poter venne / la gran madre de'fabi e de'scipioni; / sotto cui
/ negletto fu nomato, i deci e'fabi / ebber la fama che volentier mirro
836: quanti mi parver già fabi e catoni, / che, poi che
città di roma la loro morte [dei fabi], gl'infamati nomi infìno ad
e ognuno, lodando, metteva i fabi in cielo. fagiuoli, xiii-24: né
negletto fu nomato, i deci e'fabi / ebber la fama che volontier mirro
da que'scipioni, / corneli, fabi o d'altra nominanza. salvini, 39-iii-31
, là dove i catoni, i fabi e i torquati, dopo le momentanee popolari
manli de'corneli de'valeri de'metelli de'fabi od altra illustre schiatta avrebbe potuto entrare
59: non abbiamo a combattere co'fabi, con gli scipioni, co'cesari.
che le imprese dei bruti, dei fabi e dei deci, da virgilio pennelleggiate?
danno fussino loro dati i sopra- scritti fabi, non solamente non furono consegnati loro o
[vittorio emanuele ii] venivano i fabi nuovi. e gli era al fianco un
nardi, 86: avea la famiglia de'fabi un sagrificio solenne in tal giorno nel
potenza sua, fece prima errare quegli fabi... dipoi ordinò che per reprimere
: i filicissimi di lode infinite e cari fabi in ardore della loro patria tutti co
accessori o di ornamenti. a. fabi [« lingua nostra », xxxi (
le case dei patrizi, e specialmente dei fabi, che un gran numero sopra se
2-33: io personalmente ho conosciuto questi fabi di vasto sotto forme diversissime eppure sorprendentemente
separati hanno bollato l'intervento dell'avvocato fabi come 'uno sfogo da veterofemminista'.