per esprimere un concetto che appare già enunciato da altri nella forma più chiara e
esprime la conseguenza logica di quanto è enunciato nella proposizione reggente. = voce dotta
; anzi l'ho già detto nell'enunciato medesimo della supposizione. 2.
appunto quel dissolvimento dell'idealismo attuale, enunciato in principio. 5. geogr
(una teoria, una dottrina); enunciato, professato come verità assoluta.
enunciabile, agg. che può essere enunciato. -anche sostant. genovesi,
nella nostra italia un irrazionalistico idealismo ha enunciato teorie dello stato, della morale, della
da ènuntiàre 'enunciare '. enunciato (part. pass, di enunciare)
, iv-341: per porre ad effetto l'enunciato divisamente non rimane che il saper nettamente
] accennato spesso, anzi una volta enunciato espressamente. carducci, iii-25-15: le
; anzi l'ho già detto nell'enunciato medesimo della supposizione. pascoli, i-153
quali se la cavano ripetendo prima l'enunciato, poi negando il suo contrario,
e forma negativa per ribadire che l'enunciato è vero e il suo contrario è
argia comanda più in casa? l'enunciato risultava di tale singolarità da muovere il
chiarendo più diffusamente un concetto già enunciato). 2. gramm.
esplicito, decisivo. -che è enunciato particolareggiatamente e precisamente (un comando,
esposti. 10. figur. enunciato (un concetto, una dottrina,
, un'idea, ecc.); enunciato chiaramente (un principio).
.); che fu scoperto, enunciato, determinato da euclide (un postulato
un patetico saliscendi di autografi di vario enunciato per le cure di una gentil fantolilla
i quali se la cavano ripetendo prima l'enunciato, poi negando il suo contrario,
positiva e forma negativa per ribadire che l'enunciato è vero e il suo contrario è
, di formulare), agg. enunciato nelle formule adatte. -in senso generico
delle regole che generano ogni possibile enunciato di una hngua (e ne esistono diversi
voce, una frase o un motivo già enunciato da altre voci. = voce
pur con l'imperfezione o l'immotivazione dell'enunciato che egli ne dette, la sua
cui viene ufficialmente formulato, con un enunciato preciso e circo- stanziato, detto capo
da una parola sola o da un enunciato isolato da una proposizione; semplice (
fis. principio di indeterminazione: principio enunciato nel 1927 da heisenberg, con cui si
quando (e a ciò che viene enunciato nella prop. reggente assegna un rapporto
'. ipòtesi, sf. enunciato, o insieme di enunciati, che
4. espresso, esposto, enunciato (sia a voce, sia per
modo che esso accon aforisma enunciato da s. paolo (ii tessal.
scienze logico-matematiche). -anche: l'enunciato linguistico, la formula che esprime tale
-nella logica stoica, il primo enunciato del ragionamento anapodittico. -nella filosofia di
dal sistema logistico). -linguaggio oggetto: enunciato o insieme di enunciati linguistici che costituiscono
la quale si tende ad attenuare un enunciato negando il contrario di esso.
nel motivare una tale decisione) ed enunciato (a cura della redazione della rivista
medesimo problema giuridico. -anche: l'enunciato stesso mediante il quale una tale regola
mèta-linguàggio), sm. log. enunciato o insieme di enunciati linguistici mediante i
giovani, il prefato aforismo non quale enunciato d'un vero ontologico necessario, ma si
letteralmente: 4 modo che affermando [un enunciato] nega [l'altro] '
= letteralmente: 'modo che negando [un enunciato] afferma [l'altro] '
4. log. matem. proposizione o enunciato molecolare: proposizione formata da una o
4. proposizione, sentenza, enunciato, aforisma, discorso di argomento e
se anche lo hegel non avesse espressamente enunciato la mortalità e, nel mondo moderno
11. proposto, avanzato, enunciato (un problema, una lagnanza,
, riferito, espresso, detto, enunciato, narrato; spiegato, delucidato.
, diffuso ed esauriente; affermato, enunciato, sostenuto con chiarezza, in modo
amorosi dicitori. -essere emesso, essere enunciato (un giudizio, una sentenza)
assoluta sicurezza della verità di un dato enunciato. forteguerri, 22-32: un uom
sostanziale impossibilità di essere. -log. enunciato negativo: enunciato che nega una qualità
essere. -log. enunciato negativo: enunciato che nega una qualità attribuita da un
conferma riguardo a ciò che si è enunciato (ed è usato per lo più
passivo. -in senso concreto: vocabolo enunciato nella forma di tale caso. burchiello
. lat. log. sofisma, enunciato da aristotele, che consiste nell'assu-
anche ellittica, nella quale è enunciato un fatto il cui svolgersi non è impe
che si riferisce all'accettazione di un enunciato finalizzata a un'ulteriore speculazione filosofica.
rivelato; essere divulgato, diffuso, enunciato, anche ufficialmente. boccaccio, dee
1-277: era certo che garlandi aveva enunciato quel proposito per pura scioperataggine, e
di un'affermazione falsa, di un enunciato non rispondente a verità, ecc.
di ottimismo. 4. enunciato fondamentale, postulato intorno al quale si
, l'elemento minimo autonomo di un enunciato o di un sintagma, intorno al
elementi che non determinano l'esigenza dell'enunciato né modificano i rapporti con gli altri
(un suono); emesso, enunciato espressamente (la voce, la parola
stato coerentemente e rigoro samente enunciato, illustrato e propugnato solo a
benevolenza loro. 16. enunciato per la prima volta, talora in
pass, di obiettare), agg. enunciato in contrasto con un'affermazione; addotto
persona a cui risulta misterioso il fatto enunciato. dante, conv., iv-v-i
, espressa. -espresso materialmente, enunciato. b. croce, ii-1-179:
contare in numero maggiore rispetto a quello enunciato (anche con riferimento a soggetti inanimati
contraddetto da alcuna legge fisica nota nell'enunciato più generale: ogni legge quantitativa di
funzione proposizionale o forma enunciativa in un enunciato (e in tal caso è detto
di esclusione (un termine, un enunciato, una proposizione). genovesi,
d'arte o gli argomenti in un enunciato; l'armonia, il nitore espressivo
una tesi, una teoria, un enunciato. cesari, 1-616: gli accademici
antinomia. -anche, meno propriamente: enunciato apparentemente lontano dall'intuizione comune (e
con valore attenuato: promessa, impegno enunciato a voce o anche in uno scritto,
-parlare, comportarsi coerentemente a quanto enunciato in precedenza. nievo, 726:
vocabolario. 5. agg. enunciato a parole, senza alcuna corrispondenza con
un fatto, una circostanza, un enunciato, un'idea). e
una domanda retorica, confermare un concetto enunciato o sottinteso, negando la presenza di
usata come inciso per confermare un concetto enunciato o sottinteso (con partic. riferimento
prete si figura. 7. enunciato fondamentale, postulato, principio intorno al
. il sistema invocato da tutti, enunciato da'presenti sapienti. boccardo, 2-830
79: del numero delle osservazioni sopra enunciato... centocinquantasei di queste formano il
polivalente: quella per cui un enunciato ammette la possibilità di diversi gradi di
una proposizione che deriva immediatamente sia dall'enunciato di un teorema, sia da un
scuola. 8. dichiarato o enunciato apertamente; esplicito, formale.
triegue. 12. detto, enunciato, riferito, scritto (una frase,
22. ant. proposizione, affermazione, enunciato. ottimo, iii-405: conviene che
moderna. -esposto in precedenza, testé enunciato. segneri, i-502: nelle due
3. figur. che ha enunciato, anche in forma primitiva e abbozzata
o meno determinato dal contesto (un enunciato o un elemento linguistico; e meno
ling. l'essere predicibile (un enunciato o un elemento linguistico).
giovani, il prefato aforismo non quale enunciato d'un vero ontologico necessario. landolfi,
e che costituisce il contenuto del relativo enunciato (con particolare riferimento alla sfera del
) o che esprime comunque contemporaneità all'enunciato reggente (nel participio, nel gerundio
si verifica nel momento in cui è enunciato o che perdura in tale momento (ma
logicamente e sintatticamente dipendente da un altro enunciato verbale in un tempo non passato (
che ne costituisce il fondamento logico, l'enunciato di base. leonardo, 2-78
uniforme una molteplicità di fenomeni naturali; enunciato che la esprime; traduzione quantitativa che
di un aspetto particolare di essa; enunciato fondamentale di un particolare sistema filosofico;
spesso partendo da premesse già contenute nell'enunciato. -in senso generico: domanda di
un numero finito di passi se un enunciato è dimostrabile oppure no in un determinato
londra. 3. affermato, enunciato altamente (un principio). stampa
pronunciato a viva voce o, anche, enunciato in uno scritto (una parola,
della città terrena. -esposto, enunciato in ordine cronologico. cesarotti, i-x-2-271
luoghi illustri. 13. sm. enunciato, proposizione. s s
. 3. sottoposto all'attenzione; enunciato, esposto. fra giordano, 2-6
che), presenti in qualsiasi enunciato, assunte ad unità distintive,
degli altri. -ipotesi, enunciato (di un ragionamento). l
maglietta. 4. filos. enunciato, proposizione protocollare: quelli composti di
di diversa estensione secondo le esigenze dell'enunciato, obbligando alla lettera maiuscola successiva.
la normale portata logico-concettuale di un enunciato (in partic., di un enunciato
enunciato (in partic., di un enunciato pratico, come una disposizione contenuta in
, 1, 28]: ogni enunciato contenente un quantificatore sarà rappresentato a livello
verbo di modo congiuntivo, nella quale è enunciato un fatto o indicata una circostanza,
nella forma tipica era costituito dall * enunciato, dall'elencazione delle ragioni favorevoli alla
ma supponendolo perfetto stilista quintilianèo, nell'enunciato del passo, mi appunto in 'o
. -citato o succitato, accennato, enunciato. nardi, ii-4: i cittadini
uni agli altri e compresi fra l'enunciato che è l'unità linguistica superiore e
rappresentato dal salvini. 4. enunciato, esposto. g. bentivoglio,
4 * addotto, esposto, enunciato, citato. mascardi, 8
futato. -log. matem. enunciato refutàbile: enunciato negativo che si può
. -log. matem. enunciato refutàbile: enunciato negativo che si può derivare dallo stesso
struttura di una proposizione dipendente (l'enunciato di un'azione o di uno stato)
, che indica in quale modo un enunciato astratto di partenza possa generare i concreti
reimpostazióne, sf. il riformulare un enunciato con un nuovo o diverso criterio informatore
-iterazione di una parola in un enunciato. castelvetro, 115: in
croce, ii-11-42: jacobi non svolge questo enunciato e non lo approfondisce e anzi pare
siste nell'esposizione delle cause del fatto enunciato. p. f.
la portata di un concetto o di un enunciato. -dir. clausola restrittiva (disus
o precetto o patto (o altro enunciato prescrittivo) una portata ridotta, limitata
volontà del legislatore) dà a un enunciato prescrittivo una portata più ridotta di quella
portata di un concetto, di un enunciato, di una regola, di un giudizio
di una regola o di un qualunque enunciato che pure a voce si pretende di
): limitazione della portata di un enunciato (consistente nell'affermazione di un fatto
per non restare vincolato dalle conseguenze dell'enunciato stesso; riserva mentale. -per estens
quali se la cavano ripetendo prima l'enunciato, poi negando il suo contrario,
e forma negativa per ribadire che l'enunciato è vero e il suo contrario è
. numero richardiano: particolare numero naturale enunciato da jules richard in un'antinomia nel
breve informazione che integra o amplia l'enunciato del titolo. 2. ant
che stabilisce con gli altri elementi dell'enunciato, per cui alle rime grammaticali si
4. intr. modificare lordine di un enunciato. gualdo priorato, 3-iii-138: fu
ovvero se tale fatto non sia stato enunciato in un mandato anche se rimasto senza
-nella retorica antica, che nega l'enunciato della proposizione precedente. b.
il primitivo, il concetto, di un enunciato, di un giudizio; condipresociale,
: limitazione mentale della portata di un enunciato, che determina una discordanza fra quanto
risolutezza e follia al 'progetto'brillantemente enunciato nel 'risguardo'del libro e nel primo
argomento o problema. -in partic.: enunciato con cui un organo collegiale statale (
, e il suo senso e già stato enunciato al di fuori di noi: un'
richiamo ad articoli di legge e concisamente enunciato (il fatto attribuito dalla pubblica accusa
un patetico saliscendi di autografi di vario enunciato per di una gentil fantolilla...
una prop. subord. è enunciato un fatto o indicata una circostanza il
di ornamenti stilistici e retorici (un enunciato, vocabolario filosofico-demòcratico, i-25: per aver
, determina 1'emissione di un certo enunciato e lo rende comprensibile. -metodo
detto, motto, sentenza, principio, enunciato al quale si attribuisce validità universale.
sua immaginazione visiva riesce a estrarre da un enunciato teologico o da un laconico versetto dei
soprenunciato), agg. precedente- mente enunciato o menzionato. bicchierai, 24:
. = comp. da sopra ed enunciato (v.). patiche
o paragrammi. -matem. restringere un enunciato generico a un caso particolare.
speculativizzato, agg. filos. enunciato secondo i princìpi della filosofia teoretica.
giubilo. 4. compiuto o enunciato in modo sporadico e casuale; slegato
letterario, un atto ufficiale); enunciato in forma definitiva (una sentenza).
fervor delle brace, il pretato o enunciato in modo sofistico, caviliosamente. freddor
valore di un concetto, di un enunciato, di un giudizio. pasolini,
dire che la struttura profonda di un enunciato è tipica della lingua portoghese, ma
. suenunciato, agg. precedentemente enunciato o menzionato. verbali del consiglio
. = comp. da su ed enunciato (v.). suespósto,
suesprèsso, agg. espresso, riferito, enunciato in precedenza. verbali del consiglio
. pike, secondo la quale ogni enunciato può essere contemporaneamente sottoposto ad un'analisi
, che tende a ripetere quanto già enunciato). p. f.
2. log. nella logica contemporanea, enunciato complesso che è logicamente vero, indipendentemente
5. ling. in un enunciato, quello di cui si parla (in
o 'dato') è la parte dell'enunciato che il parlante assume come nota all'ascoltatore
parola, una frase all'interno di un enunciato). tematizzazione, sf
una parola o una frase di un enunciato. = nome d'azione da tematizzare
dimostrabile anche la proposizione ottenuta scambiando nell'enunciato l'ipotesi con la tesi e da
parti di un discorso, di un enunciato; dar forma compiuta a pensieri,
. 9. ling. ciascun enunciato complesso, orale o scritto, considerato
- anche: chiaramente detto, esplicitamente enunciato in un testo. salvini,
di associarsi ugualmente allo schema mentale defl'enunciato, al valore categoriale dell'elemento (
. ling. profilo di intonazione di un enunciato. l. canepari,
dalla 'tonìa'cioè dalle ultime sillabe d'un enunciato, dall'ultimo accento forte alla fine
l. musatti, 1-ii-326: freud aveva enunciato l'idea che il primo attacco d'
dalle premesse in modo corretto (un enunciato). -in partic. formula valida o
con 1 e 0) propri di un enunciato. 31. matem. determinazione assunta
vaticinóso, agg. letter. enunciato in tono profetico (un presagio)
camera del prense. 12. enunciato, detto, formulato già in passato e
, aspetto, modalità in relazione all'enunciato (cioè all'enunciante, a eventuali
correttezza di un procedimento, di un enunciato, di una formula risolutiva.
, quello in base al quale un enunciato che non sia analitico è dotato di
funzione del loro valore di verità (un enunciato complesso). m.
santambrogio, i-201: ogni volta che un enunciato compare entro un altro enunciato -come «
che un enunciato compare entro un altro enunciato -come « la neve è bianca » compare
essere detto vero o falso (un enunciato verbale). = voce dotta,
riferirsi di un termine o di un enunciato a se stesso. -procedimento logico
, congiunzioni, ecc. (un enunciato linguistico, un testo). =
illocutiva (un atto linguistico o un enunciato). - anche sostant. =
, per l'uditore, l'analisi dell'enunciato in unità successive. = dall'ingl
1901-1979), che è relativo a un enunciato in cui ciascuna parola designa soltanto cose
tempo, si mette in rapporto l'enunciato con la situazione spazio- temporale in cui
con precisione. -anche: che lega l'enunciato al contesto in cui avviene l'enunciazione
mezzo fisico in cui si realizza un enunciato. = voce dotta, comp
retorica consistente nell'aggiungere elementi a un enunciato come amplificazione o correzione.
, di ciò che vi è esplicitamente enunciato. g. contini, 22-118
, nel linguaggio verbale, di un enunciato. pasolini, 17-77: l'
sm. invar. ling. in un enunciato, parola di maggiore interesse, messa
fonici di una parola, di un enunciato, di un testo, ecc.,
un atto che il parlante compie grazie all'enunciato che sta realizzando, come per esempio
nuce, agg. invar. che è enunciato o esposto in sintesi, in modo
modalizzatóre, sm. ling. in un enunciato, elemento che rende esplicito il giudizio
rende esplicito il giudizio dell'emittente circa l'enunciato stesso e il suo contenuto proposizionale.
'in sostituzione, in luogo di') e enunciato. profaniamo, sm.
del significato o dei significati di un enunciato verbale. = nome d'azione da
. manganelli, 3-21: muovendo dal precedente enunciato, noteremo come ogni segno sprovvisto di
ordine soggettivo che un termine o un enunciato hanno o acquisiscono in aggiunta al significato
segnale di citazione da una parte dell'enunciato, parte citata ma non necessariamente condivisa
o la responsabilità a un ruolo (un enunciato). = deriv. da
euclidèo, agg. che fu scoperto, enunciato, determinato da euclide.
. conferimento di carattere modale a un enunciato. = nome d'azione da modalizzare
, quello che consente in un dato enunciato la proprietà in esso contenuta.
. ling. l'essere predicibile (un enunciato o un elemento linguistico).