; / costoro in guisa tal ch'ebro divenne / l'abbeverar del vin de la
sguardo / che di tanta bellezza acceso ed ebro / fra sé rivolge come / la
stampa guente / e tra i piaceri ebro e sopito ei fosse. fontanella, di
lato et ora dall'altro, come a ebro che tracolla. tommaseo-rigutini, 3205:
seguia; / costoro in guisa tal ch'ebro divenne / l'abbeverar del vin de
solea fervido amante, / godrò, ch'ebro e baccante / di qua le strappi
detto * del baiocco * perché ogni ebro villano che entra a fare un giro,
a spinapesce, / se ti par ebro, egli è, ma non d'aceto
banchettamenti, non è uomo in milano che ebro lo vedesse già mai.
balcone. carducci, 907: barcollo com'ebro, e mi tocco, / non
in una bottiglieria tuo cugino siliprandi sufficientemente ebro con altri scolari più ebri di lui
su gli elmi le saette; io era ebro di giubilo. carducci, 127:
: « chi è costui che par ebro, bertuccia, / che impaniato ha l'
guarini, 336: fermati. se'tu ebro, o fai del buffone?
, ii-166: chi è costui che par ebro, bertuccia, / che impaniato ha
quella valle fu'io litorano / tra ebro e macra, che per cammin corto /
/ che di tanta bellezza acceso ed ebro / fra sé rivolge come / la semplicetta
quel convito, / dormiva solo l'ebro marito. / aprì ima notte l'
lunge. filicaia, 2-1-16: all'ebro / fatto vassallo il tebro, / a
/ che di tanta bellezza acceso ed ebro / fra sé rivolge come / la
bisca o 'l chiasso il discolo / ebro toma, pur com'ieri; / la
la bisca o 'l chiasso il discolo / ebro toma, pur com'ieri; /
/ tu su la vita guardi com'ebro ciclope da l'alto! ». idem
/ né di barbariche tazze circee / ebro saltai. panzini, ii-152: gherardo era
; / né di barbariche tazze circee / ebro saltai. 2. sm.
della spagna al di qua del- l'ebro, cioè la più prossima a roma)
ugo partitosi de la camera restò sì ebro del cocente amore de la matrigna che
disonestate, tu, come contumeliatore ed ebro, e coloro come miseri e dati
demolce, subito l'ingordo appetito, ebro di piacere, inverso quello come la
ridir qual io restai, / sì ebro era di gioia in su quel punto,
corazzini, 3-104: il poeta, ebro di morte, / viene a patti
intagliata nel manico, una specie di belzebù ebro di immediata e dolce, più forte
casa; e così, dormiglioso et ebro quanto mai potesse essere un uomo,
, febo, batillo: / son ebro, ebro vacillo. collctta, ii-118:
, batillo: / son ebro, ebro vacillo. collctta, ii-118: trovando nelle
giovanni dalle celle, 2-53: l'ebro non sa quello che patisce: e
lunante arco i vigneti / ove l'ebro clamor vendemmiale / ed i carmi de'
tu, messere panuzio? ed essendo tutto ebro di amaritudine, rispuose: lasciami istare
quale, villano scontrando, incontanente come ebro di dolore incominciò a gridare. guido
quella sera egli poco cenò, essendo ebro d'inusitata gioia ed anco pensando che
ben la spada. varchi, 18-3-268: ebro della sua fortuna, e sicuro per
discerna per finto. alfieri, i-117: ebro di un tal pensiero, quasi non
che la solitudine amara e il sacrifizio ebro sono la mia predestinazione vera. montano
quelle reticenze lecitamente libere, in quell'ebro danzare sull'orlo del grato pericolo, mi
fiorita, / che tosto ogni mio senso ebro ne fue. c. bini,
ma era il monologo d'un pazzo, ebro del tuo languore niveo fulgente, che
d'annunzio, iv-2-769: egli pareva ebro di lei, del sole, dell'erba
tanta soavità, si levava e, come ebro di spirito, discorreva ora per l'
al certo in dio fu tutto assorto ed ebro. 5. che provoca un senso
mani. = deriv. da ebro { ebbro), sul modello di inquietudine
« = comp. dotto di ebro { ebbro) e festante (v.
= comp. dotto di ebro { ebbro) e festoso (v.
. = comp. dotto di ebro { ebbro) e gioioso (v.
e quindi il vino espresse, / ond'ebro in seno il giovinetto accolse / fiamme
azzini, 3-104: il poeta, ebro di morte, / viene a patti /
granchio vuoi parer lunatico; / che un ebro, quando sogna, o che farnetica
pirandello, 6-257: andava com'ebro, senza meta, smarrito, annegato
poca feritùccia. alfieri, i-117: ebro di un tal pensiero, quasi non mi
il tauro. marino, 1-164: ebro in seno il giovinetto accolse / fiamme
tortosa / discese, ove il fiume ebro ha foce in mare. berni,
clamor di tribuni e non follia / d'ebro poeta. pascoli, 1246: non
e delle tede / e della coppa. ebro di forzamento / era, tornato allora
palestra e dal freddo che su l'ebro gelato sentono l'amazoni combattenti;.
affaticando / del fugace destrier, l'ebro varcava. tasso, 8-6-706: oh
. marino, 256: son ebro, ebro vacillo. / furor, furor
, 256: son ebro, ebro vacillo. / furor, furor divino,
vendere all'incanto / amore a ogni ebro che le passi a canto.
, lo sfrenato goditore, è già ebro. 3. prov. a
, 2-44 (ii-130): gongolava, ebro d'odio, il traditor conte.
errori sono avvisati. alfieri, 1-890: ebro tu allora / di gloria, e
in quelle reticenze lecitamente libere, in quell'ebro danzare sull'orlo del grato pericolo,
patrizio orgoglio / util ludibrio, come l'ebro iloto / al fanciullo spartano. tommaseo
xxxvi-248: fanciullo ardito nel ghiaccio sovra ebro giocando / roppe 'l giel
, ii-165: chi è costui che par ebro,... / che impaniato
s'impiagasse. obizzo, 5-35: ebro d'ira internai [l'orso] da
/ quando, fuor di se stesso, ebro dal vino, / le figliuole impudiche
de lo sdegno ascende, / com'ebro il suol sotto i suoi piè traballa,
: tanto ne ingurgitava che spesso diventava ebro. gozzano, i-1354: mare,
amor n'insegna / che 'l cor ebro d'amor orbo si more. muratori,
alquanto intemperatamente,... divenne ebro. nannini [ammiano], 23:
desio, pria che 'l labro, ebro il divora. broggia, 342:
quella sera egli poco cenò, essendo ebro d'inusitata gioia. de mori,
, / tra le tazze soverchie, ebro ed ingrato, / lacerò tinventor del vin
. b. corsini, 62: divenut'ebro / e in furor dolce involto,
a quella orribil cena /... ebro d'orgoglio, / d'ira e
languente, / e tra i piaceri ebro e sopito ei fosse. alfieri,
: giocava con noi come un fanciullo ebro, toccandoci con mille dita d'oro,
la spagna, 31-11: non so'ebro né orbo, / ch'i'non co-
): ammorbato da questo letargo ed ebro di questo pestifero veleno,...
b. corsini, 62: divenut'ebro / e in furor dolce involto, /
quella valle fu'io litorano / tra ebro e macra, che per cammin corto /
sopito e morto / mio spirto, ebro ed assorto / nell'essenza infinita,
scorrazza per ogni pagina come un bambino ebro di primavera per un campo di baccelli
morbidi languente / e tra i piaceri ebro e sopito ei fosse. ciro di
a quella orribil cena /... ebro d'orgoglio, / d'ira e
e quella affettuosamente basciando, mostrandosi bene ebro de l'amor di lei, la condusse
della città, nelle anse sabbiose dell'ebro o dei suoi piccoli affluenti...
d'annunzio, i-296: ella a l'ebro d'amor lenta si niega. baldini
ii-165: chi è costui che par ebro, bertuccia, / che impaniato ha l'
stanziata lungo il corso inferiore del fiume ebro, nella tracia, e che nel
: la gente de gli odrisii manda ebro fiume a carbileti. ciro di pers,
). tansillo, 2-282: quand'ebro dell'odor che da voi rape /
a vendere all'incanto / amore a ogni ebro che le passi a canto. c
la spagna, 31-n: non so'ebro né orbo / ch'i'non co-
orgia ', allato al fiume chiamato ebro, co'marroni e co'rastri e con
di vaghezza e d'amor confuso ed ebro, / non mi tenesse a forza a
un dì bevendo a cena, / ebro il duca, ebri i conti (avea
gemme celate / il bel garzone / ebro il pomo punico aperse. idem, iv-2-
): il più del tempo si trova ebro e dice poi le maggiori papolate del
quella valle fu'io litorano / tra ebro e macra, che per cammin corto /
arici, i-134: il tago e l'ebro / primamente pascean del fortunato / gregge
, corrado non volge il capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento.
d'annunzio, i-296: ella a l'ebro d'amor lenta si niega; /
d'annunzio], sopra tutto, era ebro della lettura de'suoi colleghi di altra
giovenilmente in te le belle mura, / ebro d'amor per ogni creatura / viva
il vino espresse, / ond'ebro in seno il giovinetto accolse / fiamme
le gemme celate / il bel garzone / ebro il pomo punico aperse.
o ginebro, / cercherei pieno ed ebro / di quel che grave sorte / or
b. corsini, 3-17: fors'ebro dhiman sangue erasi dato / allora il tetro
alba lontanissima d'aprile quando vi dissi ebro e splendido come la prima ora: '
dell'impero mogollo / il superbo monarca, ebro e satollo. monti, v-372:
sola sola, / presa nel sogno dell'ebro suo cuore, / ma la sua
un dolce puchiozzo o elfi dè essere ebro com'un torcifeccio. = etimo
con loro la frode, e già ebro di scellerata vittoria, che tenevasi in pugno
murtola, 11-32: d'uve divoratore ebro e loquace / lo storno visse pallido
era ippocrene, e di profane idee / ebro correa tra sozzi carmi avvolto. carducci
cagionatile dal querulo, sragionevole e sempre ebro attempato marito. foscolo, xix-559:
. d'annunzio, i-376: l'ebro clamor vendemmiale / ed i carmi de'
. cesarotti, 1- xxn-6: l'ebro era tutto rappreso dal ghiaccio. e.
'orgia ', allato al fiume chiamato ebro co'marroni e co'rastri e
sei di fortuna e di poter men ebro, / tu il fratello rattempra.
e avendo giocato a gara uvero essendo ebro per troppo bere, sì ferio la
lusingò la mia speranza, / oltre l'ebro ed oltre il tago, / e
molti altri rigagni, derivati massimamente dah'ebro, senza incomodo di montagne, mi
demenza, / se ripenso a quell'ebro, fanatico verdeggiare della mia adolescenza.
prese in breve, / che fu qual ebro, a vacillar costretto / e,
aurora. idem, 6-422: ecco quello ebro vecchio sileno, che apena si può
grossa botte. pacichelli, 2-490: l'ebro, a cagion delle rocche, non
traesti in man d'orfeo / d'ebro al margine frondoso / fin dal ghiaccio
sana. mamiani, 1-366: forse all'ebro / di te fai dono, e
. d'annunzio, i-376: l'ebro clamor vendemmiale / ed i carmi de'rustici
fiumi] ve ne sono principali, l'ebro e il tago, che sbocca nell'
il capo suo e la cetera gittate nell'ebro, infino nell'isola di lesbo furono
in mezzo / lo sca- gliaron dell'ebro a le correnti. tarchetti, 6-i-480:
fuori della città, nelle anse sabbiose dell'ebro o dei suoi iccoli affluenti, dietro
identificarmi agliaspetti di tutte le cose, brillare ebro come una mosca entro un raggio di
funerali per domattina tamente / sulle piume russando ebro e supino. foscolo, alle dieci
. alamanni, 238: sopra l'ebro indurato al fanciul trace / scherzando sotto
di tribuni e non follia / d'ebro poeta. -pretesto. manzoni
maraviglia, /... / ebro vonne, gridando, or ratto, or
di tribuni, e non follia / d'ebro poeta. 3. per
quindi il vino espresse, / ond'ebro in seno il giovinetto accolse / fiamme sottili
, spiccate alor le tende, / l'ebro passasse in sul vicino ponte.
spinapesce, / s'e'ti par ebro, egli è, ma non d'
xxxvi-248: fanciullo ardito nel ghiaccio sovra ebro giocando / roppe 'l giel stretto co 'l
mostrandosi svogliato di cicalare, ma ben ebro del suo amore, la basciava, le
pena inteso / così gli disse, ebro del nume e acceso. c. i
i-84: notizia di un combattimento seguito sull'ebro superiore. -nell'impero
egli mostrandosi svogliato di cicalare, ma ben ebro del 3. in modo superficiale
che tu tendi a'periculosi vadi ai ebro. ottimo, iii-84: qui pone esemplo
. b. corsini, 3-17: fors'ebro d'uman sangue erasi dato / allora
. lorenzo de'medici, ii-143: ebro di caritate / cosi 'l vide esaia:
] ve ne sono principali, l'ebro e il tago, che sbocca nell'oceano
di quella valle fu'io litorano / tra ebro e macra, che per cammin corto
, e scioperatamente / sulle piume russando ebro e supino, / sfuma il vapor
lato et ora dall'altro, come ebro che tracolla. manzoni, pr. sp
treicio orfeo / che, rapita dal freddo ebro alla furia 7 bassarica, sen venne
orfeo / che, rapita dal freddo ebro alla furia / bassarica, sen venne dell'
co'marroni uccisono e gittaronlo nel fiume ebro. abate isaac volgar., 1-93:
dèe l'uomo bere tanto che divenga ebro, tutto sia ciò che molti filosofi dicano
sia ciò che molti filosofi dicano che esser ebro due volte il mese è sanitade.
ubriacatura d'azzurro. mi accusavano di ebro. il fatto è che il vino non
aspetti di tutte le cose, brillare ebro come una mosca entro un raggio di
, 1-68: quegli per lei vacilla, ebro d'amore. c. bini, 53
che tu tendi a'periculosi vadi di ebro. fallamonica, 173: né più bisogna
: è così di lui come dell'uomo ebro, lo quale ha legato il senno
. d'annunzio, i-376: l'ebro clamor vendemmiale / ed i carmi de'rustici
, / se ripenso a quel- l'ebro, fanatico verdeggiare della mia adolescenza.
o ginebro, / cercherei pieno, ed ebro / di quel, che grave sorte
di casalecchio [il recavalli il leone ebro di roma. no], i monti