che la natura a noi abbia dato e' corpi infermi ed a costoro abbia aggiunto
: raccapriccevole insanguina- mento... e' fanno de'loro artigli nelle vive carni di
sua lancia. pulci, 9-42: e' saracin... / comincion tutti
essi di cotal colore, o perché e' siano insanguinati delle uccisioni di molti.
disordinato s'appella, dove dagli amanti e' si trasporti all'insania delle cose caduche
sì ch'io pigli / la leonessa e' leoncini al varco ». petrarca, 43-7
stoici che tutti gl'insipienti, cioè e' non savi, sono insani. sannazaro,
gli uomini insani alcuna volta, / e' i far cantar con voce altiera e
toscana. carducci, ii-3-38: ch'e' dicesse aver 'del fanfani 'per significare
g. cambi, i-1-156: gli dierono e' lavatoi della lana di pisa a vita
desta è la lavatura dell'acciughe, ch'e' la serba, quando per fortuna o
le tre vergini],... e' baciava ed abbracciava le pentole e laveggi
, ch'el pur sen va! e' lassò l'amo / per una voce ch'
3-65: i vaselli del vino, e' debili barili, e'piegati laveggi,
vaselli del vino, e'debili barili, e' piegati laveggi, gittati volano. tasso
: statuto e ordinato si è ch'e' rectori de la detta arte sieno tenuti
tre buoni massari del detto comune, e' quali debiano terminare tutta la terra del
: comandò a tritolano che spargesse in parte e' dati semi alla terra lavorata e parte
sono vaghi a vedelli, manco auggiano e' seminati, manco mungono il campo,
mungono il campo, e per córre e' frutti manco si calpesta e'lavorati. montigiano
e per córre e'frutti manco si calpesta e' lavorati. montigiano, 124: nasce
/ no so far queste lavoraxon: / e' ere'ch'eo me 'n sperzurarò,
concime. m. adriani, iii-173: e' contadini stanno al lavoréccio intenti. segneri
se non quando è secco il nilo; e' non si potrebbe vedere l'ultimo per
et adoperonlo i nostri contadini, quando e' vogliono ridurre la terra a seme, per
la decta arte de'lanaiuoli di siena e' quali debiano imponere et impongano la decta
. fare cercare... le canne e' passetti da misurare i panni se sono
a tre senza contesa o piato / ched e' si levin le spade dallato. della
si vuol quella lealtà tra'servidori usare e' signori, che tra gli amici e pari
., 8-102: tra l'erba e' fior venia la mala striscia, / volgendo
modo leccando il vestire, secondo i luoghi e' suo'colori, senza mettere o imbrattare
, succia alcun poco di ciò ch'e' lambisce. = frequent. di leccare
squisita. pataffio, 1: e' sarà cuccuin: va egli al lecca?
tommaseo [s. v.]: e' non vuole il pane senza la lec-
: erano molto più i danari che e' vincea barando e giurando il falso che quelli
19-17: credi a me, che e' non fu senza cagione / lecita lecitissima.
lega ferdinando, il duca di melano e' fiorentini, dall'altra parte il pontefice e'
e'fiorentini, dall'altra parte il pontefice e' veneziani si ristrignevano. -essere dalla
, e perché si possa credere che e' ce lo volesse perpetuo, ci volse anche
: essendo marmondino ritto, gli cascarono e' cosciali e le gambiere perché erano rotti
cosciali e le gambiere perché erano rotti e' legamenti. ramusio, i-39: fanno
, 1-99: tornati in lucca castruccio e' suoi consorti, che n'erano fuori
da sé medesimo si legava, se e' ne andava co 'i duca arnoldo. caro
girano a modo di cerchio, legando e' tralci alle canne. soderini, i-414
savonarola, iii-362: è data a tutti e' sacerdoti [la potestà] di legare
uomini, legata con catene le mani e' piedi. boccaccio, dee., 5-7
autore usare il verso, considerato che e' si parla in prosa, con parole sciolte
scioglimento. pulci, 9-12: dama, e' non passerà molto /...
anche al signor simplicio, tuttavolta però che e' non voglia restar talmente legato ad ogni
cinque coorti. machiavelli, 1-i-71: e' locrensi, sendo stati da uno legato di
/ questa, che il creder che e' sia tanto debole, / anzi sì pazzo
d'israel. firenzuola, 621: e' non è che fra l'ottone e '1
legatura e l'orlatura e la merlatura e' [l'anello] non costasse due quattrini
amor mal volentier perdona, / che e' non sia alfin sempre amato chi ama
ho risposto un po'ardito, perch'e' non mi pareva d'avergli a menar
menar buono queste leggiacce, com'al veder e' cerca di far lui. i.
che silvio possa renderli / a di chi e' son. -non leggere uno scritto,
saltare, ma di buono usare le armi e' cavalli. guidotto da bologna, 1-95
ciriegeto, chi spande in questi mesi e' noccioli loro: li qua'nascon molto leggermente
100: gli uomini cattivi, siccome e' son leggieri in sentimento, così legierimente
meno. buommattei, 116: s'e' s'avesse ad aver solo riguardo a
100: gli uomini cattivi, siccome e' son leggieri in sentimento, così legierimente
nel comporre in dolce metro; / e' fu lo specchio della poesia. muratori,
, che ben distingue / i tempi e' luoghi e l'opere leggiadre / e di
ch'è tra francia e alamagna, e' tenevano le loro legioni, quando dominavano
e aspettasigli il dominio del territorio che e' reggono, ma per li loro vizi
d'anni diciotto o di più, e' volle che'suoi fratelli gli asse- gnassono
è quello che da prima niente importa se e' sia così o non così fatto.
e aspettasigli il dominio del territorio che e' reggono, ma per li loro vizi,
l'ira sua. pulci, 26-141: e' si vedea, dove combatte orlando,
e trafiggere le piante, soffriva tutti e' dolori con allegrezza. targioni tozzetti,
2-323: io desidero far lor piacere, e' mi posson tagliar le legne addosso,
essere bastonato. lippi, 6-94: e' non lo crede, s'ei non va
. leggi di toscana, 6-70: possino e' detti forastieri durante la loro esenzione,
foce. boccaccio, viii- 1-251: e' « legno » tra'marinai generai nome di
messo il tuo lavoro in fuoco, e' si usa di mettere qualche poco di
da l'usso de dona vivante, / e' ve sbrorè, se no abia me
: suo danno; chi non fa quando e' può, non fa quando e'vuole
quando e'può, non fa quando e' vuole. la se n'è cagione da
: lo miser tanto su, che e' non aveva mai bene se non quando era
tempo. sacchetti, 155-31: e' non si vuol stare a lellare, anzi
potrien tanto di spera scaldare, / ch'e' non prendesse d'india lo cammino:
stimata ottimo rimedio a saldare le ferite e' flussi del sangue, a'morbi pestilenziali,
. m. cecchi, 20-3: e' mi manca la lena, (oimè)
g. villani, 9-326: e' fiorentini che v'erano a guardia,
, 200 'della lenticchia d'acqua e' si trova ne gli stagni un muschio simile
dicessi; ma part'egli / infatto ch'e' la facon di pericolo? / o
allora, /... / litiginoso e' capei bianchi e rari. grazzini,
sì ch'io pigli / la leonessa e' leoncini al varco ». cavalca, 20-127
[plinio], 155: da principio e' leoncini paiono un pezzo di carne sanza
bisogna... essere golpe a conoscere e' lacci, e lione a sbigottire e'
e'lacci, e lione a sbigottire e' lupi. ariosto, 4-98: comincia volpe
rustico, vi-1-151 (20-10): e' sente tanto di vivarra fiato, /
plinio], 197: né cessano e' veleni in mare come si vede nella lepre
', invitare altri a cosa ch'e' suol far volentieri, e, come dicesi
me la dà nel petto / ch'e' non ci fia riparo. i'arò levato
, perdio, perdio, / ch'e' potrebbe esser uno a levare / la
2-3-242: feciono accordo... che e' si partissi [il valentino] de'
digrignar pur a lor senno, / ch'e' fanno ciò per li lessi dolenti.
portan pericolo / de tesservi cambiate, perché e' giocano / certi lesti di man come
la mano sopra il petto leggermente. e' non c'è, disse, pericolo niuno
letargo, / ché volan l'ore, e' giorni, e gli anni, e'
e'giorni, e gli anni, e' mesi. tasso, 16-33: qual sonno
vedere. boccaccio, 1-ii-554: le vie e' campi e i tetti e le case
da lucca, vi-n-239 (1-6): e' non ha tanti peli addosso un bu
né altri caratteri che quegli stessi che e' si sapeva nel suo paese. citolini
statuto dell'arte dei vinattieri, 1-79: e' consoli della detta arte sieno tenuti e
: dio non fa come gli uomini, e' quali, quando scrivono, intendono quello
armi). faba, xxviii-n: e' nostri vicini... mo per littere
g. faba, 47: unde qualora e' ve mandarò le mee littere, s'
, s'ello serà meo caro amigo e' ve farò cutale signo, e per
signor mio, / cercand'andai fra tutti e' cardinali, / e diss'a tre
, per le quali lettere contava dove e' volea arrivare, e comandò loro che
da voi. berni, 2-27: e' non è mai ben di me, se
m. cecchi, 60: - e' non mi piace il modo del nasconderla.
azzuffamenti, / vi lasciò 'l quoio. e' mi par sentir sempre / le nuove
lette- racce; ché direi a bocca e' fatti mia, e voi e'vostri.
a bocca e'fatti mia, e voi e' vostri. firenzuola, 975: altro
allegri, 187: ogni sacciutello, dove e' trova il terren tenero, vuol far
che non vi stesse altri che egli e' suoi discepoli. testamento di beatrice da
. del rosso, 24: proibì che e' non s'andasse in lettigia, nè
lor perimetro, non so quanto bene e' si reggessero sopra quella che gli restasse
non bello. acciainoli, 1-1-53: e' pare che sia cosa facile, se tu
tu lo scorgi. lambertucci, 48: e' ti bisogna astener come 'n tonica /
vorrà mantenere el nome del liberale, gravare e' populi estraordinariamente. tasso, n-iii-978:
la più vile, ha determinato che e' si dia allora per mano questa cosa
liberaioni se tu vai a chiedere, e' non hanno tempo di guardare alle tue
fatta questa liberazione, venne discordia fra e' cittadini e la parte del gentile uomo
i suoi beni; e perciò che e' vedeva che gli arrenda tori tiravano il prezzo
furia e isterminio che la volevano mettere e' fiorentini. boccaccio, dee., 3-7
d'imbasciadore. pulci, 1-40: e' gli parea ch'un feroce serpente / l'
ma macometto non valea niente, onde e' chiamava iesù benedetto, / e liberato l'
e per dieta o per altri argomenti ch'e' medici facesseno o sapessono trovare, non
., ii-2-8: e filosofi dicono ched e' sono sette scienze, le quali chiamano
esser soggiogati. machiavelli, 25: e' svizzeri sono armatissimi e liberissimi. giannotti
, cent., 60-86: i piagentini e' parmigiani / ebbero a patti castiglion lombardo
grande gelosia in firenze, pe- rocch'e' grandi e'potenti per rompere gli ordini della
in firenze, pe- rocch'e'grandi e' potenti per rompere gli ordini della giustizia
libera iurisdizione. machiavelli, 104: quando e' si dia autorità libera, col tempo
quando egli hanno la casa libera, e' la trescano a lor modo. f
bontate / più conformato e quel ch'e' più apprezza, / fu della volontà
tutto il mondo. botta, 5-477: e' furono visti,... aver
. g. villani, 10-156: e' fiorentini li presono [gli uomini di
il papa... gli pareva che e' libertini avessino a pigliare troppo animo.
cartaio, 4-30: tengono pazzi i senesi e' fiorentini; / come stan lor che
vener dovrebbe antico / abitar, come e' dicon che solea, / né per
, toscane o d'altra fatta; ch'e' non ne ap- preson per lor medesimi
imbratta la testa con codesti calcoli. e' non è mica più tempo di rimetterlo
officio dello spirito santo, chi ha e' libriccini; altrimenti preghi e faccia dell'
a dodici versetti con tanto affetto ch'e' facea piangere chi era intorno.
mi delivro / mettendo i minor prima e' magior poi. dante, inf.
straccio della scrittura e non sanno pure e' nomi delli libri della bibbia. diodati,
: nel decto livro si scriva tucti e' devitori del comune de la decta arte
sé sia tenuto el decto camarlengo escrivare e' nomi di tucti li officiali che si
detto male d'alcuno, sogliono dire 'e' s'è letto in sul suo libro'
tenuti... fare comandare a tutti e' tessitori e tessitrici, che debiano avere
cercare se essi tessitori e tessitrici se tengono e' pettini detti bene licciati.
rici fanno onore a'cherici, e' cortesi a'cortesi, e costumati a'
lettori d'andarsene, o quella ch'e' prende da loro. carducci, iii-21-355:
* madre 'e 4 padre ', e' poetici 'matre'e 'patre'. beni
licenziando tutti i prigioni, volle che e' giurassero di non partirsi mai da quel
mai da quel corpo fino a tanto che e' lo avessero condotto a tolosa. mercati
andasti a dormire, fìgliuol mio? ed e' disse che non era ito, perocché
disse che non era ito, perocché e' non l'aveva licenziato e benedetto, come
pendici / fatt'era 'n pietra, e' margini da lato; / per ch'io
era lici. boccaccio, 1-ii-568: e' morti corpi delli nostri amici / tutti
, laverete / lor tutti quanti, e' roghi fate lici, / ne'quai con
, dilicato e lieto; per gli amori e' conviti, marsia, insieme col padre
gli sarà negata la giocondità della mente; e' non sarà mai veramente lieto nel cuore
intorno, / mosse sovra l'erbetta e' passi lenti / con atto d'amorosa grazia
con le cime il cielo, / e' bracci sparti e le sue come liete /
e con la manca, acciò ch'e' non scalcheggi, su per la schiena
acqua. giov. cavalcanti, 133: e' si vedeva andare per que'paduli i
ristretti, / ti so dir ch'e' bisogna assottigliarla. tommaseo [s. v
credetelo? / eh! maestro, e' sarebbe una limosina / che e'sapessin
maestro, e'sarebbe una limosina / che e' sapessin la vedova e la livia /
limosità di cibo, perché la bocca e' denti se ne corromperebbono e renderebbono mal
paludi in uno limoso lago, mentre che e' dessero le vele. boccaccio, viii-2-223
una punta; ma... e' non riusciva con quella limpidità fulgente,
dichiamo, d'un lindo, che e' pare una pittura, vestito a pennello.
che ha lineamenti, nondimeno l'aere e' colori le mancano. sabba da castiglione,
sottile e la diversità dei colori non e' appaiono al viso presso all'aspetto della cosa
da voi, di necessità conviene ch'e' ricorrino in toscana. bembo,
si trova in quegli autori ne'quali e' tengono rinchiusa la lingua come in funebri monumenti
bologna l'amara lingua che al certo e' francesi venivano per vittuagliar monplaser sotto bologna
a. f. doni, 2-135: e' son forse sei mesi che io mi
e tutti i linguaggi e sapesse i secreti e' consigli di dio,..
e con istoppa lina / ne poni, e' sangui vedrai ristagnati. leonardo,
semi, come el grano, loglio, e' lupini, el lin seme. montigiano,
si pigliano in questo modo. conciossiacosach'e' non abbiano ginocchia, non posson giacere
lo argento non si riarda e che meglio e' si liquefaccia, e'ci sono tre
e che meglio e'si liquefaccia, e' ci sono tre modi. m. fiorio
doni, 2-77: dopo un lungo lamento e' si privò d'esser uomo, e
a mantenere il terrore, il punire e' delitti a 15 soldi per lira,
nutrimenti. l. salviati, 19-67: e' non si può avere / de'pesci
., 8-102: tra l'erba e' fior venia la mala striscia, /
un discorso piano piano e sì liscio che e' non si può far più. f
le donne genovesi. alberti, i-223: e' persuadevano alle donne... non
con qualche riflesso, ciò avvenne perché e' si incontrano in quelli atometti o minuzie
tristano senza damare ricevea da isotta, e' volse l'onore di suo pulcellaggio, cioè
: può [il gran cancelliere] rimettere e' litiganti contumaci nel buon dì. sansovino
beni, pagavano o annua prestazione, che e' dicevano comunemente fìttaiuoli, o censo
, ch'i'ho in me, e' sarebbe diritto ch'io ti facessi morire di
a la lividura de la fiamma, e' ministri sua convocò li avessino a ricercare
potesse, io fo pensiero / ch'e' v'abbia fatto d'ossa un cimitero.
lor non de'pregiare, / chéd e' non è nessun che non ti menta
, 222: fue pace tra'genovesi e' viniziani e'pisani, e diedono i
: fue pace tra'genovesi e'viniziani e' pisani, e diedono i pisani a'
. cecchi, 1-2-439: fia ben che e' si rivesti / con una livreina lesta
stesse alla raccolta, quando si chiamano e' signori e quando si comincia a lèggiare
-questo pazzo ha inteso / che e' s'abbia a cenare in casa mia
de'medici, 13-i-274: averete inteso corno e' locumtenenti del re cristianissimo in italia più
; l'altro, se nel lodare e' lo aggiudicassi [montepulciano] alle signorie
mandò in alismans per ulione: ed e' venne, e fugli mandato salvocondotto.
appresso lodò bernardo la pace con tutti e' maganzesi. lettere e istruzioni agli
strinse gli albi tri a sentenzare; ed e' lodarono, dovessono dare loro mille fiorini
buone e lodate. alberti, i-m: e' primi costumi in una donna lodatissimi sono
loda / che 'l patre e li avi e' tuoi maggiori invitti / si guadagnar con
questo lodo, perché dicevano che, rimanendo e' pisani abandonati, venivano assolutamente in mano
: amor non vuol logaggio, / ma e' vuol ben lo gaggio / che 'l
il naso. poliziano, 1-659: e' ci son certe cicale / che l'accon-
il metafisico è differente dal logico, sebbene e' considera la forma sola, perché e'
e'considera la forma sola, perché e' considera quelle forme e diffinisce le forme
le forme che sono in materia, benché e' non ve le abbracci dentro. n
. simintendi, 2-4: il loglio e' triboli e la gramigna, che non
, zo dis raynaldo, / « e' ve voio fare cota parte, / che
, / che voe avrì la paglia e' logio, / et eo avrò lo formento
certi semi come el grano, loglio e' lupini. galileo, 3-4-343: il grano
cecchi, 1-2-390: i'vo'che stasera e' si ritrovino / queste due spose insieme
queste due spose insieme, e ch'e' si logori / quel che s'aveva
ei logora se stesso, o e' digestisce di quegli umori che generano
fate ridere; / vedete voi com'e' tornano al logoro? = deriv.
, che a tempo mio a siena e' non si usavano, io ti farei
lombare. michelangelo, i-5: e' lombi entrati mi son nella peccia.
longevi, / ed essi teco le cittadi e' regni, / illustrami di te,
esser colui che si duole più ch'e' non debbe, quando e'non ha i
più ch'e'non debbe, quando e' non ha i suoi piaceri e quando
nodo salamone, / bicci novello, e' petti de le stame, / ma peggio
e far che i primi da'mediocri e' mediocri dagl'infimi s'abbiano a discernere,
vien trista novella -; / perché e' pareva un uom di carta in sella.
valerio massimo volgar., i-118: e' li costringeano pure a parlare per interpetro
bella e netta in tutte guise ch'e' siano oneste, e sanza veruno malizioso o
p. fortini, i-440: vedrete e' miei libri netti e delicati, che mai
del detto escessó per maggiore corte, e' detti consoli niuna pena lo'dia o
vergognino i cupidi avari, che vedranno e' poverelli perire di fame, e non lo'
, di queste cose belle bisogna lor fare e' disegni. -ant. seguito da
ancora assai mi fenno, / ch'e' sì mi fecer de la loro schiera
maritare grandemente e orre- volemente, s'e' detti napoleone e niccolò non gli avessino
nell'arte della lana, ancora che e' si vegga osservata nel chiamare per questa
i luccianti scerpellati. poliziano, 1-679: e' luccianti ha quasi spenti, / tutti
per la vallea, / forse colà dov'e' vendemmia ed ara. ottimo, i-444
sia che in sé lo comprende, onde e' luccioli sì come e'fa. buzzi
comprende, onde e'luccioli sì come e' fa. buzzi, in: le prime
per pietà le luce imbambolare, / e' domandava perché questo fosse. guidiccioni, 5-8
chi giudica lo pome nelo fiore / e' nom sa di che albore s'è nato
lucente ed ampia e piana, / e' sovracigli sottili e ben volti. bencivenni,
la lucertola già al sole, / e' pastorelli in le tepide rive / ivan
buonarroti il giovane, 10-898: capperi! e' canta com'un lucherino. marino,
[s. v.]: com'e' luciava, appena è passata quella signora
dovevano esser quelle, quando la cancelleria e' palazzo venezia erano quasi nuovi..
se lucifer l'avessi saputo, / e' non avea tanta presunzione / e non sarebbe
3-3 (294): biasimando i lucignoli e' pettini e gli scardassi, insieme con
landino [plinio], 151: e' primi elefanti che vedessi italia fu nella
st., 1-1: le gloriose pompe e' fieri ludi / della città che 'l
io mi ricordo d'una risposta che e' diede a persona che, per tirarla a'
preposizione. faba, 47: qualora e' ve mandarò le mee littere, s'ello
, s'ello serà meo caro amigo e' ve farò cutale signo, e per lue
in francia... dicono ch'e' lombardi hanno paura della lumaccia, cioè
luoghi tutti quanti, / tal ch'e' paion d'argento scrivi scrivi, /
. salviati, 19-125: parti che / e' si sia appiccato il lumacone? /
quasi lungo 'l verde, / dov'e' le trasmutò a lume spento.
non vedìa. luca pulci, 1-5-107: e' sa del suo campo il costume,
). pulci, 12-44: perché e' giucava a scacchi a suo sollazzo,
v. borghini, 4-ii-323: e' sarebbe maturo ogni volta vedessi lume dello
sebben fosser anche al lumicino, / e' non si sovverrebbon d'un lupino.
luna. canti carnascialeschi, 1-49: e' non aveva ancor fatto la luna, /
la luna, / l'alta ricchezza e' regni della terra / son sottoposti a
oh, cugino impazzato, / or fussi e' sogno quel ch'io ho udito!
: più su sta mona luna. e' c'è più bello. / -che c'
buonarroti il giovane, 9-246: e' dice pure 'l ver questo poeta /
lunatico. l. bellini, 5-1-113: e' par che voglia dire che..
.. quelli che avevano li demoni, e' lunatici, e'paralitici
, e' lunatici, e' paralitici; ed egli li sanava. leggenda
. n. capponi, 1-68: andando e' fatti di poppi per la lunga.
stava da lunga. dante, xxx-47: e' parlan con vocaboli eccellenti; / vanno
languendo lungiamente in tal manera, / e' non sapea ove trovar soccorso. paganino bonafè
tutto lo meo penare, / per ch'e' non ho penar -lungia stagione. dante
che mai non ispacciano, infino ch'e' danari durano, pelando i cattivelli.
volesse / le volte raccontar, che e' tornava / indietro e innanzi, tante
quasi lungo 'l verde, / dov'e' le trasmutò a lume spento. statuto del
. davanzati, i-191: vo pensando se e' fu pure suo concetto per nascondere con
li ufìciali, andorono tutti li preti e' religiosi e'luoghi pii a raccomandarsi e
, andorono tutti li preti e'religiosi e' luoghi pii a raccomandarsi e ogni persona
era ridotta la cosa in luogo che e' non si portava più reverenzia alli vivi da
anco stato e luogo la fede, e' non è anco palesata la substanzia del lume
, 1-68: piangete, erbe, ch'e' fior non àn più loco; /
il vostro esser pomposo, / gli agi e' diletti e'regni e'servidori / e
pomposo, / gli agi e'diletti e' regni e'servidori / e de're vostri
/ gli agi e'diletti e'regni e' servidori / e de're vostri il regnar
a. f. bertini, 4-22: e' dicono che voi, con tutto il
. l. salviati, 19-37: e' potrebbe esser, granchio, anche,
, 5-61: perché tutto il giorno quant'e' dura, / egli ha il mal
così soligno! sacchetti, 175-155: s'e' tiranni lupigni pen- sassino alla presente novella
. soderini, iv-161: i denti che e' chiamano lupini gli daranno [al cavallo
certi semi, come el grano, loglio e' lupini. montigiano, 97: la
s'hanno cavate le lor voglie, e' non ci stimano più un lupino. grazzini
benché il lupo muti il pelo, e' non muta natura. fagiuoli, 1-1-47:
.]: diciamo in proverbio: 4 e' non si grida mai al lupo ch'
non si grida mai al lupo ch'e' non sia in paese ', e 4
sia in paese ', e 4 ch'e' non sia o lupo o can bigio'
lupo o can bigio'; e vale ch'e' non si dice mai pubblicamente una cosa
che vera. proverbi toscani, 58: e' non si grida mai al lupo che
lupo che non sia in paese. (e' non si dice mai pubblicamente una cosa
e donno, / cacciando il lupo e' lupicini al monte / per che i pisani
ancor fatto male alcuno, / perché e' son di quel seme che gl'induce,
cresciuti, a far come la volpe e' lupi. tasso, 8-6-594: se
boiardo, 3-135: dalmati e sciavi e' soi signor più lurchi / vedo or
narra all'inglese / (pur ch'e' paghi le spese) / e che biascia
. soldani, 1-196: che benché e' lussureggi e faccia il grande, /
, / chi sa che dentro al cuore e' non sospiri / il puro fonte e
lussureggia / tra i profumi, le tazze e' fior languente. -di animali
tanto è venuto questo misero difetto, ch'e' giovani tutti se ne guastano, usando
lussuriando, il popolo vi si raguni, e' ghiottoni divorino il tuo di nascosto.
le belle lustre dicendomi, come « per e' casi d'inportanza via: qui
chi vedesse di quelli più fini ed e' non fosse un perfetto conoscitore, crederebbe
e tonde com'un paternostro, / e' vi farieno intorno manco ciance / e
boccaccio, 1-ii-108: criseida gli tolse e' dolci frutti / e'lieti amor rivolse in
criseida gli tolse e'dolci frutti / e' lieti amor rivolse in tristi lutti. la
, / a fruir quel signore / ch'e' corpi a chiunche muore / eterni rende
indiscreto figliuolo, accioché per miserazione patema e' si disponga a trarlo del lutulento fango ov'
. faba, 47: unde, qualora e' ve mandarò le mee littere, s'
cinta / a'fianchi a numa, e' con egeria siede / con maccatelle e
. cecchi, 17-60: dicesi ancora: e' gli fece gli occhi come maccatelle,
intitolata il * buon guardiano ': e' insegna d'aver cura a tutte le
e. gadda, 7-103: i luterani e' vogliono pregar dio in lingua loro:
. lorenzo de'medici, ii-24: e' si vedeva una gentil vailetta, / un
-profanare. baldelli, 3-13: e' diceva esser cosa disconvenevole il macchiar col
. / -e'si partì, ché e' dubitò non essere / stato veduto a
, grande un quarto di braccio: e' peli erano grandi et il verme era bruttissimo
contra federico. machiavelli, 1-iii-864: e' periculi che li sovrastavano e le macchinazioni
quello dì le capre e le pecore e' porci e'montoni variati e macchiosi. palladio
le capre e le pecore e'porci e' montoni variati e macchiosi. palladio volgar
: battuto che sia il lino, e' si mette in macero, se è possibile
non per macerare e istirpare la passione e' desideri carnali. bibbia volgar., x-60
. caterina da siena, ii-100: perché e' diletti sensitivi e la delicatezza del corpo
mantellucci, che piuttosto ombravan loro che e' ricoprissero le macerate membra! tarchetti,
: quanto egli potè menar le braccia e' piedi, tanto le dié per tutta la
g. m. cecchi, i-290: e' chera ': spada spagnuola usata nelle legioni
letto e duro. fagiuoli, 1-1-94: e' non è stato all'albergo quel che
ove dicesi siano avanzi di begli edifìzi: e' vorrà forse far di fiorenza una macìa
, grossolano, volla lunga barba, e' volti macilenti, / che d'ogni parte
maria maddalena de'pazzi, vi-180: e' tua candidi crini, o amor cattivo,
85: -addio. -oh! e' mi si è levat'una macina d'in
sieno tenuti così li mugnai, come e' macinanti che n'andranno [ai mulini]
di donzello: / della corte e' passò il muro, / salse in sul
. giov. cavalcanti, 46: e' conviene che ciascuno di voi rinasca siccome
sete di sangue, tra gli avolteri e' micidi che non cessavano, perché si
, uomini cattivi, e essendo morti e' padri loro che li ammaestravano bene,
che per noi si venghi a maculare e' capitoli vostri in parte alcuna. niccolò
, ciascuno manda a romper la fede e', per non sentirsi imbrattati di tanta
della gonnella lo trasse per modo ch'e', tutta la scala saglita in più
, lo mangia bevendo, / sì che e' vuol presso la madia e la botte
si risolveron di metters'in chiusa com'e' fringuelli, non per cantare come loro,
per mettervi suso le belle madonne: e' giovani stanno là a fare la siepe
padre non fu madornale, / perché e' non piacque all'alto iddio divino.
e racconcia; / ma perché di sapere e' non ha oncia / in quel capaccio
suo, che porta l'ali, / e' dice arrosti così madornali / ch'ogni
petrarca, 262-3: l'ordine volgi: e' non fur, madre mia,
/ se no ora ben e promente e' mostra, / la città madre vostra,
grandemente, / dalle madre spiccando po'e' figliuoli. b. davanzati, ii-506:
. gilio, l-n-10: cantato ch'e' parecchi madrigali ebbero, e fatta anco
le republice, ponghisi -mente a tutti e' passati principati: troverassi che ad acquistare
? catone volgar., 1-103: e' fatti di molti imprendigli per esemplo e
frate francesco di biancozzo... e' signori priori co'loro collegi e con
. sassetti, 116: cominciando poi e' nostri lanaiuoli a lasciarsi trasportare dalla voglia
di dorare a fuoco] uno strumento che e' chiamano tafferia. salvini, 39-iv-55:
a maestrare. sacchetti, 133: e' fu ed è e sempre sia ettemo,
, che li diede a pigliare qual morte e' volesse. 2. compenso dovuto
accomodare a vivere quietamente in quello stato dove e' lingua maestrevolmente. lanzi, iii-183:
che dà loro la sorte, se bene e' son cattivi. bellori, iii-6:
. pucci, cent., 34-5: e' ne fecer festa, e quella via /
mandarne un altro in cambio: e se e' maestri avevano con loro debito, glielo
bene ch'egli sia infinito, secondo e' maestri. s. bernardino da siena
e mi sarebbe molto più caro che e' facessi un modello lui che sa tanto,
di stile / che ritraesse l'ombre e' tratti ch'ivi / mirar farieno uno
duca dice al medico: / voi siate e' ben venuti, o degni mastri
: voi non conoscete questo tristo. / e' sa finger più visi e voci
son perfecto laro, / de grimaldeli e' son maistro sazo. -maestro di guerra
e donno, / cacciando il lupo e' lupicini al monte / per che
... ma tra tanto / e' maestri hanno levatoli il conto / della cassa
l'altra mattina si partirono e rimenarono e' frieri al loro grande maestro. gir.
, / non ha penne maestre: e' fu tarpato, / e vola a salti
co i poli e rochelli e denti, e' nomi loro, ciò è la serpa
! pasti da preti! mafie, e' son parecchi giorni ch'i'non vi sono
malie. gherardi, ii-176: e' non è dubbio circe essere istata e
animali. novelle adespote, vi-362: e' m'è detto che tu t'intendi
sciocchezze, le magagne, le smancerie e' loro soperchi, i peccatori dovrebbono venire col
magagna li luoghi detti, cioè com'e' par che scorzi o che tagli,
alcuno membro. boccaccio, iii-8-40: e' votaron gli arcioni e cadendo / si
parlare, e posto che la mente d'e' più domestici fusse stata magagnata in amore
rispose lo sire [di cusci] ch'e' xl mila fiorini ch'egli avea in
tanto maggese, come li piacque, e' ristorò e'tempi perduti il meglio che
maggese, come li piacque, e'ristorò e' tempi perduti il meglio che poteo.
. pulci, 27-114: poi ch'e' fu di maggio sia ridetto: / sai
maggio sia ridetto: / sai ch'e' si dice: -noi non siàn di maggio
così degli altri mesi, / perché e' canta ogni uccel nel suo linguaggio /
vien poi giulian ginori, / bench'e' ti paia piccolo e sparuto, / e'
e'ti paia piccolo e sparuto, / e' bee e mangia poi quanto i maggiori
quanto l'altro l'uno, e se e' pesa più l'uno quarto circulo che
: in questo tenpo le notti crescono e' dì sono più brievi, crescono i fredi
.. ville e borghi ancora, che e' chiamavano 'conci- liabula '; e
(35): io non voglio che e' faccia altra arte che 'l sonare e
bontate / più conformato, e quel ch'e' più apprezza, / fu de la
quella che l'uomo fa, acciò che e' paia buono uomo, e vuole ingannare
sentite il resto, e vedrete quanto e' sia differente da quello: nell'altro si
maggiore, come sarebbe per esempio omero, e' mi piacesse il burchiello?
minori che non furono figlioli quali piangessero e' suoi maggiori. bembo, 9-2-228:
allora. / così rinaldo, perché e' n'era sceso, / come colui che'
relazione. giov. cavalcanti, 145: e' non cercò mai abbassamento di persona,
1305: maggiormente è da tenere ched e' non fosse uno de'settantadue, avvegnadio che
ad ogni suo volere, come già vinti e' presi all'incanto di sue magie.
sanno apena parlare al nostro modo. e' deono avere troppo buona memoria, ché
si fanno solamente dell'animo, onde e' sia, chente e'sia, quanto e'
dell'animo, onde e'sia, chente e' sia, quanto e'sia, quando
e'sia, chente e'sia, quanto e' sia, quando cominci a essere;
e della sua eterna magione, che e' nun saria gran fatto dimenticasse noi e
] fece 1 piccoli vasi da bere e' cuochi, e'quali chiamano magi- resci
1 piccoli vasi da bere e'cuochi, e' quali chiamano magi- resci. domenichi [
ogni cosa nel paradiso terrestre, mentre e', visse innocente; altrimenti il magistero
è in fatti si sono l'arti e' magisteri che in cittadi si fanno. cavalca
. parlamenti ed epistole, v-468-8: e' sum arivà a tal porto, che
sum arivà a tal porto, che e' pose rezever grandeza e onor de magisterio
in viso costoro, s'immagina ch'e' sappiano assai. c. dati, 3-100
pubblici ufficiali. cantini, 1-2-130: e' campanai del suo ducal palazzo, tanto
per macchia; benché io creda che e' venga dalle rete che comunemente sono la
nostre donne. baldinucci, 11-2-15: e' bisogna vedere s'egghi [il bue
la rete. sacchetti, n: e' vanno con calzari cordati a maglie / nel
di ferro] a milano, e fannole e' fanciulli, e più lavorìo fanno che
fuore; / ma veggo ben sì come e' fa col magghio. gr azzini,
albizzi, 7: mi voglio immaginar ch'e' sia pur vero / ch'abbi in
, acciò che, se o veramente e' magnificassi troppo le forze delli nimici, non
volere a'suoi soldati; ha cappati e' migliori uomini d'italia. b. davanzali
tal poema conseguita un commodo grande, che e' fa cioè il poema magnifico e ch'
fa cioè il poema magnifico e ch'e' rileva l'animo dell'uditore. castelvetro
cittadini e così belle donne e che e' venne uno re con lo exercito e preseli
vi-107: ov'è il gran consolato e' senatori, / ove quel grazioso ottaviano,
ed umana, / e salutò marsilio e' suoi compagni / con atti onesti e graziosi
, ma non ti concederò già ch'e' sia un verseggiatore dell'altro mondo.
1-3-259: e' ci resta grande speranza di conservare non
; grosso. burchiello, 2-2: e' pedicelli, ch'ha nelle mani un frate
. giov. cavalcanti, 202: e' vidono... venire sì lunga riga
, 1-107: apre gli acerbi fiori, e' monti move / con l'angelica voce
pucci, cent., 84-34: s'e' ricchi fur così diserti, / deh
maghi. lorenzo de'medici, ii-105: e' c'è giu- lian, di costantin
. c. gozzi, 4-84: e' la dà senza dote; / par ch'
a san piero, / che a pettinare e' si toglie una lana / da far
, 201: era sì magro che e' non si gli vedeva se non tossa
/ e in ciascun altro tutti perdi e' passi: / cessa da'magri ed
galantomo che cosa sono i muscoli? e' son quei be'tocchi di magro di
126: quella misera pagnotta, ch'e' bacalari nostrali, quasi altrettanti iddei moderni
, 1-625: or si dien provedere e' macri prati / di sterquilin, misto di
, vadano a svellere / la cicoria e' raperonzoli / certi magri medicon- zoli,
e promesse fattemi di sopra, cominciò e' rientrare nella contesa del peggioramento degli agnelli
[in agosto] i porci tempaiuoli e' magroni per ingrassare. p. petrocchi [
il 'mai ': sentenziossi che e' potesse negare senza il 'non ',
cioè 10 pregai per una polizzetta che e' venisse sin qui. de amicis,
g. m. cecchi, 314: e' dice: anzi hai cambiatolo [l'
quel cavaliere, / ma so ch'e' sare'ben buon erbolaio, / ché sa
ben buon erbolaio, / ché sa cavare e' denti, al mio parere: /
'maiz '. intanto noi vogliam ch'e' sappia che se mai egli a tutti
131: -venite in casa, ch'e' vi chiama laudo. / -io non
di questi malabari hanno le gambe mostruose e' granelli grossi come la testa; e chi
, dicesi volgarmente nel- l'accostarsi ch'e' fanno: 'ecco il carro della malacarne'
seneca volgar., 3-22: e' si mostra che questi albori non sieno
sieno curati, perocché non hanno foglie, e' rami son rotti e pieni di nodi
son rotti e pieni di nodi, e' pedali malacconci. leti, 8-ii-260:
che tanto ne sentisse quanto lei. quanto e' si fusse... malagievolmente si
31: elli prese uno rusignolo, e' trasse lo suo coltello, e volselo uccidere
m. franco, 1-62: malaggi e' longobardi, che al fondo / non
a gracchiar con tanta lena / ch'e' non parea ripigliar fiato appena.
certo malamente. angiolieri, 13-1: e' m'è sì malamente rincresciuto / el pur
otta sia pentuto. dante, 2-100: e' m'incresce di me sì malamente,
mercatanti e morti a gran furore, / e' lor denari avevano, in un prato
io attenda a scongiurare spiriti, / ch'e' non sarò il malanno. loredano,
si è pazzo, o che malanno e' abbia. g. c. croce,
scuola. temanza, 169: ma e' si malò, né potendo, col governo
. buonarroti il giovane, 9-729: e' son mercanti / malarrivati, parmi.
egli è malato di febbre, dubitiamo e' non finga per avere cagione di non
i-1-5: s'elli noi fa, e' ssi mostra verso iddio ingrato e malconossciente
, il futuro. alberti, ii-281: e' dotti e periti nella ragion del vivere
il vecchio, 5: non vorrei ch'e' miei malizia, a fare pettegolezzi
. berni, 58: s'e' si avessin a levar la notte, /
li principi mal resoluti, per fuggire e' presenti periculi, seguono el più delle
distruggerci o per portarci dolore: perché e' non si teme qualunque male, come l'
perché si dica -il papa ha male, e' more. s. carlo borromeo,
animale. berni, 45: e' vien subitamente lor [agli uccelli] un
, e appresso ogni male, che egli e' suoi aveano mai fatto. g.
a tutti che i padri a'figliuoli, e' figliuoli a'padri, li mariti a
quale fe chiamar città papale, / e' colonnesi ebbero male e peggio / dopo l'
laura, / direbbe che l'avessi tutti e' mali / di santa maria nuova,
ricevere quando dava. or dirai: e' me n'è incolto male. dante,
m. cecchi, 120: e' mi sa mal del dispiacere e torto /
male / non istà sempre mai dov'e' si posa, / se non a'gobbi
mai / non ista 'l mal dov'e' si posa. -fuor che / agli scrignuti
vi si perde la ricolta, scorticanvisi e' buoi e vi rovina la casa? -
giungnere. storia di stefano, 19-4: e' so ch'aveti pur molto desire /
carducci, iii-13-32: e par che'e' [antonio da ferrara] non fosse
vada chi è innamorato, / ch'e' può dir che la madre il maladisse
... si maledicessero pubblicamente marcovaldo e' suoi seguaci. 4. imprecare
, ch'egli è malvagio signore, che e' gli ha creati a cotanta pena.
quel dì che di sua corte / e' si partì, eh'a gan non dié
. seneca volgar., 3-381: e' costumi sono venuti a tanto che la povertà
: ma io son d'umore ch'e' lo faccian più tosto per ricoprir con esse
l'anno di ricolta: / ch'e' verso l'aia rizza tal dificio, /
cera / (avendo il cappel grande e' piè terrosi) / più d'un fungo
modo di riordinarsi, come fanno communemente e' malestanti. nini, 1-38: io
. alberti, ii-149: assai molto vince e' suoi malivoli chi nulla perde. serafino
lor già vostro prego, / però ch'e' son demon falsi e malivoli.
s. caterina de'ricci, 1-267: e' mi sa male che sono [certe
voi, che le buone parole acconciano e' malfatti? fagiuoli, 2-81: almeno chi
forca, dove si castigano e puniscono e' tristi e li malefattori. ariosto,
quest'uom [gesù] non fuss'e' malefattore, / messo non l'avremmo ne
nulla limosità di cibo, perché la bocca e' denti se ne corromperebbono e renderebbono mal
accettare, perché dove tu pensi che e' mi fusse utile e caro, e'mi
che e'mi fusse utile e caro, e' mi sarebbe noioso e mal grado.
qualche malia. giorgio dati, 1-36: e' si trovava e per terra e per
essere di troppo momento, perché quando e' bebii avessino malignato, avendo la cittadella
s'aveva di lui ed el desiderio che e' non avessi a malignare, era una
, era una delle cagioni che inclinava e' cittadini a volersi accordare seco.
come s'era portato lui; imperocché e' non fu niuna spezie di malignità che
stagione. machiavelli, 1-iii-665: né e' franzesi sono possuti ire più avanti per
malignità, ma non a caso; perché e' si commette il peccato quando in se
. b. segni, 11-160: quando e' si fa il male con elezione,
ristoro, 3-5: il regno di santitade e' non de'essere posto per ragione in
e della vita, cessando le malinconie e' dolori e l'angoscie,...
essendo la mattina raffreddo, e tornandovi e' maestri, diede loro ciò che doveano
ii-196: fuggan da me tutti i sospiri e' pianti, / fugga dal core ogni
flusso. a. manetti, 28: e' se n'ha data tanta maninconia,
eterna, e che si perdeva ciò ch'e' faceva nell'ordine. s.
malinconoso è freddo e secco, ch'e' sembra vile alla settembreccia. pagliaresi,
coverto di drapp'a oro, ed e' fu vestito del medesimo drappo: tutto
ke'cherici fanno onore a'cherici, e' cortesi a'cortesi, e'costumati a'
a'cherici, e'cortesi a'cortesi, e' costumati a'costumati e li licciatori a'
contenga ne'capitoli di questo breve, ch'e' rectori possano e debbano quello cotale punire
a ingannare el loro venire oltre che e' facevano, e questo fu che tolsono
sì artificioso e astuto ingegno a occultare e' suoi appetiti, voglie e passioni d'
. sassetti, 116: cominciando poi e' nostri lanaiuoli a lasciarsi trasportare dalla voglia
seneca volgar. [tommaseo]: e' non è nel mondo uomo sì perduto
malizioso e fallace, / nel quale e' tristo s'è ravviluppato. storia di stefano
francesco. g. villani, 10-43: e' conti il si ripresono e racconciarono;
conti il si ripresono e racconciarono; e' loro mallevadori furono presi in firenze per
. savonarola, ii-387: o padre, e' non si vuole così malmenare e cittadini
addosso gli uomini! / eh! e' si par ben che e'non chiamorno noi
/ eh! e'si par ben che e' non chiamorno noi, / e che
non chiamorno noi, / e che e' vollon tenerci sotto sotto, / e mal
sia malmenato e stirato e torturato, e' non significherà mai se non questo,
certo suo cattivo risino, disse: « e' bisognia che voi mi perdoniate, perché
grazia di dio, sette, e' sono oggidì quasi spenti, e non se
una delle principali cagioni perché a certi e' [dante] non piaccia, o
né domata la superbia ne l'usure e' maliablati guadagni de'fiorentini. = comp
: ricordatevi nella vostra malora, che e' [i poeti] non temon grattateci
n'è ito? ». / « e' s'è fuggito! ». /
: se il suo piede sarà piagato, e' s'ingegnerà tenerlo supino ed in riposo
della terra conviene che purghi li vizi e' malori di quelli che ha a reggere
così vivo e squisito vedere, che e' non ha forse in terra, in
quello stampatore. salvini, viii-220: e' fu sì testardo che, per proprio
a uomo o a femina. immantanente e' mostrerà il viso a modo di malsano.
avendo poi bisogno, tratterei costoro come e' vogliono esser trattati, e se voglion esser
11 campo in mezzo, e come e' détte drento, / sùbito rossa si
3-112: se son trattati piacevolmente, e' sono insolenti e ingiuriosi e vogliono esser
vogliono esser pari ai padroni. se e' sono maltrattati, e vanno insidiando e
sai poi quello che fanno insieme quando e' non ti vedono. = etimo incerto
. /... le donne e' cavalier, li affanni e li agi /
uomin, come cani, / poiché e' malvagi son multiplicati; / chi vuole
malvaxio iscognoscente, / di questa corte tu e' lo più vilano. bornio da sala
volontade. luca pulci, 4-94: e' ne seguì poi tante e tante risse,
poi tante e tante risse, / che e' fu per molti alfin pestifero oppio,
li vieni a cercare ed aprire, e' sono vuoti e vani e malvagia roba.
paese le duchesche genti,... e' vennero a'portico, e quello tardarono
volgar.], 18-3: ma e' sono alquanti i quali vogliono dire che tal
difetto. lotto pisano, xxxv-1-316: e' si adorna e gente, / non
piace. parlamenti ed epistole, v-468-9: e' sum arivà a tal porto che e'
e'sum arivà a tal porto che e' poso rezever grandeza e onor de magisterio
considerare li mancamenti de'governatori, imperocché e' si conviene onorare e'suoi maggiori con debiti
governatori, imperocché e'si conviene onorare e' suoi maggiori con debiti portamenti e non
termini trapassati. pulci, 8-46: e' l'uccise come suo nimico, / a
nella vanità vennero meno loro giorni, e' loro anni mancorono presto. arrighetto, 242
a tanto è venuto questo misero difetto ch'e' giovani tutti se ne guastono, usando
b. cavalcanti, 2-254: se e' si dicesse 'il fuoco mancò'in luogo
o per il principe, sanza rispetto, e' mancano dell'ufficio loro. straparola,
. cecchi, 68: pazienza! / e' mi mancava questa briga adesso / per
? manca? se a sorta / e' fussi... /...
. lippi, 8-2: sapete ch'e' s'inciampa e ch'e'si casca;
: sapete ch'e's'inciampa e ch'e' si casca; / si può in
questi dì in sul partirsi dalle mosse e' barberi, mancò poco che non fussin
cavallo / li mancò sotto, donde e' fu prigione / dagli altri messo fuor senza
animo; dipoi, mancandogli sotto le promesse e' favori de'viniziani, cominciò pure a
a. manetti, 132: perché e' garzoni e maestri che stavano a lavorare
lui e noi ne guardi, -fa'che e' non gli manchi niente delle cose dell'
è in lui, tanto manca ch'e' renda mobile e alterabile l'universo, che
106: per non parere ingrati, quand'e' [il brunelleschi] si partì ultimamente
[il brunelleschi] si partì ultimamente, e' [gli operai] lo sforzorono a
. vettori, 1-326: non abbino e' sopradetti capitani, per conto di detta
, 3-8: m'aviso che sono e' cavalieri, / di quel che dato m'
.. bene è il vero, che e' si debbe ritrarla assai volte per tutti
alfieri, 5-66: già gli austriaci e' prussiani e la czar ina / se la
che gli stessi non sanno risolversi s'e' sien pure scritti in quel proposito e
pure scritti in quel proposito e se e' seranno per provar quella tal conclusione!
andrea da barberino, ii-178: si ruppe e' lacci d'uno cosciale ad alispon,
sono vaghi a vedelli, manco auggiano e' seminati, manco mungono il campo e
mungono il campo e, per córre e' frutti, manco si calpesta e'lavorati.
per córre e'frutti, manco si calpesta e' lavorati. fra cherubino, 3-15:
firenzuola, 607: ancorché e' girasse certi suoi danaioli, che fra
a cercar di nuocere altrui, ancorch'e' non vi sia l'util proprio? manco
bertini, 4-96: quando voi sentite ch'e' sillogizza così, in cambio di dire
allo 'mperadore in quello stallo. / e' fiorentin vi mandar di presente; /
faglia. a. pucci, 6-197: e' con gente assai in quantitade / tutte
davanzati, ii-524: 'conservar le marze e' rami per mandar lontano '. conservansi le
mandar lontano '. conservansi le marze e' rami per mandar attorno in tre modi.
italia, cioè far ritirare i fiumi e' mari vicini e mandar per molto spazio
odore). savonarola, iii-436: e' ce n'è anche alcuni de'nostri
portano odori; io non accuso persona; e' me ne viene qualcuno alle volte a
dovesse levare. petrarca, 349-2: e' mi par d'or in ora udire il
non mi mandasse / (come spesso e' suol fare) a calcinaia. -mandare
. b. segni, 4-192: e' si può ricevere (in tal maniera
bembo? sassetti, 37: stimomi che e' vi abbia ad essere facile, avendo
mandati fuori e smaltiti, acciò che e' non facessino tumulto drento. panzini,
fuggir di casa le persone, quando e' passan per la strada. m. ricci
in ciascuna stoia la quantità medesima, e' si verrebbero a sguagliare. bocchelli,
, diceva essere stato soldato e tagliava e' nugoli. f. f. frugoni,
chiesa di roma e del re di francia e' viniziani, in quantità di trentadue galee
suo orator. machiavelli, 1-iii-161: e' quali oratori del turco, come fumo
di febbraio. savonarola, 5-i-283: e' sono di dua ragione mandorli, cioè amari
la mia figliuola, non mi piace: e' ci dev'essere una mandragola sotto.
;... è il vero che e' si debbe ri trarla assai volte per
della creazione del papa, e tutti e' magistrati che tenevano degnità fuora d'ufizio
prov. fra giordano, 3-17: e' si suole dire uno proverbio (ed
questi colori sono belli parimente senza che e' si mettano in opera; ma nel
che poco stimano con quanti infiniti pericoli e' puerilli stiano nelle dure braccia de'padri
egli è poi benigno, e come e' si lascia maneggiar da l'uomo! caro
-sostant. sansovino, 144: e' può qualche volta accadere che si scopra
lo raccomando quanto so e posso: e' vi aspetta con gran desiderio.
incontrare in quel luogo i rossi prima che e' venissero più avanti. porzio, 3-100
gli cavo gli occhi, da che e' si maneggia per bocca fanciulle tali con
cellini, 2-78 (438): e' parve proprio che la fussi cosa miracolosa
li altri padri a'lor figlioli, e' faria el debito, se ne piglierebbe lui
tanta occasione, ma ancora in tutti e' maneggi del pontificato e'disegni e concepti sono
ancora in tutti e'maneggi del pontificato e' disegni e concepti sono forse buoni
cose care e manesche per l'ordinario e' le tien serrate nello scrittoio. cesari,
a dodici versetti con tanto affetto ch'e' facea piangere chi era intorno. aretino,
e i piedi ne'ceppi, acciocché e' non si fuggano. sansovino, 6-62:
di cattivo sonatore in genere: 'e' suona la manfrina; sa sonare la manfrina
astrolago, / venuto da baldach, e' non mi pare / un nuovo balaàm.
chiamento di combattere la terra, e' senesi vi manga- neggiarono entro un
bruttura assai. boccaccio, 1-ii-282: e' fè drizzar trabocchi e manganelle / e
fare'un sonar di manganelle, / ch'e' n'uscire', se tu v'avessi
mangani non potevano passare. e quando e' mangani traevano, fuggivano sotto quelle cave e
, 218: fiorentini mangia fagioli, / e' volevan li mangiacavallétte, sm. invar
di vista. buommattei, i-16: ma e' sarebbe stat'un merlotto a far ogni
1-vii-33: in cinque o sei giorni e' diede a questa pittura, così fresca come
gravezze che messer giacche di san paolo e' suoi faceano loro, e oltre a ciò
di essere soprafati da'cambi, e' quali non si fermano o diminuiscono mai
; ma non ha'tu capito ch'e' campa perché mangia? -cominciare a
« giulio lo dici di poco pasto! e' mangerebbe la cupola del duomo »;
, non fa prò, anzi più ch'e' mangia e più diventa magro e sottile
nostri diletti e a lodare gli animi casti e' mangiari sobri e '1 pensiero netto e
. giamboni, 55: i convitti e' mangiari, che fanno le genti insieme
eccellentemente: egli è tanto simile che e' par miniato, o, come più volgarmente
e puonne l'uomo fare qualunque impronto e' vuole. = deriv. da mano-
non lo tenghiate troppo nel carruccio, ché e' si cui nome ogni tanto
] due manicon sì badiali / ch'e' tengon per quattordici arsenali. fagiuoli,
i modestini,... in presente e' son maniconi larghi coi polsini insin sotto
divenuta sì lieta in un subito? / e' sarà bene che i'vegga d'intenderlo
rustico, vi-1-147 (18-11): e' par figliuol di bonella impiombato, /
, / e forse anche le cimici e' pidocchi. 4. per estens
è una bestia / che par che e' voglia manicarsi e'popoli) / che la
/ che par che e'voglia manicarsi e' popoli) / che la non esca
che tu ci voglia manicare; / e' dice che è il signore, il ladroncello
ch'egli ha, né dire ciò c'e' sa, in uno dì »
... si dice: « e' nicchia, e'pigola »,..
. si dice: « e'nicchia, e' pigola »,... « e'
e'pigola »,... « e' tentenna » o vero « si dimena
al manico, mal si maneggia 'e' comincia girarmi nel manico': più volgare
gli fa bene, suol dirsi: 'e' dipende dal manico, non dalla penna
, 1-2-468: -voletel bottegaio? o che e' si metta / tanto di grembialaccio e
languendo lungiamente in tal manera, / e' non sapea ove trovar soccorso, /
(223): piacendogli molto la maniera e' modi del fanciullo, domandò chi egli
serdini, 1-3: fra le fresche erbe e' celsi canti / degli uccelletti e le
maniera di colori, da qualunque cosa e' muovano, sono puri fenomeni che appaiono
dell'arte sua ridotta a maniera ch'e' faceva a tutte le figure un'aria
/ di luni- giana l'ultima; e' colori / lascio, per non far lunga
e la materia, con che e' si fanno, ha ragione di genere.
. ser giovanni, i-128: brevemente e' gli ruppe quella stecca addosso, ove il
, / gli ha più manifattura ch'e' non pare. sassetti, 7-436: a
assai, perché la mattina, come e' si levano, si tropicciano gli occhi una
veggo sia risuscitato, / come, e' predisse manifestamente. guicciardini, i-283:
., 1-97: nón pensare ch'e' rei uomini guadagnino de'loro peccati,
uomini guadagnino de'loro peccati, poiché e' peccati per li tempi stanno celati e
quei particulari stati sia utile e che e' vi sia giusto, è cosa manifestatissima.
fece sonare a raccolta, e tutti e' cristiani si raccolsono intorno alla santa bandiera
se el disia / d'avere sposa, e' troverà altrui / che li sarà
agio, a una manigolda, con chi e' faceva a gli amori. 4
maddalena de'pazzi, iii-183: j, e' tuo manini come fanno bene!
firenze all'ufficio de'maniscalchi ad approvare e' cavalli delle cavalcate e de'soldati.
andrea da barberino, i-13: come e' fu smontato, e uno maniscalco, che
. rainardo e lesengrino, xxxv-1-818: e' digo a voi, cotal segnor,
libro, ch'io possa purgarlo: / e' sare'buon di dargli un po'di
di grano ed aitante brente di vino, e' ci è da vivere circa per dua
sì ch'io pigli / la leonessa e' leoncini al varco ». buti, 1-763
. pulci, 25- 321: e' cefi sono altri animali strani, /.
sono due mane, e la sua bocca e' l'ha nel petto. domenichi [
che 'l detto notaio, a ciò ch'e' libri si mantengano d'una mano e
idem, inf., 26-110: io e' compagni eravam vecchi e tardi / quando
09 (492): io dissi che e' non ci poteva mettere d'accordo altri
avendolo a tenere a mano, che e' non inforzi, e basti sino all'
tempo e affrettavalo tuttavia, come se e' fosse stato o muratore o manovale.
es.: « alle nostre mani, e' bisogna dire che sono accadute di grandi
/ -dimandatemi come? o se e' vien landò / a mano a man
domandò a mano a mano, / benched e' conoscesse il cavaliere. -con ritmo
bello e gentil sparavieri, / ch'e' s'avea preso e acconcio a sua mano
). sacchetti, 191-148: tutti e' dì della vita sua si botò di
, cent., 60-86: i piagentini e' parmigiani / ebbero a patti castiglion lombardo
fermo e messer cherubino dal borgo, e' quali giudichiamo consci di tutti i suoi
xvm di perle per ricamare da mano e' manichini. aretino, 20-58: perché
il piacer suo, ogni volta che e' le promettesse pagare un paio di maniche
10-915: gli è delle mani, ch'e' par uno sguizzerò, / un trucco
di bassa mano in una casa nobile, e' non è mai, per roba che
incontanente che aveano il fervore, ed e' correano all'orazione; e incontanente che
quella devozione era passata via, ed e' si levavano dall'orazione e tornavano a
si converta. machiavelli, 734: e' populi di fiandra vivono di opere di
uscisti voi lor delle mani, che / e' non ve l'accoccassino? m
di questo? innanzi la mano, e' pagano pure per te. -insozzare,
levate le mani d'addosso, sicché e' va per la mala via. segneri,
: quanto egli potè menare le mani e' piedi, tante pugna e tanti calci le
italiana, i-262: non dimandate se e' menano le mani: e però non fa
fa di bisogno di rassegnare, se e' non si punisce chi inganna il comune.
le mani; / truova gli amici e' parenti e dicìa / come egli è morto
10-53: mena le man, che e' pare un berrettaio / e da chius'occhi
mani con celerità come fanno i berrettai e' cappellai, che nel feltrare i cappelli o
con questo messer sisto; e sapete ch'e' non può essere ch'ei non sia
fanfani, i-113: fra'deputati mutoli e' deputati chiacchieroni a sproposito non saprei a
penso di sì), / dite ch'e' la soscriva, e da mia parte
francesco da barberino, 29: ornai figliuola e' ti conviene mutar modo, ché l'
fia un po'di tientapergola; / ma e' bisogna andar più là. -oh!
fra mano, e ardirei di dire ch'e' mi piacesser più che andrea del sarto
g. m. cecchi, 1-i-377: e' non ha questa volta guardato a spesa
chiama insensato; / ma basta, e' tien le mani a sé e cammina.
g. m. cecchi, 1-ii-395: e' si pensarono /... ch'io
avendo detto « gli è spacciato, e' more ». -venire, giungere
. m. cecchi, 252: e' suol pur essere / proprio di voi sensali
cellini, 2-66 (417): e' mi rispose, menando certe sue manuzze di
perché non finisci questa tua opera? e' si crede che tu nolla finirei mai
le mani uno pialletto, di che e' veniva racconciando el ferro, pigliandolo così
viso. sassetti, 7-190: il viso e' manoni dell'uomo, che scoperto si
). ser giovanni, i-191: e' m'è venuto voglia d'un poco
custodia, più de'lupi appunto / e' manimetton pecore ed agnelle. -trattare
: l'onipotente iddio non vuole che e' sua servi sieno tochi, per la
74: ma e' non è questo luogo solo ove certi non
173: ànoci fata karta prezivalle e' manovaldi de'f. di meser salvagio.
valdi; e come ch'e' fussono buoni e leali, non è da
che voi attendessi a sollecitare questi maestri e e' manovali. a. manetti, 124
, 1-3: sai come si dice: e' vai più un colpo di maestro che
non era sì grosso ramo, ch'e' a terra in uno colpo noi gittasse;
che t'ho a dir, siba? e' non viene / fatto ogni volta di
che vi capesse elli e la moglie e' figliuoli e le mogli de'figliuoli, e
mansuetamente si ritornarono i fiamminghi in fiandra e' brabanzoni in brabante. ammirato, 67
truova che non mansueti se stesso quando e' sente su bello ascendere e poi discendere
persona). boccaccio, 1-ii-343: e' cape'biondi e crespi, e mansueta
in simiglianza di verità, e come e' lusinghieri che cuoprono loro mantellamenti per bella
di vaio. sacchetti, 144-54: e' genovesi dall'altra parte, col saggiuolo e
che ha sì rosse gote? / e' dua con seco c'han lunghe mantella?
proteggersi. berni, 1-196: e' non è uom, per tutti que'paesi
; /... forse perch'e' m'ha veduto / guardare alcuna volta
passato poi al della libertà di cui e' si vestivano. significato di 4 mantello '
curerebbono di generare i figliuoli, se e' non avessino questo desiderio naturale di mantenersi
di mantenersi vivi in loro, dappoi che e' non possono mantenersi in se stessi.
: faceva cose per guadagnare, che e' non arebbe forse guardate, se avesse
maniera. g. morelli, 96: e' sono persone divote e caritative, secondo
chi mantiene il monte e fa ch'e' renda. tasso, 11-ii-330: questo temperamento
. avendo promesso e giurato messer malatesta e' suoi di stare in ubbidienza e di
'l campo contro al marchese lamberto che e' non diceva la verità varchi,
messo il tuo lavoro in fuoco, e' si usa di mettere qualche poco di
valente; / ancor fa più, ch'e' noi trova sì brutto, / che
che d'amor porta manto, / e' pò ben dir che gli è pretta ventura
ambulacri e dalle dimore del sonno, e' mantrugiano e tritano il loro compito lento
, i quali santificoe il re david e' prìncipi delle famiglie, tribuni e'centurioni
david e'prìncipi delle famiglie, tribuni e' centurioni e'duchi dello esercito, delle
prìncipi delle famiglie, tribuni e'centurioni e' duchi dello esercito, delle battaglie e de'
animale, / pur colla pelle indosso come e' nacque, / e divorato sanza pane
. savonarola, 8-ii-333: e' maumettani si sono inclusi nella loro infidelità
non è il proposito, perché e' non si ha credito, ad una neces
, ch'elle tese avean tra tacque e' fiori. leonardo, 2-678: in queste
proverbio / oggi in firenze: che e' ne ammazza più / la gola che 'l
sua gente d'arme verso le marce e' confini di scozia, per non lasciare la
fare cercare... le canne e' passetti da misurare i panni se sono
. villani, 8-61: messer maffeo e' figliuoli... alla fine per loro
par marchiana! guerrazzi, 13-322: e' mi sembrò marchiana che il diavolo scegliesse
; ma, a dirvela, e' non son marchiati [i pezzi di carnesecca
papa giovani appo vignone ricomunicò i milanesi e' marchigiani. giov. cavalcanti, 400:
. marcétto. ricchi, xxv-1-217: e' par che abbi paura / di quel
, i-250: ad ogni crollo ch'e' ricevessero, colava dalle orecchie e dalle
né di nascosto, andare a procacciare e' radritto né el marco delle bi- lancie
marco delle bi- lancie, se prima e' rettore e 'l suo consiglio noi l'à
i'fui percosso in guisa / ch'e' medesmi porian saldar la piaga, / e
davanzali, ii-74: allora i vinti e' vincitori con un mare di lagrime e
sontuoso convito qualche vivanda usata fra'contadini e' maremmani. d. battoli, 9-30-174:
atte erano, per fosse e maresi; e' nimici vasselli affondò. botta, 5-11
io ammaino. idem, 26-101: e' bisogna / camminar via, ché la marina
molto fiero tempo, sì che tutti piangìano e' marenai priegano tutti i santi che siano
di dietro / cotti nel mo'che e' piacciono a tuo padre, / e li
/ e li marinerò, sì ch'e' parranno / salvaticine. soderini, ii-311:
ciò per male, si dice: « e' marina, egli sbuffa ». g
somegliante. firenzuola, 558: come e' fa nella piegatura d'un corno, d'
del miglior sangue, e l'awersitade e' pensieri marini il rimaso aveva intepidito.
un'affermazione. firenzuola, 648: e' basterebbe che venissi giovanni. -e'
. m. cecchi, i-9: se e' non fusse lo amor ch'i'porto
i'porto al vecchio / e che e' me n'incresce ora, veggendolo /
carducci, ii-4-100: la nomea ch'e' s'è fatta a furia di biricchinellerie
dote. capitoli del monte delli genti e' uomini corteggiani del regno di napoli [
cicerone volgar., 3-20: seguitano e' congiugnimene de'fratelli, dipoi de'
fanciulle si maritassino e fu contento che e' pazzi uscissino di prigione e andassino a
senza avergliene dato parte con occasione che e' li potesse disturbare. 15.
si spoglia /... conforto e' maritati a far divorzio, / e
sappi ch'egli è per te freddo ch'e' marma. viani, 14-29: la
refrigerare. fanfani, i-114: 'e' marma la bocca ', gridano i cocomerai
n: ego volo dicere, / ch'e' lucci, i barbagianni e le marmegge
lì nel marmo stesso / lo carro e' buoi, traendo l'arca santa, /
contro amor col pronto iscudo, / e' raggi del tuo viso bene isparsi /
io ti rispondo, che se bene e' ve lo aggiunse, che lo uso universale
moccioso. lippi, 2-9: e' non batteva la mia fine altrove, /
. mattio franzesi [tommaseo]: e' sono un'accademia di marmocchi. fiori
questo rosso, e levalo per modo ch'e' rosso sia in vetro che possa marmoreggiarlo
i traggo indrieto ritornare ». / e' si marria e 'ncominciò a. pparlare,
pucci, cent., 79-50: ma e' n'andò con vergogna e con brobbio
tanta gente a sue coste, / e' non valea un mazzo di marrobbio.
montigiano, 161: il marrobbio nero produce e' gambi quadri, neri e pelosetti;
di golfolina] più atto, ancorch'e' non sia mescolato e gettato sopra legname
becero, urla che tu l'invidi, e' ti vomita addosso un sacco di contumelie
buon occhio a tutto quello che bisogna, e' guadagni si fanno buoni e tuttavia si
g. m. cecchi, 1-ii-194: e' si part'or da lui, / si
. leopardi, 341: senti ch'e' fischia e cigola e strombazza: /
lor nemici corpi, / fin ch'e' non l'hanno dissipate affatto.
sentii una volta, poh!, levar e' pezzi de'frati de'servi, ch'
pezzi de'frati de'servi, ch'e' non corressero a dar di gesso o
: perché / il martellin batteva, e' mi contò / questa storia.
con martelli di legno, tanto ch'e' si converta in farina. borgese, 1-123
. sassetti, 352: quando e' sarà da voi, che di cose si
1-23: fra le più belle logge e' gran palazzi / della città del fiore,
cortona, 70: oggi non si martirezzano e' cristiani. l. frescobaldi, 2-146
! io moro, io pero; / e' non si trova mai, che ciò
fu esaminato. pulci, 3-74: e' fece in terra di sangue una chiana /
de speranza e d'ogni bene, / e' bandonato n'hai senza dimoro. luca
] chermisi minuto ha tanto ischiena ch'e' reggerebbe grandemente al martoro, ma pur
da levante / nodi spessi, ch'e' radi si comprende / tener del vano,
dicesi del tempo, e vale procedere come e' suole nel marzo, cioè con spesse
cecchi, 1-1-170: oh sì, se e' si sapessino / tutte le mascalcie e
tutti i bruscoli / facessin nodo, oh e' si inghiottirebbono / manco tanti bocconi girolamo
infinta oltraggeria non usi mai: / e' farà corpacciata in su la terza.
[i detrattori] hanno coltella e rodono e' massellari. canti carnascialeschi, 1-94:
mascara ». alberti, i-48: e' lacedemoniesi facevano andare e'fanciulli loro la
, i-48: e'lacedemoniesi facevano andare e' fanciulli loro la notte al buio sopra
fanciulli loro la notte al buio sopra e' sepulcri per asuefarli a non temere né
g. m. cecchi, 297: e' mi bisogna, / ti so dir io
con messer curzio, / che com'e' sente dir che il nostro medico / abbi
il nostro medico / abbi conchiuso, e' si trarrà la maschera, / e verrà
col quale si copron mezzo il viso, e' van facendo le mascare per la strada
. m. cecchi, 365: - e' non c'è male alcuno. / -
non c'è male alcuno. / - e' potrebb'essercene, / ché questo star
plurale. alberti, iii-178: non hanno e' toscani fra e'nomi altro che masculino
, iii-178: non hanno e'toscani fra e' nomi altro che masculino e femminino.
quel tempo elisabetta, essendo compiuto in lei e' dì della sua gravidanza, avvenne che
grazia ci cassa / e voi accetta? e' siam pur d'una massa! muzio
g. villani, 6-68: s'e' due figliuoli nerone e alberto morissono sanza
compagnia quand'erano nel regno, perocch'e' sapeano i passi e le vie del
vie del paese e conoscevano i massari e' paesani da cui si poteva trarre il
di manovaldi e mancando la roba, e' si cominciò a regolare; e dove di
la roba e 'l caldo della giovanezza, e' diventò il più assegnato uomo del mondo
fosse stato tulio e l'altro quintiliano, e' furono molto commendati, e da indi
che sieno guardie segrete che denunzino tutti e' guasti. varchi, 8-1-183: ho
chi robbare / le massarìe, le bocte e' botticelli. cieco, 10-33: tutte
: tolse le masserizie dell'arte sua e' danari per ispendere, tutti quelli ch'
161-11: buonamico, trovati gli alberelli e' colori con l'altre masserizie, entrò nella
g. m. cecchi, 1-1-118: e' se ne mentono; / ché sebben
seriziuole domestiche. sassetti, 7-48: se e' vi pare che ci resti altro che
che voi siate, è impossibile coloriate tutti e' vostri disegni. boterò, 12:
buonarroti il giovane, 9-55: massimamente ch'e' s'accozzerebbe / la luna appunto ch'
fu eccellentissima, mi pare necessario allevare e' giovani per modo che insieme coll'età crescano
sangue, vedendo lui masticare e gittare e' sanguinosi mangiari per la bocca. boccaccio
negligenza di chi regge la gioventù, ch'e' fantini... prima richieggano rari
cibi ed eletti che possano con tutti e' denti masticargli. caro, 12-iii-67: per
con le cose che si fanno per nettare e' denti e ne'lisci lavorati per fare
per fare belle carni e per tener fermi e' ne- pitegli de gli occhi; e
sia pulito e tondo, perché quando e' cade dall'albero egli è molte volte pien
stucco. ciriffo calvaneo, 1-22: e' par che sia rappiccato col mastico.
. c. dati, vii-3-107: e' mi pare che noi facciamo come quelle femmine
sempre si sta tale, per- cioché e' si pare che e'produca una certa materia
, per- cioché e'si pare che e' produca una certa materia o sostanza di
, recare in vulgare,... e' fa bisogno di sapere in prima qual'
bisticci, 1-i-371: cercorono i volterrani tutti e' signori et tutte le potenzie d'italia
vi si vede dentro chiara, avvegnaché e' si specchi. leone ebreo, 357
. g. villani, 12-16: e' si dice tra noi fiorentini un antico
purissime a ricever così fatta tempera che e' le formi eziandio in rocche durissime di
statuto dell'arte dei vinattieri, 79: e' consoli della detta arte sieno tenuti e
: deli- berremo che a nostra arte e' non debba matricolarsi, più o meno
gente del saladino, la quale uccide e' cristiani. l. salviati, 1-1-81:
: vuole [il tiranno] fare e' matrimoni a suo modo. firenzuola,
spirituale, che chi è chiamato, e' posto in istato di matrimonio e d'impacci
sacramento, avendo in debita reve- renzia e' dì comandati dalla santa chiesa. s.
[i delfini] veri matrimoni: e' figliano il decimo mese, il tempo della
a iacopo..., la quale e' non menò, né collei contrasse matrimonio
[romani sabini] insieme le feste e' sacrifici senza levarne pur una od uno
dotato di così vivo e squisito vedere che e' non ha forse in terra in acqua
di mattana. -e i'credo appunto ch'e' ce l'abbia fatta entrare. passeroni
o morale. busini, 1-5: e' si debbon morire di caldo e di mattana
stringere di tor moglie,... e' la voglion savia. de sanctis,
v-426-67: per le toe mateze k'e' sia enganado? / eo non sun sì
più svegliato che di niuno altro tempo, e' sarà bene che... noi
era ancora molto maittino, quando ciesare e' suoi entraro nela cittadè chetamente.
omo più sapiente / com più matto e' se sente. = denom.
caterina, v-426-68: per le toe mateze e' sia enganado? / eo non sun
giudici, ii-264: con tal matto procedere e' pareva dovesse ammazzarsi. panzini, ii-294
quel c'or maciulli. / quando e' si giuoca a rulli, / colui ch'
buonarroti il giovane, 10-898: oh s'e' la ricantasse un'altra volta / quella
va matto della tal cosa, quand'e' l'ama disperatamente, cioè strabocchevolmente.
pazzia del capo. allegri, 161: e' non fa tanti giuochi un babbuino,
tanti giuochi un babbuino, / quanti e' farebbe come e'dà nel matto.
un babbuino, / quanti e'farebbe come e' dà nel matto. a.
diciotto per dumiglia cento cinquanta mattoni, e' quagli mandò a la detta cappella per
matton biscotto / nel capo, ch'e' ne sarìa mort'un bue. cavalca,
ammattonato. pulci, 10-152: dovunque e' [morgante] giunse, lo smalto
dell'arte senese, i-51: faranno e' detti maestri il muro, inverso il fondaco
, 3: mondagli l'orzo, ch'e' non è mattùgio. tramater [s
chi non è valente in quel che e' fa. es.: « certi critici
così soprastemmo in fino a tanto che e' cominciò a sonare i mattutini. dolce,
esseri organici. redi, 16-iii-34: e' può ben essere che le stesse razze
che stessino ferme; e mentre che e' borbottava, o gli cadeva la mazza da
che sailtò meno 'n giubbone, ch'e' non fece co'i saio, e
farlo [re carlo] / seguire e' suoi consigli e'suoi vestigi, / tanto
carlo] / seguire e'suoi consigli e' suoi vestigi, / tanto che possa alla
e dare avviso,... e' n'è tanto ghiotto quanto il cane della
l'ultima pietra ad arco, che e' chiamano serraglio, sarà ridotta dallo scarpello
cecchi, 13: per ultimo iersera e' gli diede uno / carico di mazzate.
baldinucci, n-4-1: guarda poi ch'e' ne volesse pagare imo [dei debiti
. m. cecchi, 1-282: e' doveva mandargli alle qualchiere / e far lor
forte dormire che, mazzicandolo tutto, e' non si sentirebbe per parecchi ore di
qualche cosa * da mazzi carmi, e' percosse un fascio di legne e,
più gentile che rimanga loro addosso sono e' rami che escono del tronco, dico
rami che escono del tronco, dico e' principali. -macerare, frantumare.
di ferro] a milano, e fannole e' fanciulli... chi fa la
calindres, pe'suoi servi mazzieri fece chiamare e' due re, che andassino davante da
di funi, cacciò dal tempio i venditori e' compratori. baldini, 1-733: h
ti ricorda del grande schiamazzo / ch'e' fece un tratto per la fiera a prato
biasimo). pulci, 27-51: e' si sentiva in terra e in aria zuffa
farferello ognun l'anime ciuffa; / e' n'avean sempre un mazzo per le
, visto il colpo, non alzasse e' mazzi; / e inteso ch'era morto
: pel di cavriuoli / per empiere e' mazzocchi. p. f. giambullari,
vii-189: questi tali hanno nel capo e' modi degli squittinì e le distinzione che
e le distinzione che si facevano tra e' 14 e gli 11 ufici, ed el
questo cero / e non guardò perché e' fusse gran fusto, / e 'l baston
, ch'io uso dire che certo e' sia un altro me. magalotti,
delle foglie sprie- mute, el quale e' greci chiamano meconio, et è manco
altro esce e distilla da sé, da e' capi intaccati, et è el vero
qualche ciurmadore, / se non ch'e' non ha al collo una catena, /
ke fue di beffando, k'àla bonsegnore e' konsorti, e iij del santo d'
altri con quel medesimo pugnale, col quale e' avevano ucciso cesare, s'ammazzarono.
cosa già fatta da lui, ma e' dice: * ciò che gli conven fuggire
b. segni, 11-148: quando e' non s'ha né più né meno,
6). savonarola, 8-i-74: e' filosofi dicono che la volontà dell'uomo
come vero mediatore e salvator nostro, e' ne seguiterà che noi ci uniremo seco
[plinio], 592: limeo chiamano e' galli erba con le quale tingono le
]: in quella parte nascosa dove e' medicamente conserva la sanità ed aiuta gli sforzi
vorrei che questi medici, / mentre e' non son d'accordo a medicarla [la
pensato alcuni, per medicare questo che e' giudicano errore, che il testo possa essere
volontà. guicciardini, 2-3-342: se e' [l'imperatore] perdessi, non
vane sollicitudini, delle copudità libera, scaccia e' timori. s. girolamo volgar.
della vescica nel caso sopraccennato, quando e' l'avrebbe conosciuta qualsivoglia medicastronzolo sol
in questa parte, da poi che e' fu creato, la città non era medicata
. giov. cavalcanti, 282: e' si scrive che avicenna, tornando d'
grossa / v'intruona l'ore, e' mughi de'leoni, / e de'colati
. bernardino da siena, 62: e' medici,... avendo a dare
che io non so, e che e' si stia a beneficio di natura, partito
s. bernardino da siena, 62: e' medici, i quali cognoscono i pianeti
medici, i quali cognoscono i pianeti e' segni e le costellazioni, da'quali
più ignorante sanare quasi tutti quelli che e' cura. leonardo, 2-318: de'medici
45: dimenticar convien ogni particola / e' be'costumi di che siete medico / lasciargli
: forma verbale, propria del sanscrito e' del greco antico, che indica un'azione
andò alquanto curvetto. bisticci, 3-347: e' fu... bellissimo del corpo
impresa e far che i primi da'mediocri e' mediocri dagl'infimi s'abbiano a discernere
trapassasse il costume degl'ateniesi; percioché e' riputava che quel ragionamento non dovesse apportar
ero stato vittima di ricci, meduse e' altri esseri marini, senza mai dare
per poco spazio. panziera, 1-28: e' peccati o sono puri mentali, o
nella carità comune, osservano i comandamenti e' consigli, perocché sono legati insieme,
appropriato un cavallo a questi corsi, come e' manda l'imbarberescatore a qualche certame,
questi dì in sul partirsi dalle mosse e' barberi, mancò poco che non fussin
. avere più caro avere trovati posati e' tumulti che non aveva avuto per male
m. cacchi, 1-ii-526: -se e' si risolvesse di venire / ad impalmarla
aspra come cuoio di riccio. / e' le feci una mostra di moneta; /