, 3-75: son qui di te a dolermi poca / terra, rosso prato d'
; e acciò che io non abbia da dolermi d'altrui che di me, se
iii-429: io non ho mai avuto a dolermi del vostro servizio:...
pianeto la sua luce asconde, / posso dolermi intra le verde fronde. ariosto,
, 1-32: a me già nel dolermi aviato giova il favellare bene in lungo de'
più conoscereste quanto 10 ho ragion di dolermi; ché quando aveva il suo basto
parlar di certe cose, e dolermi di certe altre, che io non confesserò
2: spesso fra me solea maravigliarmi e dolermi se tanto valesse contro agli uomini essere
vero io non ho cagione alcuna di dolermi. grazzini, 3-2-4: dal vero
ho di balzar costume, / e dolermi, e gridar, finché il barlume /
2: spesso fra me solea maravigliarmi e dolermi se... così a lei
disperga, /... / men dolermi con lei, né pianger voglio.
esempio / affinché io attenda, senza dolermi, la mia distruzione. 4.
amor mio, non so quasi quasi dolermi del ritardo delle tue lettere se dal
12iii- 117: vi scrivo questa per dolermi con voi così amaramente, com'io
il doloroso stile / mi fate, per dolermi delle nubi, / e de la
esempio / affinché io attenda, senza dolermi, la mia distruzione. -fare
: non è questa gran cagione da dolermi, pensando che un sì fatto giovane
grazie a riferire, / o da dolermi che per voi non sia / oggi finita
getti. ariosto, 36-78: e vo'dolermi, e fin ora mi doglio,
io cominciava dentro de'miei pensieri a dolermi forte di voi. botta, 4-126
e annoiarmi della fatica manuale, e dolermi dei bei giorni fuggiti. zanella, vi-739
vicino a te, non avrei da dolermi di nulla. ora imbestio. almeno
non è questa gran cagione da dolermi, pensando che un sì fatto giovane,
/ e di sua crudeltà troppo a dolermi, / ch'iniquamente abbia mio padre oppresso
ridicola, di cui non posso troppo dolermi. -immeritato (un elogio, una
e l'altre piante, et io dolermi. de basso, lvi-28: eri
pianto mio. dell'uva, 205: dolermi posso sol del fatto inganno / a
membri. petrarca, 331-32: da dolermi ho ben sempre, perch'io /
da lei usate con tanta applicazione e dolermi solo della maloticherìa di quello stampatore.
molte cagioni di lamentarmi del mondo e di dolermi di me stesso. redi, 16-vi-281
/ qual con minaccie, e da dolermi ogni ora / che qui la forza
] ora naturalmente, avrei ragione di dolermi ancora degl'iddii, che sì tosto
ch'io non saprei di cui / dolermi più che la sua nequizia, / che
novità. ariosto, 36-78: vo'dolermi, e fin ora mi doglio, /
rispetto a teresa, né pentirmi, né dolermi. saba, 373: l'
non so piangere la fortuna mala né dolermi de la povertà pessima, mi vivo mercé
tommaseo, 3-i-16: io non potrei qui dolermi né degli sbagli del papa né delle
bembo, 9-4-47: non voglio più dolermi di quello che a dio è piaciuto
ho da giustificarmi con lei e da dolermi un pochino di lei. vieusseux, cix-i-480
dell''ifigenia'non posso se non dolermi; ed io... devo anche
brando. giordani, ii-1-8: debbo altamente dolermi della petulante oziosità di alcuni in cui
/ se non quanto mi dà spazio a dolermi. patrizi, 2-144: cotesti soldati
ramazzini, 44: non so se debba dolermi del signor mazzi, che abbia posto
mi purgo / per ben dolermi prima ch'a lo stremo. fioretti,
di qua, per meglio potermi senza impedimento dolermi, mi vo così soletto andando.
tocca in parole: / a me a dolermi in fatti: questo è quanto,
, iii-739: io più ragionevolmente posso dolermi, tanto perché, perdendo il poter
da me stessa, no io cagione di dolermi di te o no? chiabrera,
linguaggio. santi, i-231: volevo dolermi, ma la mia guida esclamò, ch'
ramazzini, 44: non so se debba dolermi del signor mazzi, che abbia posto
ridolgo, non smetto né smetterò di dolermi. 2. lamentarsi del cattivo
2-2-285: d'una sola cosa io voglio dolermi con esso lei: ed è il
e l'altre piante, et io dolermi. camfofregoso, ii-20: ognun di noi
flutti di gente, di ruote, sentii dolermi gh occhi e la mente, mi
cor profonda. dell'uva, 205: dolermi posso sol del fatto inganno / a
torre ogni flagello tem- drale et a dolermi sempre del mio errore. giuglaris, 370
lacrime e 'l dolore, / né per dolermi o pianger son mai sazio. s
tansillo, 1-94: mi basta solamente dolermi ora / che da la grazia vostra
altre e più gravi sciagure ho a dolermi, lo scadere continuo della mia patria
io non andarò già tanto alto a dolermi, ma bene in loco ove la tua
, e già mi purgo / per ben dolermi prima ch'a lo stremo.
, scherzando, cipriano, io non so dolermi. -tramonto di un astro.
4-64: e'mi gioverebbe bene generalmente dolermi della fortuna delle città, se un autore
me ogni mia impresa / sol poi dolermi e pentirmi vi frutta. se1
93: se non ho causa di dolermi, né anco ho merito di lodarmi
'orno mi soprabondano nuove cagioni da dolermi. p. paruta, [i-10-373
e già mi purgo / per ben dolermi prima ch'a lo stremo. boccaccio,
1-70: benché con voi solessi alcuna volta dolermi, ciò faceva, acciocché tenendovi tenore
se ben non scopro in viso di dolermi / e mia vita tranquilla appar di fore
/ qual ch'i'l'abbia, dolermi; ove pur veggio / da sì alta
e acciò che io non abbia da dolermi d'altrui che di me, se mal
né voglio esser il proprio trovatore / per dolermi di me s'io fo errore.