corruzione dell'agg. lat. beneventana faba, nux, che nel dial. piacentino
introduce un costrutto consecutivo). faba, 63: plaza a deo dare a
umano (ad es. il nyctotherus faba e il balantidium coli) caratterizzati dal
, v. fare. faba, v. fava.
veduti entrare. = deriv. da faba 'fava in senso osceno (secondo
, lat. fàbùlus, dimin. di faba * fava '. fabulosaménte,
parole. = dal lat. faba * fava '(termine indoeuropeo dell'agricoltura
. isidoro, 17- 4-3: « faba graeca etymologia a vescendo vocabulum sum- psit
, lat. fabicella, dimin. di faba 1 fava '. favàggine,
lat. fabago -inis, deriv. da faba 'fava '. favàio { favaro
, inalterabile (un sentimento). faba, xxviii-12: la grande reverenzia e la
ogna cosa che sia contra innoranza. faba, xxviii-10: voi m'audirite et intendente
molte fiate: spesso, sovente. faba, 47: pregare me convene vui tanto
con fiducia, con speranza. faba, xxviii-n: emperzò a grande fidanza dato
genericamente: amore della sapienza. faba, xxviii-17: andato sono al prato de
(un periodo di tempo). faba, xxviii-n: unde te pregemo che,
/ quisso i't'imprometto sanza faglia. faba, xxviii-16: elio die preclaro de
diversi fructi con coloriti fiori et erba. faba, xxviii-16: elio die preclaro de
di primavera. -figur. faba, xxviii-17: la nostra amistà fioresse,
faba, xxviii-16: tu [quaresima] è'
(affliggere, danneggiare). faba, 58: fortemente ne dolemo dele vostre
ragioni (sospettare, diffidare). faba, xxviii-17: in presenzia del maestro e
, zelo, solerzia, sforzo. faba, 50: segundo la vostra forza ch'
energia, coraggio, decisione. faba, 63: plaza a deo dare a
= alterazione popolare del lat. faba syriaca, incrociato con fraxinus 1 frassino
, secondo l'espressione lat. [faba] frèsa * fava sbucciata, fava
cfr. isidoro, 20-16-1: « faba fresa, quae molita est »).
magnanimità, valore, virtù. faba, xxviii-13: in regemento s'acatta onne
e al passeggio. faba, v-62-5: lo guardiano del zardino contradisse
fioritura avviene in maggio-luglio. faba, xxviii-16: elio die preclaro de la
che è motivo di vanto. faba, xxviii-17: andato sono al prato de
, durevole (l'amicizia). faba, 55: quando eo vego la vostra
, un van- taggio). faba, xxviii-10: no è tesoro ch'eo
di sovrani e di governi). faba, xxviii-14: ne diga grazia de dire
, opprimere. - anche assol. faba, 51: sperando ch'eo no podrave
una prop. dichiarativa o consecutiva. faba, 60: plaza a deo dare a
de l'altr'è più graziosa. faba, xxviii-10: no è tesoro ch'eo
regolatore (di un'impresa). faba, xxviii-14: a deo del celo e
. sia diretta sia indiretta. faba, xxviii-10: dicerò su'brevità familiaremente
il nome); innocente. faba, xxviii-16: lo mundo...
. ant. immeritevole, indegno. faba, xxviii-n: eo, avegna che scia
sia la sovrana dell'impero. faba, 45: mandemo a vui supto pena
cong. ant. perciò. faba, xxviii-14: et imperzò no soprastarò alau-
un'insegna, ecc.). faba, xxviii-17: e1 me convene andare
studiare; conoscere, comprendere. faba, xxviii-n: multe cose ènno quelle che
-premesso pleonasticamente ad altre prep. faba, xxviii-13: in per quello che in
di contemporaneità o di durata. faba, 64: no è miraveglia se l'
introduce un compì, di limitazione. faba, 50: vui per deo e per
. introduce un compì, predicativo. faba, xxviii-12: voi, in cui è
, di multa o di pena. faba, xxviii-15: ho voluntà, cum lo
, concessivo, consecutivo, ecc. faba, xxviii-15: ho voluntà...
luogo, un territorio). faba, xxviii-11: questa terra luntana sci a
, tedio, sofferenza. faba, xxviii-12: brevemente recitarò la visenda,
relazione con una prop. subordinata. faba, xxviii-n: multe cose enno quelle che
, affamato (un animale). faba, xxviii-15: lopo ingorgo, leccatore.
-per simil. e al figur. faba, xxviii-16: tu [o quaresima]
dall'avverbio o dal sostantivo). faba, xxviii-15: illi in questa cità et
da verbi di moto). faba, xxviii-9: quello che savravi dire inanze
relazione con una prop. subordinata. faba, xxviii-12: intese novamente che voi,
il pensiero; conoscerla a fondo. faba, xxviii-10: voi m'audirite et intenderite
relazione con una prop. subordinata. faba, xxviii-9: ai clerici tanto convene piu
, pernicioso. -anche sostant. faba, 68: la vostra amistade voglio tenere
s'eu dig plui o men. faba, 55: quando eo vego la vostra
e consegnare soldati del decto comune. faba, xxviii-15: e'son vegnuto per
azioni disoneste, gli imbrogli. faba, xxviii-15: tu [o carnevale]
anche: malvivente, furfante. faba, xxviii-15: diffido il latrone, falsatore
fortifica l'animo, l'intelletto. faba, xxviii-n: questa terra luntana sci è
ghiottone, parassita, scroccone. faba, xxviii-15: tu [o carnevale]
secchi, nell'alimentazione umana. faba, xxviii-16: toi cibi sono legóme bistiale
delle arti e delle armi). faba, xxviii-n: e'nostri vicini..
in cui è racchiusa. g. faba, 47: unde qualora e've mandarò
comprensione, alla clemenza. faba, xxviii-9: eo clamo marcé alla vostra
clemenza, indulgenza, comprensione. faba, 53: dala vostra bontade seguramente adomandare
fatica; comodamente, agevolmente. faba, xxviii-8: per le peccade nostre la
. (femm. -a). faba, 45: mandemo a vui, supto
8. ant. lungo. faba, xxviii-16: in per quello che noi
gratissimo boschetto di loto overo agrifolio, faba siriaca, ciceraso, overo melli,
indiretto introdotto da una preposizione. faba, 47: qualora e've mandarò le
. - anche: longevità. faba, xxviii-17: lo signore deo ve dia
lungaggine molesta, stiracchiatura sforzata. faba, xxviii-12: brevemente recitarò la visenda,
posto, in sostituzione, invece. faba, xxviii-15: no salutemo te camelvare,
che non faria di morte -naturale. faba, 47: unde, qualora e've
causalità; origine, causa prima. faba, xxviii-16: tu [o quaresima]
diversi campi dello scibile umano. faba, xxviii-17: in presenzia del maestro 'e
ramo fiorito, fronda verdeggiante. faba, xxviii-17: l'arbore in lo mese
crimine; peccato, colpa. faba, xxviii-18: ma sci è venuta meno
imperfezione, difetto; manchevolezza. faba, xxviii-15: ho voluntà, cum lo
triste, irascibile; atrabile. faba, xxviii-16: da te descende [o
, malanimo, scelleratezza. faba, xxviii-16: in per quello che noi
-seguito da una proposizione subordinata. faba, 45: mandemo a vui, supto
fatti 0 con appropriate argomentazioni. faba, xxviii-14: quanto savere scia in voi
, un pron. personale. faba, xxviii-n: no serave desevele u rasonevele
gratissimo boschetto di loto overo agrifolio, faba siriaca, ci ceraso overo melli overo ceti
insincero, malfido, sleale. faba, xxviii-15: tu [o carnevale]
relazione con una prop. subordinata. faba, 64: noè miravegla se l'uno
ant. e letter. mercante. faba, xxviii-11: voglio mie assimblare al mercatante
essere, messa in commercio. faba, xxviii-12: azò che la zemma se
autorevolezza, prestigio, autorità. faba, xxviii-12: i meriti ch'ènno in
mester plui d'aver tanta freza. faba, xxviii-9: potea [dio] la
effetto, il risultato concreto). faba, 47: qualora e've mandarò le
, anche, di inimicizia. faba, 53: dala vostra bontade seguramente adomando
contrapposizione a quella oltremondana). faba, 64: per le peccade nostre la
boschetto di loto, overo agrifolio, faba siriaca, ciceraso, overo melli,
-con valore di particella rifl. faba, 58: forte mente ne dolemo dele
fiera passione / e grande tribulacione. faba, 64: no è miravegla se l'
morte secunda no 'l farrà male. faba, 64: no è miravegla se l'
in posizione iniziale). faba, 53: dala vostra bontade seguramente adomando
di un fatto, notizia. faba, xxviii-13: al vostro conosomento redugemo
della badessa a quelle d'una faba, 58: fortemente ne dolemo dele vostre
il compì, di privazione. faba, xxviii-16: tego [o quaresima]
ziale, ecc.). faba, xxviii-12: quando intese novamente che voi
devoto, fedele, ligio. faba, xxviii-io: volando essere per speziale debito
interesse tutelato dalla legge. faba, 51: ad vui si corno ad
quale nullu omo vivente pò skappare. faba, 51: ad vui...
formula introduttiva della frase). faba, xxviii-io: no soprosto a prego fare
omni anno mezzo staio de orzeo. faba, 53: quello ke farave omne
, fare onore, ossequiare. faba, 58: fortemente ne dolemo dele vostre
onore: v. tribunale. faba, 50: supplica la mia parvitade a
con una prop. finale). faba, 50: supplica la mia parvitade a
fiata / amore in vera spene. faba, xxviii-9: l'ordinata carità se comete
di doti spirituali, di virtù. faba, xxviii-17: in presenzia del maestro 'ella
-anche: con proprietà ed eleganza. faba, xxviii-18: avegna che usan9a recherà de
/ destrier ni palafren cum soaf ambladura. faba, xxviii-17: ve fafo conto che
colorito cereo di un morto. faba, xxviii-16: da te descende [o
? -in espressioni comparative. faba, 55: quando eo vego la vostra
). ant. perdonare. faba, xxviii-15: li signure ambasatore, che
, legame, rapporto di parentela. faba, 68: cum 90 sia cosa che-1
ogn'omo per vesino e parente. faba, 68: cum 90 sia cosa che-1
fare (anche in sogno). faba, 55: quando eo vego la vostra
discorso, dell'esposizione. faba, xxviii-14: a tuti li santi e
.: l'atto del parlare. faba, xxviii-18: avegna che usarla recherà de
partic. di soldati). faba, xxviii-13: supplichemo a colui da cui
fluire (il discorso). faba, xxviii-13: da grande amore se parte
-in una formula enfatica di cortesia. faba, xxviii-7: supplica la mia parvitade a
, in quanto pastore d'anime. faba, xxviii-13: è la clesia de fiorenza
un gesto, ecc.). faba, xxviii-9: la tua discrezione debia audire
accompagnato daltagg. possessivo). faba, xxviii-9: eo clamo mar? é
favorevole, con disponibilità. faba, 47: pregare me convene vui tanto
li soi peccadhi no s'avrà depertir. faba, 64: no è miraveglia se
soggetto che ne è colpito. faba, 45: mandemo a vui supto de
vino per li maccioni a travale. faba, 47: qualora e've mandarò le
una locuz. avverb.). faba, xxviii-io: voi m'audirite et intendente
, / molto se tene per guariti. faba, xxviii-15: ho voluntà, cum
una locuz. prepos.). faba, xxviii-14: per quello che no sono
una religione, a un'ideologia. faba, 64: per le peccade nostre la
-anche come ingiuria. faba, xxviii-15: tu se'fello e latro
umano; uomo, individuo. faba, 58: fortemente ne dolemo de le
spesso con valore enfatico). faba, xxviii-7: qualora e've mandarò le
ant. riguardare, concemere. faba, xxviii-12: a9ò che la (emina
compiacimento, soddisfazione, gioia. faba, 53: da la vostra bontade seguramente
tolleranza). s s faba, 63: sì corno eo son tenudo
, gradimento, preferenza. faba, 63: pla ^ a a deo
di penitenza o di espiazione. faba, xxviii-16: noi camelvare, rege dei
o in formule di cortesia. faba, xxviii-11: questa terra luntana sci è
adatto o il più opportuno. faba, xxviii-18: e1 nostro signore deo
-ci). ant. pubblico. faba, xxviii-11: no « pen ^ a
-ant. e letter. sf. faba, xxviii-14: sero petroli...
autorità, dominio. faba, xxvtii-13: la quale electione ve represento
tale caso, conseguentemente. g. faba, 61: dua fìada u tree de'
cultura, dalla storia, ecc. faba, xxviii-18: li povoli de le terre
di poscia, diposcia). faba, v-59-4: dua fiada u trea dè
, del sen se mostra grossa. faba, xxviii-14: per quello che no sono
, no curar d'altro pato. faba, xxviii-11: e'nostri vicini..
anche dall'alta carica ricoperta. faba, 51: ad vui sì corno ad
formule di cortesia). faba, 47: unde qualora e've mandarò
anche, convinzione, sicurezza). faba, 51: ad vui sì ad altro
, che si configuri una situazione. faba, 60: troppo ène grande cosa in
desiderio, una speranza. faba, 57: volesse deo che fosse tanto
soggetto a tale egemonia. 065 faba, xxviii-13: da grande amore se parte
. -an- con valore collett. faba, xxviii-9: lo ricco fo facto per
, ardente (un sentimento). faba, xxviii-12: tanto è lo preclare amore
ke nd'ore prò me miseru peccatore. faba, 47: pregare me convene vui
positiva; gloria, lustro. faba, xxviii-18: avegna che usanza recherà de
inde li mandaru sos con- solos. faba, xxviii-9: in la vostra presenzia posto
eghi, prego: pregare. faba, xxviii-14: al signore ambasatore et a
). f f faba, xxvtii-o: l'ordinata carità se coniente
riempiere, dominare l'animo. faba, 55: quando eo vego la vostra
assumere come modello a cui ispirarsi. faba, xxviii-15: ho voluntà, cum lo
interessi. f f faba, xxviii-17: abesono multo del vostro pallafreno
relazione con una prop. subord. faba, xxviii-15: imperiamo neguno omo presuma de
: essere importante, interessare vivamente. faba, xxviii-10: no è tesoro ch'eo
-con riferimento a personificazione. faba, xxviii-16: noi camelvare, rege dei
, gagliardia e vigore fisico. faba, 67: quamvis deo che tu sci
descrivere; rendere noto a qualcuno. faba, xxviii-14: la vostra ambasata aveti proposta
funzionalità e la maneggevolezza. faba, xxviii-12: ago che la gemma se
. subord. implicita). faba, xxviii-18: li povoli de le terre
mortificazione). f f faba, xxviii-16: lo mundo, lo quale
: / pissi magri e veglo putanèro. faba, xxvii-15: tu [o carnevale
quale a le tue creature dài sustentamento. faba, 51: ad vui sì corno
modo indie.). faba, 47: unde qualora e've mandarò
all'indic.). faba, xxviii-8: quamvisdèo tu sei bontadoso omo
: quando te beio, moro presente. faba, 55: quando eo vego la
sonoro. -come personificazione. faba, xxviii-15: noi quaresema, matre d'
-in frasi ellittiche del verbo. faba, 47: per lue farie quello che
o incontrare opposizione, pacificamente. faba, xxviii-18: grande dono de celo serave
orgoil qu'ela of, si caì. faba, 50: supplica la mia parvitade
compì, di tempo determinato). faba, xxviii-16: lo mundo, lo quale
s s -rifl. faba, xxviii-16: per noi le donzelle se
-domandare ragione: chiedere giustizia. faba, xxviii-15: son vegnuto per essere comunale
giudiziaria, amministrare la giustizia. faba, xxviii-18: sci è venuta meno la
dittologie sinonimiche. f f faba, xxvhi-ii: no serave desevele u rasonevele
fronzuto e fiorito; rametto. faba, xxviii-16: faremo l'auselli suprale ramelle
di origine scritturale lupo rapace). faba, xxviii-15: noi quaresema, matre d'
s. caterina dicono propizi alla recezione della faba, xxviii-18: avegna che usanza recherà de
scritto). - anche assol. faba, xxviii-12: brevemente recitarò la visenda,
.: rinnovarsi, riprendere vigore. faba, xxviii-io: quando posso fare a voi
-carica politica, magistratura; ufficio. faba, xxviii-13: la quale electione ve represento
. ravvivarsi (l'amicizia). faba, xxviii-17: quando eo vego la vostra
un dativo d'interesse). faba, 58: forte mente ne dolemo de
capitano del popolo). faba, xxviii-13: è da tignire forte a
arricchire. -anche assol. faba, xxviii-o: l'ordinata carità se coniente
: chi appartiene al ceto abbiente. faba, xxviii-9: lo ricco fo facto per
-in correlazione con domandare. faba, 53: da la vostra bontade seguramente
personale sia diplomatica o militare. faba 61: dua fiada u tree dè l'
ottenerne benefici e favori. faba, 51: ad vui sì corno ad
far conoscere, rendere noto. faba, xxviii-13: al vostro conosomento redugemo
, ecc. f f faba, 57: volesse deo che fosse tanto
senso affermativo il verbo dipendente. faba, xxviii-14: s'eo no sapi alaudare
, da sé sì la remova. faba, xxviii-io: noi te mandamo x libre
mester piui d'aver tanta frega. faba, 47: pregare me convene vui tanto
illustrandone o chiarendone il contenuto. faba, xxviii-14: la vostra ambasata averi proposta
o artistica, un sentimento). faba, xxviii-11: no genga spese e fatica
una disciplina (una persona). faba, xxviii-9: quanto abo maiore reverenzia in
a riverenza di qualcuno). faba, xxviii-12: tanto è lo preclare amore
con riferimento a una personificazione. faba, xxviii-15: tu [carnevale] se'
, comunque, di scarso pregio. faba, xxviii-16: le toe vare [quaresima
stipendio pagato ai soldati mercenari. faba, xxvhi-14: sperando che i loro meriti
. -con riferimento a personificazioni. faba, xxviii-16: noi camelvare, rege dei
anni le possette parte sancti benedicti. faba, 67: quamvis deo che tu
bene educato, di nobili costumi. faba, xxviii-12: tanto è lo preclare amore
, anche, la persona). faba, xxviii-16: in per quello che noi
o l'oggetto di studio. faba, xxviii-9: la candela facta da la
sanzione ecclesiastica della scomunica. faba, xxviii-7: mandemo a vui, soto
e pingnu vet mecto per x livere. faba, 47: qualora e've mandarò
. plur.: loro stessi. faba, v-63-13: li povoli de le terre
do richiesto o indicato. faba, xxviii-18: pergò avemo facto sonare nostro
di confronto; proporzionatamente a. faba, 50: supplica la mia parvitade a
di riconoscimento. -crittogramma. faba, 47: qualora e've mandarò le
. comportamento analogo, azione simile. faba, xxviii-15: ho voluntà, cum lo
perdurare nel futuro). faba, 66: em per quello che tu
como si porterà ciascuna ser faba, xxviii-17: el me convene andare all'
opera in un determinato incarico. faba, 57: volesse deo che fosse tanto
né fisolaco né cato nonfue sì ringraziato. faba, 55: quando eo vego la vostra
solito da che o da). faba, xxviii-11: no serave desevele u rasonevele
o introducendo un paragone). faba, 51: ad... vui
lu baptismu tou usque in ista ora. faba, xxviii-15: li signure ambasatore,
.. priso - e conquiso. faba, 64: sicomo eson tenuto emne tempo
sostantivo, aggettivo, pronome). faba, xxviii-10: no soprosto a prego fare
4. con piena fiducia. faba, xxviii-7: da la vostra bontade seguramente
anche la madonna). g. faba, 57: volesse deo che fosse tanto
la morte del decto san tomaso. faba, xxviii-12: ve clamo margé che per
persona dell'alta nobiltà). faba, 57: volesse deo che fosse tanto
v. s. g. faba, 49: supplica la mia parvitade ala
a una personificazione). faba, 64: no è miravegla se l'
al bisogno dell'anime. tolosani, faba, 66: per quello che tu ei
spiacevole che si potrebbe evitare. faba, 47: pregare me convene vui tanto
dai doveri morali e religiosi). faba, xxviii-16: per noi e per la
raccolta, sonare un consigito). faba, xxviii-18: pergò avemo facto sonare nostro
cui se mantien ognunca creatura. faba, 55: quando eo vego la vostra
sorella. - anche al figur. faba, xxviii-16: noi carnelvare,..
per una trasgressione, ecc. faba, 45: mandemo a vui supto pena
meditazione, riflessione o contemplazione. faba, xxviii-10: no soprosto a prego fare
con dio. -anche sostant. faba, xxviii-8: em per quello che tu
la propria persona. g. faba, 58: fortemente ne dolemo de le
il futuro che la riguardano. faba, xxviii-12: quando intese novamente che voi
morte, oi tapinello tristo. g. faba, 47: fregare me convene
amata nella poesia cortese). faba, 55: quando eo vego la vostra
di cui gode una persona). faba, xxviii-12: i meriti ch'ènno in
trovarsi una comunità politica indipendente. faba, xxviii-14: no puro per sallario,
un'emozione, un sentimento). faba, xxviii-io: no soprosto a prego fare
, freddo, distaccato. faba, xxviii-8: cum go sia cosa che
impegnarsi, adoperarsi, ingegnarsi. faba, xxviii-11: in tale modo te studi
una prop. subord. faba, xxviii-7: supplica la mia parvitade a
disciplina. - anche sostant. faba, xxviii-11: te pregemo che, se
di conoscenza o familiari. g. faba, 61: dua fiada u tree dè
a un superiore. g. faba, 57: segnore lo quale ène vero
il compì, di termine). faba, xxviii-13: supplichemo a cului, da
si rivolge). g. faba, 49: supplica la mia parvitade ala
-in relazione con tanto. g. faba, 57: volesse deo che fosse tanto
con una prop. consecutiva. faba, 571: volesse deo che fosse tanto
te, al tuo fianco. faba, v-62-11: ma tego scia confusione,
tempo, l'esistenza). faba, xxviii-16: in la tua pigola demoranga
, noncuranza, trascuratezza). faba, 68: cumgo sia cosa che-1 bono
anche in espressioni di cortesia. faba, 63: sì corno eo son tenudo
spesso con l'indicazione toponomastica). faba, xxviii-18: li povoli de le terre
); riprendere una strada. faba, xxviii-16: in la tua pigola demoranga
o un'ora con approssimazione). faba, xxviii-16: comandamoti [rivolto al carnevale
prep. di). g. faba, 53: da la vostra bontade seguramente
ente, ecc.; dibattere. faba, xxviii-18: spessa fiada somo inseme a
numero ordinale). g. faba, 61: dua fiada u tree dè
che accompagna tale ballo. faba, xxviii-16: per noi e per la
riferito il valore di superi. faba, xxviii-8: tropo ène grande cosa,
a soggetti astratti o inanimati). faba, 64: no è miravegla se l'
alle sue doti e qualità morali. faba, 66: em per quello che tu
art. determinativo). g. faba, 47: l'amistade è de tanta
, offiziatura, uficiatura), faba, xxviii-7: supplica la mia parvitade a
titolare di una carica pubblica. faba, xxviii-n: no genga spese e fatica
una tecnica; metodo tradizionale. faba, xxviii-18: usanza recherà de fare prego
anche in formule di cortesia. faba, xxviii-18: allegeno quella persona la quale
membri di ordini cavallereschi, ecc. faba, xxviii-16: le toe vare è grise
. dell'oggetto). g. faba, 55: quando eo vego la vostra
luogo ricoperto da una vegetazione lussureggiante. faba, xxviii-17: quando eo vego la vostra
, di inoppugnabile. g. faba, 57: volesse deo che fosse tanto
la forma ve). g. faba, 47: unde qualora e've mandarò
una persona. g. faba, 60: troppo ène grande cosa in
l'un l'altro. faba, xxviii-18: grande dono de celo serave
radicato, incompatibile con compromessi. faba, 67: quamvis deo che tu sci
comportamenti e le azioni. g. faba, 47: pregare me convene vui tanto
evidenza). g. faba, 53: dala vostra bontade seguramente adomando
, s'ela se dole. g. faba, 66: em per quello che tu
- anche assol. g. faba, 63: sì corno eo son tenudo
nello stile epistolare). g. faba, 49: supplica la mia parvitade a