, 13-35: o cor, non essere engrato, / tanto ben che deo t'
mustrannome cortesia, / tanto so stato engrato e pieno de villania / pun fine
del mio fallimento; / ed io engrato del conoscimento / partito son da te per
, / en formica tornare per formicaro engrato? fra giordano, 74: che
'. ingrato (ant. engrato), agg. (superi, ingratissimo
pena del mio fallimento; / ed io engrato del conoscimento / partito son da te
privato / perché al pover se'stato engrato. dante, par., 17-64:
che si debbi mettere sopra lo engrato stomaco. 9. che si
nome cortesia, / tanto so'stato engrato / pieno de villania. dante,
campare, / en formica tornare per formicaro engrato? dante, inf, 12-61:
è duro, / e nel serto l'engrato ch'è sovente, / sempre partire
sai per li toi rami sempre se chiama engrato. laude cortonesi, xxxv-ii-19: quando