certo un accidente per strada perché non esco mai. tozzi, i-14: torna presto
sul ponte. il cuore mi balza. esco, accorro. ojetti, ii-552:
come il sale dall'acque / io esco dal mio cuore. / dilegua l'età
: ben ne vo io, se non esco de'gangheri. piccolomini, xxi-1-300:
talora della natura de'verbi in isco e esco, presso i latini detti incoativi.
mani, or quindi or quinci / esco tendo da sé l'arsura fresca. buti
. cominciavano le pioggie... esco dall'autocampo verso sera, a pestare
camminando di dir la mattina, quando esco dall'albergo, un paternostro ed un'
camminando, di dir la mattina quando esco dall'albergo, un paternostro e un'
. cicognani, 2-23: ed esco e lascio l'ombra del gelso
i piedi in briglia, e di qui esco. lippi, 6-69: taglian le
/ che a catuno vo dando un esco, / chi non mi dice veritate.
cancellerésco (cancellierésco, cancellar esco), agg. (plur
, di dove fino alle cinque non esco per andare agli esercizi di cose civili
la vita estranea. pirandello, 7-220: esco adesso dal carcere. cinque mesi di
a carponi. slataper, 1-92: esco rompendo il vetro dal vagone rovesciato,
51: le nebbie sono scomparse: esco. mi rallegra il buon odore casalingo
« loro entrano e io me ne esco », rispose il colli senza levarsi.
(41): se colla vita io esco della buca / ov'io son castellano
io mi ricordo de'denari, io esco di cervello e, per la pena,
dolce; e io a quel tempo esco dall'acqua dolce, e entro nell'acqua
in chiusa. giusti, v-104: esco in questo momento dalle sale del supremo
fatta internamente a chiocciola: « mentr'esco dal coclide serraglio [della colonna antonina
(41): se colla vita io esco della buca, / ov'io son
. d'annunzio, v-2-804: esco all'aria gelida, incerto come
e condanna. pirandello, 7-220: esco adesso dal carcere. cinque mesi di carcere
: sorrido. dalla contemplazione degli animali esco come la pianta dall'acquazzone. rinfrescato.
sotterraneo. cicognani, 1-123: esco dalla porta san miniato, e al
casa, di dove fino alle cinque non esco per andare agli esercizi di cose civili
camminando di dir la mattina, quando esco dell'albergo, un paternostro e una
. m. franco, 1-123: et esco del covile a mattutino. firenzuola,
tici poltroni d'italia...; esco fuori per non far nulla: ritorno
-figur. giusti, v-104: esco in questo momento dalle sale del supremo
, di dove fino alle cinque non esco per andare agli esercizi di cose civili.
come cane dì e notte, ed esco pochissimo di casa, e mi trovo
donzella colse. grazzini, 4-297: esco di casa con animo di fare una
/ pensa 'n quella prescione: non esco en sempiterno. stigliani, ii-272:
: le scriveva anche per ragguagliarla ch'esco d'una diarrea piuttosto forte, che
le mani, / ch'io n'esco a ben, se gnun me ne riesce
. guerrazzi, ii-81: qui poi esco dai gangheri; contro le carabine tirolesi
fronte. aretino, 8-325: ora io esco di chiesa, et accennata madonna cattiva
come il sale dall'acque / io esco dal mio cuore. / dilegua l'
un fanciullo. foscolo, xiv-196: talora esco di casa quando il sole è limpido
41): se colla vita io esco della buca / ov'io son castellano
bini, 79: se talvolta esco dai limiti consueti, è perché io sono
san carlo borromeo. sbarbaro, 5-135: esco nel corridoio e, per ingannare l'
ritorno. d'azeglio, 2-434: esco da un'epoca di seccature, che dura
silenzio. quasi fiera dalla fame irritata esco dall'ermo. c. dati, 4-162
exclusor ium 'aborto '. esco, sm. ant. esca. -dare
/ che a catuno vo dando un esco, / chi non mi dice veritate.
mette in esercizio, in esecuzione; chi esco gita, chi inventa '
de la gloria di paradiso santa / esco di senno d'allegrezza tanta. sannazaro,
un convitto. sbarbaro, 5-135: esco nel corridoio e, per ingannare l'
, amore, per lo qual fuor'esco / per pura grazia d'ogni falsitade;
dì da lavoro. goldoni, vii-1051: esco un pochino la festa, e poi
vini. d'annunzio, v-2-94: esco dalla città che sanguina e che fete.
d'annunzio, v-1-206: è notte. esco. torno a casa per la fondamenta
: or del mal che sostenni / esco, ed al fonte d'ogni ben
. redi, 16-vi-229: poco esco di casa, e son molto frollo e
cella. uno dice: « quando esco mi voglio sfogare. voglio fare le
ben ne vo io, se non esco de'gangheri. grazzini, 4-33: orsola
/ che a catuno vo dando un esco, / chi non mi dice veritate.
. pratolini, 6-9: la mattina esco appena fa giorno. -emanare luce
prati. magalotti, 1-213: io esco sul prato di questa villa per andare a
corse al galoppo. sbarbaro, 5-135: esco nel corridoio e, per ingannare l'
pulce sempreviva. moravia, 17-112: esco con lei dalla doccia, l'imbacucco nell'
vicario. d'annunzio, v-1-205: esco su l'imbarcatoio. guardo il mattino
sonanti un mormorio si sente: / esco all'aperto, e riconosco il dolo,
1200 uomini. tarchetti, 6-ii-661: esco raramente, quasi mai, non so come
dell'arca. sbarbaro, 2-49: esco dalla lussuria. / m'incammino /
incaricarsi di chi non può dire: esco da una casa di commercio; forse anche
inciampo mai più, se di quest'esco. 8. prov.
: l'ascesso è decisamente finito: esco di casa, ed ho un pezzettino
de'verbi in * isco 'e 'esco ', presso i latini detti incoativi
: così rispettivamente dite de'verbi in esco ed isco ecc. (se pur non
. pratolini, 10-218: « esco da me » m'interruppe « non si
, confuso. carducci, ii-19-154: esco indolenzito nell'intelligenza dai lavori forzati a'
la sento annegata e infangata quante volte esco di casa: e nelle mie stanze
ha rimenato, / e ancor non esco fuor di questo inferno, / in cui
a celebrare gl'infinocchio; / o io esco di chiesa o io mi volgo /
. passeroni, iv-242: se n'esco questa volta, io vi protesto /
ma s'io la intesto, s'io esco del manico, / gli andrà 'l
., 4: s'io n'esco alla fin senza intoppare / con chi fa
fucilazione e mi libera... esco e non mi intrigherò mai più di
di rabida lebbra. sbarbaro, 2-49: esco dada lussuria. m'incammino / pei
piccolo bisù. foscolo, xv-373: esco di casa a bella posta sperando di
ecco ch'io pur con faticosa lena / esco del labirinto ov'io fui preso.
del latino a letto. mi levo ed esco di casa. landolfi, 8-27:
panni lisciviati. bocchelli, 2-i-20: esco da una febbre com'un panno lisciviato
de la gloria di paradiso santa / esco di senno d'allegrezza tanta. g.
lupesco / ke a catuno vo dando un esco, / ki non mi dice ventate
cammina inconsapevole. svevo, 6-326: esco... dalla monotonia macchinale della mia
per rendermi o più ammirato, s'esco con lode, o più scusabile, s'
(41): se colla vita io esco dalla buca / ov'io son castellano
camminando di dir la mattina, quando esco dell'albergo, un paternostro e una
. alfieri, 12-169: io mai non esco / mattutino così, né mai da
vivo, di là mi scrollo ed esco, avverto camminando il meccanismo del corpo
tal parte, / che zoppo n'esco, e 'ntra'vi a sì gran corso
, 5-98: a mezzogiorno e mezzo esco d'ufficio e mi avvio a piedi a
mi si appresta. alfieri, 9-7: esco o non esco or colla spada in
alfieri, 9-7: esco o non esco or colla spada in campo / contro ai
con più spade, zugo, adosso t'esco: / non hai più giuoco,
occhi sbarra. buzzi, 29: esco alla notte / contro gli amici lampioni
il tempo è piovoso sempre. non esco quasi mai. ma lunedì, credo,
negro umor mi son svegliato; / esco di casa, e lunghesso la via /
saettarmi, s'io già fore / esco di vita, o niquitoso arcero [cupido
da la fretta e dal timore / sospinto esco di strada per occulte / e non
: con l'oscuramento di guerra, quando esco sulla terrazza di ponente a fumare una
procuste; ed è miracolo quando n'esco con tossa sane. -vivere sopra
signora -son degli anni che non esco di casa. tozzi, vi-944: tu
solo dio. ungaretti, xi-204: esco nel giardino delle clarisse. è un paradiso
scossa dal pampero. pascarella, 2-268: esco sul poggiolo e da mezzogiorno s'avanza
bagno. ungaretti, xi- 204: esco nel giardino delle clarisse. è un paradiso
, 1-3-95: ogni festa che la mattina esco di casa..., lo
lui passaggio. montano, 1-49: esco un poco dalla mia nicchia, mi trovo
se di tanti af fanni esco una volta, / che 'l disiato ben
, ii-108: fa sì gran caldo che esco / qui a far due passi per
d'annunzio, v-2-808: la sera esco sotto la piovigginaia uggiosa. cammino alla
c'inciampo mai più, se di quest'esco. 2. dimin.
turbo atro di morte intorno ruggia / esco, e ne scuoto da'miei piè
. gozzi, 479: se io esco di venezia, egli mi conviene attendere
posare. iacopone, 1-41-9: s'e'esco per la porta per posarm'enn audire
voce dotta, comp. da pott [esco] 2 e dal tema del lat.
all'interno di altre precisazioni non ne esco più. 2. distinzione,
14-140: fa molto freddo, ed io esco quando meno posso: vivo presso al
di antipatia alla falsità strigliata, ed esco a dir cose orribili. d'annunzio
del carcere preventivo. pirandello, 7-220: esco adesso dal carcere. cinque mesi di
/ pensa 'n quella prescione: non esco en sempiterno. giacomino da verona,
barilli, ii-59: il giorno dopo esco dall'albergo alle nove per fare il
sia avverata. ojetti, ii-163: io esco da una generazione che della scienza aveva
procuste; ed è miracolo quando n'esco con possa sane. -intenzione,
racconti politici. sbarbaro, 5-135: esco nel comdoio e, per ingannare l'attesa
salviati, 19-88: quando io me n'esco / di casa e me ne fuggo
in collera comincio a ridere e m'esco de casa. bacchelli, 2-xxv-289: è
: il tempo è piovoso sempre. non esco quasi mai. landolfi, 2-42:
delle onde nervose. pascarella, 2-127: esco di sera e vo attorno perdendomi in
simone da cascina, 175: esco della fonte riboccante di sprendori e di raggi
dovrei venire domani sera. no, esco da me » m'interruppe « non
di quanto mi cade tra mano, esco dal castello. 2. locuz
scatto sul piccolo pianerottolo dell'attico. esco, chiudo le porte, premo il
sonanti un mormorio si sente: / esco all'aperto, e riconosco il dolo,
, 1-59: dalla contemplazione degli animali esco come la pianta dall'acquazzone. rinfrescato.
quella parte. goldoni, xiii-516: esco... dal tempio, e nella
dio. iacopone, 82-10: si esco per la porta, per posarne en
. iacopone, 82-8: s'eo esco per lo viso, ciò che veio è
di notte tempo, se non quando io esco a dar gli ordini del pane,
: s'io / rispondo risoluto, io esco fuori / di squadra, onde ch'
e mi libera..., esco e non mi intrigherò mai più di niente
e vo franco di passo, ma se esco di qui, non mi ritrovo più
spugnetta del moscado. fogazzaro, 5-309: esco in giardinetto a coglier per te la
c'è nessuno...; quando esco, porto via le chiavi e non
turbo atro di morte intorno ragghia, / esco e ne scuoto da'miei piè la
sacco, / ond'io me n'esco fuori, e nelle peste / lasciato l'
dal tepido abituro io no, non esco, / e fra i volumi che mi
muli. tansilìo, 1-198: se io esco di casa e mi ci piglia /
fu tutto sbarbificato. fanzini, iii-15: esco di casa la mattina alle dieci,
fausto da longiano, iv-179: vedi come esco degli sbattimenti della fortuna et entro ne'
dubitare quando egli era seduto al suo esco. pirandello, 10-42: il vescovo rartanna
buonarroti il giovane, 9-411: io esco del cervello; / mi si
o ostentazione. mi sciorino / ed esco fuor poeta. c. arrighi
trecento, lxxxiv-99: s'i'ma'esco de'dubbiosi scogli, / in questo
sere vivo, di là mi scrollo ed esco, avverto camminando il iresso che
ascensione mediamente difficile. addio: esco, perché son padrino per un duello e
profondo recesso della mente. ma io esco dal seminato; ecco, tomo a casa
: certe sere, specie d'inverno, esco solo dalla fabbrica già semispenta, dopo
nello studio. fogazzaro, 1-174: esco ora da una commemorazione dello zanella nella
ho visto duo volte, perché non esco di palazzo di nostro signore e gonfio,
dirò: vel dirò ben se n'esco. landò, 1-5: tu sguazzerai con
stesso. iacopone, 82-10: si esco per la porta, - per posarme en
piena? ojetti, ii-163: io esco da una generazione che della scienza aveva fatto
soffio di vita, io non muoio, esco dal tempo. ghislanzoni, 16-224:
se'sonnacchioso! foscolo, xv-374: esco per crotta, senza di che me n'
immaginare. soldati, 6-228: io esco sullo spiazzo col giovane parroco, che
notte tempo, se non quando io esco a dar gli ordini del pane, e
vo franco di passo, ma se esco di qui, non mi ritrovo più.
, / che per mio mal distin non esco fora ceresa, 1-1496: tutto me
, 11-189: una piccola malattia da cui esco mi ha affatto spostata la sensibilità
buonarroti il giovane, 9-411: io esco del cervello; / mi si sciolgon
: s'io / rispondo risoluto, io esco fuori / di squadra, onde ch'
un poco, e per riposarmi non esco oggi. vittorini, 9-118: ci si
). tozzi, v-175: io esco dall'ufficio proprio quando il sole strapiomba
del solito. fogazzaro, 1-720: io esco appena dalle strette di una lunga e
* ricci, 156: se mai esco di questa obedienza e strettezza, mi parrà
di antipatia alla falsità strigliata, ed esco a dir cose orribili.
sen vanno. ghislanzoni, 8-123: io esco dalla sala a capo chino, strisciando
de vanuri. idem, 82-9: si esco per la gorta / per posarme en
una tavola signorile. carducci, ii-12-04: esco da tavola dopo bevute due bottiglie del
scalvini, 1-188: mi vesto, ed esco di casa sul tocco. carducci,
le dita. gozzano, i-622: esco, scendo verso torino che traspare in un
lussuoso. arbasino, 23-30: esco un attimo, e lì davanti ecco un
intr. (ind. pres. esco, esci, esce, usciamo, uscite
. perché non ne frequento nessuna, anzi esco mai di casa la sera. verga
oppinione. borsieri, 286: così esco da quella vacillanza che possedevami e infe-
x-753: quando il cielo imbruna, / esco primiero a vagheggiar la luna. bresciani
(40): se colla vita io esco dalla buca / ov'io son castellano
velario violaceo. gozzano, i-622: esco, scendo verso torino che traspare in
buonarotti il giovane, 9-734: io esco vespertino, / e tornerò notturno.
sottoposti a mori. foscolo, xvii-229: esco di casa a vedere una villetta;
. visco (ant. v'esco), sm. bot. genere della
con più spada, zugo, adosso t'esco: / non hai più giuoco
v'era gran bisogno e penso che se esco e comincio a veder gente non raccapezzo
raddoppi? ho finito! ho finito! esco subbito, dio fà! a.