udire / più innanzi alquanto che là dov' io stava, / ond'io mi
., 34 (604): sapete dov' era? sul corso di porta orientale
sono da essere ammoniti che la cerchino là dov' è, cioè nelle scritture sante,
, 3-157: gorgo, sempre intervien che dov' è inopia / magior de quella cosa
po per molti fiumi / di là, dov' ei raccoglie nel suo grembo / tonde
se tu vuoi pur far un'insalata / dov' è l'aceto, ov'è l'olio
e ov'è il sale, / dov' è 'l piattello e oh, che vita
più bel d'animo giusto, / dov' alzi tu la tua regale insegna / o
del diavolo. ibidem, 140: dov' è interesse, non si fa l'
che la sua parvenza, / là dov' io era, ancor non appariva.
quella sola contrada, a quel solo paese dov' egli si trova, o anche
e, inalberatala in su la cattedra dov' egli interpretava i greci, gran tempo
accaduto? dove? e don antonio dov' era? d'annunzio, iv- 1-792
tre persone che nel suo peccato, dov' elli sé interza, intervengono, cioè l'
persone, che nel suo peccato, dov' elli sé interza, intervengono, cioè l'
il paramento / scusava intorno sol, dov' era posta / la parca mensa al
e splendente d'oro e gemme, dov' era intessuta la figura di san pietro apostolo
che hombre non c'è? e dov' è? ». -intonarla troppo
. guerrazzi, 1-191: nelle parti dov' ella [la natura] soverchia troppo
, che già fece alle braccia con shakespeare dov' è più intorato, cioè nei sonetti
cercavamo in alto [il sole], dov' era meno intorbidato dalle sfiatature degli agglomerati
guardatevi intorno. a chi parlate? dov' è oggi mai la fede nella vostra parola
uomini, in diverse parti dello mondo dov' elli fue, occise ed intos- sicoe
cose, che intravvengono in questo fatto, dov' è l'unità qui? appunto tutto
reputava aver moglie, e non intendere / dov' ella fusse. gheri, 13-ii-192:
un'asta toglie, / intruppandosi là dov' ei già sente / che appunto il
roero, 3-i-11: tu giungerai così dov' è sepulto / stuol di cristiani in vita
.., qua e là, dov' era o inutile o ingrata la zolla,
: viveva con ostinazione in quei luoghi dov' era nato e nati i suoi, campagna
, i-3-338: so... / dov' è la ninfa bella, / che
è più propriamente inventato, e inventivo dov' è più propriamente vero. 5
disciplina. petrarca, iv-2-126: dov' è zoroastro, / che fu de l'
il perpetuo ripassare del vento sui luoghi dov' ha soffiato..., quando soffia
inverso i suoi baroni e disse: dov' è che mi domandava ch'io li donasse
anche grande è invisibile per il posto dov' è: per distanza, a occhio nudo
compensarsi della ingiustizia (e vede ingiustizia dov' è discrepanza dall'uso comune),
vi fumavan sopra le vivande: / dov' era corso al liberale invito / ogni
la madonna. pascoli, 1134: dov' era il bosco della dea larenzia /
all'europa in prò della polonia, dov' era scoppiata nel gennaio quella disperata insurrezione,
almen, perché stai muta, / dov' ha l'involator drizzato il legno? albergati
pane, il prosciutto e la carta dov' era involtata la carne. 3
ne'boschi più involti e secreti, dov' hanno comodità d'abeti. tarchetti, 6-i-84
.. / che tu mi meni là dov' or dicesti. passavanti, 48:
(da lidia, paese dell'asia minore dov' era in uso) all'iper- lidio
cantò da un arbuscello, / e chiese dov' era ito... ito..
sottrazione di valori alla tesoreria centrale, dov' egli era impiegato da qualche anno. b
quella selva piena d'irresolubil strade, dov' amor e bellezza m'aveano gionto.
. borgese, 1-35: all'isola dov' era il comando a cui prima dovevano presentarsi
/ umiliate al giocator di pugna, / dov' io solo cantai me stesso invitto.
10-71: i'mossi i piè del loco dov' io stava, / per avvisar da
26: ben possiamo anche porre il fato dov' egli è posto da platone, ciò
sumitate ène l'arco triumfale. là dov' è la torre de l'arco stava uno
il canto delle sirene / del lago dov' era la città. 7. seguito
... s'aggirò prima di giungere dov' era taicosama. campailla, 7-63:
, 30-73: ivi è romena, là dov' io falsai / la lega suggellata del
. cecco d'ascoli, 2013: là dov' è amore, sempre è gelosia /
, che me spare / e là dov' amo quasi odioso paro. petrarca, 183-8
non vo'parere un salomone, / dov' io non sono, e far di testi
acqua; aprì la scatola di lacca, dov' era conservato il té, e mise
, / quand'io son là, dov' è mia donna bella; / s'io
domestico, e lanciatolgori,... dov' è ora l'altissimo strepito della tua
con sùbito balzo si distese / lanciandosi dov' era più profonda / l'acqua che
indugianti ministri. pascoli, 1134: dov' era il bosco della dea larenzia / co'
, 14-144: addita il loco / dov' è sbucata la sassosa costa, / la
montagna e inondami le arterie, / qui dov' io sogno il mio dolce tirreno.
sarebbe essere esposta la loro sentenza colà dov' elle non la potessero con la loro
, iii-2-1094: ma, o insensata, dov' è per voi la prova, la
manifesta; / e lascia pur grattar dov' è la rogna. petrarca, 23-26:
chiaro davanzali, 25-37: ahimè lasso, dov' è lo savere / e lo pregio
, che lampeggiando stride, / là dov' è tuoni più palpitante e vivo,
, in sul prato della sua chiesa, dov' era adunato tutto il popolo, voltatosi
incarcerato '. questo crudo latinismo rimanga dov' è. carducci, ii-n-175: io lo
un monumento in suo onore nella città dov' egli nacque. 2.
boccaccio, 21-14-118: ne'monti, dov' io uso, io apparai / da
, addobbato d'un tappeto arabesco, dov' eran tessuti dalla spuola pittrice diversi gieroglifici
monasterio delle donne di faenza, che era dov' è oggi la cittadella del prato,
là, di secco in secco, / dov' alia vita ognor fassi un acciacco?
todi,... a orti, dov' era la giente della lega de'fiorentini
, 30-74: ivi è romena, là dov' io falsai / la lega suggellata del
a un'osteria succida e sporca, / dov' era un manigoldo, un lestrigone.
i-m: nel mezzo di babilone, dov' erano molti salci pe'l'abbondanza del-
comune, rappresenta lo stato morale; dov' è compra, o inceppata, lo stato
da firenze [tommaseo]: la lettiera dov' è lo cavallo a dormire sia cavata
: vassi, e fuor di cammino dov' atra selva intrica / lo spedito viaggio de'
di fiato / sale su dalla riva, dov' è il letto del mare, /
, libecciuòlo. pascoli, 84: dov' è, campo, il brusìo della maretta
poliziano, st., 1-59: dov' è tuo libertà, dov'è 'l tuo
, 1-59: dov'è tuo libertà, dov' è 'l tuo core? / amore
« a tessalia è congiunta magnesia, dov' è libetra fonte »; ariosto,
molte volte chiamate col nome del luoco dov' erano state fabbricate, come la nave
che egli non pasassi amo di là dov' era la casa sua, e come egli
con maniere linde e signorili / là dov' i gran baron facean corona, / con
volto). brancati, 4-164: dov' era andata la bella pancetta, la
apparisse circolare, bisognerebbe che la superficie dov' ella si genera fusse piana ed esposta
e tirata in diversi sensi, anche dov' è chiara, dalle arbitrarie e cavillose interpretazioni
-in i nemici creano le sconce novelle dov' elle non sono, e le senso generico
suo nemico, e bolle l'acqua, dov' è posto, per la sua spiritualità
regione di finichia. vanno le fiere dov' ella ripara. e gli uomeni quella stagione
non andavano le mura se non insino dov' è oggi la loggia degli adimari. testi
g. morelli, 137: abitava dov' è al presente la loggia de'nostri signori
a santa monica sua madre, disse: dov' è il capo di cesare preclaro?
noto in matematica. grossi, i-269: dov' era da piatire, da loicare
l'esser longinquo da sì terso sole / dov' ogni nube si dissolve e sfassi.
onore). guittone, i-1-87: dov' è onore non conculcato ed avilito e
giù per la vallea, / forse colà dov' e'vendemmia ed ara. ottimo,
nella luce della luna, vidi il vuoto dov' era stato 11 fienile e la stalla
non mi meni col suo freddo / colà dov' io sarò di morte freddo. tasso
, e non vedeva lume, e andossene dov' era santo crescenzio, e gittossi alli
, 12-36: degno è che, dov' è l'un, l'altro s'induca
un commercio lucrativo. milizia, vi-19: dov' ella [l'architettura] fiorisce,
imbriacare, e subito andò in cantina dov' era un barillo di luiàtico della buona
fa come la lumaca che per tutto dov' ella va, la vi lascia lo strascico
, quasi lungo 'l verde, / dov' e'le trasmutò a lume spento.
della madonna] si trae la tavola, dov' è la imagine del salvatore, di
lunatica che l'avesse tolta dal chiodo dov' era appesa e poi l'avesse riappiccata
, quasi lungo 'l verde, / dov' e'le trasmutò a lume spento. statuto
, e poi vollero riconoscere il luoghicciuolo dov' erano. 3. piccolo edificio
sui campi, nell'adoperare il remo dov' era luogo da vanga, nel solcare colla
gran palmi / dal loco in giù dov' omo affibbia 'l manto. s. gregorio
nei bastardi lupigni che popolavano le valli dov' egli [il lupo] abitava.
, vii, dappoco, / va'dov' è puzzo con eterno fuoco. bandella,
ciò fu nel paradiso luziano, / dov' era salamone allegro e sano.
/ ma spero che sia intesa / là dov' io bramo e là dove esser deve
mio, per tornar altra volta / là dov' io son, fo io questo viaggio
grande il tabernacolo. 'al canto dov' è il madonnone. io sto al madonnone
quel che dico è la tavola sinottica, dov' è un'idea madre ed un'analisi
le altezze, e l'altra parte è dov' è l'agguaglia- zion del sole.
zascuno un filosofo dormia / in quela parte dov' era pinto so maistria. varchi,
virtù o non è senza virtù; e dov' è virtù è bontà, e dov'
dov'è virtù è bontà, e dov' è bontà è bellezza, sì che nobile
tristano domandò il mastro della nave là dov' egli erano arrivati. carletti,
mugello, / perch'ei non si rinvien dov' ei si sia; / ricerca nel
apri il chiostro tuo dell'intelletto, / dov' è tanta virtù senza magagna, /
, iii-3-95: se tu non conosci dov' è buono, dov'è cattivo uno
se tu non conosci dov'è buono, dov' è cattivo uno scritto, non ne
211): si diceva di sicuro dov' erano i magazzini, i granai colmi,
tanto che senza prò conobbi che, dov' io pace e tranquillità mi credea avere
che la questura gli ebbe risposto dov' era, poiché silvia era maggiorenne e spedirla
giardino fuori di parigi a una lega, dov' era una ricca magione. boterò,
roppono colle scuri la porta della torre dov' erano le... mazze, le
ragionare de'luminari magni della pittura, dov' è andato il famoso cartone di lionardo
/ la magna capitana, / la dov' è lo mio core nott'e dia.
essendo a un convito di magro, dov' era una minestra di telline o di
è caldo nel cielo / il sol, dov' ogni dì si pago- neggia, /
mandato [il frate] a'luoghi dov' era malagevole famiglia in conversazione, da
, portò il dottore allo spiazzo: dov' era il cancello principale della villa,
comparire d'uno di que'malcapitati ragazzi dov' era un crocchio di gente, fu
xliii-34: quand'al palagio fu, dov' è 'l suo stallo, / a pensar
comparire d'uno di que'malcapitati ragazzi dov' era un crocchio di gente, fu
tenesse le galee in punto a voltri, dov' egli arrivò trasportato per cotesti aspri colli
1-4-357: e poi, malcreato, dov' hai tu imparato a comparir davanti a'
quel paese nel territorio di bergamo, dov' era accusato quel suo cugino bortolo,.
il male / non istà sempre mai dov' e'si posa, / se non a'
sempre mai / non ista 'l mal dov' e'si posa. -fuor che / agli
fuor che 'n su gobbi, il mal dov' ei si posa. -il male non
a farsi seguire da lei fino alla sedia dov' era rimasta la chitarra, disse con
tornò per primo il padre. -mamma dov' è? -chiese con malgarbo.
, fermo e lucia, 303: « dov' è questa ragazza? » disse il
dante, xxxv-n-738: non so ben là dov' io mi sono intrata: / l'
più sulla coda della sua lettera, dov' ella mi dice d'aver un po'di
la collinetta e gli dico: - dov' è il mammellone? -questa, -dice
leggiadre / che locata l'avean là dov' ell'era. lotario diacono volgar.
gli eruditi dimestici nella scuola dell'interesse dov' è ripetizione il profitto. -mancino manritto
a peretola. bisticci, 2-95: dov' egli ha saputo che sia libro ignuno
, e pur ciascurìo arriva / là dov' io il mando, che sol un non
rivolgerebbe una preghiera là verso quella fossa dov' io sarò. [ediz. 1827 (
manderebbe una preghiera là verso quella fossa dov' io sarò]. 9.
seguendo il filo si arrivava a vedere dov' erano, seduti sul ciglio del viale
vedute / che li occhi di color dov' ella luce / ne mandan messi al cor
sottrazione di valori alla tesoreria centrale, dov' egli era impiegato da qualche anno.
, suo vescovato, e parigi, dov' egli era padrone, maneggiava tutta l'
inutilmente il sole e l'acqua, dov' era ammarrata sotto il lavatorio, senza far
viani, 4-132: alla rue corvisart dov' io mi recavo per trovare un minuto
senz'arti, e molte arti, dov' è molta popolazione; ed il manico delle
de la forma, dell'esser, là dov' era, / per avansare ogn'altro
camera dalle pareti rivestite di legno, dov' erano due lettucci ricoperti da una manilla
-fratello mio, io non ho granaio dov' io lo riponga -. ricettario fiorentino,
rapace del contadino. lastri, 1-2-2221: dov' è scarsità d'acqua, pongono il
venimmo a quella foce stretta / dov' ercule segnò li suoi riguardi / acciò
fresco. d. bartoli, 2-1-70: dov' è aperto, riparano per modo che
di santi, 4-318: la cassa dov' era lo corpo di santo zanobi si
delle donne di faenza, che era dov' è oggi la cittadella del prato,
cappa, e mi conduce a casa; dov' io, mostrandogli un colpo ch'io
mio. ghislanzoni, 4-51: ma dov' è il mio portafogli?...
trovare in quella specie di decorosa mansarda dov' egli allora abitava nel boulevard saint-germain.
lui. presono questo mantellùccio, dov' era questo corpo [di gesù
fa degno di manto / imperiai colui dov' ella regna. idem, inf.,
, che la sua parvenza, / là dov' io era, ancor non appariva.
una mano a ritirar dalle corde dov' erano tesi ad asciu gare
di maiolica e d'ogn'altra parte, dov' elle fosseno. documenti riportati nel «
procacciava. d'annunzio, iv-2-987: dov' era mai la muta promessa fatta al compagno
. c. gozzi, ii-141: dov' è questa marcia sputata? -diss'egli.
la terra rimossa odorava / sulla bara dov' era un marciume: la vecchia era
bianco nella maretta. pascoli, 84: dov' è, campo, il brusìo della
, senza inoltrarci nell'argomento proposto, dov' è il mar alto: giacché a
sono que'dieci soli versi di recitativo dov' è quell'aria sola, che per semplicità
. graf, 4-7: la città dov' io nacqui è in oriente / tra un
, 1-94: io cercarò di gire / dov' io vedrò più arpigliosi marmi. baldi
, portò il dottore allo spiazzo: dov' era il cancello principale della villa,
il globo nostro. guerrazzi, 6-220: dov' è questo marrano? questo ribaldo?
pucci, cent., 5-11: dov' era anco / la statua dell'idolo di
sepi passar ch'a un tal varco / dov' amor tende l'arco, / lasso
è ben ora! leonardo, 2-81: dov' è più sentimento, lì è più
mi sono parecchie volte ritrovato per caso dov' erano uomini e donne ben creati,
d'avere, / ma ponesi colà dov' ha bellezza: / in basso e 'n
e buccio lo menò a una cassa, dov' erano altre masserizie, e disse:
casa posta nel borgo degli albizzi, dov' io abito con la mia famiglia e con
sua fatica, venne a quella città, dov' era il grande guadagno. sacchetti,
-terrapieno. montale, 5-48: dov' era una volta il tennis, nel piccolo
400: svoltò il cartoccio dov' era una coscia di pollo, squallida
lo spirito non ha voce, perché dov' è voce è corpo, e do'
dante, conv., iii-xv-6: dov' è da sapere che in alcuno modo
sono. garzoni, 7-149: insomma, dov' è ignoranza v'è solamente sciocchezza,
che abbia il conio del prencipe del paese dov' ella si spende; che sia di
., bel corpo insomma, ma dov' è l'anima? carducci, iii14-
avanti, senz'altra violenza, fin dov' era il tenente. quand'ebbe lasciato presa
dubbio nel primo de l'« etica » dov' egli dice di far la divisione de
ne'libri de l'« anima », dov' egli ci insegna esquisitamente questa scienza.
troverete. mazzini, 10-358: qui dov' io sono, vivo male, rinchiuso,
luogo fermo, e ragguardare il luogo dov' è il colombo o altro uccello, e
/ in fondo al ventre, là dov' era / prima ch'egli escisse compiuto /
il letto matrimoniale in mezzo della camera, dov' era prima della malattia; ha ripristinato
aiutano a fare ove non è, ma dov' è la disfanno e tollen via.
la notte, saltata giù dal cataletto dov' era stata messa a giacere in attesa
, iii-i- 808: madre, dov' è la mazza del pastore, / che
, rubini e brillanti, e un pendaglio dov' è raffigurata una donna in trono con
nelle vie lastricate; il fango, dov' era sterrato, che la poltiglia diventava
de roma, xxviii-428: allato, là dov' è la memoria de cesare, ène
memoria de cesare, ène la gulia, dov' è la splendevile cenere de cesare suso
avere / è per l'altro tenere / dov' ogni bon sofrente ha bon membrato.
de roma, xxviii-428: allato, là dov' è la memoria de cesare, ène
memoria de cesare, ène la gulia dov' è la splendevile cenere de cesare suso
questa ferita, e poi mi mena dov' è la folta bataglia, che per certo
in buona quantità distempererai e nel vaso dov' è il vino volto il metterai,
veggendo dove, corre nel cerchio, dov' era il detto matteo di cantino,
lui, sull'aia di una cascina, dov' era entrato a mendicare. -sostant
da quella tua casa nemica, / dov' ero una mendica che tende tremando la
mi chiesi per prima cosa / di dov' ero venuto /... né /
53): va verso il cantuccio dov' era stato riposto il gran mucchio, e
uno schiavo, il dimandano chi è e dov' è pisone. egli con onorata menzogna
. d'annunzio, iv-2-987: dov' era mai la muta promessa fatta al
iv-159: dove son le boctighe e dov' è l'arte? / dove le septe
se nelle case o ne i ridotti dov' abitan ignoranti, vi sian libri che non
che lo primo che numerano è quello dov' è la luna; lo secondo è quello
è la luna; lo secondo è quello dov' è mercurio. idem, par.
/ ma vada pur per me dov' ella vuole, / ch'a dire 'l
bernardo volgar., iv-15: certo dov' è la necessità, non è libertà;
-chiedeva quando battiamo il grano. -e dov' è -sono andati sull'aia col pa'
iii-1-432: credo, o signore: e dov' è a noi mistero / tua prima
guastò in parte il castello altra fonte / dov' era 11 sai, ch'a molti
istette che lo cuculo venne all'albero dov' era lo re mischino; e lo resalutò
lavorato di smalto o di niello, dov' era per lo più l'arme del padrone
non ha tempo se una villa, dov' ha bene quaranta case d'uomeni appiede,
.. / che la torre non è dov' esser sole. chiabrera, 1-iii-351:
de'martelli. pulci, 12-43: dov' era del gigante il padiglione, / ch'
vedute / che li occhi di color dov' ella luce / ne mandan messi al cor
qualche fiera, o per qualche altro fatto dov' ebbero mestieri dell'aiuto scambievole, quegli
. maffei, 34: son giunto / dov' altro ornai non fa mestier che tempo
. / che tu mi meni là dov' or dicesti, / sì ch'io veggia
che in gioventù fu addottorato fisico / dov' esculapio ha cattedra e metropoli / non
dire arcaismi? tocci, 2-79: dov' è mai nel vocabolario ch'e'vi
quando venimmo a quella foce stretta / dov' ercule segnò li suoi riguardi / acciò che
fino a quel margine preciso della pineta dov' erano stati accampati col carrozzone allora.
il nome della famiglia come del luogo dov' ella nacque, ove abitò, s'
.. appoggiando il capo alla spalliera, dov' era cucita una mezzaluna bianca, di
]: 'mezzatela'...: drappo dov' entra e cotone e lino, anco
mezzo lo fissan giusto in quel punto dov' essi sono arrivati, e ci stanno comodi
, vi-54: dimmi... dov' elli si giace nel mezzo dì. petrarca
dottori che sentenziano che la lingua italiana dov' essere un intruglio di tutti i dialetti,
fondo alla parte cieca del tubo, dov' essa si innestava sulla culatta di legno,
a battere in un fortissimo bastione, dov' essendo allogati molti barili di polvere e gran
dal colera? graf, 5-1075: dov' eri, mentre la fame, / la
mignattuzza, in tutti i lochi / dov' io vedrò più presto averti ucciso.
, 269: fa, col piccone, dov' è monte, pari, / dov'
dov'è monte, pari, / dov' acqua, terra, dove notte, dì
veduto in più luoghi d'italia, dov' egli ha militato. machiavelli, 271:
., 12-35: degno è che, dov' è l'un, l'altro s'
, / che locata l'avean là dov' ell'era. ovidio volgar., 2-125
: si sbocca nel corso umberto i, dov' è quell'altissima palma a ridosso a
. pare la girandola, e la guerra dov' è? nessuno la vede! vittorini
i rubini, diamanti e altre gioie e dov' è la mina dell'oro e deu'
onore si riservasse, quanto fu quello dov' egli giunse e con che egli morì
tanta lor grazia che, saputo là dov' egli era, non dubitasse glauco di prender
, / scorterebbonmi i falconi, / che dov' ho il mio colombaio, / porrian
. tozzi, vii-257: la zia dov' è? dov'è quella minchiona?
, vii-257: la zia dov'è? dov' è quella minchiona? gramsci, 6-156
mangiavano inutilmente il sole e l'acqua, dov' era ammarrata sotto il lavatoio, senza
qual bene dunque vi potrà venire meno colà dov' è così fatto ministro? ».
al luogo che si chiama pietra, dov' erano i suoi ministri. instituti dei
avanzava nell'istoriata galleria del caracci, dov' era minore la calca, portando un lungo
minuzia iconografica d'un polittico martiniano, dov' è san paolo con le epistole.
/ mi trasse a sé del loco dov' io stava. idem, purg.,
si chiama golgota,... dov' egli lo crocifissero, e'diedergli a bere
sotto la porta del 'montescudaio ', dov' erano avvenute mischie furibonde.
in siffatto clima d'interessi e superstizioni: dov' era facile accreditare tutti gli equivoci,
e delle virtù, 3: dov' erano li dannati morti in loro peccati ed
come facevi alla croce di malta, dov' io ti diceva già un miserere, tanto
/ un bel corredo. replica: dov' è? / quel vecchio vestitino di
52-49: se gl'italiani o altri chiedono dov' io mi sia: lasciate correre con
. corsini, 2-461: si scagliò dov' era più calda la mistia. baldinucci,
1 nostri / zucchegno e vorrà dir terren dov' altro / che zucche non allignan,
di lana. pirandello, 8-850: dov' era il suo campicello? e i granai
il suo campicello? e i granai dov' erano? tutti quei granai pieni, con
, disseminato. viani, 10-285: dov' era la caserma di san benigno,
mio pensier per la presente rissa, / dov' el parlò della rana e del topo
picciolo / palagio o casa l'auttor dov' abiti. / e porta tutto il suo
ed avendogli poi mandata la supplica, dov' egli volle che facessi alcune modificazioni,
dice ben il vero, che / dov' è uomini è modo: i'non arei
... / quest'è un anel dov' è della gran bestia / un pezzo
vision fa manifesta / e lascia pur grattar dov' è la rogna. / ché se
si trovano aver già rifiutati, / colà dov' a seder stanno in panciolle, /
... far campi da grano dov' eran sodaglie... e pasture buone
sodaglie... e pasture buone dov' eran mollaie. 2. castagna
: parea che andasse... colà dov' era molta selva e ove erano i
. dante, xi-6: però che là dov' ei fa dimoranza / ed ha in
un pane in tasca; so assai dov' è andato a prenderlo, [lidiz.
attività b. pitti, lxxxviii-n-276: dov' è nasarco ch'ebbe tal costanza?
nasarco ch'ebbe tal costanza? / dov' è platon, monarca di bontà? colombino
. savarese, 141: sui bordi dov' erano le balaustre, il legno consumato
i-289: nel luogo del suo studio dov' elli [senocrate] vegghiava, frine,
traspirano a quelle sole parole di tacito dov' egli racconta del culto d'iside in
t'o detto pur mone, / colà dov' egli insegna / quel eh'a madre
la torre della guardia della moneta, dov' era la zecca del comune. statuto de'
mostrasi amorevole e pio verso il luogo dov' egli nacque. tasso, ii-195: a
fare uno molto bello moniménto, là dov' egli si dovesse soppellire ambodue loro ala
eglino, ch'e'non si vede dov' e'posino i piedi? non sarebber già
... non vi può essere monopolio dov' è libertà di commercio, se il
desidera del suo comune stato / salir dov' è il montato, / poi si
bomba bruciò il monte di santa rosalia dov' erano i pegni della povera gente,
debbo agire sul morale; che il luogo dov' io debbo vincerti, non è il
borgese, 1-400: svoltò il cartoccio dov' era una coscia di pollo, squallida
. guerrazzi, 1-191: nelle parti dov' ella [la natura] soverchia troppo
d'uno che tarda assai a comparire dov' è aspettato. -essere fra la
a colazione, si va piano piano dov' è il morticino, ci si tuffa
calore nelle parti esterne del corpo, dov' è applicato, che nell'interne e
, ii-117: isceso in terra in parte dov' era molta mortine, [enea]
: 'morto ': di luogo dov' è poco moto di vita operosa,
è poco moto di vita operosa, dov' è languore e tristezza. 'vedesse firenze
mossi,... apruovano il bene dov' egli il truovano. p. del
parte, che me spare / e là dov' amo quasi odioso paro. fra giordano
a gl'italiani. metastasio, 1-i-767: dov' e chi sappia, / com'ei
forme, / eh'in sogn'almen, dov' ella lascia forme, / mi dimostrasse
sia, ri- maso / nell'error dov' io sono e sempre fui, / io
d'acque dolci,... dov' è gran copia di lupi acquatici e anche
prima vedermi / in nella mota fitta dov' io sono, / perché io m'accagiono
si fa o partendosi dal luogo dov' uno è o passando per alcun luogo
.: poi fascia 'l mozzo, dov' elle [le api] sono, con
apre l'uscio, va verso il cantuccio dov' era stato riposto il gran mucchio
/ a piè del pero mio, dov' è la bica. berchet, 1-158:
, / sì ch'è la muffa dov' era la gromma. ottimo, iii-298:
: v * è il bue, dov' odi il muglio. d'azeglio, 4-134
, 10-58: giunsono a prato, dov' erano apparecchiati i detti dièci di legname
si apprese accidentalmente il fuoco alla casa dov' ella era riposta. parata, 21
regno, quasi lungo 'l verde / dov' e'le trasmutò a lume spento. idem
modo, non gli debbe dare noia dov' io me la facci, purché in capo
uno luogo di sanctissime donne rinchiuse, dov' erano circa a donne sessanta, murate
e serragli. jahier, 75: dov' è la storia dell'arte? la storia
struga il core, / che sempre fuggi dov' io son presente? idem, 154
rimanga nuda / del monte di pilato, dov' è il lago / che si guarda
di cura, di bagnatura e di svago dov' era elegante per i ricchi fannulloni passare
si fanno secondo le mutazioni della nazione dov' elle sono nazionali, e non di
5-479: un albero, con una buca dov' erano i con le miccie duplicatamente accese sotto
or l'altra zucchetta nella parte superiore dov' è distesa la pelle, quale dando
; crepitio. alfieri, 12-53: dov' è una qualche donnicciatola / con nacchere
ii-16: chiesa del dio vivente, / dov' eri mai? qual angolo /
5-143: dentro l'anima mia, / dov' e più fitto buio e più silenzio
ii-462: dal colle de'cappuccini, dov' ero, la prospettiva è diversa: si
delicatezze e squisitezze dell'amore sono intese dov' è coltura di costumi, attillatura e
porta, 4-36: sopra il luogo dov' io tutt'i giorni m'assideva acconciando
o dalla forma loro o dal luogo dov' erano fabbricate o dall'insegna che portavano
corrente. 4. prov. dov' è andata la nave vada il navicello:
è temperata in questo monte, / dov' è il sacro suggel, dov'è la
/ dov'è il sacro suggel, dov' è la stella / de'naviganti, in
, in mar rettrice e guida / dov' è d'amor la legge onesta e
li speziali, / baggianaccio navon, dov' è il cervello? imbriani, 6-163:
e sì misureranno, di quello luogo dov' è il corpo morto, gli spazi di
non poteva a roma ritornare, / dov' è perugia si fu riposato: / e
190-113: era in uno canto, là dov' egli erano, uno necessario presso che
. bernardo volgar., iv-15: certo dov' è la necessità non è libertà;
il capo celeste non si trova, dov' è inutile cercarlo... 'god
ti ascolterò. loredano, 2-ì-139: dov' è quell 'anteo, che risorgeva trionfante ancora
case ed ogni cosa. / or dov' è la città? / 'il negozio è
/ cari etiopi adusti, / nati dov' il sol nasce. l. f.
/ si mosse, e venne al loco dov' io era. idem, inf.
che scende taciturno / nel po, dov' alza il vessil nero-eburno. -accompagnato
opera si mutasse una parola, cioè dov' ella dice 'aveva giaciuto ', si
. a un certo punto della strada dov' era un pino (prima, tanti anni
: sì come suol nevosa falda / dov' arda il sole o tepid'aura spiri,
/ lascia la nicchia nera / dov' è sepolto il re. pirandello, 8-425
mature. pavese, 5-16: i paesi dov' era stato li avevamo intorno a noi
suo sguardo sovra un astuccio aperto, dov' era uno stiletto inciso in niello.
la moglie e menollane intra'barbari là dov' egli era nato. petrarca, 235-5
domandò il maestro della nave, là dov' egli erano arrivati, e lo nocciere disse
che si giocasse di noccioli, imperciocché dov' egli ma'mai avesse sospettato si facesse
per la conserva- zion di que'corpi dov' elle albergano, ma per la conservazione
suoi santi propositi, giunse alla montagna dov' era un castello mezo rovinato ed in
. savarese, 141: sui bordi dov' erano le balaustre, il legno consumato e
: essendo questa ruota fitta nell'asse, dov' è la ruota eccentrica di metallo,
. berni, 1-35 fi-13): dov' è il tu'ardir? dov'è la
): dov'è il tu'ardir? dov' è la gagliardia / che ti iacea
, tutta insieme, verso la strada dov' era la casa nominata in un così
chi di maligno. menzini, ii-334: dov' è la gente che al tommaseo [
] capo del quartieri principale della città dov' erano tanti notabili cittadini...,
baldi, 97: io veggio colà su dov' io notai / la corona di bacco
: non c'era / più. dov' era? d'inverno! / per una
aveva molte belle novelle della magna, dov' era istato al concilio. giov. cavalcanti
(no): giunti a casa dov' era la sorella, gli venne tanta stravaganza
parte del loro corpo... dov' è la carità che non li soccorre
statua più nuda d'amore: / dov' ero carne essa era avorio.
, / se ben si guarda là dov' io addito, / falsi animali, /
4-103: fissò ©stentamente l'angolo nudo dov' era stato l'armadio. bernari, 3-92
spazi mondani erano un zero. dov' era ed è la divinità? siete della
di luce perenne. pascoli, 85: dov' era la luna? ché il cielo
'che la scia, dov' era il nodo nel tessuto, una '
bartoli, 4-4-577: v'avea quivi, dov' erano esposti al sole, nuvoli di
frescura ristoratrice d'una oasis ombrosa, dov' egli abbia trovata una sorgente di acqua
, o reina impia e ria, / dov' è la fé che a mia madre
si franse [il virgulto] netto là dov' era l'occhio della canna. viani
23 (383): affacciatosi alla stanza dov' era il signore e la brigata,
là, nel mare verso trieste, dov' era successa quella ruina; e vedeva sempre
occulto, perché 'l viso hai quivi / dov' ogne cosa dipinta si vede.
, i-303: dal foro romano, dov' era il lago curzio e dov'è ora
romano, dov'era il lago curzio e dov' è ora s. maria liberatrice
nimici nel pormi col campo a una terra dov' ella mi offende con più sua sicurtà
van [i miei pensieri], là dov' io vo, seguendo / ad occuparmi
lo spirito non ha voce, perché dov' è voce è corpo, e do'è
in su la manca sponda, / dov' oggi il mare adombra il monte e 'l
l'oceàno. leopardi, 13-37: or dov' è il suono / di que'popoli
/ di que'popoli antichi? or dov' è il grido / de'nostri avi
onde / d'un vago fiume, dov' io già pescando, / donne venian e
bagno d'erbe ulizanti e dorifere, dov' io voglio che noi ci bagniano, e
umiliate al giocator di pugna, / dov' io solo cantai me stesso invitto.
, 165: voi mi guardate come rea dov' io mi conosco come oltraggiata. zanon
/ quando venimmo a quella foce stretta / dov' er- cule segnò li suoi riguardi /
grato. cino, iii-6-2: or dov' è, donne, quella in cui s'
. girolamo volgar. [tommaseo]: dov' è il vile oluscolo minuto e pane
., 3-26: vespero è già colà dov' è sepolto / lo corpo dentro al
pallore la rupe già truce, / dov' erri la pecora, e rauco / la
se 'l dir non mente, / là dov' era assediato l'omostante, / intorno
[b. baruffaldi], lvi-27: dov' è quel bianco seno d'alabastro,
iii-2-99: -sul petto ha l'ònice dov' è / inciso il verbo impuro di
rocca gentil che i campi infiora / dov' ella volge il suo bel guardo intorno.
io mi ricordo che in quella città dov' io nacqui si faceva un giorno una grandissima
ed io le dico: / -mamma, dov' è l'onore? cantoni, 30
tonta, / se ben si guarda là dov' io addito, / falsi animali,
a crai la riveggio all'ontaneto, / dov' eran zezze bizze amore e gigli.
tanto bene. costo, 1-107: dov' è la gente ignorante, quivi han
il lume, ch'io non veggo dov' io mi vada. -la potenza del
veder la ripugnanza, giudizio negante. dov' è da considerare che se quella convenienza
fratellanza umana. d'annunzio, v-1-627: dov' è un oppresso che stringa i denti
che stringa i denti sotto la pressura, dov' è un vinto che abbia tutto perduto
perduto fuorché il bruciore della vendetta, dov' è un insorto che vada armato d'un
lo vedessi! se lo sentissi! dov' è questo dio? » « voi me
, per tornar altra volta / là dov' io son, fo io questo viaggio »
della roba. leopardi, 13-33: or dov' è il suono / di que'popoli
/ di que'popoli antichi? or dov' è il grido / de'nostri avi famosi
. / che tu mi meni là dov' or dicesti. arrighetto, 217: io
villani, 1-57: salì in sul poggio dov' è oggi la chiesa...
orbicolare, tornando alle volte alle parti dov' e'comincia. bruno, 3-1089: nel
derelitta, / sì ch'è la muffa dov' era la gromma. = voce
la sua cintura di tirar la nave, dov' era la imagine della dea, dalla
. un canale da ambo i lati dov' entrano le orecchie del mascolo su- detto
. mediev. organistrum 'luogo della chiesa dov' è l'organo ', deriv
/ ch'in so- gn'almen, dov' ella lascia torme * / mi dimostrasse.
dal mar dei gelidi britanni, / dov' orma umana piè stampar non usa. c
bartolini, 20-300: dimmi il fagiano dov' è, in qualche ormeggio di larici
luogo è anche al presente. per tutto dov' è semplicità di costumi, rustichezza,
. vasari, 4-ii-476: nella cima dov' è quell'ochio va l'orilogio che
febo il tempio, / e là dov' era la spelonca immane / de l'orrenda
pietra santa. metastasio, 1-6-270: dov' è più nero / e folto il bosco
sale fino a un fianco dell'oliveto dov' era, dov'è il tragico orto,
un fianco dell'oliveto dov'era, dov' è il tragico orto, il getsemani.
poesie musicali del trecento, lxxxiv-349: dov' è l'alta speranza * / amor
un urto rompe- stimi quel vaso / dov' era il re di tutti i miei vivuoli
del sole, ch'era in quello emisperio dov' è nel nostro emisperio l'occaso.
cacografizzano,... mettendo ih dov' ella non si pronunzia. giuliani, i-127
e sociale e domestico,... dov' è ora l'altissimo strepito della tua
le ripe e i campi ingrassa * / dov' ada e mella e ronco e tarro
d'acquerello di mano di giovanni, dov' è un s. giorgio a cavallo
della sua assunzione si trae la tavola dov' è la ima- gine del salvatore.
: tra i nemici si scaglia, e dov' e'trova / al suo furore ostacolo
[ovidio], 13: quello dio dov' è eh'in sì begli anni /
mi chiede isacco: / « l'ostia dov' è? ». « provve- deralla
ci viveva con ostinazione in quei luoghi dov' era nato e nati i suoi.
pieno / dal lucido oriente / fin dov' il sol ottenebra il gran velo.
ogni flusso di sangue otturando l'orificio dov' egli esce. -medie. in
162: nel tepido nido / d'ombra dov' anche il colpo del portone / s'
, si levano dall'ovolaia per trapiantarli dov' un vuole. = deriv.
è il lesso che l'arrosto: / dov' è il pacchio mag- ior, più
che tu abbia scritto a muratori. dov' è mellara? e che fa? come
: entrò nel mazor padilione / dov' era lo gran signor con suo amizi.
tra i quali in tela di quattro palmi dov' era figurata la storia di agar e
di dannaggio e d'onta, pagamento dov' è? e non come più crescie
faceva la colazione sull'erba delle viottole dov' erano allineate le bigonce piene d'uva.
uberti alle loro case, ch'erano dov' è oggi il gran palagio del popolo.
e raunate le donne, cadde il palco dov' era raunate, e xxvj donne vi
con tutti quelli che conversano in luogo dov' ella sia, salvando però sempre in palese
mia madre m'aveva portato alla palestra dov' era maestro il vecchione che pareva llnverno
59: essendo questa ruota fitta nell'asse dov' è la ruota eccentrica di metallo,
misse il braccio e fella ricadere / dov' è la chiara. ariosto, 477:
affrescata di soggetti eroici e mitologici, dov' eran due bi- gliardi all'italiana e
gran palmi / dal loco in giù dov' orno affibbia 'l manto. balducci pegolotti,
ì tommaseo, 2-ii-250: oh! dov' è andata quell'allegra cera, / quando
galeotti scalarono il muro alla panattiera, dov' era più basso. = forma femm
piedi, e così baciavano la panca dov' egli era seduto e la tavola dove
trovano aver già rifiutati, / colà dov' a seder stanno in panciolle, / più
, 3-62: andò a un divanetto, dov' era appoggiata una grossa bambola, di
quel pandemonio dell'accademia de'pittagorici, dov' io sono trattato da don chisciotte amoroso
magnificenza. magalotti, 2-163: là dov' ei [dio] si vela del creato
seta è ben molle, cavala del sacco dov' ella è stata e pigliala a mattello
non avea trovata gente paolina come là dov' egli era nato. 3.
tem conciliant, dicitur ab italis: * dov' è il papa, quivi è roma
quanto è più propriamente inventato, e inventivo dov' è più propriamente vero. -incongnienza
in alcuni annodamenti di gesti ed espressioni dov' è la chiave di tutta una storia
fece la posta nei paraggi di via gregoriana dov' essa abitava. rebora, 3-i-249:
termine lemmatizzato. tocci, 2-79: dov' è mai nel vocabolario ch'e'vi si
letèe /... io so dov' ardono i vostri / èmuli in foco ed
: nei tronchi superiori dei due navigli, dov' entrano insieme colle acque e sassi e
mercati, 1-43: o ruberto, dov' è la tua prudenza persa in su li
. pavese, 9-92: -chi sa dov' è andato berti, -dissi...
del bosco. -e la terza parca dov' è? -domandò loro forte, seriamente.
giungno. bronzino, i-99: là dov' il giorno ogni stagion pareggia / la notte
soma pendeva in su un lato, dov' egli dovea da quel canto che la
. buti, 3-18: in ariete dov' è l'equinozio vernale che le notti
. / che ne vengon di là, dov' ei n'andaro / per di dietro
sole). filicaia, 2-2-109: dov' è la pargoletta / luce, che 'l
, 269: fa', col piccone, dov' è monte, pari. -regolare,
, / sì com'era 'l parlar colà dov' era. idem, purg.,
ojetti, i-544: della parola italiana dov' è oggi un maestro più attento e
collegati seco, gl'inviò il mompelier, dov' egli allora si trovava, belloio,
..., arrivati alla barriera dov' eran diretti, salgono sur un'altra carrozza
gente di levante, sì dico che dov' è perla d'uno carato l'una viene
la morte in inferno in quella partita dov' erano i santi. 24.
ii-173: io perdei quel poco del foglio dov' io scrissi due partituzze di danari avevi
/ quel ch'era dentro al sol dov' io entra 'mi / non per color
che la sua parvenza, / là dov' io era, ancor non appariva. idem
si lasciava vedere né usciva di casa dov' egli abitava, che era a sancta
, arbori, piante, erbe e fiori dov' ella passa. leonardo mocenigo, lli-6-94
, / messer gherardin trasse dalla parte / dov' era stata la rotta e '1
palla in modo che passa dal luogo dov' è una delle palle già tirate dagli
. d. bartoli, 9-30-151: dov' è concerto di voci altre alte,
cittadino ripensa con piacere ai passeggi pubblici dov' ebbe i suoi primi trastulli. tèrèsah
e rubacchiando qualcosa dalle stuoie dei castelli dov' eran l'uve a passire.
via o per chiasso / ristando con altrui dov' è tenuto, / e agli altri
. magalotti, 2-22: tu colà dov' hai 'l tuo nido / caro e
esser ben veduto e onorato in ogni luogo dov' egli vada. segneri, iv-131
una processione patibolare. viani, 10-285: dov' era la caserma di san benigno,
l'italia. gazzoletti, vii-1070: dov' è la patria dell'italiano? / dal
, vero e copioso. / inquietudine è dov' è l'esi- glio. gli ingannati
in eredità alcuni campi e la casuccia dov' era la cameretta in cui dimorava.
, ma splendente ', dovresti vedere dov' è che splende di più: raggi
ronda. monelli, i-14: dov' è il nemico? alba di sonno.
. cecco d'ascoli, 2014: là dov' è amore, sempre è gelosia /
. dante, xviii-10: tornomi colà dov' io son vinto, / riconfortando gli
8-17: la s. gregorio, dov' era il p. ridolfo, lungo la
è caldo nel cielo / il sol dov' ogni dì si pagoneggia. pea,
sul crescente / mi chiese « sai dov' è dio? ». lo sapevo /
valute, serrate in quella camera / dov' egli ha chiuso la figliuola. de
i-289: nel luogo del suo studio dov' elli [senocrate] vegghiava, frine
: mai i prati furon così rigogliosi: dov' era il più tardivo pelato, ora
, 5-212: un fioraio s'e stabilito dov' era la cuoieria col bancone di barbiglio
: con la granata in mano venne dov' era remo e dette un'ultima spazzatina
corazzini, 4-101: caro m'è pensar dov' io mi prostro / gesù trafitto per
agl'indi, ogni studio ponendo perché dov' egli era nessun lo sapesse. pindemonte,
lxxxiv-37: dal tempo novo en fin dov' el [amor] declina, / n'
colore verde. calvino, 12-18: tanto dov' è la pelletteria armida tutti lo sanno
grande sala dinnanzi a quella stufa dov' io ero in sul saccone con una bandinella
, se n'andò in luogo dov' erano alloggiati molti soldati, i quali
consumato. ma come questi son luoghi dov' è scarsezza di grassa e i villici di
restituita alla sua vastità primiera. « dov' è? » diceva nontivolio. « dov'
dov'è? » diceva nontivolio. « dov' è? » diceva chiaro- viso.
rubini e brillanti, e un pendaglio dov' è raffigurata una donna in trono con
dal sito suo naturale sino al luogo dov' è stata condotta su 'l viminale. guglielmini
che pendea da cielo sopra il luogo dov' egli era nascoso. leopardi, 14-4
occhio suo vago giunse penetrando / colà dov' era criseida piacente, / sotto candido
a salir montagne e forar selve / dov' altri mai non giunse. =
gran stanzone, detto la guardaroba, dov' è anche la penitenzieria degli uomini.
ride del pensier fallace / che mi sospinge dov' ognor più ardo: / per che
poi lo stendardo di teoio, / dov' è una testa d'uom rasa e rugosa
: mai i prati furon così rigogliosi: dov' era il più tardivo pelato, ora
e tutti asettati sotto un pennone, dov' era tre liopardi d'oro nel campo vermiglio
laude dei bianchi toscani, xcvi-168: dov' è giuco, canto e festa
talor dava pavento / a lo disio dov' era. -indugio su un
pensier per la presente rissa, / dov' el parlo de la rana e del topo
fu a vivere pensionato in francia, dov' era vivuto e morto prigione il moro
/ umiliate al giocator di pugna, / dov' io solo cantai me stesso invitto.
. moravia, i-280: gianmaria restò dov' era, seduto sull'orlo del letto
bracciolini, 5-7-19: allor corre morfeo dov' un montone / pascea ghiande e quercioli
mezz'aria evvi a traverso, / dov' ella tien le calze e la gonnella,
, 8-159: -lassiamo andar questo: dov' è 'l tuo padrone? -l'ho lasciato
rimossi / tanto ch'i'non avrei visto dov' era / perch'io in dietro rivolto
con sùbito balzo si distese / lanciandosi dov' era più profonda / l'acqua che in
l'origine della vostra lingua ebrea, dov' ella nacque e qualmente a poco a
con invitto e intrepido cuore, perché dov' è timore della perdita, ivi gli
così, anche a occhi aperti, dov' ella perennemente viveva, venivano a nutrirla
il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov' essi sono arrivati, e ci stanno
fenoglio, 3-43: « e giorgio dov' è? non era con voi? »
a tutti. foscolo, ix-1-259: dov' anche al poeta fosse toccato il tristo
/ e dal golfo di lione / dov' è un gran pericolar. -con
di perla. pascoli, 85: dov' era la luna? ché il cielo /
e quanto più lo schiva, / dov' uom crede salvarsi ivi t'arriva. cesarotti
dove un ramo fu potato, là dov' è una ferita resinosa, una piaga aromatica
conseguenza d'un amore che doveva restare dov' era nato: tra la macchina da scrivere
attingere acqua. bocchelli, 14-20: dov' eran campi coltivati, le rive erano
di pervenire alla somma bontà di dio, dov' è la fontana di ciascuna virtù,
3-62: andò a un divanetto, dov' era appoggiata una grossa bambola, di
abbia il conio del prencipe del paese dov' ella si spende; che sia di
d'un'arcata sanza fallo, / dov' era il padiglion di carlo mano, /
un agnel, piglialo qua. - / dov' è e'? non lo trovo per
a due mani la spada, si misse dov' era la pesta maggiore. botta,
misero a tracollo a furia di spadate dov' era maggiore la pesta dei repubblicani.
ostilio trasferita quattro miglia lontano dal luogo dov' ell'era prima et aperto il lago
più fitti, le ruote potevano passare solo dov' erano rimasti i solchi neri e fangosi
i capitoli degli ordini della giustizia, dov' era la rigida crudeltà che i buoni uomini
effetti e varietà dei fuochi accesi in luoghi dov' è qualche materia bituminosa, come petroleo
poldino, che, entrato di furia dov' ella si stava con altri bottoni di
far bene, si piglia la pezza, dov' è attaccato il seme, e il
non ha pezze, fasce né gonnella / dov' ella possa il figliuol rinvoltare. aretino
la pezza intero del cinabro, e dov' è in maggior altezza el tiglio, più
! domandatene / la mia casa, dov' egli ha stamari fattala / venire,
bartoli, 4-1-321: in passar lungo dov' era surto uno stuolo di galee, tutte
il becco. brancati, 3-175: dov' era più sulla lingua... quell'
dinari. lamenti storici, ii-9: dov' è. lla pace e. lla franchezza
cacciò tra 'nimici insino alla piaggia dov' era argorante. la spagna, 33-29:
da firenze [tommaseo]: la lettiera dov' è lo cavallo a dormire sia cavata
ogni tanto s'apriva in un pianerottolo dov' era basata una bocca d'acciaio di tre
la accompagnò pianettamente all'uscio della camera dov' era la straniera. 3.
/ la magna capitana, / là dov' è lo mio core nott'e dia.
alla piana, / serva il vangelo dov' è dichiarato: / chi si umilierà sarà
scesero insieme in un punto della costa dov' era affondato ai tempi di filippo ii
nella cattedrale e non vedeva lume e andossene dov' era s. crescenzio e gittossi alli
comprensione. simintendi, 2-150: or dov' è la mente della madre? o
e seguendola per qualche passo a ponente dov' è 'addimandata'strada nuova della marina,
allora vegnono a la piazza, là dov' iera la battaglia de li cavalieri, e
gente comune. oriani, x-4-25: dov' è la lingua vera? quale è lo
: vi ritrovate sur una piazzetta / dov' è una fonte. g. gozzi,
montagnole, picchettata da grossi pali coi cartelli dov' era dipinta la mortesecca.
, 21-2: giunto alla casa, dov' egli n'andava, / l'uscio di
fece diventare tutti piccini piccini sul banco dov' erano. -cercare di passare inosservato
iii-93: e posta [zolnoch] dov' esso fiume zagiura, perdendosi nel medesimo
a forza di picco, per rompere dov' era coperto, siamo sfondati quaggiù..
a picconare con un ferro nel muro dov' erano i santi. c. e.
l'ale agli uomini per andarlo a ritrovare dov' è, e la libertà francese dà
l'acqua e fé alsare la canestra dov' era l'anatra. come l'anatra sentìo
/ sembrami che s'accenda l'erba dov' ella cade. tozzi, vi-983: era
moneta di cuoio fé fare, / dov' era per impronta sua figura, / e
ha poi ad arrivare a non sapere dov' e's'è. g. gozzi,
i fichi al grasso non dicon bene (dov' è grasso il terreno), vengono
g. m. cecchi, 7-2-1: dov' io mi credetti / che dovessi ire
17: il pepe longo in bengala, dov' egli è naturale, si chiama pimpinil
sa dovè questa pincianèlla, cioè sa dov' è la malizia o la colpa. fanfani
novelle chiome / se primavera è là dov' ella splende? stigliani, iii-301:
fiacchezza morale... uno scritto dov' è evidente l'intenzione di cimentarsi con hegelismo
capriccio tornato per mostrare alla principessa russa dov' era nato; anche per farle vedere da
: affrontammo di buon animo alcuni tavoli dov' erano preparati parecchi capretti e tacchini farciti
c. i. frugoni, i-2-174: dov' è questa colomba / che, dove
località. pavese, 4-295: - dov' è il suo paese? - e accennò
pipa. d'annunzio, v-3-642: dov' è quella barba di scopa? quell'
, che par surger de la pira / dov' eteòcle col fratei fu miso? chiose
sì fatto / che gli è un scopar dov' ha pisciato il gatto. io
locale dove si fa il pane e dov' è il forno; bottega in cui si
questo essendo a un convito di magro dov' era una minestra di telline o di paveracce
dinanzi alla casa, sul praticello concavo dov' era rimasta ancora un po'di neve,
pizzicar le mane: / vorrei saper dov' egli è sotterrato, / per andarlo
abborrenti dal genio suo, e poi grattarlo dov' egli ha il pizzicore.
di placche d'argento, quattro grandissime dov' è rappresentato il re. palatino cassetta
maddalena, lo cercavamo in alto, dov' era meno intorbidato dalle sfiatature degli agglomerati
ammirazione, desta, tanto più forse dov' è men perfetta e men liberata, un'
di una parte dell'italia settentrionale, dov' è terra di commercianti, sensali,
pasolini, 52: più è sacro dov' è più animale / il mondo:
cucita all'antenna, vicino al punto dov' era legato l'amante. =
per la vallea, / forse colà dov' e'vendemmia e ara. g. villani
il capo celeste non si trova, dov' è inutile cercarlo.. 'god is not
minuzia iconografica d'un polittico martiniano, dov' è san paolo con le epistole,
gozzi, 336: entrammo in uno stanzino dov' erano non molti libbri; ma,
, eccettuata la porta dell'albany, dov' io, sdraiato sopra un sofà, faccio
la faccia verso la mecca, là dov' è l'arca di maometto. ivi stando
alzandosi et abbassandosi verso il firmamento, dov' è segnato l'equinozziale d'un moto che
camericula a ragionar con la giovanetta, dov' io gli aprirò il mio concetto, dico
volta ov'è il pio enea, / dov' è il ricco tulio ed anco /
: abbi secondo i colori de'drappi dov' hai a spolverare. s'egli è drappo
la polvere da fuoco quando ella s'accende dov' ell'è chiusa. proverbi toscani,
nell'infanzia il paradiso / guardo, dov' ho lasciato / dell'innocenza il pomo.
centro a lui [il bosco], dov' aito estolle / il frondeggiante suol frondoso
ministri, che è in quello luogo dov' erano la maggiore parte loggie con colonne
rivide [l'aquila imperiale] e là dov' ettore si cuba; / e mal
, in parte diametralmente opposta al punto dov' è il bottoncino. -figur.
ed arser la scrittura popolana, / dov' eran tutti loro ordinamenti. 3.
la conseguenza d'un amore che doveva restare dov' è nato: tra la macchina da
scusso. proverbi toscani, 64: dov' è popolo è confusione. ibidem,
tre volte i soldati attraversarono il solco dov' egli era e per lungo tratto camminarono
4-13: la pipa di porcellana tirolese dov' era figurata l'immagine di uno eroe byroniano
acqua; aprì la scatola di lacca, dov' era conservato il tè, e mise
g. m. cecchi, 359: dov' è la bestia? / per le
luci girando al vicin colle, / dov' era il cespo, che 'l bel piè
spagnuole et eransi portati nelle galee, dov' essi erano venuti, ben quattro milioni
e andonne con esso a'sepolcri, dov' elli aveano posto d'andare coll'eretico
d'avere, / ma ponesi colà dov' ha bellezza. gentile, 3-180: il
.. i che tu mi meni là dov' or dicesti, / sì ch'io
prima portta, / che porgono piaciere dov' omo atende. dante, purg.,
di questa vita nel suo sangiaccato, dov' era stato mandato dal serenissimo suo padre
credendo esser in ciel, non là dov' era. boccaccio, iv-102: questa
trincera / nemica, quando ben sentì dov' era / s'udì un grido (poi
la elezione a l'eletto papa infino dov' egli era, accettò il papato graziosamente e
lancellotti, 256: si aprì un tinellone dov' è il gioco della pilotta, dove
; e partorillo sotto un portico, dov' era un bue e un asino. b
io per me, non sapea più dov' io m'era, / vedendo razza tal
dì venne alla porta del monistero, dov' era stata allevata, e domandò il portinaio
sogno è rapito da beatrice alla cornice dov' è la porta del purgatorio, in cui
credi tu ch'io ti menassi colà dov' è il papa e'cardinali e tanti
serei sofferto / di guardar là, dov' io rimasi priso; / ma tu dicendo
ventura, / servendo lealmente / là dov' è il vostro core, / ch'ella
90: pensava allora alla rivoltella, dov' era, se era carica, scarica:
acconsentì... che la cassa, dov' eran rinchiuse le reliquie di san carlo
crucci passati ad altre rive, / dov' è posata sera, / vieni ti porterò
qualunque cosa convenissero che in altra parte dov' io fossi mai stato. g.
di poi l'allumina con l'allume dov' è alluminato il chermisi, cioè dolce
., ili-canzone, 43: quivi dov' ella parla si dichina / un spirito
c. levi, 2-30: ma dov' era l'orologio? l'esseme dichiarato
poi che tutto mio posso, / dov' e'valer poria, in tuto è
il messo, lo rispedì alle poste dov' erano giunti gli uomini del conte e li
, 29-19: dentro a quella cava / dov' io tenea or li occhi sì a
a posta per lodar gli eroi, / dov' è? leopardi, 841: io
comperare ima libbra di sale in città dov' è stabilito a soldi 12 con quattrini
, ii-898: questi son gli occhi dov' amor alberga, / ch'altra più stanza
là dove un ramo fu potato, là dov' è una ferita resinosa, una piaga
che la sua parvenza, / là dov' io era, ancor non appariva: /
il lume, ch'io non veggo dov' io mi vada. -la potenza del vino
donare e tiene fa fallenza, / là dov' è convenenza di donare. l.
in potestate / che vede 'l sole là dov' ella appare. intelligenza, 6:
alla periferia di quelimane, dalla parte dov' è la missione delle monache di 'nostra
s'era fatta grigia, ma nel fondo dov' era più scuro, sudava ancora umidità
affatto contento si è che io non so dov' egli s'abbia trovato in dante questo
: rubinas... venne alla prateria dov' era aiolfo, detto el grande schiavone
non sia restituito... dov' ei possa liberamente e securamente mettere in
fondo alla parte cieca del tubo, dov' essa si innestava sulla culatta di legno,
scellerato, che praticava una certa casa dov' io mi trovava talvolta, s'offerse
/ lungh'esse le prata sonore, / dov' erbe e mentastri / fioriscono in astri
: dopo un'erta faticosa della via giunsimo dov' essa radeva il sommo d'una rupe
glorioso, alto e preclaro, / dov' è il tuo sentimento e la prudenza
, 371: assaltata la flotta de'navili dov' egli passava nel mar di persia da
tedeschi, in una scorreria su parma dov' egli era ambasciatore cisalpino presso il duca
risponde di dreto e dinanzi ai dua altari dov' è drento il santissimo corpo di cristo
non sei più nel mal predicamento, / dov' eri pria, per tropp'esser intento
sul crescente / mi chiese « sai dov' è dio? ». lo sapevo
il mezzo lo fissano giusto in quel punto dov' essi sono arrivati e ci stanno comodi
qui? a casa, a casa. dov' è il timor di dior » cicognani
siano degne di reverenzia, e lo suolo dov' ella siede sia degno oltre quello che
gli adulatori, quelli che argomentano meditazione dov' è silenzio, lo predicavano un uomo
e fu salito nel celico trono, / dov' e'contenta que'che là s'afferra
di forlì uno muni- stero, dov' era una priora con x sorori, le
lui mi sani ciascun occhio mio / dov' io ò tanta amara scuritate. petrarca,
principio d'arno, el quale nasce dov' è l'alpestro monte, idest appennino,
maddalena, xxxlv-241: o maddalena, dov' è l'amicizia? / ov'è
trema anzi la tromba, / sentendo già dov' altri ancor noi preme, / avea
/ che col rimedio de la lontananza / dov' altri non m'aita, invan proveggo
gli fu madre. volpi, 61: dov' è la preeminenza dello stesso creatore,
riverenza si porta ad un sepolcro dov' è sepolto un uomo che fu virtuoso,
sopra il cilicio e sopra la cenere, dov' egli rese la beata anima al creatore
da barberino, iil-90: la città dov' egli prese terra si chiamava alfea.
prendere strada di sicuro riuscimento alla perfezione dov' erano inviati. mascheroni, 8-211: questo
: io presi carriera / per andar là dov' iera / tutto mio intendimento / e
di poco il matteucci da quella parigi dov' era stato in mezzo alle preparazioni della rivoluzione
... venne alla città di sutul dov' erano i tesori del re. la
afflitto / fu ne'ceppi caldei, dov' egli giacque / pel giusto ai falli suoi
ed avendogli poi mandata la supplica, dov' egli volle che facessi alcune modificazioni,
presentimento. guittone, xxviii-30: dov' è più di grandezza, è più
un altro al sindaco di., di dov' era deputato sua eccellenza? regio decreto
v. prigione e deriv. dere, dov' erano le maggiori presse si metteva. seconda
e fiorio si mette per la pressura / dov' er'apreso lo fuoco e la caldura
il tiranno? d'annunzio, v-1-627: dov' è un oppresso che stringa i denti
che stringa i denti sotto la pressura, dov' è un vinto che abbia tutto perduto
i. frugoni, i-13-190: or dov' è quella al mio soccorso presta / virtù
ha nemmeno un soldo, / 'stia dov' ei può; noi seppellisco certo.
della sua vittoria / figlia immortai, dov' eri? 5. figur.
avrebbe dato miglior esempio a napoli, dov' e una vera vergogna che queltinfamissimo re
parco, ma su una piccola piazza dov' era la farmacia, nella quale si radunava
vegnendo già addosso a'romani, là dov' erano nel borgo da pacuvio primipilare e voluseno
e un'asta toglie, / intruppandosi là dov' ei già sente / che appunto il
austriaco; e il nemico s'assale dov' è, dove può ferirsi al core per
pensier per la presente rissa, / dov' el parlò de la rana e del
di ciascuno, / poscia riguardi là dov' è trascorso, / tu vederai del
parallelo. goldoni, iii-426: -vipacco? dov' è questo vipacco? -nel principio della
di pietate, / però che là dov' ei fa dimoranza / ed ha in compagnia
a la parte del cerebro dinanzi, dov' è la sensibile virtude sì come in principio
nella città di forlì uno munistero, dov' era una priora con x sorori, le
di tutte, levatasi su dal luogo dov' ella era, andò innanzi al forestiere e
collui in casa. giunto a gostanza dov' era il concilio, subito cospirarono contro
i compagni, / una terra cattiva, dov' è un privilegio / non far nulla
il migliore e 'l primo eletto, / dov' è pianto m'invita odio e dispetto
/ tra le chiome dei noci; ma dov' e / la lenta processione di stagioni
alba infinita e senza strade, / dov' è la lunga attesa e qual è il
altra porta, che entra nel procinto, dov' è uno pratello molto piacevole. b
a segno che, se nell'acqua dov' egli è stemperato in giusta dose si metterà
che sai di profezia, / sappimi dir dov' è la donna mia ». pasquinate
e la servir? / servir là dov' è incostanza / è perduta servitù. lucini
grembo a li antenori, / là dov' io più sicuro esser credea. bandello
corrado del passare in terra di bari, dov' e- rano tutte terre bone e ricche
pare la girandola, e la guerra dov' è? nessuno la vede! balestrini,
disse a questo ambruogio che cavasse lì dov' era il confino tra lui e la donna
anzi una tracotanza. beltramelli, ii-618: dov' era tutta la tempesta degli uomini e
proposito. vasari, 4-ii-470: nella cima dov' è quell'ochio va l'orilogio,
ficcar ben salde le catene, e dov' egli sia così veduto da tutti e patente
fonte ca- stalia, la rendono, dov' è meno sassosa, proprissima per pastura
canton de l'ali estreme, / dov' un de'propugnacoli torreggia. saraceni,
, come sotto la tettoia dell'arsenale dov' era ricoverato il suo meraviglioso idrottero;
l'abate strozzi,... accorgendosi dov' andava a ferir questa prosa, prese
/ ti punge il cuore e vuoi tornar dov' eri / per proseguire la famosa istoria
la strada prosegue fino a uno spiazzo dov' è la chiesetta di un convento.
in diversi luoghi dentro ella nell'intrata dov' era la porta della strada romana,
[la noia] / che là dov' entra fa prostender braccia, / sbadigliar
le mie prove: / e tomomi colà dov' io son vinto, / riconfortando gli
dell'assassino -ma, o insensata, dov' è per voi la prova, la larva
e di giudizio / dà la sua mercanzia dov' è lo spaccio. bar etti,
e saviamente si provede perciò non sa dov' elli arriverà, apporta dalla lunga suo
ritonda, 1-369: egli andava provvedendo dov' egli si potesse fermare, ché meglio
e disse: « vanne alla prigione dov' è aiolfo e togli quello fanciullo che gli
mezzo lo fissan giusto in quel punto dov' essi sono arrivati e ci stanno comodi
tanto ch'egli avessi passati e'luoghi dov' egli portava pericolo. e con questa prudenzia
contigue alla superficie del corpo solare, dov' esse si generano e si dissolvono continuamente.
inganni / il bell'àdon, là dov' amor s'annida, / gli conta amor
in francia, né ignoti all'italia, dov' ebbero, si vuole, il primo
nelle città e paesi di retrovia, dov' erano i magazzini. -sostant.
sue più e pudica / cne la barbagia dov' io la [nella] lasciai.
mia, io prego che mi dichi / dov' è la quercia, dove sta unita
; e 'l vituperio espresso, / dov' ei cadea, gli fèr distinto e piano
stati furati; e quelli miei parenti dov' io avea in serbanza gli altri cento
, 198-153: male per me, ché dov' io avea riposti
: di gir talvolta prendevo piacere / dov' eran le più belle, / assai donne
a tavole né a zara, / dov' ho perduta la poletra cara. crescenzi volgar
quei finestroni scuri della tipografia dirimpetto, dov' era in gran lavorìo di puleggie e
-strigliatura. fucini, 966: dov' è andata la striglia?.. eccola
caldo, / e desteriasi amor là dov' or dorme. anosto, 15-100: un
, 519: chi ambisce di salire dov' altri meriti no'l chiamano, inviluppato
v'è più vasto il cielo, / dov' è più puro il lume! c.
italia da roma infine a la punta sua dov' è reggio dura per lunghessa mille vinti
. marino, 1-6-179: or, dov' altri donzelli in varie guise / de'
al tronco d'un albero nel prato dov' era caduto il sergente. una fila
torre della guardia della-, moneta, dov' era la zecca del comune. boccaccio,
mezzo lo fissan giusto in quel punto dov' essi sono arrivati, e ci stanno
mercatante, a ogni punto, / dov' io, s'e'mi scappa ora,
move, tutta insieme, verso la strada dov' era la casa nominata in un così
misero a tracollo a furia di spadate dov' era maggiore la pesta dei repubblicani.
donne facili a cambiar pensiere, massime dov' hanno le punture amorose nel seno,
f dossi, iii-201: è che dov' era una bimba sta una fanciulla,
gigli di pria. pascoli, 5-97: dov' è quel pellegrino / che a me
, iii-32: nei paesi alti, dov' era difficile trovare tamarindo, ricorreva ad
l'altro come verso di sé, dov' è presupposta in tutti e due un'eguale
darle una mano a ritirar dalle corde dov' erano tesi ad asciugare cotte, tovaglie,
non potevo resistere sui crocicchi del centro dov' era caldo e un putiferio di automobili e
fece si perde, occupa il luogo dov' ella sta, puzza il sevo quando la
lussurioso, vii, dappoco, / va'dov' è puzzo con eterno fuoco. a
/... /... dov' uom scarca 'l ventre, per battesmo /
al notaio et ebborlo; et il foglio dov' era il fatto di messer niccola trassono
ogni luogo, perché nel quadrante, dov' è il sole, si gonfia e
marte era nel toro entrato, / casa dov' abitar suol citerea, / e già
fondo alla parte cieca del tubo, dov' essa si innestava sulla culatta di legno,
le mine compiante insin quaggiuso, / dov' anzi ignota esser solea pietade.
lucia? hai qualche indizio della parte dov' ella fu riposta, del quando venne?
il corpo a quell'eccelsa terra / dov' era nato, e per legato pio /
per la vallea, / forse colà dov' e'vendemmia e ara, / di tante
perde mirando nel mare della cui acqua, dov' egli è assai cupo, vede un
scrivo due linee appena da marsiglia, dov' io rimarrò non so quanto. pavese
. quasi quasi come in questura « dov' è? dov'è il mio scapolare?
come in questura « dov'è? dov' è il mio scapolare? » mormora infine
, 'via della qualcònia ', dov' è il benemerito istituto. -figur
quartato: / morto di noia / dov' era nato. 4. ant
regno, quasi lungo 'l verde, / dov' e'le trasmutò a lume spento.
quattromila '. gozzano, ii-294: dov' è l'icona fine di quattromila perle
, ch'è lungo l'atra nosstra là dov' è la quercia grande. dante,
lamenti storici, ii-9: roma, dov' è vergilio e catone? / dov'
dov'è vergilio e catone? / dov' è metello, che sempre guardava / lo
/ credendo esser in ciel, non là dov' era. boccaccio, iv-71: perché
i quietisti. lubrano, 1-33: dov' è un ezzechiello che affissi il cedolone di
-madonna sì, / lo lasciai quinamonte dov' egli è. = comp. da
, 16-61: feci affiggere de'cartelloni dov' éra annunciato che il celebre mario e
monti, 727: -e il reggimento dov' è? - è in linea: a
ritornato in sé, porse l'orecchio dov' era colui che l'aveva percosso, e
percosso, e, sentendo allo romore dov' egli combatteva, si dirizzò in quella
il bosco. pascoli, 84: dov' è, campo, il bruscio della maretta
durante la notte, saltata giù dal cataletto dov' era stata messa a giacere in attesa
e moderna per far apparire il lume dov' erabuio e talora anche perche rabbui dov'era
dov'erabuio e talora anche perche rabbui dov' era la luce. mazzini, 1-230
in casa ignota ed all'oscuro, / dov' egli sia più non si raccapezza.
. mazzini, 64- 205: dov' è la tomba che dovea raccogliere tossa nostre
papagallo dotato fusse, raccomandata la gabbia dov' egli era a quegli amici suoi che nella
, / se ben si guarda là dov' io addito, / falsi animali, a
: dopo un'erta faticosa della via giunsimo dov' essa radeva il sommo d'una rupe
abba, 2-94: dai mondi, là dov' è spirito, / su te sua luce
alfani, xxxv-ii-606: amor vi vien colà dov' io la miro, / amantato di
loco, f lieve mi fa lo star dov' io mi coco. de dominici,
tutto. leopardi, 13-39: or dov' è il suono / di que'popoli
/ di que'popoli antichi? or dov' è il grido / de'nostri avi famosi
spagnuole, et eransi portati nelle galee dov' essi erano venuti ben quattro milioni di
tutte le relique della passata cena, dov' erano bicchieri ragionevoli mezzi di vino. f
, sperava, coll'andare a lione dov' era stato invitato dal re, di superar
e anche benedetto sia quel santo luogo dov' eglino abitavano. girone il cortese volgar.
io, inperò che io non ò dov' io raguni i frutti miei? fra giordano
: quando l'occhio guarda all'equatore dov' è il principio defl'arieta e vede l'
passaggio dal canale emissario alla paratia, dov' entra il pesce e rimane chiuso.
/ dove si purga l'oro; e dov' è, spenta / si truova over
miei pensieri] mi van, là dov' io vo, seguendo / ad occuparmi più
': opera del rammendare o luogo dov' è rammendato. tozzi, vi-623: teofilo
da un finestrone che illumina la parete dov' è dipinta una madonna bionda: un'immagine
mio pensier per la presente ressa, / dov' el parlò de la rana e del
e le vermiglie guance, / là dov' i'era, de la bella aurora /
. guerrazzi, 1-191: nelle parti dov' ella soverchia [la natura] troppo
cento miglia sei lontana / di qui dov' io m'illudo a un segno tale.
spesse volte al mortai guado, / dov' io son presso e non sanza temenza,
.]: * rappiccicatura ': luogo dov' è appiccicato e segno. gonghe e
bartoli, 4-4-578: v'avea quivi, dov' erano esposti al sole, nuvoli di
danari. foscolo, xix-150: rari sanno dov' io mi viva. c. bini
avvenuto?... e i granai dov' erano? tutti uei granai pieni
aiuola di garofani. montale, 5-48: dov' era una volta il tennis, nel
i ch'a pena la potea veder dov' era, / sì la seppe il malvagio
sua sorte, nella tenera sabbia, dov' egli di maniera s'imbragò che a forza
, 11-50: di questa costa, là dov' ella frange / più sua rattezza,
pallore la rupe già truce, / dov' erri la pecora, e rauco / la
sbaragliò e perseguì fino a salò, dov' era il loro maggior raunamento.
detto, raunateli, e li manderete dov' io vi dirò. -procurare in
altri? al vostro amico di francia? dov' egli non abbia composto i fatti suoi
ma del veder d'ora in ora dov' ei si trova. a. falconi,
razzolava non so che fessi presso a dov' io ho nascosto la mia sporta:
antica e moderna per far apparire il lume dov' erp buio, e talora anche perché
buio, e talora anche perché rabbui dov' era la luce. 14. desumere
. cammelli, 20: -la scienza dov' è -fuor del reame. /
all'uscio del suo salotto dell'europa, dov' egli m'aspettava, mi parve che
trovare alla ventura un convento di cappuccini dov' era nascosta la tomba di giulietta,
ciò fatto, chiamaronli quivi appresso, dov' era, in mezzo a uno spianato
et ricolette ricolte sotto i dotori, dov' egli udiva, com'è l'usanza
andarlo a ritrovare [il re] dov' è, e la libertà francese dà loro
che ne'libri della scuola manzoniana, dov' essi non vedono che 1 * '
di ciò che succede in quelle nazioni dov' egli mantiene ambasciatori, consoli, referendari,
qualche buona femina. 7 -bona? e dov' è? -che ne so io?
, iii-159: ancora l'acqua rode sotto dov' ella cade e dov'ella fa alcuno
acqua rode sotto dov'ella cade e dov' ella fa alcuno refluo, però che il
] scrisse in quel picciol libro, dov' egli tratta del reggimento de la casa
fa degno di manto / imperiai colui dov' ella regna. sercambi, 2-i-159: in
... per essere entrati ne'monasteri dov' è regola molto stretta. de luca
, / è un estranio sul suol dov' è nato. massaia, xi-157:
, gridava con reiterate voci: perosfilo dov' è? dov'è mio figliuolo? datemelo
reiterate voci: perosfilo dov'è? dov' è mio figliuolo? datemelo; non
morale ed intellettuale... uno scritto dov' è evidente l'intenzione di cimentarsi con
/ le compiante reliquie, e qui dov' hanno / lor tomba i forti, le
e tiene fa fallenza, / là dov' è convenenza -di donare: / ché
inseguire il concetto per le mille sinuosità dov' esso si perde, in quell'intenso
chi mi rende buona sicuranza / che là dov' è piacere è cortesia, / non
. rinaldeschi, 1-160: in ogni luogo dov' è tale replicazione di questa dizione '
/ sta nell'isola ogigia assai selvosa / dov' abita una dea figlia d'atlante.
. d'annunzio, iv-2-1323: di dov' è mai disceso questo destriero monumentale?
è mai disceso questo destriero monumentale? dov' è mai andato a cercarlo la requisizione
ronzavano innumerevoli ih tomo a una tazza dov' era un residuo di caffè. einaudi
là dove un ramo fu potato, là dov' è una ferita resinosa, un piaga
sulla vicina loggetta respiciente verso strada, dov' ella credeva di potersi sottrarre alle fiere mi
del loro meglio per entrare anch'esse dov' era entrata la trota. infine non rimasero
laude dei bianchi toscani, xcvi-168: dov' è giuco, canto e festa
. p. segni, i-iq: dov' egli [archidamo] dice « o vero
, 3-240: arrivarono in un punto dov' erano soli, e si sedettero s'un
i-418: se può ripigliare il filo (dov' è passata la lepre) scanizza [
sistema del croce un retro- bottega oscurissimo dov' egli caccia alla rinfusa tutto quello che
è temperata in questo monte, / dov' è il sacro suggel, dov'è la
/ dov'è il sacro suggel, dov' è la stella / de'navicanti, in
in mar rettrice e guida, / dov' è d'amor la legge onesta e bella
dietaiuti, 294: forse che tomeria colà dov' era / d'amore a la 'mprimera
, iii-258: erano, questi, ripiani dov' ella riagglomerava le forze a salire.
lunatica che l'avesse tolta dal chiodo dov' era appesa e poi ve l'avesse
clodio riappiccò il discorso suo dal punto dov' era stato troncato. -introduce il
ch'era già allestito l'alloggio in padova dov' io aveva detto altra volta..
, 19-80: s'avviarono al palagio dov' era il podestà baglione da perugia, uomo
manzoni, v-1-421: la carrozza, dov' era tutta la nostra picciola nidiata, ribaltò
massaia, iii-32: nei paesi alti, dov' era difficile trovare tamarindo, ricorreva [
vuol poscia ricondurmi all'osteria, / dov' è il destrier secondo la bugia. d
dante, xviii-10: tor- nomi colà dov' io son vinto, / riconfortando rii occhi
: sepolcro per vecchiezza consumato, / dov' alcun non entrò già son cent'anni,
tor- naro ad assediare la loro città dov' era entrata la detta gente del gran
che desiderava d'esser condotto alla casa dov' era ricoverata lucia. pellico, 2-442
sbucare l'orecchiuta lepre / di là dov' ebbe il dì, con altre in
acqua... è di precipitarsi dov' ella sente la caduta per recuperare il suo
perire, ch'egli mena lo legno là dov' egli vuole e 'l vogatore non serve
. fenoglio, 3-164: « ma dov' è il materiale da scaricare? »
ristretta in quel piccolo tratto di paese dov' erano i più ricchi e i più
pigliare sant'angelo del monte gargano, dov' avea inteso chi erano ridotte tutte le
palagi giti in fondo, / e dov' egli era edifici onorati / sono ora ridotti
, spariva, nun se sapeva più dov' era ito ». o per abbadare
cappellano uscì, e andò nella stanza dov' eran que'preti riuniti. codice dei delitti
buio passato, al sereno e chiaro dov' era. p. petrocchi [s.
dietro sé la portiera, vide nella stanza dov' entrava, e che riusciva nel cortile
, che la sua parvenza, / là dov' io era, ancor non appariva.
non per la conservazion di que'corpi dov' elle albergano, ma per la conservazione degli
, e il feci metter in agguati / dov' eran per passar cecco e ciapino,
: giunse ad una rivolta della strada dov' era solito alzar gli occhi dal libro e