, / odiano d'imeneo l'alma facella. abbronzatìccio, agg. (
/ fa siepe intorno, e la facella ammorza. tommaseo- rigutini, 72:
: s'accesi ne'tuo'altari umil facella, / s'auro o incenso odorato unqua
303: deposta un giorno l'orrida facella, / e quell'arco crudel che i
in un seren notturno / al lume di facella, / anzi di mille lumi e
bionda e crespa, nella sinistra mano una facella accesa. brusoni, xxiv-859: avendo
23-95: per entro il cielo scese ima facella, / formata in cerchio a guisa
, / là onde scese già una facella, / che fece alla contrada grande
23-95: per entro il cielo scese una facella, / formata in cerchio a guisa
e crespa, nella sinistra mano una facella accesa; a traverso, cioè dalla spalla
diffusione de'lumi suoi, sua inestinguibil facella più a lui si scema, di quel
, / per entro il cielo scese una facella, / formata in cerchio a guisa
con scarso e debil lume / vacillante facella in doppier d'oro. l. rucellai
e del celeste lume / portò quaggiuso una facella accesa. zinano, 5-14: chi
: per entro il cielo scese una facella, / formata in cerchio a guisa 'di
alfieri, i-184: l'emblematica ancor trina facella, / e le sante colonne,
/ guidi in ciel colla tua rosea facella. d'annunzio, iii-2- 364
, / ardendo l'aureo crin doppia facella. g. stampa, 108: sopra
16-70: indarno osa la mia spenta facella / dar lume al sole: indarno
del cielo una grande stella, ardente come facella. petrarca, 135-63: un'altra
ch'essendo fredda ella, / ogni spenta facella / accende, e spegne qual trovasse
2-3-10: poi tutto il regno come una facella / mena a roina e mette a
mezzo / a tutte l'altre una facella in mano / prende di pino ardente,
ti fu da questa mano accesa / umil facella, e se già mai fu cinto
farebbe / la sottil fiamma di lieve facella, / esce tuttor dal suo labbro morente
seccala e ancide il sol con sua facella. d. bartoli, 21-298: veggendosi
col flagello, e con la nera facella in mano attizzandolo gli metteva il cuore
303: deposta un giorno l'orrida facella, / e quell'arco crudel che i
23-94: per entro il cielo scese una facella, / formata in cerchio a guisa
, / fiammeggiando vèr noi la sua facella. anguillara, 2-99: si volge in
estinto, / ardendo l'aureo crin doppia facella. tasso, 13-ii-116: le serene
, / là onde scese già una facella / che fece alla contrada un grande
ma l'acuto suo sguardo, ignea facella, / con secreta carezza e dolorosa /
, 18-70: io vidi in quella giovial facella / lo sfavillar dell'amor che 11
, / di venere gentil raggio e facella. alamanni, 5-6-294: or quanti segni
cattiva impresa. / questa sarebbe una facella ardente / che v'arderìa la casa
fumanti / ben ti levi, o facella di guerra. -recare la paglia
. -recare la paglia e la facella: mettere a contatto le pericolose cause
/ in una man la paglia e la facella ». 8. lume intellettuale
, 16-70: indarno osa la mia spenta facella / dar lume al sole: indarno
, senza portar seco per iscorta qualche facella accesa nella contemplazione della sostanza incorporea ed
: né d'intelletto umano / debil facella e smorta, / né d'inferma ragion
, senza portare seco per iscorta qualche facella accesa nella contemplazione della sustanza incorporea ed
trasmandarono l'un l'altro la inconsunta facella dell'aureo ed eletto scrivere. carducci
del definitore teologo: egli brandisce una facella, che vorrebbe esser di luce, ma
i''l dissi, chi con sua cieca facella / dritto a morte m'invia,
alma tapinella, / d'una facella -avampa e discolora. firenzuola,
, / se in gentil core amorosa facella / ardesse a caso, e non con
/ con men cocente, o men chiara facella i l'alma mia luce. marignolle
altro foco, altra fiamma, altra facella / non fu, né fia da questo
: era adon ne l'età che la facella / sente d'amor più vigorosa e
pelle che le adgiugneva infino ad la facella della gola. 12. dimin
= voce dotta lat. tardo facella, dimin. di faxfacis 'face'.
anche fàcula), sm. ant. facella, piccola fiaccola, torcia.
l'occhio di sangue, ardea come facella, / ed un acre fervor l'in-
con scarso e debil lume / vacillante facella in doppier d'oro; / e parea
: però che amor coll'aurea sua facella / d'ogni peso terren pur- gommi
venne, e lo scorgea l'ardua facella. faldella, iii-76: il sole di
, / là onde scese già una facella / che fece alla contrada un grande
ch'essendo fredda ella / ogni spenta facella / accende, e spegne qual trovasse accesa
23-94: per entro il cielo scese una facella, / formata in cerchio a guisa
fumanti / ben ti levi, o facella di guerra. di giacomo, i-581:
/ a fatuo foco, a tremula facella, / che sovra luoghi uliginosi e
gioco, / il qual de la venerea facella / è nutrimento. ariosto, 27-11
, 18-70: io vidi in quella giovial facella / lo sfavillar dell'amor che lì
, 15-83: guerniti la man d'aurea facella, / li chiama al fonte e
, 16-70: indarno osa la mia spenta facella / dar lume al sole: indarno
i''l dissi, che con sua cieca facella / dritto a morte m'invia,
/ non se accese mai lampa né facella, / che non sembrasse del suo lume
). cesarotti, 1-xxxiv-264: così facella languidetta e stanca / scorgesi a un
alto, / là onde scese già una facella. idem, purg., 1-30
aveva il candore della cera presso alla facella che la consuma. 2.
gosellino, 1-75: a la prima facella / desto, ch'accender sole /
2-261: era l'una di queste una facella / sovr'alta nave in mezz'ai
ch'io vidi in quella giovial facella 'assai abbia ridetto, ciò nondimeno non
/ si volse, e vide una facella ardente / entro lo specchio. manzoni,
, / il qual de la venerea facella / è nutrimento. a. f.
/ e i begli occhi allumò di sua facella. -in relazione con un compì
lustrai lavacro, la candida odorifera facella. d'annunzio, iii-2-117:
, 303: deposta un giorno l'orrida facella / e quell'arco crudel che i
/ in una man la paglia e la facella ». guarini, 293: la
, di tal splendore, come è una facella ardente, in cima de la maggiore
b. corsini, 2-75: una facella / prese e guidò con rustical creanza
dotta, dall'imp. di portare e facella (v.), che traduce
alto, / là onde scese già una facella / che fece a la contrada un
303: deposto un giorno l'orrida facella / e quell'arco cruael che 1 petti
acquista. cesarotti, i-xxxn-264: così facella languidetta e stanca / scorgesi a un tratto
o 'l ravvivar ai lucida facella / o '1 serenar di tenebroso cielo
intorno io sento / d'altra nobil facella il core offeso. f.
una facella / prese e guidò con rustical creanza /
, de tal splendore come è una facella ardente, in cima de la magiore gabia
venne, e lo scorgea l'ardua facella / onde vico fugò l'ombra inimica.
proprio capriccio ne'quali non so qual facella in tanta oscurità scorgerà a'lettori il sentiero
, i-21-99: scuota imeneo la fulgida facella / che con sua lieta e gloriosa
154: io allora era una viva facella d'amore, e fu un privarmi della
, e da un denom. da facella (v.). sfacèlo {
che ferroaggrave, / sfavilla e manda fuor facella nova. gigantea, 37: tiransi
posava un grancandeliere d'argento sodo con accesa facella. magalotti, 7-122: venghiamo a'
vanno, / accendersi di lei come facella, / ben sen doma sovente.
visione e come stella / di sua bianca facella / segna cadendo a l'alta notte
arder mi scal dasse tua facella. zanobi da strata [s. gregorio
donna sozze / odiano d'imeneo l'alma facella. svevo, 3-553: ecco che
vanno, / accendersi di lei come facella, / ben se dorrìa sovente.
visione e come stella / di sua bianca facella / segna cadendo a l'alta notte
un ricco aitar, u'pi d'una facella / alzi la fiamma sua tremula e
tuffati altri, sì della gio- vial facella, dove altri volitavano. 2
, 16-70: indarno osa la mia spenta facella / dar lume al sole: indarno
luce de'dotti, fiamma de'virtuosi, facella splendidissima de'letterati, ornamento e decoro