sacchetti, 219-16: essendo presso al luogo dov' erano le donne a due balestrate,
malispini, 23: e ab antico, dov' oggi è fiorenza, sì avea due
vinto dalla pena, / abbacchiato ne va dov' e'nel mena. salvini, vii-567
al suo paese, nella scuoletta elementare dov' ella stessa ha imparato l'abbicì. moretti
, 332: la flotta, dov' e'veniva, fu presa da certi pescatori
ogni bella persona è un bel tempio dov' io son vago d'innoltrarmi a fine
che i bachi lasciano nei mannelletti, dov' han fatto il bozzolo. serao,
l'anticaglie di tebe, la grande, dov' erano ancora le aguglie, con lettere
, iii-2-99: sul petto ha l'ònice dov' è / inciso bellum troianum orditur ab
... e nell'absidiola l'altare dov' egli aveva il diritto di dir
2-73: e m'accalco ad udire dov' è ressa. slataper, 1-153: sogna
in doloroso accento: / madre, dov' è per noi cibo e bevanda? manzoni
a casa. idem, iv-104: dov' è fuggita la vaga bellezza del viso tuo
peggio, / che tu mi meni là dov' or dicesti. cino, iv-153 (
dell'avvenire. d'annunzio, iv-2-1316: dov' è la guerra? dov'è tutta
iv-2-1316: dov'è la guerra? dov' è tutta quella carne da lacerare e da
. ojetti, ii-249: nella chiesina dov' era stato battezzato, dove aveva pregato
pensier, per la presente rissa, / dov' el parlò della rana e del topo
è di marmo una macìa, / dov' amor s'accovaccia, e sta appiattato.
, / rifiutarsi d'entrare nella stanza / dov' era l'acherontia lamentosa.
. d'annunzio, iv-1-137: dov' erano quegli immondi e rapidi amori che
, i-94: andai sulla piazza, dov' era un acquaiolo che andava dondolando la
vasta ventilata. ojetti, ii-67: dov' è ancóra da
e su l'acrocòro / dell'orbe, dov' egli avea vinto, / eresse una
ginando vegno / il forte e crudel punto dov' io nacqui, /...
8-599: le grotte più noi ritenean dov' era / d'ogni cosa adagiato al
baleno / mira, ch'appar colà dov' io t'addito. foscolo, ii-2-142:
di fiato / sale su dalla riva, dov' è il letto del mare, /
miei risplende. tasso, 6-ii-151: dov' è bellezza, come a propria parte,
, 17-17: che tempo è ritornar dov' io lasciai / grifon, giunto a
affettate conciature o capellature di teste, dov' appresso de li goffi cervelli un sol
gran palmi / dal luogo in giù dov' uomo affibbia 'l manto. simintendi,
nuove creature. segneri, ii-253: dov' è ita quella schiera sì nobile di
trista sera. affogavo nella diligenza, dov' eravamo 8 animali, tutti dentro e
oggi, siam vinti. stanno i nemici dov' erano le case nostre. tutto distrutto
aggiaccati! bocchelli, 1-ii-510: e dov' anche non fossero state rotte le strade
s'aggrotta nello sforzo di ricordare dov' è diretto. jovine, 3-67: aggrottò
terra, ma 10 ti condurrò là dov' egli è, e ti fabbricherò un vascello
di messer torello che riconosce la chiesa dov' egli fu portato per arte magica; ma
, 3-64: sa forse qualcuno dir dov' è l'ebbrezza solare del mese di
, 2-27: l'ala dritta, dov' è la biblioteca, edificata forse per dimora
neve). pascoli, 85: dov' era la luna? ché il cielo /
alberga onestate e cortesia, / e dov' io prego che 'l mio albergo sia.
e rigiri... arrivai là dov' essa apriva a formare un ampio anfiteatro
le frutta, sian vaghi i fiori, dov' ella [la gramigna] può
mani un grosso e assai brutto trofeo, dov' era stato profuso l'argento e non
, e poi una impaziente a quella dov' eran rivolti. camerana, v-249:
. -la festa non è sempre dov' è valloro: non si deve sempre
, / né la festa sempr'è dov' è l'alloro. -dormire,
sani ciascun occhio mio, / dov' io ho tant'amara scuritate, /
sentì] che la cassa dov' eran rinchiuse le reliquie di san carlo,
scorrer suole il cerchio torto, / laggiù dov' io ti porto avvampa e gira;
, per tornar altra volta / là dov' io son, fo io questo viaggio.
ordine, si de'credere, che dov' è l'uno, sarà l'altro,
, sarà l'altro, e dov' è l'altro, sarà l'uno.
al sole et al bollore, cioè dov' è mezza notte. baretti, i-126:
, lasciando me per questo torto / camin dov' or dubbiosa e stanca porto / questa
rintocco. pascoli, 404: « dov' è? » chiedeva con segreta ambascia /
,... / tornando da vinegia dov' era ito / ambasciadore, e fèssene
, ii-495: amor mi vien, colà dov' io la miro / amantato di gioia
inutilmente il sole e l'acqua, dov' era ammarrata sotto il lavatoio. ammartellare
ch'io ammazzo / nel fier pensier là dov' io trovo morte. g.
sempre riserbandomi all'ammendamento di voi, dov' io fallassi. idem, dee.,
io mi senti'liberato dello errore, dov' io era, ebbi molto grande dolore
turba vezzosa. idem, 902: amor dov' egli incende e dove ancide / amor
amorosa fede. idem, 3-50: dov' è amore amoroso e dolce bene, parvissimo
la città poi se n'andaro, / dov' era l'amo stante e
fa divieto. idem, 902: amor dov' egli incende e dove ancide / amor
mie parole. passavanti, 195: dov' è l'amore e il piacere, va
mugello, / perch'ei non si rinvien dov' ei si sia. -andare a
moretti, i-413: in trattoria, dov' egli aveva da anni l'anello per il
/ l'amo, bisogna andar dov' è tirata. campanella, 2-246: li
me, bel dolce amico, che dov' è più di grandezza è più d'angostia
ima- ginare d'essere col corpo colà dov' egli con l'animo continuamente dimorava.
avvisato e malizioso, della moneta, dov' egli avea l'animo, non mostrava di
grazzini, 2-256: e l'altra parte dov' era il letto restava oscura, ma
, viii- 121: ed io rimasi dov' ero, immobile, seduto, annichilito
alla casa, al palazzo generalmente, dov' era un malato grave, per attutire ai
il cielo annuvolato mi risovvenni in un lampo dov' ero e perché. campana, 66
, e poi una impaziente a quella dov' eran rivolti. [ediz. 1827 (
buonarroti il giovane, 9-785: che dov' è lieto 'l fin non s'amareggi
l'anticaglie di tebe, la grande, dov' erano ancora le aguglie, con lettere
: viveva con ostinazione in quei luoghi dov' era nato e nati i suoi, campagna
baleno / mira, ch'appar colà dov' io t'addito. leopardi, 24-7
, appartato, e ben riparato dall'aria dov' ebbero posto cadauno in una celletta come
. tasso, 19-119: quinci s'invia dov' è goffredo, e tosto / entra
pe'giornali. imbriani, 2-101: dov' è la padrona? -è in giardino.
una sporta, che pendeva appiccata, dov' erano cinque pani. boccaccio, i-108:
il caso là invii, s'approda / dov' un'antica disusata fogna /..
i-202: in quella valle / andrai, dov' è il mio cor, ch'è
giù per la vallea, / forse colà dov' e'vendemmia ed ara. simintendi
20-136: sì come suol nevosa falda / dov' arda il sole o tepid'aura
se di te mai dimentico / son dov' io pensi o scriva. 8
, i-intr. (60): là dov' io onestamente viva né mi rimorda d'
riusciva a trovare la chiave dell'armadio dov' erano le provviste. e. cecchi,
dovendo poi passar per un paese, / dov' è qualche signor che mi conosce,
dove un ramo fu potato, là dov' è una ferita resinosa, una piaga
moto all'intelletto, e gridargli: arrestati dov' io mi arresto? nievo, 51
io presi carriera / per andar là dov' iera / tutto mio intendimento. =
bruno, 47: giunsero al fine dov' era gio. bernardo e carubina che andavano
un altro. giusti, i-544: dov' è mirabile veramente il boccaccio? dove
ascolto il canto delle sirene / del lago dov' era la città. idem, i-29
asino, ch'à questa natura che dov' e'cade una volta non vi toma l'
va piano e avveduto per non cadervi più dov' è caduto. libro di sentenze,
un pane in tasca; so assai dov' è andato a prenderlo. -a
son più di mille, / tomo dov' arder vidi le faville / che 'l foco
potè già far l'acquisto di nievuziel dov' egli s'era poi messo all'assedio;
per le ragioni assegnate sé iscusi là dov' è mestiero. bisticci, 2-432:
e quel baleno / mira ch'appar colà dov' io t'addito. dotti, iii-254
causa). magalotti, vi-74: dov' è più cultura d'ingegni, quivi
nel- l'attaccare il morso, particolarmente dov' e's'abbattano in cosa dura.
maggiore. fogazzaro, 5-355• lì, dov' è l'attacco dello scoglio sporgente con la
una di esse vide nella stanza, dov' ella era a letto coricata, un
predicar alcun dia [= debba] / dov' è grossi auditori / che per lor
fosse platone. segneri, i-153: dov' è ora la gloria di que'superbi,
e le vermiglie guance, / là dov' i'era, de la bella aurora,
baleno / mira, ch'appar colà dov' io t'addito. lancisi, i-709:
scriveva la sua padrona di casa, dov' era stato dozzinante avanti la guerra. idem
panciatichi, 9: ed oggi, dov' è rimasto qualche avanzùglio di gentilesmo,
non vedo. idem, 13-35: or dov' è il suono / di que'popoli
/ di que'popoli antichi? or dov' è il grido / de'nostri avi
, ii-162: ipocrate, tornando dallo studio dov' era andato piccolo garzone, accioché soperchio
statua più nuda d'amore: / dov' ero carne essa era avorio. -il
suole il cerchio torto, / laggiù dov' io ti porto avvampa e gira; /
avrebbe voluto amarla anche infelicemente? e dov' è l'uomo così avventuroso, col
vita, / forse per quella cerchia dov' io era. boccaccio, i-281:
10-71: i'mossi i piè del loco dov' io stava, / per avvisar da
, avvisato e malizioso, della moneta, dov' egli avea l'animo, non mostrava
cino, iv-152 (9-1): or dov' è, donne, quella in cui
mai facesse il detto re di francia, dov' era il fiore della baronia e baccelleria
pieno d'ampolle e di bacinetti, dov' ella per via di non so quale alchìmia
risposta, al campo sopra casale, dov' era tornato, e dove aveva tutt'altri
un microscopio che ti scopre il baco dov' è. moravia, vi-129: «
chiunque passa da voi alle donne. / dov' è il periglio non vi so ben
51-49 (iv-224): alla taverna, dov' è miglior vino, / e del
bellincioni, 113: baggianaccio, navon, dov' è il cervello? = traslato di
canzone per la morte della madre, dov' egli disdegna luccicori e bagliori, tutto
giunse terigi e 'l figliuol di mellone / dov' era del gigante 11 padiglione, /
andando gir dovea / al tempio là dov' erano i baroni, / tutt'eran piene
in luogo fermo, e ragguardare il luogo dov' è il colombo o altro uccello,
dava su una specie di ballatoio, dov' era puzzolentissimo il casottino del cesso.
la bandierina, dalla sua tavolato dov' era distesa, e mi salutò arrossendo un
, il quale è curato del luogo dov' egli dimora. monti, i-406: se
occhio, di frumento, di granturco dov' erano state squallide lande. barilli, 2-126
è pudica, / che la barbagia dov' io la lasciai. landino, 184 [
croce, 242: andò in cantina dov' era un barillo di luiatico della buona
con la vostra baronìa, io vo dov' è di vostro piacere, e met-
carro poi la baronìa circonda, / dov' ha de'maggior duci accolto il fiore
, tramestare in uno stanzone di via guelfa dov' egli dava a nolo per conto d'
i-103: ogni tanto s'apriva un pianerottolo dov' era basata una bocca d'acciaio di
lippi, 10-39: poich'egli ha inteso dov' ei possa battere / a un dipresso
. note al malmantile, 10-39: dov' ei possa battere, cioè da qual parte
: la povera ragazza vide passare la batteria dov' era il suo artigliere, in mezzo
, vi-477: prendi, ragazzo caro. dov' è quest'altra gente? / batteria
giugnendo fuori, essendo domandato: « dov' è questo fuoco, prete? » appena
in faccia e gli domandò: « dov' è elvira? cosa hai fatto a elvira
tono circoncisione. idem, x-211: adunque dov' è la beatitudine vostra? bene posso
era / quel monte, lungi, dov' è l'uom, felice. d'annunzio
beccacelo, che nascososi / non so dov' era, saltò per ucciderlo / fuor
, che nascososi / non so dov' era, saltò per ucciderlo / fuor
bambini. firenzuola, 656: dov' ha'tu trovato ch'un montone abbi
alle scienze gli eletti genii, / dov' empio lucro, cieca fortuna / ergon dal
/ sì com'era 'l parlar colà dov' era. idem, inf., 19-37
: mi è grato / qui ritornar dov' io la vidi, e intesi / parole
a terra e saremo salvi. -ma dov' è questa spiaggia benedetta? -domandò il vecchietto
mai beneficio. idem, i-244-42: dov' è amore amoroso e dolce bene,
crescendo noi ch'e'le compiesse colà dov' era stato trasposto per lo capitolo,
benigno, a caso / passai per là dov' è 'l felice albergo.
gli pare. idem, 1-320: dov' entra il bere n'esce il sapere.
dormire. fagiuoli, 1-3-344: che dov' è poco panno, e si può
e le vermiglie guance, / là dov' i'era, della bella aurora / per
intagli tazza a lei gradita, / dov' ha, furente, dotta mal scolpita
lo hanno mandato via dalla congregazione, dov' era messo, bidello, galoppino, qualcosa
che si vendea sotto il palagio, dov' è l'oratorio, e scalpitarono molti granaiuoli
19-119: [vafrino] s'invia dov' è goffredo e tosto / entra, ché
e le vermiglie guance, / là dov' i'era, della bella aurora / per
idem, 20-33: coglie zopiro là dov' uom si cinge, / e fa
ha strappato una bandiera da una caserma dov' era d'alloggio imo squadrone. 2
l'uscio, e affacciatosi alla stanza dov' era il signore e la brigata,
sua facultade, / e piange là dov' esser dee giocondo. pataffio, 6:
volo e ci indicò un promontorio vicino, dov' era un convento che ci avrebbe offerto
lare, bisognerebbe che la superficie dov' ella si genera fusse piana ed
, ogni tanto s'apriva in un pianerottolo dov' era basala una bocca d'acciaio di
, i-584: la grande poltrona di cuoio dov' egli sta seduto, è collocata di
, entro le tenebre de'sepolcri, dov' era uso di chiudersi a studiare, apertosi
al sole et al bollore, cioè dov' è mezza notte. casti, 26-59:
far distinzione di queste bollizioni del mare dov' è presente. = lat.
, 90: pensava allora alla rivoltella, dov' era, se era carica, scarica
al sole et al bollore, cioè dov' ò mezza notte. redi, 16-v-66:
di pietate; / però che là dov' ei fa dimoranza / ed ha in compagnia
quando prese a paragonare col borgo, dov' era nata madonna laura, la città di
/ chi ha borsa a lato, là dov' e's'appressa, / dicendo:
sacchetti, 69-54: giunto a melano, dov' erano le buone borse, gli era
dei papi, e in quella entrare / dov' è più facil che si resti eletto
mezzo tiro di schioppo dal luogo dov' ero nascosto, si ferma e si
= deriv. da braccare. dov' era la camera di quella signora: e
, ii-56: dipinse ancora un quadro dov' è una venere ignuda con un marte
maniera minuta, di porre nella faccia dov' è la porta del coro il s
ma spero che sia intesa / là dov' io bramo e là dove esser deve /
... ch'io vo'stare / dov' io non sia tenuta una brescialda
sian levate / queste mie sacche, dov' è una barletta / del pane, un
umana. c. gozzi, 4-291: dov' è quel mascalzon dell'impresario? /
due brigantini bene piccoli dell'armata dov' era la persona del viceré con meglio
v.]: materia brocardica, dov' è perplessità nell'applicazione di leggi o
peggio dei cani... dov' entra lui nemmeno i cignali!) dunque
brolo, al modo lombardo, è orto dov' è verdura, e qui lo pillia
). svevo, 5-364: dov' è andato il tempo in cui credevo di
sul ponte: -ditemi, donnina, dov' era la buca del diavolo? -ci guardò
: -guardi, signoria, la chiesetta dov' egli è sepolto per poco non si vede
addietro. d'annunzio, v-1-627: dov' è un vinto che abbia tutto perduto fuorché
di ciascuno, / poscia riguardi là dov' è trascorso, / tu vederai del bianco
, 1-144: ci affollammo in quella casa dov' era già un gran brusìo. verga
): se un furfante volesse saper dov' io sono, per farmi qualche brutto tiro
sul ponte: -ditemi, donnina, dov' era la buca del diavolo? -ci
: si interessava di chiocciole. chissà dov' erano? dormivano, le poverine, dall'
. vittorini, 2-114: era meglio dov' era malato l'uomo, disse. tanto
.. [sono] costrette a entrare dov' elle non vogliono, perché quivi non
come ingiuria. alvaro, 2-38: dov' eri, disgraziata? con quel mascalzone
dentro e di fuori della fabbrica, dov' è necessario tener su uomini, pietre
visita dello czar, e vi donnina, dov' era la buca del diavolo? -ci guardò
la detta faccenda, cercò di quello dov' era il busécchio, e mandòglilo. idem
. « e la bussola? diavolo! dov' è la bussola? tre, cinque
braccia, avesti a dire: or dov' è 'l busto / se queste son le
cavallereschi, 153: -dimmi, donna, dov' è questo ladrone? / ella rispose
altri. fagiuoli, 1-6-227: e dov' è [il ritratto]? -o s'
ritratto]? -o s'io non so dov' io me lo sia cacciato. i
zano, come altresì mettendo l'h dov' ella non si pronunzia. = deriv
, / e vediam questa morte / dov' anderà a cascare. 2.
ne le più oscure cave, / dov' è un martir d'ogni martir più
gier ammaccatura. monti, x-2-123: lassù dov' anco / il muto arriva / gemer
ma tra la gente fella / mettemi tosto dov' è più calcata. andrea di barberino
fanno cavalier, gittansi in arno / dov' è dell'acqua più cupa la fonte.
la grandezza delle ruote, e il luogo dov' esse devono rispettivamente essere collocate.
e giugnendo per entrare nella vigna, dov' erano li peschi questa era molto bene
per tornare un giorno in quelle viuzze dov' ero stata bambina e godermi il calore
di s. frediano a firenze, dov' era un convento camaldolese (v. camaldolese
e quartato: / morto di noia / dov' era nato. / per controstimolo /
tolga giammai / al tavolel, dov' io fui cambiatore, / e tanto accumulai
bene che egli stia nella camera, dov' è lo studio; ma venendo il freddo
e ci allogò nel cameróne dell'infermeria dov' erano carcerati 1 ladri, falsari,
fanno cavalier, gittansi in amo / dov' è dell'acqua più cupa la fonte
diritto per tutti i fatti, anco dov' esse leggi riuscissero severe, dure, crudeli
consuetudine è sempre, o in cammino o dov' io mi trovo, di leggere nel
si sentiva in dovere di sostenere il paese dov' era nato, san dalmazio, e
così per campo vi è un casamento, dov' egli ha finto una finestra impannata che
e tutti assettati sotto uno stendardo, dov' erano tre leopardi d'oro nel campo
il canto delle sirene / del lago dov' era la città. alvaro, 7-27:
quando si levavano da tavola i candelieri dov' egli stava, ragunava certo sego, che
d'un piccolin candelo / fuoco scaldar dov' aita neve agghiaccia? viani, 14-285
adesso pizzicar le mane, / vorrei saper dov' egli è sotterrato, / per andarlo
qui solo com'un cane, / dov' io non ho né amici, né parenti
9-293: usanza delle vecchie, / dov' elle non han più parte a'sollazzi,
voleva dire quella strada in campagna, dov' eravamo andati insieme con gli altri, la
. varchi, 18-2-58: la piazza dov' è la casa del vescovo e la
mi prega amor ch'io cante, / dov' ei soleva, invitto e trionfante,
il canto delle sirene / del lago dov' era la città. alvaro, 9-136:
guarda dal corso medesimo, occupa lo spazio dov' era quella del povero mora.
l'uscio, va verso il cantuccio dov' era stato riposto il gran mucchio,
di snidarla da qualunque minimo cantuccio, dov' ella sia rannicchiata. giusti, v-185:
pane: la parte da lato del pane dov' è più la crosta. e in
noi vedemmo venir la tempesta; / e dov' è che cercammo salute? / nel
... deliberò da milano, dov' era, trasferirsi nel reame a visitare
-la sua condizione; e poiché io sapeva dov' ella s'avviava, m'era pur
affettate conciature o capellature di teste, dov' appresso de li goffi cervelli un sol capello
affettate conciature o capellature di teste, dov' appresso de li goffi cervelli un sol capello
così folle e così cieco oblio, / dov' io mi trovo e di me stesso
in terra;... chi dov' è spighe, come i colombi; chi
è spighe, come i colombi; chi dov' è spine, come i cardelli.
ridusse con buon ordine e gran valore dov' era stata la sua intenzione di ritirarsi
[tommaseo]: perché l'andar colà dov' uom si fiacca / tossa, e
imperversava: « mi piacerebbe di sapere di dov' era l'ignorante che ha messo insieme
9-615: che storia sarà questa? dov' arriverà egli il carotaio? carotare,
e non vedendo nessuno, scese di dov' era salito, uscì di dov'era entrato
di dov'era salito, uscì di dov' era entrato. = deriv.
. baldini, i-18: sulle strade dov' era un tenebroso transito di carreggi e
volte andrò su colà entro, / dov' oggi fu sepolto il carrettaio. g.
: io presi camera / per andar là dov' era / tutto mio intendimento / e
dove ancora s'asconde un nemico / dov' è ritta l'austriaca bandiera / a
che far, tirare 'l carro / verso dov' altri il volge. 21.
e peggio imbottite, con due cartigli dov' è scritto: equità, libertà. ma
grand'onore, / mando la roba dov' ella si spaccia. silone, 180:
in quella casuccia del povero professore, dov' egli viveva solitario, come in disparte dalla
». io cascai dalle nuvole: « dov' è questo matto? ». collodi
esser quello e non un altro; dov' è la vera distinzione tra il pedante e
83-87: tommaso aprendo la cassa, dov' era il cappone, e la gatta
e dico: o penser casso, / dov' è madonna? e 'n questa piango
in abbondanza nel padule di bientina, dov' è chiamato castagnuolo. castalda1,
: « mi piacerebbe di sapere di dov' era l'ignorante che ha messo insieme
alla fossa il corpo di cleocrito, dov' io stetti sino a tanto che fu di
portato alla fossa il corpo di cleocrito, dov' io stetti sino a tanto che fu
marino, vii-526: giunge là dov' egli mira e sente / da l'alte
vescovo celebra abitualmente le funzioni religiose (dov' è, quindi, la cattedra del
/ con tal pratica cattiva, / dov' è andato il tuo decoro? pirandello,
protestanti in concordia. segneri, iv-550: dov' ella [l'osservanza delle feste]
una nuova lettera del futuro sposo, dov' era detto, che venuto egli a contezza
29-18: dentro a quella cava, / dov' io teneva or gli occhi sì a
mandò nelle più oscure cave, / dov' è un martir d'ogni martìr più
incontanente, ed andonne alla cava, dov' era il padre suo, e contògli
occupazioni megliori. brancoli, 4-160: dov' è scritto che il sacramento viene annullato
si dovesse cavare in quel luogo, dov' era stata la pietra; nel qual luogo
disse a questo ambruogio che cavasse lì dov' era il confine tra lui e la
d'ausonia in luogo hai fitto, / dov' io, nascosto in ciclopea caverna,
casa, la menò in una cavostrata dov' era la pregiona, e quivi a
vedemmo venir la tempesta; / e dov' è che cercammo salute? / nel
: entra tacitamente e proprio agli orti / dov' alberga vertunno, i passi drizza,
appartato, e ben riparato dall'aria dov' ebbero posto cadauno in una celletta come
colle compagne. galileo, 125: dov' è il sole, le candele son
molti gentiluomini d'intorno / alla città dov' io facea soggiorno, / mi davan censo
uno sasso col corso suo, cioè quello dov' è lo punto centrale dell'universo.
ne'grandi palazzi, ecc., dov' è il telefono o dove sono i telefoni
apparisse circolare, bisognerebbe che la superficie dov' ella si genera fusse piana ed esposta direttamente
s'ella fosse giunta a vinegia, dov' era incamminata, cercala tu! tasso
non avea trovata gente paolina, come là dov' egli era nato. cantari cavallereschi,
altra vita / forse per quella cerchia dov' io era. piovene, 5-576: i
ix-69: allora imaginai / le vaghe luci dov' io mi specchiava / quand'ella mi
suole il cerchio torto, / laggiù dov' io ti porto avvampa e gira.
la parte del cerebro dinanzi, dov' è la sensibile virtude sì come in principio
affettate conciature o capellature di teste, dov' appresso de li goffi cervelli un sol
dormir su 'l lido. / ma dov' è il cesto, / di cui si
recitare. e. cecchi, 6-47: dov' è la forza, giuridica o armata,
il cavallo che giunse alla tinta, dov' era il suo albergo. andrea da
: questo non monta niente: là dov' io onestamente viva né mi rimorda d'
/ quel ch'era dentro al sol dov' io entra'mi, / non per color
/ che vede 'l sole, là dov' ella appare, / cosa che 'l vince
che si vendea sotto il palagio, dov' è l'oratorio, e scalpitarono molti granaiuoli
, 11 (205): al punto dov' era, e dov'è tuttora quella
): al punto dov'era, e dov' è tuttora quella viuzza chiamata di borghetto
orrore / di queste ombrose selve, / dov' è sol meco amore. tasso,
, 6 (177): allora ispiaro dov' elli dimorava, e chiusamente andaro a
il canto delle sirene / del lago dov' era la città. quasimodo, 1-46
, e chiunque egli è, e dov' egli sta a casa. berni, 9-28
e più destro, e più nocivo dov' è più lusso e più ricchezza.
in luogo hai fitto, / dov' io, nascosto in ciclopea caverna, /
davanti a uno scaf fale dov' erano disposti in tante pile le copie ciclostilate
fondo alla parte cieca del tubo, dov' essa si innestava sulla culatta di legno,
il cielo del forno, il cielo dov' è il sole e la luna,
dormir su '1 lido. / ma dov' è il cesto, / di cui
braggie, e saltò in un cespuglio, dov' era ascoso un porco cinghiaro, il
grangia e gli dico: - chissà dov' è andato. 2. stretto ripiano
sia come nelle nostre fattorie del friuli, dov' è comune la storia che il fattore
, questo cardinale subito mi disse: dov' è questa tua cipollata? ha'la
bisticci, 3-33: entrando nella sala dov' egli dava udienza, che era circa
danza, / che circulava il punto dov' io era. prati, ii-144: profeta
apparisse circolare, bisognerebbe che la superficie dov' ella si genera fusse piana ed esposta
ch'io veggio nel seguente scudo, dov' è una ruvida e ramosa quercia piantata,
esser quello e non un altro; dov' è la vera distinzione tra il pedante
, 9-428: sulla destra, dov' era un tempo la nuova cisterna, e
. gadda, 2-30: giù giù, dov' è il luogo delle affollate bagnature,
/ e nell'orto lo porta, dov' è un frutto / ch'ha i pomi
, si guardi in costei, cioè colà dov' ella è essemplo d'umiltà. boccaccio
,... e sono più basse dov' è il principal corso della medesima
ch'era entrato in un salotto, dov' io vedea certi uomini con alcune coltella
, che è qui alla seconda contrada dov' è la sentinella. borgese, 1-35:
sentinella. borgese, 1-35: all'isola dov' era il comando a cui prima dovevano
servano di sostegno alla volta, particolarmente dov' è composta di massi più piccoli, o
quando van sì lieti alla ragna, dov' essi vadano. magalotti, 9-1-39: di
, l'altro negli affari; dov' è la vergogna trovano la vanagloria.
cola: « male per me, ché dov' io avea riposti cento fiorini, non
là dal fiume, sì che io veggia dov' è il passo, e poi ce
affettate conciature o capellature di teste, dov' appresso de li goffi cervelli un sol capello
vero e copioso. / inquietudine è dov' è l'esiglio, / e falso
si batteva ima mano sulla coscia, dov' era la tasca, e dove non erano
; disprezzato. guittone, 3-3: dov' è onore non conculcato, ed avvilito,
con quest'occasion m'ha qua condotto / dov' io ho duo figliuoli e la consorte
questi baroni, e andarono al padiglione dov' era milichi, vi- caro del soldano
disse a questo ambruogio che cavasse lì dov' era il confine tra lui e la donna
apparisse circolare, bisognerebbe che la superfice dov' ella si genera fusse piana ed esposta
amor legato. boccaccio, iii-1-84: là dov' era ipolita volea / sua pruova far
della sua vittoria / figlia immortai, dov' eri? carducci, 617: di
calosso, grinta dura -che gli chiese dov' era finito, ai tempi di prima,
chiaro davanzali, 242 c: che là dov' è il presgio / contato di valore
[le genti] cupidamente là, dov' ei voleva farle concorrere. -contentato
si spazia / ogn'almo effetto, dov' à 'l suo contento / e quale è
appare. rotti, 511: dov' è la nobile pomposa vesta, / cui
una nuova lettera del futuro sposo, dov' era detto, che venuto egli a contezza
a la parte del cerebro dinanzi, dov' è la sensibile virtude sì come in principio
, che è qui alla seconda contrada dov' è la sentinella. imbriani, 3-
cittadino ripensa con piacere ai passeggi pubblici dov' ebbe i suoi primi trastulli, io invece
, che è qui alla seconda contrada dov' è la sentinella. panzini, iii-514
11 (205): al punto dov' era, e dov'è tuttora quella viuzza
: al punto dov'era, e dov' è tuttora quella viuzza chiamata di bor-
1827 (202): al punto dov' era e dov'è tuttora quella contraduzza
202): al punto dov'era e dov' è tuttora quella contraduzza chiamata di borghetto
assegnata a ciascuno la sua: là dov' egli faceva il sovrano, l'angiolo il
per le ragioni assegnate 'sé iscusi là dov' è mestiere 'cioè là dove alcuno
-intr. (60): là dov' io onestamente viva né mi rimorda d'alcuna
fa el gambero. vasari, i-117: dov' è cavo, di rilievo, e,
e in ogni tempo il punto dov' era ghiacciato il suo sangue, contrassegnandolo
altri dei. boccaccio, iii-1-84: là dov' era ipolita ziative.
appropriazione indebita. guerrazzi, iii-19: dov' è, la contrettazione dal luogo a
della terra e de l'aria; e dov' era abitata e sana, è oggi
fece venire appresso con un materozzolo, dov' erano appese alcune chiavi. tassoni, 4-51
strumento e le corde, e, mostrata dov' è la fallacia, convinca essere abbaglio
comp. dal gr. la cassa, dov' era il cappone, e la gatta schizza
: mi condusse davanti a uno scaffale dov' erano disposti in tante pile le copie
, dinnanzi a una bottega aperta, dov' era dei pani in mostra, ne chiese
al sinistro [lato], dov' era una collinetta che la copriva. magalotti
e tutti assettati sotto uno stendardo, dov' erano tre leopardi d'oro nel campo
. g. gozzi, 3-1-351: dov' è essa cotesta via del mezzo?
.. incontanente tirò la nave insino dov' ella volle. vasari, iii-132: mentre
una città che si chiamava arganoro, dov' era lo re troiano e almonte suoi figliuoli
e letter. estremità dell'arco, dov' era legato il nerbo. d'
chiesa, la quale in terra, dov' ell'è militante, dovrà sempre costare di
., 34 (604): sapete dov' era? sul corso di porta orientale
, che non è ignuno che sappi dov' egli s'ha a capitare. pulci,
cino, ii-614: queste cosette mie dov' io le sciolgo / ben lo sa amor
1 -intr. (60): là dov' io onestamente viva né mi rimorda d'
doppia danza / che circulava il punto dov' io era. idem, par.,
. costi, avv. nel luogo dov' è la persona a cui si parla
campanella, 1034: il sole brugia dov' è possente, e genera cose nostrali
è possente, e genera cose nostrali dov' è debole, perché queste blando
specie di rimessa, ma dal luogo dov' era carla non la si vedeva, gli
, 29-21: dentro a quella cava / dov' io tenea or li occhi sì a
creanza gli dissi che venivo da torino dov' ero stato a lavorare, e rientravo dai
detto d'amore, in: lo dio dov' hai credenza / non ti farà credenza
e l'osteria / è morte, dov' io viv'e mangio a scotto. varchi
vita tolta, seco vide / che là dov' era ipolita volea / sua pruova far
ingrato. lippi, 7-45: e dov' ell'ha un mostaccio infrigno e giallo
vedere dal poggio alla croce il cimitero dov' erano sepolti mio padre e mia madre.
: salì passo passo a carmignano, dov' era potestà benedetto iunori, solenne
crociera, / trova la suora immobile dov' era. / sta presso il morticin curva
formati, così caldi nella camera, dov' è un caldo moderato e quivi lasciarli stagionare
la valanga; / ma per restare là dov' è ottimo / restar, sul puro
degno. ungaretti, iv-21: ora dov' è, dov'è l'ingenua voce
ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov' è l'ingenua voce / che in
diritto per tutti i fatti, anco dov' esse leggi riuscissero severe, dure, crudeli
lorenzo de'medici, 472: dov' è somma bellezza e crudeltate, / è
e che è mio dovere di correre dov' è mio fratello, e che non avendo
mosse, / rivide, e là dov' ettore si cuba. b. giambullari [
va ad esporsi. rolli, 511: dov' è la nobile pomposa vesta, /
fondo di un recipiente bagnato sul luogo dov' è stato collocato. 5. residuo
anche quest'isola benedetta dal sole, dov' ebbe culla il dolce stil novo e
valanga; / ma per restare là dov' è ottimo / restar, sul puro limpido
, / lieve mi fa lo star, dov' io mi coco. bembo, 7-3-20
, e poi una impaziente a quella dov' eran rivolti, e si coceva di non
cupezza biancastra e deserta della casa livida dov' egli abitava. = deriv.
giunse alla torre presso alla mattina / dov' era lionetto il suo cupido. guarini,
ca- valier, gittansi in amo / dov' è dell'acqua più cupa la fonte
, il quale è curato del luogo dov' egli dimora. monti, 3-6-68: il
salito a curiosare in cima alla collina dov' eravamo attendati. tecchi, 3-19:
sull'ultimo lembo carnoso dell'orecchio, dov' era infìtto l'anello d'argento che i
tutto sul monastero di san frediano, dov' era un milione di fiorini, alla custodia
divenuti inabili. leopardi, 35-6: là dov' io nacqui, mi divise il vento
intorno / casa, quel ciocco (dov' è mai?) del pero / dal
lasciate correre il dado, e vedrete dov' andranno a finire quest'imbrogli.
anzi la tromba, / sentendo già dov' altri anco no 'l preme, / avea
di vetro, detto 'damegiana', dov' era tutta la vendemmia. castri, 1-4-234
, aggiunse poi con altro tono. « dov' è la farmacia? ». landolfi
/ alle cento sue città: / dov' è il flauto che rammenti / le sue
e distinta da una piccola etichetta bianca, dov' era scritto il numero, progressivo suppongo
, 55: entrò in una chiesa, dov' era la vergine maria dipinta col figliuolo
te. se tu sapessi il suo regno dov' è!... nei cuori
dominio dell'elettore termina a lentzen, dov' egli ha un dazio su l'elba.
vicende. foscolo, vii-33: ma dov' è un libro che discerne le vere cause
dirgli ch'era necessario che restasse là dov' era. leopardi, i-301: non si
per metà. dicesi anche il libro dov' è scritta la decima e imposta del
serra, / e rotando colà, dov' egli siede, / di giro in giro
conv., ili-canzone, 41: quivi dov' ella parla si dichina / uno spirto
tutti i versi, e segui franca / dov' anche l'ignoranza ti declina.
sia tratta a dicollar, / proprio là dov' ella ha visto / il suo sposo
/ non che gli altri animar; dov' ei decreti / diversamente, io vi consiglio
in piazza dal dedalùccio di vicoletti dov' è l'osteria, vi trovarono gran capanelli
: / ch'io sarò degno, dov' ogn'altro è vile. tasso, 2-38
governanti la francia, e indicò lo scritto dov' egli le aveva esposte: delatore di
insudiciai, la stracciai; e, là dov' era intatta, la colorii d'imagini
carità, e tracci della carcere dolorosa, dov' al presente ci troviamo pegli nostri delitti
di parte democratica, fu a cena dov' era aurelio saffi: ecco tutto. io
sue delicie egli vi fe', / insegnatemi dov' è. gemelli careri, 2-i-135:
pane pe'suoi denti: -mi dica adesso dov' è andato a scovare quel bel tomo
temerità di attaccarlo [il merito], dov' io lo trovi, non per deprimerlo
. cecco d'ascoli, 2109: dov' è il suo nido [dell'aquila]
, / sì ch'è la muffa dov' era la gromma. ottimo [par.
la nostra santa fede, prese una tavola dov' era la imagine del nostro signore iesù
cupezza biancastra e deserta della casa livida dov' egli abitava solo e fuor di mano.
/ che i desideri avanza, / dov' è silenzio e tenebre, / la
disioso de la morte, per andare là dov' elli già. boccaccio, 1-8:
. petrarca, 125-6: desteriasi amor là dov' or dorme. maestro alberto, 155
duca pigliasse occasione di tumultuare ne'luoghi dov' era alloggiata, e ne scacciasse le
destra la via, / di entrar qui dov' io son non far disegno: /
, l'avvocato si recò a volterra dov' era detenuta la donna e le darlò.
procuratori di quegli monisteri venissino al luogo dov' egli abitava. castiglione, 274: ordinò
ogni giorno e ingombra più, / dov' era così dolce far l'amore /
di sé lodato es- sempio, / dov' era preparato il sacrificio, / con gran
terra giace come cosa morta, / dov' ell'è più che mai viva e accorta
me, bel dolce amico, che dov' è più di grandessa, è più d'
e del 21 al centro de la spera dov' è la terra, la linea diametrale
e'sarebbe minore la basa che dov' è la linia diamitrale. e
lo rificco su e vo tastandolo / dov' egli ha il baco. allegri, 88
manifesta; / e lascia pur grattar dov' è la rogna. / ché se la
, o intellettuale; e colà dov' è 'l sentimento, ivi è la dilettazione
fu miso / fora di paradiso, / dov' era ogne diletto / sanza neuno espetto
30-345: e quanti ve ne ha dov' è corte uomini di gran merito,
. boccaccio, v-260: nel mondo dov' io sono né amico né parente né
finché l'uccise insù uno monte, dov' era fuggito. -ant. raro
di pietate; / però che là dov' ei fa dimoranza, / ed ha in
carità, e tracci della carcere dolorosa, dov' al presente ci troviano pegli nostri delitti
] alla parte del cerebro dinanzi, dov' è la sensibile virtude, siccome in principio
menommi sott'una freschetta foglia / là dov' i'vidi fior d'ogni colore; /
vedessi! se lo sentissi 1 dov' è questo dio? serao, i-867:
cappella. de sanctis, 7-384: dov' è ineguaglianza, la libertà può trovarsi
55: entrò in una chiesa, dov' era la vergine maria dipinta col figliuolo
fe'piangere arezzo / e mutar sito dov' è or dipinto. ariosto, 43-178
delle pareti si vedevano cinque grandi quadri, dov' erano dipinte ad olio le proprietà della
le ragioni assegnate, « sé iscusi là dov' è mestiero », cioè là dove
e riducemoci all'isola del giante, dov' è al dirimpetto un monte vólto quasi
, 25-13 (58): se pur dov' è e'vorrà esser signore, /
a gli antenori, / là dov' io più sicuro esser credea; / quel
del sito / troppo lungi da me dov' era ito. calvino, 2-74: la
qualità dell'aria è calda e secca, dov' è la terra arida e sottile
la terra arida e sottile, dov' è il colle dirupinato o magro si pongono
e miselo a dormire in una celletta dov' era il letto. g. morelli,
fraude a venire in verso il luogo dov' elli erano, per discenderli dell'ottavo
vece il rosario. leopardi, 1-30: dov' è la forza antica, / dove
agi, ed ogni soavità di costumi, dov' elle giunsero, e vi lasciarono un
questa valle, e questo / prato, dov' io soleva al corso, al salto
meno. / - e dove, / dov' è la discretezza? redi, 16-vii-164
alle liete vostre amate rive, / dov' or fortuna il mio venir disdice,
vaga donna trarre della mente, / dov' amor disegnò la sua figura. malvezzi,
la via, / di entrar qui dov' io son non far disegno. g.
presidio di quegli d'alba intra'monti dov' è aguale roma, il quale per
sono / a solo a sol colà dov' io la cheggio, / sì ch'io
potria né piacer né pace aversi / dov' amor non avesse signoria. /
figur. ungaretti, iv-21: ora dov' è, dov'è l'ingenua voce /
ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov' è l'ingenua voce / che in
aiutano a fare ove non è, ma dov' è la disfanno e tollen via.
72: tanto cavalca che giunse là dov' era fioravante a quel palagio disfatto; ed
dante, purg., 6-42: là dov' io fermai cotesto punto, / non
, i'ne disgrazio un grillo; dov' ha'tu trovato ch'un montone abbi
questi ottanta o novanta versi del parini dov' è la freschezza e il selvatico della
poeta gli volle da ultimo intitolati? dov' è il respiro largo della * libertà campestre
notturne per i dintorni della città, dov' ella lo seguiva dismagata dai suoi ragionamenti
, feroce,... antisociale, dov' è patrio- tica, e egoista,
giovanni, ii-262: corsero alla prigione dov' erano i francesi... e miserabilmente
era una specie di cassetto di legno, dov' ella aveva tenuto i gomitoli delle lane
era salito un piano più su, dov' erano i più gravi, lì stette poco
potria né piacer né pace aversi / dov' amor non avesse signoria. / odio senz'
l'anticaglie di tebe, la grande, dov' erano ancora le agu- glie, con
da questo imaginare cominciai ad andare là dov' ella [filosofia] si dimostrava veracemente,
[s. v.]: luogo dov' era selva: toglierla affatto. se
v-1-7: è questo un ritorno? e dov' è la mia vita distante?
miei piedi, la terra promessa, dov' era il traguardo da toccare di nuovo.
riozzolo d'acqua che corra per un luogo dov' è passata altr'acqua, avete bel
un distributore automatico ha vomitato un cartoncino dov' era ripetuta la sentenza. moravia,
aiutano a fare ove non è, ma dov' è la disfanno e tollen via.
sai ch'i'so ch'altri è dov' io già fue. -non toccare
il tram che lo portava alla ditta dov' era uomo di fatica. 3
attraversarlo, per divenire all'altro capo dov' era la casa di don abbondio].
ritornato in sé, porse l'orecchio dov' era colui che l'aveva percosso, e
, e, sentendo allo ro- more dov' egli combatteva, si dirizzò in quella parte
dove vai tu? -dal faggio / là dov' io nacqui, mi divise il vento
da contadini, così detto dal luogo dov' egli si fa, ch'è in
, 8-125: un milite mi domandava dov' ero diretta, esigeva documenti. soldati
, ii-xii-7: cominciai ad andare là dov' ella [filosofia] si dimostrava veracemente
/ menommi sott'una freschetta foglia / là dov' i'vidi fior d'ogni colore;
1-432: si dolse manfredi dicendo: dov' è l'aiuto ch'io ho dalla parte
ora: giusto costui m'ha toccato dov' e'mi doleva. 11.
a la croce la- grimosa, / dov' era il suo filio; / la cui
? son pur balordo! / guardate dov' i'entro a predicare! f. galiani
la via, / di entrar qui dov' io son non far disegno: / domine
duplice inganno. lorenzino, 135: dov' e'm'hanno a dare venticinque ducati
annunzio, 1-8: la pineta mia dov' ho passati / i momenti più belli
l'umana natura è fragil vetro: / dov' è vostro marito? che fa il
le spalle. percoto, 375: dov' erano adesso i nobili abitatori di cotesto diroccato
del caldo, / e desteriasi amor là dov' or dorme. savonarola, 7-i-163:
chiaro davanzati, ii-333: lassa, dov' è lo savere, / lo pregio
dido in sul misero letto, / dov' era già dormitasi con esso. v
dormirei volentieri nell'erba, laggiù, dov' è alta, fino a mezzogiorno.
imprimerla nell'animo. leopardi, i-1004: dov' egli trattò le materie più gravi della
platone medesimo, e spezialmente in parmenide, dov' e'favella più dottrinalmente che in verun
di dove! ungaretti, iv-21: ora dov' è, dov'è l'ingenua voce
ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov' è l'ingenua voce / che in
me, bel dolcie amico, che dov' è più di grandessa, è più d'
lodare, lo biasimavano, vedutolo ridotto dov' era, fuori dell'opinione de'più
si rasserena. pascoli, 208: dov' era l'ombra, or sé la quercia
di sua simiglianza di prima, che dov' era livido, e dov'era stracciato.
prima, che dov'era livido, e dov' era stracciato. p. f.
se non risano in cotesto paese, dov' io nacqui, son quasi disperato de la
delle forche debino andare a villa, dov' è il signore. ariosto, 242:
ritornati al martello et alla 'ncudine / dov' hai la tua progenie, e l'attitudine
de'polli. ibidem, 162: dov' è guerra non fu mai dovizia.
soldati, 225: andò nell'angolo dov' era il cavalletto,... tolse
di certi pacchi di candele nella drogheria dov' era l'orbo. d'annunzio, iv-2-387
droghiere, entrò e andò verso un angolo dov' era una catinella. comisso, 1-235
dicon beffare iniusto, e mostran dubbio dov' è vinto il beffo. -prendere
ove s'infuga / a più poder e dov' ella s'attrezza [la mia mente
le finestre da basso del primo piano dov' è oggi la sala de'dugento.
scati videro dumi e spini dov' eran fiori splendenti. -figur.
farti capire, dunque, dunque, dov' è, ah, eccolo...
un'altra isola presso alla terra, dov' eli à una gente piccola d'un
sulla vita di gesù cristo, xxi-1045: dov' è l'ebbrezza dello spirito? dove
pirandello, 7-897: si videro, dov' erano antichi parchi patrizi, magnifiche ville e
, mobilissimo com'è, di là dov' è eccessivo in verso dove è difettivo,
lavi- cana, la quale fo là dov' è la ecclesia de santo cesari, che
, e riempiette tutta quella casa là dov' egli erano e sedevano. bibbia volgar.
credo ch'ancora ogni selva rimbomba / dov' io passai, quando costui per terra /
la morte, per andare là dov' elli già. petrarca, 73-62: i'
primitivo pelasgico. lmbriani, 3-99: dov' è il lusso di sardanapalo? e che
di cura, di bagnatura e di svago dov' era elegante per i ricchi fannulloni passare
bisticci, 3-112: andò in palagio dov' era la signoria e collegi e molti richiesti
si muta. marino, 6-179: or dov' altri donzelli in varie guise / de'
, feroce,... antisociale, dov' è patriotica, e egoista, anche
di quegli d'alba intra'monti dov' è aguale roma, il quale
suoi ultimi sforzamenti non poterono salire là dov' elli attendevano. bisticci, 3-567:
benedetto, venne in quel luogo, dov' era caduto lo ferro, e prese
e chinati, entraronnel- l'andito, dov' erano i due fratelli ad aspettarli. rajberti
ento 'l mondo sia / è barberin, dov' è la nencia mia. ariosto,
visitatori delle provincie. fo là dov' è la ecclesia de santo cesari, che
magalotti, vii-618: avendo dalla parte dov' era il ferro su la bilancia non
, e non sollevarsi al solito dalla parte dov' era il ferro infuocato. gemelli,
oh la vita profonda delle gore milanesi dov' io mi perdevo a contemplare gli equiseti
luparia, tratte da'luoghi diversi dov' ella nasce. -erba laurentina o
altre erbucce: / ma la pietà dov' è? dov'è la fede? pallavicino
/ ma la pietà dov'è? dov' è la fede? pallavicino, 7-160:
iii-2-99: sul petto ha l'ònice dov' è / inciso il verbo impuro di ba-
4 medicamento ermetico ', dicesi quello dov' entra l'argento vivo, cioè il mercurio
antico, / che più s'allegra, dov' io più mi doglio. bandello,
lasso e scender a la valle, / dov' è tostano e scuro ogni suo calle
/ esalate, suspir, secreto foco / dov' è panfila mia per la cui ardo
/ di lor termini et facce, / dov' ei prendon bonacce. anonimo fiorentino,
di radamanto il tristo regno. / là dov' egli ode, esamina, condanna /
contro ad ottone l'esautorato adalberto: * dov' è ita la fede? '.
'ntelletto di lassù la mira '; dov' è da sapere che di lassù dico,
da una finestrella ferrata del pianterreno, dov' era forse una dispensa. -con valore
, 8-135: un milite mi domandava dov' ero diretta, esigeva documenti.
lo vedrai, se vivere non puoi / dov' ei respira. lo trarrò lontano,
partirsi, e venirsene a firenze, dov' era papa eugenio, pregato ed esortato,
lorenzino, 109: adesso voglio andare dov' io avevo detto e trovar qualche espediente
fu miso / fora di paradiso, / dov' era ogne diletto / sanza neuno espetto
delineare in generale le cose. sapete dov' è la vita della legge, dove
meccanismo. gozzano, 926: — dov' è il palazzo della moda?
32 (548): la cassa dov' eran rinchiuse le reliquie di san carlo
rovani, i-403: da transtevere, dov' era nato, aveva portato seco ne'
, dalle mosse del generale si argomenta dov' egli intenda venire? -non si argomenta,
lunghe, e drizza l'ale / dov' ei combatte, e l'ambasciata esprime:
la cattura dev'essere espresso sul mandato; dov' ella non me lo dichiari, protesto
porgesse all'inesperto suo innamorato il calice dov' era distillata l'essenza solare della vita e
per sapere chi avea avuto il pane dov' era issuta la moneta. petrarca,
quanto ci fosse dal castello al paese dov' era il cardinale. carducci, iii-19-15:
vermini, come fan le beccacce; chi dov' è spighe, come i colombi;
spighe, come i colombi; chi dov' è spine, come i cardelli; chi
è spine, come i cardelli; chi dov' è bronchi, come le gazze.
del bene. leopardi, 1-29: dov' è la forza antica, / dove
mi rivoltai / subito al pian, dov' io vidi discesi / tre gran cinghiar,
la forma, dell'esser, là dov' era, / per avansare ogn'altro trovatore
la gente fella / met- temi tosto dov' è più calcata. = deriv
sul franco suolo / li porterem, dov' ebbe regno il padre, / ove ha
attento guarda per condursi al regno / dov' è 'l vicario di colui ch'ai
toglierla ancor fanciulla dal paese sopra vicenza dov' era nata. moravia, i-219: l'
dante, conv., iii-xv-6: dov' è da sapere che in alcuno modo
? d'annunzio, iii-2-9: - dov' è l'eunuco dell'imperatore? /.
evirata ed imbelle, chi vive ne'paesi dov' essa regna è in grado di convincersi
casa e fabbrica di santo loy, e dov' è il corpo suo. bibbia volgar
. sbarbaro, 1-155: sapeva dov' erano finiti gli ori della fab
costumi ornato, / e 'l cuor dov' el si posa fa iocondo. lorenzo
vai tu? -dal faggio / là dov' io nacqui, mi divise il vento.
fieno. / c'è silenzio lassù, dov' erra / quel falcetto con qualche stella
folta, ci stava di più; dov' era rada e bassa, faceva presto,
pensier fallace, / che mi sospinge dov' ognor più ardo. pagliaresi, xliii-122:
altezza sta di corregere e far mendar colà dov' io per fallanza di saver non seguitasse
che loro pensiero venia fallato e che dov' erano gran soffratta di vittuaglia sentivano,
, e pur ciascuno arriva / là dov' io il mando, che sol un non
a bordo del vecchio vapore da carico dov' era imbarcato, sotto un capitano arcigno
senza intervallo / di tempo, e dov' un giorno si riposa, / se vi
30-73: ivi è romena, là dov' io falsai / la lega suggellata del batista
e scender a la valle, / dov' è tostano e scuro ogni suo calle.
] famiglio però pari la materia, dov' egli imprime essi accidenti. c. e
l'occhio del ramarro, / o giungan dov' è buio le candele, / e
maleficio] alla persona, che la casa dov' ella sarà, arda...,
della * piccola collezione margherita ', dov' era inciso innanzi al frontespizio un ritrattino
riccamente vestite a qualunque chiesa vorranno, e dov' è maggiore concorrenza: ho che far
così lungi, fervea la lotta giurisdizionale, dov' erano principali fattori giureconsulti eminenti.
e peggio imbottite, con due cartigli dov' è scritto equità, libertà. pea,
ordinatamente sopra una tavola vicino alla stanza dov' è il letto. d'annunzio,
., 3-26: vespero è già colà dov' è sepolto / lo corpo dentro al
: né mai dolci sonanti accenti fersi / dov' organo perfetto non li eccheggia. leopardi
parola della signorina, come nelle famiglie dov' è successo una tragedia tutti si guardano
udire / più innanzi alquanto che là dov' io stava, / ond'io mi feci
sono que'dieci soli versi di recitativo, dov' è quell'aria sola, che per
, non saprei, / e ritorniam dov' io sento il solletico. machiavelli, 677
un gran fascione, / là dov' io dormo su quando son l'otte,
non fosse meglio, quella ragazza, lasciarla dov' era? si corresse subito: fatuità
dì son più di mille, / tomo dov' arder vidi le faville / che 'l
pensier, per la presente rissa, / dov' el parlò de la rana e del
vera. ungaretti, iv-21: ora dov' è, dov'è l'ingenua voce /
ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov' è l'ingenua voce / che in
pubblicati alcuni « corrieri » da costantinopoli dov' egli era segretario di ambasciata. ma
delle mie afflizioni, mi domandavo: dov' è dunque l'eterno? brancoli,
magioremente da essere escusato, perciò che là dov' è l'onesta cascione l'uomo giusto
tornandomi le felicità trapassate, nella miseria dov' io sono, mi sieno di grave
, guardando ogni cantone, / -ma dov' è lui -diceva -quel fel guerzo, /
patriarcale. verga, 4-67: neli? dov' è quel figlio di mala femmina che
, purg., 6-40: e là dov' io fermai cotesto punto, / non
7-191: gli dissi subito: tol dov' è una copia d'un bellissimo quadro
: fermai qui il parlare per vedere dov' egli usciva. machiavelli, 754: fatto
parte che toccava il fondo del ventricolo, dov' era il mestruo loro fermentatore.
mezzi. fagiuoli, 3-3-344: che dov' è poco panno, e si può
finestre da basso del primo piano, dov' è oggi la sala de'dugento, con
, la ferrovia tra napoli e castellammare dov' è la regia casina di quisisana ed
fesso / fu ne la pancia, dov' ell'è più piena. grazzini,
alloro; la festa non è sempre dov' è l'alloro: v. alloro.
. boccaccio, vi-108: deh, dov' è la gran festa, / ove 'l
secco, che separa la parte anteriore dov' è la bocca, e dove si
aiutavano a rovinarlo e schiantarlo nel sito dov' era fitto in terra, servendo di potentissima
qui solo, com'un cane; / dov' io non ho né amici, né
aveano i padri, per lo paese dov' erano, una dovizia di libri, limosina
della grazia sua, la quale, dov' è maggior bisogno, più prontamente e più
questa fogna, sotto questa lastra, dov' altra volta l'ho messa; e
pietra angolar? mazzini, ii-345: dov' è la scuola che duri oltre l'anno
fida amante / che veda il ciel dov' ei si volga e vole. guarini,
/ tutta soletto errava e già, dov' essa / fida speranza lei richiama e
falce orrenda / pure ha stancata ornai dov' amo irriga. 4. coraggioso
e generosa mano, / nel career dov' io sto, dolente e fiero. metastasio
e salò, / luoghi che sta dov' è più caldo il dì, /
/ ch'i'fui nella deserta / dov' io non trovai certa / né strada né
fuora, e così sicuramente portatala, dov' io ho voluto. baldi, 5-11:
e colo, / portar di là dov' ercol fisse il segno. tasso, 5-67
della sua vittoria / figlia immortai, dov' eri? leopardi, 29-38: raggio divino
di soldatesca in armi, condottivi da'luoghi dov' erano, che a contarli farebbono una
bione, proprio sotto la montagna, là dov' esso è ancora tutto furioso e scrosciante
in grottesca. rolli, 511: dov' è la nobile pomposa vesta, /
., ii-xn-7: cominciai ad andare là dov' ella [la filosofia] si dimostrava
pea, 8-46: a motrone, dov' è la caserma dei finanzieri, la barchetta
io ti guardi e miri; / dimmi dov' è il mio sol lucente e chiaro
quadro] vi è un casamento, dov' egli ha finto una finestra impannata che
spechio a gli ochi miei, / dov' è la chiara stella, / che medicava
nella suo finita / l'eterna vita, dov' è 'l sommo ardore. 4
/ mi trasse a sé del loco dov' io stava. guido delle colonne volgar
ingegnere rivolgersi... « e lei dov' à lo studio? aspetti ch'io
continental? -tu vai al continental? dov' è? -io sì. cento passi più
solido. leonardo, 2-289: dov' è maggiore freddo, lì è maggiore
/ che i desideri avanza, / dov' è silenzio e tenebre, / la
quando venimmo a quella foce stretta / dov' ercule segnò li suoi riguardi, /
il giovane, 9-64: perverrete colà, dov' una piazza / fa foce a molte
. pare la girandola, e la guerra dov' è nessuno la vede!
dove vai tu? -dal faggio / là dov' io nacqui, mi divise il vento
sott'una fre- schetta foglia / là dov' i'vidi fior d'ogni colore; /
/ rifiutarsi d'entrare nella stanza / dov' era l'acherontia lamentosa. moravia, xi-201
11 (205): al punto dov' era, e dov'è tuttora quella viuzza
): al punto dov'era, e dov' è tuttora quella viuzza chiamata di borghetto
gente, prima che io sognassi, dov' er'ella? nella mia mente? l'
maligno ciel fu edificata / la casa dov' è quella lesione: / sotto benigno l'
ben ch'io mi soggiorni, / dov' abbia a por le mie novelle mura.
da essa a la parte del cerebro dinanzi dov' è la sensibile vir- tude si come
scuglio fossile. alfieri, 1-669: dov' è la casa di saùl? nell'
salir montagne e forar selve, / dov' altri mai non giunse. -fendere
. moniglia, 1-iii-200: -il ferraiol dov' è? -giocato e perso. /
piastre e scommesse col dado in mezzo dov' è la vite accomandata. redi, 16-iii-362
/ de la forma dell'esser là dov' era, / per avansare ogn'altro trovatore
figliuoli, s'ella non dava la fortezza dov' ell'era; cioè, ch'e'
sian levate / queste mie sacche, dov' è una barletta, / del pane,
imbocco del formicaio, ho già visto dov' è, e subito ce ne liberiamo
. locale dove si fa il pane e dov' è il forno; bottega in cui
un sentiero /... la portò dov' era spesso e forte, / dove
ragazzo, pel momento, stava bene dov' era. viani, 14-169: quando nel
e fida amante / che veda il ciel dov' ei si volga e vole. testi
egli, mobilissimo com'è, di là dov' è eccessivo, in verso dove è
gloria. leopardi, 13-36: or dov' è il suono / di que'popoli
/ di que'popoli antichi? or dov' è il grido / de'nostri avi famosi
, il quadro dell'altar maggiore, dov' è un cristo morto. gemelli careri
onde mirò fiesole al basso, / dov' or s'infiora la città di siila
ricomperarono, e puosonsi in quello luogo dov' è ora prato, per essere in
, 11-49: di questa costa, là dov' ella frange / più sua rattezza,
la piaga mortai colà non scese / dov' ei mirò, se ben non scese in
la stessa luce veduta nelle città, dov' ella è frastagliata dalle ombre, dove
una mattina a palazzo in pisa, dov' era nn principe forestiero, e sulla
temperatura bassa. latini, i-463: dov' era [in paradiso] / ogne diletto
, xx: fu posto la cassa dov' era el santissimo corpo sopra d'uno feretro
, impazzare. fazio, ii-50: dov' io [ira] albergo non trova concordia
svinciglia, e guizza, / là dov' è cavallerizza. idem, ii-274: '
sott'una fre- schetta foglia / là dov' i'vidi fior d'ogni colore. redi
, e comincia a disegnarsi la proda dov' è il gran pioppo. = voce
a pareggio di quel volto, / dov' è accolto / quel vermiglio verecondo, /
brolo, al modo lombardo, è orto dov' è verdura; e qui lo pillia
valore / de l'onorata gente, dov' io scorsi / molti di quei che legar
, / quant'hanno i santi, dov' è il dolce frui. =
pioggia). serra, i-204: dov' è l'argento d'aprile e l'odore
parlando non frutto si coglie / colà dov' el a luogo e tempo non è.
vaga. d'annunzio, iii-2-99: dov' ella prese /... i veleni
letto balzò con un salto nella camera dov' egli trovavasi colla zia.
: giove. bracciolini, 1-1-14: dov' è, dice il tremendo, il fulminante
dice il tremendo, il fulminante / dov' è colui che fa gli schemi a marte
scure: né dai peschi dell'orto dov' ero entrata spingendo il cancelletto basso, e
. battoli, 11-38: peroché, dov' è fra noi aria in puro esser d'
chiusi in carcere sepa » rata, dov' erano silenzio e tenebre come dentro al sepolcro
volli a patto alcuno alloggiare nella locanda dov' ancora era stata per non funestarmi maggiormente
sopra, che par surger dalla pira / dov' eteòcle col fra tei fu miso.
non avrò tempo, o loco, / dov' io di voi non oda, o
c. dati, 3-36: accorgendosi dov' andava a ferir questa prosa, prese
regno, quasi lungo il verde, / dov' e'le trasmutò a lume spento.
i-14: tenendo la mano in tasca dov' era la cambiale, perché aveva paura che
/ un bindol, sale; / dov' ei vuole, e'monta.
di mercato vecchio... (dov' essendo andati tutto 'l giorno o accattando o
mia scura tomba è picciol volo, / dov' è aragn'e mill'opre e lavoranti
razzolava non so che fessi presso a dov' io ho nascosto la mia sporta:
occhio suo vago giunse penetrando / colà dov' era criseida piacente. poliziano, st
tutti gli occhi si volsero alla gabbia dov' era rinchiuso l'imputato, un vecchio alto
: qui fui tra due confin, dov' è tal rabbia / di genti, d'
ti porti appresso?... dov' è, dov'è la gabbiolina con cui
?... dov'è, dov' è la gabbiolina con cui te lo porti
. berni, 1-35 (i-13): dov' è il tu'ardir? / dov'
dov'è il tu'ardir? / dov' è la gagliardia / che ti facea nel
finestre da basso del primo piano, dov' è oggi la sala de'dugento,
giunto questi in capo della scala / dov' è la porta che s'entrava in sala
a galla su per l'acqua infin dov' era lo sepulcro di iosefo. anguillara,
una farfalla, / e giunse fuor dov' era il cavaliere. / veggendola, egli
a roma, a capri, o dov' era; e lei frattanto lo faceva becco
dire scomparso dal nostro uso militare, dov' è comune 'gavetta '. ma non
meno della metà della sua apertura, dov' è attaccato un mezzo cerchio di legno
mali stanti. allegri, 179: dov' è di galantuomini e furfanti / una confusion
verso il fiume del po, / dov' er pien di gazzarre e di legni,
occidente il muro. monti, x-3-149: dov' è l'arma possente...
della sua vittoria / figlia immortai, dov' eri? tenca, 1-75: quelle prime
ii-146: lo rotolarono alle gemonie, dov' era stato gittato il corpo di sabino
fanno cavalier, gittansi in amo / dov' è dell'acqua più cupa la fonte.
ho di mostrare / lo dolce disiare / dov' è lo mi'cor miso. petrarca
dell'atto onesto. panciatichi, 9: dov' è rimasto qualche avanzugliolo di gentilesmo,
fiorenza... / lassa, dov' è lo savere, / lo pregio,
, 7-261: rimanevano i pochi metri dov' era costruita la cappella gentilizia salvata per
può fare il poeta, piaccion quelli dov' egli gentilmente piega la sua materia e
, ix-408: gittansi in amo / dov' è dell'acqua più cupa la fonte
. francesco da barberino, iii-98: dov' è dubbio di gente / qui pon
i ghiaroni del piave biancheggiano nei punti dov' è più largo. 2.
bibbia volgar., vi-54: dimmi, dov' è colui che ama l'anima mia
colui che ama l'anima mia, dov' elli pasce e dov'elli si giace nel
l'anima mia, dov'elli pasce e dov' elli si giace nel mezzo dì.
ma quando ferisce / lo scoglio tenace / dov' ella sen giace, / passando il
trova, / che nel fango giacer dov' ogn'uom cova. garzoni, 1-359:
chiaro davanzali, xxv-40: lasso, dov' è lo savere, / e lo
cavalli. d'annunzio, iii-2-99: dov' ella prese l'oro? dove prese /
corse e di margutte guarda, / dov' egli avea sentito quel suono, /
iv- 226): a la taverna dov' è miglior vino, / e del gioco
, 11- 45: piange là dov' esser de'giocondo. boccaccio, vi-14:
di costumi ornato, / e 'l cuor dov' el si posa fa iocondo. grifoni
se tu fossi nato in grecia, dov' è onorevole esercitar le arti ancora giocose,
menommi sott'una freschetta foglia / là dov' i'vidi fior d'ogni colore; /
molte tavole di marmo simili a lapidi dov' egli aveva disegnato con punta d'argento
giogaia pende. spolverini, xxx-1-63: dov' è più duro / o palustre il terren
che l'uomo. lalli, 7-90: dov' è, dov'è la tua prudenza
. lalli, 7-90: dov'è, dov' è la tua prudenza onesta? /
dopo un'erta faticosa della via giunsimo dov' essa radeva il sommo d'una rupe
, iii-2-99: sul petto ha l'ònice dov' è / inciso il verbo impuro di
mandò ne le più oscure cave, / dov' è un martir d'ogni martir più
que'dieci soli versi di recitativo, dov' è quell'aria sola, che per semplicità
mezzo lo fissan giusto in quel punto dov' essi sono arrivati, e ci stan comodi
. pavese, 8-271: lo stile, dov' è raggiunto, è simile al meglio
sulle terrazze. pratolini, 9-434: dov' è la querce, la palma, c'
godenti e lascivi che la patria riponessero dov' è il piacere, e gli ascetici che
. malispini, 1-48: andossene là dov' era stata la città di fiesole,
ha pezze, fasce, né gonnella / dov' ella possa il figliuol rinvoltare. bea
fazio, v-15-12: vidi la torre, dov' è una lanterna, / di sopra
i grandi alberi. pascoli, 208: dov' era l'ombra, or sé la
gran palmi / dal luogo in giù dov' uomo affibbia 'l manto. -molto
le si nieghi l'operare assai più dov' ella sia in maggior quantità. piazzi
me, bel dolce amico, che dov' è più di grandezza, è più d'
, o al notaio della grascia, dov' egli era officiale. codice aragonese [rezasco
., 17-129: e lascia pur grattar dov' è la rogna. guido da pisa
. agostino volgar., 1-6-15: dov' era da significare il dono di dio,
mandò a dire: -produca la carta dov' è scritto che le ho volute io.
gioia come usciva newton dal suo gabinetto dov' aveva scoperto la legge della gravitazione planetaria
io l'ho dentro allor che, dov' io miro, / veggio scolpito el viso
castelli che gremiscono antenori, / là dov' io più sicuro esser credea. giov.
; vantato. boccaccio, ii-8-12: dov' è la tanto gridata mercede / da
. fazio, ii-28-27: dico, dov' era presso il re luigi, /
mostrando allegrezza andò co'detti dov' era tutto il popolo. cavalca,
a. casotti, 1-1-36: e dov' è una cantina? / indovinalo grillo,
di calosso, grinta dura -che gli chiese dov' era finito... quello zolfo
, / sì ch'è la muffa dov' era la gromma. ottimo, iii-298:
le rovine di tutti i bombardamenti nella città dov' era nato, cambiando la sede dell'
avea di sua man fatto, / dov' eran due serpenti incatenati, / con quattro
, e quel volubil groppo, / dov' ei s'avulge e più superbo appare,
careri, 2-i-370: nella sommità, dov' ella [la corona] si chiude,
esaminava che il carmagnola ritraesse i nimici dov' era più forza per la grossezza della
grosso [il serchio] arriva nella pianura dov' è posta lucca. botta, 4-37
accordano. d'annunzio, v-2-215: dov' è la stanza di lucrezia borgia?
b. davanzali, 1-66: guadò dov' era maggior la corrente. tasso,
spesse volte al mortai guado, / dov' io son presso e non sanza temenza,
e le vermiglie guance, / là dov' i'era, della bella aurora / per
.. a guancialin d'oro, / dov' è un brutto lavoro / quello star
guidollo fino alla sua stanza, / dov' ei pensò di porgli addosso i guanti.
in lui. pulci, 27-26: dov' e'crede acquistar gloria o vanto, /
guardata da quattro lati, cioè dalla fronte dov' è il capo di squadra, dalle
il capo di squadra, dalle spalle dov' è il luogo tenente, da'fianchi
buonarroti il giovane, i-379: tornan là dov' aion di rabbia freme, / e
il prode, ov'era, / dov' era allora? così tua vita ei guarda
guardando alla spesa di ristampare ogni foglio dov' era corsa un'inavvertenza, que'letterati liberali
» / mi trasse a sé del loco dov' io stava. fiore, 32-10:
altro modo da pigliare anitre appresso tacque dov' è sabbione, ed è la rete simile
, ch'egli mena lo legno là dov' egli vuole. 10. locuz
: sì vilmente cedi? / e dov' è il tuo coraggio? ed ei:
ogni cosa che tocca, 0 dov' entra. = deverb. da
pulci, iv-21: ben fai, che dov' è il gufo o qualche allocco /
de roma, xxviii-428: allato là dov' è la memoria de cesare, ène
de cesare, ène la gulia, dov' è la splendevile cenere de cesare suso ne
chi in tante ruine ti conforta / dov' io ti veggio scorta / per mala guida
dentro una nera e affumicata grotta, / dov' era un lumicin com'un frugnolo,
alla panaghia. gozzano, i-292: dov' è l'icona fine di quattromila
, come sotto la tettoia dell'arsenale dov' era ricoverato il suo meraviglioso idrottero.
si chiamò anfiteatrica, così detta dal luogo dov' ella si facea... gran
avvenisse di lui e'compagni, e dov' egli fosse e che facesse, non potendolo
divampa in me, / e mi porta dov' altri in van tentò. bertola,
ii-561: quel mio superbo adelchi / dov' è, che imberbe ancor vide spoleti /
sentier del polo. cesarotti, i-v-xiii: dov' eri allora ombre di morven? forse
, 10-292: la luna imbiancava il portone dov' è custodito il carro del sabato santo
, le quali rovesciate stentavano ad adattarsi dov' è l'imboccatura verso la mano.
2. per estens. luogo dov' è preparato l'agguato. livio volgar
. lamenti storici, iv-160: dov' è quella capsecta dove stava / tucti
... nella tenera sabbia, dov' egli di maniera s'imbragò che a forza
imbriacare, e subito andò in cantina dov' era un barillo di luiatico della buona
colto da lui, era il porsi colà dov' egli pigliava la mira. casti,
bene a uno a uno i nascondigli dov' è solito accovacciarsi... si foss'
da questo imaginare comincia ad andare là dov' ella [la filosofia] si dimostrava
conforto, disio, speranza immista, / dov' è suggetto il fin di vita e
cuor. d'annunzio, iv-1-137: dov' erano quegli immondi e rapidi amori che
ragazzo non la vedrà... dov' è passato un immortale, sempre spuntano
dì son più di mille, / torno dov' arder vidi le faville / che 'l
sangue genitale di certe razze, le quali dov' anche non regnino in fatto, regnano
cervel, presso a quel luogo, / dov' han gli spirti e nascimento e cuna
... rovesciate stentavano ad adattarsi dov' è l'imboccatura verso la mano,
primo impaccio, / al prefetto torniam dov' ei n'attende. giannone, ii-323:
. n. villani, 4-25: dov' ella [la cicala] o s'innalbera
buonarroti il giovane, 9-659: dov' è quel savio, / che dianzi m'
ancora, non impedito dai lavori altrui, dov' ella si affaccia talvolta. —
rota, 70: dimmi un poco: dov' è l'impegno, che ti sei
dopo un'erta faticosa della via giunsimo dov' essa radeva il sommo d'una rupe che
fa degno di manto / imperiai colui, dov' ella regna. boccaccio, vii-214:
gaburano, / im quel castello là dov' è la fiore / di tutto questo imperlo
pose a sedere sopra una seggiola, dov' egli avea posata la tavolozza de'colori
giunse lo 'mpiastro. petrarca, iv-2-129: dov' è zoro- astro, / che fu
lorenzi, 3-113: impiombato martel, dov' è più frale, / spinge un'asta
duca di iorc. rosa, 170: dov' è senno e saper celebre e puro
grandissima instanza, né può ritrovarsi improntitudine dov' è bisogno, né importunità dov'è
improntitudine dov'è bisogno, né importunità dov' è carità. g. gozzi, i-27-24
e, inalberatala in su la cattedra dov' egli interpretava i greci, gran tempo
. n. villani, 4-25: dov' ella [cicala] o s'innalbera o
guato, venendo verso il ponte, dov' era la bertuccia, subito la bertuccia si
guardando alla spesa di ristampare ogni foglio dov' era corsa un'inawertenza, que'letterati liberali
, 8-17: la s. gregorio, dov' era il p. ridolfo, lungo
/ e la fa splender d'or, dov' era terra. g. m. cecchi
è caldo nel cielo / il sol, dov' ogni dì si pagoneggia, / e
ir là dove si crepa, / dov' un ti fora il gozzo e sfonda l'
la casa, pervenne nella bottega, dov' erano li crocifissi. quando il crocifisso
-intr. bresciani, 6-xiv-258: dov' essi scagliavano un sasso, incartavan nel
di medea cruda è quella / statua, dov' hai tuo nido / incauta rondinella.
in pensiero / di ritrovarsi al coperto dov' hanno le soffici tane / o le incavate
, 8-144: mi pare di avere capito dov' è l'inceppo. servire caffè
fia bisogno. gonzaga, ii-59: dov' è gita la tua padrona? -da quest'
, 76: la foresta d'armante, dov' èe / merlino 'nchiuso per gran
e spegner dolce su sete guerriera / dov' erma conca la natura incise.
storia non fu soltanto creduta in milano dov' era nata, ma si diffuse per
ora più se vi mandassi la stampa dov' è il mio indirizzuccio ai collettori della
, v-1-593: c'è un mio libro dov' è inciso questo: « so che
cono- scidore, / poi quella dov' è fermo lo disire / nostro per
. serafini, 478: dov' è, dirò la vergogna, che pur
qui ha da seguir l'incomi- ciatura dov' è il cerchio dell'infamia dipinta a guazzo
sotto la disciplina di prospero fontana, dov' egli disegnando, non si soddisfaceva,
e la servir? / servir là dov' è incostanza / è perduta servitù. pascoli
: gli misi dentro a un alberello dov' erano delle spighe, e quivi s'incrisalidirono
tazze e fece ribollire il bricco, dov' era rimasto incrostato il fondo del caffè
dove mergellina incurva il lido, / dov' è, dov'è del buon beiforte il
il lido, / dov'è, dov' è del buon beiforte il lauro? carducci
che si dovrebbero fare indagini, ma dov' è la 'difficoltà '? bocchelli,
mento d'esser fedele a ciascun paese dov' egli venga posto in uso;
ora più se vi mandassi la stampa dov' è il mio indirizzùccio ai collettori della
ogni singolo individuo. pratolini, 10-283: dov' è che impari e studi se non
scuola normale? d'annunzio, iv-1-437: dov' era?... avevo un
vampa inestinta. monti, x-3-160: dov' è la faccia rilucente e schietta / qual
favella. / degno è che, dov' è l'un, l'altro s'induca
giorno. montale, 2-87: ma dov' è / la lenta processione di stagioni
un'alba infinita e senza strade, / dov' è la lunga attesa e qual è
onde mirò fiesole al basso, / dov' or s'infiora la città di siila,
la cresta. mazzini, 16-411: dov' è l'influenza reciproca, l'
informatore / al podestà di sé, dov' ella sia, / e come e quando
/ poi fa lassù ritorno, / dov' è nera spelonca / l'informe suo soggiorno
ecc. » nell'originale stanno bene, dov' è questa parola « ci » ma
, 4-20: dentro un umido ciel, dov' io m'in- fungo, / di
pare che venga proprio dal quarto piano dov' è lo studio del notaio.
il buon frate volle far la darsena dov' era la piazza dell'arsenale; e per
: v'è quella [una panca] dov' io seggo al banco, ch'è
.. lo ripone in grembo: dov' esso resta con la goffaggine del braccio ingessato
t'ingolfasti. pellico, 4-146: dov' erano le ore ch'io m'ingolfava nello
, per la stranezza, un ingrandimento dov' egli figurava in gruppo con una quindicina
modo la vite del piccolo casset- tino dov' è fermato il cannello, essendo indubitato che
. alfieri, 1-329: -dov'è, dov' è quel traditore? -ah! teco
. tasso, 7-8-46: smontano i cavalier dov' è congiunto / l'estremo mare con
iii-2-1094: -ma, o insensata, dov' è per voi la prova, la
vivande, il conte insorse / e: dov' è, disse, questa nuova dea
oratore; ma quai son le parole dov' egli dimostrò l'instabilità de l'opinione?
si pone sopra la piastra dell'argento dov' è l'intaglio, il qual è necessario
legno. collodi, 555: domandò dov' era la camera di quella signora:
d'onestà intellettuale, che nei libri dov' ho parlato di guerra ho creduto e
di fronte a lei nel luogo stesso dov' ella è un'intrusa. intendi?
: io presi carriera / per andar là dov' iera / tutto mio intendimento / e
n. da ponte, lii-9-223: venne dov' era apparecchiato il lettorio. =
31: si avvicinò al seggiolone dov' era il curato e lo mosse alquanto come
del salire avem soverchio, / dimmi dov' è terrenzio nostro antico. buti, 2-533
alla chiesa de'padri minori osservanti, dov' ella avea dimandato d'esser sepolta.
e fiso riguardai / per conoscer lo loco dov' io fossi. idem, purg.
levitici, delle loro possessioni, terre dov' egli abitino. s. bernardino