e guadagna ravenna, ribella questa al proprio esarca e all'imperatore. moravia, vii-325
exaràre * arare profondamente '. esarca (essarca, esarco), sm.
stato morto in constantinopoli e giovanni lemigio esarca per l'imperio in ravenna ancor lui
ravenna invaso da liut- prando, l'esarca eutichio non seppe far altro che pregare
delle imagini, gregorio ii scomunicò l'esarca e sommosse i romani a non pagar
era coi longobardi e contro loro un esarca che avrebbe dovuto « reggere tutta l'
servissi il gran tonante; e non fu esarca, / non fu tetrarca, ma
: la propria significazione di questa voce esarca non denotava altro che un vescovo il quale
si riferisce, che è proprio dell'esarca. giannone, iii-160: fino
. - anche: dignità e ufficio di esarca. machiavelli, 388: prese
2. territorio soggetto alla giurisdizione dell'esarca (nella chiesa greca).
(per la forma filarca, cfr. esarca, gerarca); cfr. file
. guicciardini, i-373: risedeva [l'esarca] a ravenna, città antichissima e
ostilità cominciassero. manzoni, 411: l'esarca eu- tichio non seppe far altro che
iii-138: la propria significazione di questa voce esarca non denotava altro che un vescovo il
fondamenti. guerrazzi, 1-270: l'esarca di ravenna, il governatore di napoli ed
stampa periodica milanese, i-473: spiccatosi l'esarca, persero i tumori i caratteri dell'
di ravenna invaso da liutprando, l'esarca eutichio non seppe far altro che pregare
nar- sete] col titolo novello di esarca, riceve in roma gli applausi.