(v. adorare). a dor abilità, sf. l'essere adorabile.
l'algore / e ì'ar- dor così dolce e così santo, / che
zàgare, / spingi la luna dove nudi dor mono / fanciulli, forza
cm, con otto lunghi barbigli, pinna dor sale adiposa bene sviluppata,
inerte e crasso / pel concetto ali- dor, per li mordenti / commisti sali e
mentre corca la carne in letto, fa dor mire lo spirito in la
nel proprio letticciuolo un novizio; ed egli dor miva sopra una cassa.
uno re lo quale fu chiamato lo re dor. boccaccio, dee., 1
, sf. marin. ciascuno dei cavi dor mienti che vanno dall'albero
greci ', comp. dal dor. sxxav -avo? 'elleno 'e
/ e nulla più dal tuo su- dor trarresti. algarotti, 2-56: la retina
preside, che nel letto giaceva e non dor miva, sentiva chiaramente tutto
le giunte niente lavora, / sì che dor mendo rimane alla pania,
, 17-955: con quell'alto stri- dor che di mulacchie / fugge una nube o
li altrui canti, / rodolfo impera- dor fu. petrarca, 53-16: non spero
, 15-141: poi seguitai lo 'mpera- dor currado; / ed el mi cinse de
], iii-21: abia lo restaura- dor in la man soa una palla de filo
, del papa grigolo quinto in impera- dor fo coronado, e da roma passa in
senza prima avvisarla o di svegliarla quand'anche dor misse. nievo, 445
se è beato colui che l'impera- dor guarda, che preminenzia è quella del genero
tacito e profondo / copro l'ar- dor che da'begli occhi tuoi, / vagheggiandogli
in povertate; / zappando cum su- dor un steril campo, / getta querele a
a lui la furia / de'corri- dor fumanti; / e lo sbandarsi, e
, 122: e1 pietoso impera- dor, da li suoi inganado e reduto in
dormire. boiardo, 2-4-38: e'mostrava dor mir ronfando forte: /
le invenzioni e l'allegria iei poli- dor e dei cretinetti, completamente rimesse a nuovo
dafni se n'andò con molta allegrezza a dor scosse in qua e là
e a momenti sento scender il su- dor freddo dalle tempie, e i brividi serpeggiano
strugge e sface / sì bell'ar- dor. -per estens. mitigare la
beco, non potendo sgozzare a fatto quella dor 11 gozzo. carena,
lui invitati, ed inanzi che andassino a dor del generale barbanègre ed una
a tar vergona e desenor / tuta de dor me comovei, / lo spinto me
del proprio suo pane senza il su- dor del suo volto. delfico, ii-217:
bastino quattordici ore, non computandovi quelle del dor poliziano, 1-777: io
spiritale in cui pareva riflettersi l'ar- dor bianco e inestinguibile della sua anima che il
i passi / per lo sommo spren- dor che sì lucente / infiammò mie virtù e
nell'arte / poetica splen dor del sacro coro. fanfani, lvii-27:
indi repente / molti semi d'ar- dor quasi per forza / spressi disperge, i
lungo andare avendosi egli alzato, dor, pur si diparte. cesarotti, 1-vii-263
ii-356: tre volte il suo can- dor l'alba nodrice / stillato avea per allattar
, 6: se fussi l'ar- dor mio frigido e poco, / potrei tacerlo
lat. tardo trachali, dal gr. dor. tqaxaxog, tpàxrix. og 'collottola
fatta cantare in pubblico da suzy soli- dor, specialista nei canti della normandia, legata
seguita l'ardore, / l'ar- dor la visione, e quella è tanta /
. ceresa, 1-708: rosaceo ar- dor milesio, e se dechina per accidente dal
fa molto 'jet-set'di questi tempi a londra dor mire fra lenzuola nere,
loro testi quale era nell'epoca tu- dor, e ciò allontana non poco il loro