il core, / che di vostro fallir morte sostene. boccaccio, i-441: e
/ che nel mio cor, che del fallir suo langue, / vogli imprimer ornai
che venivano colla segreta speranza che il fallir del vescovo giustificasse il loro.
175: per molti indizi, che fallir non sanno / chi ben guarda, ti
saper di- vegno, / e 'l fallir giovenile e l'ozio indegno / canuto or
villani, 9-52: per non fallir la partita sua al giorno ordinato si mise
-ella? in ardir, non in fallir, ti cede. / -taci, o
, / ei che mai non conobbe il fallir. d'annunzio, ii-7: era
ingrata e rea / umanitade al suo fallir chiedea. de sanctis, lett. it
.. / non si potrebbe mai fallir a credere / poco. castiglione,
occupare il luogo dell'altro, senza fallir mai chi sottrentri a chi si parte
sventurati! / virtù dunq'ebbe del fallir le pene? foscolo, xiv-
popol fellone e contumace / perdonando il fallir dona la pace. testi, 319
, / ei che mai non conobbe il fallir. leopardi, 1039: la sapienza
, / ch'a'giusti e del fallir degni tormenti / condannate gli spirti iniqui
e spoglio, / e 'l mio lungo fallir correggo e piango. 13.
bonichi, 1-12: se vuol, senza fallir, viver corretto. leonardo, 7-i-6
uman lontano assai, / a quel fallir par che sia escusa degna. guicciardini,
, 1-313: d'uomo è il fallir; ma dal malvaggio il buono / scerne
ravvicinarmi a chi mi strugge, / fallir forse non fu di scusa indegno
/ esprimeranno, o donna, il tuo fallir, / e mentre il mondo ti
spoglio, / e '1 mio lungo fallir correggo e piango. delfino, 1-275
aiuta. latini, ii-123: se fallir ti vede, / unque non se ne
guittone, i-19-79: temo me non fallir contra di voi, cui avea quazi
lo intero; né era onore a'richiesti fallir di fede. serra, iii-53:
a quello / usò un rimedio che fallir suol spesso. b. davanzati,
che viene, / e'mi fare'fallir gl'incanti. c. dati, 3-145
certi mercanti, / che ricchi per fallir son divenuti. g. m. casaregi
, i-215: per molti indizi, che fallir non sanno / chi ben guarda,
seimila e più chilometri, senza mai fallir la strada. -sbagliare una data.
; / quel che tu di'non fallir per niente. d. bartoli, 40-ii-
dato a provvedere, / non po'fallir, e mistier è che sia. boccaccio
quel che vuole iddio, / non può fallir per accidente alcuno. imbriani, 2-37
: se riesce, promozioni e decorazioni fallir non possono: ma riuscire!..
piangendo, / umilmente cherendo / del mio fallir perdono: / e s'io colpata
prender mi bisogna; / ché 'n giovenil fallir è men vergogna. boiardo, 2-11-18
la mie audacia ria, / e del fallir più saggio ognor divegno. marini,
patisce oimè dal musical prurito / con secreto fallir stupro innocente. alfieri, 8-214:
/ ei che mai non conobbe il fallir. prati, ii-no: pietà, signori
miserando / strazio d'italia! il suo fallir fu molto, / ma il fardel
/ l'inganno d'ingannare, / il fallir di fallire. 2. errore,
, come che avvegna, / del mio fallir m'avveggio: i ch'ingiuriosa e
tale. / o pene, del fallir fatene accorti, / liti, ignoranze,
, 1-313: d'uomo è il fallir; ma dal malvagio il buono / scerne
43-171: ben grande è 'l mio fallir, poi che mi serra / di questo
accompagnate il core / che di vostro fallir morte sostene. - / così sempre
si cale / il celeste corner per fallir meno / a trovar quel nimico di parole
guisa il fio mi pagherete / del fallir vostro. goldoni, iii-406: adorata
lo staffila, / poiché gli fa fallir due colpi in fila. collodi, 381
vanto / di più fortezza, ove fallir si stima / virtute, e saggio
/ esprimeranno, o donna, il tuo fallir, / e mentre il mondo ti
ero dal furore, / d'ogni antico fallir ho pentimento. bembo, 1-168:
perderemo la ragione / o per altrui fallir sarem peccanti? = comp. da
bonichi, 93: l'uomo ch'a fallir la gente induce / assai più falla
infido, / in lui, che può fallir, più non confido. cesarotti,
. martelli, 1-104: lasso, del fallir suo tardi si pente / chi nei
molt'anni, / scorgo del mio fallir mie'gravi danni, / ché chi sta
demonio lo staffila, / poiché gli fa fallir due colpi in fila. note al
infesta, / datene la cagione al fallir vostro; / che fin l'inferno a'
, / umilmente cherendo / del mio fallir perdono. g. cavalcanti, iv-87 (
marchi, / non mi de'mai fallir cotal diporto. guarini, 1-361:
marchi, / non mi de'mai fallir cotal diporto, / che via più
pene senta: / ché non già del fallir posso far menda. armannino, xliii-548
non celi / e che del suo fallir mercé mi chieda. nievo,
.. / non si potrebbe mai fallir a credere / poco. nardi, 32
v. colonna, 1-278: non può fallir la tua secura mira, / perché
la mala gelosia -crudele e dura / fallir dovria al postutto / e regnar non dovria
dio mostri / ch'ei pel vostro fallir empio s'adiri, / che all'altissimo
. carducci, iii-10-112: 'lo tuo fallir d'ogni torto tor- toso 'è
non t'ammaschmo li goi, / se fallir presto non vuoi, / deh,
è questa mai / che debba il mio fallir nuocere a questo? papi, 2-2-164
: io, / signor, del mio fallir meco mi doglio, / che forse
cor sepolto, / a temedesma il mio fallir perdona, / s'io troppo ardisco
amor non conservo, / che fé fallir daviso, / lo profeta piacente, /
mancare un pelo / che per altrui fallir volga giamai. sanudo, xv-71: li
piangendo, / umilmente cherendo / del mio fallir perdono. pilizaro da bologna, xcv-59
. gigli, 2-175: l'uman fallir tutto ha perverso / e d'ombra e
la vendetta, / queste il proprio fallir sospireranno. b. corsini, 6-24:
vedeansi gli uomini cader dalla fame e fallir anco quei lor cibi pestilenziali. ojetti,
buono, / non vinca il lor fallir vostra bontade: / di vostro sangue i
'pitocco'movo a gioco / e del fallir de'chierici m'attristo. g. f
amor non conservo, / che fé fallir daviso, / lo profeta piagente;
la mala gelosia -crudele e dura / fallir dovria al postutto / e regnar non dovria
ricopre: / vuoime tu forse far fallir la porta? -in relazione con
non celi / e che del suo fallir mercé mi chieda. foscolo, xiv-370:
male fretto,!... / fallir dovria al postutto / e regnar non
versi miei: / benché ornai del fallir giunto all'estremo / ognun ti veda e
amor non conservo, / che fé fallir dariso, / lo profeta piacente. guittone
/ stimar si dèe chi pone al fallir freno / e nel nuovo proposito sta saldo
dio mostri / ch'ei pel vostro fallir empio s'adiri, / che all'
/ che dal proprio fallir prudenza impara. f. f. frugoni
dal punitor severo / a l'ingiusto fallir giusto flagello. g. b. andreini
quegli e saggio / che dal proprio fallir prudenza impara. mazza, iii-77:
vecchio, 2-100: quant'io per mio fallir pene sopporto / in questo inferno,
mala gelosia -crudele e dura; / fallir dovria al postutto / e regnar non dovria
/ non ragionevolmente, / ch'a mio fallir dovriano essere scudi. s. bonaventura
, / a cui non piace lo fallir di raro, / con tanto senno sua
da te non potea debito onore / fallir d'opra di getto o di scarpello /
non ravvicinarmi a chi mi strugge, / fallir forse non fu di scusa indegno.
la mala gelosia -crudele e dura / fallir dovria al postutto / e regnar non dovria
. buonaccorsi, 168: cogniosco el fallir mio bench'io sie tardo, / e
/ del mal che in voi del mio fallir dimora? j;.
a quello / usò un rimedio che fallir suol spesso: / ebbe ricorso subito al
pronom. latini, ii-124: se fallir ti vede, / unque non se ne
, 2-100: quant'10 pel mio fallir pene sopporto / in questo inferno, e
lochi, / non risguardar al mio fallir, ch'è grave. machiavelli, i-vtii-
sepolto / a te medesma il mio fallir perdona, / s'io troppo ardisco,
subord. laude cortonesi, 1-1-243: fallir, cor mio, spesso te retrovo
/ non ragionevolmente, / ch'a mio fallir dovriano essere scudi, / e poi
/ non ragionevolmente, / ch'a mio fallir do- vriano essere scudi, / e
voi serve e smira / non pò fallir, se mira / vostra considerala.
: uno ancora / porta qui del fallir d'èva la pena. / sul suo
staro, / a cui non piace lo fallir di raro, / con tanto senno
, / a cui non piace lo fallir di raro, / con tanto senno sua
non ravvicinarmi a chi mi strugge, / fallir forsenon fu di scusa indegno. machiavelli,
marchi, / non mi de'mai fallir cotal diporto, / che via più vai
è più gioiuso, / che teme di fallir quanto più tene. guittone, ii-xxi-15
voi serve e smira / non pò fallir, se mira / vostra consideranza.
/ lo troverai leale. / e se fallir ti vede, / unque non se
/ ov'io veggio me stesso e 'l fallir mio. ricciardo da cortona, 1-31
lo staffila, / poiché gli fa fallir due colpi in fila. -pronunciare
, / a cui non piace lo fallir di raro, / con tanto senno sua
lo strai de'pensier miei / a fallir non s'incammina, / ebbe in sé
quieta che i nostri conti non franno fallir nessuno. 3. occhiata scrutatrice
mandare a vuoto un tentativo; far fallir un assalto. giamboni, 4-212:
furore / di cui già forse 'l fallir nostro è degno. guicciardini, iv-158:
dato a provvedere, / non pò fallir, e mistier è che sia: /
di lui; non ne vedrebbono allora fallir puriuna. tetrarchìa, sf.
non ragionevolmente, / ch'a mio fallir dovriano essere scudi, / e poi dall'