, iii-120: fuor d'una mirtea macchia escon secrete / due tortorelle mormorando a'baci
del re norvegio. idem, 12-43: escon notturni e piani, e per lo
purg., 3-80: come le pecorelle escon del chiuso / a una, a
piena ne véne / de le lagrime ch'escon de'sospiri, / ch'abondan tanto
lo scorrere. tasso, 19-8: escon della cittade, e dan le spalle /
purg., 3-83: come le pecorelle escon dal chiuso i... /
2-28: e cosi in trenta dì escon fuori le spine, le quali così
come è chiaro 'l giorno, / sollecite escon fuori alla divizia / de'fior,
56-75: ancor ne li occhi, ond'escon le faville / che vi infiammano il
, / quanto asciutti i miei denti escon da tavola. d'annunzio, iv-2-912:
sfavilla: / e fuor de la visiera escon ardenti / gli sguardi, e insieme
, / quanto asciutti i miei denti escon da tavola. carducci, 694: con
la pentola bolle, que'vapori che escon su, non son altro che acqua
purg., 3-81: come le pecorelle escon dal chiuso / a una, a
labirinto. tasso, 19-8: escon de la cittade,... /
e rigato / di quelle lagrime ch'escon dagli occhi / dove soleva dimorare amore
fioche e mozze / dal petto escon le voci. monti, vii-1053:
, fisiteri, orche e balene / escon del mar con monstruose schiene. idem
, / le gioie che schizzando n'escon fuori, / cadon a'piedi lor nella
buchi, -che, come da quello escon i bastoni di polvere, che vanno a
memore dell'antica generosità fa uno scarto escon dal gruppo nugoli di mosche. pavese
altra di quegli che del tutto non escon di regola. di capua, i-511:
grotta, allor che al sole / escon dal buio. alfieri, i-22: questa
ai buratti delle dottrine economico- politico-sociali, escon dall'università che non sanno fare una
saba, 98: cerei sinistri odori / escon dalla cappella. alvaro, 9-69:
però, parole nate di sospiri / ch'escon del pianto che mi fende il core
purg., 3-79: come le pecorelle escon del chiuso / a una, a
. g. rucellai, 584: com'escon la mattina de le porte, /
: novellamente le be- negne stelle / escon da l'oceano al nostro clima. ariosto
tra gli colmi / de l'umil case escon le torri escelse. milizia, ii-207
che gli congela i mocchi che gli escon dal naso, come i ghiacciuoli pendenti
, parole nate di sospiri / ch'escon del pianto che mi fende il core,
fama e'fatti. tansillo, ix-609: escon dal maggior fondo del mio petto /
ix-274: né più fuor del tuo petto escon sospiri, / di dolor segni manifesti
i correnti, le teste de'quali escon fuori sino a essi regoli; e questo
animali. redi, 16-iii-375: escon l'uova fuor del corpo della
g. rucellai, 284: quand'escon l'api de i rinchiusi alberghi,
chiaro 'l giorno, / sollecite escon fuori alla divizia / de'fior, per
che gli congela i mocchi che gli escon dal naso, come i ghiacciuoli pendenti
. frezzi, iii-10-105: dall'ira escon battaglie ed omicidi, / insulti, oltraggi
, / a diece, a cento escon fuor chiare e belle. ariosto, 30-79
'usano gli sciptori quando a qualche fine escon de proposito come el poeta qui è
una ridda di spiriti bianchi / ch'escon dal freddo dell'eternità. 6
, allor che al sole / escon dal buio, e al luminoso strale /
conosceva l'altro. ariosto, 22-13: escon del bosco dopo un gran discorso;
/ di quei sospir ch'allor m'escon del petto? tasso, 13- ii-55
che da'begli occhi, on- d'escon le faville, / che sole hanno vigor
note, / che dall'interna mente escon divine, / per confermarne in voi
, 2-23-53: come dal cel turbato escon duo troni, / e duo venti
i piccioli mortali / dominati dal tempo escon di novo / a popolar le vie
i piccoli mortali / dominati dal tempo escon di novo / a popolar le vie ch'
, purg., 3-80: le pecorelle escon del chiuso, / a una,
. davanzati, ii-185: alle cinque miglia escon loro i germani addosso: i più
canicula s'ascondono: quando poi cade escon fuori. = cfr. enante1.
morta, e gli spropositi che gli escon di quella sono eruttati con una lentezza fredda
la consorte / ei pensa, ch'escon de le patrie ville / con vigili pupille
. frezzi, iii-10-105: dall'ira escon battaglie ed omicidi, / insulti,
11-251: è l'ora che le fabbrichine escon di fabbrica con i capelli polverosi.
apostoli pullularono in giudea come i serpi escon dalle tane all'arrivo del solleone.
deliberatamente, ormai le mie fantasie mi escon fuori immaginate. 10. qualsiasi
zanella, vi-731: laggiù nella pianura escon dal candido / mar palagi e tuguri
., 3-82: come le pecorelle escon del chiuso, / a una, a
la mia vigilia. cicognani, 1-99: escon dall'università che non sanno fare una
villanzoni mal nati e peggio cresciuti ch'escon di qui senza neanche dirmi grazie.
/ che da'begli occhi, ond'escon le faville, / che sole hanno
hai mangiati tanti fegatelli, che t'escon pel capo. aretino, ii-209:
lo tenghiamo. delfino, 1-106: escon talora / dalle pene i diletti, /
, parole nate di sospiri / ch'escon del pianto che mi fende il core,
dì. grazzini, 181: questi non escon fuor se non di notte, /
/ con lieti plausi festeggianti in folla / escon gli argivi ad incontrarlo. carducci,
: qual i fumi sulfurei ed infiammati / escon di mongibello e 'l puzzo e 'l
stroncare » e dalla mia bocca non escon che vipere e fiamme. 15
: qual i numi sulfurei ed infiammati / escon di mon- gibello e 'l puzzo e
testuggini marine, che, quando figliano, escon del mare, e vengono a deporle
villane ripulite. nieri, 241: escon fuori dell'osteria, e lì al buio
, fisiteri, orche e balene / escon del mar con monstruose schiere. citolini,
a dir così. tansillo, 135: escon dal maggior fondo del mio petto /
, 1-57: da una selce percossa escon faville, / e cava il marmo al
nella caligine dell'antichità dalla quale non escon che ombre e sogni che non montano
l gran lume gli offende, / non escon fuor se non verso la sera.
m. cecchi, n: ma costoro escon
). boccaccio, iii-3-27: né escon delle sicule caverne, / allora ch'
dolente / de'miei sospiri, quand'escon di fore, / non gabbereste la
come è chiaro 'l giorno, / sollecitate escon fuori alla divizia / de'fior,
sibila, e fischia, / e si escon fuor di lei faville in garra,
: volete voi giocar che le proposte / escon subito fuor che domandiamo / ogni sodisfazione
alle grazie / ch'or di tua mano escon del marmo. -figur. giovane
deliberatamente, ormai le mie fantasie mi escon fuori immaginate secondo quella fantastica legge.
purg., 3-84: come le pecorelle escon del chiuso / a una, a
essere improbo; di ond'escon i venti che improcellan tutta la grecia.
. buonarroti il giovane, i-334: escon su certi pesciacci impronti, / de'quali
rabbia e più che mai crudeli, / escon i mori ed arman bajazzette, /
qual i fumi sulfurei ed infiammati / escon di mongibello e 'l puzzo e 'l tuono
/ che i versi che del petto me escon forza / ebbero ad infiammar di me
tacqui. berchet, 211: ma non escon no gl'infanti, / ché la
redi, 16-ii-28: altri amoretti intanto escon dall'uova, / e con quei
, per non interrompere / questi ch'escon or fuori. muratori, 11-205: sembra
che fa il cacciatore si spaventano, escon dal nido e dànno nella rete. campatila
.. perché le parole non ti escon de la lingua con furia, né ci
lenta, / per modo tal non escon mai d'affanno. chiabrera, 1-i-354
quando in cielo / con la candida luna escon le stelle / irradianti, e senza
guardate i lampi luminosi ardenti / ch'escon del vostro stil. cesarotti, 1-xi-320:
, umide fuori / di tremulo fulgore escon scintille. batacchi, i-18: tace,
spiriti dolenti disviati, / che n'escon de lo cor, che trovan meno,
del pelo e delle chiome, / escon tremanti fuor dei loro agguati i pidocchi
, / [le api] sollecite escon fuori alla divizia / de'fior, per
cure, tra le dita della qual mano escon fuori certe lunghe liste di barba.
gran lume gli offende, / non escon fuor se non verso la sera.
le nari gonfie accesi fumi, / escon lampi da i lumi. rajberti,
, 180: al primo tuon di marzo escon fuori tutte le serpi. marzo,
, ii-56: alcuni bambini ben maturati escon da sé e vanno incontro alla levatrice
, eglino 'nella e se n'escon sempre, 'darmelo, fartelo 'e
, 71-95: onde parole et opre / escon di me sì fatte allor ch'i'
cielo sereno. / dalle grigiastre basi escon rigagnoli / frementi in rauca melopea sonora
spiriti dolenti disviati, / che n'escon de lo cor, che trovan meno,
di maschi e di femine tutti allegramente escon fuori alle ville, e cantando di poi
è distinta in due rotelle, / ond'escon molte sferze in mezi nodi.
amorosi / fuor d'una mirtea macchia escon secrete / due tortorelle mormorando a'baci
: se fra gli altri sospir ch'escon di fore / del petto, come
freddo che gli congela i mocchi che gli escon dal naso, come i ghiacciuoli pendenti
fame / per più dì molestati, escon dal bosco. g. p. maffei
] i lampi luminosi ardenti / ch'escon del vostro stil, quand'ei ri-
petrarca, 71-96: parole et opre / escon di me sì fatte allor ch'i
espero amorosi / fuor d'una mirtea macchia escon secrete / due tortorelle mormorando a'baci
, iii-4-44: oh caro a quelli che escon da le bianche e tacite case /
e sibilanti, / smisurati ed urlanti / escon, foco spirando. loredano, 1-11
tu hai mangiati tanti fegatelli, che t'escon pel capo. -senza dire
: fioche e mozze / dal petto escon le voci. casti, i-1-390: geppa
purg., 3-81: le pecorelle escon del chiuso / a una, a due
/ che senza biasmo in giostra / escon oro e virtute. c. i.
naso ': le cose più vicine gli escon di mente. ferd. martini,
onde... /... escon perfetti / nitidi fogli e lucidi papiri
. g. rucellai, 248: escon tapi de i rinchiusi alberghi, /
dalla midolla spinale dell'osso sagro ne escon cinque paia [di nervi]..
buon campo romano. tasso, 12-43: escon notturni e piani e per lo colle
grazie / ch'or di tua mano escon dal marmo. -di bel nuovo'
lume gli offende, / non escon fuor se non verso la sera. boccaccio
m'entran per un orecchio e m'escon per l'altro. bonsanti, 4-508:
, ancor essi teneri, dai quali escon fuori i fiori di color d'erba.
c. i. frugoni, i-9-15: escon già da i cupi fondi / i
355: * i pesci escon fuori della padella ': quando si perde
uomini d'arme i giovanetti subito che escon di paggi o della scuola. m
/ questi... / se n'escon ruzzolando. = deriv. da palare2
freddo che gli congela i mocchi che gli escon dal naso, come i ghiacciuoli pendenti
biltà ch'adorna fl viso / aond'escon di due lumi le fia- melle,
bello e dolce labro, / quindi escon le cortesi parolette / da render molle ogni
aspersa di natio cin- nabro / ond'escon le cortesi parolette. alfieri, 1-514:
iii-85: né d'una stessa foggia escon le olive: / orchidi l'une
lui pavoneggiare / tanti vaghi color ch'escon del viso, / che credo che narciso
purg., 3-79: come le pecorelle escon del chiuso / a una, a
, 71-96: parole et opre / escon di me sì fatte allor ch'i'spero
margo illustre affrena, / ruscelli n'escon limpidi e lucenti. e. zanotti
. arici, i-293: dai pertugi escon del monte / tumidi torrentelli al discoverto.
ibidem, 355: 'i pesci escon fuori della padella'. quando si perde quello
: l'acque di fonti, le quali escon fuori di luoghi sabbiosi, arenosi e
bellincioni, ii-69: le cintole ch'escon da le pialle. citolini, 413
e molto antico; e de'piantoni ch'escon di terra catuno è grande. aretino
cader del pelo e delle chiome, / escon tremanti fuor dei loro agguati / i
del pelo e delle chiome, / escon tremanti fuor dei loro agguati / i
mostra le corde e dalle scarpe rattoppate escon le dita a goder dell'aria aperta:
lapidarla. sercambi, 2-ii-206: non escon preste sì quadrella o pietre / da
se può secur che son sorelle / qual escon fuor del primo mur rotondo / con
suavi vivande. lippi, 3-3: escon colle canne e co'randelli / i
poi grida: vedi, quanti apprezzatoti / escon dalla dottrina c'ho pisciata. de
[acque] per sottilissimi canali guidandosi escon vari pispini in diverse parti, e cadendo
, fisiteri, orche e balene / escon del mar con monstruose schiene. caro
guardate i lampi luminosi ardenti / ch'escon del vostro stil, quand'ei risuona /
con lieti plausi festeggianti in folla / escon gli argivi ad incontrarlo. botta, 5-233
stella tramontana / e le polite guance escon del sole, / la bocca e
mostra le corde e dalle scarpe rattoppate escon le dita a goder dell'aria aperta
dormire sulle populee rive del lambro, escon tutti i giorni i lattivendoli.
piatire, / oltre che tossa tutte escon di festa. metastasio, 1-iv-30: vado
de'sospiri / quando di vaghi lumi escon da'giri / sembron acque cadenti,
vicino, fidati nelle lor pratiche, escon tosto al combattimento: e al primo scontro
vivomi de'divini alti concetti / ch'escon da tanto ingegno e sì pregiato.
che sì belle e sì pregiate vi escon di bocca. -vasto, approfondito
fa li miei spinti gir parlando / ed escon for chiamando / la donna mia,
: ancor ne u occhi, ond'escon le farile / che m'infiammano il cor
veloce. sercambi, 1-i-430: non escon preste sì quadrella o pietre / da
rucellai, 2-15-8-627: alla debolezza dell'uomo escon di bocca sovente molte cose a caso
, amico, certi nasonacci proboscidali ch'escon dal punto della visual simetria e non
'nocentine ', le quali non escon fuori se non una volta l'anno,
chiare e belle; / e quelle ch'escon de'folti e prunosi, / hanno
rose, / ma sempre dal tuo labbro escon pungenti / parole amare fra le lodi
che scacciati delle voci i semi / escon per bocca avviluppati insieme. forteguerri,
vedete, amico, certi nasonacci proboscidali ch'escon dal punto della visual simetria e non
pensieri iddio detesta, / onde malvage escon parole ed opre; / ed i
pensieri ama e comprova, / onde pure escon poscia opre e parole. maratti zappi
: attenti, miei auditor, ché già escon fuora / palme parole (amorose quadrella
purg., 3-84: come le pecorelle escon del chiuso!... /
/ come i miei sentimenti / ch'escon per rabbia de'lor luoghi sciolti. tasso
simili al pugnitopo, presso alle quali escon certe come piccol tralci su'quali nascon
awertiam, perché da quei pantani / escon con lance a schiere i
pella. brusantini, 12-32: com'escon l'api a la stagion novella,
. zannoni, 5-7: alcuni non escon mai più, come il poema di
carducci, iii-12-169: dalle scarpe rattoppate escon le dita a goder dell'aria aperta.
suo disserra, / gli arrabbiati fratelli escon frementi. mascheroni, 8-4: osiri regnator
renderlo bello. ariosto, 7-13: escon le cortesi parolette / da render molle
poiché di regie vesti / la cinsi, escon rilampi magnanimi e celesti.
e dal cui petto fiumi / divini escon d'ambrosia. berchet, 311: ecco
tagliatura, come rimettono rerbe, ma escon fuori dalla radice. f. d ambra
basta ravvisar la luce, se mai escon fuor della terra, per correre tosto
e tutti gli altri con la lattuga insieme escon fuori, ciascuno col suo sapore.
... come scoppia, n'escon fuori tanti formigliolini: vedesse che brulicame
un bello e dolce labro, / quindi escon le cortesi parolette / da render molle
i lampi luminosi ardenti, / ch'escon del vostro stil, quand'ei nsuona /
? zannoni, 5-6: alcuni non escon mai più, come il poema di quel
piena schiera tutte [le formiche] escon fuori. soderini, i-380: in questi
giuntatori e stradaiuoli; e tutti quegli ch'escon fuor del paese diventano solenni tabacchini,
dì così lucenti / i vermi brulicando or escon fuori. -adatto a rodere
'conti, ii-6: dalla bocca rosata escon parole / che fan d'un marmo
distinta in due rotelle, / ond'escon molte sferze in mezzi nodi.
ingrate. ariosto, 7-13: quindi escon le cortesi parolette / da render
corde della cetra, i suoni / n'escon... rozzi e miseri. giuliani
che da fusta over da muro / escon. da queste ognun si guardi e celi
: l'acque di fonti, le quali escon fuori di luoghi sabbiosi, arenosi e
la trovo piena de sagitte / ch'escon del lato, nel cor me s'ò
volete voi giuocar che le proposte / escon subito fuor che domandiamo / ogni soddisfazione
mura. sercambi, 1-i-430: non escon preste sì quadretta o pietre / da
11: crepuscolarismo, futurismo, ermetismo escon di scena; al loro posto subentra
). ariosto, 7-13: quindi escon le cortesi parolette / da render molle
bocca aspersa di natio cinnabro / ond'escon le cortesi parolette, / che qualor
uno scoppazzone. pascarella, 2-167: escon dalla caserma due ufficiali, scherzando, come
. berni, 150: le composizioni escon sovente / che fan perder la scrima
figli e la consorte /... escon de lepatrie ville / con vigili pupille /
uomini d'arme i giovanetti subito che escon di paggi o della scuola. bisaccioni
all'olimpico agone, / come quando escon fuor degli steccati, / con frequente
se'chiasmo / con brutte rime ch'escon di tua secchia. 9.
156: le travi a poco a poco escon del segno / e fan già risentire il
1-5 7: da una selce percossa escon faville / e cava il marmo al fin
sciolta, / bafusse sventra e gli escon le budella. -conoscere i cavalli
che si dire e un tratto / escon del seminato. giuliani, 1-48: il
, purg., 3-84: le pecorelle escon del chiuso / a una, a
/ come i miei sentimenti / ch'escon per rabbia de'lor luoghi sciolti.
: al primo tuon di marzo, escon fuori tutte le serpi. ibidem,
., 3-85: come le pecorelle escon del chiuso / a una, a due
orridi e sibilanti, / smisuratied urlanti / escon foco spirando. f. f. frugoni
sibila e fischia, / e si escon fuor di lei faville in garra. galileo
, 71-95: parole et opre / escon di me sì fatte allor ch'i'spero
che gli congela i mocci che gli escon dal naso come i ghiac- ciuoli pendenti
guidette, umide fuori / di tremulo fulgore escon scintille. d'annunzio, iv-2-35:
fai placido soggiorno. parini, 381: escon le pecorelle / dal lor soggiorno odioso
.. che specialmente in marzo ed aprile escon fuora a solinare tutte amore e rabbia
cader del pelo e delle chiome, / escon tremanti fuor dei loro agguati / 1
... e le ragazze, com'escon di casa, bisogna che attendan chi
freddo che gli congela i mocci che gli escon dal naso come i ghiacciuoli pendenti dai
una, / a diece, a cento escon fuor chiare e belle. nannini [
nuova spezieria del mio amaro cervello non escon più suavi composte. metastasio, 1-v-443:
mercé chiamando sempre ne'sospiri / ch'escon di for, quando l'alma si vede
come da'corpi elettrici per eccesso e stuzzicati escon faville e fiocchi di luce.
quanti modi latini potrei io squadernargli che escon di ogni regola! carducci, iii-23-23:
purg., 3-80: le pecorelle escon del chiuso / a una, a due
tasso, 7-42: fuor de la visiera escon ardenti, / gli sguardi e insieme
invia, / quando pallide l'ombre escon di stige. ghislanzoni, 16-240: le
da'corpi elettrici... stuzzicati escon faville e fiocchi di luce.
4-8: 1 fumi sulfurei ed infiammati / escon di mongibello e 'l puzzo e 'l
grado superno. boccaccio, iii-3-27: né escon delle sicule caverne, / allora ch'
fra loro, sussultando; dalle labbra escon suoni indistinti. d'annunzio, iv-2-76
doni, 2-20: tutti quegli ch'escon fuor del paese diventano solenni tabacchini,
e tutti lunghezza desiderata. quegli ch'escon fuor del paese diventano solenni tabacchini,
tagliatura, come rimettono l'erbe; ma escon fuori alla radice. oliva, 155
credano beltade /... / non escon fuor sì che le veggia il sole
.. e le ragazze, com'escon di casa, bisogna che attendan chi incontrano
deliberatamente, ormai le mie fantasie mi escon fuori immaginate secondo quella fantastica legge che
l'infernal caligine e con schiume / che escon di bocca a quel triforme mostro /
corte della cetra, i suoni / n'escon sì rozzi e miseri, / che
la pic- ciolezza incredibile delle particelle ch'escon dal sole. sentito la tenuità
al vento, / e i zoccolanti ch'escon dal convento. monti, x-3-22:
cacciare i fuchi. parini, 381: escon le pecorelle / del lor sogboccaccio,
, purg., 3-81: le pecorelle escon del chiuso / a una, a
amorosi / fuor d'una mirtea macchia escon secrete / due tortorelle mormorando a'baci
che gli congela 1 mocci che gli escon dal naso, come i ghiac- ciuoli
, per non interrompere / questi ch'escon or fuori, e per fare anche /
il mondo e il sole oscura; / escon della sepoltura / morti, e 'l
. arici, i-293: dai pertugi escon del monte, / tumidi torrentelli, al
... come scoppia, n'escon fuori tanti formigliolini: vedesse che brulicame!
purg., 3-79: come le pecorelle escon del chiuso / a una, a
, 47: novellamente le benegne stelle / escon da l'oceàno al nostro clima,
meco i labri tuoi, donde parole / escon più dolci, che soave mele,
umiliazione. frezzi, iii-7-61: quinci escon i gran mal, che 'l mondo han
tu possiedi, / gli strali, ond'escon sol mine e danni, / la
. domenico da prato, lxxxviii-i-451: escon le selvaggine de'covili, /
né de'caldi sospiri innamorati / gli escon del cor con minor forza i venti
amico, certi nasonacci proboscidali, ch'escon dal punto della visual sime- tria e
: e fioche e mozze / dal petto escon le voci, abbacinati / gli occhi