io meno una vita da romito, e faccio trasecolare gli amici. ghislanzoni, 16-69
lunge da gente. chiabrera, 5-1: faccio fare un piccolo romitorio in villa,
e fingendo di essermi sconcia, gli faccio portare in un catino di acqua tiepida
guerrazzi, iii-334: « io lo faccio sbasito », rispose il maresciallo: «
pantaloni sul sedere. moravia, 18-67: faccio una piroetta, vado a sbattere contro
: mario ripetè più rosso: « ne faccio senza ». allora l'altro sboccò
sbottona, certo che il bagno lo faccio nuda, o come? -intr
2-119: io straccio questa lettera, ne faccio mille sbrendoli. l'illustrazione italiana [
volta che vengo qua, anche se faccio politica da sempre ». = denom
, 20-343: tutta riavuta, scovo e faccio sbucar il pover uomo di dove lo
e piume. palazzeschi, 1-286: mi faccio fare un cappello come una ciminiera,
signor peppino celesia è in città, faccio anche qualche partita a scacchi con esso
ugieri apugliese, xxxv-i-891: misuro terra e faccio scale; / modonatore e manovale,
io li sospiro tali tempi, in cui faccio voto di scampagnar due, anziché una
, 2-223: ci siamo: adesso faccio calare il caicco, che ci rimorchi
quando vogliate punirmi de terrore ch'io faccio,... ecco il petto:
un quattrino. -piuttosto mi faccio o mi voglio scannare: per indicare
,... mi nicchio, mi faccio il covo in mezzo alle coltri.
di distruggere i miei scarabocchi e non lo faccio, fi nascondo invece nel più profondo
dogana. la capria, 1-114: faccio bene io che non gioco e preferisco
. pavese, 1-37: vengo avanti e faccio per prendere il manico che aveva lasciato
, iii-330: per contraro aveduto ti faccio / che non fia sì vii braccio /
stiamo per smettere, cado e mi faccio male a un ginocchio. non è niente
. migliore degli abati, 311: faccio vista d'amare e sembianti / e
madre e commentava attristata: « come faccio io, povera scenta e meschina,
boine, cxxi-iii-352: alla mattina mi faccio preparare... un centinaio di
testa di venire a vedere se io faccio o non faccio la ronda? palazzeschi,
a vedere se io faccio o non faccio la ronda? palazzeschi, 6-188: il
nel quinto de'miei 'schediasmi'io faccio toccar con mano questa verità rispettivamente alle
, 1-i-1768: disse maté; « io faccio sul serio appena toro [i rossi
certo e senza fallo / che di lui faccio come di vassallo. castiglione, 3-i-1-554
canto per non dir del male: / faccio per iscialar uel ch'ho qua dentro
uel ch'ho qua dentro. / faccio per iscialar mi'afflitta oglia: /
, 40-25: eo [cristo] lo faccio bannire c'onn'om venga a la
1-360: adesso per i canti, faccio tre o quattro poemetti in versi sciolti
, 27: perazzi, 2-454: faccio con le mani scodella alla prima cascavato
: « fate le scodelle, che io faccio questa figura e vengo ».
ugieri apugliese, xxxv-i-893: conche faccio e ben or- ciuolo; / so'
moravia, 14-164: fermo o ti faccio la pancia come uno scolabrodo. tomizza
tanto peso. foscolo, xvi-46: non faccio lezioni senza che tutta la città venga
musica scolastica e una pittura scolastica (non faccio nomi, ma facilmente il lettore potrà
van tutte scollacciate, / sì ch'io faccio per loro il viso rosso. gioia
scollata; cioè distaccata dalle cose che faccio nel momento stesso che le faccio.
cose che faccio nel momento stesso che le faccio. pasolini, 17-360: ciò non
; e fingendo di essermi sconcia, gli faccio portare in un catino di acqua tiepida
20-112: fingendomi di essermi sconcia, gli faccio portare in un catino di acqua tiepida
. a. cattaneo, ii-291: faccio quel che fanno i cacciatori, i quali
mi trovo in disvianza. / assai faccio accordansa / di dire, e poi
, celebrato da un lamar- tine, faccio prendere molto interesse agli scolari e uditori.
uno. tarchetti, 6-ii-121: mentre faccio scorrere le monete sul piatto e ne
, allontanare da sé una persona, come faccio con loro, e stupirmi e scostarmi.
aretino, 20-343: tutta riavuta scovo e faccio sbucar il poveruomo di dove lo feci
? sono un poeta. / che cosa faccio? scrivo / e come vivo?
. ugieri apugliese, xxxv- i-893: faccio scudi e so coreggiaio, / agugliere e
: mo piglio la carta, e ce faccio 1-1-225: sappiasi che lo scudo d'
, un mese di trincea, ora faccio un mese di scuola militare. g.
, 121: « dopo trent'anni che faccio scuola! » esclamò tristamente. gentile
parere alquanto ardita). 'scusi se le faccio questa domanda'... nel fare
non mi accorgo neppure più di quello che faccio. calvino, i-35: la sua
chiaro davanzati, 42-13: sed io ne faccio in ciò folle ardimento, / per
so do'me sia, / che faccio o dico non posso sentire: / corno
non vi riscaldate; / se non faccio per voi, me n'anderò, /
... / gran- ne faccio villania / a non voler te secutare.
necessarie. d'annunzio, iv-2-27: « faccio fieno per la mucca di compare mecchele
per la mucca di compare mecchele, faccio », rispose la bionda ancora china
alle quali altre poteva aggiungere, come faccio qui) son sempre usate in scritti sulla
la mia mano. moretti, ii-645: faccio parte... dellacategoria dei proprietari di
ve'quanta robba! oimè! mi faccio il segno. / che voi dir questo
/ d'una qualche at- tenzion ti faccio segno, / di quanto fui vigliacco verso
fulvia, rivedo la donna, mi faccio ripetere tutto per filo e per
specie di letteratura 'tedesca': e perché non faccio critica: e non ho cultura:
estranei. bacchelli, 18-i-659: faccio andare la selezionatrice, perdimostrare che cosa ci
/ ch'in breve tempo uscì de la faccio fare! ». buzzati, i-389:
rosso, 1-109-1: so per fermoched io faccio sembianti / e vista, amico, sì
non v'è, poi ch'io faccio i sembianti. novellino, vi-160: quando
. levi, 5-245: disse: « faccio proprio paura! » ed uscì dallo
lo partire / non ò godere e non faccio sembianza. guido delle colonne, 78
in mano del detto banchiero, io faccio a voi un'amplissima rinunzia e mi
90-241: d'amor so preso, non faccio retenza; / daramme la sentenza che
monte, 1-iv-65: d'esta morte, faccio come 'l nibbia', / però chi
, 120: luciano, non lo faccio certo per interesse,... né
so do'me sia, / che faccio o dico non posso sentire. dante,
, nome d'azione da 'faccio marcire, putrefaccio', di origine incerta.
: oi deo d'amore, a te faccio pregherà / ca mi stentiate s'io
avrebbe predicato, / perch'io non faccio che serrar le ciglia / e caddi
: m'abanda ragione / perdi'io grancanzon faccio e serro motti, / e nulla fiata
e qui una prima cinghiata. « che faccio i fallimenti mistificati?.. ed
, i-1-28: nel servizio di dio io faccio quello che so, ben con timore
. ma prima diporle ne'guanti, i'faccio il ranno e con un setolino mi vi
... lo vedi che cosa faccio? ce gioco ai birilli! comincio da
, quando tu non ti muovi come faccio a camminare? = deriv. da
carducci, ii-2-157: abbi pazienza: faccio per dir qualche cosa e sfogare la
bacchetti, 1-iii-356: « ora ti faccio sentire io il pugno proibito! » disse
. chiaro davanzali, ix-29: io faccio come 'l cecer certamente, / che
che io me la sgambetto ancora e faccio i miei bravi piccoli affari, mentre
scendi giù? vieni più vicino, così faccio a men di sgolarmi.
signor », disse, « io ti faccio 10. disenfiarsi, detumefarsi (una
... siamosenza donna di servizio, faccio la sguattera dalla mattina alla sera.
anche romanesche o sici- lianesche, come faccio anch'io. = deriv. da
, i-477: d'un'altra cosa ti faccio menerò: / dirlesicuramente il tuo penserò,
partendomi di questa terra, e mi faccio creditor di dover g. visconti
facione de lonbardia. tasso, v-17: faccio quel che vostrapaternità mi consiglia perché ho qualche
. da ouupòxaco, 'metto insieme, faccio coincidere', comp. da crùv 'insieme'e
mi trattengo da impiegare, io già noi faccio per timore di sinistrare,..
è questo che 'nverso il mi'sire faccio. pascoli, 973: fui la tua
: non so ancora se faccio bene, ma non posso tacere, mi
sciare [1-iii-1994], 89: faccio tutto specificamente per lo slittinismo.
et i miei negozi si slongano, niente faccio, anzi mi consumo.
ma io lo sniffo e lo faccio doventà anco più brutto'. =
2-141: 'io mi sobbarco', cioè io faccio di me barca, o io mi
sento din « egli è spagnuolo » / faccio la conseguenza: idest saranno che pìppoli
ed io, ma- onna, faccio soferenza, / per c'ho temenza -che
sociaggio, lo meritino le fatiche straordinarie che faccio. ca vour, iii-365
iacopone, 40-19: s'eo me faccio omo, omo ha suo entenne- mento
misser mio, / gran maraviglia mi faccio di voi, / ché voi siete
certe strade coperte da castagni d'india e faccio molte savie e pudiche riflessioni. graf
viani, 14-439: in due mosse faccio dama; aspettatemi qui al solicchio.
teatro. arbasino, 120: non lo faccio certo per interesse... e non
interesse... e non lo faccio per prenderti in giro dopo e deriderti.
/ sono com'ubidente servitore: / faccio per sollenar lo grande ardore / ch'
somiglianza. chiaro davanzati, lviii-25: faccio a simiglianza / del cecer per usanza,
bollente. con sei bignè. così faccio cena e buonanotte ai suonatori.
legga quest'altro, e non gridi se faccio qualche sonettùcolo e trascuro la stampa.
, dice l'onorevole cairoli. io gli faccio osservare che non si sonnecchiava niente nel
destrier non premo il fianco, / faccio pur io qualche versetto. -che
espormi allo sbaraglio (pur sapendo che faccio male e che mi farò compatire dai 'sopracciò'
, mi accorgo delle demolizioni soltanto quando faccio per entrare in un negozio e mi
galliziani o rinaldo d'aquino, 436: faccio semblansa / a lor cor che sia
a tal sorte, / ch'io faccio come 'l cecer certamente, / che si
ranza / ve'ch'io m'arendo e faccio altra vita ». tommaso di sasso,
pei burroni. boine, i-62: mi faccio un sentiero di ciottoli su per un
intensità. 343: io mi faccio a la finestra e dico sotto boce:
. campanella, 974: io faccio orazioni soverchie e lunghe, ma non ho
tissima voglia di meglio vivere ch'io non faccio e di snervare questa mala sustanza in
dicono che devo piantarla e io che faccio? mi ritiro a piantar carciofi? neanche
richiedermi la signoria vostra del ciò che faccio al presente, vuol ch'io vi dica
batto, / e risvegliar tutta la strada faccio, / e credo che mi prendàn
dànno. pascarella, 2-30: non faccio per vantarmi ma ho appetito. mi
, vivo. leopardi, iii-33: le faccio avvertire... che non ci è
: l'ammazzerei, fciuro che mi faccio spellare viva anche subito per lui, metto
, credete a la promessa che io vi faccio di mandarvi ogni mese, al più
spenso / de lo penser ch'io faccio, / ogn'altro che sollaccio -
, mi accorgo delle demolizioni soltanto quando faccio per entrare in un negozio e mi
luogo. panigarola, 4-263: le faccio ora intendere che il signor duca di
del sonno e sai ch'io non le faccio spicciolare le mie monete!..
clienti. spiego le macchine, magari faccio fare un giro di prova. -elencare
perché veggo bene che, se non faccio animo e rompo il ghiaccio, non farò
un terreno pronto alla cultura. non faccio per gioco; dico che ti manca
, io: va'là siediti che ti faccio uno spino. a. guadagni [
/ delle intime tristezze loro, mi faccio ardito / d'informarla io medesimo del
morto il vostro babbo? io le faccio spirito, dicendo che ho avuto una
baci a te e ai nipoti: lo faccio in ispirito. d'annunzio, iv-1-57
. tarchetti, 6-ii-689: se non faccio lo splendido mandandone di più, la
stridore sotto il vetro... faccio lo spoltiglio da me stesso...
in un vaso pieno d'acqua quale faccio intorbidare ed aspetto lo spazio di un credo
1-36: batto la mano sulla motrice e faccio: « lasciate fare a me.
, 4-215: il risparmio di fatica lo faccio semmai proprio sui viaggi, e
nievo, 1-vi-222: alle volte la faccio stizzire ed ella [la penna]
carducci, ii-16-274: io tutte le mattine faccio un bagno interna del gambo è spugnitosa.
? tasso, 17-48: così ne faccio qui stabil promessa, / così ne
, ii-16-274: io tutte le mattine faccio un bajpio d'immersione con spugnature in
, 237: è stato anfai come faccio io, stac. nunciato..
cor capo chino, / e. cce faccio le croscè co lo sputo, /
necessarie d'essere messe in ziffra vi faccio esempto, e sempre che poteti mandarmi
-quando porta l'occasione, non mi faccio stare. idem, v-651: che
, / men vado; addio; vi faccio reverenza ». -sto per dire-
atti e la statura / ch'io faccio per dolor molte fiate. 6
: guardi mo'che bella ragazza che le faccio conoscere. eppoi mi venga a dire
ci aveva liberato il cinema, gli faccio osservare, quando invece di descrivere ogni
specillo. parabosco, 7-22: io faccio tai fenestre nelle carni umane che c'
di questo poeta. bacchetti, 2-xxiv-903: faccio più stima d'un buon regime che
bel tengo il tesoro, / vi faccio il sagrificio di quest'oro. di giacomo
iiù: « non so niente; io faccio il mio mestiere ». calandra, 197
fiorentino, xxxv-i-918: io più non ti faccio rubusto, / poi cotanto m'ài
cassola, 1-80: « dunque ti faccio schifo? » disse anna. « sì
l'industriale dallo stomaco pelosissimo, come faccio ad arrivargli in casa, così di
galliziani o rinaldo d'aquino, 436: faccio accordansa / di dire, e poi
so do'me sia, / che faccio o dico non posso sentire; / come
mi fa girare la testa: io non faccio cosa che vada per suo verso.
e dalla sua formosissima sirocchia, e mi faccio da capo. 7. locuz
direi, abbastanza rimesso. scusi se faccio strada. -procedere, inoltrarsi.
. gozzi, 1-697: se mai più faccio un soldo d'elemosina / a chi
molto spiaciuto di trovarti così sofferente e faccio i miei voti perché tu possa presto
un poveruomo carico di famiglia, che faccio i miei affari per strappare il pane.
volete una strappata? passo da stoccarda. faccio quella strada. 7.
. t. gar, cxxi-76: faccio voti perché la nostra repubblicaduri e resista come
. laminatoio. cavour, iv-264: faccio osservare che si pagava un tanto per
. regno. pasolini, 10-101: faccio un solo esempio, anche se appacapuana,
nello studio. capuana, 1-i-146: faccio una vita ritirata, un po'studiosa.
stuprano da un plettro lascivo, le faccio diventar prostitute agli orecchi libidinati. monti
in preda?... ma che faccio? condanno a dirittura il mio difensore
per ogni circostanza rispettevole, poiché non faccio il subomatore, ne la spia.
nievo, 1-vi-65: chiacchiera alla buona come faccio io,... succhiando un
fatica. aretino, v-1-525: vi faccio porgere una mia nuova fatica, la
transazione con la mia dignità, non faccio discorsi senza sugo. verga, 3-161
discorso..., me ne faccio passaggio all'altro. saraceni, ii-655:
parlerai ti svelgerò le unghie come ora faccio al galletto pugliese. -con riferimento
carducci, ii-5-146: per me che faccio il mestiero di critico quella di esser
il suo cuore / io mai non faccio / la svogliatina. -svogliatùccio, svogliatuzzo
. aretino, v-1-29: qui faccio perpetuo tabernacolo agli anni che mi avanzano
uomo politico; la tratto filosoficamente, né faccio tacite allusioni ad alcun paese. leopardi
. arpino, i-356: o faccio una vita da impiegata idiota, ma lui
). cassola, 2-96: mi faccio tagliare la testa prima di portarti un'
volgar., a-185: quello che io faccio e farò, per tagliare l'occasione
alcuna volta io rido o canto / lo faccio per sfogar l'acerbo pianto. metastasio
g. giudici, 8-12: le faccio un assegno, è solo mia / la
sbarbaro, 4-94: all'offerta, gli faccio segno di no. esita, ma
sì lo core, moragio / se più faccio tardanza. galliziani o rinaldo d'aquino
438: moro certamente, / s'eo faccio più tardansa, / tante pene a
priego e maledico, ma tutto ciò che faccio, ovver io dico, vien stimato
scorno celebrato da un lamar- tine, faccio prendere molto interesse agli scolari e uditori.
da che è con me non- gli faccio mancar nulla. l'andare a tavola apparecchiata
è più facile rispondere: io non vi faccio leggere i miei libri, voi in
gadda, 23-180: per parte mia, faccio di tanto in tanto delle comunicazioni:
sui. baretti, ii-274: io faccio a fidanza teco, e ti dico i
c. cedema, i-28: sì, faccio il presepio, è più allegro:
che io le toccai nell'altre, non faccio menzione in questa per non esserle tedioso
tempo. ho sentito un dolore. come faccio se mi vengono i dolori, stanotte
incombenze. pavese, 7-139: se faccio in tempo vado a casa per quei libri
/ né con questo o con quel faccio contratto. = comp. di temprato
stesso, i fatti che conosco; faccio la cronaca delle tenebre in cui fummo reclusi
poi ch'in tale fiuma / io faccio dimoranza. novellino, xxviii-800: ciò
lo nego, / ed a voi faccio prego / che lo tegniate caro / e
quella noiosa fattica di andar cercando, né faccio mai altro che dire teniam corto,
. deleada, iii-699: sa che cosa faccio, adesso signorina? torno alla miniera
, completarlo. gozzano, i-1269: faccio assai poco, sapete! ed ammucchio
calma e pratica, come io stesso faccio. 32. prov.
pananti, 1-88: di tempo in tempo faccio una pesata / per meglio puoi riprendere
mi recitava la predica sui tentativi ch'io faccio per indurre che accumula tesori materiali.
« guarda, guarda, viola, cosa faccio! » e prendeva a dar testate
io credo di sì ». « vi faccio osser vare » disse il
ora tratta. cavour, i-428: faccio quest'osservazione non come economista, ma
solo fine di testimoniarle la stima che faccio di sua persona, e di puramente avvertirla
, ed anche di uomini dotti, faccio un vocabolario in volgare delle parole
io più dei sessantacinque all'ora non faccio, settantacinque se devo andare al pronto
e. sanguineti, 2-170: mi faccio la riga nei capelli, lì a sinistra
capelli, lì a sinistra. mi faccio i baffetti. me li tiro tutti con
risate. sul momento, non ci faccio caso. o forse, erano i peperoni
lo sapete il perché io tiro e vi faccio tirare e non vi do niente di
bene, a tocchetti, e lo faccio andare piano piano, con la cipolla.
xxx 10-95: ma ben faccio accorta / l'alma, che mai per
ma lo studio di quel poco ch'io faccio è la mattina, e mi tolgo
rendite. soldati, i-304: cosa faccio qui? mia povera mamàn era di qui
lo giro a tondo; e mi faccio far lato. -menare il bastone
la pelle a un gancio. ne faccio tonnina. = deriv. da tonno-
. cecchi, cxxiii- 16: io faccio la mia vita sempre più ritirata, topesca
, 2-71: i'son beatrice che ti faccio andare; / vegno del loco ove
calma e pratica, come io stesso faccio ». -regredire mentalmente o psicologicamente
« dal cragnoni, stabilimento cragnoni. faccio il tornitore. » bernari, 4-152:
[castella] e di certe torricelle non faccio menzione. d. bartoli, 13-2-16
a. briganti, 490: io faccio tridar l'ambra... con cera
lingua italiana. tasso, iii-17: faccio quel che vostra paternità mi consiglia perché ho
la mia figliuola?.. piuttosto la faccio morire tisica come sua madre!.
non è possibile... non faccio per vantazione (colui stesso sog- giugneva
tjgieri apugliese, xxxv-i-895: de cappe faccio ben mantella, / trabocchi e bride
anonimo, i-525: s'alcuna volta faccio / sembianti, meve trado, /
viani, 19-41: tutte le volte che faccio un tramescolo, m'in- traviene così
viani, 19-41: tutte le volte che faccio un tramescolo, m'in- traviene così
: queste erano necessarie a fare e che faccio o dico non posso sentire; / corno
sì lo core, moraggio / se più faccio tardanza. marino, 1-19-407: poscia
transazione con la mia dignità, non faccio discorsi senza sugo. papini [in lacerba
,... mi nicchio, mi faccio il covo in mezzo alle coltri.
antichi popoli civili. nievo, 1-vi-339: faccio conto di trapiantarmi in campagna a rinnovarci
[in monte], 1-111-2: umilemente faccio a voi prehero: / che,
. bacchetti, 1-ii-519: « io faccio.. » rispose tra uno stranguglione
trasmettermi. leopardi, ih-33: le faccio avvertire però che non ci è mai stato
, i-477: d'un'altra cosa ti faccio manero / dirle sicuramente il tuo penserò
di leva: campagna di libia. non faccio a tempo a svestir la divisa:
5-43: eo non so morto, -ma faccio el tratto, / e tutte l'
ora? -il totocalcio. questa settimana faccio un 'tredici'ai cento milioni a dir poco
ciò è quegli che mo'con teco faccio, / per una iscredenziera di trasori,
gradnik, trinco tocai e rebula e subito faccio una grande amicizia. arpino, 15-201
ecc. carducci, ii-6-8: faccio una religion nuova. la trinità c'è
mente al sicuro, dopotutto, / faccio anch'io del trionfalismo, nella mia
lollona, troiona, che non ti faccio uscire da questa stanza. arpino, 16-137
bacchelli, 1-ii-410: « signori, faccio dar fiato alla tromba ». sul
bacchelli, 1-ii-410: « signori, faccio dar fiato alla tromba. » sul
: caro soffici. ti trompi. non faccio poesie. = dal fr.
morti, giro almeno, se non faccio altro, come una trottola.
: è un turbine. non so come faccio a resistere. bontempelli, i-419:
a tuctore. casalberti, i-63: memoria faccio io miliadus- so di lotto baldiccione di
73: se tu dici che io faccio l'amore con il napolitano, t'ucciderò
e questo è il meno male: lo faccio tuttora con indubbio profitto.
da lentini, 17: eo non vi faccio, donna, contendenza, / ma
segnore, / ché ciò, ch'io faccio, mi toma al peggiore / veri
, il giorno 7 febbraio 1849 io faccio pubblicare una mia lettera. settembrini,
non l'indiamento, sì ve ne faccio piuttosto l'umanamento. b. croce,
sire, / da lui in prima faccio fondamento, / e seguirò mio stile e
giorni dopo, sabato 17, alle faccio rincantucciare. ore 18, urano passerà a
penare. chiaro davanzati, xxii-23: io faccio savere /... / che
carducci, ii-15-192: luglio e agosto faccio vacanza. piovene, 7-20: è un'
ii-16-64: io sono 27 anni che faccio più o meno valentemente la guerra al clericalismo
esser pronto a impedire qualche atto vandalico, faccio lo stesso. calvino, 7-46:
. ti cedo il mio letto. faccio questione con mio padre. do scandalo:
(come non per vantarmi, non faccio per vantarmi, senza vantarmi, ecc.
: queste sono le ispese che io miliadusso faccio in del velasi di suore bartalomea e
bisogna intensificarli e se mai impreziosirli come faccio ora sulla tua bocca ideale che mi
... fumo la pipa, faccio insomma venir notte. -ricorrere
destrier non preme il fianco, / faccio pur io qualche versetto. svevo, 5-328
scoppi. buzzati, 6-165: come faccio a portarlo [il cagnolino] in
sangue mi si gela, eppure mi faccio vezzi quanto posso. f. rondinelli,
scudiero dei classici, nei 'levia gravia'faccio la mia vigiliad'armi. 6
ci scampi di tal frenesia), vi faccio fede che mi vincereste, tanto le
, trisulca. nievo, 1-vl-234: faccio di tutto per giustificare quel grazioso epitteto
fr. serafini, 125: io non faccio niun torto ad una formica, quando
io, per conformarmi al tempo, faccio un viso che paio catone in urica.
nimici. d'annunzio, iv-1-704: faccio uno sforzo immane per reggere la penna.
romori! pavese, 4-99: « faccio forse una vita gran che diversa? »
fare la lavandaia... io faccio qualche 'zacchera'a casa... tingo
giuoco et a zariere, / asberghi faccio e panziere, / so'scarano e berroviere
succo'(deriv. da £éw 'bollisco; faccio bollire', di origine indeur.)
, 40: come curiosità... faccio seguire la successione delle cime che,
deriv. da cmoqxxlvo) 'dichiaro, faccio conoscere'. apòfasi, sf. invar
in busta chiusa un numero dell'avanti'-come faccio anche ora, perché tu ammiri in
al caposcorta: « non ce la faccio più. se mi dai una sigaretta,
187: canto una canzone e mi faccio da me l'accompagnamento... battendo
maschio. tondelli, 1-122: io faccio solo cose pulite... niente ha
droga, morfina, oppio, mi faccio le fix. = voce ingl.
il cancelletto, entro nel giardino, faccio il giro della casa, esploro il terreno
mattine prima dell'ora dei miei corsi io faccio un'ora di jogging. benni,
: mi siedo sul gradino di cemento e faccio rollare una sigaretta col samson e anche
prova generale. f. faccio, 1-161: fatte tutte le prove parziali
in effetto nella casa... e faccio la mia cosa. 2.
1-xi-2003]: sono un 'bookshifter', faccio parte dei 'dislocatori letterari', l'ho appreso
penso per niente. se compro, lo faccio per passione ». questa risposta
d'orchestra. dossi, 1-i-436: faccio, caporchestrarovinatoredeglispartiti. savinio, 28-1-159:
?... non sono io che faccio queste cappelle! lo capite? è
è niente da fare: se non faccio la mia cappellata ogni tanto non son contento
necessariaperimpedire che iodiventi religioso ogni volta che faccio il cataglottisma con una cattolica credente.
. sono una cantante pop, che ci faccio nella top dance? mi hanno spiegato
di monaco? sì signore, io vi faccio oggi da cicerone, e la qualità
17-iii-2006]: gentile direttore, innanzitutto le faccio i miei complimenti per l'evoluzione tecnica
quando ne avevo undici, colleziono (e faccio rilegare per stagione cinematografica) i vostri
al surf! », e io lo faccio immediatamente, automaticamente, pianto le unghie
sette, vivo tra milano e napoli, faccio mille cose e il coaching mi ha
giornale », 22-x-1984]: io non faccio la conduttrice. vassalli [s.
7-ii-1983], 91: 'e io ti faccio un contromonumento'. la villa di mussolini
a non grugnire, / s'io ti faccio la barba a contrappelo, / ché
la repubblica [13-x-2004], 1: faccio la parte di marianna nasi, co-fondatrice
et de quibusdam aliis', ma lo faccio a posta. dannunziésco (d'annunziésco
a votare non essendoci. se vuole le faccio la lista, altrimenti sarò costretta a
. it [6-vi-2006]: stasera mi faccio due foto... calze lunghe
ti rinchiudo in questa stanza, e faccio chiamare le guardie vicine, perché arrestino te
! » « fanculo! » gli faccio io. ho grattato in seconda, come
: m'alzo generalmente alle otto, mi faccio sbarbare e incipriare. r incipriare
: m'alzo generalmente alle otto, mi faccio sbarbare e incipriare; poi beo il
savonarola, 6-289: se nol faccio io, sarà fatto da altri e forse
fair [3-v-2007], 282: faccio un figlio o no? te lo dice
la trafila delle liste d'attesa, come faccio solo con gli amici più stretti.
, logorroicamente, a raccontarmi cose che faccio scivolare nel per-terra dell'udito, laddove tengo
per le mani d'un amico, faccio conto di non valermi più del suo mezzo
7: cristo, certo che ce la faccio stai a vedere, non sono mica
aspetto che arrivi quella di mate, mi faccio una specie di schema con tutti i
te vola il mio pensiero / mentre mi faccio un po'di nero. tondelli,
meravigliosominimarketchevendeprodottietnicinonsolocinesima da tutto il mondo, io faccio il pieno di riso basmati, noodles,
di sapere dove sono, di controllare cosa faccio? www. comune. eboli.
», 30-iv-2004]: il « ti faccio vedere come muore un italiano » di
benni, 3-115: « mi faccio crescere / le trecce rasta » / «
1-i-265: quando mai avete saputo che io faccio il mestiere di critico, o di
luisa adani] la sindrome del 'faccio un figlio e scappo dalle scrivanie'per investire
uscito di barriera, e non la faccio servire che di scorrazzino per le commissioni
cert'ora 'vado al caffè', ossia mi faccio una magnifica spremuta con molto zucchero.
tecnologici. bacchelli, 20-66: faccio notare al collega reubell che il suo aspetto