. iii-362: negli agi immersa effeminata e folle / la pronta gioventù marcir
nascerebbe che l'ozio la farebbe o effeminata o divisa; le quali due cose insieme
, / le sue purpuree creste / lascivamente effeminata infiora. monti, x-2-24: la
mostra la voce e la statura / l'effeminata sua steril natura. segneri, iv-48
musica la qual degenerando è divenuta molle ed effeminata. settala, iv-no: spesso però
di citerà del mare egeo, molle, effeminata, vicina a candia, dicata a
per lo passato incallita nelle vittorie, alora effeminata nelle lascivie. d'annunzio, i-1085
, 2-66: egli è una certa opinione effeminata e leggiere, e non più nel
a tiresia / la schiera de'narcisi effeminata / le felici magie dell'arte efesia,
fontanella, iii-362: negli agi immersa effeminata e folle / la pronta gioventù marcir
la voce e la statura / l'effeminata sua steril natura. parini, giorno,
per male alcuno. or oosì l'effeminata ed afflitta mia virtù è cascata.
il futuro è di natura diabolica, effeminata e imbelle. in effetto, è
/ le sue purpuree creste / lascivamente effeminata infiora.
di piacere farebbero diventar la bellezza quasi effeminata, se non fosse rinvigorita dagli esercizi
giovanile, in quale appaia non venustà effeminata, ma dignità virile. caro,
musica la qual degenerando è divenuta molle ed effeminata. g. bentivoglio, 5-ii-247:
di lunghissimo intervallo a dietro tutta la effeminata e degenerata poesia contemporanea.
-il vivere in maniera molle, effeminata (con allusione al mito di eracle
frivola eleganza; comportarsi con leziosa ed effeminata ricercatezza di modi; corteggiare una donna
di piacere farebbero diventar la bellezza quasi effeminata, se non fosse rinvigorita dagli esercizi
essere avvezzo a una vita molle ed effeminata. leonardo, 7-1-73: alla seguente
ch'ella era, l'avea resa effeminata e leziosa. monti, 4-3-123: omero
può veder senza stomaco in un guerriero lindura effeminata e timorosa d'imbrattarsi o di scomporsi
luogo nel quale si duole della musica effeminata degli attori del suo tempo. tommaseo,
la qual degenerando è divenuta molle ed effeminata, e pregheremo lo striggio e iacches
salvini, 39-v-223: imbellettata, effeminata negli atti, nelle maniere, e
dolce se non addirittura molle, languida effeminata. 32. che offre
corpo fiacco, pigro, la personalità effeminata, lo spirito torpido, l'animo
davano principio a tener vita molle e effeminata. tasso, 14-77: come essa,
sinagoga era dilicata, molle e quasi effeminata, nata e nudrita nel mezzo delle
la qual degenerando è divenuta molle ed effeminata. pallavicino, 1-502: muovono [alcuni
molto; l'altra è molle ed effeminata. moravia, iv-46: la stanza era
, languidezza, voluttuosità spesso leziosa ed effeminata degli atteggiamenti, dei gesti, del
cui l'educazione pacifica, molle, effeminata modella a pensare e operare pacificamente e
dal luogo nel quale si duole della musica effeminata degli attori del suo tempo, dicendo
, se non addirittura molle, languida, effeminata. -luogo nel quale convergono,
chinarsi / e il piè ritrar l'effeminata, occhiuta / turba che sorridendo egli dispregia
altri si studi di commendare la vita effeminata e voluttuosa. -che contiene
industrializzato a berlino o smidollato con cura effeminata dal professorume tedesco a monaco di baviera
inclina l'animo all'umiltà e disposizione effeminata. con questa esprimevano gli antichi gli
romolo, altrimenti quella città sarebbe diventata effeminata e preda de'suoi vicini. stampa periodica
e di grande / nulla ritieni, effeminata e molle! a. molin, lxxx-4-80
nell'ozio e giolita / la gioventude effeminata e molle, / non come prima solita
spezie di milizia orientale, molle, effeminata, che fuori di quel primo impeto non
veder senza stomaco in un guerriero lindura effeminata e timorosa d'imbrattarsi e di scomporsi
i-1-225: non si dica con debolezza effeminata: se parlo, muoio; se non
dico che nascerà questo bene da persona effeminata et ecclesiastica per essere in leone segno
fra gli orrori della sazietà la loro effeminata, tediosa ed inutile vita. moretti
iii-n-28: quella [melodia] che sarà effeminata, e molle, si dirà 'mollis'
, ch'ella era, l'avea resa effeminata e leziosa. 7. dir