gli avvocati, a procurare loro
/ ti si farà, per tuo ben far, nimico. g. vil
; anzi, come ingratissimo, ordinò di far mal capitare colui che l'aveva
77: che ho io potuto far che non abbi fatto a questa mia
giunge a rammentar che ornai / a far la traduzione ed il latino / tornar conviene
il seme dell'origano è buono a far ingravidar le donne. s. razzi,
corte, / non mica vaghe del far all'amore, / ma ingravidate senz'aver
favorevolmente nei riguardi di qualcuno; far entrare nelle grazie, rendere bene accetto,
gli ingredienti dei quali si preparava a far uso senza quartiere, il piano era da
addosso a lui era stato tale, da far temere della sua vita. leopardi,
di angoscia (l'animo); far nodo in gola (il pianto).
; -anche al figur. far montare su una cavalcatura. -ant. anche
pensa alla battaglia, / ma di far un mortaio di salsa fina, / da
; ingrandire. -in partic.: far crescere, gonfiare, tumefare. -anche
effetti che i musici cantando o suonando far sogliono: come è porgere l'orecchio
bene a loro. 10. far insuperbire. ottimo, ii-188: qui
! / in ciel che s'ha da far di mia mogliera? / disse orlandin
i proconsoli torinesi!... per far giusto dell'italia un piemonte ingrossato?
; che si dice anche 'far muso 'e * far grugno 'o
dice anche 'far muso 'e * far grugno 'o * ingru
signora così grave e composta da far ingrugnare democrito. imbriani, 2-44
, 1-193: puoi ben quanto tu sai far lo ingrognato. c. gozzi
per l'età sua troppi, / dal far più che non può sovente occorre /
acido pecchi. 2. inserire e far scorrere in una guaina (un nastro
essere così mostruoso ed inguaribilmente portato a far male che soltanto il suicidio può dargli
mariano marescalco, 1-29: o che volete far con quella fazasse la cavicula dextra; e
egli era pieno della eloquenzia che sa far dolci le cose amare, quando ella è