occuparle, a intrecciare stuoie, a far canestri, zoccoli, sacchi, cune
del detto paulino, mi arebbe voluto far suo genero. buonarroti il giovane, 10-929
menare: essere in grandi faccende; far rumore e confusione. canzona, lvii-55
. 26. -menare a luce: far nascere. capellano volgar., i-31
lor furo andati / e sconfissergli sanza far dimoro, / e molti ne menar
via, rapire. — anche: far morire. cavalca, 16-2-290: dall'
, di maritar le mie figliuole, di far testamento, di chiamar chi mi raccomandi
2. chi è incaricato di far funzionare il girarrosto; sguattero di cucina
quisto paiese, / non recasti da far spese. g. villani, 10-188:
, 8: non già del nostro far grintoso 'l ciglio, / la bocca torta
: / ché non già del fallir posso far menda. armannino, xliii-548: se
non ci venga / l'antico sarto a far la menda ai panni. -tornare
mèndo). ant. e letter. far ravvedere, correggere, indirizzare verso il
, xxxv-n-614: sicché li suoi parenti da far macco / non potesser già ma'lor
macco / non potesser già ma'lor più far danno, / che dir: «
di divenir sudditi, quando non potevano far da padroni. manzoni, pr. sp
i miei figli mennicati; noi posso far, tutto m'accenno de lassargli desolati
ma tardi, soa fraude, / che far no posso da lui partimento. /
): s'io di grazia ti vói far mendica, / convenesi ch'eo dica
che nel povero, da non poter mai far quello scorporo di cento buoi e
8-7: o signor nostro, non ci far tal mendo / di voler che tua
, adesso dicevano che aveva trovato da far buona legna nel bosco, insieme a lei
landolfi, 14- 197: bisogna far lavorare anche le meningi, che diamine:
, al tutto menno / d'angosce far quel popol tribolato. 5.
. sempre inchina a quel che men far deve. tasso, 2-13: le timide
, si mise con gli altri a far far largo; e non era certo de'
si mise con gli altri a far far largo; e non era certo de'
togliere a viva forza il podere e far cessare il frutto di esso e sodisfarsi
. serra, 1-i-148: che se a far quella [moneta] muove alcun utile
rispetto delle grosse, minor male sarebbe di far meno di peso una qualità sola delle
mortale di tenersi per santo e di far miracoli. -dal più al meno
poesie perché non amo dir bugie e far complimenti, e dir tutto in una
con le mani, lavorano studiando per far progredire le arti. -poco meno
: io non dico ch'ella possa far sì che alcun uomo faccia a meno di
caro, 2-3-353: non si può far di meno che le predette mie difese
, 3: io non ho potuto far di meno ch'io non vi scriva questi
20-53: il gentiluomo, che non potea far di meno a non ritornarvi, anco
che fosse ferdinando cortes, non potè far di meno di non si commuovere a questo
pensava se non proprio quando non poteva far di meno. nievo, 665:
girati, perché non ne ho potuto far di meno. bacchelli, 1-i-439: s'
tr. (mènomo). rendere o far apparire più piccolo (o piccolissimo)
alcun'altra cosa. 3. far diminuire di una certa quantità o numero
potesse continuare a essere in servizio senza far lezione, un professore molto stimato che
-rendere inoperante o inefficace; invalidare; far sparire per la maggior parte o interamente;
, 2-86: lei guardava lontano senza far mai il menomo commento; solo,
fulminare di repente le forze tutte per far qualsisia menoma resistenza ad amore. forteguerri
menoma sorpresa, come certo avrebbe dovuto far tosto, se credeva che non possedesse il
: la pisana non ha mai saputo far un conto in sua vita, e
petrocchi [s. v.]: far mensa insieme. ufficiali che fanno mensa
i mensal politi, / si soglion far conviti. della porta, 1-76: che
bislunghi e certe mensolacce goffe, cercarono far con più brevità le muraglie loro che e'
in mese... abbino cura di far tenere un mensuale...,
: mi determinai l'anno scorso di far passare col mezzo vostro una data somma al
dovevano sostenere prima di essere ammessi a far parte delle corporazioni studentesche (e l'
foglia più larga, è odorifera erba da far gril- lande, e calda. il
alle mie rime, io non ne posso far altro disegno che di darle al manuzio
come saggio: / ché pur può far, se ben mettese a cione. petrarca
frequentarli famigliarmente e volendo pure avere che far con loro in qualche modo, s'era
dall'una parte e dall'altra dovete far per modo di non dar da dire alle
e ch'e'non aveano il modo a far la spesa, promise di pagar la
quelli che avevano creduto, né a far credere e'discredenti. soderini, i-199
44-75: di sua figlia a modo suo far vuole. cellini, 1-79 (184
il polso: ma e'non potè far di modo che tiberio se n'accorse.
uno de'famigliari... di far dare ad erindo morte. -tenere
stimoli e tormenti ch'io trovi modi di far che tu abbi questa tua femina;
erizzo, 215: trovando, per far seguire lo effetto al suo pensiero, egli
dal fontanile di paolo... per far constare di questo diritto egli offre una
da darsi ad alcuni testimoni, onde far fede sì della concessione da lui asserita
e gradevolmente per l'orecchio con il far ricorso a diverse inflessioni di voce e con
una grandezzafisica. -in partic.: far variare l'ampiezza o la frequenza o
col descrivere larghe spirali, incomincia a far sentire dall'alto dell'aria il suo
10. elettron. processo che consiste nel far variare una delle caratteristiche (ampiezza,
d'ampiezza: sistema che permette di far variare l'ampiezza dell'onda portante,
la voglia ch'è restia, / per far che tutta la moduleria / tenesse i
tempestose caligini di quel secolo, a far lume alla salvezza di tant'anime.
il vulgare proverbio), e non far come molti, che, per avere una
il biasimo] esercitare, / potrà far le scalee di sant'ambrogio. moniglia,
[s. v.]: 'far la gatta mogia ': la gatta di
, 122-1: ancor sì m'intrametto in far mogliazzo, / altr'or fo paci
che vale non doversi correr troppo a far profferta delle cose che ci sono necessarie
messe in opera dalla moglièra, per far ritornare il rosso completamente in grembo della
spingere la carrozzina, e si mise a far complimenti e moine al piccolo.
di raffazzonamento e di lisciatura, senza far foro due moine. 6. locuz
6. locuz. -alzare moina: far gazzarra. pasolini, 3-52: già
che ella alfine, vedendo non posser far nulla, si pensò lasciarlo ne la malora
. che è per indole incline a far moine, a indulgere a vezzi leziosi
intr. (moinéggio). letter. far moine; comportarsi o esprimersi in modo
lascierò di dire ch'io veggo che nel far questa mescolanza voi avete cancellate con la
regolati... primieramente servono a far muovere diversi edifici idraulici, come sono
manieroso renato... venne a far del agro e del molcente una mischia grata
. rucéllai, 1-iii-2-153: non sa che far, se non tornarsi al cielo,
porti e canali, alle paludi / far l'aratro sentir, spianar le vie:
adunamento d'atomi somiglianti, bastevole a far cosa sensibile in natura. boccone,
essa lavorar l'acqua procuri, / che far lo può qual fu già cigno e
., 23 (396): potrebbe far l'arte di michelaccio; no signore
. cassola, 3-146: mi pareva di far la figura del dongiovanni. perché io
sforzare i litiganti a depositar le sportule e far altre cose onde venissero aggravati e molestati
: il clarissimo podestà... fece far una crida, che in pena de
. pulci, xxxiv-441: che poss'io far, se questa mia fortuna / a
più lo fruga e lo molesta / per far danari, né gli dà mai sosta
accioché il liberassero da quella molestia con far di nuovo ammutolire la moglie sua verbalissima
confessar sanza troppa molesta / come volevan far quel tradimento. baldelli, 3-514: le
domeniche nel mezzo de la messa a far loro brevemente un sermone, comandargli le
pena per vincere la tentazione. -non far nulla di molestia: non fare del
foglie, sì come spessamente usano di far le troppo moleste femmine, quando le
io qui trapasso / avria virtù da far pianger un sasso. tortora, i-242:
passeroni, iii-141: ho udito spesso far gran questione / e dir che qui le
fatto la gita più molesta, / vorrei far quella che si fa in panciolle
, diocle e timaristo, circa al far dormire e per quella condure un uomo
a parigi, / porrei studio a far sì che il giansenista / non corrugasse
. i 'fiacres'vi conducono senza far difficoltà alcuni la fanno talvolta e sa
: due potentissime molle e segrete per far muovere a checché sia l'animo umano sono
anno... a... far campi da grano dov'eran sodaglie.
racimolate, la terza coperta, ma far presto, far presto. dizionario di
la terza coperta, ma far presto, far presto. dizionario di marina, 475
studiare e dipingere unicamente, metterci a far disegni per i giornali umoristici.
quel panattiero che domandò se si dovea far l'intriso duro o molle, fu risposto
. b. corsini, 13-40: a far di loro stessi orrevol manto / al
monachi, 104: che fe'a far dinanzi al viso un corno / de
la voce, che avrebbé voluto far rigida, le era uscita molle
sublime per dilicato movimento d'affetti, doveva far dimenticare quanto aveva d'incompiuto il poema
i giuramenti allor fatti, venghiate a far credere d'aver allora assecondato con pregiudizio
ponno eterni onori / co'chiari ingegni far dolce dimora, / che qui..
verde / s'infiammi, come suol far bella donna, / di me. cavalca
/ su le molli erbose rive / a far pompa di beltate. leopardi, 8-75
ho atato / in tutto l'anno far ciò ch'ella volle. / l'ha
/ vide di pianto il bel viso far molle. pananti, i-299: ed il
insegna di cristo in oriente, / per far del sangue al trui molle
amor col foco un cor non può far molle. epicuro, 84: pastor,
molli / con preghi animi duri e far sovente / di false lode i prìncipi satolli
io te posso co'carmi a me far molle, / pingendo il loco ove il
che malvagie! che greco! che far molli / gli animi ben robusti e queti
chi un sorso sol ne gusta, far datolli. -attenuare, mitigare (un
dibattito; dire il proprio parere, far valere il proprio punto di vista.
, 1-55: di grazia, non mi far mettere fa lingua a molle, ché
che con le persone mansuete non occorre far uso di grandi sforzi). ibidem,
: per un po'si trovarono a far coro e l'auto molleggiava col loro
rispetto. 10. tr. far compiere piegamenti flessuosi o movimenti elastici al
di lui. ogni giorno si fa far la barba, fricar i peli delle mani
... ad ogni bestia inferma far alto il letto, affinché più mollemente sia
questo ho voluto aprir le persiane, né far due passi per sentirmi strofinar mollemente ne'
/ certa materia o intriso / per far lustrare il viso. canti carnascialeschi, 1-152
ozio e la mollezza e contribuì a far cessare lo sciocco costume de'cavalieri serventi
i-572: usò parri i colori sodi nel far le me- stiche e le tinte,
fosse sincero, quando s'inteneriva fino a far gli occhi lustri e mollicci alla maniera
aver trovato il modo d'intenerire e far molle la sua facenda. onde cominciò
robba, soltana sua, non è per far cosa degna della casa d'otomanno.
bonichi, 90: non si può ben far multiplicamènto / o somma d'anni che
moltiplico, moltiplichi). aumentare o far aumentare, per lo più notevolmente,
, anche, nel valore; accrescere o far accrescere numericamente (con riferimento a
casi e tardi / t'adira o far contesa / con chi la prima impresa.
infinito. -fare apparire maggiore, far credere più numeroso della realtà (e
mani. 4. rendere, far diventare o far sembrare più intenso,
4. rendere, far diventare o far sembrare più intenso, più veemente,
vizio un'inclinazione, ecc.; far risaltare, accentuare una qualità, un
infernale che l'ampia sala moltiplica sì da far pensare a rimbombi a'apocalisse. g
numerare e al moltiplicare dànno opera nel far delle ragioni. d. bartoli, 7-6
, 10-95: io vo'di te far nascere gente la qual s'apelli mio
non c'è ragion che di mal far si penta. 12. in
7-23: potevano le parole replicate e molteplicate far replicare e multiplicare il raccendimento nel pontefice
d'itaiia che ognun sei procaccia per far intendere ch'egli è nobile. manzoni
questo fine... basterebbero per far ammontare al doppio il prezzo del tabacco
erudizione, nel suo 'amadigi'ha voluto far vergognar questa età de la soverchia intemperanza
si perde, e puossi molto / far di guadagno, ch'ei dicon proveccio.
carlo fuor di francia, / per far conoscer meglio e sé e'suoi. domenico
: vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, / revelando a là mia
, 1: leal faina se', non far la ghega; / or va moltoso
rumore momentaneo e poi di scomparire per far luogo ad altri oggetti. -breve
in quel momento, / che per non far ritorno / venne il mio cor col
venne il mio cor col vostro a far soggiorno? brusoni, 1073: segui
, un razzo avviserà gli inglesi di far sbarcare le prowig- gioni. ojetti,
cipra dato da gli etruschi a giunone per far vedere onde venissero. 15.
filosofo... di non potersi far cosa più pregevole e di momento alla religione
che i sassi, in luogo di far la parabola in alto,...
. carducci, ii-8-21: per far meglio, oggi fra tante dolcezze mi
di rimettere il pranzo alla sera e far questa gita nello stesso momento. guadagnali,
erano innanzi un mommeare a cavallo e far caroselli e badalucchi che tor- neamenti mortali
un ordine religioso femminile, entrando a far parte del quale professa i voti solenni
io vorrei... farla non sol far cristiana, ma religiosa monaca.
da genova'si usò in proverbio per far dòpo ciò che anderebbe fatto prima, perché
, anche, di un giovane a far parte di un ordine monastico. -anche
, con allusione alle monache che sul far della sera con i lumi in mano s'
/ non le tornando '1 parto al far del conto, / dir: a un
franco, 4-209: l'uomo si può far servo del libero e sciolto arbitrio de
, questa scala al monarchismo dovea naturalmente far temere delle sommosse minaccianti la sicurezza dello
calmo, 2-293: flora ben può far salti a torno, tirar cavriole,
o laici dànno, simile, o voluta far cre dere somigliante troppo,
: di vettoria mondana / si vuol far festa ringraziando iddio. boccaccio, dee
del cielo,... per far che i suoi zerbini pensino sempre a lei
, iii-51: mi direte che il far tanto di orazioni e di offerte è
, conveniva aver più tosto rispetto a far un savio mondano che un intendente delle
bacchetti, 2-xix-177: riservato e senza far mostra d'accorgersene, egli passò,
: se vedete le mondane spose ubbidire e far tanti onori e piaceri a'loro corruttibili
senz'amor qual arte mai potea / cosa far bella in la mondana chiostra? v
di quegli che io debbo viverci e far che oggi sia domane? -anch'io,
avrei voluto fare il partito che vorresti far tu, caso che il sabato che
lavacri di pietra. -estinguere, far cessare una malattia. tartara, 147
sono scacciati. -risanare, far guarire o far rimarginare con le proprie
. -risanare, far guarire o far rimarginare con le proprie facoltà terapeutiche (
ogni foglia e semi estranei, con far vento, si mondano. leggenda aurea
demonii, ma solo umor malinconico far quelle disor bi tanze nell'
, 1-257: aiutava le donne a far la cucina,... si sedeva
i medici alcune regole da mondificare e far chiare queste acque acciò non facciano male
/ dico le noci, buone a far savore. sermini, 304: erano
questi giovani. / -che s'ha a far? le son cose che dà 'l
doversi dileguar del mondo, per non far lieta colei che del suo male era
, saprà sostenersi per se medesima e far in guisa che, senza nuove repliche
sete appresa, / come po l'om far de- fesa? iacopone, 1-54-3:
dedotte dalla filosofia del mondo, che vuol far la maestra fin nelle cose di dio
principe di questo mondo e non ha da far nulla con me. papini, vi-698
... vale un mondo per far uno / apparecchio. annotazioni sul decameron,
donna bellissima e piena di spirito, da far impazzire mezzo mondo. -quantità
questo modo? firenzuola, 659: può far il mondo ch'i'non possa colorire
f. pona, 4-7: può far il mondo! e che diavol hai questa
non fur mai persone ratte / a far lor prò o a fuggir lor danno
felici per necessità; o non potendo far questo, ti si converrebbe astenere da
il romanzo... non vorrebbe far altro che cavar fuori creature vive da
tommaseo [s. v.]: far tremare il mondo minacciando, braveggiando.
chi non l'ha veduta mai e far sapere a tutti com'io sono fatto?
saper ch'era bello andarsene, evadere, far carriera, veder mondo, vivere fra
ariosto, 13-62: avrà forza di far seco felice /... il suo
; / chi stare allegro sempre e far gran cera, / pigliando questo mondo
procurare una pronta ripresa delle forze; far recuperare la salute, guarire.
.]: 'rimettere al mondo'vale far riavere, ridonare le forze, detto
muso, / venuto al mondo sol per far iettarne. manzoni, pr. sp
buon ministri / d'ogni cosa san far bottega grossa. magalotti, 23-110:
so dove un essere continuamente inteso a far punire tutte le donne cattive e tutti
questo mondàccio traditore, e'gli bisogna far male. lettere di uomini illustri del
zione, e d'ingenuità bambinesca, da far cadere la penna di mano al
adulti. marrini, 1-125: 'far mille monellerie 'si dice per lo
freddo, per muovere le persone a far loro elemosine; donde poi diciamo '
, 6-23: non potendo fuggir né far difesa, / pico oprò da monello
. bracci, 2-295: questo monellucciàccio sa far bene le caccabaldole e moine attorno,
del terzo rimedio, cioè se il far correre la moneta forastiera per moneta,
il prezzo, sia rimedio espediente per far abbondare la moneta in regno, poiché
. ugieri apugliese, xxxv-1-892: so far reti e gabbie e giacchi, /
/ cacciar so e prender volpacchi / e far monete. guittone, xix-76: monete
il signore di balagnì prese espediente di far stampare certa moneta di puro rame.
con tutto ciò che venezia ha dimesso di far la moneta piccola di lega bassa,
, se si vuole disfar monete per far monete. -moneta spendereccia: comunemente accettata
secolo xv e ne'seguenti, per far moneta prostituirono sì fattamente il nome di
piagnistei per moneta non sono cose da far compassione? io ho veduto in moldavia,
che per ovviare, quanto il più far si poteva, le tristizie de'barattieri
il mal pensiero agli empi monetari di far monete false. c. campana, 2-37
oggi da voi desiro, / per far sacro monile / di siracusa all'ermel-
i van fazan pre- gonamento / de far lemosne ai poveri ke 'g sian in
. mazzini, i-820: a me duole far la parte sempre di 'monitore '
governo di francia ad essere stromento a far rivoluzione in italia. mamiani, 3-343
... disseli che era contenta far di sé il piacer suo ogni volta che
tanto ammenne: / sarà meglio qui far da lepre vecchia. note al maltnantile,
/ se vuoi venir, d'arrigo non far sanza / e priegai meni seco mona
vuoi essere scoperta per una tristerella. questo far mona schifa il poco non fa per
un monacordo, / no '1 puoi far senza ingegno bergamasco. macinghi strozzi,
si crede che gli egizi non sapessero far delle volte;... quindi que'
cave remote e condotti per macchine da far sudare anche i nostri meccanici più intelligenti
uccelli invisibili cantan ro- chi e sembran far le fusa come i gatti...
solitaria, per cui era costretto a far di sé un personaggio, una marionetta.
. bracciolini, 1-4-31: pensa col far costei la monna onesta / lucciole per
a poco a poco in testa / far del cervo o del bue ch'io
-s'or la non s'ardisce a far parole, / conosco ciò non esser cosa
le petit maitre, la prude ': far l'occhiolino, il zerbino, la
è, quando la corte non volesse far monopolio sopra certi generi e il traffico
quei dottrinari... voglion oggi far monopolio dell'idea repubblicana, come se
venditore, gli manca lo stimolo per far bene; e come alcune famiglie,
zione fra queste cose, tende a far degli operai una ca sta
2. locuz. far monta di qualcosa: valutarla molto,
b-16: non abbie voglia de l'amor far monta. = deverb.
pietra, lavorando in vie frequentate, di far montagna a lor piacere d'ov'era
ludimagistro, [herder] non seppe far altro che riportare a casa un mazzo
e furono suonati ': chi vuol far male o inganno, e da ultimo ne
quel montanello cento volte gira / e a far gli augei sgolar piglia diletto. soffici
di firenze, 58: montanine da far borse, il cento, a peso,
montanisti, ciclopi o impiegati nel far carbone. tommaseo [s.
sì altero, / assai più alto che far noni solia, / ed è asiso
potendo più con la vela, convenne far forza con li remi, sì che molte
perché le ruote dinanzi soglionsi nelle carrozze far più basse che quelle di dietro, è
saggina; e lì si mise a far le sue prove. -salire o saltare
, / sì che la coda non possa far male. folgore da san gimignano,
vuol de'cavretti di questo tempo bisogna far montare le capre a buon'ora. f
precedente. galileo, 8-viii-339: per far montare o vogliam dire per strascicare l'
facilmente e senza punto di strepito si può far montare l'acqua d'una fontana over
io son nato, / voi potete far conto / che in dodici anni oltre a
due fiate o tre l'anno per far montare l'usura. velluti, 29
esser proprietà de vermi 'l montare e di far anche l'ale, tanto più di
tacito e muto / e, senza far parola, chetamente / tolse angelica in
vacche e le troie, le manderete a far montare dai miei verri e dai miei
come cani. 31. far aumentare di volume un cibo, la
fiamme. 33. figur. far raggiungere a una persona la perfezione morale
dura di questo passo, arriverà a far ridere anche i paracarri. borgese, 1-326
. luca pulci, 1-3-50: per far forza a montar certo corno, /
saltar la mosca al naso ': 'far montare i fumi, far montare le
: 'far montare i fumi, far montare le chiare, montare in bestia,
croce, signor mio vivente, / per far con meco pace sì montasti.
montata la fantasia a la donna di far una solenne paura a l'amante.
troppa e fa montarozzo, sicché bisogna far venire il rullo compressore a schiacciarla.
i fiorentini non poter la lor città far gran montata fin che avesser sì fatta
in breve spazio quanto egli ben sapesse far trottare ed andar di portante le cavalle
opportunità possibili per stare insieme, per far relazioni e corrispondenze. luigi martini, ii-402
3. azione che si compie per far montare, con strumenti adeguati, la
.. deliberare quello si abbi a far de'monti e delle paghe e se è
occhi propri ch'era stata mandata a far farina anche la mondiglia, ne
-poi e'non si usa oggi più far tante / nozze. -ogni buona usanza manca
monte, / poiché non mi sortiva 'l far ammasso. cantù, 2-119: [
volta che giocava a tarocco, volle far a monte perché aveva viste le carte
: basta, si è accordato a far monte di tutto, sulla mia promessa
occorse. -far cadere in prescrizione, far dimenticare. manzoni, pr. sp
qualcun altro, andaste a casa sua a far monte e cassa in comune per dividere
, 1-330: sandro avrebbe desiderato di far monte di tutti gli obbietti, ed offrire
; sospendere un'azione in corso; far fallire, respingere una proposta; rescindere
i fiorentini, per dire che a far una tal impresa c'è da impoverire
semplicità o per timore non s'arrischiasse di far altro, l'andò tanto tirando di
frugoni, vii-546: se pretende poi far da cavallerizza coll'usurparsi 'l maneggio sopra
sia cozzone, gli fa ben presto far del montone il salto. moniglia, 1-iii-116
con altri che con matteo si potéo far battere la lana del suo montone.
'. monturare, tr. far indossare o indurre qualcuno a indossare un'
annunzio... sente il bisogno di far grande rumore e la voluttà di costruire
4-363: io mi pensava stasera di far nozze, e io vi son discosto più
sedere le more: credere di poter far accadere qualcosa standosene in ozio.
rivolse. gherardi, lxxviii-111-399: non far mora: / mira volar la fera
protesti in riguardo a lui sono inutili per far correre contro di lui gl'interessi.
la non riguarda ad altro che a far sinceramente l'offizio suo e schifar ogni
sono le meglio per indolcire; per far olio le infrantoie, le moraiuole, le
enea: non volea dire altro se none far differenza dal savio uomo in questo mondo
fogazzaro, 2-48: non mi lascerò far la morale da un libertino depurato nel
gesuiti la vita di un popolo si può far dipendere dal moralismo che è sempre questione
che ti tocca e non istar qui a far da saccente e moralista. chiari,
sempre di mira un altro di cui far meglio. b. croce, ii-10-
diverte e non esalta, ma che può far pregare. = voce dotta,
sono i difetti che commettiamo, come far male, peccare, usare vizi e
... assai specie di morari per far la seda, i quali in tutto
dare indulti ge nerali o far grazie particolari de'delitti o rimetter bandi
l-i-177: se il pittore ha da far sansone, non gli dee attribuir morbidezza e
da ganimede, né, se ha da far ganimede, dee ricercare in lui nervi
goldoni, ix-747: perché la peruviana far di tutto padrona? / accordo che
, per levar loro l'occasione di far male, essendo giovani morbide, ben
frulli pel capo; ruzzo, voglia di far ridere. moretti, iii-691: era
morbino e che gli scudi della cassa fanno far queste cose strafoggiate?. agg
: considerazione... che avrebe a far uscire il morbino a certi spiriti crassi
me pare che la maniera di dire 'far uscire il morbino ad alcuno 'sia
, cioè 'levare il ruzzo, far stare a cervello '. -sentirsi
morbino: voglia di ridere e di far ridere (così detto dal riso involontario
. mossi da invidia, non restavano di far mala relazione a quei re delle cose
, 72: nell'infinto mordere / far gli solea mille atti, / sconci così
e acuto il rende. -ant. far aderire, fissare (un colore).
262: il termine e misura del far ridere mordendo bisogna ancor esser diligentemente considerato
mordevano. 22. far presa sulle cose, agirvi efficacemente,
e per dio, ch'i'ho a far con strana gente! niccolini, iii-368
studio ho creduto di dover porre nel far morder la satira, come disse colui
. unghia. -non mordere: non far presa sulla persona a cui è rivolto
sempre quel maledetto bisogno di credere e far credere che sei sballottata tra dio sa
chi non è poi in grado di far seguire alle parole i fatti.
si udiva fra loro un sospirare sanza far motto,... dopo i sospiri
1-55: come parlar di guerre senza far sedere bellona a cassetta d'un qualche
: la monarchia... non vuole far la nazione; disfà rapidamente, trascinata
sanudo, lvi-299: si comenzò a far moresche, sonar de instrumenti et era
loro / è quel che noi chiamiam far la moresca. bresciani, 6xiv- 56
ne cercherò. levamiti dinanzi, non mi far queste moresche. 5
perder tempo in parole, entrarono a far un'altra volta la moresca tri- vigiana
intorno quella moresca che si suole veder far dagli ongari al giubileo. =
, iv-436: 'morfinòmane': che non può far senza della morfina. ojetti, ii-676
il suo facitore in questa mostra dell'uve far menzione né di sangioveto, né di
, 22-501: per ricoglier da far siepi o moricce, / perché fusser
, lxxxviii-1-645: o fisico gentil da far cristeri, / massime a chi sentissi di
superficie, minacciavano sentimenti talmente eterni da far rabbrividire qualsiasi ragazza, anche la più
materie a lenta combustione, usato per far esplodere cariche di artiglieria o perappiccare incendi.
: / l'armi fallian. che più far si potea? - / -morir -risponde
dispiace di venire in su a non far nulla, per morire di noia e
26. privare della vita, far morire di morte violenta; uccidere,
guerrier. 28. disseccare, far appassire. dante, xliii-47: tanto
morte m'ha morto, e sola pò far morte / ch'i'torni a riveder
fèr venire un barbaro desire / di far la figlia e il cavalier 'morire '
tommaseo [s. v. j 'far morire ': per lo più con deliberata
tal caso, non suona bene il * far morire'; anco per questo, che
che pare un'antitesi, come 'far disfare '. anche non direttamente operando alla
8-2 (235): de'mi tu far sempre mai morire a questo modo?
: ho visto con i miei occhi far morire vite umane negli ospedali, e
una curiosità maliziosa. bastò questo per far morir tra i denti al giovine l'
], che ce n'era da far belle una dozzina di morlacche. carducci,
(95): cominciò a pensar qual far volesse più tosto, o in presenza
monaci aprir la cella di costui e far loro vedere il suo difetto, acciò
pensai di sgombrare la camera, per non far sentire quelle indiscrete lamentanze al p.
manifestarsi fievolmente. -in partic.: far sentire, in modo quasi segreto, la
sanudo, lui-517: tutti mormorono volessene far qualcossa contra sier paolo nani. caro
parigi a chiamar gli stati generali, per far dichiarare enrico inabile al governo. brusoni
spesso in disputa se il papa poteva far questo o quello. fagiuoli, i-79:
segneri, iii-3-233: che ha da far la bruttezza di un moro con la
, / dame infinite a quel signor far corte. tommaseo [s. v.
vago che pulito, molto buono a far botti. lastri, 1-2-241: finquì si
comodo prendere i quattrini senza stare a far conti, a citare i pagatori morosi
. parabosco, 1-48: io ti voglio far aver la più bella fanciulla di questa
pietra dura, / che non può far con le morose note / del bel dir
fuogo. / ghe vuol altro che far i moroseti / e tien per guida
sono / che, invece d'insegnar a far calzette, / le ragazze fan far
far calzette, / le ragazze fan far le morosette. -moro sino.
giono sparte / le genti del servizio a far bordello: / altri fanno alla mora
fate voi. -che non vadi a far la mora con prometeo. —
frase 'fare la morrocca ', per far la spia. = deriv. dall'
dalla moglie... si cerca di far credere che siano 'moroidi '.
cassoni pneumatici che si possono immergere e far emergere per mezzo di sfiatatoi (e
goda. grazzini, 558: chi vuol far un morselletto d'oro, / mescoli
/ erano un morselletto ben dorato / a far andare gli uomini alla fossa, /
morsetto di legno usato in falegnameria per far aderire un rivestimento al supporto da impiallacciare
il più giovane... rideva senza far chiasso, tutto rosso, con la
'1 simbolo di coloro che non sanno far un piacere senz'accompagnarlo con una discortesia
tormentare / con graffi e morsi e far tristi rigni. pulci, 4-11: bai
chimico, ecc. -proprietà di far avvizzire o putrefare l'erba o le
26-55: tutti quei morsi / che posson far lo cor volgere a dio, /
questa penna la man porsi / per far voi certo che gli estremi morsi / di
morso di berlingozzo che non ha a far nulla seco. g. gozzi
e netta. -porre fine, far terminare. roseo, 8-26: volendo
a nuovo corso; / ma dubitò di far poi maggior fallo, / che troppo
cative? soderini, iv-83: per far poi salami e mortadelle alla bolognese si
che in firenze vorrà salare, o far salare, e tenere per servizio ed uso
però che... egli voleva far della salsa. anonimo toscano, lxvi-1-33
suola, che vorrà conciare o far conciare, nel mortaio o nell'
di un altro liquido che si intende far assorbire alla pianta. — anche:
da fuoco corta, di affusto capace di far assumere alla bocca grandi angoli di inclinazione
luca pulci, i-4-69: or facea far mangani, or trabocchi, / e
mirabil fede soglio, / che devrò far di te, cosa gentile? idem,
più che mortale, / irato giove far vendetta volse. tasso, 20-7:
77-14: cortesia fé', né la potea far poi / che fu disceso a provar
876: a dio l'alma ha a far ritorno / e lasciar questo rio mortai
amante, vien parimente... a far loro gustar beatitudine superiore alle altre dolcezze
saltella / vid'io lo minotauro far cotale. idem, purg.,
/ una mortai sentenza non vi può far che danno. — che consiste
mortai dolore, / diesi modo di far la morte buona / e ciascheduna arà quel
tre ore, tre mortali ore da far le volte del lione, poi mi metterò
. mazzini, 25-282: e necessario far sentire ai popoli e specialmente agli slavi
delltmpero austriaco che l'italia sorge per far guerra mortale all'austriaco. d'annunzio
sue ale / non potrebbe di quivi far partita. 4. dimin.
s'era seduta; enrico continuava a far rimbalzare i sassi sull'acqua. doveva essere
, 2-322: la morte non può far paura perché la morte è il nulla.
3. modo di morire o di far morire (con par- tic. riferimento
i-265: spacciata era: pensasse a far morte onorevole. tasso, 6-5:
, che si pruova / di sé far copia altrui, ch'ai suo consorte.
: diritto, potere di infliggere e far eseguire la pena capitale; facoltà di giudicare
aperta, che volevano, birboni! far la festa al signor vicario di provvisione.
combattere a morte ': tanto da far morire l'avversario o morire. 'perseguitare
dica che... resti proibito il far la limosina a un mendicante di strade
egli e '1 cielo [comincia] a far color di morte. -che
: dubito sì bene ch'ella, per far la mala morte che sogliono far le
per far la mala morte che sogliono far le lettre innanzi che giungano al segno
leggo tutti que'martiri / che posson far vedere altrui la morte. -fino
, cioè composto a piangerla o a far le viste di piangerla. — che
. — mettere a mala morte: far uccidere fra atroci supplizi. storie
andare alla morte di chi è per far cosa molto contro voglia. -parlare
atra. -riacquistare dalla morte', far rivivere nel ricordo, riportare alla memoria
di morte, di morte a vita: far rivivere, far tornare in vita.
morte a vita: far rivivere, far tornare in vita. giamboni, 10-84
vini e cose assai, come tu far porai. = cfr. mortito1;
l'inaspettata ricompensa, s'affaccendò a far un po'di posto sul carro per la
. nella sua prima gloria materna dovette far suonare a morticino. —
, marasso; del quale spessissime volte per far di se stessi maggiore spettacolo a popoli
allora / che, dei mortali a far alte vendette, / il mortifero vaso
i miei peccati. -guarda di non far cotesto, ma lascia indietro il mortifero
, i-214: chi vuol veder quanto può far natura, / quanto può dar il
continuamente travagliati, comeché di fuori possano far buon viso, hanno però dentro al
gozzi, 457: vieni, che vuoi far tu sempre penzoloni sopra que'tuoi mortiferi
condurre a morte, privare della vita, far morire. -anche: annichilare, annientare
. -per estens. estinguere, far venir meno la forza vitale.
animale. -in partic.: necrotizzare, far incancrenire. panzini, iv-437:
. fare appassire, tralignare, marcire; far seccare; inaridire, rendere sterile,
. cancellare, annullare, eliminare, far cessare. giamboni, 4-154: così
dotta, lat. crist. mortificare 'far morire, dare morte '(tertulliano
letter. che ha la proprietà di far tralignare, seccare, inaridire, isterilire
la vite, la disecca e non lascia far frutto. 2. per estens
monia. fiamma, 1-36: non può far l'uomo il migliore studio che in
quanta pena si desse, non riusciva a far valere le due principali doti fornitegli da
sommo studio e piacere si è il far onore a chi si degna onorar la sua
feconde di nuovi favori, non possono far di meno di non mescolar, insieme
], 15-29: catone insegnò a far vino della [mortine] nera, seccandola
/ eh'a voi li lasso per far in mortito. del bene, 1-7:
757: poi che insieme non possiamo far nostra volontà, ti prego che procacci
ostacoli / in tal età mi fece far miracoli. monti, ii-387: ho il
, ii-62: voleva... far acquisto d'un altro sito per fabbricare
, di dove ho visto quanto può far l'arte e la natura, cioè il
altre opre sarian roze e morte / da far di sé natura vergognare. cellini,
[s. v.]: 'far lume a'morti ': per la festa
festa dei morti. * bono per far lume a'morti ': d'un
[s. v.]: 'far parlare i morti 'dicesi di chi
salsiccia: che aveva un odore da far risuscitare un morto. — fare venire
[s. v.]: 'far venire l'inedia a'morti ':
all'assente e al morto non si dee far torto. non flagellare il morto,
conforto che voi, ma rido per far rider voi, ché se piango ancor io
, di sentirvi da me, a far il mortorio, come annientati. -fare
insensibile. mauro, xxvi-1-266: il far l'amor con le donne dabbene /
quantità di donne che campano del solo far mosche, le quali non sono solamente
a che dunque si riduceva? a far una vita affatto oziosa, star molte
altro bastimento corriero, che, per far le scoperte e portare ordini di qua
, ma ci metteranno il veleno, per far morire la povera gente come mosche.
ricco che ella dice non istarebbe a far gambe di mosca sulla carta a pubblico
-fare montare o saltare la mosca, far venire la mosca al naso a qualcuno
': star a bada, senza far nulla. -lasciare combattere i cani con
fare male a una mosca, non saper far male o uccidere una mosca (in
idee, ma sarebbe stato incapace di far male a una mosca. -non
. girolamo leopardi, 2-47: non puoi far, senza il buio, a moscacieca
signif. botanico. per far buon fiato. oddi, xxi-11-370: -potrebbe
pananti, i-229: volendo in regola far tutto, / e, come si suol
panzini, ii-98: io le voglio far sentire questo moscato, e mi dirà
tassoni, xii-2-44: quest'è di far empire molte car- ratelle di moscato o
g. m. cecchi, 17-61: far montar il moscherino vuol dir far adirare
: far montar il moscherino vuol dir far adirare e far venir in collera, tratto
il moscherino vuol dir far adirare e far venir in collera, tratto da quei
. v.]: 'moscheggiare': far il bravo, far vantazione della propria
: 'moscheggiare': far il bravo, far vantazione della propria forza, o simili
, 3-ii-89: non s'affatichi per far preda di mosciolini, perché le reti non
beveva come moscioni. — far di un moscione un elefante: dare
quel moto perpetuo de'sacchi bagnati, per far fresco, mi tocca l'ugola.
sui moti della stella polare, a far l'ipotesi della vicinanza col paradiso terrestre
128: o smoderato ridere o il far del continuo e per uso qualche stravagante moto
una razza di vecchi matti che per far del moto si sciupano i polmoni e ar-
del partito di vespasiano dove fosse da far piazza d'armi, fu stabilito di farla
basta pel punto che presentemente maneggio di far avvertire il moto maggiore che piglia il
. -cominciare a manifestarsi, a far sentire la propria presenza e la propria
e desideri. -far moto: far cenno. bacchelli, 2-239: costa
questo modo per qualche giorno, né far moto alcuno, perché molto peggio mi
peppina. -mettere all'opera, far agire o intervenire, tenere ai propri
né pigliar altra medicina. -non far moto: non dare segno di vita.
marini, 76: vide il giacente non far più moto, e avvisandosi ch'egli
fece un gran male a non mi far sguatero de cuochi, che di continuo
.. azione alcuna, né può far nulla per se stessa, né le forme
negato), vollero con questo matrimonio far conoscer la stima che facevano della cognata
. panzini, iv-438: 'motorizzare': far andare in virtù del motore. dizionario
era compiuta a mano, o per far funionare una macchina che precedentemente era azionata
come farazo / con sta dona a far bene, / però che savia l'è
-per estens. fingere, simulare, far credere, dare a vedere di compiere
i'vo'che ti condanni / di far questa merenda alta e sovrana...
credea. leopardi, i-385: non far caso di chi ti schernisce a torto
che il ridicolo comico non ha che far col motteggio, che è una delle
, a non aspettarlo, a far accordo tra sé, a depor l'armi
soavi / diceva al padre: -così far si vuole. coletta, 8: io
croce, ii-1-334: tali da poter far supporre che la madre del catilina fioegli
. ponevano tutto il loro studio nel far i suoi canoni con enigmi, motti,
sì tutto 'ch'e'non potea far mutto. dante, inf., 19-48
campanello per licenziare l'udienza, farle far motto in cancelleria; e il cancelliere
/ potrò ogni giorno e al tibaldeo far motto. della robbia, 1-301: voi
umor non varia, / domani al far del dì facciami motto. -figur
'ncontrare, / ch'abbiamo a far avversario dotto: / subito tenta e
sua fede infido, / motto osa far d'accordo infame e vile, /
, 9-4x1: mai nessuno riuscirà a far motto / sul perché nella passeggiata /
1-xxiv-no: che se avete fermo di non far motto sino a tanto ch'ei non
/ nel viso a'mie'fìgliuoi sanza far motto. fatti di cesare, 71:
canta. marino, 4-275: psiche senza far motto a terra fissi / tien que'
motto. landolfi, 2-20: senza far motto prese a marciare in lungo e
quel glorioso romano che intrepido, senza far motto, arse l'errante destra.
: il suo fiele / ei mastica senza far motto. -di nascosto, furtivamente,
e nova, / la patria lascerai senza far motto, / né vorrai del suo
capparella, e se n'uscì senza far più motto. -senza fare motto a
loro; / e tosto andossen, senza far lo'motto. masuccio, 203:
e si assise dinanzi al leggio senza far motto ai colleghi. -senza avvisarlo
, 5-56: il seguente matin, senza far motto / al suo fratello o ad
e raccomandatolo al suo scudiere, senza far motto ad acomate, ratto corse in altri
muovono l'appetito non tutte dipendono in far ciò da un'altra cagione movente,
invidia altrui, può la mia disgrazia far ciò che vogliono; io non mi moverò
una città; studiato e utilizzato per far rovinare e crollare le mura o per salirvi
instrumenti / che gli antichi trovàr per far del male. -stor. assegnato
innalzare, erigere. -anche: far edificare, commissionare, o progettare,
di bellissime pietre da murare e da far diversi lavori, che vi si truova infino
turco andava versa adna e terso, per far murar. machiavelli, 1-i-354: voglio
importante, che serà più sicura che far di novo, perché è marza e
, 4-6-140: comincia a pensare a far murar le porte di ferrara, per
essi fanno tutto ciò che possono per far murare t avvenire. non ci riusciranno
; imprigionare, incarcerare, mettere o far mettere in prigione (e indica il
vecchio, senza età. -fissare, far apparire assolutamente immobile e in un'atmosfera
late delle coperte e tolde si debbono far assai in arcate... nel cui
fatta a scarpa. falconi, 1-9: far poi calefatare bene le taccate delle opere
fosso). soderini, i-114: far una fossa loro attorno [alle acque
magistrati que'provvedimenti... atti a far saltar fuori il grano, nascosto,
e spremuto il sugo de'pesci per far la muria. 3. deposito
di pietrame. baldinucci, 9: far muriccio, ammassare o ammontar sassi intorno
a gran scongiurazioni, / possenti a far che belzebù si mova. riccardi di
: dal suo lume non mi può far ombra / poggio né muro mai né
antecedente della pelota, che consiste nel far rimbalzare una palla di gomma, colpendola
che vi prometto. signor mio, de far la vostra giexia de muro. ca
con case di paglia; né sanno far case di muro. alvaro, 2-8:
ostinate non possono mai convenire insieme né far cosa buona). ibidem, 136:
con i frati ancor non meno / far la mia musa alquanto riposare. parini
7-59: questi sono i veri modi di far crescere la virtù e di ridurre una
... e torcendo la musa / far con certa sua scusa / parer ch'
... era divenuto atto a far ciò senza aiuto musaico. stigliani,
apparecchiano più contanente e più disonestamente per far musare e badare i musardi. [
4 (64): si misero a far la ronda intorno, guardando, con
parano e s'apparecchiano più disonestamente per far musare e badare i musardi. d'annunzio
mu- sceppia, oh non pretende di far da padrona in casa mia! '
di medicina volgare, 18: polvere da far pomi per tenere in mano ad tempo
quello che può occorrere per piantare e far prosperare le vigne: ovvero per fare,
altro per diletto delle genti, e per far canti in chiesa, per l'officio
figurata con la quale possiamo della nostra far paragone, e che solamente per conghiettura
teatro, perciò posero tutto lo studio per far risaltare la musica de'madrigali. idem
nel tempo (nelle espressioni: finire, far finire la musica; la musica è
: venga... il cortegiano a far musica, come a cosa per passar
-fare una musica: gridare, far chiasso. fagiuoli, ix-121: questo
allegri, 137: cominciò la brigata a far un chiasso / del vostro prelibato musicone
egli sonava il clarinetto in guisa da far stordire. pascarella, 1-127: i
la casa romei, le belle far musica. - anche sostant. e con
shelley,... è audacia da far venire il capogiro. per una volta
cagna, 3-46: la sua figliuola potrebbe far bella figura anche in un teatro,
, / venuto al mondo sol per far iettarne. bandella, 1-54 (i-627
questi uomini, come te, / che far sogliono gli arroganti, / che pretendono
senza suggezione / dargli la baia e far le mie vendette, / ed in
bravate e insolenze dove capitavano, far le corna alle spalle ai soldati, fare
sbattuta sul muso una tanta- fera da far isbadigliare fino la pazienza di un bibliotecario.
]: 'metter la musolièra dell'orso': far tacere. -portare la musolièra: subire
, / gli se'stata dattorno a far musone. nievo, 2-143: su e
volo la situazione e non stava là a far tante musse come per esempio quella sgualdrinaccia
al figurato, e si dice: 'far mussare una cosa 'per 'strombazzarla
uberti, coloro che l'ebbono a far fare il puosono musso che fu grande
ingiurioso. baretti, i-m: per far piacere ad esso, e non a un
giorno [eliogabalo si divertiva] in far correre nel teatro dieci mila sorci e
e nel secolo scorso entrarono stabilmente a far parte anche del corredo femminile, accorciandosi
per ben disporla [l'amazzone] a far questa mutanza. /...
miseri e disfatti / adattano altri a far mille mutanze, / facendo lesti gli
credenti. -in partic.: far recedere una persona da un'opinione,
dondi, 236: il soperchio pò ben far mutare / del mio proposto la dirita
ogni uom attrista, e me pò far sì lieto. a. pucci, cent
, 9-151: se non succederà di far mutare registro a chi ha formato l'
cito quasi vinto, il volere attendere a far prigioni e a rubar bagaglie ha dato
tutto d'accordo col marchi: di far ridurre il formato della carta e mutare il
; mutateli. 11. sostituire o far sostituire la biancheria (personale o da
usseri. 12. rivestire, far vestire o aiutare a vestirsi una persona
fosse colpito. -sbalzare, far cadere. tavola ritonda, 1-454:
lo meo cor non muta / di far leale omagio. 22. marin
spiaggie pericolosissime ed i venti dispostissimi a far mutazione. magni, 102: sotto
dato potestà né destituirne né di potere far cosa alcuna in mutazione della forma di
era in uso / a chi doveva far mutazione / d'abito scuderesco in cavaliere.
'nella 'e ', far nascere il verbo 'leppare ', che
di una voce sola tanto vaglia a far bello o brutto un verso. monti
di ligneville... che, occorrendo far mutazione de'quartieri alle soldatesche di spagna
quartieri alle soldatesche di spagna, volesse far ch'i suoi punto non si movessero da'
sanudo, liii-517: tutti mormorono volesseno far qualcossa contra sier polo nani stato
segneri, iv-358: conviene... far forza in questi soli [testi]
a chi possono più davvero parer belli e far iacere questi alberi? michelstaedter, 136
dove nessun interesse mi potea spingere a far da mutilatore, chi può giudicare ch'abbia
(mutisco, mutisci). ant. far ammutolire, rendere incapace di articolare le
tacito e muto: / e senza far parola, chetamente / tolse angelica in
intenti scherzosi o ludici, per non far ricorso alla parola. -arti mute
] voce mute, / dal ben far lungi andrem forse e da dio.
. strozzi il giovane, i-338: per far che rendano o accennino [certe lettere
cavallante entrò nel mio disegno che bisognava far le cose alla muta senza baccani e senza
a significar mutolézza. -il non far uso della parola nell'espressione artistica.
tanta gente avèa potuto riunirsi a far brutta mostra di man canza
scimiotti e bertuccioni, contraffacitori di quanto far veggono, i quali alla mutola ciocché volean
: che si esegue o si pratica senza far ricorso a parole (un gioco)
volto. giusti, 4-ii-425: bisogna far bene. / se no, con quella
- disse, -come me, per far ridere una santa donna, e per
]... obbligare il vassallo a far il loro servidore senza salario, a
: i grandi nostri capitalisti amano di far grandi mutui, non piccoli, e
ina bissare, immergere, far precipitare, sprofondare in un abisso
, anche, disperatamente; agitarsi, far rumore e confusione. sacchetti,
f. doni, 6-g8: io so far con la bocca il tamburino /..
, che senza lei non si può far nada. idem, vi-172: non mancherà
gadda, 15-187: i tacchi tripli da far eccellere la su'naneria. =
sur un goffo, femminil decoro / e far la donzelletta e persuadersi / di pisciare
e persuadersi / di pisciare acqua nanfa e far dell'oro. -spargere acqua
usata per lo più in cantilene per far addormentare i bambini o in espressioni come
andare a letto, sempre diceva 'a far la nanna '. buonarroti il giovane
notte e buona sera: / ite a far la vostra nanna / e sopisca l'
però che 'l campanaio nel campanile / può far la nanna e sonar mentre poltre.
ne le tombe fanno. -lasciare far la nanna a qualcosa: lasciarlo stare
là quelle benedette fortezze, le lasci far la nanna... lasci la linea
aretino, vi-381: che ne può far egli, se il mele, il zuccaro
de'più grandi tagliati, si può far composta nel fluido stesso, come si
volontà più tenace... sapesse far valere i propri diritti. viani,
sonnifero, ch'ha forza / di far dormir così profondamente / che morto sembra
a quella del sicomoro. abbrusciasi per far buono odore e mescolasi con le composizioni de'
b. corsini, 13-40: a far di loro stessi orrevol manto / al nudo
inesistente infermità psichica o al fine di far confessare all'interrogato (imputato o testimone
), tr. esporre, riferire, far conoscere, oralmente o per scritto,
in senso generico: dire, palesare, far sapere. chiaro davanzati, i-45:
: la sorte mi aveva conceduto di far amicizia con un inglese che sa di
disonorati. landò, i-41: potrei far ancora una longa narrazione di sante e virtuose
velo palatino abbassato, in modo da far uscire dal naso, completamente o in
naso o per fare starnutire o per far cadere dal cervello la pituita. ricettario fiorentino
medicine per bocca, dar gargarismi, far vomitare, dar coliri, metter nasali
comprendente una sola specie'commendante mirandula, con far nasar le bolle, poi (nasalis
e ill. ma si disponga di far che alessandro mio nipote sia vescovo di nocera
del castigo, trova il modo di far il disordine senza ricevere la botta,
cinquantesimo. lambruschini, 5-50: per far nascere il seme de'bachi, sogliono
iii-728: feci, per variare e far cosa nuova, nascere scale da terra
opinioni degli orientali, che hanno potuto far nascere e crescere tanto il suicidio in quelle
e donne oziosi, che, senza far mai nulla d'utile per la società,
la luce. -far crescere, far spuntare, far germogliare (una pianta
-far crescere, far spuntare, far germogliare (una pianta, un organo
spiacciono son vicine. se mi metto a far cappelli nascon gli uomini senza testa:
dico che il nascimento non ti può far vile, e dico che in qualunque modo
nasca, la tua virtù ti può far glorioso e gentile. paruta, ii-378
essere al sicuro. - anche: far scomparire, sottrarre alla vista con arti
tenebrosa. 6. impedire di far conoscere, sottrarre alla conoscenza, rifiutare
intenzioni, che si ritiene utile non far conoscere ad altri. dante,
/ nasconder, né fuggir, né far difesa, / di bel piacer m'
per quel che'si vede, il far a cap'a niscondere. -giocare
lucia, 109: vedo che per far questa cosa bisogna camminare a forza di bugie
fracketta, 637: desiderandosi con molta cavalleria far mostra al nemico di poca, si
seguì la traccia del nascoso cignale per far seco paragon della sua fortezza.
. plur. ant. nella locuz. far le nase: fare smorfie di scherno
d'iniezione della pompa, serve a far fluire nella forma il materiale liquefatto per
ande, che v'abbia a far volere un danno per forza? -gli
sibilla spira un odor di pedagogo da far raggrinzare il naso a tutti gli uomini di
a qualcuno: superarlo, vincerlo, far meglio di lui. maggi, 127
diventata insopportabile al pavaglione dove non potevo far mezzo passo senza dar nel naso in qualcosa
menandol per lo naso, / e per far questo spesso vanno in coro. ariosto
naso in tutto e di tutto volle far bottino, anche delle cose più futili.
- disse. -stagnare il naso: far cessare un'emorragia o un'eccessiva secrezione
. g. roncaglia, 15: so far de legname naspatoi. =
. romoli, 191: a far altra sorte di naspro, piglisi zuc-
et ordiniamo che neuno possa fare o far fare alcuna steccata o vero passaggio o
. -cogliere nelle nasse: intrappolare, far cadere in un tranello. siri,
mira di caricarlo talvolta di suffragi per far pompa della potenza e dell'arbitrio sopra le
pos'fugir da lui [amore] né far defese? 6. prov.
et ordiniamo che neuno possa fare o far fare alcuna steccata o vero passagio o
una epistola quanto più brevemente potrò di far questo uffizio. g. m. cecchi
nel tuo natal luogo. non mi far perire là ove tu nascesti. poliziano,
maggiore della propria virtù, cominciano a far delle cabelle nel mutar patria e nel
1-i-326: augusto... vietò il far conviti ne'giorni natalizi. intorcetta,
costume più antico del brodetto / di far festa nel giorno natalizio / di qualche
ii-3-303: è stato proposto ancora, per far maggiore acquisto, di levar via le
non fu, ch'io creda, un far vedersi in piazza / quella mia corsa
savonarola, 28: se la flebotomia far non se potesse o per età che non
di mal occhio il freddo o volevano far pompa della nativa bellezza delle lor gambe
. -per estens. entrato a far parte di un ceto sociale (o
e tristo ad un tempo, a far correre rischi alla libertà in un popolo
ambra, 23: oh come mi giova far natte a simil persone, che par
bisogna che noi non ci mettiamo a far cose che non si convenghino appunto alla
, inf., 11-48: puossi far forza ne la deitade, / col cor
prima nel palazzo giunto / che farà far per legge e per decreto / ch'ognun
il santo frate con sommissima diligenza a far l'ufficio suo. e, venendo
. trovansi di variate nature di creta da far tai lavori. imperiali, 4-208:
dei corpi, vi si transformasse come sappiamo far l'aria in un'altra natura.
drastici. - operare la natura, far l'opera della natura', evacuare,
in una vigna presso a quella città a far l'opera della natura e uno leone
s. v.]: 'far l'opera della natura ': per evacuare
el più bel presente che se possa far ad uno re si è la natura de
natura i. llui, / di così far, quando i giunge quell'ora.
de'cenni, xxxv-1-319: l'àlbor pò far, ch'è silvaggio, / frutto
la grandezza de'mali eziandio i semplici far di ciò scorti e non curanti. bisticci
confederazione di due o più nazioni per far rispettare i loro dritti e per punire
d'esser nimico d'ogni disleale / e far vendetta d'ogni villania. tasso,
era naturale. loredano, 1-133: il far resistenza a i vizi merita tanto più
inclinato a ben volere, / ed a far bene a l'altro; e se
è mite e docile, alieno dal far male ad altri. bresciani, 6-iv-99
era superata, perché il padre priore poteva far grazia di stare al naturale per lo
particolari: fra l'altre conoscono quando voglia far mal tempo. -in senso
: gli mancava nell'operare, nel far il bene, la grazia, il sorriso
diligenza e naturalità al mondo divino ingegno far non la possa sì simile. de'
. per estens. diffondere, introdurre, far accettare, far adottare un costume,
diffondere, introdurre, far accettare, far adottare un costume, una legge, una
nativo del bigatto... tendono a far credere che il medesimo, anche nei
, eguali agli uomini, possono naturalmente far parte dell'associazione. carducci, ii-2-135
6. tr. ant. far perire, distruggere. gualdo priorato,
governo del direttorio... voleva far tagliar la testa ai naufragati. deledda
il solo scoglio ove irreparabilmente correva a far naufragio ogni sua speranza. siri,
naufragio della proposta avanzata da lei di far traslatare il re a varuic, rimesse alli
flaminio, 78: se non vogliamo far naufragio in questi pericolosissimi scogli, umiliamoci
suo nemico saulo, / che volendolo cristo far suo amico / l'atterrò, l'
.. vuol dire una inclinazione di far vomito, e pur quello non fa,
e questo pure m'ha determinato a far quello che son per fare, affine
quel che sa non è tenuto a far più: però di tutte l'opere si
a quattro paggi, / gli corrono a far era assai vano nell'encomiare le proprie azioni
a sedere diccontinuo sopra la terra, a far salti fralle pozzanghere, a stridere giorno
metto all'istituto nautico appena comincia a far uso della ragione. -milizia
: to- gliono... per far la pece che si chiama communemente '
5 (83): « vuol dunque far credere ch'ella tenga dai navarrini?
un brindisi al conte duca. vuol dunque far credere ch'ella tenga dai navarrini?
principal tempio oltre alla principale si potranno far più tribune con tre o cinque navate
. non possano avere né adoperare né far adoperare navazze se non ben chiuse di
vascelli ristrinsero tutti quelli che usavano per far le armate, cioè nelle navi onerarie
: quando el tempio a tre navi a far s'avesse, debbi in prima el
parti sette se sicondo el modo ionico far vorremo. vasari, i-240: la
e 'l galeone / si consuma di far lo compagnia [parla d'una chiesa in
nei telai a mano permetteva di far passare attraverso i fili dell'ordito il filo
paraggio. guglielmotti, 565: 'far navetta 'vale incrociare alla lunga e
per dire 'andar e venire, far il galoppino, andar su e
, andar su e giù, far la spola '. = deriv
agitare braccia e cappelli e fazzoletti per far nota la loro presenza sulla sponda. carducci
valore avverb.): modo di far cuocere la carne insaporendola con finocchio e
alla cascina delle corde... deve far risorgere da capo la fabbricazione de '
quivi si vede scoprir la balena / e far talvolta navili affondare, / e dolcemente
argo ': quel chi primo trovò di far la nave grande con la quale navigò
merce). -in partic.: far venire da luoghi lontani, importare.
quando giungono le scelleraggini al sommo) far navigare ad altre genti le delizie,
, la fede? -condurre, far viaggiare per mare; accogliere come passeggero
navigare senza biscotto: non si può far nulla senza disporre della forza, delle risorse
navigatori / di porre in terra e far talvolta prede di capre o porci. salvini
quivi si vede scoprir la balena / e far talvolta navili affondare. guicciardini, i-241
. bembo, 10-iv-65: ferdinando re far navilio da mandare in cicilia e a taranto
una manestra di navoni: in summa voi far a suo modo. alamanni, 5-5-1208
cittadini e garantito dallo stato, per far fronte a necessità economiche impreviste o eccezionali
strada novissima, propria, ignota, e far maravigliare i nazionali di parlare una lingua
cecchi, 5-436: non lo ripeto per far del nazionalismo estetico a tutti i costi
uopo metodi più razionali di quello di far fallire le imprese, per statalizzarle dopo
. -in partic.: addebitare, far pesare economicamente sulle finanze statali; ripianare
1-iv-262): tu facesti quello che far dovevi, di mandamelo, come facesti.
ciò poco vid'io quello strazio / far di costui a le fangose genti, /
quasi fuor trabocchi; / né posso far che per la tenerezza / non versi
chi tanto avea in sua mano da far gloriosi gli uomini. parini, giorno,
dappoi piovuto, la luna di notte far quella apparenza della iri, la qual
o la stagione, / o cura di far nuovo matrimonio, / o nebbia di
nella memoria che si sfolla, / non far del grande suo viso in ascolto /
di cosa che altri crede o voglia far parere molesta. -poter fare a
12-iii-191: io comin- cerò domani a far chiuder la grotta che vi si possa
parve al re di navarra necessario di far uscire in qualche modo il principe di
la forza per rimuovere ostacoli, per far tacere, per atterrire? la ricchezza può
iv-1-727: giungeva qualche volta sino a far mancare nella casa il necessario. bernari
. non possano avere né adoperare né far adoperare navazze se non ben chiuse di
hanno in loro una certa necessità di far confessare il vero. -sviluppo,
art. 4: il locatore può far cessare la proroga... quando dimostra
per passare; ma non fu possibile far intendere la necessità d'un tal ordine
un'autorità così nota... per far il punto quanto alla necessità e originalità
, preso l'aire dalla necessità di far dimenticare la rivelazione di quell'equivoco sentimento
] di poter col maneggio delle cose far di modo che un eli l'indipendenza diventasse
uomini trovar tanto, quanto ha saputo far trovare il genio femminile del fornirsi di
perché 'l re era in necessità di far la guerra contra i nimici della fede
altro che sapersi accomodare al bisogno e far della necessità virtù. chiari, 2-ii-19
comandanti usi dopo il fatto d'armi far ricoverar i cadaveri, quanti erò per
panigarola, 258: state attente che voglio far io questo servigio al vostro calvino:
che la fame costringesse il presidio a far quello a che la forza non l'
azione creatrice, che, oltre al far emergere dal nulla le esistenze, s'indirizza
. necessitano quelle particolari fibre destinate a far le contrazioni all'insù, le necessitano,
zente de gandia, zudego necessario sia far fatto d'arme; ma non se aspetterà
e compianto marchettini, che non potei far inserire nella 'nazione'. cagna, 3-347
prima restar, ch'ai sangue mio far torto. caro, 5-217: allora averà
primo uomo io sto confabulando / per far le cose come vanno fatte, /
alfieri, 8-128: s'ei non volle far, benché pregato, / fu perché
sai ben suo stato, / è me'far più d'onor che poi pentere
detta festa e processione fare, e far fare bene e onorantemente. = comp
, a tal che, in cambio di far riverenza al re, gli voltò il
7-v-44: non appartiene a questo luogo il far conoscere quanto sia antico e come assistito
questo a me non bisogna: / non far vergogna a chi onora me. ariosto
italia, a cor ti stia / far ai passati onor; ché d'altrettali /
, e non obblighi altro che di far rime alle occasioni o quando gli piacesse.
non io son tale che onoratamente ciò far possa, ma uopo fia che con le
d'alto pregio? adunque non vorrete far vergogna a così onorato costume. p.
dire che debban disprezzare ogni pericolo per far cosa onorata. b. segni, 6-418
li difensori, massime da principio, di far onorate sortite, travagliando più che mediocremente
lxxx-3-176: intrattiene s. m. per far la corte onorata un buon numero di
sapienti e li benefattori come atti a far bene: dunque egli è segnale della
. ma l'uomo di cuore dovrebbe far suo onore del rigettare come puerilità o
xlvi-83: bell'onor s'acquista in far vendetta. boccaccio, dee., 2-3
per soddisfazione dell'onor proprio come per far cosa grata al pontefice che ne lo
il suo grado e sia sempre pronto a far quello che se gli aspetta e però
corte, / non mica vaghe del far all'amore, / ma ingravidate senz'a-
i passeri e saltellavano sulla ghiaia come a far la nuto. savonarola, 7-ii-26: esaudisci
impudicamente con una saracina non si dee far né scriver né pensare. -per
professione? -abbassare degli onori: far decadere, rimuovere da una carica pubblica
o italia, a cor ti stia / far ai passati onor, ché d'altrettali
chiaro, stirato così pulitamente da far figura di nuovo. -adempiere ai
: sigismondo trechi ed io desideriamo di far qualche onore d'ospitalità ad un inglese innamorato
lueini, 4-35: mi pare oggi far un'altra volta onore alla mia firma
cecchi, 388: io ho voluto far come far debbono / i resoluti, andare
388: io ho voluto far come far debbono / i resoluti, andare accomodandomi
i resoluti, andare accomodandomi / e far per questa volta onor a giulio / dell'
anche il latin, / che si possan far onore / in soggetto sì meschin.
-levare, mettere, porre in onore', far venire a onore: innalzare a un'
un'istituzione', accedervi, entrarne a far parte. f. ceffi, xiii-9-38
muratori, 7-i-195: giacché è permesso il far qui da indovino, chieggo perché tal
: l'onorevole ercole, quando vuol far passare qualche suo ponte o qualche sua
, che non si vergognò a filare e far filare la lana e far fare i
filare e far filare la lana e far fare i panili di lana, onorevole esercizio
1-7-127: io crederò... di far cosa non meno a lui che a
oltre 150 cavalli: e fanno per far numero più onorevole. 25.
muratori, 7-i-156: nulla più ci può far intendere qual fosse la dignità ed onorevolezza
. a. cattaneo, i-416: per far il sacrifizio che voi dite basta che
di onta e di dispetto, bella da far dannare un angelo. pirandello, 7-72
/ vedendo tanti andare a questa via / far sì tal onta al parnasesco seme.
, a giudizio del p., far onta ad una religione così zelante della
cosa buona, / ancor mi potrà far dispetto ed onta. rappresentazione di rosana,
. alamanni, 6-6-118: dico quel che far volle danno ed onte / al buon
ai padri e alle madri sue, far forza e onta a donne.
te potria, silvestre diva, / far d'acre tosse o lènto reuma oltraggio.
i-129: lasciò lor certa mistura / da far la carne bianca lustra e fina,
onta alla nostra storia... vorrebbero far sorgere il progresso e la grandezza d'
, là dove si mettano pali a far su il fondamento. leonardo, 2-676:
maremma anni a rieto non si costumava far carbone, ora ci ha preso,
e più facile operazione che egli possa far sulle medesime è quella di paragonarle fra
individui, nell'ontologizzare poetando o nel far del psicologo. = denon.
d. bartoli, 43-4-178: a far che s'affrettasero all'entrarvi, davan
, calamitoso. -anche: inteso a far del male, a causare dispiaceri e
di rabbia onusti, / vogliono a dio far guerra. gonzaga, i-160: il
, 3-42: l'altra causa di far parer oscuro il luogo sotto l'acqua può
trasparenti quelli per entro de'quali può far passaggio la luce e l'ombra;
, / fei che rapìo e feila far regina / del tristo inferno e dell'
, i-10-50: ma che? sul far del dì, mentre giaceami / coleo
combatte contro il suo paese credendo di far opera patriottica. moravia, ii-446: può
la quale passar non si può sanza far menzione de l'opere virtuose o de
opare buone e l'altro si guarda di far male. pulci, 8-48: io
non dovere aver questa magagna / di far con tradimento opera vile. machiavelli,
tanto per l'astenersi dal male quanto il far bene, con intenzione nell'uno e
tutte le arti e manifatture, per far di meno quanto mai possono di quelle
non essendo facile a uno in capelli far opera servile. -dir. contratto
si impegna, dietro corrispettivo, a far avere a un altro soggetto (detto
avrà ciò inteso e conosciuto, cominci a far ragione con lui dell'opere e de'
altre opre sarian roze e morte / da far di sé natura vergognare. cellini,
., 1-83: incominciò il re a far opera di pace e misevi così grande
il principe di toscana era a pratolino a far l'opera: mi rispose che faceva
toscana. sassetti, 95: andatosi a far suoi fatti in opera di lezioni,
: in opra di numero (per far di conti) tanto mi conosco, ché
dispenserà più alcuna quantità di rame in far danari, anzi che si estraerà di quello
l'operato. -far agire, far funzionare. tasso, 7-62: tu
in opra, / io m'impegno di far ch'ella si scopra. -ostentare
messi in opra / di volervi oggi far veder lo spirito. -mettere in mostra
': di chi non smette di far checchessia o l'allunga troppo. quando attacca
, venendo l'occasione, gli possa far un presente. l. pascoli, ii-443
una missione di zelanti operai si potrebbe far del bene assai. g. capponi,
preditte cose tutte fare e seguitare a far fare, per li comsuli de lo mare
: li operai di san jacopo siano tenuti far giurare tutti quelli che vogliono esercitare tal
, si mise con gli altri a far far largo; e non era certo de'
si mise con gli altri a far far largo; e non era certo de'
della fama eterna, sia ammesso a far la sua domanda, avanti apollo compariscono
ariento filato non si potessi vendere o far vendere... se non a'propri
eterna sua salute. -rivendicare, far valere. giov. cavalcanti, 5
. -provocare una sensazione spiacevole, far sentire. leopardi, 10-96:
. baldelli, 3-178: a far pruova della sua [del cinnamomo] bontà
olive] oprar per mangiare, ne potrà far olio. erbolario volgare, 1-51:
, 5-264: tra voi chi sa far la gelatina / più chiara, senza
sempre. giovanetti, i-82: per far ch'ella piegasse i desir suoi,
vostra celsitudine operato. 11. far agire il corpo o una sua parte per
secondo che occorre operarle, e non per far veder la lor bellezza, lasciano di
, 6-23: non potendo fuggir né far difesa, / pico oprò da monello,
questa [lettera] vi pervenga, sul far della notte sarete dalla porta dell'orto
tiranni. -in partic.: far evacuare, tenere libero il corpo (
la materia per potere sei o sette maestri far lavorare, e de'nuovi marmi vuoisi
eloquenza fiume / potrà, gran dio, far noto / quanto sia l'oprar tuo
si leggono ei [pitagora] si vegga far figura or di operatore di miracoli per
corpo dell'uomo macchine ed istrumenti da far miracoli e trono e regia dell'operatrice
campanello, balza giù, va magari a far da levatrice in una casupola lontana lontana
: ella [l'educazione] può far dell'uomo quello che fa giornalmente la
la lontananza de'corpi non ha che far nulla con l'operazioni dell'animo; e
cosa in comune,... bisognò far le leggi, le quali dessero a
teste sopra il palazzo, non curando far questa operazione più di giorno che di
amante della donna sua a amarla come far solea si dovesse potere riducere per alcuna
agli aghi non è necessario che sappia far loro anche la cruna, che può
. avreb- bono desiderato che si dovesse far partorir la dama, aprendo l'utero
dicendo 'io amo 'vengo a far palese il mio animo con quell'azion
si moveva da verona addì 27, per far levar l'assedio con bella operazione.
un palco scenico e far rappresentare un'operetta qualunque? cicognani,
e copiare ed in pochi anni a far anche qualche operetta d ^ invenzione.
rode e lima, / che debbo far, poi ch'io son giunto tardi /
. cavalli, lii-5-173: opinavano di non far maggior spesa ordinaria che delle cento,
d'intorno all'origini delle lettere deve far accorto il leggitore a ricevere queste cose
fioretti, 2-5-137: niente vale a far sentenza diffinitiva la voce * satiri- cum
si riguardi, / chi non vuol far bugiardi / i suoi oppinioni, / dietro
una convinzione profondamente radicata, tanto da far ritenere, a chi la professa e la
opocal- paso scientemente e si industriano a far questo, percioché sanno che, messala
, iii-427: 'oppiare': adoppiare, far venire sonno con l'oppio.
/ di qua, di là, poi far si vuole a doppio. oliva,
frassino canuto / sveller le barbe e far tremare il crine. fantoni, ii-57
pioppo, gattice e tiglio sono utili a far lavorìi intagliati. crescenzi volgar.,
opponenti il sistema politico del guizot dee far la comparsa d'un guardiano di serraglio,
alle altre dita della mano fino a far combaciare i lati palmari (un dito)
nutre il calore, / questa, per far più fervide le occhiate, / l'
pace. giuglaris, 1-472: incamminatosi a far guerra senza danari sarebbe stato più volte
citolini, 452: il notaio notare, far copie, scriver in consonanza, esaminar
più fortuita, che è adatta a far conseguire un intento o a far attuare
adatta a far conseguire un intento o a far attuare un progetto nelle migliori condizioni e
atterrite, e che quella fosse opportunità di far del bene tanto a loro quanto a
guai: il lazzaretto diede opportunità di far parlare anche quella che l'era stata
preser cura di provare quello che essi far ne potessero. castiglione, 82
in punto: i congiurati all'erta per far sangue; i buoni sull'andare al
ché per ipocrisia / dimostran di ben far ed è l'opposito. lorenzo de'
proverà. castiglione, 411: chi potesse far un esercito d'innamorati, li
, dicendomi che non c'è bisogno di far questa ricerca. gioberti, 1-ii-508:
cui un soggetto manifesta e cerca di far valere la propria resistenza a un altrui
difensori, massime da principio, di far onorate sortite, travagliando più che mediocremente
fiumi, bisogna procurare non tanto di far ostacolo a sì fatti passaggi, quanto di
, 3-ii-4: poteva [la cosa] far nascer molti inconvenienti, assolutamente opposti alla
con parole o con decreti cercherà di far danno allo stato, noi soffrirò.
i giusti estolle. -figur. far sì che qualcosa non appaia, non
le mani a noi e chiedono di far parte della nostra chiesa. carducci, iii-7-267
soccorso, consigliò che si cominciassero a far le retirate in quei baloardi eh'erano
eliminare, togliere di mezzo; scalzare, far decadere, rovesciare dal proprio potere,
ed opprimere, noi non sa- pemo far di manco di mandare a visitare sua santità
, nel concetto di una persona; far sfigurare, screditare, oltraggiare, calunniare
, malversazioni, ingiustizie, prevaricazioni; far sottostare al proprio arbitrio e capriccio (
, 6-82: gli uomini stimano di far beneficio, non ingiuria alle donne sforzandole
.., fratelli dilettissimi, di far dire a san paulo quello che egli non
impugnar autori d'ingegno eminentissimo si debba far così poca stima che né anco metta
lo strumento ha la curiosa proprietà di far parlare i libri, cioè permette a
, sull'ora del desinare, a far la sua relazione. aleardi, 1-190:
fine ognuno che volesse possa prepararsi per far e per far andare all'orazione.
che volesse possa prepararsi per far e per far andare all'orazione. g. f
. -essere sull'undici ore per far qualcosa: essere in procinto di farlo
io sarei lì sull'undici ore per far la pace con tutti. -le
anonimo, 1-6io: se non lo vuoli far, negalo di tutto, / ché
ultraterrena sembra addolcire lo strazio dell'ora, far quasi silenzioso il fragore assordante della polvere
: lo parlar e l'andar e 'l far dimora / e li atti e li
.; e a buon'ora, come far si dee, vi ausaste.
tempo delle quarantore conduceva i fratelli a far l'ora. p. petrocchi [s
voi avete tale incantesimo del parlare da far parerci le ore minuti. -fare
simili, / ché dell'altre ell'ha far vigilie e sabati. -tempestivamente
dio, dio ce ne dia a far bene '. et venetiis: 'con
]: chi non vuole o non può far le cose a tempi fissi non ha
ozio, in buona compagnia); far passare il tempo libero piacevolmente.
come per sogno si crede spesse ore / far zo che non fa fiore.
proverbi toscani, 270: al ben far non far dimora, perché presto passa
, 270: al ben far non far dimora, perché presto passa l'ora
regno santo / ne la mia mente potei far tesoro, / sarà ora materia del
per esempio, diciamo: - vieni a far la lezione. - ora!
: ei, presa la mano a far l'oracolo, / o rispondeva avvolto o