. m. -i). chi fa eser cizi al trapezio; virtuoso
alla fatica, allo sforzo fisico, all'eser cizio; abituato, esercitato
proponeva [questo circolo] di raccogliere in eser analècta bollandiana, analècta franciscana
a coadiuvare o a sostituire il direttore nell'eser cizio delle sue funzioni.
a li mei desideri, né no vogliai eser dura a mi, né contrastar a
-figur. anonimo veronese, xxxv-1-516: eser tropo bevatore, i quel conduse tomo
10 riconoscevo per la centesima volta la prepotenza eser citata dal più debole sul
egemonicaménte, avv. in modo da eser citare un potere egemonico.
ultimo, femmineo; femmineo, inetto a eser citare alcuna critica virile sul
347: mentre in questi sollazzi / s'eser cita ciascuna, ecco con
, tali da sfuggire anche all'attenzione più eser citata. -di
lat. exercitàtor -sris (da exercitàre 'eser citare '): *
cattaneo, iii-4-184: schifose infermità guastarono l'eser cito, diradarono le file
, sm. stor. soldato che nell'eser cito era adibito al foraggiamento
cità de pava..., posa eser meseto né mezan de alcuna consa la
a girone. forteguerri, 7-31: l'eser cito de'perfidi lapponi /
, giollarla), sf. atto o eser cizio o discorso proprio di
1-191: la buona e vera obedienza viene eser citata solo infino allora che
, part. pass, di exercitàre 4 eser citare '.
sm. ant. l'ingegnarsi, l'eser citare l'ingegno; modo
, 10-239: vorrei sull'ardua guglia eser sepolto / dove l'ultima luce a sera
dall'aer ch'ella circoscrive, / per eser puro azzurro, mostra miro.
. bronzino, 1-39: fra mill'altri eser cizi gli spadai, /
dato aveti / de mantenire lianza e eser amici / a tute l'ore.
ravvivate dalle virtù delle lettere e de'leggiadri eser cizi, che fioriron sotto
vageza, / e quanto sta più cruda eser umele, / e s'el non
fossero quelle merci semplici che entrassero per eser manifatturate dalle mani de'sudditi. baretti
lor delinque. beicari, 4-160: prendi eser cizio e non
una barchetta / vidi d'afranto nocchiere eser guidata, / e 'n poco d'
/ gaio ed adorno bene / lo viso eser convene -onde vagheza / di fino amore
assuefanno alla fatica e bisogno militare, devono eser citarsi da quelli c'han
di sua signoria / volle fingere al mondo eser beato. g. b.
/ e credete da onne omo / eser tute vaghezate. -con valore distrib
dato aveti / de mantenire lian9a e eser amici / a tute tore. floro
l'armata turchesca che ussite se intexe eser velie xxv, zoè fuste xn,
seràs tenperado, ago ke tu pose eser piu forte: el dé esser dà pauke
est petit guarpon / a moi non resenble eser filz de poltron. / le reguarder
3-593: come chi è prescritto ad eser uomo è necessario ed ordinario ch'il destino
., 31: né no vogliai eser dura a mi né contrastar a li mei
che riesce vincitore (un combattente, un eser cito).
, / ké non ài cura d'eser bela. = voce dotta, lat
quanto sarebbe onorevole ed utile che quello nobile eser cizio del fare e'panni
si può, sensa la quale veracie amore eser non può, segondo che testimonia la
chi e reco'questo verbo: / non eser sì mendace, / che'l biasimar
repugnativo), agg. ant. che eser cita un'azione contrastante e
una barchetta / vidi d'afranto nocchiere eser guidata, / e 'n poco d'
, vii-270: questo dice il signore delli eser citi: scaverassi dal scavamento
7-v-1945], 1: da ovest gli eser scompaginato (part. pass
plur. -ght). stor. negli eser so a darchino lo bruno
e nell'altro, contro alla naturai legge eser delle cose del sesso:
ant. carica, dignità o potere o eser cizio del potere e delle
fazando per soa possanza / li zenoeisi eser sovrani / d'orgoioxi venecian.
vedevano spallierate le milizie della città e dell'eser g. parritti, 1-ii-432
concevuo, / e per vanitàe tantinna / eser vegnuo in tar mina. dante,
mesterò, / ké non ài cura d'eser bela. petrarca, 46-7: più
decadenza di un diritto, della facoltà di eser citarlo validamente.
almeno, / perché al polun vole eser questo freno, / ché s'el eresse
sta ben co. sì gran parentado a eser sto squaro. 2.
strégia, stréta), sf. pressione eser ta è buono per mescolarsi
buon grado anche ad uri potere che altri eser di esaltazione mentale è sublimemente
concevuo, / e per vanitae tantinna / eser vegnuo in tar ruina, monosini,
. teledittatura, sf. profondo condizionamento eser citato attraverso i programmi televisivi
ch'è dolce e bruno / naturalmente dè eser buono. petrarca, 64-9: gentil
gran diligenza, col tirar diverse arti ed eser cizi nella loro città,
è dolce e bruno / naturalmente de'eser buono. / cotal teren ama fromento
romani, avuta gran rotta, disfatto l'eser ottenere che qualche sventurato giovane
del qual deva notizia ala prefetta signoria eser in ordene et aver cum alcune gente d'