il picciol lume della ragione; ond'escono que'sì be'lampi di quella virtù e
. croce, ii-6-94: gli uomini che escono ostilità. dal volgare
sì come sono le più delle cose che escono dalle mia mani. tasso, ii-554
minori. cuoco, 1-44: le nazioni escono dalla barbarie accrescendo le loro forze e
figliuoli d'adam, dal giorno ch'escono dal ventre della madre infino che ritornano
principalmente in mentre che elle nascono, escono di quel sempiterno fonte: dipoi in
fascio. carletti, 49: escono la mattina di casa con un fascio
, ed essendo affritto il cuore, escono tacque delle lagrime. fioretti, xxi-944 (
a comprendere gli ottimi e perniziosi libri che escono da quella nazione. manzoni, 952
raccoglie la guardia nazionale, le milizie escono armate dai quartieri e si schierano su
: alcuni uscendo da l'orazione, escono quasi da uno camino di fuoco, sentendosi
in corte vengono pazzi, che almeno escono di briga a un tratto. speroni,
], al luogo donde entrano ed escono si ponga un alveo piccolo, e per
picciole, come di ruta, che escono fuori intorno del gambo; i gamboncini
. de sanctis, ii-56: le immagini escono dalla loro classica solitudine, trovano se
. se alfabreve tempo da che elle escono dalla terra e si espongono betismo è
si attraversano per mezzo la barchetta et escono in fuora circa a tre braccia,
reggia a narrare ogni cosa e subito escono soldati a cavallo. carducci, 460:
. settembrini, 1-8: se escono vanno in fila con gli occhi bassi
di quei volti emaciati e spiritali che escono soli dai fondi misteriosi dei quadri sacri anneriti
delle luccioli, escluso il venerdì: escono quando annotta e sono troppo prese dall'ansia
a questo cotale annerimento d'escrementi che escono dall'ano. redi, 16- iii-229
antenne le zampe la proboscide / n'escono brevi come dalla giubba / folta d'
. / di quei che mai non escono palesi, / ma sempre van con
molte nausee e schifi, e un giorno escono e ci appestano l'aria che respiriamo
appuntellandosi l'uno con l'altro, escono dal caffè. paolieri, 2-67: si
di mezzogiorno della cattedrale da venticinque anni escono le stesse donne allo stesso sole aprendo
sudanti. monti, x-1-160: quind'escono del fier settentrione / l'aquile bellicose
maniche della sua tunica di tela arancione escono belle braccia muscolose color del pane ben
gli alti e frondosi arbori i quali escono di brutta radice? fioretti, xxi-990 (
le imposte da capo e da piede escono certi perni sopra la punta de'quali
nelle stazioni ferroviarie, quello da cui escono i viaggiatori appena arrivati. -stazione d'
terracotta e cartapesta. tombari, 1-137: escono dalle botteghe gli artieri col lavoro in
4-192: i rappresentanti dei governi stranieri escono via via dall'assemblea e prendono il
, da i minerali, ecc., escono continui effluvi, che formano un'atmosfera
il mendicante minaccioso davanti alla soglia ond'escono suoni e luci. difendo questo mio
, 1-12: i suoi dèmoni gli escono così originali e attraenti da fargli scordare
un amico s'attrista, imbianca, gli escono le lagrime. baretti, ii-321:
della buccia che gli teneva rinchiusi escono volatili gloriosi, non più vermi
fi pervengono loro nelle mani, non escono mai secondo l'avara natura de'prelati
. galileo, 943: le macchie escono del cannone inverse, e poste al
ojetti, i-525: dalla tonaca nera escono le mani ischeletrite e le bacchette delle
oggi nascoste entro la grotta e quando escono sono imbacuccate tanto che si scorge loro
celle pulitissime, ma ergastolane, ed escono come incappucciate e sudano e sudano come
se le prime parole, le quali ti escono la mattina di bocca; sieno ordinate
per intorno, dalla bocca dei quali escono le foglie de'fiori. domenichi [
, ix-574: di nube folta / escono ardenti faci e chiari lampi, / ond'
getta a suo tempo le uova, ch'escono in mare, e portate dall'onde
verde chitarra. baldini, i-190: escono fanti alla spicciolata, sacca sulle spalle,
nazioni. cuoco, 1-44: le nazioni escono dalla barbarie accrescendo le loro forze e
ii-6-255: e dai duri domini dei forti escono poi le società ingentilite e civili che
un ospedale, ovvero guariti ne escono,... abbia a chiamarsi in
verniciato di rosso. baldini, i-190: escono fanti alla spicciolata, sacca sulle spalle
le bestiole... se n'escono questi guardianelli di capre e di maiali.
conti. pratolini, 1-106: loro escono e noi li aspettiamo qui per la
de le imposte da capo e da piede escono certi perni sopra la punta de'quali
. cuoco, 1-44: le nazioni escono dalla barbarie accrescendo le loro forze e
tutti quelli spagnuoli la prima fiata che escono di spagna e non hanno più mai
pochi giorni forano i bocci, e n'escono convertiti in quelle prime farfalle cornute.
, 32-23: finita la predica, escono della chiesa; la boce va qua e
. alvaro, 7-24: i genitori escono all'ora dovuta e lasciano i ragazzi
delle dita su le chiavette malferme, escono suoni. cicognani, 3-40: l'
lancellotti, 462: [queste voci non escono] solamente dalle bocche delle donniciuole e
, finattan- toché si sbozzolano, cioè escono di nuovo alla luce sotto tutt'altra
quella colla quale si rinchiusero, cioè escono alate, dove si rinchiusero vermi. idem
, che sono sopra la terra, escono. ristoro, vi-5 (154):
che atrascina per terra e le bracciolina n'escono fuore; anco le giornee infrappate a
niti, che d'una barca escono tirati da certi soldati per la barba
brieve: perciò che con più spazioso spirito escono in quella guisa e più pieno,
in corte vengono pazzi, che almeno escono di briga a un tratto. gli ingannati
mattioli [dioscoride], 799: escono per le membra di tutto il corpo
muratori, ii-264: quanto più presto escono i buboni pestilenziali, tanto più sogliono
quand'èf bel tempo, al sole escono un poco, / e sulle siepi stendono
un buco del sacco di roma, come escono i topi, essendo in non so
gl'infermi per cagione de'bagni ch'escono del bulicame. ser giovanni, ii-51
. per rispetto de gli bagni ch'escono dal bulicame. casti, 21- 114
morire, però che le busecchie m'escono di corpo. bandello, 3-22 (ii-
mesta. machiavelli, 150: escono tali popoli de'paesi loro, come di
387: quattro sono i fiumi ch'escono del paradiso terrestre, e tutti d'
è l'abitazione del monco, le donne escono fuori da tutte le porte a guardarlo
scorte e benanco erudite dalle filosofie, escono colà: che la calamita abbia una simpatia
e galleggiano le ninfee, e ne escono i gigli gialli e i lunghi calami
. g. gozzi, 1-2: continuamente escono i postiglioni, le novelle e le
, tanti numeri e tante cifre, non escono tanti libri d'erudizione, d'antichità
gli si affacciano, le immagini gli escono vivaci, peregrine. carducci, i-374
quando la stagione comincia a migliorare, escono a guisa di lucertole, e portate
quivi accompagnati da venti grechi, che escono dall'isola della madera e dalle canarie:
e quando la stagione comincia a migliorare, escono a guisa di lucertole, e portate
di tirare a volo sui discorsi che escono di bocca ai deputati, è
per materiali. negri, 1-446: escono dal cantiere, a coppie, in branchi
i-9: da tutti i cantoni del carro escono fiaschi e salta fuori pure una chitarra
cappella » / i compagni che fuori escono a crocchi. c. e. gadda
, e raccolto alle gote: e n'escono gli occhi vivi e visi asciutti e
un vulcano, del quale continuamente n'escono fiamme. manzoni, pr. sp.
baldini, i-709: dalle belle vetture escono, sotto gli occhi stupiti delle guardie
criminali interni. collodi, 79: -se escono di prigione gli altri, voglio uscire
le imposte da capo e da piede escono certi perni sopra la punta de'quali
al verseggiare..., qualora escono dall'erudito ginnasio...,
d'un vulcano, del quale continuamente n'escono senza strade, la solitaria famiglia dovrà rodersi
legno dove dal terriccio fino come cipria escono cento ròsi da pupattola, alti due
'l pennato, levando tutti quelli che escono dall'ordine. 6. vincere
catena o catena di giornali: che escono in città diverse con un unico programma.
la libertà, l'indipendenza: fini che escono in mezzo quando si vuol cattivare
capitello corintio. cartocci, o viticci che escono dalle foglie di quel capitello, e
. dossi, 454: dalle cerebrali cellette escono le recenti idee, ché non vi
che li pervengono loro nelle mani non escono mai secondo l'avara natura de'prelati e
tutte alla censura romana, e che escono da questo clima non solo i dogmi
veggo tanti che vanno alle scuole e n'escono ceppi. idem, 1-216: dormiva
di muraglia, biasimarono le cantonate che escono fuori de'diritti delle mura. tasso,
dossi, 454: dalle cerebrali cellette escono le recenti idee, ché non vi stan
di quei volti emaciati e spiritati che escono soli dai fondi misteriori dei quadri sacri
139: quei gigli ogni anno / escono ancora a biancheggiar tra folti / cesti d'
pongono i venti di fuori, che escono del mare, detti da costoro ventavoli,
sono al rovescio delle cheppie, che escono a primavera dell'acqua del mare,
delle dita su le chiavette malferme, escono suoni. lo stromento ha in sé
furore e con quella tempesta / ch'escono i cani a dosso al poverello,
ognor rinascenti, e non mai n'escono sin a che abbiano l'ultimo quadrante
: quando, ressa di nebbia, escono quatti gli spettri dal cimitero, lenti
, l'eleganza, la bellezza, ne escono in qualche modo falsificate.
all'opera una cinquantina di comparse ch'escono, entrano e ritornano in scena,
quali, come s'è detto, escono in fuora, e lassandosi ciondolare da quelli
delle dita su le chiavette malferme, escono suoni. lo stromento ha in sé quasi
alvaro, 9-179: al liceo i giovani escono dalla classe facendo un gran chiasso,
tutte alla censura romana, e che escono da questo clima non solo i dogmi
frugoni, xxiv-1053: pur dalla feccia escono gli ottimati ed i numi terreni;
veder codate. vallisneri, 1-8: escono [certi peli] dalle aurei ie di
più che da niente, forse perché v'escono del coderinzo quelle fila così sottili.
scorte e benanco erudite dalle filosofie, escono colà: che la calamita abbia una simpatia
nel mesocolon, e formano archi da cui escono i rami che si recano al colon
, come i fili d'acqua che escono dalla rosa d'un innaffiatoio innaffiano collegialmente
panzini, iii-668: dolci volti imberbi escono dai larghi colletti alla robespierre.
139: quei gigli ogni anno / escono ancora a biancheggiar tra folti / cesti
ad ascoltare i commenti degli spettatori che escono da una sala di proiezione, colpisce nei
che riceverli. caro, 6-1356: escono i sogni / d'inferno per due porte
una insolenza di convivanti, che escono fuora a fare il pazzo. tom
: all'opera una cinquantina di comparse eh escono, entrano e ritornano in scena,
, nelle sale della biblioteca. entrano, escono,... decenti sempre e
dai canonici del duomo. fermali quando escono dal coro, la mattina. tu non
compluvio: da ogni punto della quale escono più linee di massima pendenza. =
come il * pater noster '; ed escono e vanno chi a servire i vecchi
come si concia il tabacco, e ne escono sigari e sigarette, non l'ha
libertà, l'indipendenza: fini che escono in mezzo quando si vuol cattivare i
dall'umilità l'obedienzia; le quali escono dal condotto dell'ardentis- sima carità.
194: i venti di fuori, che escono del mare,... talvolta
gli si porgono; di quelli che escono del valor de gli uomini fanno fede
e congrui quadrati si trovano o vero escono de'numeri conseguenti. 7.
al verseggiare..., qualora escono dall'erudito ginnasio..., rimangono
: ne'cupi silenzi della notte / escono consolate ombre a raccorre / sul freddo sasso
vediamo ne'conti di fate quelle che escono da una melarancia trinciata o da una
le parvenze più colossali dell'universo; ne escono sprazzi e scintille, ma non illuminano
tutte in una magione, e quindi escono e vanno pasturando per la contrada. iacopone
di due animali in uno stemma che escono addossati, dai fianchi di un capriolo
dai canonici del duomo. fermali quando escono dal coro, la mattina. tu
che una insolenza di convivanti, che escono fuora a fare il pazzo.
tutte alla censura romana, e che escono da questo clima non solo i dogmi
arsi, fumican per esalazioni che n'escono. 3. per simil. ant
gli ottimi e per- niziosi libri che escono da quella nazione. d'azeglio,
mi vinse. caro, 6-1357: escono i sogni / d'inferno per due porte
e con il comucopio, da cui escono le monete d'oro grosse come scudi
brevissima circolazione cardiaca;... parte escono ed esalano per le vie più opportune
.. consiste nel seguitarle, quando escono di casa, alle chiese e a'
s'aprono sulle vie, e ne escono al corteggio serale le più belle e avventanti
cappella » / i compagni che fuori escono a crocchi, / a bere, a
che buona fortuna. carletti, 49: escono la mattina di casa con un fascio
e gli altrui danni ignorano, / escono accesi dardi / non certi men,
al dì nascente: / da questa escono i sogni. chiabrera, 223: bel
più che da niente, forse perché v'escono del coderinzo quelle fila così sottili
, strette, e durette, le quali escono tre insieme da un medesimo picciuolo assai
sacrista, oscilla un turribolo, ne escono due crociferi con le croci piegate, poi
sospir del petto, e de li occhi escono onde, / da bagnar l'erbe
dalla midolla spinale dell'osso sagro ne escono cinque paia [di nervi]; altri
cominciano ad aprirsi nella primavera, ed escono da una cuffia membranosa, dentro la
storie pistoiesi, 1-422: coloro che non escono del corpo, usino rimedi leggieri quanto
del tutto, lasciativi certi dadotti che escono in fuora quasi come manichi, alli
volgar., 1-12: dal cuore escono li mali pensieri, li micidi,
consigliando ed ordinando una guerra, n'escono danni e guasti ed omicidi, e danni
. g. gozzi, 1-38: escono un cavaliere e una dama, di figura
14-178: a cacciar l'orso escono il fauno con spada e brocchiero,
importazione) o anche su quelle che ne escono { dazio d'esportazione). -dazio
è imposto sulle merci che entrano o escono dal territorio dello stato, 0 su
ch'entrano nella città, e di quella escono. g. m. cecchi,
dei soldati che a quattro a quattro escono dalle caserme con una certa aria di
quante encicliche non sono uscite e non escono piene di sapienza! botta, 4-18:
misurati, tenuti a freno dal genio, escono fuori come bellezze, diventano maniera,
qualche volta maggiori: da i quali escono le fiondi picciole, sottili, intagliate
vigilare, e allora dalle cerebrali cellette escono le recenti idee, ché non vi
mirto; però con foglie sottilissime, ch'escono fra quei quattro denticciuoli, che secchi
anime di coloro che fanno lor bene escono ogni anno, a'diciassette dì di settembre
, che s'intende per tre scienze che escono da lei: cioè dialettica, fisica
al giorno, quan d'escono dai luoghi del solito uffizio. 4 ha
maliziosa piova. gelli, iii-53: escono ogni anno a'diciassette dì di settembre.
, tenuti a freno dal genio, escono fuori come bellezze, diventano maniera, e
.. miglia di circonferenza, dal quale escono, e in esso diffondersi.
da quelle fumosità calde e umide che escono dal cibo e dal nutrimento, quando
digitale: ciascuna delle arterie collaterali che escono dalle arterie dorsali e discendono dorsalmente lungo
mattioli, 2-1131: da cui escono numerosi e folti rami, concavi nelle
il popolo, simile alle formiche che escono da un buco, non finiva mai
e particolarmente intorno alle novità, che escono dalle stampe, il che è un
sasso, onde, quasi partorite, escono alla luce; ma elle sono concepute
serdonati, 9-182: quando i presidenti escono in pubblico... dinanzi ad essi
'nsegna- menti, / tutti diporti m'escono di menti; / e non mi vanto
dagl'intercostali e da alcune diramazioncelle ch'escono dall'osso sacro. = deriv
e mentre le bucce e il mosto escono dai fori, 1 raspi avanzano lentamente
e non conosce che le espressioni che escono direttamente dal core. leopardi, i-212
a dirompere nella invenzione, e ne escono fuori di tratto in tratto di bellissime
in persona. angiolini, 70: escono le donne nel più semplice disabillé:
. i dispregiativi dinotano dispregio, ed escono ordinariamente in 'etto, elio,
e gli odierni disputatori o trattatisti non escono dalla cerchia francese. 2. agg
ha chiuse: e così molti fiumi escono fuori, con antichi tremori del mondo
, / rubini e perle, ond'escono parole / sì dolci, ch'altro ben
; da i suoi ramuscelli sottili, escono i fiori purpurei, odorati, e indi
dei carri, dei poveri morti che escono quasi tutti di lì per andare
le segrete / sedi del mio pensiero escono i versi, /... /
le dodici paia di nervi spinali che escono dal midollo spinale in corrispondenza del tratto
frutti, molto piccoli, a maturità escono fuori di scatto; le radici di
.. in casa: i genitori escono all'ora dovuta e lasciano i ragazzi padroni
poesie de'dugentisti ce ne sono altre che escono dall'ordine della poesia cavalleresca. bontempelli
delle zone ambulacrali presentano pori da cui escono i pedicelli ambulacrali fomiti di ventose,
ritto sulla coda, come quelli che escono dal cesto degli incantatori indiani.
simintendi, 1-71: quindi dall'albero escono lagrime, le quali stillate per lo
, senza un senso compiuto, e che escono da uno dei tanti compilatori elettronici.
iv-2-437: volti emaciati e spiritali che escono soli dai fondi misteriosi dei quadri sacri anneriti
, 60: il luogo per lo quale escono tacque [di un lago],
31-45: [i sette vizi principali] escono di questa velenosa radice, cioè vanagloria
quante encicliche non sono uscite e non escono piene di sapienza! botta, 4-356
meno energico poeta, sono cose che escono fuori affatto dalla considerazione estetica. barilli
metallica con un piccolo orifizio da cui escono due tubi ad angolo retto e diametralmente
'i cotiledoni i quali nel germogliamento escono fuori della terra, come nelle zucche
epigei ', aggiunto di cotiledoni i quali escono dalla terra come piumetta nel germogliamento de'
confessa nelle sue epistole che dalla sua bocca escono fiamme, e che i dolci mormorii
del quale alto una spanna dalla radice escono quattro frondi ugualmente in croce distinte,
, 3-18: per li esalamenti che escono della terra ancora si tramutano i corpi
da quelle fumosità calde e umide che escono dal cibo e dal nutrimento, quando
vedono... donne, che escono dalla pineta con enormi fasci di sterpi,
noi siamo continuamente esercitati: e pertanto escono di noi frutti di virtù più abbondanti.
liberati dal fondo di qualche oscura torre, escono alla luce, molti degli essercitati nella
governa, tosto / da'carceri natanti escono [le anatre], e ingorde,
e non conosce che le espressioni che escono direttamente dal core. gioberti, iii-57
o men rotti e con minor impeto escono gli odierni del cuore, perché degli
: delle odi si può dire che non escono del modulo pariniano a cui egli [
nomi, i quali nella loro declinazione escono dalle ordinarie regole degli altri nomi. alcuni
: perché i venti impetuosi, ch'escono dalle nuvole cessino sopravvenendo la pioggia.
perché non sono altro che evaporazioni che escono dalle cose e si spargono per l'aria
ad ogni uscio onorato,... escono d'italia bestemmiando. -viva
, 1-220: qualor di nube folta / escono ardenti faci e chiari lampi, /
l'eleganza, la bellezza, ne escono in qualche modo falsificate, a volte
maturi polli nascono al lume, cioè escono dell'uovo, e per quindici dì
il luogo ai tiranni, che fatalmente escono di lei ov'ella è male ordinata
e qualche volta maggiori: da i quali escono le frondi picciole, sottili, intagliate
tutti gli scrittori e tutte le opere escono, quanto allo stile, da una stessa
alterco, perché quei che la bevono escono di cervello e minacciano altrui.
i-51: quando, ressa di nebbia, escono quatti gli spettri dal cimitero, lenti
uomini buoni sempre poveri; né mai escono di servitù se non gli infedeli e
furore e con quella tempesta / ch'escono i cani addosso al poverello, / che
si fende / ne le ritorte, escono orribil suoni: / di spessi lampi l'
fusti lunghi sei dita, che escono d'intorno la radice, con
, 170: li tuoni e li lampi escono dell'aria, e della forza dei
si feriscono; e nello loro fedire escono i tuoni di grandi colpi.
come ch'ella li mova, / escono spirti d'amore, infiammati, / che
. ottimo, i-241: del bosco escono sopra loro uccelli feroci e puzzolenti di
e ne'bisogni della casa, alcune escono fuori e si distendono a'negozi civili
, 309: la notte se n'escono per andare a trovare le amiche,
, e fiondi e alcuni ramuscelli escono da i nodi. tasso, 8-3-
tracorrono, e in tutto 'l corpo escono di loro usato e posato abito, e
d'argento, e d'oro, che escono de le man de l'orefice,
ferrari, xxxiv-1085: i più goffi equivoci escono dal filiere degli uffici. 12
, così come una fontana onde escono molti rivi. bartolomeo da s. c
, 309: la notte se n'escono per andare a trovare le amiche,
ci sono giorni che... escono tutte insieme, vestite in fiocchi,
diffusa per tutto il mondo, si escono fiumane di comandamenti celestiali per la bocca
, e dopo qualche tratto di nuovo escono alla luce. vallisneri, iii-26: s'
nel flusso entrano dentro e nel reflusso escono. boterò, 1-251: quantunque.
che in grande copia or entrano ora escono dallo stato. cattaneo, ii-1-85:
uguali intervalli, dall'origine delle quali escono alcuni ciuffetti d'altre foglicelle molto minori
, prima rinchiuse nella gemma, ne escono e prendono accrescimento. forma più italiana
foglie, prima rinchiuse nella gemma, ne escono e prendono accrescimento. 2
.. ma quei gigli ogni anno / escono ancora a biancheggiar tra folti / cesti
calcite attraversato da numerosi fori da cui escono pseudopodi lunghi e sottili; lo scheletro
addosso a un instituto, da cui escono libri di questa risma. carducci,
, quando ne lo smontar di gondola escono per la poppa. a. f.
una cassa di quei pezzi che escono da quelle fornaci, ma facendo
quali alcune vanno girando attorno, altre escono fuora, e altre tornano di nuovo
formiconi di sorbo, se scoppiassero, escono per bussare. grazzini, 645:
contiene, e da cui entrano ed escono catene, gomene, trombe, ecc.
8-201: nei frontoni le altre figure escono dal classico col loro verismo, con
nelle fosse ovvero nelle caverne: e quando escono di fuori, giammai non vanno diritte
comune. machiavelli, 456: mai escono di servitù se non gli infedeli e audaci
trentesima parte di un alveare. questi non escono alla raccolta del miele e della cera
ordine simile a quello delle filigini, che escono per insensibile traspirazione dalle foglie del fior
che diremo noi delle imprecazioni, che escono di bocca, fulminate da donne arrabbiatissime,
attorniati da'cocenti fumaioli acido-sulfurei, che escono da'loro fianchi. 3.
allora vederemo fumare li pozzi e tacque che escono di sotto la terra. dante,
vulcano del- l'islanda, dalle quali escono sorgenti d'acqua calda, o anche
vapori / che con labile ovolo / escono dal paiolo. 4. grondante
da quelle fumosità calde e umide che escono dal cibo e dal nutrimento, quando
capo i tumori de i pannicoli, che escono fuori dall'osso rotto, o trapano
/ mentre l'un l'altro segue, escono a gallo: / ogni loro atto
ma le colonne di fumo che n'escono a quando a quando sono un ricordo
bisogna. frezzi, i-15-115: egli escono [i venti] con furia ed ira
sopra alcuno, i lampi, che n'escono fuori, lo brusciano vivo vivo.
furore e con quella tempesta / ch'escono i cani a dosso al poverello /.
questo peccato spiace a dio; quali rampolli escono dal suo arido fusto. cattaneo,
mentre l'un l'altro segue, escono a gallo. = forma popol.
nella prima visita, improvvisamente se n'escono, e di galoppo corrono ove si
:... l'androne donde escono le carrozze con rumore di tuono,.
volta maggiori... dai quali escono copiose foglie, minutamente intagliate, quasi
dove le emanazioni gazose d'idrogeno solforato escono passando attraverso a polle di acqua.
anche delle acque minerali che, quando escono dalla sorgente, sono sovraccariche di gas
all'apice con un foro dal quale escono le spore; le varie specie sono
del mondo. pananti, ii-314: escono tutti [gli spiriti] dalla lor prigion
rimanga loro addosso sono e'rami che escono del tronco, dico e'principali.
, insinuatisi in famiglia, non ne escono più. bocchelli, 9-355: una tradizione
d'acqua composto da vari zampilli che escono da un fascio di cannelli.
desideran di parer increduli e pensatori. escono fra le genti, ed entrano alle conversazioni
avendo impegnata la fantasia a pensare, escono continuamente dalla glandola pineale una quantità di
landolfi, 7-189: i numeri in ritardo escono l'uno dopo l'altro,
: bene sta; ma se e'non escono? qui giace nocco. nomi,
. ma quei gigli ogni anno / escono ancora a biancheggiar tra folti / cesti
stendono e galleggiano le ninfee, e ne escono i gigli gialli e i lunghi calami
berni, 130: escono in lombardia fuor le pellicce; /
alvaro, 4-179: al liceo i giovani escono dalla classe facendo un gran chiasso.
panciotto: il taglio in tondo da cui escono le braccia. -giro del colletto:
da siena, v-337: tre consolazioni escono del pigliare il corpo di cristo,
quali sanza una di questa due operazioni escono dell'orazione, non orano spiritualmente ma
varchi, v-14: dell'opere che escono in pubblico con consentimento degli autori
fanno certe intaccature, e per quelle tacche escono gocciole le quali s'assodano: e
mostra le corde e dalle scarpe rattoppate escono le dita a godere l'aria aperta.
: frattanto che si canta la canzonetta, escono lelio ed arlecchino dalla locanda, e
il gomito con cui i seni sigmoidei escono dal forame giugulare dirigendosi verticalmente in
i moti dell'animo, onde n'escono i gradi poi dell'amore. zuccolo,
sublimi, né però con tante dignità non escono fuora dal fango del quale sono impastati
non sono odio se non in quanto escono dalla sfera dell'interesse e diventano riluttanza
li granchi sono alcuni animali terrestri che escono di certi buchi che loro istessi fanno
.., d'un de lati gli escono quattro piedi e dall'altro altri quattro
, 9-179: al liceo i giovani escono dalla classe facendo un gran chiasso.
vero ad alcuna opera fare, o vero escono i cavalieri a correre nel campo,
del leggere i libri, che nuovamente escono dalle stampe. parini, xix-62: i
giovani, altri di grave età, escono dagli stalli. -che implica determinati
, furgoni d'ogni sorta... escono dai cancelli portando, malamente dissimulati sotto
: dalle quali [acque stagnanti] escono vapori grossi. verga, i-19: i
me medesimo a vedere i visacci che m'escono dal pennello, e le capricciose grottesche
, dalle nostre parti, gli operai escono dall'officina. partono in gruppi,
sopra il vovolo immediatamente, dal quale escono le volute. 9. marin
. baldini, 3-199: l'androne donde escono le carrozze con rumore di tuono
iii- 212: gli eroi non escono né da'guardinfanti delle corti né dalla
mentre l'un l'altro segue, escono a gallo. ariosto, 40-31: guizzano
. sono alcuni nodi, dalle cui concavità escono i ramuscelli che producono i fiori
grigio ma tiepido, i vecchi filosofi escono dai loro laboratorii dove hanno lottato.
: gli altri romanzi... escono da uno stato di materia e ideazione e
tideogonia, gli antischemi o schemi abortivi escono dagli schemi. tommaseo [s
grosso e peloso, nella cui sommità escono i ramoscelli: onde nascono i fiori
un tubo di paglia nelle narici; escono alcune goccie di sangue e l'animale
imbacucca il viso. monti, 4-1-164: escono da quel pozzo, trapassano il corridore
drappo, / per coprirle allora ch'escono / dal teatro un po'sudate,
boccaccio. gigli, 4-247: escono tutto dì de'libri di certa fatta
atrascina per terra e le bracciolina che n'escono fuore; anco le giornee infrappate a'
mondane, sì ne imbriacano, ch'escono fuori di loro. aretino, 20-88
ed imbriacano e guastano talmente, che escono di lor diritto vento. -intr
, 60: il luogo per lo quale escono l'acque, chiamasi emissario o incile
i diavoli coperti di scivolosa fuliggine impermeabile escono di casa questa notte. -in
cerimonia più sfarzosa, soglionsi impivialare, escono impivialati, anco non sacerdoti.
cerimonia più sfarzosa, soglionsi impivialare, escono impivialati, anco non sacerdoti.
. b. davanzali, ii-526: escono dalle barbe il calore e l'umore
dalla parte dentro del cuore delli uomini escono li mali pensieri, che sono adulterii,
lungo tempo in una oscurità profonda n'escono in un tratto spinti dalla impulsione di
in un profluvio di suoni inarticolati che escono dalla sua bocca come lamentazioni di dannati
? bresciani, 6-ii-396: le donne escono in sugli usci co'loro arcolai a
, 55-311: i capi delle insurrezioni escono dalle insurrezioni medesime; e allora soltanto
fuggire le guerre, si è che n'escono mali infiniti:... micidi
i musici discendono dal coretto sonando ed escono. il giullare saltabecca dietro a loro
, 60: il luogo per lo quale escono tacque chiamasi emissario o incile, e
a. pucci, ii-20: i venti escono del mare che cerchia tutta la terra
della mente, della quale nascono et escono la instabilità della mente, la inconstanzia
: finito che hanno di nutrirsi, non escono dal bruco, per fare la loro
ii- 11-37: i nomi, che escono in i, quelli che caggiono in u
infernale, dai capelli quando mi pettino escono scintille. -figur. orrido,
castiglione, 429: quei vivi spirti che escono per gli occhi...,
, come ch'ella li mova, / escono spirti d'amore infiammati, / che
vizi, alcuni suoi nascosti vizi subitamente escono fuori. simintendi, 1-198: non
apposita forcina, i mattoni dorati che escono dalla mattoniera e li colloca sui carrelli
, dicono o fanno qualcosa, e poi escono, lasciando di nuovo il quadro alla
volgar., 1-3: siccome molti rami escono dalla radice dell'arbore, in cotal
, i -ded. \ quelli ch'escono da luoghi oscuri, passandosene alla luce
nonni e de'zii, un ingrache escono in fuori, ingranando ne'denti delle rote
dipinta / di quei che mai non escono palesi, / ma sempre van con apparenza
dalla parte dentro del cuore delli uomini escono li mali pensieri, che sono adulterii
il consiglio, il qual licenziato, escono come furono gli altri eletti, e se
. romagnosi, 18-63: i vampiri escono di notte ad inondare la terra nel regno
sono villani che mal vestiti e rozzi escono da londra, si ripuliscono a parigi
[uccelli] per la buona sorte escono d'una ragna, mal volentieri tornano a
suo'dolzi 'nsegnamenti / tutti diporti m'escono di menti; / e non mi
scarsi, così sprovvisti, così inservibili escono opere di scienza e di dottrina che sono
, sappi che per vie di sotterra elle escono del monte. savonarola, iv-310:
leggiereza della mente, della quale nascono et escono la instabilità della mente, la incostanzia
certe intaccature, e per quelle tacche escono gocciole le quali s'assodano: e questo
intaccati... di quelle intaccature escono gocciole le quali rassodate diventano incenso odorifero.
fogli di gomma o di tessuto gommato che escono dalla calandra o sulle superficie interne di
lo sole che comincia a intiepidire, escono dalle barbe il calore e l'umore,
, o men rotti e con minor impeto escono gli odierni del cuore, perché degli
appallottola le parole per bocca, che escono fuori scamozzate e stravolte. 3
non sono potuto uscire, e cavalli tanto escono ogni giorno; ma il buono verrà
aretino, iv-5-313: tutte le cose ch'escono dall'ingegno di coloro che seguitano la
e resta il verbo; / non escono parole: intumidito / il labbro spaventoso
loro innocenza o le meschine loro colpe, escono a spandere l'infezione di cui là
quarantotti gambini, 4-20: le iole escono allora dalla rimessa, spalancata come un'
molto nelle piante i cui cotiledoni escono dal terreno dopo la germinazione e funzionano
, e nelle sommità alcune linguette, che escono dalle frondi. montigiano, 208:
appuntata e nella somità à piccole linguette ch'escono a canto alle foglie. credesi che
a sapere se i prigionieri del 1833 escono o no; perché l'averli illusi con
sempre 'irregolare'. piovene, 7-213: escono 'les caves du vatican '. claudel
e alcune irregolate... queste che escono di regola sono a noi assai poche
portentose come il discorso di un maniaco escono, dalla sua fantasia [di strawinski
-sostant. parte dell'occhio da cui escono le lacrime; lacrimatoio. bencivenni
dell'angolo interno dell'occhio da cui escono le lacrime; caruncola lacrimale.
3-36: tutte le parole simili che escono dalle sue labbra vellutate, suonano semplici
incomprensibile all'interrato dove entrano ed escono certi tipi, il laido studio fotografico al
. [tommaseo]: dalla sua bocca escono lampamenti, siccome tede accese di fuoco
ti occorre di sentirci lapidare dalle parole che escono di man alla maldicenzia, tu abbia
belle, / le lascivienti stelle / escono a cento a cento. lascìvio,
vispi ippocampi, dalla bocca d'un terzo escono brontolando un tritone e una tritonessa,
, 1-176: 'latti'diconsi le feccie ch'escono dal ferro per ridurlo a perfezione nella
, 3-575: dalla tua bocca non escono se non grandi e gravi propositi: ma
lea, di larghe foglie, le quali escono del gambo... la terza
elea, di larghe foglie, le quali escono del gambo ». lèa3,
riscontri storici e con quelle considerazioni che escono dalla pratica dei negozi e da una
silice, e dai sassi ben duri, escono [le acque] pure, dolci
legna rotonde, girate da buoi, donde escono molto bene spremute. -bastone
lereiume, e le loro mani ne escono nette, limpide. 2.
mamiani, 9-42: dalle fila loro escono, al presente, innumerevoli più che
un mortorio. perdonati, 9-175: non escono -acer. lettigóna. i.
di poche carte. algarotti, 1-ix-67: escono ogni giorno in londra libretti sopra la
ascolta se non alcuni musici che ora escono ed entrano, ed ora l'uno
cose che se mangiano e bevono escono nella medesima qualità e quantità nella
or sì or no da 'l limo escono lagni. gozzano, i-502: appaiono gli
; come poi da questi due princìpi escono i quattro elementi: qual è il
e delle idee, perocché da questa lotta escono vittoriose finalmente le idee che han più
da uno o più beccucci da cui escono gli stoppini immersi nel combustibile e da
lavori d'argento e d'oro che escono de le man de l'orefice, ciò
elemosina e finalmente, pesti e macolati, escono soddisfatti come uscii io: essi per
nel mestiero del fabbro, per il che escono da loro instrumenti, serrature e altre
internate nello stato, e quando ne escono, pagano soltanto il diritto di magazzinaggio o
tutte in una magione, e quindi escono e vanno pasturando per la contrada.
iv-67: le malerbe... escono d'in tra le pietre e l'umido
inteso a malizia; che parole vi escono di bocca? pratesi, 3-130:
. tasso, 14-3: da questa escono i sogni, i quai dio vole /
di lacrime e di moccio / ed escono atterriti dalla scuola. -disus. ciascuna
sono villani che mal vestiti e rozzi escono da londra, si ripuliscono a parigi
, tenuti a freno dal genio, escono fuori come bellezze, diventano maniera,
muro ed incontanente della torre i combattitori escono. cavalca, 20-597: levata la
servono d'appoggio ai piedi de'marinai che escono sui pennoni. guglielmotti, 515:
. m. savonarola, 9: quando escono di casa, abiano in boca di
veduta; e allora i fantasmi mattaccini escono in palco e le fanno una commedia
come sono le più delle cose che escono delle mia mani. a. campana,
maturi polli nascono al lume, cioè escono dell'uovo. -con riferimento alla
da leoni e da fanciulli, che escono dalla bocca del serpente biscione de'visconti
a modo di certi mazzetti, che escono da uno gambo come fanno 11 grani
rimanga loro addosso sono e'rami che escono del tronco, dico e'principali.
con qualche forestiero insieme / e quindi escono alcune pazziuole. ulloa [f.
, 55-311: i capi delle insurrezioni escono dalle insurrezioni medesime e allora soltanto possono
porte di uno spedale italiano, e ne escono parlando forte molti giovani studenti di medicina
nero della loro coda. questi pesci non escono di fondo al mare se non quando
musica; e le note co'suoni escono dalla punta d'una bacchetta virtuosa nel percuotere
. cominciano ad aprirsi nella primavera ed escono da una cuffia membranosa, dentro la
suo'dolzi 'nsegnamenti, / tutti diporti m'escono di menti; / e non mi
domi suo'dolzi 'nsegnamenti / tutti diporti m'escono di menti; / e non mi
, come 1 somari del mugnaio quand'escono dal mulino. = lat. tardo
al di sotto della celiaca: da essa escono le di spessore variabile, percorsa da
(con partic. riferimento ai fedeli che escono dalla chiesa dopo la celebrazione del rito
[gli uovoli dell'ulivo] ed escono su della terra, per esser quelle messe
e parevano tre di quei panciuti che escono la notte barcollando dalle osterie.
gozzi, i-22-29: come tutti / escono da'confin regoli e duchi, /
morali virtù,... se escono dal mezzo, si corrompono in vizi
la corteccia degli alberi, da cui escono, di notte, in cerca di preda
in sepolcro di viventi, o n'escono solo per salire al patibolo. d'
, quando la stagione comincia a migliorare, escono a guisa di lucertole. carducci,
: si dicono acque minerali quelle che escono dal seno della terra sature d'una
le veneri... se discorre, escono dalla mente sua tante minerve. de
svariati ministeriali, con plichi e cartelle escono lemme lemme da un ufficio.
strappato e traverso i cui buchi le minugia escono lungamente pendenti. landolfì-, 2-200:
ii-231: lo rompi a forza e n'escono mazzi di foglie tutte uguali schiacciate come
... [i casisti] non escono dei generali, anche quando si perdono
raddoppiate, e ne'sottili gambi per rami escono. ha il fiore azurro, la
, 1-518: fuori e dentro le case escono dal fesso, misurando la via con
tinte di misantropia, e non gli escono di bocca se non suo malgrado, e
gli onori e stato di prosperità, escono di modo e di misura. tasso
delle odi si può dire che non escono del modulo pariniano a cui egli [
boccamazza, i-1-443: quando le penne escono magre o secche o corte, questo
corte, questo deverrà quando le penne escono subito o troppo tosto e l'uccello
fiori, i cui stami o filamenti escono da un corpo solo; quelli che
d'annunzio, v-3-813: i tre pinguini escono ancora dall'acqua oleosa scotendo il capo
tutto il loro mondo e dal quale non escono col minimo desiderio. vittorini, 9-74
i personaggi del berrini sono monocordi, escono dal lineare per perdersi nel confuso.
e dalle sue mani febbrili / non escono senza fine che limiti. 5
capogiro e '1 farnetico. come poi escono di là [dal teatro], si
di sontuose palandrane, in fondo alle quali escono teneri i piedini nudi.
come sono le più delle cose che escono delle mia mani. g.
parole di amore e di furore che escono dal petto degli uomini in certi momenti
: docile ti lasci / ed escono in un determinato periodo di tempo
possono avere. bernari, 7-66: escono le clandestine, in fila, depongono
, come ch'ella li mova, / escono spirti d'amore infiammati. idem,
gazella bianco, della cui mandibula inferiore escono fuori da ambe le parti due denti
tinte, i corpi penetrano dentro ed escono fuori dalla superficie, perdendosi i contorni
pongono i venti di fuori, che escono del mare, detti da costoro ventavoli
'l drappo / per coprirle allora ch'escono / dal teatro un po'sudate. muratori
10 corpo della terra e quelle ch'escono fuori a fare i rii e i
di montone. vallisneri, i-120: escono per i fori del naso [de'castrati
fanciulle... le quali non escono fuori se non una volta l'anno
rilascio: di bastimenti che entrano ed escono da un porto senza compiere operazioni di
': dei bastimenti che entrano ed escono dai porti, senza compiere operazioni commerciali
, 2-ii-16: le opere eleganti che escono dalle mani d'una popolazione munita di
: tre principali [inconvenienti] n'escono di colui che non ha morta la
negazioni della proprietà e della religione, escono gli uragani a centinaia. b.
imperadori, / onde raggi di gloria escono fuori, / ch'ogn'altro lume fan
città, forse perché i risultati n'escono più clamorosi o più rapidi, neglige le
sono le composizioni filosofiche e letterarie che escono dalla loro scuola? nievo, 524:
ii-231: lo rompi a forza e n'escono mazzi di foglie tutte uguali schiacciate come
. cecchi, 3-157: alla fine escono tutti in salvo sull'ultimo terrazzino, e
con quattro o cinque nodi, da'quali escono delle foglie che fasciano lo stesso tronco
cono luminoso de i raggi solari che escono del telescopio perché quando e'fosse obliquo
: una o due volte la settimana escono certi fogli, ne'quali si contengono
non esce, come se quelli che escono fossero ricchezza. -con riferimento a
che li figliuoli di sultane, che escono di serraglio, siano adoperati in diversi carichi
xxiv-5 (302): incontanente n'escono fuori e turbansi come novizi e non sperti
trasporti organizzato numero delle nuove cose che escono in genova, tanto ch'io
cima da ogni banda con brevi intervalli escono le frondi grassette, ritonde come i
, e per i pertugietti già detti escono dal corpo. 7. essere
commedia? carducci, ii-4-106: se escono fuora i * sette savi 'del d'
al cono luminoso dei raggi solari che escono del telescopio, perché, quando e'
, occhieggiano nel corridoio. nessuno. escono. pratolini, 2-348: scese dal letto
foscolo, gr., ili-185: escono errando /... / due tortorelle
, o men rotti e con minor impeto escono gli odierni [sospiri] del cuore
. non sono altro che vapori che escono delle cose odorabili e mesco- lonsi con
... non sono che evaporazioni che escono delle cose. lippi, 8-19:
solaro della margarita, 167: tali consigli escono dalle officine delle sette; se si
d'annunzio, v-3-813: i tre pinguini escono ancóra dall'acqua oleosa scotendo il capo
baruffaldi, i-145: nuovi occhielli n'escono [dalla manica] / che più
li topazi / ch'entrano ed escono e 'l rider de l'erbe / son
tele purpuree, e finge api che escono e tornano a fabri- care i loro
: sospir del petto e de li occhi escono onde / da bagnar l'erbe e
., 9-99: turerai i fori onde escono [le api], e non
, 2-ii-16: le opere eleganti che escono dalle mani d'una popolazione munita di
e di giunta, le quali, mentre escono coi personaggi più degni e più operativi
figlioli, che ti credi? o escono o vengono i loro amici e si mettono
sono in forma di un cornetto del quale escono i cilii come ne'polipi chiamati vorticelli
arbasino, 8-95: sono degli ordinari. escono tutti insieme, guittamente, spingendosi.
il recipiente per gli umori che del ventre escono, dietro del letto. g.
delle sue facce riceva i raggi ch'escono da quello: ma dove il primo è
. ma quei gigli ogni anno / escono ancora a biancheggiar tra folti / cesti
oscura e squallida, e quindi nientedimeno escono floridi e fiorenti rami, e non
: parlando [i predicatori] non escono sì fuori che eglino pongano il gaudio
furore e con quella tempesta / ch'escono i cani a dosso al poverello / che
-uscire i pesci dalla padella, i pesci escono fuori dalla padella: non poter più
leoni, 452: tutti quelli che escono da questo carcere politico si chiamano «
de la terra e quelle ch'escono fore a fare li rii e li fiumi
che per ogni vico e pago e taverna escono a cercar lemosina. =
di sontuose palandrane, in fondo alle quali escono teneri i piedini nudi. bacchelli,
. / di quei che mai non escono palesi, / ma sempre van con apparenza
riescono nel campo di marte quelli che escono dalla palestra del- l'arti liberali.
. produce ancora certe pallottoline delle quali escono animaluzzi come zanzare e un licore viscoso
palazzeschi, 1-75: quei panciuti che escono la notte barcollando dalle osterie. vittorini
di panico] in cui i racemi escono alquanto in fuori, come se fussero altre
l. ghiberti, 61: due nervi escono dalla pia ma- ter, la quale
j da 'l freddo e dalla fame. escono fuori / le carni raggricchiate e pavonazze
quando il tempo è sereno, i prudenti escono col paracqua, perché da un momento
di controllo delle sostanze che entrano o escono dalla cellula medesima; nelle cellule vegetali
, alto una spanna dalla radice, escono quattro frondi ugualmente in croce distinte,
dipinti da pontmartin vivono, parlano, escono fuori dal quadro tanto è vera e perfetta
. ricci, i-264: questi non escono a visitar né mandarini né altri particolari.
tener pulite le aperture ferrate per dove escono fuor dette mura... le
poi precipitandosi crepano e dalla crepatura n'escono li camaleontini. -parto dell'inferno'
quella che risulta da'peduncoli secondari che escono dai primari; peduncolo parziale il proprio
ghislanzoni, 8-101: tutte le persone che escono od entrano nella sala sono passate ad
grotte / l'ombre de'tuoi passati escono in questa notte. foscolo, ix-1-567
sente, ma la durezza e gravità non escono, dunque una virtù attiva ci
abitano tutte in una magione e quindi escono e vanno pasturando per la contrada.
vero pecchie, le quali delle loro casette escono ne'fiori. lorenzo de'medici,
parte di un alveare. questi non escono alla raccolta del miele e della cera
non si curano della religione o ne escono fuori e la trapassano come fecero i
misteri profondi sempre le scuole, onde escono i maneggi de'prìncipi. e quando
tinte, i corpi penetrano dentro, ed escono fuori dalla superficie, perdendosi i contorni
de sanctis, iii-118: quei fantasmi che escono dalle tombe non sono il prodotto ozioso
presso ad un morione, dal quale escono lauri, palmi, ulivo e pennecchi
le riflessioni giuste ed originali che gli escono dalla penna non appartengano a lui,
giordano, 2-205: di questo tesoro escono tutte le perdonanze e tutte le indulgenzie che
un gran cappotto, dal quale non escono che gli sproni. frateili, 1-140
3-453: da per tutto della terra escono isole e monti sopra l'acqua, e
cantoni delle imposte da capo e da piede escono certi perni, sopra la punta de'
dominio delle cose accertate e parecchi altri n'escono perché provati falsi o per insussistenza di
fanno in quella durezza, dalli quali escono umori..., è segnio che
son detti pescicani, a questo punto escono dal vivaio e si fanno eleggere deputati.
da quel ch'era prima che n'escono tutte le particelle venefiche, ed altro
confidenti. c. gozzi, 1-1161: escono a furia tomi pestilenti, / commedie
imperadori, / onde raggi di gloria escono fuori / ch'ogn'altro lume fan scuro
20. 000 operai, e ne escono in un anno da 80 milioni di pezzi
: una o due volte la settimana escono certi fogli, ne'quali si contengono alcune
. b. davanzati, i-33: escono de'padiglioni: che piagnisteo, che
, i-110: i fiumi medesimamente, che escono dalle lor ripe, spargono per le
le anime di coloro che fanno lor bene escono ogni anno, a'diciassette dì di
piazza della merce e robbe che entrano et escono. 9. località considerata in
sulle colombaie, per richiamo dei piccioni quando escono. 2. il colombo
piega ora si spande, / ora escono or spariscono le tende! e. danti
succinti e stretti, da cui violacee escono per lo sforzo le estremità compresse.
del guscio fuore / cento nuovi amoretti escono a un tratto. / pigola ognun
quali, mediante la rottura di quello, escono con violenza e sono gettate lontano.
un grosso ciuffo di peli, dal quale escono i fiori e i frutti: questo
le indossatrici], piroettano, ed escono in sembiante d'annoiate regine. monelli
e irreden tiste che non escono dalla comunalità pistolettante di un allievo
almi pistrini. guicciardini, 13-ix-63: escono ogni dì persone di milano per
delle odi si può dire che non escono del modulo pariniano a cui egli aggiunse maggior
spalle al palcoscenico mentre ancora gli artisti escono a ringraziare i plaudenti è una villania
, i-150: i giovani, che escono dal liceo sapendo almeno tanto di greco quanto
resta a sapere se i prigionieri del 1833 escono o no, perché l'averli illusi
carducci, iii-16-36: veramente quei sonetti non escono dai comune dei pastorali, ma certo
carducci, iii-16-36: veramente quei sonetti non escono dal comune dei pastorali, ma certo
trombe intorno ai quali in ritonda figura escono le fiondi simili a quelle del pino.
e ne'vasi che da esso cuore escono di quelle materie grosse che ho mentovate
spirale attraversata da numerosi fori da cui escono pseudopodi lunghi e sottili.
instituita in parigi nel 1794; da essa escono tutti gli uffiziali di artiglieria ec.
, i secchi di acqua sporca, escono nel corridoio recati dagli altri [detenuti
eccitante. moravia, 22-128: gli studenti escono da questo ambiente velenoso; ma proprio
. gozzi, 1-207: i libri ch'escono in paesi, dove i librai non
fra reggio e messina... escono da tutte le parti dai posti di
il ponte, onde i guerrieri / escono armati e tranno i lor destrieri.
: in francia i tanti libri popolari che escono giornalmente in luce formano agli uomini lo
ritraggano gli altri dall'errore e parlando non escono sì fuori, che eglino pongano il
si pongono i venti di fuori, che escono del mare, detti da costoro ventavoli
l'una e l'altra giuntura: n'escono umori putridi, come acqua gialla e
fuor di porta. deledda, v-1001: escono dalle loro case, vanno nelle osterie
: anche i fiumi più limpidi, ch'escono dagli emissari de'laghi, non vanno
rotaia sopraelevata, afferra le billette che escono da una determinata serie di rulli laminatori
li nasconde.. ecco, ecco! escono dal bosco. s'avvicinano. vanno
ombrello. serdonati, 9-175: non escono in pubblico se non sopra alcune lettighe
grotte / l'ombre de'tuoi passati escono in questa notte. casti, 18-16:
, 23-106: da un 'night club'escono in quel momento alcune ragazze in pantaloni
trissino, 2-2-88: quelle donne, ch'escono e van entro, / sono le
: anche i fiumi più limpidi, ch'escono dagli emissari de'laghi, non vanno
g. gozzi, 1-2: continuamente escono i postiglioni, le novelle e le
] moltiplicéuidolo all'infinito, e n'escono fuori scoppi di sonorità strèma e potente
furore e con quella tempesta / ch'escono i cani a dosso al poverello / che
fabbriche da cui con tanti stenti del povero escono quelle ricche stoffe; i miseri minatori
cellini, 675: quando cotai maestri escono un poco della loro gran pratica, per
e li topazi / ch'entrano ed escono e 'l rider dell'erbe / son di
alle dolcezze dell'arte mia, sicché escono prelibati poemi, i quali vengono dalle
lotto ': quelli a cui tocca quand'escono una certa somma a vantaggio di certe
passando il tempo a prepararsi per quando escono. = voce dotta, lat.
siano tanto trastullati, mentre che gnudi escono de le cor- pora non portandone seco
trafila, e dalla quale gli spaghetti escono precisi e completi e ininterrotti come stampe
fonte dell'africa, (fonde n'escono sì canore voci: molti altri ne
: quelle due poco diverse piante che escono nella primavera con frondi crespe molto e
1 sette vizi principali, i quali escono di questa velenosa radice, cioè vanagloria,
il cervo volante per la forma. non escono che la sera, rimanendo di giorno
sono due fenditure longitudinali, d'onde escono de'piccoli uncinetti. = voce
magistrati visitano le pezze di panni che escono dal paese, facendole esaminare da persone
per addietro; e dalle fila loro escono, al presente, innumerevoli più che per
mormorio grande simile a quello dell'api, escono processionalmente dalla terra e tutto ciò che
sulle quercie in società numerose, ed escono tutte in lunghe file per andare a mangiare
inverso de'lor colleghi; e molti escono dalla via retta e dàn- nosi ad
lietamente i tiranni. pascoli, 839: escono le sibille dai segreti / antri d'
in un profluvio di suoni inarticolati che escono dalla sua bocca come lamentazioni di dannati
i cocchieri rasati, i fornai che escono col cesto vuoto. -molto capace
profumigazione fa ritornare dentro le cose che escono del fondamento. = deriv. dal
i giovani nobili, e di là escono gli uffiziali, talché garzoncelli inesperti sono
si ribellano alle leggi del gruppo e ne escono, cessano automaticamente di essere adampetonisti,
è oscura e squallida e quindi nientedimeno escono floridi e fiorenti rami, e non
formica. di lei, quando / escono alla campagna, / parla al bimbo la
in pubblico, quasi i mali umori escono dalle interiora alle parti di fuori.
106: dalla camicia pulciosa, sbottonata, escono 1 peli del torace giallo. bacchetti
(ve- dransi le pulighe che n'escono), entra in suo luogo bene
passano il tempo a prepararsi per quando escono,... perché è un
, le donne e i figliuoli spauriti escono per 1 campi in cerca di poche rane
la battaglia... e se escono gente fuori, grandissima punga donde che
di mano in mano che le puntate escono alla luce. nievo, i-vi-307:
rive montuose coperte di foreste da cui escono rocce nere o rosse. 4
g. gozzi, 1-iii-15: escono di pupillo. ecco i licei / spalancati
dicono o fanno qualcosa, e poi escono, lasciando di nuovo il quadro alla
gioco della tombola, quattro numeri che escono nella stessa fila orizzontale di una cartella.
], 3: caprioli e lepri escono dai loro quatti alla ricerca ai cibo.
querela che certi mal fattori escono di scangano e vengono a ofendare en su
, 14-56: da quei quartieri i mendicanti escono per la questua. luzi, 3-22
si fende / ne le ritorte, escono orribil suoni. ramusio [anghiera],
il pallone o le palle che escono dal campo di gioco. dizionario dello
. quelle fumosità calde e umide che escono... dal nutrimento,..
o la raccolta di novelle che appena escono dall'ordinario. -volume in cui sono
è per lo raccontaménto ae l'anime ch'escono quinci. 3. ant
frescobaldi, 2-143: i due fiumicelli che escono del monte libano,...
percioché, aprendosi col tempo, n'escono fuori i racemi tutti carichi di granella
mettono poi le radicate di corsia, quali escono e si partono da'bottoni di proda
dalle sentenze dei tiranni, onde escono radiosi i nomi... di tutti
tecnico di 'lancio di dadi che escono tutti con lo stesso punto '?
e fantastichi, e qualora indi pure escono, mal raffazzonati appaiono con fronte e
65: gli altri poeti non escono dalla mezzanità; hanno un contenuto reso
. appose uno zocco, da cui escono tanti raggi de'quali egli è mosso;
. produce ancora certe pallottoline delle quali escono animaluzzi come zanzare, e un licore
: mediante l'aiuto di quattro raggi ch'escono dal centro, cioè dal capo di
uve, e se da cadauno occhio escono più ramelle col frutto, e finalmente se
[plinio], 18-7: le fave escono fuori in foglie, e poi mandano
, non volendo star soggetti alli mori, escono del regno e pigliano abito da poveri
in due rami incrocicchiati di ferro, che escono dall'uno e l'altro capo della
arpionare. monelli, 1-40: escono con i grandi piroscafi e corrono il
: le donne e i figliuoli sparuti escono per i campi in cerca di poche rane
fra giordano, 3-296: se i pulcini escono di sotto l'alie, sì sono
i torrenti ed i fiumi... escono furiosamente dalle foci delle montagne carichi a
noi cigni] canto e dolcissima musica, escono dalle città per udirci. g.
, che rappresenta un marmo dal quale escono acque e vi sta una fenice che
si attraversano per mezzo la barchetta et escono in fuora circa a tre braccia e
sospir del petto, e degli occhi escono onde / da bagnar l'erbe e
1-517: dalle fogne e dai chiusini escono i luridi surmolotti spiando se, dopo
sera, le ragazze si ravviano ed escono in piazza. -pettinarsi.
insuperbire. caro, i-138: v'escono del coaerinzo quelle fila così sottili,
procacciare ad essi assistenza e lavoro quando escono dalle carceri. codice penale del i88g
essa non è recipiente ai popoli che escono dall'assoluto. ranieri, 1-327: fattami
per gli umori, che del ventre escono, drieto del letto. sarpi, vii-8
boccamazza, i-1-443: quando le penne escono magre o secche o corte, questo
o corte, questo deverrà quando le penne escono subito e troppo tosto e l'uccello
co 'l pennato levando tutti quelli che escono dall'ordine. b. del bene
bartoli, 9-30-96: i buoni architetti escono regolatissimamente di regola. muratori, 7-ii-
si sfogano gli angosciosi sospiri e non escono, da chi regolatamente ama, le dolorose
rendere per inventario, e'rettori che escono a quegli ch'entrano dipo'loro,
resta a sapere se iprigionieri del 1833 escono o no. c. carrà, 522
inclinato al cono luminoso dei raggi solan che escono del telescopio; perché, quando e'
più dimesse..., quando escono fuori allora si riassettano e si riadomano.
ricercatezza. segneri, iii-3-287: quando escono [le donne] fuori, allora
. g. gozzi, 4-21: escono di pupillo: ecco i licei / spalancati
in avari, spesso sordidi, appena escono dalle luci della loro ribalta. sereni
dentro dalle mura come temine, ma escono fuori a campo e combatteno valentemente.
da quelle fumosità calde e umide che escono dal cibo..., le
o trecentomila che ogni giorno a roma escono di casa per rubare, secondo le
. panzini, iii-852: dal cova escono donne dal rictus meretricio. vestimenta patologiche
e li topazi / ch'entrano ed escono e 'l rider de l'erbe / son
in tutte le azioni degli uomini che escono dagli usi della comunalità) ridicola somigliante
rispetto a una o più altre che escono alla vista e risaltano. 'sinuosità, rilievi
una delle sue facce riceva i raggi ch'escono da quello: ma dove il primo
del povero, non dànno le riviste quand'escono, ma alla fine æl semestre o
, accurato. angiolini, xxiii-282: escono le donne nel più semplice 'desabillé'
non suonano sincere e come stravolte t'escono di bocca: e se le pronunci
i legamenti ed i nervi degli occhi che escono per loro stessi pendenti fuor della testa
del povero, non dànno le riviste quand'escono, ma alla fine del semestre o
b. davanzati, ii-607: i tordi escono dalle bande [delle ragne],
, nella stupidità. molti non ne escono più: basta osservare il vuoto nei loro
. banti, 6-23: i visitatori escono nell'anticamera, quello rimorchiato per caso
alvaro, 10-74: le ragazze escono da questi antri graziose, rimpulizzate,
s s faldella, i-4-36: escono, lo rincorrono, lo rincalciano coi
ai lavori di famiglia e non ne escono che quando il cattivo tempo è ritornato
superfluità, scabrosità e bave colle quali escono dalla forma. milizia, ii-176:
pelle, e per i pertugietti già detti escono dal corpo. e questo di continuo
scrutando, i princìpi astrusi si appianano, escono in nuova luce e li vediamo protendersi
di linneo, dalla cui mascella superiore escono due denti incisivi conici, durissimi, bianchi
rintocchi risorti / dal sonno funerale, / escono gli antichi sepolti / dall'urna.
sigoli, 183: della bocca gli escono [all'elefante] due zanne grossissime
i-5-177: le rivoluzioni dei popoli, che escono primamente dalla oppressione forestiera o domestica,
: solamente la domenica mamme e ragazze escono a spasso per vedere che c'è di
tale mistura per virtù del fumo elevato escono alcuni porri grandi e piccioli per natura
] il tempo a prepararsi per quando escono... anche i loro vecchi,
quei splendenti raggi di lucentissimo sole che escono dalie fenestre delle vostre case. caroso
e dui denti grandi, quali escono di fuori nella parte superiore della
si fende / ne le ritorte, escono orribil suoni. b. tasso, 1-1-15
lunga e dui denti grandi, quali escono di fuori nella parte superiore della bocca
entrano nello stato o che di quello escono. are. lamberti, 186: le
0-118: vera cosa è che questi sentimenti escono da una penna romana, e fu
o la raccolta di novelle che appena escono dal- l'ordinario, la commediola che
ordinanza. b. davanzati, ii-161: escono dalle porte tremila soldati di legione
delle roncagliesi, gualfon- diane, die escono sulle « novelle » di firenze e dovranno
, e rosseggiano gli occhi e quasi escono del capo. marsilio ficino, 4-36:
ghirigori, i 'chioccolìi'di lucia la escono di bocca a collana, a pallini sonori
.. intorno ai quali in ritonda figura escono le frondi simili a quelle del pino
quale forse si ricongiungono, e scendendo escono dal ventre per una apertura fra i
sono al rovescio delle cheppie, che escono a primavera dell'acqua del mare e entrano
/... / le fructura ch'escono d'onni rama, / ande valuta
di basso rilievo, in cui le colonne escono dal muro per le metà o per
per lo più opposte; i fiori escono dalle ascelle delle foglie, o pure vengono
, con tante teste di pietra che escono a fior di terra. 4
elegante persona e che dalla sua bocca escono fiumi d'eloquenza se non dolci come
grande simile a quello dell'api. escono processio- nalmente dalla terra e tuttociò che
per lo gran freddo rarissime volte escono di sotto terra. sono animali di
i musici discendono dal coretto sonando ed escono. il giullare saltabecca dietro a loro
que'ragni... cacciatori scoperti escono a predare e qua e là saltabellando e
muro ed incontanente della torre i combattitori escono. cesariano, 1-182: in chio
ras- sembrano a quelle de'noci et escono or tre or quattro attorno ai rami
mi pare, alcuna cosa sanamente, escono anche di proposito. -secondo ortodossia
185: terminata poi questa funzione, escono fuori a fare il sangaménto o esercizio
dove spacciano un vino-sanguaccio, due uomini escono, tenendosi vicendevolmente la mano sulla spalla
versi non sono voci di testa, mi escono fuora dell'anima e la spezzano:
bellicosa patria uscito? onde uscirono et escono animi altieri e pronti a sanguigne mische?
trombe, intorno ai quali in ritonda figura escono le frondi simili a quelle del pino
presso e v'entrano, o elle n'escono fuori per li venti menate, o
sono la causa, delle mani de'quali escono li sacramenti; e la santificazione del
frutti nuovi, però che le acque sue escono del santuario; e saranno li tratti
. ungaretti, xi-273: dall'harmonium escono gli sbadigli dei suoi ballabili.
portentose come il discorso di un maniaco escono, dalla sua fantasia di calcolatore accanito
dove io dirizzo il dito, che escono di mezzo le pietre e colui che
superfluità, scabrosità e bave colle quali escono dalla forma. g. del papa,
esperienza è scabroso per tutti; molti ne escono colle ossa rotte e coi visceri guasti
da cui tra alcune foglie lineari escono scafi cilindrici con grappoli di fiori odorosi turchini
: mediante l'aiuto di quattro raggi ch'escono dal centro... rendono la
s'appallottola le parole per bocca che escono fuori scamozzate e stravolte.
sera, le ragazze si ravviano ed escono in piazza con un gusto nuovo; è
lviii-433: li spagnoli quasi ogni zomo escono alla scaramuza con turchi. machiavelli,
avversari. gemelli caren, 1-v-329: escono dall'uno e dall'altro canto molti fanciulli
: fuori dalle mezze maniche della camicia escono due braccia scarnite, prive di muscoli.
che, non sì tosto scritti, m'escono dalla mente; e quando poi li
scarsi, così sprovvisti, così inservibili escono opere di scienza e di dottrina che
e di mia madre, se non mi escono dalle mani scavezzati come la canapa alla
di quei vetri di scavo, che escono iridescenti dalle tombe come se quanto resta d'
scena... è dove entrano ed escono gl'istrioni. c. i.
piega ora si ande, / ora escono or spariscono le tende! baldi, 6-4
diritto delle robe, che entrano ed escono del zidem, la metà è di
! e quali stenti duelli verbali non escono a questo riguardo dal fioretto dello scrittore
drappo, / per coprirle allora ch'escono / dal teatro un po'sudate,
, e perciò i muti e gli scilinguati escono in suoni che sono canti.
da'loro grandi, morbidi e nerissimi occhi escono scintilledi fuoco. c. boito, 270
bianchetti, 1-259: fra i più rozzi escono di trattoin tratto scintille d'intelligenza stupenda.
un altro, cioè se le scintille ch'escono dal pelo de'gatti quando si frega
infernale, dai capelli quando mi pettino escono scintille. 12. meccan. accensione
in 'capriccio spagnuo- lo', le ragazze escono dalle manifatture tabacchi. gadda conti,
sbarbaro, 1-54: anche le vette escono dalla scorza di ghiaccio che si scioglie
, / pensando a'libri ch'oggi escono fuori / e alla scioperatezza che s'adora
adora, / sento che freddi m'escono i sudori / per il dolor che il
, ii-19-400: parevamo due scolarelli che escono dalla scuola, e si vanno accapigliando
alla scompaginazione. filari che escono sopra terra e in tutte le sue scompaginature
che non sì tosto scritti, m'escono dalla mente; e quando poi li cerco
a scoprire i fonti da'quali escono le nostre buone o cattive azioni e i
gozzi, i-25-223: come accade quando escono fuori dell'albergo i padroni, che si
mettete fuori questo diritto; le parole escono scorticate dai denti stretti e su le labbra
sbarbaro, 1-54: anche le vette escono dalla scorza di ghiaccio che si scioglie
a scorza il cuore e il cervèllo onde escono. albertazzi, 25: il lavoro
che, si nascondono paltonieri istrioni ch'escono in palco a vi truova più
coordinazione manuale - [molti candidati] escono paurosamente dai bordi e bucano la carta
dlmperadori, / onde raggi di gloria escono fuori, / ch'ogn'altro lume fan
piastrelle a mo'di scudi. questi animali escono solo la notte; corrono velocemente sul
parola di amore ai loro pianti, escono fuori dal tugurio paterno per sdimenticare i
da ardere. berni, 130: escono in lombardia fuor le pellicce, / cre-
, quando ne lo smontar di gondola escono per la popa. - ah,
anatomici), in virtù della quale escono dalla loro sostanza le molecole interne,
; recesso. panigarola, 3-ii-698: escono i prelati da'loro segreti nelsantuario. muratori
so- glion chiamarsi quegli uovicini dai quali escono, cioè nascono, altrettante larve di
, lxxxix-i- 228: le parole escono a stento dalla semichiusa loro bocca.
da una linea verticale, dalla quale escono due armi accoppiate (uno scudo)
il sentimento della notte, quando le paure escono dai decrepiti muri e l'infelicità si
/ sospirdal petto, e de li occhi escono onde. p. zambeccari, xxxvii-66
televisive o per indicare quei giornali che escono (o uscivano) nel pomeriggio. -corriere
uguali, contorni aspramente serpeggianti, onde escono e non trovano la strada per rientrare.
e nel levarsi poscia s'aprono et escono di sopra all'acqua. soderini, i-9
e. lecchi, 13-352: massimalisti serratiani escono dallo sciopero battuti. c'è una
i sette vizi principali, i quali escono di questa velenosa radice. g. bargagli
la cagione ai ventri delle nubi ond'escono quei venti. codice napoleonico [regnod'italia
, che forano il grano e n'escono poi convertendosi in farfalle, così il grano
un poro o con una fìssura dalla quale escono i granelli seminiferi sotto la forma di
e sforniscono il campo, e allora escono i nostri e lo mettono in rotta.
in sogno certi letti che la sera escono dal muro e la mattina vi rientrano:
barilli, i-134: cieli nuovi escono dalle spaccature della sfugare, intr
, / e di tal le sgradevolezze che escono, assai spesso, dalle bocche decosa
[i viandanti] per fino che non escono di uelle viscere di quei monti,
piano, ma in sguincio dei gironi che escono in reggeva il 'samovar5. jovine
il messia. pascoli, 839: escono le sibille dai segreti / antri d'
quella adunanza a un giardino da cui escono effluvi che imbalsamano l'anima, in cui
primo partito, le due aree politiche escono dalle urne praticamente appaiate. -estrema
tenere ed i fusti sottili dei quali escono i capnuoli, con i quali attaccandosi ai
i rami dal basso fino alla cima escono dal tronco intorno intorno a modo di una
sminuisce, molte parti di materia eterea escono dalle parti superiori del termometro.
: 'smodulano': quelle vibrazioni sonore che escono dai limiti prescritti. = comp.
forestieri, quando ne lo smontar di gondola escono per la popa. -smontare dalla nave
. bonghi, 90: dalle masse turrite escono appena i gesti brevi di mani giunte
, i 'chioccolìi'di lucia la escono di bocca a collana, a pallini sonori
. rosmini, 5-2-263: quelli che escono dal seno della chiesa, benché privi
: 'solia': l'ultimo lembo donde escono le acque di un canale, di un
addormentati fanno loro facende, e talvolta escono fuori di casa, e bene spesso incorrono
riuniti per distretto, e qualunque volta escono da questo per esercitarsi o servire, hanno
vengono accettate per il trasporto fino a quando escono dalla dogana o dal porto franco.
credi che le parole... perché escono dalla bocca tua debbano sonar per me
i medesimi poi, ogni due settimane escono in publico a ragionare al popolo,
a'vizi, alcuni suoi nascosti vizi subitamente escono fuori e mostrano il soprarrecato infignimento.
in questi rinomatissimi canoni cronologici ch'ora escono in luce. tenca, 2-170: il
in avari, spesso sordidi, appena escono dalle luci della loro ribalta, io
. brancati [plinio], 9-19: escono in terra quilli anche quali se chiamano
incontrano e dopo qualche tratto di nuovo escono alla luce. fortis, 1-158:
24. flusso di acque che escono dalle rive o defluiscono da un luogo
vivono con una perfettissima libertà... escono quando vogliono, vanno dove vogliono,
lii-13-246: condotti a questa perfezione, escono con grado di giannizzeri o spahis,
cli- sciografo al tratto è che essi escono dalla macchina già muniti di spalla per
loro innocenza o le meschine loro colpe, escono a spandere l'infezione di cui là
si piega ora si spande, / ora escono or spariscono le tende!
e mezzo, strette, delicate, che escono aggruppate dalle guaine radicali e nella maturità
, le donne e i figliuoli sparuti escono per i campi in cerca di poche rane
nelle parti montuose e per i fonti escono libere d'ogni salsedine. siri,
amendue i lati, dalla cui cima escono le reste lunghe e sottili. passeroni,
. gozzi, 1-207: i libri ch'escono in paesi dove i librai non abbiano
: queste signore della giornata, che escono dalle monache,... non sanno
parti, poiché le arterie spermatiche ne escono a portare e le vene vi entrano
versi non sono voci di testa, mi escono fuora del- l'anima e la spezzano
d'anni, e le donne che escono la sera a passeggio, con l'abito
villi e li princìpi de li nervi che escono de la spina, sapiando che tè
sta tutto intrinsecato in tal pensiero, escono fuori del fagotto improvvise le acute strida di
, ma ben sì dagli spiriti ch'escono dal canto. g. gozzi, i-21-99
come ch'ella li mova, / escono spirti d'amore infiammati, / che feron
spogliano dalla vecchiaia nella primavera, quando escono fuori della terra. giuliani, i-245
mostra nella loro superficie subito che elle escono dalla sorgente, il quale colla dimora si
i semi o spore, le quali spesso escono fuori per la distruzione della pianta.
lo inganno, li lascia andare; escono a sproposito gl'imboscati, vannogli addosso.
le pale e le pareti interne, escono dal fondo del mantello, mentre i residui
e simile, dai commenti della quale escono le stoppe che servirono a calafatarla,
oscura e squallida, e quindi nientedimeno escono floridi e fiorenti rami, e non si
sapere, così come una fontana onde escono molti rivi e corrono qua e là,
periodica: l'insieme delle pubblicazioni che escono regolarmente a scadenze fisse (settimanali,
periodica: l'insieme delle pubblicazioni che escono saltuariamente o in numeri unici. -
nostro cuore, e della bellezza donde escono essi gli spiriti di lui stampando, 1'
, 7-147: le stampe della basilica pisana escono dalla stamperia del rossisolito. galeani napione
quale si segnano i cinque numeri che escono al lotto, e si appicca sopra le
ostinato ed accanito degli altri romanzi, che escono da uno stato di materia e ideazione
giro; e da'crittogamisti quelli che escono dal medesimo centro allargandosi poscia a guisa di
fiorentino, 3-27: a guisa di nocciolo escono del terreno sei o sette o più
. s. errico, i-144: escono alfin da'salsi ondosi umori / e
6-xiv-321: alla caccia e alla pesca escono [le donne] in istivali unti e
dalla parte dentro del cuore delli uomini escono li mali pensieri, cne sono adultèri,
25-iii-1992], 11: due imputati escono a testa alta con in tasca una sentenza
cellini, 675: quando cotai maestri escono un poco della loro gran pratica,
s'appallottola le parole per bocca, che escono fuori sca- mozzate e stravolte. soffici
messi alle strette dalla fortuna, n'escono facendo del bene. -situazione complessa
sta tutto intrinsecato in tal pensiero, escono fuori del fagotto improvvise le acute strida di
loro faccia e rosseggiano gli occhi e quasi escono del capo. ariosto, 45-50:
scottoni, xl-135: nei giorni ancora che escono, non dovrebbero andare a sturbare i
mare quando alcuna volta in un subito escono sopra tacque. machiavelli, 1-i-230:
ci coprono il cervello e poi ci escono a sciami dalle orecchie e dalle narici,
, 4-58: sento che freddi m'escono i sudori / per il dolor che il
super 'sopra'; le var. che escono in -io sono per sovrapposizione di superbia.
superfluità scabrosità e bave, colle quali escono dalla forma. 8. smodatezza
santo sono quasi fiori supersustanziali che escono da quella radice. = voce
antichi. romagnosi, 18-63: i vampiri escono di notte ad inondare la terra nel
s'appiglia superstiziosamente a'vocaboli e n'escono mostri. -con ottuso fanatismo politico.
1-517: dalle fogne e dai chiusini escono 1 luridi surmolotti spiando se, dopo un
, 7-7: gli usciami... escono e siccome giovani persone si vanno volentieri
ginzburg, iii- 1287: le ragazze escono al lavoro. alcune camminano con passo
passan con una genuflessione in scorcio e n'escono mezzo dannati. d'azeglio, 2-156
foglie, e di giorno si sviluppano et escono fuor delle oglie. galileo, 3-1-177
fanno certe intaccature, e per quelle tacche escono gocciole le quali s'assodano. tanaglia
fine per libbra e vannone per marchio come escono della zecca 91 de'detti taccolini a
resti in mezo. inventario di escono, i quali pezzi così spiccati, di
questi rami in que'pezzi che ne escono, i quali pezzi così spiccati, di
. lamento di fiorenza, 27: escono [i fiorentini] fuori del castello /
l'essenze, o gli spiriti, che escono da un tamburlano, quante sono le
bibbiena, 188: se li inimici escono di quella tana potriano incorrere in tale
spalle al palcoscenico mentre ancora gli artisti escono a ringraziare i plaudenti, è una
... è dove entrano ed escono gl'istrioni. fagiuoli ii-179: ai passeggi
giovani a questa bella temperie dell'aria escono. campanella, 1004: tutte le campagne
furore e con quella tempesta / ch'escono i cani a dosso al poverello. pulci
si piega ora si spande, / ora escono or spariscono le tende! pantera,
verso di loro in ascolto, mentre essi escono per la seconda porta a destra.
in inghilterra gli aspiranti alla marina non escono da un collegio; s'imbarcano immediatamente sui
cura del tenesmo, in cui parimente escono molte viscosità, consiglia l'uso delle
scoprire chi stampa i continui foglietti cne escono contro i ministri ed il partito e bisogna
tesson tele purpuree, e finge api che escono e tornano a fabri- care i loro
ascoli, 2776: e subito che ne escono dalle uova / li suoi figliuoli [
pavese, 1-36: dietro a talino escono due donne, col fazzoletto rosso in testa
, con tante teste di pietra che escono a fior di terra. -mezza
circa al solstizio della state se n'escono la notte volando le cicale. serpetro,
, 1-ii-574: dal teatrino della piazza escono inservienti portando due timpani e un violoncello
scienze e delle arti carducci, ii-2-293: escono due dispense al mese, di cinque
di chiamar tisano el kilo liquori che escono di lessatura d'alcuna cosa in acqua.
pavese, 3-10: lapiti e centauri escono da quel mondo titanico, in cui
. foscolo, vi-178: i cosentini patrioti escono in campo aperto per dar battaglia.
nelle notti di luna,... escono allo scoperto. -in espressioni
lanaino [plinio], 186: escono in terra ancora e'topi marini e
di pubblicazioni. segneri, ii-599: escono del continuo alla luce nuovi panegirici del
sono due perni di metalo, che escono dalla superficie esteriore del cannone, a
di quelli traboccanti ma lenti, che escono da sotto le case per una griglia nera
, e dalla quale gli spa- hetti escono precisi e completi e ininterrotti come stampe
, 36: vediamo che li fumi che escono de le legne, alcuni essere tanto
ruote del carretto. da quei cavi escono i granelli della semente che sono contenuti in
davanzati, 3-18: per li esalamenti che escono della terra ancora si tramutano i corpi
, tracorrono e in tutto 'l corpo escono di loro usato e posato abito e inasprano
48-131: forte travaglianti / allora uomini n'escono nascendo, / amara sofferenti misventura.
traversati nel capo, che se non escono, né ora né mai non potrò dire
nella terra inverso i'levante, elle escono verso il ponente; e quelle che entrano
e quelle che entrano verso ponente, escono verso il levante; altressì aviene del traverso
fagiano] nascono al lume, cioè escono dell'uovo. s. giovanni crisostomo volgar
la parte più acuta, della quale poi escono le radici. fenoglio, 1-i-2197:
: tre assi cartesiani di riferimento che escono dallo stesso punto e che sono perpendicolari
dolori / e i gridi del mio cuore escono lenti / boccaccio, i-47: deh!
ogni luogo, e se li inimici escono di quella tana potriano incorrere in tale
: che è di grantorre i combattitori escono. = trascrizione erronea, ma tramandata
classe sono estratti a sorte; successivamente escono tutti per turno d'anzianità 11
6-ii-182: si vuole da'giovani che escono di collegio, esser più che mai
infermità e di morte, qualunque volta escono della loro natura, e lasciano la loro
scarpette nere. piovene, 7-194: escono, queste automobili, nelle grandi occasioni,
negazioni della proprietà e della religione, escono gli uragani a centinaia. oriani, x-13-
sia l'uomo sollecito degli usciami ch'escono. landino [plinio], 169:
esci, esce, usciamo, uscite, escono, cong. pres. ésca,
fanno certe intaccature, e per quelle tacche escono gocciole le quali s'assodano: e
ha chiuse: e così molti fiumi escono furi, con antichi tremori del mondo;
si incontrano al mare maggiore e quivi escono sì com'è loro natura. leggenda
non vede che da per tutto della terra escono isole e monti sopra l'acqua;
loro addosso, sono e'rami che escono del tronco, dico e'principali. muratori
di sopra un fiasco, da cui escono due rami d'alberi. 6
anzi tutti gli scrittori e tutte le opere escono, quanto allo stile, da una
e il ferrari. è notevole che ambedue escono dalla scuola del romagnosi, che è
buoni sempre sono poveri; né mai escono di servitù se non gli infedeli e audaci
fumidi vapori / che con labile volo / escono dal paiolo. calvino, 6-135:
amicis, ii-316: zaffate d'odori ghiotti escono dai grandi 'restaurants', di cui
d ^ alcuni alberi si producono e ne escono quei zanzali che si sono detti di
pascarella, 2-241: mentre i deputati escono e i delinquenti entrano un concerto suona