che se è giovane ricco signore può far molto meglio, ispirandosi e consigliandosi a
quartiani, fomentò le passate. turbolenze per far contra ponto alla regina.
ferocia, con furioso accanimento, senza far grazia a nessuno della vita.
il che vuol dire che allora è lecito far quello che altri vuol de'nemici presi
: mentre un eh me ne stava a far la ronda, / una scopa a
pietre il suol candide e rosse. / far che 'l pavese un tavolier somigli /
quartiere, non mi è parso bene far tardare m. angelo di più.
lessona, 1224: in marina, 'far quartiere 'vuol dire allargare, tenere
la locazione potranno però fare il quartirolo e far pascolare fino a s. ambrogio.
la virtù degli occhi degli amanti in far belle le loro donne. carducci,
al ginocchio diffore via, venirà a far la terza; e l'ultima di queste
secondo l'economia di mercato, a far scendere continuamente i prezzi. g.
andava in un quarto di trotticello da far morire. -con litote. non
dormire qualche quarto o mezz'ora sul far del giorno. forteguerri, 9-58:
cruda, e poi cavar l'interiora, far le trippe, tagliar pani- male in
: gli altri voria squartare, / e far portare li quarti a ponte sisto,
censo avito / dissipati nell'ozio o a far l'inflese, / trito si trova
cascare nel quarto. 'che importa far tanta furia? la non casca nel
fulminare di repente le forze tutte per far qualsisia menoma resistenza ad amore. loredano,
amore. loredano, 1-133: il far resistenza ai vizi merita tanto più gli encomi
bellori, 2-240: né potendo affrimente far resistenza alla sua forte inclinazione, si lasciò
vizi ancora, / potreste in ciò far resistenza fiera. de sanctis, lett.
filosofanti a noi fa credere, senza far molta resistenza al nostro intelletto, che il
dandogli il fuoco et ella non potendo far resistenza ah'impeto del fuoco, si
del declivio del po, non poteva far più che tanto di resistenza sì gran corpo
avevo detto che lei continuasse pure a far la serva, la sfruttata, se lo
col motivo di non voler con le convertite far tal ricognizione. giuseppe da ascoli,
e attenti le lasciavan... far sacco nella stoltizia, fingendo voler passare il
il mio officio; mi resta a far la relazione. sono stati respinti 7 sopra
cambiali firmate. 7. far risalire più indietro nel tempo la datazione
spettacolo triste, mi sono messo a far ordine tra i miei libri.
l'eritreo: e non respiri / in far la tolfa di diamanti acquisto.
spalle (per dilatarne il petto e far entrare aria nei polmoni) e di abbassamento
genialità di accuse e di controaccuse, da far rimanere senza respiro chi per caso si
parola usata da sua altezza) per far avere inviolata osservazione ai suoi ordini.
sociali '. i creditori della società possono far valere i loro diritti sul patrimonio sociale
tr. rendere responsabile; attribuire o far assumere responsabilità. tobino, 5-150
ecc., con obbligo ai mercanti di far venire i responsali in buona forma de'
onor del primo accubito, / dove far inviti e brindisi / responsivi e vicendevoli
d'immondizia ognuno incenda / c'ad altro far neun di loro intenda. f.
/ e la tempesta. / so far drappi della resta / e sommi solazzare
seme, macerarlo, seccarlo, batterlo, far manelle, gramolarlo, e qui saranno
mio verdugo e veder s'io posso far botta nell'occhio sinistro. -scherz
, xliii-11: poi si rivolse, senza far più resta, / al quinto savio
speme e-'ll suo disire / era in far bene la figlia nudrire. serdini,
del mondo,... andò a far il restante di sua vita nel terreno
reniten- zia che fate di venire a far conto con lui e sodisfarlo del restante
chi vorrà alcune di queste esperienzie deve far di una maniera molte piante, perché se
, 1-63: debbe il servo saper far cose assai, / ma parlar poco,
segneri, i-39: se resti di far bene, tieni per indubitato, che
, che dovrai quanto prima trascorrere a far del male. chiari, 69:
7-265: la fantasia non resta mai da far qualcosa. genovesi, 2-202: la
dèe accompagnare tutto quel che intendiamo di far bene; e dove resta non è
reconciliame con i mariti nostri, e far che da loro impetriamo pace. b.
non cerca e pensa, / e di far ripesar di nuovo il >ane, /
: altro non so che reste / a far vostro del mondo ogni paese, /
diacceto a napoli vuol vedere se potesse far qualche miglior partito con quello de la
-... (diavolo! a far che?) '(da sé
velocità di mano, e frappeggiare, e far paesi co'la penna.
arrecarli la tua imperiai testa, / ché far ne vuole un bel vaso da bere
; ma che sorte / di morte voglia far, non sa dir anco. /
di casa. monosini, 417: far come la vecchia di verona: se le
anco le particolari persone per instituto di far... condurre nuove fontane d'acqua
-con valore antifrastico e scherz.: far morire. amabile di continenzia, 82
qualche dimostrazione che della sua sincerità potesse far testimonianza. stampa periodica milanese, i-293:
illuminarlo. -riportare in vita, far rivivere. boccaccio, 1-i-308: questo
un modo di essere o manifestarsi; far sì che un evento, una situazione
a capitozza si restaurano e tornano a far delle noci e migliori. -riconfortarsi
, 27: volendo io poi giorni dopo far dare dal sarto una restauratina al mio
di ozio e quiete che io possa far quanto ci resta. a. cocchi,
e senza rumor di guerra si possa far compiuta e sicura da ogni violenza la
istinguere quel fuoco. -comporre, far cessare un conflitto; respingere un'aggressione
10-iii-169: non tanto di nuova guerra a far prendere, quanto delle già prese fornire
2-165: restinsi queste sottigliezze che ponno far comparire il mio ingegno più smunto che penetrante
. valeresso, xxx-6-253: ti credi / far camminar qualch'a- sino restìo? papi
se più presta non son venuto a far l'ufficio che dovea: m'ha reso
uscir fra gli altri, e so far del restio, / ma non so tanto
del restio, / ma non so tanto far che tomi il mio. folengo,
restìo. gioberti, i-iv-216: il far del restio è appunto il vostro difetto,
in mano del re cattolico stesso il far restituire quello che non fosse restituibile.
). dare indietro, rendere, far riottenere a qualcuno un oggetto o un
lii-4-127: s'andò dismettendo l'uso di far gli stati... e in
egli [dio] è chiamato in far ciò restitutore paziente, più che fedele?
a terranuova, era lo stesso che far loro dono di tre milioni steriini e più
venne accolta nella seconda. -il far riavere una facoltà, una qualità fisica o
'contro l'atto piacitato ed autorizzato onde far rimettere le cose nel pristino stato.
va / lo so cor in far e dir / per guardasse da falir,
se stesso come ad unico fine, e far servire a quest'idolo, se potesse
, /... / puoi far con un compagno anche a salvare, se
). salvini, v-1-5-11: 4 far del resto 'è termine dei giuoca-
così presto / de'giorni tuoi volevi far del resto. fagiuoli, i-79:
te. n va inmantenente, e non far resto. cicerchia, xliii-345: in
xliii-345: in vèr del tempio andò senza far resto. -cessare, smettere di
/ e nell'altro direm, senza far resto, / sì come cominciò la gran
: e ciò vedendo el re, che far non sae, / ma partissi da
cfr. stringere). ridurre o far ridurre qualcosa a minore spazio, volume,
piccolo o più piccolo; annullare, far quasi scomparire. lomazzi, 4-ii-193:
suo danno audace, / non seppe far, ché 1 suoi nel fosso spinse,
dopo son lassativi. -riuscire a far cicatrizzare una piaga. macinghi strozzi,
si spacciò. -far coagulare, far rapprendere, condensare, congelare.
-rifare stretta l'apertura della vagina (per far sembrare vergine una donna) o un
gran manifattura il restringerla e il farle far sangue. zucchetti, 74: a
aspro. -fasciare una piaga, far combaciare i lembi di una ferita.
altra cosa averia forzato il papa a far più rigorosa riforma che della promo- zion
a ristringere. -far rimborsare, far saldare un debito. bandello, 3-66
i quali è da intendersi il discorso; far consistere unicamente. savonarola, i-170
n frontespizio, 22]: rimaneva da far sparire per sempre la natura anche come
per il passato li avesse data di far limosina e gli ordini di non ne far
far limosina e gli ordini di non ne far più, non per questo è sminuita
sì iniquo di cui basta il nome per far raccapricciare d'orrore, sussiste pur tuttavia
). porzio, 3-90: per far sicuro il passo al prefetto e dare a
8: chi si vorrà ristringere a far la disciplina, sia ricevuto per lo
ristrettisi, consultarono tra loro quello che far si devesse. caro, 4-12:
rimetter le punizioni, raddoppiar i benefizi e far quelle maggiori dimostrazioni che far si sogliono
benefizi e far quelle maggiori dimostrazioni che far si sogliono verso gli amici medesimi.
linguaggio: il che a ciò che far dobbiamo dirittamente è contrario, con- ciossiecosa
voi forse credete che sia facile di far con esse nelle città grandi. tommaseo
e santissima, ultimamente pronosticata. -il far diventare più severo. f. casini
soderini, i-498: ancora si può far bollire in una parte del vino assenzio.
i gesuiti... intrapreso a far un'arte della sagramentale confessione. parini,
numerosi pezzi di piombo aventi l'ufficio ai far combaciare i margini della rete col fondo
, 2-101: tutt'insieme, spero di far una piccola retata di soldi. giusti
veniva, di tanto m tanto, a far le sue retate. faldella, i-5-292
, attese con cani e comi a far uscir le bestie fuor de le lor
i giocatori della squadra avversaria cercano di far entrare il pallone. bisteghi
borghini, i-161: sarà cosa molto utile far prima i cartoni;...
rete: persuadere subdolamente, sedurre; far cadere in un'insidia; ridurre in
gozzi, i-23-51: pensa qual guerra far, e come possa / contrapporsi a'cavilli
gli scrittori sacri e profani, che significano far una azione indarno. tali sono:
sua unica preoccupazione essendo quella di non far mancare danaro alle sue amanti e ai
contrarietate / no li pò contrastar né far retenga. 2. condizione permanente
da tutte le quattro bande, si può far la descrizione di qualsivoglia provincia o paese
anni di passività, la paura di far peggio con un colpo di testa lo trattenevano
retico. arici, iii-85: a far vin passo / l'uva psizia è miglior
avete al mondo altro vantaggio / a far retore un muto, un folle,
coraggio che commuove, ma quell'idea di far testamento per morire in regola senza lasciar
parlare nelle valenti cose sì come in far leggi e piati civili e criminali e
nullo ogni risultato. quindi si elidono per far regnare la retorica, si rassegnano volontariamente
nella vendita volontaria degli stabili e ai far vendere forzatamente gli stabili ai vicini
ultimo dì felicissimo. tasso, iv-70: far vendetta di coloro che sono stati primi
troppo, e si fa presto a far delle pelli. 6. sm
schiavi, con ordine che l'avessero a far retrocedere e che ritrovandolo d'altro parere
tritata, con una faccia di paragone, far petto alla dama più alta et altiera
è la mano de'prìncipi che può far retrocedere i nostri destini. -limitarsi
di ezechia della sua promessa... far ch'ei mostrasse dieci ore meno di
i punti; e nondimeno non puoi far avanzare né retrogradare la massa. g.
dell'uomo, ha per oggetto di far conoscere all'ultimo grado di evidenza che
deli opinioni degli astrologi nel modo di far queste direzioni, altri volendo dirigere a
fine le cose avvenute e quella usa in far ciò un ordine retrogrado. giuglaris,
: mentre i passatisti ci rimproverano di far saltare in aria tutte le tradizioni, i
retropìgnere, tr. ant. far retrocedere, respingere indietro.
diventa il capo quando questa viene a far delle spalle fronte. -per simil
fosse perché perché, ci sarebbe di far bella la piazza; ma buci.
: bramerei grandemente mi faceste il piacere di far uso dei retroscritti paragrafi nella stampa del
sopra acciò possa andare ordinando, e far cominciare senza tardanza quelle più cul- tivazioni
2. mandare più lontano, far arretrare. pirandello, 8-421: e
. pirandello, 8-421: e volete far sparire anche il sole? basta,
settembre venturo. 3. far risalire (in seguito a studi, ad
retta a te bisognerebbe tutti i giorni far una camiciata, e salire il monte alle
son d'esto afferrante, / sanza far contro a te più mosse o retta,
sì cruda che, non potendo la nave far retta, in fine andò sotto e
beni, che egli chiama utili e far la divisione di tre parti. parini
ii-104: per questo sarà bene di far vedere e palpare, per dir così,
o vice direttore responsabile è tenuto a far inserire nel periodico, integralmente e gratuitamente
imperatore dovesse star dietro a tutti a far rettifiche. -figur. ridimensionamento, messa
orfana perché il suo modo onirico di far politica non ha resistito alle dure rettifiche della
raffrenarlo, incanalarlo, rettificarlo, per far sì che il fiume desse tutto il suo
al proposito per retificar il stomaco e far buon fiato. erbolario volgare, 0-76
cotesto ciaschedun rettifica, / ordinava di far festa magnifica. g. cheliini,
3-i-1-642: vostra excel- lenzia harà da far la rissegna di queste genti fra tre mesi
, che nella sua rettificazione appare, far sì che da veniziani gli fosse mosso
rettilinei, pei quali speditamente si può far passare l'ago col filo o con lo
allo sferico, ed anco ciascheduna azzione far conoscere il giro del corpo non poco
in questo caso, immaginata una, da far onore a un giureconsulto. pea,
via retta o indiretta, portare o far portare da altri, alcuna di dette cose
/ il sapor buon dal rio né far giudizio / retto quando fia 'l fin della
stato di quegli affari, e per far giudizio in qualche modo retto del venturo
., 13-102: se del mezzo cerchio far si puote / triangol sì ch'un
.. che non osino né presumano far ofension alcuna, per reto o indirete,
quali ben rette e moderate servono a far più facilmente le azioni oneste, e
ricettivo, meno ottuso o cocciuto; far ragionare, convincere. savonarola, iii-432
reuccio nostro sgrammaticato qualche bel discorso per far durare la monarchia due anni ai più
te potria, silvestre diva, / far d'acre tosse o lento reuma oltraggio.
(revèllo). medie. ant. far defluire, far spurgare. redi
medie. ant. far defluire, far spurgare. redi, 16-dc-108: chi
sia grave e dubbiosa, che a far non ardisca chi ferventemente ama.
sia un articolo reversale alla francia di far la guerra a brandeburgo. 2
61: accetto... di far da compare alla mia prole, destinata
. leopardi, iii-240: soprattutto dovendosi far la stampa in mia lontananza, la
, i quali dovessero essere autorizzati a far l'uffizio dei revisori de'conti e di
virtù degne di gloria, / da far un secco legno reviviscere, / donde el
si denno, / e nuova legge far con miglior senno. sansovino, 2-37
un luogo o in un luogo; far venire a sé. livio volgar.
esterna. -distogliere da un sentimento; far desistere qualcuno da un proposito, da
non se può dare, / né servo far che fugga signoria. cavalca, iii-212
voglio esser remito, / a penetenzia far vo'la trovarmi; / tosto sarò d'
eterno gaudio rivocati. 11. far ritornare in vita, risuscitare. -anche al
? -far rinvenire, rianimare; far ritornare i sensi smarriti. boccaccio
e per conseguenza in arbitrio di non far loro risposta alcuna. poerio, 3-39:
criterio della sua classicità. 14. far ritornare indietro qualcosa; recuperare la salute
il notaio lo error che aveva fatto in far quella fede, gli mandò la copia
farci mandare una revocazione di tutti o a far mandare altri operali. -destituzione,
2-136: bada annuccia, ti puoi far male a scherzare con le armi. dammi
giorno dietro dai fianchi e dalle coscie per far revulsione del sangue che va alla testa
solo tanto di sangue si toglie che per far revulsione ci basti, onde anco le
in alto mare, el che se impressano far in lo vicino lago e fugir el
spianata e distesa, / che, per far rezzo giù, certe brigate i di
quel desio che l'innamora, / far non potrete. g. malipiero, 36
interrotto. -con valore causativo: far abbassare di nuovo qualcuno sul proprio lavoro
pregio, adomare. -anche: far apparire più bello ritraendo con la parola
assai tempo a quagliar atte, a far pizze e simili altre bisogne; e percioché
qual rabbellita napèa, sorger dalla fontana a far pompa limpida della sua ninfale avvenenza.
punto. capuana, 1-iii-78: vuoi far presto a nabbigliarti, se ti risolvessi
5. riportare nell'uso; far piacere di nuovo, far nuovamente giudicare
nell'uso; far piacere di nuovo, far nuovamente giudicare in modo positivo (cose
positivo (cose o persone); far accettare di nuovo. cesarotti, 1-i-65
il quale abbia tenuto tale condotta da far presumere il suo ravvedimento e scorsi cinque anni
riabituare, tr. (riabituò). far abituare nuovamente; far riprendere un'abitudine
riabituò). far abituare nuovamente; far riprendere un'abitudine. 2.
i lumi, / l'altro con far buon abito ai costumi. -far
di poincaré non erano state sufficienti per far offrire al presidente della camera del '
renzo inventò un giorno il giuoco di far passare, rovesciandoli di schiena, i gatti
grado per giorno. 4. far recuperare; ridare, restituire. albertazzi
guerre. 3. tr. far riprendere sonno. -figur. far desistere
. far riprendere sonno. -figur. far desistere da un'azione intrapresa; far
far desistere da un'azione intrapresa; far ritornare in uno stato di quieta inattività.
l. bellini, 5-1-43: per far che un ferro che si consuma si mantenga
ricordo. 5. tr. far presente, proporre un'altra volta all'attenzione
spiriti per riafferrarla. -trattenere; far ritornare la vita in un corpo esanime
affezione per qualcosa o per qualcuno; far riprendere a cuore; spingere a un
fargli cosa spiacevole. 2. far fronte di nuovo a un pericolo; esporsi
più maliziose e ribaldelle si ingegnava a far chiose ed epigrammatiche sull'avvenuto.
modo? ti è bastato l'animo di far venir in casa mia un uomo a
disonorarmi? ribaldaccia che sei, ti voglio far porre in berlina. b. corsini
per inganno di dimonio, che vi volesse far vedere che il meglio fosse conformarvi con
troppo grande la temerità di chi ardisce far alcun atto sconcio sotto gli occhi signorili di
già avea deliberato fra me di non far più parola di siffatte ribalderie. foscolo
più di trecento mascalzoni s'arrischiassero a far somigliante ribalderia, sì come il giorno stesso
tu sei un furfantello, ma ti farò far la penitenza ai mille ribaldarie c'hai
, in tempo di guerra entrando a far parte di bande che si univano ai
a remi e a vele / per far di me, se puote, o d'
, / la buona fama non può far perire. muratori, 8-i-228: che fan
crede, anzi tien per certo, di far con essi miracoli, una figuraccia ribalda
, 9: assuefatto nell'ammazzare e nel far ammazzar gli uomini, aveva incrudelito e
: io udiva intanto que'sicari dal lido far voti crudeli a nettuno ed a nereo
il giorno stesse a un banco a far polize o rilevare conti...,
ogni volta che si metterà a far de * versi..., farà
, portata dal medesimo impeto, prima del far del giorno non avessero scorso, profanato
signore, / forse quel ribaldone a voi far volle / qualche vergogna, qualche disonore
aretino, vi-28: qual limosina può far maggiore che fargli torre questa moglie,
mondo nato / più per da sbirro far che da soldato. fagiuoli, 1-7-
crescenzi volgar., 10-33: si può far la detta fossa in qualunque viottolo con
perché le ruote dinanzi soglionsi nelle carrozze far più basse che quelle di dietro è
autunno. 4. tr. far rovesciare, far capovolgere qualcosa; mutarne
4. tr. far rovesciare, far capovolgere qualcosa; mutarne completamente il normale
malamente le dita. 5. far cadere, far ruzzolare una persona o,
. 5. far cadere, far ruzzolare una persona o, anche,
generale. 7. figur. far cadere il governo; sovvertire un'istituzione
repentinamente e a fondo una situazione; far cessare un sentimento facendone insorgere un altro
emozioni. 9. geom. far ruotare un piano intorno a una retta
: cangiar di parola più volte, far altre figure. = comp. dal
, che aveva preso a cottimo di far un pezzo di strada, rilevandola a ribasso
, / ch'era il fermarsi e lasciarlo far, sai, / perch'e's'
graticci per renderla più soffice. 'bisogna far ribattere le materasse del vostro letto,
radici che crescono. 5. far ripetutamente vibrare la corda di uno strumento
punta? 12. venat. far alzare in volo o cercare di stanare
, e per questo è prudenza il far bene osservare il terreno da'cani avanti
colla parola vero. 18. far recedere una manifestazione morbosa, limitarne gli
, ribatte; e non gli volendo far aprire odiamo dirgli: « il mio
. piccolomini, ii-89: dovendosi far cotali reflessioni e ribattimenti con angoli uguali
impedita dalle finestre, non si potè far istorie, e però vi si fece un
vallate, e all'ora s'usa far il frascato appresso alla rete minore
, 3-379: non fu cosa convenevole di far vendetta contra que'ribellanti, i quali
suora. -far reagire, far protestare con energia o con violenza nei
-ant. sottrarre o far sottrarre un beneficio a qualcuno.
. d. bartoli, 6-3-62: far sapere al mondo ciò che da uomo
maometto e co'seguaci suoi / vo'far tremar: tu vuoi che del senato /
qui ti convenia, gentil donzella, / far mostra di fierezza e di rigore /
tra questi eletto / che van per far sì fruttuoso effetto. parabosco, 8-95:
a'loro pnneìpi, che voi dovreste invece far venerare ed amare? non pero estinguerete
). letter. ant. far ritornare bello. boccaccio, 1-ii-330:
gli alberi a fiorire / e a far frutto e 'l mondo ribellire. =
passavano, al par di lui, senza far né ricever torti, inermi e rispettati
il figliolo sia ribenedetto, ché lo voleva far pigliare e metter nelle stinche. i
divelto / già da lunga sta ^ on far che ribeva / di primavera le rugiade
le lagrime ribelli, / per non far voi pensosi del domani. saba, 5-245
sia impegnato a ribobolare la verità per far commodo alla causa del sig. marchese fe-
de'norin a ribocca, / per poter far e dir ciò ch'ella vuole.
an, un'? garzoni, 1-556: far mattina e sera banchetto in fattoria con
12-80: rossini capi che non era possibile far durare più a lungo questo anacronismo di
cristo al pastor corre, / che può far ei con disarmata mano? p.
c. carrà, 260: senza far pronostici prematuri che falserebbero la nostra misura
non più ore sottratte al lavoro; non far ribotta; non fare il piuolo col
ella sconsigliasse suo figlio dall'andar a far ribotta. fucini, 743: da molte
con continuità. -in partic.: far seccare, riscaldare eccessivamente (la terra
con espressione delle intenzioni loro volte a far sapere per via d'un proprio messaggio ciò
/ la voglia di pisciare o di far cosa / più ributtante ancora e vergognosa.
/ vicino allo spedai non si richiede / far strepito nessun: fermate i suoni,
per far danaro, molto ne guadagnò ed a molti
): non fu tarda la donna a far la volontà di ligurina, ed ella
e serra. 2. far saldare, far rimarginare una ferita. -
. 2. far saldare, far rimarginare una ferita. - anche in
strigne il ventre. -riunire, far combaciare ciò che è composto di due
santa e presta / lunghesso me per far colei confusa. 3. privo
parrebbe che voi più tosto mi doveste far carezze,... e non chiamarmi
credenze / e quando s'hanno a far le recoglienze. = deriv.
ti ricolga. -per estens. far nascere (nella funzione di levatrice).
e dono, e non basta a far sì che egli non mi abandoni tradita
7. chiamare a raccolta, far venire (persone); convocare in
sua pelle. relazione; far corrispondere; connettere. = comp
onora; e io son disposto a far del mio meglio, riparando anche a certi
ricolorare, tr. (ricolóro). far ritornare colorito il viso, le guance
involta, / nom pò mai di licore far ri-colta! / così li più soterra
il lor fervore apostolico e scorrere predicando e far grandi ricolte d'anime convertite.
ci è caduta la grandine in sul far della ricolta. 7. dimin
stronca. 2. tr. far aderire i lembi di una ferita, di
costituiscono l'opera. 2. far reagire due o più elementi chimici.
un oggetto scomposto o spezzato; far combaciare esattamente, congiungere. bibbia volgar
a un tal prezzo si dura fatica a far ricomparire il numerario. -essere
/ da voi per tepidezza in ben far messo, / questi che vive..
ricompone nelle curve. 5. far rivivere nella mente pensieri, sensazioni,
: se tu venivi presto col sensale a far la ricompra delle casse, egli non
. iacofione, 65-220: voglio oramai far canto, ché l'amor mio è
relig. assolvere dalla scomunica riammettendo a far parte della comunione dei fedeli. «
, 1-i-62: parmi un naso da non far vergogna: / forse a voi sembrerà
, cioè abello. 2. far rinascere spiritualmente, rigenerare nello spirito.
questo signor, è stato a como per far riconzar l'armata per ogni caso.
con lei riconcio. 12. far rientrare in grazia di dio, salvare da
{ riconcìlio). conciliare nuovamente, far ritornare in buoni rapporti o in armonia
di non esser mai il primo a far certi passi. g. bassani,
. segni, 9-43: quegli medesimamente posson far l'ingiuria che sono amici degli ingiuriati
, ix-1- 298: argomentandosi di far credere che dante si riconciliasse dopo l'
che desideri di unirsi con dio, di far profitto nella via dello spirito o,
-riconciliarsi con la chiesa: rientrare a far parte della comunità dei fedeli, essendo
mezzo il signor giulio orsino trattava tuttavia di far accordo col papa e si affaticava per
al quale veniva attribuita la facoltà di far perdurare l'armonia fra gli sposi.
conobbe il padavino il disegno del conte di far la levata per coprir la perdita di
. 2. per estens. far nuovamente scorrere l'acqua di un fiume
letizia nella stamberga. 4. far ritornare il giorno, la luce, una
fatiche ricondotte / al mondo, e far le gente andar sicure. baldi, 26
modernamente classica. -far pensare; far venire in mente. savarese, 178
10. tramandare, conservare nel tempo, far giungere ai posteri (una civiltà)
a sogg. inanimati: dimostrare vero, far risultare fondato. galileo, 3-1-23
nuovo. - al figur.: far innamorare di nuovo. alfieri, 6-496
, riconficchi). conficcare nuovamente; far penetrare di nuovo o più a fondo
lacerazione viva. -per simil. far entrare bene in testa. cesari,
ant. ricondurre alla conformità perduta; far ritornare simile, conforme.
non j ^ uare, / io vidi far la scorta, / che el morir
[la palla], si può far comodissimamente, perché, se è ben
. 4. ritorno a far parte di un'entità politica. tortora
: ecco il primo degli argomenti da far dante riconoscente del- l'error suo.
ostinata voglia che la scorse / a far del vero dio sì lunghe offese, /
posta a milano per riconoscervi ne può far fede), per lo innanzi le
il creatore come suo centro, cercano di far se stessi centro delle cose create.
: le altra'trece comperate / per far capelli riciuti / e za vui non ve
e salvarsi; seppero almeno una volta far riconoscere la repubblica napolitana. solaro della
temporale del papa e ai riconoscere e far riconoscere l'unità, l'indipendenza, la
riconoscevano il matrimonio civile? -ant. far valere in capo al rappresentato gli effetti
. -saluto di riconoscimento: cenno per far comprendere a aualcuno che è stato ravvisato
dèe rispondere solamente con ragioni atte a far profitto e riconoscimento nello stolto, non riguardando
agio... potevano più minutamente far simili prove e riconoscimenti, che ora
l'esercizio del diritto stesso o il far valere le conseguenze giuridiche derivanti dalla situazione
per loro la ragione del fondo senza far loro pagare alcuno riconoscimento).
né persona del mondo, non mi potrebbe far cosa più grata e della quale io
il caso / ch'alcun di loro per far poi qualche truffa / rimetter si cercasse
di quando in quando la marcia con far occupar di mano in mano all'infanteria
, l'amicizia di qualcuno. -anche: far di nuovo innamorare dopo una corte assidua
, 19-152: suoniamo la celesta / per far la festa al tempio di vesta /
e il problema del mondo sta nel far rivivere la prima e nel riconsecrar la
divino; ma sarà mia cura di far provvedere prestissimo alla riconsacrazione.
che 'n più pregio salite / s'a far riconsentite / me'che darmi sturbanza.
con la particella pronom. riproporsi di far qualcosa rinnovando l'impegno già preso o assumendone
nocchier non riconsola, / né mai suol far contento / il cor d'ogni uomo
ebbe rispetto, vecchio in quella età, far una barreria sì fatta, non per
sul perno delle forbici in modo da far collimare le lame. tramater [s
, un culto, un'ideologia; far mutare opinioni politiche; ricondurre sulla retta
. cellini, 591: a voler far bene, bisogneria avere de'fanciulletti che vi
della tosa,... si può far congettura di qual fosse il tenore delle
. foscolo, ix-1-298: argomentandosi di far credere che dante si riconciliasse dopo l'
se tu voi / de vite vechie far taioli, /... / e
di questa comparazione non si stende a far danno alcuno, ma solo a manifestare la
superba a ricoprir d'affanni / e a far gridar mercede al turco impero. mazzini
fare quello che fanno per non poter far meglio. giorgio dati, 1-27: al
introduce a favellare. 15. far dimenticare, far cadere in oblio.
. 15. far dimenticare, far cadere in oblio. cniabrera, 1-i-244
.. si diletta / d'antiche storie far nuova ricòrdia. = femm.
-segno concreto che serve a far ricordare un evento o una persona.
come il fulmine trapassa le muraglie senza far buco, ch'è specialissima proprietà sua
o all'attenzione di qualcuno; far ritornare in mente. - anche in
subito ricordare che il medesimo giuoco sogliamo far noi co'l'ordinare che ciascuno debba
della patria. -per estens. far ricordare, richiamare alla memoria altrui.
meno. x. conservare e far perdurare nella memoria. -anche in relazione
. de'sommi, 1-36: riccordatevi di far travestire zarda in modo che egli possa
che non è più in caso di far la galante. pascoli, i-52: ricordati
, simiglianza o associazione di idee; far venire in mente, richiamare per l'
aveva, in quel castello e senza far subito avvisato il governatore di quel che
sanctis, ii-8-108: vi prego di far le mie parti con giambattista e di
doganiere] alla fine di ciascun mese far le ragioni de'pagamenti a'mercatanti..
pagar la gabella, poiché la dogana soleva far loro credenza, e quindi era debito
sue orazioni. belli, 175: voglio far punto alle cose di torino colla ricordazione
stato detto che tu avresti in animo di far eseguire al tuo defunto cugino un ricordo
, come si dice ancora toscanamente, far ricordo. g. gozzi, i-23-153:
affezione de'loro affetti, e di quelli far brevi ricordi ne'suoi libretti e poi
di ampliarlo e che si astenessero da far guerra. capriata, 694: i
: voi siete fatto a posta per far del bene, ed io ricorro a voi
infedeli, che vi ricorrevano promettendo volersi far cristiani, cosa per che facilmente erano
maggiore che in svezia, ha anche da far ricorrere l'acqua dalla nostra banda.
che mi pagherai? che mi potrestù far tu? ».
pergamena e delle maiuscole miniate, a far udire alti lagni. -costituire il
1256: 'ricorrere': in marina, far scorrere un cavo fra le mani in tutta
vocabolario della crusca, 330: nel far nota degli autori che si citano dire che
supplichevole col ricorso, è solito sempre a far cuore. c. contarmi, li-2-395
appresso a quai prosatori o poeti convenga far principalmente ricorso. b. fioretti, 2-5-228
ricorso della fiera di sinigaglia può facilmente far nascere l'occasioni di bene accompagnarsi pel
. l'acqua ha forza d'agitare e far salire a galla alcuni corpi che per
/ 'idest'bianca 'prescinsola', / che sa far genova sola. galanti, 1-ii-146:
bene che essendo armato, ti potria far poco nocumento, perciò che egli è cotal
comandanti usi dopo il fatto d'armi far ricoverar i cadaveri, quanti però per
caro tesoro, / ma io che debbo far del dolce alloro? / ché se
, nuovo cordoglio sopra la nave a far cominciò. livio volgar., 1-224:
au- aito. -rinfrancare, far ricuperare. fra giordano, 3-46:
o vicina dove rifugiarsi. per far ritorno al paese il cammino era molto
. 2. far gioire, rallegrare; tirare su di morale
sembianti / d'aver negletto ciò che far dovea, / e che non move
da la natura produtto... per far quietar tinstrumento de'sensi e movimenti esteriori
che ricria. -appagare sessualmente, far godere. g. visconti, ii-3-1
per natura. 8. far divertire, intrattenere piacevolmente. -anche:
, non è da mettersi subito a far giornata, ma è da indugiare fin che
di mirabil vino e altre piacevolezze da far colezione, tanto che io mi recreai
in nuove forme. -per estens.: far rinascere un sentimento, una condizione spirituale
'poetico'... vede la necessità di far parte dello stato, di 'ricrearsi'in
bestiale sua ricreazione, si dilettava di far tagliare la testa a qualche barone o personaggio
sua figlia avea seco menata / per far stupire la ricreazione. -locale di pubblica
6. locuz. - fare, far rimanere ricredente: far recedere da un
. - fare, far rimanere ricredente: far recedere da un proposito, da un
a pugnar col nimico / e ricredente far chi gli dispiace / la giovimi potenza
dio, non li [alla moglie] far mai più alcuna villania, che quasi
per questa casone dio me abia voluto far recredente del mio fallo. siri, xii-58
eguaglianza... mostra d'intendere a far vergognare i nobili e farli ricredere cittadini
guerra contro gli ottomani si è recreduto di far uso delle offerte dell'elettore, il
vocabolari (... gran scuola di far destre e spedite le menti umane)
. 8. tr. ant. far ricredere, indurre a ricredersi. cesarotti
non omise... il pontefice di far coll'imperatore gli uffici di padre e
gli acini delle uve. -figur. far diventare di nuovo grande politicamente e moralmente
affermando che tanto quanto essi scemavano a far quelle croci, poi ricrescevano nella cassetta
far ricrescere la minestra: lasciarla un po'nella
dovessero ricrescere anch'esse e si avesse a far ivi un altro colmo o rialto nel
. baldmucci, 136: 'risaltare': far risalto, ricrescere in fuori (termine
e ricrogiuòló). let- ter. far godere nuovamente di una condizione o di
dati del film precedente, non possiamo far tabula rasa di tutto. ci arriveremo
crescenzi volgar., 1-13: potevi far ripezzare e ricucire alla famiglia i lor
foscolo e del leopardi, non è far carmi, non è far canzoni, non
non è far carmi, non è far canzoni, non è far poesie: è
, non è far canzoni, non è far poesie: è poltronaggine. lucini,
cuocere una seconda volta. -anche: far bollire a lungo una sostanza.
, 3-182: se t'awemsse avere a far figurette piccole o arme o divise sì
oncia. biringuccio, i-129: chi far vuole il ferro dolce e buono per virtù
natura, i-xii-67: coteste fomacette sono per far ricuocere i vetri da specchio quando sono
? 7. per estens. far seccare, inaridire (per l'azione
stremato e affamato. - anche: far rinvenire. r. da sanseverino,
violenta baruffa fra noi. minacciai di far bagagli e ai recuperare infine la mia indipendenza
modo. fagiuoli, vii-37: a far questa parte ognun'è al caso, /
una nave che non si riesce a far virare di bordo in prora. dizionario
di redenzione, ricusandosi però risolutamente ai far parte di società segrete, come vi
alla pertinacia dell'inchiesta, non volendo far fatica a riflettere. -sottrarsi a
, pretende che ci sia ragione di far così. b. croce, iii-25-205:
28-129: non vollero [le ragazze] far razza con noi e distese in un
partic.: scritto allo scopo di far ridere (un'opera letteraria o teatrale
sentiva obbligato di quando in quando a far la faccia feroce per elevar il tono a
. 2. per estens. far riavere, far riottenere o concedere di
2. per estens. far riavere, far riottenere o concedere di nuovo a qualcuno
, ridato ha 'nfuori / in sul far della luna il mal già preso.
e s'acciambellano con tanta raidità da far venir le vertigini alla cupola di san pietro
per disgrazia su 'n un rigdone a far la cniarintana, ell'era di sì buona
in terra si ballan riddoni sì impazziti da far girare e perder il cervello ai macigni
l'occhiolino gli mostrava che era disposta a far quanto a quello era a grado.
3. diretto a divertire, a far ridere, per lo più in modo
): desfrenavase-lo così a rier e far segni de leticia studiosamenti, seando pin de
al maestro: « io vi vò far ridire ». esopo volgar., 6-24
risene. -in espressioni iperboliche come far ridere i morti, i sassi,
quella scongiurazione il frate diceva cose da far ridere le pietre, venne per disgrazia a
le pietre, le panche... far ridere i topi. e.
. badi che è graziosa! è da far ridere anche la luna! palazzeschi,
! palazzeschi, 4-112: erano cose da far ridere le galline. -scherz.
/ qual si fa danno del ben far altrui. berni, 37-3 (iii-223)
.. si cominciasse da voi per far ridere una mano di maligni invidiosi che
. - da ridere o ridersi, da far ridere (con valore aggett.)
... sia una certa buffoneria da far ridere..., voi dovete
, poi, quando possano con destrezza far qualche scandalo, fan col rasoio.
porto. -per simil. far riprendere il ciclo vitale dopo la stasi
vitalità. 3. risuscitare, far rinascere pensieri, propositi, stati d'
. che suscita ilarità, che vuole far ridere; spiritoso, divertente (una
era sconcio e ridevole in modo da far perdere la serietà agli uomini più tetri
: predicava [robespierre]... far duopo su- stituire... tutte
era indegno per un uomo come lui far tante storie per una ragazza squillo.
: talvolta una piccola e ridicola aggiunta può far ecclissare sull'istante una moda che prometteva
e grandezza che ostentava, non degnandosi di far riverenza ad alcuno, ma sempre andando
in questo i mattaccini che, per far meglio ridere, vanno con quella camicia
poemi anche ridicoli 7 non è far cialde o infarinar testicoli. vita di
... aver posseduto la franchezza in far mirabili paesi, animali al vivo,
2-5-291: aristofane in 'pluto'introduce carione far una lunga diceria di cose che all'uditore
don rodrigo: « me lo volete far ridire: lo conosce, cugino mio,
a udir [gesù] non ne far stima: / di'e ridi', ch'
ver dire / oltre misura di ciò far fallente. 2. mettere per
j j -far capire, far intendere. bacchelli, 2-xxv-506: era
ha ancora quarantotto ore di tempo per far ridiscutere la causa, ove abbia nuovi
l. berrà, 1-173: per far posto ai nuovi venuti lo spazio veniva diviso
l'ultima romanza. 4. far venire di nuovo al proprio cospetto.
i lor preti, si erano potute far eretiche, rimasero libere; le grasse e
carducci, ii-0-52: son corso a far lezione, vuoto lo stomaco e il cervello
più della vita pregievole, che il far bene ridonda in bene, e chi ha
importanza (e può essere isolata oppure far parte di un complesso più vasto)
fero impresa alcuna, / ridotte adesso a far delle polpette, / a menar striglie
, firenze, che se tu vorrai far bene potrai facilmente e non arai scusa di
secolo xv e ne'seguenti, per far moneta prostituirono sì fattamente il nome di
e forti,... cominciò a far aprir le trincere. algarotti, i-v-87:
. condurre, guidare, accompagnare; far andare o far venire; ricondurre,
, guidare, accompagnare; far andare o far venire; ricondurre, riaccompagnare indietro nel
negli accampamenti). -in partic.: far ritornare, lasciar ritornare, richiamare indietro
o fonte di pietà, non mi far niego / ridurmi col tuo segno in salvo
fosche degli abeti. 2. far venire a stabilirsi, ad abitare. -anche
; riportare (il giorno); far ricomparire (il sole). ugurgieri
ridurrà a'tribunali. 5. far spostare da un luogo o da una postazione
a'passi ove la necessità lo sforzi a far testa e combattere. viani, 10-171
ricondurre alla stalla, all'ovile; far ritornare all'alveare (uno sciame di
, a mente: richiamare alla memoria, far venire, far ritornare in mente (
richiamare alla memoria, far venire, far ritornare in mente (a sé o ad
ridurli è la religione. io. far ritornare in una condizione, in uno stato
stato precedente dopo modificazioni o alterazioni; far ritornare com'era prima o una volta
fratturato per consentirne la corretta saldatura; far combaciare e suturare i lembi di una
situazioni di fatto. -in partic.: far accondiscendere ai desideri amorosi di qualcuno.
romagna alla tua legge, / ma far che l'uomo ridoventi gregge, / non
lavorare, manipolare in modo appropriato per far servire a un uso specifico; dare forma
fece, richiesto dal medesimo pontefice, per far la nuova chiesa di santa maria degli
; portare a un assetto politico; far sì cne qualcosa avvenga e che si produca
avendolo e, avendolo, ridurlo a far bene altrui. -rendere fruibile.
determinato numero. -far apparire, far passare per ciò che non è.
chitarra ecc. 26. far diventare più piccolo, più breve, meno
esteso; rimpicciolire. -anche: restringere, far ritornare alla dimensione normale (una parte
tutto d'accordo col marchi: di far ridurre il formato della carta e mutare il
consumare, restringere (il brodo); far addensare (una salsa).
storia abbastanza complicata. 28. far stare tutto in un piccolo spazio; costringere
cinquanta anni ridurre. 32. far consistere in un numero minore di soldati
il territorio d'atene. 33. far consistere unicamente o essenzialmente in qualcosa;
consistere unicamente o essenzialmente in qualcosa; far risalire, ricondurre, fondare (in
ridicolmente inadeguato, banalizzare. -anche: far apparire o rappresentare come triste, spiacevole
cosa / trovata per vantaggio e per far bene / voi l'abbiate ridotta alla facezia
bernan, 4-149: si è tentato di far di me un beghino; di ridurre
un organo collegiale). -anche: far venire al proprio cospetto a rendere conto
attacca il fuoco. 38. far avvenire in un solo luogo invece che in
che in luoghi distanti o dispersi; far svolgere nei confini di un luogo.
periodi. -avvicinare, conciliare, far coincidere due concetti, attenuarne la diversità
a quello allegorico. - anche: far corrispondere in diversi sistemi di calcolo.
, rincasare. -per simil.: far ritorno in patria, rimpatriare. aretino
nell'alba spirando buon vento vo- lea far vela e che nella nave reducere ci dovemmo
mandarono anco soldati per li communi a far ufficio che inarborassero le bandiere e si
de'frati minori. -entrare a far parte di una chiesa; convertirsi a
scudo il mese mi son ridotta a far la spia per altri. buonarroti il giovane
giovane, 9-8: ci riduciamo a far la ronda / dentro un'augusta e magra
la cosa si riduce... a far che la giustizia istessa si vende all'
re a cavallo mettersi in marcia dèe pure far credere ch'egli abbia tale e tanta
costringere ad agire come si deve; far desistere da un comportamento arbitrario, violento
briga. -ridurre a conoscimento: far conoscere, rendere noto. faba
, in atto, in essere attuato: far passare dalla potenza all'atto, attualizzare
nulla. -mettere in pratica; far esistere concretamente. baldi, 352:
. 5. -ridurre all'intendimento: far conoscere. zanobi da strata [s
università. -ridurre in declinazione: far passare, avviare alla guarigione (una
padule sieno tenuti di cercare o di far cercare... per tutti li capitoli
suo nelle mani per redimer la supplicazione e far fare il breve, e scrive che
dieci paoli (non importa da vero far la riduzione in moneta nuova).
loro il pubblico applauso e cercando insieme di far ritirare la gente, per aprire il
rive dell'arsenale, onde è necessario far altrettanta spesa per riedificarla. -racconciare
bentivoglio, 4-1536: continovarono quelli a far grandissime rovine con le lor batterie e
le mammelle. -far cicatrizzare, far ricrescere il tessuto. mattioli [dioscoride
anzi come dimenticato di lui, lascialo far ciò che vuole e insegnare la sua nuova
43: l'oste si rigirò per far dei giuramenti, ma uno spintone alle spalle
appesi e che so io, tanto da far passare la voglia di mangiare quel giorno
come s'elle servissero per innalzare e far l'orazion magnifica. filicaia, 2-2-285:
rusconi, 104: ne'gratìcci si doveranno far le coperte ed incrostature per occorrer alle
intertenere ogni uno, in speranza di far accordo vero. -esercitato da un
rientràbile, agg. che si può far rientrare; atto a rientrare. -aeron
il boccaccio,... avendo a far loro cento proemi, in modo tutti
resterò con lei. sono stanco di far da alabardiere in coteste piccole guerre di
granduca. 4. ritornare a far parte di un gruppo, di una
ii-382: a noi non mette conto a far la maremma (andare in maremma)
aventata c'ha la punta, può far calarla a terra e rientrar in nuova
, cantoni, rientrature e sporgenze da far meglio contenti tutti i punti cardinali ed intermedi
cronaca coerente. 2. far rivivere momenti e sensazioni del passato;
quaranta. -il ricreare, il far rivivere atmosfere o situazioni di un tempo
bene che pensiero fosse di àmurat di far rifabbricare cars. c. campana, ii-224
il mercatante..., ito a far legne al bosco per rifacimento della sua
giraud, 1-273: il fallire e far fallire / e il tornare a rifallire
cuor, la vecchia storia, / far, disfare, rifare, / per l'
i-m: poi, per parer di far qualche attenzione, / due versi criticai,
casa de meser lo podestade, che fé far el prevedidore, e per refarile in
non ci curiamo. -figur. far nascere di nuovo una persona che presenti
ii-135: né bisogna dire che per far tutto questo son cangiati i tempi e che
, 2-95: egli allora cominciò a far suo conto una mattina che rifaceva il suo
tono. 22. rendere o far ridiventare tale e quale o simile a
l'affetto. 25. far progredire, rendere migliore; elevare culturalmente
che starsi in letto, e non far mai niente, / e così il corpo
ti rifarà subito. -ricuperare o far ricuperare la salute. baretti, ii-108
qualcuno o qualcosa). -anche: far ricadere su altri le conseguenze di un
questa, oltre a esser buonissima a far vagli, tamburi, pa linsesti
...; e forse si credeva far cu me qualche gran parentado, e
tr. { rifecóndo). letter, far ritornare fecondo, fertile. - anche
raccontare fatti, notizie, vicende; far sapere ad altri il corso di una
2-14: costumarono i re di francia di far guerra per via de'legali o commessali
dal riferirle, perché non intendo di far catalogo di tutte l'opere che luca dipinse
causa, riportare a un principio; far risalire, attribuire. cavalca, 21-164
l'avesse indotto. -ant. far corrispondere. biringuccio, 2-50: questo
/ quando sarem colà; / farem far delle riffe / a quella nobiltà, /
le notti intiere in far riffe e nottomie sopra virgilio, disputando
e tutt'assieme riesce in fondo a far capire anche il bene che voleva ai suoi
, che avrebbe dovuto pensarci lui a far le strade buone, come si metteva in
, rificchi). ritornare a far penetrare con forza; conficcare di nuovo
/ ch'entra nelle guatanti pupille a far che appaia / l'orridissimo vuoto della gocciante
buona pezza, / in vari modi a far del peggio attizza / la voglia del
.: cfr. figgere). far penetrare, conficcare di nuovo.
discorso. 6. ant. far muovere qualcosa tirando un filo. pananti
rifilare. rifìltrare, tr. far passare di nuovo un liquido attraverso un
coniug.: cfr. fingere). far credere, dare a vedere; fingere
aste agli scudi, non rifinivano di far romore. siri, vii-1362: gli spagnuoli
ii-209: sempre in mezzo a'boschi a far questi carichi di legna; con quelle
7. tr. letter. far fiorire di nuovo la campagna (con
, v-141: non rifiutin mai di far cosa che sia lor commandata per difficile o
: se c'è una matta impresa da far coi giovani, non si rifiuta mai
correggio, cvl-244: -se al nodo maritai far vói onore, / prego per altra
bastava ad impedire il rifiuto o a far più scottare l'assoluzione, e proporzionata al
la stoppa, che poi s'adopra per far gli stopacci delle artiglierie; ed anche
delle artiglierie; ed anche si fila per far delle tele da sacchi. cicognani,
bartoli, 5-99: il re della gloria far la sua prima entrata nel mondo non
, 11-18: salta su presto e non far più rifiuto, / ché tu svergogni
è passata: / però passando non le far rifiuto. -far rifiuto di qualcosa:
. vedesi / qual tu non sai / far del pianto rifiuto. -di
baldinucci, 133: 'reflessare'o 'rifiessare': far reflesso alle pitture. l. pascoli
prospettica. piccolomini, ii-89: dovendosi far cotali reflessioni e ribattimenti con angoli uguali
pananti, ii-259: perché non si potranno far versi nell'età della saviezza, della
carducci, 11-7-247: anzitutto non ti far bionda; non togliere il bel riflesso
un paragone di fragilità, o per non far insuperbire i congelati vapori di un vetro
deve... aver riflesso di non far soldati alcune persone di cucina o di
piano di varlungo. 4. far reclinare, far piegare. ugurgieri,
. 4. far reclinare, far piegare. ugurgieri, 341: poi
non da voi. 5. far conoscere, far capire o costituire il mezzo
. 5. far conoscere, far capire o costituire il mezzo o io
ne bolle / che saria troppo a far liquido il vetro. -propagarsi da
, rifletti ancóra un poco, prima di far questo! b. croce, ii-2-105
ci sentiamo finire di consunzione: e vogliamo far rifluire in noi la vita e la
: tanto più mi vien voglia di far vela / per la tranquillità, tolto a'
, ché lo scender è avenir a far questa rinovazione e lo ascendere è il tornare
paolo iii per suo ordine dato principio a far rifondare il ponte s. maria di
della stanza non fosse da tanto di far salire il termometro a settanta gradi,
secondo gli ordini è venuto il tempo di far la nuova riforma degli ufici loro.
maggiori prìncipi che il concilio si inducesse a far riforma nella chiesa delle cose che ne
aveva già comin ciato a far sentire i suoi effetti. -correzione
, 1-232: s'era cominciata a far la riforma de'sacri predicatori. campanella
voler riformare il caos. -figur. far risorgere nella mente un'immagine, concepirla
condizioni odierne degli studi, gli dovrei far notare che le rielaborazioni richieste io le
. -per estens. assol. far votare in un consiglio per varare una
questi padri scalzi riformati del carmine per far il loro noviziato nel detto villaggio.
un sussidio / e mi fece anche far commendatore, / medita d'introdurlo nelle
dal detto consiglio... si possano far le leggi della città e che abbiano
scoperti luterani più per poter tiranneggiare e far il 'dominus'in germania, servendosi del
questo mondo interno non sarà difficile di far progresso alla riformazione di questo sensibile ed
. cassola, 5-147: si fermò a far rifornimento di benzina una macchina scoperta.
le provincie convicine a'parti la gioventù per far la scelta e rifornire le legioni che
le fermate per la rifomitura, permette di far più lunghi percorsi senza arresto.
o viti barbate,... far pergolati, far nfossi, far magliuoli.
barbate,... far pergolati, far nfossi, far magliuoli. = comp
.. far pergolati, far nfossi, far magliuoli. = comp. dal pref
di questa... e nel far questo il raggio di luce, che di
colonne, 79: amor non cura -di far suoi dannaggi, / ca li coraggi
, acciocché essi non abbiano ardire di far male. 3. attutito (
certi cavalli, quali erano saliti per far lo allogiamento, e davano refrescamento.
). -per estens. far bollire. berni, 169: bisognerebbe
: si risponde che questo non è far viaggio, ma sì ben rifrìgere e
esser un ladro, il quale, credendo far buon bottino, andava refrustando tutti
rifrustano ogni cosa antica e moderna per far apparire il lume dov'era buio, e
iniquità comandate nel fusinato, ii-40: che far d'un mobile / frusto e rifrusto,
qui s'è detto che, avendo voluto far non nelle case ne erano dal
possa trovar tanto aiuto che basti a far il discioglimento, senza rifuggire al soccorso
al ciel piace, è in possesso di far distinzione tra gli uomini e le bestie
bisogni. -mettere in salvo o far fuggire qualcuno; procurargli un rifugio,
infedeli, che vi ricorrevano promettendo volersi far cristiani. m. adriani, v-182:
onde vi pare in un certo modo di far la guerra al sole co 'l vostro
cappello. 11. letter. far infossare gli occhi a qualcuno (un
aveva raccomandata alla padrona di casa di non far sapere a nessuno il suo rifugio,
in partic., a un'autorità per far valere i propri diritti).
/ soccorri a'prieghi miei, non mi far torto, / ch'altro rifugio a
essi prìncipi debe città solamente si dicevano far le guerre, come oggi i soli monarchi
[tabacco]. 4. far fumare una carbonaia da più sfiatatoi,
te: ma poi spero di poter far fronte io stesso alla rifusione delle 500
filarete, 1-ii-650: prima, per far questo piano, è di bisogno avere
costituita da poche lettere che si potrebbero far rientrare nella precedente). -riga di
e mostrare che non sono capaci di far stare in riga quel mascalzone. -essere
pei rigagnoli, / dànno il peso di far l'uditor docile /...
fagiuoli, x-130: vuol mescolarsi e far da fiume / questo rigagnolèllo.
, cappello sulla nuca e sguardo da far rigar diritte le nuvole. =
belle, grandi e ben disposte per far traffico di mercanzie e per nutrire i popoli
vogliono di colore; di negro vogliono far la prova, e già ho scritto a
perse. 4. tr. far gelare di nuovo. = comp.
), tr. (rigènero). far rinascere nella grazia di dio (per
2. generare di nuovo; far rivivere, far rinascere. pico della
. generare di nuovo; far rivivere, far rinascere. pico della mirandola, 57
rigenerare per così dire l'europa e far cessare in quel tempo l'epoca comunemente
8. ant. generare; far nascere. - anche, assol.
allegrarsi e come al ritorno del suo re far festa da lontano,...
-tr. produrre di nuovo; far rigermogliare. mattioli [dioscoride],
. 4. riversare fuori, far confluire di nuovo (acqua);
, 235: fu finalmente deliberato di far proponere al re gli articoli delle loro
nuovo. 22. produrre, far spuntare radici, germogli, frutti nuovi
23. per simil. rimettere, far ritornare in una data condizione (per
quali si stanno in sul grave, far continue declamazioni contro il carnovale, come
soldati e fortilese / e me le vói far pagare cum tante rigidesse. siri,
del nostro corpo quando si cerca di far loro mutare direzione. durante la vita
mentre il giovane padrone le insegnava a far le prime aste, lunghe e rigide al
e la voce, che avrebbe voluto far rigida, le era uscita molle e
43: l'oste si rigirò per far dei giuramenti, ma uno spintone alle spalle
priorato, 3-iii-40: s'aveva a far con uomini astuti e di regiro. magalotti
sere un uomo di tanto rigiro da saperne far apparir molti e far che molti ne
rigiro da saperne far apparir molti e far che molti ne fossero creduti. zeno,
, ad espugnare un'onestà, a far suo quello d'altrui, a dare ad
le rigovernature patetiche de'suoi romanzi possono far palpitare il cuore delle signorine dei telefoni
le mani in croce, per non far ridere alle proprie spalle. d'annunzio,
io vorrei permettere soltanto ai militari di far poesia. agli oziosi che frignano o tignano
tormentare / con graffi e morsi e far ai tristi tigni. aretino, 14-50:
con dei righi o scanellature che vanno a far cadere l'olio su la lucerna.
d'appetito ne vivo digiuno, ma per far la vigilia della festa con cui solennemente
'n parlar de regoio / e 'n far ogna causa desdegnosa. uguccione, xxxv-i-605
quelli del calor temperato, potente a far rigonfiar l'acqua, dite che pongano il
rigonfiare, tr. { rigónfio). far gonfiare nuovamente o ulteriormente una sostanza o
quelli del calor temperato, potente a far rigonfiar l'acqua, dite che pongano
, promulgò che si essequisse tal rigore di far abbru- sciare le case. delfico,
e udii con sì soave canto / far tutti risuonar di cirra i boschi, /
cameroni, 1-187: filippi, per far della morale, condanna con severità quasi
mio padre... era risoluto di far altre nozze. marino, 2-i-57:
onore per nove venerdì consecutivi, di far celebrare per un anno, nella chiesa d'
chiarir questo mio dubbio, o per far venir sollecitamente questo volumetto di francia,
onofri, 15-45: la vittoria / e far rifiammeggiar la fredda scoria: / vita
quando vide quel dove inaspettato si fece far largo, pensate con che strepito,
e affilata per ogni verso, sicché far possa più profonde le piaghe nel cuore
e, in par- tic., far sì che non sia offeso, danneggiato,
propri. gelli, 17-12: -guàrdati dal far disordini... -e s'io
ha peli in capo, ed ora vuol far la caccia riguardata. riguardatóre
4-ii-202: voluto... il senato far conoscere al marchese con una grazia straordinaria
riguardo e cura, con attenzione a non far male. bembo [crusca
riguardo farei tutto quello che son tenuto a far per tutti gli altri. f.
a la lingua, riserbandomi sempre di far ciò in ultimo ed in fretta.
procurare ciò che è gradito, a far stare bene; premura; trattamento migliore
d. bartoli, 2-2-97: far quivi certi lor solennissimi desinari, consueti
lombrico riguardo qualsiasi qualità di terra da far passare per il tubo del suo intestino.
esse [robe] che non ponno far di meno, in riguardo del grande
è in riguardo a spiro che non posso far a meno d'inquietarmi! gobetti,
che: non tenendo conto, senza far caso, nonostante. minturno, 58
, 10-ex-270: io vedo che ho a far con persone più cupide di tutto quello
venire. 2. tr. far guarire, sanare. iacopone, 43-182
9. tr. ributtare fuori, far fuoruscire abbondantemente l'acqua (un pozzo
e rilanciarla? 9. far ritornare indietro nel tempo. moretti,
qualunque creditore munito di efficace ipoteca può far vendere l'immobile. la vendita però
sperando che sua eccellenzia dovesse contentarsi di far detta relassazióne. sanudo, lvti-542:
rilasare, rilasciare), tr. far allentare il tono, la tensione muscolare
. 2. per simil. far rammollire, con l'umidità, un
briglia alle corruttele e agli abusi, far conoscere ad ognuno che dietro le spalle
rilassa. magalotti, 21-15: non può far di meno, quando la paria del
ma che alle volte si contentava di far meno di quello che sapeva. l
una legge o di una norma, nel far osservare una disciplina o un principio morale
de'giuristi, potrà la ragion umana far quel progresso che i buoni anelano) che
di torre, che allora erano sopra il far lastricar le vie, che facessero rilastricar
dà l'olio. -per estens. far ritornare il cielo nuovamente sereno.
invenzione e grazia che trovò il far le fregiature maggiori e più copiose e piene
tecchi, 13-27: non riusciva a far razza con i compagni. le grandi,
non si va mai troppo rilenti a far le cose da sani. 2
sarebb'ita un po'a rilente / nel far con calagrillo il bell'umore, /
tuo bell'agio, / né temer di far naufragio; / va'a rilente,
a rilente': andar con riguardo in far checchessia, non se ne risolvere. onofri
fatto lo tomo, i per sé devia far 'l relevamento. boccaccio, 9-6:
caposquadra, che aveva preso a cottimo di far un pezzo di strada, rilevandola a
che rileva la gioventù, che può far la ricchezza, che giova la sanità
dio a dar se stesso / per far l'uom sufficiente a rilevarsi, / che
poter rilevarsi, nell'una sforzandosi di far dir male il poeta contra il suo
costa. stratico, 1-i-391: bisogna far forza di vele per rilevarci della costa
per essere quella parte sua propria di far le figure finte tanto rilevate per le percussioni
modo a loro possibile, ingegnarsi di far sempre cosa che sia grata ai loro
: voi mi farete rilevato piacer a far che 'l reverendissimo di monte intenda pur
due sue damigelle, mostrando di essere in far di rilievo, se non più che
i-51: non vogliono concedere che il far di rilievo sia dell'arte, conciossiacosaché gli
con minutissime ombre e linee e angoli far risaltare di una tavola piana in fuori
di osservatore sperimentato. -il far risaltare, per contrasto, una qualità di
, a studiare quegli affioramenti e a far rilievi. ojetti, ii-834: era in
piano e simili altre cose che giovano a far le piante et i rilievi. settembrini
g. gangi, 353: bisognava far prendere i rilievi del casale a due bravi
per il suo colombo, come era solita far tutti i giorni. r. sacchetti
! aretino, vi-102: non avete a far altro che stregghiar quattro cavalli e due
la rilla. berni, 38 [far.]: un non poter vederla né
rillùminó). ant. e letter. far partecipe della grazia divina. savonarola
. ant. ricollocare, riportare, far ritornare. storia della vendetta di cristo
: non sarà facile né comodo infine far sì che in ogni parte dell'opera rilucente
con riso ch'io ne vidi in ciel far festa. calogrosso, 62: contemplando
pagliaresi, xliii-21: apparecchiato sono / di far tal guardia di notte e di luce
di pace sentiremo gran derrate / per far le sue sentenze in noi ritrose.
loro scopo, a quello cioè di far la spia,... e a
la spia,... e a far camminare la società a ritroso colle battiture
: il sig. leopoldo si gloria di far sempre a ritroso degli altri, veglia
istesso. forteguerri, 9-1: chi vuole far bene i fatti sui, / fugga
come tosto abbandona il fido sostegno per far prova delle sue braccia, rapito dalla corsìa
pensa che l'estetica moderna non può far differenza tra il momento ricostruttivo della critica,
gabbo di noi, come s'usa nel far travedere i fanciulli e che f
per il pascolar degli animali, che nel far lavorare le terre, hanno levato il
oro. casalicchio, 323: nel far del giorno, essendo andato il povero
venir a la mischia e con tarmi far questione e la faceva il più de le
parecchi giorni, m'incresce non potere far quello ufficio che merita la virtù vostra
uomini curiosi che subito son corsi a far l'esperienza di quella nuova ricetta e affermano
raccoglie il vento e si manaa fuori per far che scappigli e cresca il fuoco,
in peggio declinando, non dubitò di far morire due soldati. 25.
, non potendo / felice in terra far persona alcuna, / l'uomo obbliando,
30. disus. rendere più netti, far spiccare maggiormente i contorni di una figura
roano in lombardia, voi praticavi / far col re per suo mezzo lega nuova
acrezza insieme, della quale speriamo di far vedere un giorno il ritrato. f.
persone che in qualche modo ànno a che far con una corsa ciclistica,..
: vicino ad anversa si cominciarono a far ritrovi e adunanze della setta calvinista. g
a'reformati non fosse lecito predicare né far loro ritrovi nelle chiese, negli ospitali
, / quando in suo senettù volse far vittima / del suo figliuol, che
om disconosciente è mizerissimo tanto che pur far vole sé bestia e con essa la terra
non esser compassionevole a'vinti e di far pace con loro. lami, 1-2-657:
il decameron, 131: riverire è far cotali, come oggi le chiamiamo, cirimonie
pesci / sol da un lato sanno far l'accotone; / noi ritti e rovesci
liquefare con la stessa lentezza che suol far [la neve] nell'aria. l
, / che, se non può far muri e barbacani, / co'quadri vuol
ho stato / in tutto l'anno far ciò ch'ella volle. / l'ha
, gli resta la speranza di poterli far venire un giorno in ungheria appellandosi al
, per protestare contro l'austria a far dichiarazioni in favore del papa. garibaldi,
opererebbero moltissimi piani. 3. far incontrare nuovamente persone divise da imprevisti o
sarei gratissimo. montale, 21-26: far riunire in un sol volumetto alcuni novellatori
carena, 2-321: 'riunire un cavallo'significa far che il cavallo si ristringa e,
riflessioni, consigliarono il mio amico di far venire qua il gesso del gruppo d'
corpi, vi si transformasse come sappiamo far l'aria in un'altra natura e,
, ridato ha 'nfuori / in sul far della luna il mal già preso. imperiali
2. figur. impegno costante inteso a far cessare un'abitudine, un vizio,
essendo riuscibile al re di sardegna di far venire le sue [artiglierie] in
quel linguaggio e vestirne i pensieri miei e far versi de'quali non si possa dire
sia seguita; / so che a far da modella è riuscita. foscolo, xi-2-566
iv-6: la fanciulla aveva studiato per far la maestra, ma non era riescita ad
nazione ebbe gran prontezza nell'inventare e far disegni, tantoché dicea luca che fran-
3-1-187: sarebbeci egli modo alcuno per far che questi tiri riuscissero eguali? buonarroti
sentito ardere, fiammeggiare, scintillare e far tumulto di vita e di passione nelle
morte. pallavicino, 1-355: non posson far che i mali del corpo ci
falier, lii-3-12: pigliano costoro per far queste loro bevande, alle quali poi
di esortarvi e di vigilarvi; e far perdere il tempo preziosissimo ai pochi o
il re spedì gli ordini opportuni per far riuscir il colpo. torricelli, ii-4-188
sua filosofia, a quel modo che per far riuscire una loro commedia fanno i poeti
/ il tuo dolore: e lasciami far prova, / se forza, se lusinga
riuscirà? 26. tr. far vedere, mostrare. s. bernardino
idem, 332: 'a chi vuol far, riesce ogni disegno. a buona
il gran fine umano è di far riuscita in società. pasolini, 9-440:
natura ornai cerca le chiave / a far del nostro career l'alma priva. buonaccorsi
le vele, di eseguir manovre o di far saluti e simili. fanzini [1905
di perfezionamenti che li mettano in grado di far fronte a'loro rivali. d'annunzio
era venuto in quel tempaccio d'inverno a far quattro ciarle con una ragazzetti sul rivale
imagini ed incanti / oprando, possan far ch'io mi rivaglia. fauno [biondo
suo studio assiduo su le medaglie gli dovevano far risaltare in un subito agli occhi la
e degli squilibri economici italiani sono tali da far ritenere impensabile una politica di rivalutazione monetaria
rivampare, tr. letter. far risorgere in forma di fiamma.
piano. 4. tr. far giungere a una condizione, a uno
promette e giura in pochi giorni / far che ruggiero a riveder lei tomi. straparla
-correggere i compiti di uno scolaro; far ripassare lezioni. carducci, iii-20-301
la sentenza contra, e voi per far rivedere detta sentenza abbiate supplicato, e
siena, 2-ii-1124: o mercatante, credi far bene a volere rivedere le ragioni de
voi mi amaste punto e che voleste far per il mio consiglio, ne venireste meco
la volesse rivedere, / molti si veggon far grandezze e sfoggi, / che sono
iv-380: bruto era in atto di far passare l'esercito da abido alla riva opposta
in principio, come vide poi non far male, né parlare, ma tacito
di tutti gli dei, e che poteva far nell'olimpo la mona cionna e la
america rivedibile di due leve, deve far pochi mesi. montale, 21-15:
a quelli di loro che avessero intenzione di far estorsioni o violenze o rubbamenti.
regoli su le quantità delle estrazioni per far uso di quei rimedi provisionali che son detti
3-143: vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, / revelando a la mia
sono ad esso soggetti? 3. far ritrovare qualcosa che è stato nascosto o
proprio segreto, un sentimento nascosto; far conoscere la propria vera identità. frezzi
una sorpresa. 7. far apparire distintamente gli oggetti (la luce
. manzoni, iv-305: tendono a far dimenticare, a rendere inutile una delle
, preso l'aire dalla necessità di far dimenticare la rivelazione di quell'equivoco sentimento
stelle in qual si voglia cosa, facendosi far le rivelazioni di anno in anno.
. (riveléggio). ant. far vela nuovamente verso una destinazione. leti
di cittadino, cosciente di poter sempre far valere e difendere e rivendicare i suoi diritti
panni caldi ed altri argomenti, senza far strepito nessuno, fecero tanto che fenicia
vita. -con valore causativo: far rinvenire un frutto disseccato; fargli riacquistare
. -figur. lasciar trapelare; far ricordare alla lontana, vagamente.
intorno, la misi controluce sino a far brillare in mille reverberi i suoi vaghi colori
« cavallier, quando vi piaccia / far oggi meco i vostri alloggiamenti, / io
non dovessi da buon cristiano uscire a far riverenza al santo bambino. -di
guerrier forte, / che non ne potrian far più, se tra loro / fosse
destra de'principi quando s'inchinano per far lor riverenza. relazione anonima della guerra
.. favellarsi all'orecchio, ridere, far cerchi, ceremome, riverenze, e
mava alla città, deliberò di andarli far riverenzia et accor- darse cum lui.
qual voleva venir ozi poi disnar a far riverenzia a la soa sublimità. castiglione,
er la prima volta andai solamente a far riverenza a sua ignona. aretino,
città con animo perciò cu andarsene a far riverenza al cardinal reverendissimo. b.
tasso, iii-69: io veniva a far reverenzia a vostra eccellenza in nome del
voleva altro, se non che dovessi far riverenza con ogni affetto alla serenità vostra
, i-2-96: io prego vostra signoria far riverenza per mio nome al detto presidente di
si rivolge a san pietro] a far l'obbedienza, / come comanda vostra riveren-
267: son disposta / di far in questo ed in ogn'altra cosa /
v.]: 'riverenziare': riverire; far riverenza. 2. con
riverginare, tr. (rivérgino). far passare per vergine una donna che tale
dell'esser reverito si gonfiò: / di far tutte le mode s'invanghì. cesari
suoi pensieri e de'suoi atimenti seppe far amare e riverire l'austera dignità dei-
va per riverire / i padroni e lor far nota / l'alta stima e poi
maria., mi aveva incaricato di far pervenire nelle sue riverite mani il piccolocrocifisso di
mio naturale. 4. il far ricadere su qualcuno la responsabilità di qualcosa
uomo sol non basta. -abbattere, far crollare, sconvolgere, scompigliare. bibbia
riversar la nave. -figur. far precipitare una persona nel peccato, nell'
. gettare giù, disarcionare, sbalzare; far cadere riverso (anche con riferimento a
, e mette gli elementi / sottosopra per far lieti e contenti / gli spirti,
dalle grondaie. -per estens. far dilagare, diffondere la luce.
; abbattuto. alamanni, 8-27: far cadere / gli aridi fien'per terra
e vini riversati, se non vogliono far stima de linfe e ninfe,
della cavalleria sveva. 4. far ruotare su se stesso. garzoni,
tutto 'l mondo. 7. far apparire il contrario di quello che è in
torto mette avanti. 8. far ricadere su altri colpe o responsabilità.
e così altri vari modi, il che far non potrebbe sanza sua ruina con alie
corsini, 9-68: uscì quel sasso a far un colpo strano. / rugghiando andò
coverta de la riversa mano / per far zoghi de fortissimo ingano. tesauro,
villeggiar per un autunno solo, / saprei far come alcun garrulo e vano / che
cioè il parlar nostro, come solete far qualche volta, per giuoco, con chi
rocco, 1-67: io non intendo di far il mondo alla riversa. -prendere
f. scarlatti, lxxxvtii-ii-515: non posso far ched io non mi lamenti / del
gl'ignudi. -per simil. far sì che la terra, gli alberi,
s. v.]: 'rivestire': far un rialzo a scarpa coperto di pietre
... i che ci abbia a far più onor. -incartocciare, impacchettare
, ii-15-57: l'autore, per far passare luciano murat, lo riveste un po'
. soffici, vi-49: poi non far vedere i quadri all'amatore senza cornice:
. -rivestirsi delle penne altrui: far passare per propri i risultati conseguiti da
, 143: al navigante, al far del sole, appare / taiti deliziosa di
, sanza trovar mai strada, per far più tosto. mazzini, 35-321: garibaldi
nizza, come sua e opportuna a far la guerra alla riviera di genoa. p
io me rivìlico, / e de far qualche mal son stato in bilico.
a rivincere li contradicenti. 5. far innamorare, sedurre nuovamente un uomo o
e van rivisitando altri confini / per far a danain quel ch'ai germano.
tr. (rivì$olo). risuscitare, far tornare in vita. bandi,
per le vie tanto gelosa guardia da far credere rivisolati pietro strozzi o pandolto pucci
in tempo di malattia, pensiamo di far bastevole apparecchio. guerrazzi, 16-329:
innanzi un di voi, palafrenieri a far sapere al maestro di casa, / ch'
, / ch'io intendo di voler far la rivista / dell'armeria. rostagno,
sovietica. -riportare in auge, far tornare d'attualità un'epoca del passato
: io m'alzo a sviarmi e a far rivivere più allegra la fiamma del mio
e il problema del mondo sta nel far rivivere la prima e nel riconsecrar la
frammenti, che ho avuto sorte di far rivivere. 8. tornare a una
... si credette destinato a far rivivere il maresciallo di luxem- burgo.
chiedo ancora tanto di felicita da poterlo far rivivere in qualche pagina quale era, per
rivivifichi). riportare in vita, far resuscitare. buti, 2-713: marco
. -figur. rendere produttivo, far fruttare (un capitale, un investimento
inclinazione del cuore dolcissimo di maria a far ridondare sopra di noi a larghi rivi
libri son trovati... li devo far portare a casa mia...?
rivoglievano, e sovente se la voleva far caca le dimandavano. l. strozzi,
con mano si rimena la pasta da far pane, propriamente in quel modo.
: col fiato farei cessar i venti e far rivolger i tuoni et i folgori a
lei fieramente acceso. 17. far cambiare in modo continuo, incessantemente.
.., non ti rivollare a far male a lui. benvenuto da imola volgar
[consuetudine] la quale permetteva di far periodi un poco più lunghi deti'ordinario
. ha detto: « badino a non far la guerra. sarà la rivolta dei
in rivolta e sbaragliarono, che senza mai far testa cagionarono a'suoi molto compita vittoria
correnti rivolte del mondo il signor duca può far senza il re di spagna, fa
girare dalla parte opposta; capovolgere o far capovolgere, rovesciare. -anche:
rivoltare il fieno. -muovere o far muovere in senso curvo o rotatorio;
senso curvo o rotatorio; roteare; far girare, far rotolare. esopo volgar
rotatorio; roteare; far girare, far rotolare. esopo volgar., 6-122
. per estens. indurre alla rivolta » far ribellare qualcuno; sovvertire, mettere in
atteggiamento, anche con mezzi disonesti; far volgere a diversi pensieri l'animo,
12. ant. respingere, far retrocedere. guido delle colonne volgar.
perciò un vento in poppa, potendola far rivoltare facilmente, lo schifano quanto ponno.
445: dico che tu hai fattoli / far tante rivoltate e tante trappole, /
fieno. bechi, 2-49: sul far dell'alba, quel buon 'travet'si rivoltola
paiolo bollìano i maccheroni / e per far sazio l'appetito altrui / precipitavan giù
fece appresso un grande errore a non far un solo budello nel corpo dello uomo
, 39-63: il rivoluzionarismo non seppe far la rivoluzione e il borghesismo non trovò
il popolo... già sollevato a far tumulto e forse revoluzione. por cacchi
riguardo. montanelli, 108: volemmo far noi una rivoluzione religiosa e riazione religiosa
rivoluzione. le ùccine si scatenavano a far con me il chiasso: io mostravo
). ant. e letter. far girare, far muovere con rivolgimenti ripetuti
ant. e letter. far girare, far muovere con rivolgimenti ripetuti. -al fìgur
luccicanti e pronte. -figur. far trascorrere il ricordo attraverso una serie di
bestia quand'ombra. 5. far di nuovo girare indietro; far invertire la
5. far di nuovo girare indietro; far invertire la direzione di marcia un'altra
acque. 2. figur. far riemergere, espellere. g. b
colonna. giuliani, i-140: bisogna far un rizzamento di tre pali. 2
(anche in contesto figur!); far spuntare fuori. de amicis,
le sante torme, / a penetenzia far rizzava l'ala. -rizzare la
tutte le gambe a'cani? di far fare ognuno a modo nostro?
. 2. -rizzarsi a qualcuno o far rizzare a qualcuno le basette, la
medesima forma di prima e ritornammo a far di nuovo la stessa cerimonia la seconda
ogni opera virile, / solo a far roba pose la sua cura, / discemendo
giuglaris, 42: pur che potessi far robba, non ti curasti di perder l'
d'ingegno acuto, ma più intento a far roba che a governare. borsieri,
26. foscolo, 1-275: mi faccia far quella dozzina / di camicie, onde
, se la vive agiatamente e senza far nulla. -roba a dodici:
non si pensava ad altro, che a far roba, senza riguardo, né della
ìbidem, 205: chi vuol far della roba, esca di casa. ibidem
-tl tempo fa roba, vuole far roba: piove o nevica, si
. v.]: 'il tempo vuol far roba, fa roba': si guasta
tutta quella robaccia indigesta che egli doveva far cucinare dalla massaia? pascarella, 2-343