tutt'i punti; dipende da essi di far amare o far odiare il governo.
; dipende da essi di far amare o far odiare il governo. il popolo non
persone, / signor non v'ha che far, secondo 'l vero. romagnosi,
, 1-401: la sua munificènzia in far richi paramenti a le chiesie.
lxiii-197: perché d'amor deo saver far saggio, / com'orno che del suo
vaghezza di stile ufficiale, e per far meglio capire il bellissimo 'munizionamento ',
/ e poca gente ci è da far fazione, / ché molti morti son
certa gente,... bramosa di far la sua comparsa nelle civili conversazioni,
esercito, tenerlo tribolato, infestato, far canova, magazzino, fondaco, o
canova, magazzino, fondaco, o far munizione di vettovaglia, ire a trovare il
. soderini, iii-384: chi vuol far gran munizione di ciriegi e massimamente viscioli
una buona munizione, che a me bisogna far come la capra: quando si trova
quando questo è atono). spostare o far spostare un corpo, un punto materiale
se lo fece. 2. far agire o mettere o tenere in movimento
latte depurato. -far slogare, far lussare. crescenzi volgar., 9-32
dallo imperatore. -per estens. far morire. anonimo, i-534: ben
tanto, / sovra meandro, ove suol far soggiorno, / quando s'accosta il
-produrre in virtù della forza vegetativa; far germogliare.
il respiro. -far risonare, far echeggiare cupamente, far rimbombare (un
-far risonare, far echeggiare cupamente, far rimbombare (un luogo).
affetto, / che mosse me a far lo somigliante. idem, par.,
che di scritte ti pruove / di far difensa e scudo. maestro francesco da
e caonoscenza: / però lo move a far ogne follìa. dante, vita nuova
/ ispesso lo convene / d'affanno far diporto. arici, i-97: invidia e
il suo sollevare, porre o far nascere, contribuire a far suffimigio
, porre o far nascere, contribuire a far suffimigio move più la epilesia.
, cetto); trarre, far derivare. allontanarsene; trasferirsi da
procedendo, in poco spazio di tempo far deviare, volgere altrove, far cessare,
tempo far deviare, volgere altrove, far cessare, far spa talmente
deviare, volgere altrove, far cessare, far spa talmente tutti i membri
. v. non vuol tentare di far muovere la detta bolla in quella parte,
, 3-5: quando si muovono a far gita, torni bene in bocca loro
tosto lo stomaco si muova / a far l'effetto ch'ora in lei si sente
: lodate e concedete come cosa facilissima il far muovere cento mila corpi maggiori della terra
traverse, pescaie', e servono per far alzare l'acqua nella parte superiore del
servirsene ad uso di navigazione o per far muovere diverse macchine idrauliche. manzoni,
venire. gemelli careri, 1-i-200: al far del giorno si serenò il tempo
serrature, si schiudevano e chiudevano, senza far alcun rumore. govoni, 380:
impianto di lubrificazione, accessorio destinato a far giungere l'olio lubrificante alle parti in
egli è stato così furbo da non far mai sapere altro che il risultato.
33: di queste tale cosse cussi far se puoe electuario, confectione, oleo cordiale
, 54: il sesamo, erba da far oglio molto usitato nella grecia, fu
il simile... quando volete far oglio di benzoino, l'oglio di
i-258: per l'altro modo [di far le vernici] si prenda..
oli santi: essere così squisito da far resuscitare i morti (con valore iperb
olio tenere. varchi, 3-85: far tener l'olio a uno o farlo filare
l'olira la commune segala usata molto per far pane in italia. o. targioni
in insalata con gli odori, da far venire l'acquolina in bocca. d'annunzio
una dall'altra, quando si voglia far solamente uliveto senza nessuna altra sorta di
iv-io: quello... che deve far maraviglia si è che...
più spediente mandare con un barilotto a far provvista d'acqua ogni tanto, che
e in seguito fu usata anche per far bollire le interiora delle vittime sacrificali o
estari 'le pignatte che servivano per far cuocere le interiora delle vittime. lucini
la passatella, ecc.), far rimanere qualcuno o rimanere fermo per un
le genti stan sul mare accorte / per far de le straniere empio olocausto, /
dall'uomo immolarsi, e della strage / far complici gli dèi, tutto il mio
quel di spagna in armada a far olocausto a dio di la sua persona
e con la turba sciocca / non far ch'io corra e che saver mi
attaccar fuoco alla munizione della rocca e far di se medesimo per ischerno de'nemici
si veniva diventando liberali, per non far mentire il 'contraria contrariis 'dell'
amore. 2. locuz. far parere ansere un olore: far sfigurare
locuz. far parere ansere un olore: far sfigurare col proprio canto tutti gli altri
que'monaci insegnarono a i greci a far ricchi drappi oloserici. n. villani,
ingiurie, non però di tutte osano far testimonio, mirando alla costui oltrecotanza e
danneggiare la reputazione, l'onore; far perdere prestigio o considerazione a un'attività
allora ogni risentimento che alcuno avesse potuto far contra sì poche genti. -recipr.
alla mia donna insegni d'oltraggiarmi per far conoscer la tua possanza. -avversare
oltraggiar la morte e 'l tempo pronte / far denno i varchi, onde si poggia
odio e a tutte / cerco di far insulti, oltraggi e scorni. g.
: o cara filia mia, / non far al tuo marito cotal oltrazo. pulci
tua figura? / guarda, no 'l far, credi a'consigli miei, /
esso quale spirito l'avesse indotto a far quell'oltraggio allo stendardo del gran signore
sdegno, / costretto sono a dover far partita. ramusio, i-57: il
volli? un marmo duro / tento far molle, un rigido metallo / che d'
te potria, silvestre diva, / far d'acre tosse o lento reuma oltraggio.
percuote, non è forse ardita / far morte oltraggio. g. chiarini,
aver la terra / chi non vuol far co'detti oltraggio al vero.
suo fare un resoluto presupposto di voler far la meno oltraggiosa e sanguinosa guerra che
ch'io porto, / ch'a ben far tira tutto il mio podere, /
m'oltri ». 5. far procedere verso la conclusione, condurre innanzi
. misasi, 4-139: oltre a far contenta la bimba con la sua presenza in
bisognarebbe di osservare in dar ordine di far una nuova battaglia di gente da guerra
italia, e parlava un italiano da far scappare i pescicani. = comp.
ini, 5-264: tra voi chi sa far la gelatina / più chiara, senza
a lo ver direj oltre misura di ciò far fallente. boccaccio, dee.
uomini... sono anime destinate a far parte della società oltreterrestre.
in firenze, e massimamente de'giovani, far l'omaccione. = acer
assai vicari de'cesari pigliarono pretesti di far assoluti d'omaggio i loro feudi.
lo meo cor non muta / di far leale omagio. inghilfredi, 376: lucanamente
un sacerdote] nell'infame concistoro a far al re de'ribaldi l'infame omaggio
libertà di rendere omaggio all'errore, né far che un uomo conosca la verità quando
che non so / come tu faccia a far quello che fai, / io penso
grasso in una veste ben netta per far prova quanto sia buono un sapone per
è condizion di persone cui non debba far ombra ed apparire in qualche parte odioso il
ragunarsi in frotta / sott'ombra di far cene? / so quel che ne perviene
3-106: neppure più un rimorso a far ombra ai sentimenti. -occultare.
loredano, 1-45: qual maggior onore può far l'amante che servir per ombra ai
: appresso i pittori dicesi ombrare per far quel lavoro che essi chiamano ombre,
-cercare di nascondere, di non far conoscere; coprire. bembo,
pungiglioni a'fianchi, ma fermargli e far loro odorare e conoscere ciò che temevano.
non credo che mondani omei / potesson far d'oscuro tanto giorno.
pagliaresi, xliii-107: tu del reame puoi far, senza omei, / ciò che
stomo. muratori, 7-iii-29: per far intendere al popolo d'allora le
ferd. martini, 1-iv-505: vado a far visita all'afa negus...
mondo regna: / quel di titoli far lunga omelìa / sovra i sepolcri e
cartucce e con lor torna / a far di ordinazioni un'omilìa. -saggio
e 111. ma comanda, il far una laconica omilia sopra il resto de
cosa l'essere certi almeno di non far male e se quei millesimi di grano
) con le quali certi orecchianti vogliono far credere di far l'arte tua, anch'
quali certi orecchianti vogliono far credere di far l'arte tua, anch'io rischio di
., 9-60: le vacche da far figliuoli... abbin gli omeri larghi
però sedute dirimpetto altre persone che potevano far scandalo di quel suo comportarsi non da
facesse contro a ciò o omettesse di far le predette cose. cottenuccio, 5:
avrò condotto: non omettendo però di far brevemente special nota di qualche cosa ancora
non omise... il pontefice di far coll'im peratore gli uffici
ommessa dagli economisti, ed è il far conoscere quante volte, nonostante il sistema
e le rapine / in ogni parte far roma dolente. b. corsini, 20-71
profferse d'andare al prossimo garage per far venire l'omnibus automobile, che doveva
pubbliche funzioni o adunanze, di non far passare se non le persone invitate,
boni di siracusa ch'ipsi vulis- siru far tregua cum li omini boni di motu.
dove son impiegati dugento omini. per far quello scasso gli ci voglion cent'omini.
di lei po'dire / hanno vertù di far piangere altrui. idem, purg.
[s. v.]: 'far forno '(non 'l'uomo '
. svevo, 8-650: non abbiamo saputo far altro che creare una lega delle nazioni
quel nostro reggimento... far alcun omotto over zurado de caxali.
l'acqua al giardino, per non far nascere urtiche e cardi. lippi,
-fare un'oncia il peso di mille: far sembrare leggera qualsiasi fatica. b
legni e pietre e calce / da far nuove opre e da sancir le sconcie,
, / e se si paga il far de'tetti o palchi / altrove a dramme
. papini, x-2-499: posso ancora far versi che tornano e dicono -ma v'è
. danti, 5-61: nel volere far star l'acqua in piano ci è grandissima
e di qual vena, / per far due treccie bionde? fioretti, 2-3
ancor che fosse peccato, / altro far non ne potia, / c'a la
anonimo, i-477: guardati da noi far nullo sembiante / ond'ella possa venire
lorenzo de'medici, ii-93: fate far scale onde la gente saglia. machiavelli,
che sulla gn dell'autunno e sul far di primavera rendono quasi inevitabili gli scogli
che i demoni non guatano altro che di far onde perderlo. berni, 48-47 (
er una bestia sola, / onde far corte all'animal regnante coll'opra,
colorata in rosso, / tal orazion fa far nel nostro tempio ». cassiano volgar
che non per tutto ciò si dovesse far gran caso di confederati la cui amicizia
d'un'acerbissima malattia, cominciano a far getto non meno di lagrime che di roba
ornai l'animo altero, / né far, piagando a tutta europa il seno
, 10-3: rivolgendo in sé quel che far deggia, / in gran tempesta
. ant. percuotere con le onde, far oscillare. carani, 3-144:
persuasion delusa. 23. far muovere o piegare; agitare, far sventolare
. far muovere o piegare; agitare, far sventolare; far apparire nel movimento.
piegare; agitare, far sventolare; far apparire nel movimento. caro, 9-1146
ondoleggiando ognor con tutta te; / né far gran forza, che già il moto
ondosi. forteguerri, 10-13: che far puote senza remi e vele / e
il soggetto che vo glia far valere in sede giudiziaria un proprio diritto
2697: onere della prova. -chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare
un testamento, ecc., è necessario far uso della forma scritta, altrimenti l'
di non domandar gran mangiar e non far forza dell'apparecchiamento. -nei limiti
dire: -figliuola mia, guardati di non far cosa che sia contra il comandamento di
e spiegazioni apparentemente vere in modo da far credere giusto e onesto ciò che in
in modo che s'unl con loro per far volta. mazzini, 55-260: io parlo
cariteo, 70: al popol di ben far darai la via, / ornandol di
lo mondo predicando / e dimostrando di far vita onesta. leggenda aurea volgar.
caro, i-253: -che ha da far gisippo con la mia donna?
uom non potrebbe esser giamai ripreso di far onesta guerra e usar umanità verso i
la madalena, disse. -senza far uso di metafore, di sottintesi; in
, ii-34: desideroso... di far cose degne d'onesta memoria. g
onesti. giusti, 4-i-287: non far che un libero / sdegno ti dia /
illustre (un soggetto letteconsiglio, senza far motto o dir cosa alcuna,..
ti rendo, / se non lo far: ché la dimanda onesta / si de'
in uno onichino, ha virtù di far che chi seco la porta sarà onorato da
v-469: ora sì che non devo più far ricorso alli onirocrotici per la verificazione del
giorni fu determinato unitamente di voler omnino far tale provvisione che l'imperio non rovinasse.
de'progressisti, bisogna... far di quelle che chiamano appropriazioni indebite,
... abbia voluto accalorarsi a far l'avvocato; e non contento dell'
; / e tosto andossen, senza far lo'motto, / da un canto du'
la mente et en dir et en far, / e dir oracione, messa e
liberi, di età idonea, che sappiano far l'orazione della legge. e.
arbia colorata in rosso> / tal orazion fa far nel nostro tempio. foscolo, ix-1-531
filosio e dicendoli che a postutto voleva far vendetta d'un frate che gli avea
. negro, 48: prima per far quanto me dise la receta, besogna
triolo (in quanto usato per far apparire nuove le scarpe rappezzate e nascondere
gli occhi velocissimamente a qualunque lato e far che si meritino di agguagliar le sfere
con numero molto maggiore, è bene far l'ordinanza orbicolare o rotonda per non esser
occhio, orbo da tutti e due, far l'orbo. palazzeschi, 9-166:
legnate, a chi piglia piglia, per far intender ragione agli orbi.
da scorbi; / ché non s'ha far con orbi questa volta.
.; ma or che veggo quello che far mi conviene, vivo com'uomo disperato
: cominciai, come s'usa, a far lavorare i maestri sostituti, che istruirono
, 1-i1-147: due ventole di seta per far notte, / due mezzitondi e due
fagiuoli, v-35: ad ogni detto far bocca d'orciuolo. -fare che
meccanico usato anticamente nelle rappresentazioni teatrali per far scendere dall'alto sulla scena una divinità
le unghie e vi ficcavano ordigni per far saltare il mondo. stuparich, 5-454:
merli fa la cassa rasa / per far dei pegni, ovver con qualche ordigno /
viii- 758: estrades s'ingegnò di far conoscere le trame ed ordigni della madre
solamente per via di segnature ecclesiastiche senza far uso del numero ordinale di ciaschedun mese.
ogne figura / alterar la natura / e far suo movimento / di tutto ordinamento.
privata. varchi, 18-3-24: nel far questo ordinamento di pagare le gravezze,
che ho io scorti con vero zelo far argine alla piena degli ordinandi. ceracchini,
svariate occupazioni... un po'a far scuola, un po'il catechismo,
quello che la collazione degli ordini si debba far 'gratis 'e senza premio alcuno
, aminta, 771: che vuoi tu far di questi tenerelli, / che di
ingegnoso messer niccolò machiavelli sotto milano volle far quell'ordinanza di fanti di cui egli
sono stimati buoni soldati e particolarmente per far imboscate e scaramucie et anco nel dar
, il veder l'inimico, il far segno di parlamento. -con ordinanza'
affligge e preme / le stelle a far la solita rassegna; / le par che
stian più de la loro usanza / a far veder la lor bella ordinanza. f
: deh qua scenda dal ciel a far sua stanza / l'alma feconditade, ed
ha [emanuele filiberto] principiato a far cernede, ovvero ordinanze de'suoi popoli
caso di urgente necessità (cioè per far fronte a una situazione di emergenza)
-inserire fra le proprie truppe; far scendere in campo. b.
mazzini, 30-315: bisogna... far sì che corrisponda l'atto al pensiero
che corrisponda l'atto al pensiero, far sì che i buoni s'ordinino,
il teatro e chi le feste / da far instupidire ogni persona. mazzini, 24-302
g. capodilista, 236: chi vorà far questo devotissimo peregrinazo, bixogna prima acordarsi
. segondo, ordinare li facti soy in far testamento. straparola, i-220: costei
fabricare un navilio sì fatto che potesse solo far quel tanto che arebbono potuto molte navi
12. fare, costruire o far costruire un manufatto, in partic.
preghiere tante / fec'io che per far sazia la mia voglia, / egli
esso fu crocefisso e fragellato / per far la chiesa santa, ond'io pastore
, ma di spontanea volontà si davano a far ciò. -includere, ascrivere
26. commissionare, commettere, far eseguire su esplicita richiesta un lavoro,
succedeva miracolosamente, ordinarono tutto quello che far si dovesse per recarla a fine.
espediente al principe o al regno di far fare tanta quantità di moneta piccola che
: vi era uno camin per poter far fuogo, che niuna altra vi vidi.
andreini, 1-121: in corte bisogna far professione di più che ordinaria politezza.
, 7: né può nuocere a far che apparecchi la credenza un poco prima
l'artefice, non son atte a far alcun verso più e men grave o più
ordinari di dire: non si può far altro e ne'bisogni bisogna ricorrer dove
i re dispotici, quando vo- leano far passare una legge, contro cui reclamavano
troppo bevuto: la qual cosa io soglio far rare volte e trapassar l'ordinario di
de i veri fiorentini / l'è far puoco e pulito. mamiani, 10-ii-625:
al dì 20 nel quale soggiungo di far consegnare all'ordinario, che parte quella
di ciascuno il cercar di sapere per far buoni abiti alla natura, che d'
da quel dio di cui orgogliosamente vogliamo far senza? montale, 3-40: zebrino
, xvi-31: io aveva decretato di far domenica l'introduzione al mio corso,
. 2. per estens. far convergere, attirare l'attenzione. sbarbaro
c. durante, 2-232: prendonsi per far il semplice le cime dell'iperico che
ogni anteimo una tendenza originale a far da sé solo. -intrinseco,
e per propria utilità ed esercitazione e per far cortesia a chi l'originale idioma non
in prosa uno dei famosi poemetti per far qualcosa che non valeva meno dell'originale
di condotta, originalità di stile posson far contenti li origina- listi, non me
latino 'extinguere '.. far derivare come conseguenza, spiegare.
fidia fosti originata. 4. far nascere o discendere da una determinata famiglia
tanto è più caldo e fervente in far bollire il sangue. frachetta, 2-6:
siciliani scomunicati; e, attendendo solo a far numero, desse a tutt'uomo la
l'oro che ho intorno mi potria far tenere di stirpe di re; ma il
con alcuno essempio io dimostri quanto nocivo sia far mercatanzia di questi matrimoni, a me
. bruno, 3-369: noi vogliamo far il senso giudice o pur donargli quella
pignatte ed a boccali / (può far la madre mia che voi lasciate / che
di san marco, ché ivi ho che far molte facende. d. bartoli,
e questo era sol tanto quanto bastava a far conoscer a chi ci porgeva l'orecchio
cominciato, a cavar più sotto e far l'istesso. guglielmini, 20: ogni
: importa el sito; e a far el ben compio / bisogna ben disponer l'
detto. mazzini, 9-456: voi pensate far lungo soggiorno in parigi e tornate ne'
, 4-122: per sapere... far questa cosa bene, abbiamo bisogno di
col buio cominciò il brutto. bisognava far via sur un sentiero che orlava,
pascoli, 1515: spesso / vado a far l'orlo delle pezzuole. serao,
sapevano fare la calza, qualcuna sapeva far l'orlo. cassola, 9-32: anna
orli della cassa a quella guisa che far veggiamo a coloro che per affogar sono,
città del suo procedere, senza rispetto fé far una palizzata in una parte della marina
: se robustezza ed oro / utili a far cammino il ciel mi desse, /
vorrei con l'ardore della mia tenerezza far disparire ogni orma, rader via,
laura], / senza loro a ben far non mossi un'orma. cassiano volgar
prima, / senza lor a ben far non mossi un'orma. -non
tanto stata / che la potemo ormai far riposare. petrarca, 58-3: siate
risi e vi sono molti telari da far ormesini e gingani di lana e di
ornamentalismo, sm. tendenza a far prevalere in un'opera d'arte la
parte satirica del genere virile non potrà far di meno di credere che non è impossibile
la necessità lo richiedesse, farebbe meglio far simili spese ne'poveri che in ornamenti
, ii-508: non si contentò solo di far rassegnato numero per due compagnie, secondo
messala, per terra e per mare far guerre / perché la magion tua s'orni
luce, / al cui sprendor ciascun mal far vergogna / ed al cui specchio s'
cariteo, 70: al popol di ben far darai la via, / ornan- dol
e assai buona la gli potrà ben far più beata, essendo tal cosa atta per
de'nomi propri, ella si può far bassa, usandone soverchiamente; quindi aggiungo
qual penna culta, quali ornati inchiostri / far potran mai che parte si dimostri /
la fama buona], sì per far più ornato lo suo presente, sì per
per tempo all'ombra vostra / di far mia vita errante ornata e bella.
schietti e di niuna ornatura, al far veder di riflesso ciò che lor si presenta
impagliato e, come se potesse giovare a far lume al processo, un bravo
pianta. soderini, i-152: per far cavicchi... scaglioni grandicelli..
da ogni intelligente di grandissima perfezione in far tutti li misti minerali è approvato,
citolini, 400: dipoi è il far lettere da stampa;... ci
i'dissi: « e'ci ha che far prima che in ordine / sia questa
): trovò un mezzo fidato per far pervenire nelle mani di renzo una risposta,
tal la serpe antica suole / pompa far del livid'oro / rinovata a'rai
alcune formule per negare quel che di far non è giusto. monti, vi-427
oro colato. moretti, i-17: può far tutto, ne sono convinto: le
sapeva che farsene e come esitarle per far danari. a questo il b.
sur un goffo femminil decoro / e far la donzella e persuadersi / di pisciare acqua
persuadersi / di pisciare acqua nanfa e far de l'oro. -fare oro
come il male: come usa di far aristofane nella comedia de'ba- billoni,
di un determinato meccanismo, si possono far sonare le ore e le frazioni di
8-xvi-131: s'ha fatto un istromento per far orologi da sole con una facilità estrema
: cotesto suo [dell'aromatico] far baco baco con grecismi tolti a nolo all'
e utile ciò che tale non è; far apparire in una luce favorevole una situazione
la faccia di santimonia sanno molto meglio far crescere il grano che aver cura de
1-ii-214: ci vuol [dupleix] far inghiottire una bugia orpellata di religione.
era chi batteva di detto ottone per far oro pello e chi ne laminava per far
far oro pello e chi ne laminava per far quello che si fanno li pontali per
/ non deve alla sua lingua far riparo, / ma raccontargli il fatto
essi / del loro; e basta di far bei festoni, / e porre
bagno nel fiele il labbro secco, / far sentire una zolfa orrenda e piena.
10-174: può alle volte il tragico poeta far accadere palesemente in scena imitazioni di sanguinolente
un grido orrendo / e indietro si far subito voltati. marchetti, 5-226: tenendo
maledicenze. muratori, 8-i-223: bisogna far loro determinatamente vedere come allighino e che
se'tu, gracchiuola * / a far raporto a qualunche processo. l.
. passeroni, 1-36: mentre badano a far broglio / nel gran campo i candidati
cortesie eh'essi per loro orrevolezza far vogliono. boccaccio, dee., 6-5
ciò da creonte, suo fratello, di far uccidere il fanciullo. -caratterizzato
, ii-10-28: una signora che si lascia far quella corte da un vecchio orribile e
da la man destra il gorgo / far sotto noi un orribile scroscio. boccaccio,
tempe. carducci, ii-15-230: bisognava far via sur un sentiero che orlava,
un verso dattilico fuor del consueto per far più evidente l'orridità della cosa: '
non ubbidendo ai capitani, non sapevano far altro che con orride acclamazioni piangere e
: dopo aver martoriato i patrioti fino a far strappar loro la barba a pelo a
/ oltra le nubi oscure, / per far l'ali sicure / dall'orride procelle
: ve'colui [ercole] che far vuol a noi dispregio / col vestir
-rozzo. baldi, i-170: di far versi improvvisi, amico, giuri: /
, xxxv-n-593: movi, ballata, senza far sentore, / e prenderai l'amoroso
sì tranquillo il giorno, / non può far che le ninfe per li boschi /
esperienza / di finger la beffana e far l'orsacchio. 4. dimin
dire esser di natura orsina e non far mai vezzi ad alcuno e dare spesso delle
dentro una montagna / se ritorna a far un fosso, / per non esser
rozza; misantropo (anche nelle espressioni far l'orso, t orso da museruola,
metti a trent'anni a far l'orso? -e lo spingeva alla socievolezza
dare e ricuperare le chiavi. questi sa far da orso. quest'altro sa far
far da orso. quest'altro sa far da leone. -fare motto all'
pianta che si coltiva a cespugli per far macchie nei giardini e che fa fiori piccoli
. lorenzo de'medici, ii-320: a far dell'olio la pregna è nimica:
in ortiche quel che si è mangiato: far diventare sgradevole, indigeribile. arpino
: tra'mene stricca / che seppe far le temperate spese * / e niccolò che
vecchiezza è venuta, meglio fareste in far la correzzione de'vostri peccati che in
da non cacciare dall'orto si san far valere e in mare e in terra.
torto, / ch'el cominciò a far sentir la terra / de la sua
di giurammi! / nuovi arditi, da far testo di lingua.
tritata, con una faccia di paragone, far petto alla dama più alta et altiera
lungamente e poi s'è concluso di far così; e piacesse a dio che
] della moglie s'era arrischiato a far di nascosto qualche corre- zioncina ortografica.
l'amor facesse, e conoscendosi non le far debito nel letto, come era solito
alla ortofonia delle parole, cioè a far su di esse la posa al proprio
qual giovamento può portare a'fanciulli il far prender loro, a furia di ceffate
antenna dell'arbore maestro quando si vuole far vela; e serve per abbassare il carro
di mettere la barra in modo da far venire la nave verso la direzione del
tr'è 'l poter, ch'ai far dovere sforza. -a orza e
ove ben che ella mostrasse un pochetto far resistenza, quanto gli piacque con lei
[delle zucche], di cui per far l'orzate, / che agli ammalati
iv-223: tal che or osa / far mia vita noiosa, quando vada /
che rimproverate i veristi di non saper far altro se non all'amore, v'accorgerete
ero dentro dalla lam- brettaia oscena a far ripassare il motore. -che sprizza
fanno gli scritti osceni non è il far credere che oscena sia la vita di
appetito osceno. pirandello, 8-47: a far le spese della mal dicenza generale pareva
dopo aver martoriato i patrioti fino a far strappar loro la barba a pelo a
alla cui presenza non si può far luogo senza una pressione generale e una lunga
a serbatoio, doveva, e poteva, far pipì dal 427: un insegnamento che traeva
tempi dell'oscurantismo... bastava far un po'di scuro in una grotta umida
scagliati oscureranno il sole. -da far oscurare il sole (con valore aggett.
oscurarono. -figur. sciupare, far sfiorire. guglielminetti, 2-25: amore
ha proprietà [il porro] di far nera fummosità che a malinconia s'appartiene
persona, le facoltà mentali); far vacillare, rendere meno determinato, porre
pascoli, i-975: noi dobbiamo far sì che nella lingua comune a tutti
che fu il paradiso terrestre, poteo far ch'egli per la partita di virgilio non
mio nido. 7. far apparire oscuro, fosco, fioco, poco
aere seren purificato e netto / fece far bruno et oscurar dapoi / il gran
. ariosto, 37-3: studian di far che si discuopra / ciò che le
un palo di ferro, accomodato a far fosse e smuover pietre, non oscura il
giurata fede alli suoi alleati di non far passo separatamente che potesse oscurar la pontuale
piccolo. fagiuoli, ii-78: pretendon far le belle vite strette: / dar qualche
improprie et oscure, senza poter anco far largo volo. marino, vii-498: quel
lacrime, odirai suspiri e voci da far rompere sassi di pietà. alamanni,
da che più non s'aspetta / chi far lo possa, tralignando, oscuro.
alquanto tardare: che tute tal cosse far se debbe per irritare la donna a spermatizare
anno, il mese di decembrio, far uno presente de oselle a tutta la
63-65: ogni tristo vuol fare arma e far casati: e chi tali che li
. s... me lo può far intendere. = denom.
ercole verdelli ospitalario che dovesse desistere da far genti per la republica di venezia. manni
ripartii per parigi, dove giunsi sul far della notte in casa di quei buoni
non so io vedere che cosa possa far l'uomo per più e meglio esercitarsi
: l'ideale dell'ospitalità alberghiera, di far che agli ospiti paia d'essere in
): diròve in che logo devei far la cexa e in che logo lo dormiò
forse marte in esercizio / di chiara far la parte rugginosa / del grande suo e
più bella di tutta la cristianità, da far girar come trottole le teste degli ospodari
bisognerà degli abe- telli pur assai per far l'ossature. giornale di giovanni caccini
la stima delle sue fatiche durate in far detto lavoro con 'l segatur'et osatur'et
ottesto, ristiamoci giammai, ristiamci di far questo. f. scarlatti, lxxxviii-n-
come mostra s. paolo dicendo che dobbiamo far orazioni, ossecrazioni, petizioni e ringraziamenti
follie; le commetteva apposta, per far dispetto alla gente che, prima, da
bloccare la rocca di pudicizia e a far chiamate, con motti e ossequi,
. magalotti, 7-112: mi converrà far qualche violenza all'istinto della mia osseuiosa
4. che si può dire o far notare. faldella, i-5-324: altro
,... come di non far comunemente salti di quinta e di quarta,
e vivere da frate osservantino / e far tutti digiuni senza cene, / tutto farei
o per produr testi mon falsi / o far far testamenti ingiusti. -ordine
produr testi mon falsi / o far far testamenti ingiusti. -ordine monastico.
che egli [masaccio] ebbe in far quegli uomini non tutti di una misura
da lui che gli potrebbe succedere di far acquisto della cappella. casti, 19-124
il mincio, e conosceva la necessità di far osservare la guarnigione di mantova e coprire
simonetta e giovanna. 13. far notare, far sapere, significare (in
. 13. far notare, far sapere, significare (in relazione con
un grosso numero di prelati, di far pubblicare ed osser vare i
osservavan gli antichi... era di far entrare una schiera dentro l'altra e
sono stimati buoni soldati e particolarmente per far imboscata e scaramu- cie et anco nel
de'sommi, 17: come sarebbe nel far comparir in scena una vergine ingenua a
l'artefice debba essere osservato e diligente in far esperienza delle materie che gli occorrono d'
dal medesimo osservatore che l'ha potuta far mille volte, tuttavia si va titubando
disposizione e volontà osservatrice dell'occasioni di far male altrui. 2. dotato di
mi parve che arrivasse a un grado da far perder la pazienza anche a un mio
né obbliarono le più minute cautele per far l'osservazione con esattezza. 2
e astinenze: non è però peccato far loro lo contrario. s. bernardo volgar
ossidare, tr. (òssido). far reagire una sostanza con l'ossigeno;
. scappi, lxvi-2-64: per far ossimele piglinosi diece libre di mele
]: dicesi 'ossitonare 'il far sentire l'accento tonico sulla finale d'una
caite in terra e rumpise la coxa in far moo che de l'oso se fe'
.. e conzonzesse con lo aiutorio a far soa operacene... osso de
. morgagni, 313: si potrebbe anche far uso dell'osso di seppia mescolato col
i-143: solevano gli antichi, nel voler far volte o incrostature o porte o finestre
correr, lii4- 211: avendosi a far guerra, dove hanno a volgersi?
: così con forma provverbiale suol dirsi far tossa alla fatica, far tossa alla
suol dirsi far tossa alla fatica, far tossa alla pigrizia. monti, xii-2-108:
pasolini, 3-278: tommaso cominciò a far tossa alla vita del forlanini.
/ e sopra la pittura et il far versi. -senza tralasciare nulla.
dogante, lxxxviii-1-670: non veggio dove far prencipio possa: / scrivere in prosa o
più non posso. -mettere o far mettere a qualcuno l'ossa in un
bandelle o chiavacci sarebbe cosa da volervi far metter tossa in una pezzuola. giuliani
bacchelli, 1-ii-338: offrì un prezzo da far vergogna; ed ebbe la terra per
curati e vescovi che portano la soma a far fare sguazzare altrui. 24
marchi, i-821: io vado a far colazione con un osso buco e spaghetti.
: quando le vipere s'ammazzano per far la triaca, si taglia col capo ancora
bigiaretti, 11-84: a te può anche far comodo l'ostacolo legale di una moglie
si contenea nell'articolo esaminato. né far ostacolo a ciò quelle parole di san pietro
galileo, 3-i-394: voi, nel far l'osservazione, vedrete come inaspettatamente vi
non potendo né tener la campagna né far alcuna impresa per l'ostacolo dell'esercito
un mercato di filo di lana da far saie e mezze ostate, che è mercanzia
li fioretti per qualche panno e per far le ostade. = dal toponimo olandese
dover o l'uno o l'altra far tutto il cammino a piedi, ovvero
parte una idea, perciocché ella potria far da sé una sola scuola a parte
4-1-182: a queste cose si osterrà col far gli orecchioni grossi almeno quaranta o ancor
un fine, a un'iniziativa altrui; far resistenza, avversare, resistere, opporsi
sanudo, lv-338: li altri prìncipi doveriano far loro potentissima armata e meter in ordine
dire / ch'egli vi scampi da far conto d'osti, / da vetturini e
e grande e poderosa oste, e a far guerra al duca d'atene si dirizzò
11: prìncipi della grecia radunati per far un'oste potentissima contro a'troiani.
solaro della margarita, 120: per far gelare il sangue nelle vene ai deboli
quegli... che sono vaghi di far la limosina fanno fare di molti ostelli
ti giri, / vuoli tu anco far dispiacer molto? pandolfo molatesta, xlvii-131
, delucidare, rilevare, descrivere, far notare. carta fabrianese, v-20-17:
esibire, che si può mostrare o far leggere ad altri (con riferimento a
ostensione, sf. il mostrare, il far vedere una persona o un oggetto;
. -far credere o cercare di far credere o voler far credere (in
o cercare di far credere o voler far credere (in relazione con una prop.
quale non ci si può sottrarre senza far forza su noi medesimi. -istigazione
in queste ostentazione el ti conviene / far che 'l tuo simular sia ben coperto.
della loro osteologia, mi conviene ora far passaggio alla considerazione delle viscere. d'
servetta, e scendesse in cucina a far le sue veci. carducci, iii-4-231:
scavalcato ad una ostessa, / per far, siccom'ei fece, un conticino.
in casa, essendomi bisognato molto spesso far tre o quattro tavole al giorno,
strade più battute d'italia postesi a far osteria con le arti della omerica circe,
ostia. -non essere pasta da far ostie: v. pasta, n.
più lo fruga e lo molesta / per far danari. -scorbutico, intrattabile.
territorio nemico. -vivere sull'ostico: far vivere l'esercito di saccheggio in paese
arrotato alla volta della casa del dottore per far bottino, trovatala vota, doverrà tosto
con intenzioni bellicose, che viene a far guerra, che è pronto all'attacco (
messala, per terra e per mare far guerre / perché la magion tua s'
: l'esarca eu- tichio non seppe far altro che pregare papa zaccaria che implorasse
: antiochia, e che potea / far più per te, che...
cielo che si ostina a piovere e a far freddo riscaldare adesso un cotal poco quelle
. -mantenere in un determinato ambito, far vertere su un preciso problema.
poi con minacce cercò d'indurla a far i suoi piaceri; e contrastando essa
donna fosse renitente / et ostinata in fargli far dimora, / darebbe di sé indizio
cavallereschi, 221: gli ostinati in mal far non vanno in cielo. lomazzi,
ostinati ed operava quello che non poteva far l'amore della verità. zena,
1-404: [la preghiera] oltre far drizzare i capelli sulla testa -e ce
piacimento o arbitrariamente, né alterare, far apparire diverso (un dato di fatto
orlandi, 21: vorria di fin amor far una mostra / d'armati cavalier di
i bagni pensili, il primo a far i luoghi da ostreghe a baia, il
: l'anno seguente deliberò anche di far l'impresa del paese di bagadet,
avvenire. de marchi, iii-1-165: vorrei far restaurare una bella camera grande in stile
era annunziato, forse per non (far notizia degli applausi ai punti significativi e
ritornarà questi a buon'otta / a far compitamente la mia voglia! grazzini,
più / con quelle al collo in tonfano far pesca, / ond'io non possa
, oltre a quel del mezzo, far quattro cortiletti triangulari, segnati di croce
ottanta, un centinaio di chilogrammi a far poco. = lat. volg
mai al coniuntivo, / e 'l genitivo far come sapete. moneti, 164:
buono! ho fatto quest'ottava per far conoscere ai figliuoli che gli si vuol
a'poemi / dignità che i ternari far non ponno. salvini, v-518:
'ultrabasso sul quale astorre tentò invano di far risaltare -due ottave più in su -la
guidarmi il bricchetto, quando vo a far l'ottavario a rignalla.
che [un cieco] non possa far testamento scritto e chiuso, ma anche quando
liete scene e ne'cenacoli / sai far le notti al par del giorno splendere.
facoltà mentali). -in partic.: far vacillare, mettere in dubbio (un
, proceda con questo modo di voler far paura al gran signore per ottenerla?
lode ottiene: / è più stimabile far poco e bene. manzoni, pr.
trovò tanta difficultà che non arai di far forza di ottenerla. bembo, 10-iii-81
a giulio cesare. -procurare, far avere, far conseguire. cesarotti,
. -procurare, far avere, far conseguire. cesarotti, 1-xxi-379: questi
: ristiamoci giammai, ri- stiamci di far questo. = voce dotta, lat
perfetta organizzazione sintattica dell'arte fiorentina poteva far sì che, almeno come appannaggio tecnico
scopio ', il cui artifizio consiste nel far comparire belli i brutti, e viceversa
galantuomo, ma temo che non sappia far bene i suoi affari. s. ferrari
che l'animo di colui che pensa di far che il suo principe non sia d'
quale si trova nell'alpi, ottimo per far nappi e scodelle. ariosto, 25-45
che niuno lassasse il bene principiato per far questo; ma bene vi ricordo che voi
/ si passa il temjx) in far di quattro e d'otto. note al
; tuttavia s'intende * starsene senza far nulla '. -ieri a otto
v.]: 'ottonare ': far deporre per via elettrica o con qualche
, / per metterlo alla lima e far la prova / se fia lungo l'ingegno
le linee diagonali, quanto si vorrò, far maggiore tale ovato, si verrò allo
le cer- nide accendevano i fuochi per far le frittate, cogli ovi che erano
uno spago tutto groppi, e a far l'ovo a pentecoste. -fare l'
(come le piogge prolungate) possono far divenire il cappello
overamente scambieme un oro, ché vogio far un gran serviso. = comp
: voi [il gran turco] far paxe per 3 over 4 anni. redi
de'caporioni provedero cum auctorità de locotenente far diponare le arme a le lor famiglie
erano inclinati da runa de le parte far concurrenzia. bembo, 10-ix-46:
a chi indirettamente lo vuol straziare e far andar a roma a litigar. p
mori, e dovesse contra di loro far potente armada. = voce dotta
che ragunar danni / per caricarmi e far mia vita nuda? 2.
vivo, perocché stare ozioso e non far nulla si è a modo d'uomo morto
vivere in ozio è un vivere trascurato senza far nulla o pensare a nulla che risulti
tutto quel tempo che aveva speso a far qualcosa in questo mondo. leopardi,
così per passar ozio o vogliam dire per far prova se sapevo ancora la lingua franciosa
oziosissimaménte). in modo ozioso, senza far nulla, senza esercitare un'attività utile
e de'spagnoli, affinché olandesi potessero far progressi a danno e pregiudizio della casa
gastigare la nostra oziosità, non vuol far egli [dio] da per se quel
a niuno che uso abbia di riflessione far dee, se dall'oziosità delle presenti
stinian, 1-63: dona, non far dimora, / non perder tempo,
oziosi sempre, / fuor che in mal far, contra il mio nome armaro /
mutolo e ozioso, ma per fargli far tutte quelle parti che non può fare alcun
mensa. pratesi, 5-250: non poteva far altro, povero vecchio, debole,
parte. ghirardi, 60: ho da far recconciar alcuni anelli e catene con pendenti
e così parla. si rivolge poi senza far motto, facendo sembiante 'd'uomo
colla palma spianata. 2. far cessare la turbolenza di elementi naturali.
altro che ad affogare la verità e a far che l'errore si andasse avvalorando pacatamente
7-127: lo farò, ma lo voglio far bene a animo pacato, il che
lippi, 5-47: la ronda, che far lite non si cura / e vuol
uno di essi battelli nel mediterraneo per far le gite fra genova e livorno in
, se mi dici che si può far di meno della parola 'paccheo ',
ciascun poi la sua parte, / per far uscir i tordi della macchia, /
nomi, 13-6: eran duemila avvezzi a far salsiccia / dell'altrui carne, e
doni di storia dell'arte da far ridere i polli, pacchiani ricettari
nessuno che avesse bisogno d'uno a far ridere, eccomi qui, che per un
loredano, 11-37: il pacchio importa a far correre il cavallo. nomi, 10-61
sempre tempo e ci terrei a non far dire che vogliamo passare paccottiglia sotto l'
e noi. guidiccioni, 5-93: far doveriasi quanto voi con la pubblica pace
ovunque tu li giri, / come può far amor criar martiri / si dispietati ch'
pace non trovo, e non ho da far guerra; / e temo, e
prodotto dal non desiderare e dal non far ciò che contradice alla natura. manzoni
qualcuno). dante, xlvii-105: far mi poterian di pace dono. bembo
, 1-2-213: dagl'inferiori non si possono far le grazie o remissioni quando anco competesse
la sua fede infido, / motto osa far d'accordo infame e vile, /
e pur pace contendo / e guerra far neiente m'è noiosa. -con
valore aggett.): inteso a far cessare una guerra o adatto a un tempo
[s. v.]: 'far pace 'o 'esser pace ':
reconcilia lo to frai e poa vene a far la tua offerta. 5.
perché a quel segno tutti si mettessero a far pace in casa. pratolini, 10-46
de l'universo, per consequenza il far la pace è una causa della sua
nemico per diminuirgli le forze e costringerlo a far la pace. mazzini, 35-129:
: la conseguenza sarà che invece di far la pace in italia faremo la pace a
2-34: voleva alzarsi, muoversi, far qualche cosa per scacciare il risentimento o per
ordinazione per cimiteri di lusso, o nel far ritratti a re ventruti e pachidermici,
per porta che avessono cura de far fare le pace. = deriv
nella loro società delle nazioni bisognerebbe far sedere intorno all'unico tavolo paci
per dar consigli alle madri, per far servigi alle fanciulle, per giuocare la
ma sostanzialmente per costringere il sovrano a far concessioni agli insorti è una solenne violazione
qua / la stiera de'fratelli a far gazzarra. -rendere mansueto.
. -servire a calmare, a far cessare l'agitazione, l'ira,
turbamento, la sofferenza interiore, a far accettare con rassegnazione una situazione dolorosa e
9. rendere propizi i venti; far cessare una tempesta. ugurgieri,
3-75: gli confortò a volersi pacificare e far parentado insieme, accioché ogn'uno rimanesse
papa. tasso, iv-128: il far la pace è una causa della sua perfezione
è su 'l vantaggio non può errare a far gran di- mande. pallavicino, 6-1-143
stato, a una nazione, a far cessare lotte civili. ulloa [guevara
, ii-12-156: misi quell'epigrafe, per far ca pire ai moderati che
: tempo, giornate passate interamente a far ciancie... pacifìcità di ciancie vaganti
lo stato lor violento e seguitano a far con l'una e con l'altra
miei fratei son tutti santi / da far faccende e tutti son da bene, /
così impreparati 'sarebbe stolta audacia il far la guerra. panzini, iii-673:
neri, 1-vii-238: si è determinato di far le diligenze opportune per vedere se si
, 104: dio vi guardi di far sì gran pazzia, perché caderesti dalla
. biringuccio, 2-86: volendo pur far camera, far di quelle che.
, 2-86: volendo pur far camera, far di quelle che... da
dal padre ottenne / di comparire a far qui di sé mostra. marcello, 35
2 a. c. entrò a far parte della titolatura imperiale e di esso
ora quanto si affaticano per... far guerra al paganesimo e esser patri e
4-3: simula anch'ella; e così far conviene / con esso lui di finzioni
petrocchi [s. v.]: far come padre zappata, che predicava bene
armi. gobetti, 1-i-53: bisogna far capire ai padreterni di roma che se la
r. martini, 52: può far il cielo ch'io non abbia a riposare
carducci, ii-17-277: io accettai di far da padrino alla bandiera, perche veniste
egli [l'uomo] aveva da far fiero contrasto con l'appetito del senso,
eletto a padrona, non ti parrebbe far villania? b. segni, 11-174
di sopra intorno alla precedenza e senza far resistenza alcuna, la patrona doppo la
, 1-vii-168: che dovea... far lo scultore della colonna traiana?.
commissioni interne come organismi politici, di far riconoscere loro un potere accanto o
erano mai contentati, non potendo essi far tanta spesa né volendosi risolvere a concederla
li possono e vender e donar e far morire. giannone, i-137: a ragione
m. per antico costume autorità di far tagliare per tutta la catalogna, a
: state sano e non vi scordate far le mie umili raccomandazioni e l'illustrissimo e
in una lotta di idee, riesce a far trionfare la propria. birago,
'paroni 'veneti, attraccati a far carico per conto del contrabbandiere del po
me, laonde abbiatemi per deliberato a far sempre il piacer vostro. -in
tanto umile che sarebbe dabbenaggine il non far da padrone in casa vostra. giuliani
: chi sta a pigione, vuol far da padrone. carducci, ii-7-252: lina
nel toccare le voci e troppo voglion far del padrone nelle altrui cose. -farsi
8. manovrare con perizia una macchina; far funzionare uno strumento. stuparich,
, un possidentuccio che non può far le spese necessarie per ben coltivare il podere
rescenzi volgar., 2-13: si deono far da'lavoratori delle ville i paduli ovvero
cantoni, 521: voglio dire che per far bene ciascuno a casa sua, il
paisier 'intro durre, far entrare in un paese '(nel sec
altra ventura, perché più sono tenuti per far salvo il loro paiese che la vita
e vecchio... percuri di far fardello per quell'ailtro paese. tommaseo [
, 6-259: si dovrebbono per tempo far imparare a memoria a'giovanetti certi proverbi
il primo che fra gli antichi esprimesse nel far paesi, i folgori, i baleni
come va? che è venuto a far qui, in questo paesettaccio di piediscalzi?
tra i romani una nuova maniera di far la guerra. botta, 6-i-490:
previsto, paga sostenuta quella sospesa, far vive e rendere le paghe per indicare
dezza e toledo, e se procura di far siviglia, è in paga di aver
l'urgenza di farsi vivo, di far fronte ai pagamenti,... non
lasciarsi godere; ma flora, senza far conto del pagamento, si lasciava conversare
questa mazza in terra e gridando per far saltar fuora le salvaticine: e li cacciatori
letteratura, inesperte quanto battagliere, volendo far piazza pulita... s'erano
: l'antica pagania non ci ha che far nulla a petto alle sentenze de'nostri
lingua pagana: / -deh, non far, bel signor. s. agostino
giuro che l'intenzione mia fu di far * poesia in prosa ', come s'
e debbono porsi il quesito se convenga far credito ai disoccupati. montale, 3-75
le paga tutte: un singolo episodio può far giustizia di una lunga serie di misfatti
periodici popolari, i-727: pagherie da far sbalordire, leggi da far diventare eterne
pagherie da far sbalordire, leggi da far diventare eterne le liti, tasse da spostare
fòsse nato, / che per lui venia far la pagatura. 2. punizione
chi se ne sta attorno ad alcuno senza far nulla. -uscire di paggio:
si fa oggidì nelle nostre ordinanze, nel far uomini d'arme i giovanetti subito che
. borgese, 6-17: ognuno può far sì che la sua pagina non sia viziosa
sperare che questa nuova frusta possa 'far levar le berze 'ai cattivi scrittori
lettera di ieri mi giunge opportunissima a far. delle correzioni nella prefazione.
paglia è secca qui la bruciano per far crescere l'erbetta novella onde gli animali pos-
in basto, sono costretto invece a far le mie difese in regola, perché
1-72: se tu vuoi fama in ben far t'af- fatiga, / pàrtiti da
immaginavo / che tu me tèssi a far quel lavoretto: / e della paglia
m. cecchx, 5-74: a che far andavi tu ficcando il capo per quanti
cinque canti, 1-110: come fece far disegni nuovi / dianzi l'invidia a
, può egli essere che si volessero far uscire dalle mani il lor regno?
sanctis, ii-18-119: ti esa di far l'avvocato? e che ti affretta?
ma posto ch'io volessi / per far lei paga e lieta / drizzar i miei
fosse e infallibile di quanto / può far l'alto fattor de la natura.
nondimeno [l'animo mio] di far con lei papari, come si suole dire
. v. franco, 324: per far la voglia altrui paga e contenta /
ira, / se non estinguer, far tepida e lenta. battista, vi-2-138:
io mi lusingo che vi compiacerete di far paga questa mia petizione. = agg
, 69: proibiscano... il far rapporti in corte di gravamenti dove non
. vasari [d'alberti]: far che la pittura paia più presto un
: io ho una volontà indicibile di far un paio di chiacchiere con voi due.
: non siamo mica dei piccioni per far sempre lo stesso paio. graf, 5-335
, 1-3: si continui il fuoco a far bollire mescolando sempre con una pala di
. lorini, 227: si potrà far montar le acque per una sola canna.
deve dare la spinta indietro all'acqua e far leva avanti al naviglio. la pala
. tentando di levare alcune difese e far piazza per attaccar- visi con la pala
in pala: divenire manifesto, palese; far pala che: rendere chiaro, manifesto
... /... di far pala a ciaschedun che egli hanno /
in piantar nidi da colombi, in far buche da conigli, in seminar vanezze
suol nascere e nasce, di dover far muri a calcina su'pali, o
su'pali, o senza, o di far palafitte reali. baldinucci, 116:
baldinucci, 117: 'palafittare': far palafitta. 2. tr.
firenzuola, 969: poi sul finir, far di nuovo a bell'agio, /
barca in costruzione o sulla spiaggia per far scorrere le imbarcazioni nel vararle o nel
. volg. * palanca 'rullo per far scivolare le barche ', dal gr
detto il calcio. serve per far buchi nel masso e dare la leva.
, 1-72: la strada che doverà far il vascello sia stata prima spianata bene
... le divengon cartapecore da far vento per trastullo, trasformandosi, come
giubbe e palandrani / avean tolti da far ridere i cani. tassoni, xii-1-57
. magazzini, 78: non può far di meno di non ispendere alla larga
collegio delle acque], e preso far una palà a san rasmo. idem,
romor di scarpettoni / battendo in terra far di quei furori / eh'alle palate il
ed al barbèra, non gli si può far appetire, a titolo di novità,
1-77: alcune donne diligenti serbano per far la sapa e mostarda i pali vecchi
malizie / ch'usano i palazzisti / per far le cose dritte apparir torte.
contorno similmente di detta piazza si potrà far un o due palazzoti publici per ricetto
per qualunque modo servisse, come di far lacci, ponti, ovvero palchi.
.. subito messe muratori e legnaioli a far soffitte e palchi morti.
: remigare a palelle. 3. far penetrare la stoppa nelle fessure con una
che a gomfiarti come un pallone per far di te gioco.. marin.
greca. genovesi, 2-in: a voler far uso della critica, si vuol.
re, guisa impegnava la corona a non far scelta d'altro capo per quella impresa
, tr. { paleso). far conoscere, comunicare, riferire, rendere
palesare il drudo. 3. far scoprire per quello che è (in relazione
. 7. rendere comprensibile, far capire, spiegare; tradurre in parole
esporre alla vista altrui, mostrare, far vedere. - anche al figur.
su la credenza che fosse richiesto di far nomina di soggetti... per
ant. che ha la funzione di far conoscere, di rendere manifesto, di rivelare
imperatore di conceder privilegi a'particolari per far legitimazioni, cavalieri, no- dari et
botta, 6-i-lxii: dico questo per far palese a vostra signoria che tutto il bene
sangue, né credo sia lingua / che far potesse il gran danno palese. serafino
-divulgare. bellincioni, i-153: non far palese / questo sonetto. -rivelare un
concordi vanno a cotestei davanti / per far di ciò lor animi palesi. firenzuola
2-77: potess'io con mie rime / far palese la gioia / ch'ebb'io
chiabrera, 1-iii-280: egli festeggia a far palese / la gran letizia che rinchiude
mascardi, 25: come mi studierò di far palese pur ora, in una breve
... che solevano venire per far della musica in palese e della politica
. -mettere in palese.: far conoscere. cattaneo, iii-4-22: bastava
meretrici vendute e femmine vane, per far sembiante ch'egli fosse uso tenere con
ordine ancora, si veggono... far certe accoglienze sproporzionate ed alcune blandizie alle
: può alle volte il tragico poeta far accadere palesemente in scena imitazioni di sanguinolente
: le palette di una ruota da far girare sul pelo d'acqua d'un rivo
tr. (palétto). sostenere o far cre scere con paletti di
fosse e adducessono travi e altre fuste per far palicciata. carteggio inedito di artisti,
amadio e maestro gore concorrono che bisogni far la cassa di puntoni di legname intorno al
) [fanfani]: palice da far sarca il cento a peso 16. 2
ramazzini, 269: èvvi ordine ancora di far palificare intorno alla fortezza.
. branca, 12: occorrendo far paleficcata nell'acqua, può l'uomo
il timoroso editore ebbe cura di far seguire una innocente e e
palinodie. caro, 12-iii-24: ho voluto far questo sonetto conforme al vostro ricordo,
un destro amo ricavar la chiave e far ridere e gioire messer biagio da cesena
asino] oltre a esser buonissima a far vagli, tamburi, palinsesti e a foderar
: non bisognerebbe altro, a voler far correre la cavallina, se non che o
1-1-463: adesso / la cosa si potrà far ire al palio. magalotti, 26-38
del suo procedere, senza rispetto fé far una palizata in una parte della marina di
palizzata d. bartoli, 2-2-38: far palizzati e ripari in difesa de gli argini
posto la palla in mano, per far meglio i fatti vostri. -prendere
, iv-51: reputo sommo onor mio il far parte, tuttoché minima, dell'illustre
, come veder chiaro potete, / di far palle e palloni / noi siam tutti
vengono a cozzare. 5. far saltellare, cullare fra le braccia un
). ant. e letter. far apparire diverso, distoreere, falsare,
una situazione negativa che non si vuole far conoscere in quanto la si considera pregiudizievole
non si vuole o non si ritiene utile far conoscere ad altri. -in partic.
. cennini, 3-147: se vói far drappo di seta, o in tavola
male. bianciardi, 4-219: ti dovresti far vedere, lo sai? questi sciroppetti
fiume io non credo che sia da far molto caso delle cure palliative, dalle
modi assai diversi dai propri per non far conoscere la propria natura, le proprie
morte più pallida / e il desio far d'ogni sperancia voto. gualterio,
che si mettono costantemente in finestra per far dire ai passanti: « che pallidona
sotto pallio di riformazione e di religione volessero far mercato del concilio. siri, 1-vi-131
sono strutto / per servirvi e per far l'ufizio mio / e meglio lo vedrete
a vantarsi senza ragione; chi vuol far apparire qualcosa più importante e più valido
appena a forza di soldati si può far largo per giuocare; le pallonate nel
: i due palloncelli oleosi delle guance a far tutt'uno coi cuscini zigomatici.
senza arme, che garreggiano piacevolmente di far passare di posta oltre allo opposto termine un
v.]: 'pallone': tombolo da far le trine. baldini, 3-159:
pianelle tenendo in mano il pallone da far merletti. -valanga. s
vecchi che non possono ben digerire né far buon sangue. tosso, 12-69: d'
, iii-323: io son contenta de non far grazia al signor ottaviano, ma acciò
come se egli avesse avuto a far pallottole. ottimo, i-219: ella li
diligenza consiste in ricamar tele, in far cose di zucchero, profumi e pallottole
brignole sale, 5-88: vago di far ricchezze, / mandando accenti fuor dolci
pallottole, / e non comincio a far il gioco? -danzare sulle pallottole
un santo si mettesse in toscana a far di quei miracoli che paion falsi tanto son
di mano: mostrare, rivelare, far apparire in modo chiarissimo, senza nascondere
eccelenza de gli scrittori, laonde potrebbe far dubbia la palma de gli antichi greci e
), volemo sottoporsi al timore e far che '1 proprio e volontario dolore ne
a questi giorni, stimo siate per far paura molti che corrono alla palma come
il misero citadino non dovizioso che deve far valere le sue ragioni...
sapessi fare, io mi confiderei / di far dare anche a te buona palmata.
2. sposare, impalmare. -anche: far sposare, condurre all'altare.
papagali molto indu striosi in far el suo nido:... vano
tu li compri un palmo di salsiccia per far quella scuffia. g. michiel,
dico, madonna, che e meglio far piacere ad un galant'uomo d'un palmo
e disperato, / non so che far di me, dove mi mettere.
, e che questa è una storia da far ridere anche le pietre.
10-324: da un giuoco che usano di far li fanciulli nostri venne ad aver origine
sanudo, ii-1340: voriano palli 400 da far la porporella atomo la terra al.
domeniche nel mezzo de la messa a far loro brevemente un sermone, comandargli le
dirle in giro, così, per far la bella figura del ben informato.
. a. politi, 1-490: far un penzolo o pendolo (modo basso
baiatri, 71: finito ch'ha di far le sue questioni, / comincio io
attaccata a'pendoni acciò possa muoversi e far anco lei il suo tempo. gualdo
arbasino, 11-127: tocca a lui far romeo, in calzabraga un po'pendula.
usa tentare / al gigante penneo per far questione. g. gozzi, i-22-254.
in costume d'andare ogni giorno a far la sua divota visita a giove capitolino
: restinsi queste sottigliezze, che ponno far comparire il mio ingegno più smunto che penetrante
. chiari, 2-ii-143: per meglio far pago il di lei penetrantissimo spirito,
duri e silenziosamente veri, che dovrebbero far scoppiare i contrasti della pietà e dell'
ch'è digerito, ha virtù di far penetrare l'altro cibo. 7
, iv4- 17: se voi saprete far penetrare la rivista nelle sale di lettura
scienza e la filantropia si adoperino a far penetrare nella classe agraria 1 progressi delle
ch'ei porta di mio nemico dovrebbe far ch'io l'odiassi; ma le adorabili
fra luteriano che avea una voce da far guardie e sì penetrativa e tonante che
la testa a tutti i compositori per far risposte penetrative. sansovino, 109: io
: l'acqua... conferisce a far buona digestione e penetrazione di nutrimento.
allora non aveva mai avuto occasione di far molto uso della sua penetrazione, ne pensò
anche i monopolisti isolani e penisolani dovessero far qualche sacrificio, non sarebbe forse compensato
giuglaris, 101: affrettatevi pure di far assai per il paradiso, o divoti
gli ulivi, e sembra che voglia far vita di penitente e di romito.
il confessor seduto / il racconto per far dei lor peccati. nievo, 509:
(e dal 1561 potè entrare a far parte della congregazione ogni donna che intendesse
: di tutte quelle cose che a far prendiamo, quando ci vanno con nostro
, inginocchiandosi in terra, sostennero di far riverenza a colui che poco dopo erano
a colui che poco dopo erano per far prigione e legarlo, e per mostrar segno
dànno consistono, o in aver a far qualche cosa per sodisfaz- zione o in
s'eran ritirati, per meditare e far penitenza, nei boschi dell'etna e
giusti, i quali non hanno bisogno di far penitenzia. beicari, xxxiv-95: peccator
passi mal fatti, con accusarsi, far penitenza e implorare da dio il perdono anche
, 1-14 (33): chi può far vendetta e à temenza / e chi
: d'ogni tuo peccato / ti vo'far far la penitenza grande. batacchi,
d'ogni tuo peccato / ti vo'far far la penitenza grande. batacchi, i-233
conviene andare / e stare un anno e far la penitenza, / la qual data
e mette pena e 'ntenza / in far sua penetenza, / tal chente amor
sora ho preso ardire di farlo invitare a far domattina penitenza con esso noi. fagiuoli
vuole abbreviar la strada / e restare a far meco penitenza. note al malmantile [
d'alberti]: 'se tu vuoi far penitenza 'talora vale 'se tu vuoi
, ma lei scherza? lei deve far penitenza con noi. -fare penitenza senza
. piccolomini, xlv-47: che vuol far per questo una giovine bella de l'
da dar vomito ai cani e da far fare penitenza senza peccato? -finire
: prese il maestro in privato a far la sua parte, non potendo in loco
che fuggir mi convenne, / ma far mi poterian di pace dono. idem,
mazzini, 33-72: unico mezzo di far danaro colla penna è il venderla ai
mare. guglielmotti, 1272: 'far l'uomo alla penna ': significava,
muovere, fregare, reggere, trattare, far correre la penna', tenere la penna
alle frasi triviali. -eliminare, far sparire. [sostituito da] manzoni
direzione. aleardi, 1-150: a far pago il desio devia le penne /
apparecchiato fia ciascun barone: / infin che far potro solo una penna, / i'
e vedi e taci, se vuoi far il tuo bene. tommaseo [s.
pubescenti e dentate che filava filava senza far sperare gran che. 4. piccola
200: un airon superbo, che vedeaj far di sue piume pennacchini ai re.
di rivelarsi con miracoli, anzi dovrà far meglio, tirare una pennata sui milioni e
in mano e con una seghetta da far nesti, che ripulivo certi nesti di questo
così diligenti pennellate che parve quasi volesse far numerabili i capelli. lanzi, ii-54
si potea più vivamente in poche pendiate far conoscere il ridicolo e sconvenevole della scuola
rischiarare, facendo risaltare i colori; far risaltare, far vedere con intensità e
risaltare i colori; far risaltare, far vedere con intensità e chiarezza.
scritta. alfieri, iii-1-167: a far rinascere romani in italia, quali insegnamenti
. bandi, 1-ii-291: per non far torto alla storia ed alla verità,
al mondo acquistasi gran fama / nel far de'ceffautti pe'boccali: / e
« se infarinato sei, vatti a far friggere ». giusti, 4-i-192: per
tem prar delle vele a far che 'l vento si raccolga in modo
tiro il collo ad 'archeologo 'per far tornare il verso; e più avanti
non consente al pubblico... di far propria l'idea fonda- mentale che sta
mettono a sgambettare, a sganasciare e a far mille attucci colle zitelle.
variopinte, che portano i bastimenti per far la pavesata di gala. =
se mario non avesse molto avacciato di far trarre e passare i pennoni e le bandiere
due galline, acciocché l'altre tornino a far del- l'uova. gelli, 17-21
roseo, v-141: non rifiutin mai di far cosa che sia lor commandata per difficile
un altro studio penoso era quello di far sull'avvenire un disegno che gli potesse
: o dolce vita mia, non me far star penosa, / tua faccia graziosa
degl'italiani verso gli arcaismi che per far loro inghiottire pensamenti novelli ci vuole il
, 4-ii-48: resta in fine a far parola del pensamento del sig. do-
che vi tira senza pensamento alcuno a far così. castelvetro, 8-1-95: non è
a tante cognizioni nelle scienze, a far tante fatture che servono di un mirabile ornamento
ai pensanti artigli e scane, / se far dovean gloria suprema ed arte / lo
per declinare verbi, non per sentire e far sentire il bello, non per pensare
, anzi impossibile, ch'egli mai voglia far cotai cose, ciascheduno per se stesso
chiaro in mente. - anche: far caso, prestare attenzione; dar peso.
conte di trautmenstorf) prima deliberato di far la pace e poi pensava alle condizioni,
pensare nelli comandamenti, che a lor far volea con gran diliberagione. segneri, iii-3-109
scelti due o tre giuochi che di far si disegnava, acciò che ognuno potesse
ogni giorno ne pensa una, per far qualche dispetto alla corona di spagna.
, quando col piè mi diede, / far quel zappando ne la testa mia /
, 6-63: com'ei già pensò far alle dame, / dalla finestra è tratto
): si dovrebbe pensare più a far bene che a star bene: e così
non preoccuparsi. -anche iron., per far certo qualcuno che avverrà una cosa indesiderata
eseguirlo; applicarsi a un'attività; far funzionare, mandare avanti; svolgere un
in su le scale, / cosa che far potea pensare a male. tommaseo [
tullio, è di parlare pensatamente per far credere lo suo detto. guittone,
ciò che possiamo, sovra ciò che far intendiamo, pensatamente e con il lume de
ragionamenti ben pensati e molto meno di far versi. ardigò, vi-131: la
vuol fretta [non si avventare a far cosa che non sia maturata. tommaseò]
miracoli ed incantesimi, sarebbe semplicità il far conto alcuno in questo oculatissimo secolo.
discono- sciente è mizerissimo tanto che pur far vole sé bestia e con essa la
, 2-164: alcuni hanno tentato di far l'analisi del pensiero col coltello anatomico
10-3: rivolgendo in sé quel che far deggia, / in gran tempesta di pensieri
voi sempre servire, / penzer'ò far ciò che più vi si'a grato.
ben fermo / di quanto vo- lea far, si mosse ratto. guicciardini, 2-1-359
siccome gareggiava col disegno, volle anche far giuocare la fantasia con introdurvi negli angoli
l'impresa. -senza pensiero: senza far caso. g. gozzi, 1-8-124
il re senza alcuna arme diliberò di far vista di dormire. cristoforo armeno,
325: bisogna menare le mani e far pensiero di morire o vincere, attendendo
fagiuoli, v-167: saliti poi, bisogna far pensiero / ad ogn'uscio di fare
, 1-55: io aver a che far con un cervel leggiero: / questo più
il poco pensiero che si prendono di far tener nette le strade, piene sempre
arri- chire e di immortai fama degni far e. forteguerri, 16-53: dell'
venne ai suoi parenti in pensiere di far aprire il cadavero. -ritenere,
questo ingegnoso medico inventasse quella maniera di far
dei nostri crociati morti. -figur. far sussistere, alimentare. lubrano, 2-39
mena sempre seco uno per consigliarsi e farsi far le scritture. g. bentivoglio,
nell'attività sua, non si curò di far valere le sue ragioni per la pensione
tante altre [poesie], per far dispetto ai poeti senza poesia, come quel
? chiari, 2-ii-143: per meglio far pago il di lei penetrantissimo spirito, essendo
, 1-ii-19: io sorgea pensoso / di far cantando onore / a giovane cortese.
130: lo sacerdote qual voi far el sacrificio... porta al
m. adriani, i-204: fece far [solone] la stima de'beni
compangnia procurino e ordinino sollicitamente i far fare la vigilia al cierchio, cho'candelotti
2-284: io intanto continuo a non far niente. è la settimana di pentecoste.
o fa 'ncre- scenza, / di far piagenza - penza poi si penti. giamboni
gli occhi, e più pietosi giri / far come suol che degli altrui martiri /
ben suo stato, / è me'far più d'onor che poi pentere / del
desiderio eravi accorso con tali forze da far quasi pentito carlo della sua impresa.
gran conscienzia, / e non si può far sempre in ogni parte: à convien
, pentolacce e cose / che a far romor da diavoli sian use. forteguerri,
sospesi in alto, al fine i far ricadere, qualora la pentola si rompa,
pappa, che non ho poi da far altro. a. cattaneo, i-43:
nel pentolo, o perché servono a far bollire la pentola. 5.
me. a un terremoto non si può far fronte. g. chiarini,
quella concordanza che l'ultima e penultima sillaba far si vuole. citolini, 513:
di terra o di mare, / e far che di vedersi ab- bin penuria.
/ non usar frutte e non ti far penuria / dell'ottime vivande, e
? e se penuriate, e perché far getto dei milioni divorati dal contrabbando?
le grazie di mio marito ed a far ch'io penuriassi ne'miei tesori.
chi non ha buona fama ha di che far penar e penuriare l'anima.
2-xxi-315: in ogni altra parte d'italia far 10 scrittore restava una impresa penuriosa.
giusta provvisione in questo sarà bastante di far passaggio da uno stato sì penurioso ad
pone, / che non ha pan da far una stiacciata. c. arrighi,
in atto di impotente disperazione io non potei far a meno di riderne. verga,
cravatta penzoloni al collo, sacramentò da far tremare le plance. 2.
g. gozzi, 457: che vuoi far tu sempre penzoloni sopra que'tuoi mortiferi
ne'quali giorni niun padrone di peote può far nolo sino che non è partito il
. baldini, 4-220: anche senza far troppo caso a questa pepata mescolanza di
. (il che si chiama fiorentinamente 'far pepe r...),
capo. a. politi, 1-490: far pepe è accozzar insieme strettamente tutte le
della mano: che malamente si può far da molti nel freddo grande. passeroni
malgrado quel tanto freddo che vi fa far pepe delle dita. -fare pepe
in napoli e nella stessa roma per far porte e finestre. pacichetti, 5-326
così aggranchiate dal freddo che non posso far pepino. de amicis, xiii-137:
ordinata pompa / le donne d'ilio a far del peplo offerta. patrizi, 1-iii-342
ezechia. carducci, iii-20-398: non uso far lezione su pe'giornali. -in
, / di qua che dire e far per lor si puote / da quei ch'
spaccar il maggior figliuolo come si suol far un porco. piccolomini, xlv-60:
a lui. tausilio, 1-115: per far bene al povero ed al ricco /
dell'altrui pietà, viver vogliono senza far nulla. manzoni, pr. sp.
che egli conosceva ben bene per incapaci di far male, così poteva con quelle sfogare
comuni insegnamenti crederassi per alcuni che possa far compenso il trattar che fanno del pacificare.
76: quello che più importa sarebbe di far succedere subito il matrimonio. per.
forse userà le solite arti / per far ch'o torni indietro o 'l corso
per accendere o spegnere una lampada o far sonare un campanello (anche interruttore,
la testa dell'uomo, onde 'far la pera ad uno 'vale 'tagliargli
6-41: soggiunge, perché a lor vuol far la pera: / 10 l'ho
[s. v.]: 'far la pera ': tagliar la testa.
, 306: al contadino non gli far sapere, quanto sia buono il cacio colle
, un pero che si vanta di far pere. -l'orso sogna pere
ed un papismo del quale niuno sa peranco far a meno. = comp
voluto incitarli, gridargli di correre, far presto perbacco. 2. in
messa in mano, andava ogni domenica a far visita alla mamma, seduta sul canapè
da potersi ammogliare con la percettività e far di due uno? 2.
, messala, per terra e per mare far guerre / perché la magion tua s'
morso di berlingozzo, che non ha a far nulla seco. -e perché? -perché
sì stempiato, ch'egli ha a far paura alle colonne d'èrcole.
1-5: gusterai quelle perco- che da far risuscitar i morti. cassieri, 169:
uno strato di sostanza solida, per far avvenire particolari reazioni chimiche col gas circostante
studenti di belle arti, cioè, di far copie dall'antico, modellandole prima e
. franco, 289: questo doveva far che s'astenesse / la vostra man da
valoroso cavaliero fortemente premendo sopra le staffe far suole notabil percossa con la lancia investendo
grasso fuso. citolini, 504: far arrosto, menar lo spiedo...
un lat. volg. * perguttàre 'far passare a goccia a goccia, filtrare
. jovine, 2-199: ricominciò a far sibilare il suo scudiscio percotendo l'aria.
spirito s'ha da aggiugnere sforzo per far la prosbole. -fare risonare un
poi ne piglia piacere. 13. far vibrare, pizzicare le corde di uno
: pericoli, i quali sono atti a far muovere il suo nocciolo, cioè l'
un uom si valoroso / d'effetto far le mie speranze vuote. galileo,
lo so che fate digiuni, ma per far poi qui- stioni e litigi e percuotere
in me percuote non è forse ardita / far morte oltraggio. salvini, 39-iv-36:
si mettono arrogantemente molte volte a voler far l'architetto e so- praintendere, e
per essere quella parte sua propria di far le figure finte tanto rilevate per le percussioni
ferio. tasso, 20-97: che far dèe nel gran caso? ira e
cascollo d'o- bedenza: / fèlli far granne perdenza, del paradiso fo iettato
più duna città; come riuscisse a far congiurare il duca di biron, a cui
e perdano un certo grassume atto a far vermini. -figur. emanare.
. pascoli, 1-290: non voglio far sapere ai barghigiani queste cose: mi
lii-5-85: procura il re ogni occasione di far perdere loro questi privilegi e conoscendo non
anche nelle espressioni fraseologiche perdere tempo, far perdere tempo, senza perdere tempo,
perduto: / in suo vita il ben far non ha voluto. leonardo, 2-94
fronda verde / ficcava io si come far suole / chi dietro a li uccelin sua
sfornite di ciurma, e questo volerle far travagliare d'inverno le consuma e le
paulina, ii-12: può il cavallo nel far la corvetta, o perdere il tempo
. bandini, 156: operò per far risorgere in firenze lo studio di queste
e con l'espressione aggett. da far perdere il cervello si indica che un determinato
servono come pretesto agli sfaccendati per non far niente. -perdersi dietro a qualcuno
ragione. straparola, 11-2: per far bene non si perde mai. aretino
straperdere. monosini, 148: a far servizio non se ne perde. idem,
con un sorriso forzato al quale voleva far dire: -certo è una gran consolazione
8. -giocare e perdere lo sanno far tutti: v. giocare, n
/ che non son mai riuscito a far volare / da bambino, correndo a
! se restavo altri quindici giorni senza far niente, finivo al manicomio. 4
il padavino il disegno del conte di far la levata per coprir la perdita di riputazione
/ de la battaglia può, che per far séte. nardi, 201: fece
l'operaio escluso e vilipeso non può far altro che farsi una propria morale,
, m'appigliassi a questo perditempo del far versi e prose, continuerò. giusti,
picciola discrezione che dovea, immagino di far espri mere in una figurina
una disputa; che non riesce a far prevalere la propria tesi. p.
, non potendo nelle liti e questioni far sentire la loro voce e valere la loro
modo ad onta nostra eterna / di far che 'l vinto vincitor rimanga / e trionfi
iv-1-233: provo come una instigazione sorda a far qualche cosa d'audace e d'irreparabile
che tira diritto alla perdizione? il far il sordo alle chiamate di dio.
1-xi-81: ora aggiate sofrenza / d'orgolglio far partenza: / ché troia andò im
onesto pigliar consiglio di quello che debbo far io, quando vanno i siracusani a
/ ch'io non ti possa far perdonamento. albertano volgar.,
le perdonanze e 'digiuni serbarmi a far quando sarò vecchia. sercambi, 2-1-176
più tosto esser compagno che salire / a far maggiore il numero de'dèi. p
8. non mettere a repentaglio, non far correre alcun rischio; garantire la sicurezza
spese né a viaggi per far pago un desiderio al quale parea che
. pitti, 1-353: aveva operato di far vincere la legge del perdono a chi
di loreto e quei d assise / e far molte altre sante devozioni. tommaseo [
, 166: francesco s'avanza a far buon viso / a quest'ospite pio che
od esce, non hanno tempo da far troppo lunghe dicerie del mal loro alla
a un luogo d ui- contro; far giungere, far accedere. boccaccio
d ui- contro; far giungere, far accedere. boccaccio, dee.
in una certa condizione o stato; far accedere a un luogo o a un'esistenza
terzo genito suo... sia per far contra turchi cose assai per ricuperare il
... come sa- rebbesi a far morire nelle botteghe de'nostri librai tutti
ammirazione per il suo superuomo per potergli far vivere accanto una forte coscienza che sappia
peregrinàggio a quaranta chiese, e a far dire in ciascuna una missa per remissione
fu per antico diletto / lo dover far lontan peregrinàggio. buti, 2-173: 'lo
necessità è immantenente di peregrinare e di far grandi giornate..., non è
che, s'ella avesse potuto cosi far ufficio per sé come l'ha saputo
ufficio per sé come l'ha saputo far per altrui, in vece di congratularsi,
v-1-29: non intendo... far mostra di bestiale indolatria per cose esotiche
fiume / potrà, gran dio, far noto / quanto sia l'oprar tuo grande
baretti, 6-322: gli dissi perentoriamente di far l'officio suo, ch'io non
maturato il termine entro cui essa può far valere il suo diritto). -in senso