: il sole è forte e fa dolere la testa. l'erba lustra, e
che si accumulava sullo stomaco e glielo faceva dolere, traboccava dagli occhi biechi. fracchia
. guittone, xxiv-18: mi fa dolere / lo meo folle volere, /
spesso e più amaro: questo fa anche dolere il capo; la femmina è più
, v- 246: non ti dolere se non m'udrai perorare per la nostra
iii-403: chi vedesse la pena e 'l dolere / d'esta sua vita fera,
laude, v-518-53: sempre piangere e dolere / devemo cristo salvatore, / né
i suoi ubertosi, fare senza utilità dolere altrui de'beni del prossimo, e
i poveri feriti, rintronati, senton dolere a doppio le ferite. 2
affliggere. - al rifl.: dolere. imbriani, 1-45: le papille
, non ci ha altro, di che dolere di noi ragionevolmente vi possiate.
, i-404: a me sarieno da dolere tutti i giorni dell'anno s'egli n'
quali [calunniatori] non si possono dolere quando siano puniti, avendo i luoghi
, / avute ho quante noie posson dolere / a chi con lui vivendo vuole
sé è nocivo allo stomaco e fa dolere il capo. mangiano i frutti dell'arbuto
; / e bello vergognar veglio e dolere / di che fue peccatore / con
gran biltate / che sì mi fa dolere, / donne gentili a cu'i'ho
deh, dimmi la cagion del tuo dolere, / e donde vien cotanto dispiacere.
. gelli, ii-40: mi vo'solamente dolere teco di questo, che tu m'
guasta lo stomaco, il latte fa dolere il capo. fioretti, xxi-930 (
ha porto / cagion dogliosa e fera di dolere, / poiché 'l bene a podere
mangiate abondantemente ne i cibi, fanno dolere la testa; generano ventosità, stitticano
guasta lo stomaco, il latte fa dolere il capo. crescenzi volgar., 6-22
fiori tuoi non coglie, / non ti dolere della tua fortuna: / le invidiate
minacciare: ché, benché io fa dolere il capo. marsilio ficino, 2-101:
, disse la volpe, tu ti devi dolere, ma con la tua stessa natura
(per la coniugazione: cfr. dolere). partecipare al dolore altrui; esprimere
mio stupore era cosi forte da farmi dolere le tempie: la mia confusione proprio
sempre ubbidiente figliuolo, non potendovi voi dolere ch'io non abbia tenuta quella vita
sempre ubbidiente figliuolo, non potendovi voi dolere ch'io non abbia tenuta quella vita e
e qual be va sì immane, che dolere / non fèssi del mio stato doloroso
persona che lo sentisse né gridare né dolere. ariosto, 30-95: e ben lor
, / l'uno pur tormenta e facielo dolere / e l'altro non costringie di
xv-143: ma de sua rimembranza aggio dolere; / ch'a dannaggio ed a noia
del cuore, quivi fece più crudamente dolere i mali e i sogni inconfessabili.
del cuore, quivi fece più crudamente dolere i mali e i sogni inconfessabili.
è stata buona: ma non si può dolere, ch'io gli dissi che se
ridussimi ad un luogo segreto per meglio potermi dolere. boccaccio, v-180: che dunque
ora io la mozzo qui, né ti dolere se la giunta è maggiore de la
se non di atto, di desiderio, dolere loro più la morte che a'giovani
. leonardo, 1-174: non ti dolere del mio tardare a dar risposta alla
, a sforzi eccessivi, che fanno dolere le membra, i muscoli (e
, / mi fa sovente -lo core dolere. busone da gubbio, 152: a
guittone, i-3-6: grave è non dolere u'dole amico, e dizamoroso e
discrezione. gélli, ii-43: hoinmi da dolere, che essendo tu pervenuto all'età
nobil calere, / non mi può far dolere, / madonna, avegna che contro
paruta, 130: non si potrebbono dolere per disgravare se stessi dalla colpa,
a. verri, ii-89: deh se dolere non te ne puoi, non vantarti
se non disubbidiva, perché si può dolere persona, se lui non ha osservato
forme come dólco, dal lat. dolere (cfr. doglianza).
da siena, v-72: questo dolce dolere voglio che continuamente cresca nella mente vostra
dolènte (part. pres. di dolere), agg. (superi.
lo sforzo del suo pensiero gli faceva dolere la fronte, egli voleva ch'io gli
. lei rispondeva che alquanto li parea dolere li fianchi e le gambe. ariosto,
io m'avrei la libertà di farmi dolere i denti, stuzzicandomeli con una spilla,
calmava per pochi minuti e poi mi faceva dolere con maggiore irritazione. d'annunzio,
che ne lo nono giorno, sentendome dolere quasi intollerabilmente, a me giunse uno
bibbia volgar., vii-517: farò dolere sopra di te tutti 11 luminari del
tuoi non coglie, / non ti dolere della tua fortuna. d'annunzio, iii-1-60
il calonaco, che s'era ito a dolere al cardinale, e che avea così
. morelli, 254: non ti dolere di persona per via di minacce, ma
dell'afflitto si brigaron con lui di dolere. e secondo lo modo del suo
guittone, xv-141: de sua rimembranza aggio dolere; / ch'a dannaggio ed a
(1-4): tu vivi 'n dolere. s. caterina da siena, v-72
da siena, v-72: questo dolce dolere voglio che continuamente cresca nella mente vostra
. 10. locuz. -non dolere una cosa, non dolere il borsellino
locuz. -non dolere una cosa, non dolere il borsellino: di cose che non
duole. -chi acquista sapere, acquista dolere. proverbi toscani, 6: chi
, 6: chi aggiunge sapere, aggiunge dolere; chi men sa men si duole
292: chi acquista sapere, acquista dolere. -chi non dà di quello
capo duole. = lat. dolere. dolerite, sf. miner.
animo. = deriv. da dolere. dolicchiare (dolicele are)
e do lìccico). dolere un poco, in modo intermittente,
dolicchia la gola. = frequentativo di dolere. dòlico1, sm. (plur
suo. = deriv. da dolere. dolìoli, sm. plur.
(dolisco, dolisci). ant. dolere. giacomo da lentini, 42
tanto rincresca. = forma secondaria di dolere. dòllaro, sm. unità
! 2. far male, dolere. etnanuelli, 1-175: mi osservavo
, dal lat. dolor -oris (da dolere 4 soffrire '). dolorìfero,
su dotto (part. pass, di dolere). dolucciare (doluccicare)
disus. soffrire sopportabilmente, cominciare a dolere. tommaseo [s. v
offesa. = dimin. di dolere. doluto (part. pass,
doluto (part. pass, di dolere), agg. non piaciuto,
: non è da domandarmi, se dolere / se ne dovesse ariodante il frate.
i poveri feriti, rintronati, senton dolere a doppio le ferite.
. tardo dolus * dolore '(da dolere * provar dolore, dolere ')
(da dolere * provar dolore, dolere '). duòmo (dòmo
aven che per usanza / non crede mai dolere; / poi s'el vene fallato
gioberti, i-227: egli è da dolere che un uomo così eminente, come il
, 7-253: sa ella che mi voglio dolere molto di quel maledetto epigrafe posto là
suo signore si può a buona equità dolere o rammaricare. mazzei, xxi-273:
adversarii, non arei faccia di venirmi a dolere alla tua presenza, di chi m'
da mostrarsi ai cristiani acciò s'abbino a dolere ed a compungere, ed a fermarsi
. leonardo, 2-337: non ti dolere, o diodario, del mio tardare a
si sente di lui sol via più dolere, / che di mill'altri che periron
quell'altro, il qual etemalmente condanna a dolere. pascoli, ii-76: esso peccato
, non arei faccia di venirmi a dolere, alla tua presenza, di chi
: non ha il vescovo di che si dolere se l'accetta in tempo incongruo,
che secondo l'analogia, se da 4 dolere 'si forma 4 dolse ',
gli scrittori, non ce ne dobbiamo dolere. baretti, 2-147: bisogna esser
quella agli oggetti lontani, ti senti dolere le pupille e i nervi degli occhi
a toccarlo. - impers. dolere. carducci, ii-10-84: non dirmi
di quel fiato e doversene tanto amaramente dolere. -spirare il fiato: emettere il
occultato della tua poca fidanza mi fa dolere. pulci, 27-214: o fidanza
, v-239: ben si possono più dolere coloro che abondano in ricchezze 0 in
umor collerici e fumosi, e fanno dolere il capo e vertigini d'occhi.
/ lo temere e lo sperare, el dolere e 'l gaudiate.
. l. adimari, 1-28: dolere il sento, che, qual tortora
me'si pare: -or non degg'io dolere, / ché bene aver -talora
stia bene e niuno si abbia a dolere, ma a me pare che uguale non
non mi sia concesso il potermi apertamente dolere senza rossore. idem, 41-39 (iii-322
quando lo sforzo del suo pensiero gli faceva dolere la fronte, egli voleva ch'io
lungiamente / mi fa sovente -lo core dolere. b. visconti, ix-77: ahi
, 2-11: come tu non ti puoi dolere quando si guastano le cose che tu
, così gli eletti non si possono dolere del rovinante mondo. marco polo volgar
/ e qual bellua sì immane che dolere / non fèssi del mio stato doloroso
che per usanza / non crede mai dolere. 2. intr. con
acciocché speculo non si possa... dolere, se alcun mancamento fosse nella mia
più dolorosa (una ferita); dolere (una parte del corpo);
(per la coniug.: cfr. dolere). ant. dolere.
cfr. dolere). ant. dolere. ramusio, iii-404: faticavan molto
= comp. da in-con valore intensivo e dolere (v.). indòlico,
intensivo e dolire, forma secondaria di dolere (v.). indolito (
uomini buoni si debbono... dolere... che spesso i più rari
amante / se possa della sua donna dolere, / ca, 'n tutto '1 men
cristiani] per la morte di persona dolere o lamentare intemperatamente, se non con
ch'ella mi profferisce, dovrebbe farmi dolere e vergognare del mio poco merito in
per pochi minuti, e poi mi faceva dolere con maggiore irritazione. rosmini, 2-282
, v-239: ben si possono più dolere coloro che abondano in ricchezze o in
pochi minuti, e poi mi faceva dolere con maggiore irritazione. d'annunzio,
, / veggendola tardare, / ma radoppia dolere / in gran manenconia. angiolieri,
: pareva loro di potersi con molta ragion dolere della grandissima disuguaglianza che tra il marito
gubbio, 80: la fortuna si dee dolere di te più che di nullo sire
i-309: tu, lucca, ti puoi dolere di tal mactìa, ché tante membra
. filicaia, 2-2-313: diceva di sentirsi dolere una spalla mediante lo scuotimento della carrozza
guittone, xxxiv-36: bello vergognar veglio e dolere / di che fue peccatore / contra
/ se possa de la sua donna dolere, / ca, 'n tutto 'l men
'l popolo... incominciaronsi molto a dolere della sua assenza. aretino, 20-62
/ la non potenza / mi fa dolere in coraio. bartolomeo da s. c
che non so quale amico mi fussi potuto dolere alla metà. vasari, ii-44:
. moretti, 254: non ti dolere di persona per via di minacce, ma
, che la pietra che non si può dolere per veruno modo: così la natura
alto, a destra - gli ricominciò a dolere. -con riferimento ad animali.
, molle a piangere, molle a dolere, rista'un poco di piangere,
possa. cavalca, 20-259: incominciaimi a dolere e portare con tedio la mia servitudine
già non si de'di fortuna dolere / colui che per diletto caccia l'orso
fatto mozione, ché non si potranno dolere di voi. -imposizione (ai tasse
io la mozzo qui; né ti dolere se la giunta è maggior de la derrata
162: le mansuete bestie si udivano dolere con le spaventevoli muglia. lorenzo de'
, giovanni, ben t'hai a dolere / d'atropos ria e suo spietato muno
. -essere colpito da sensazioni dolorose, dolere (una parte del corpo).
corpo malata o anche leggermente offesa, vale dolere, dare sensazioni moleste.
pare, / le due dottando, fannovi dolere. dante, conv., iv-xxvi-11
: la non potenza / mi fa dolere in coraio. compagni, 1-3: a
, 1-156: la fortuna si dee dolere di te più che di nullo siri di
6. rincrescere, dispiacere, dolere; addolorare (anche in costruzione con
gli occhi e al palato, fan dolere la testa e generan pedocchi, fan
amici nostri a ragione non si possano dolere che noi siamo occupatori delle loro ragioni
. sentenziò gravemente che quella gamba doveva dolere, perché la si era fatta male.
di che vi possiate di esso trissino dolere, poi che egli parla più onoratamente
bisticci, 3-1: possonsi... dolere gli uoriiini singu- lari, quando ne'
: già non si dé di fortuna dolere / colui che per diletto caccia l'orso
v. s. si pò ben dolere francesco maria, che per lui era assai
cotanti. rosa, 133: non ti dolere, o fo- cion, del volto
delle malattie, 1-28: suole lo stomaco dolere tale fiata per caldo e talvolta per
xvii-402: queste cose d'italia mi fanno dolere il capo assai peggiormente.
/ la pelle del viso gli convien dolere. a. cattaneo, i-377: è
a. degli agli, lxxxviii-1-39: vidi dolere alcun più che 'l penato / ed
aserva penitenza / umilemente, sanza suo dolere, / dè om metter pensere / nel
ha vera penitenzia, come si dee dolere e piangere i peccati passati, così
[tommaseo]: più si è da dolere della perdizione d'alcuna cosa laborata e
, che egli non si poteva perpetualmente dolere. arrighetto, 219: se la
creda, voi vi doverreste vergognare e dolere di non esservi di quella, già
ne possiamo, ma per il più sovente dolere e tormentarci, fa che sia furto
voi non si possano in alcuno atto dolere o pigliare alcuna indegnazione o rancore,
/ al tuo supetto per lo gran dolere. boccaccio, viii-1-42: la verità piana
? bembo. 12-58: non ti dolere: è cosa antica e piana /
d'ogni mio peccato / fammi tanto dolere / che per grazia purgato / sia come
cantù, 3-190: ben è a dolere non si adottino migliori metodi e non si
diedi di vedere / per farvi più dolere / con savere come sono diviso / e
la natura insegna loro, le fa dolere. d'annunzio, v-3-356: nelle
. / e perché serva non deggia dolere, / né co rimproccio porga suo valore
laude, v-518-7: sempre piangere e dolere / devemo cristo salvatore, / né maio
tu hai, non ti debbia al postutto dolere. storia de troia e de roma
/ la non potenza / mi fa dolere in coraio. -attitudine a recepire
non doleva più, né più poteva dolere. pavese, 2-49: a una sfogliatura
che, pur servendo lei, doni dolere, / ma di su'gran potere /
, solamente / la verità mi fa dolere, / quand'i'so ch'altri l'
che per usanza non crede mai dolere; / poi s'el vene fallato,
) / si potesser di lui sempre dolere / e contra lui di giust'ira infiammarsi
(2ioi): non ti hai da dolere se mi son procacciato di donna dalla
-in alto, a destra -gli ricominciò a dolere. moravia, iv-94: « sono
, invece ai tagliare strappa e fa dolere... 'nel serrar l'uscio
: tu'saggio senno al mi'gran dolere / tosto mandi conforto che v1 cor ponti
infermo, cioè quando li cominciò a dolere in quel luoco et a sentirvi punzioni
affetto. orlandi, xxix-65: grave lui dolere / prende chi. u'ama,
, 6-1-18: fra tanti dolori non sa dolere ancora ché non conosce a quel ch'
piedi tuoi, perché mi lece / dolere e lamentar da ciascun canto. boiardo
non si può né dèe lamentare né dolere della condizione ch'è comune a tutte
pareva loro di potersi con molta ragion dolere della grandissima disuguaglianza che tra il marito
volte che le donne s'andassono a dolere del marito che non usa con lei quant'
condizione di minore sofferenza fisica; far dolere di meno, lenire. tommaseo [
/ veggendola tardare, / ma radoppia dolere / in gran manenconia. petrarca, 5-6
contrario bevendolo a torto, non doversi dolere. -in modo giusto, retto
non guardano il suo non si possono dolere ragionevolmente quando sono rubati. navagero,
a ognuno più che ragionevolmente non doverria dolere. banaello, 1-5 (i-84):
; non poter reggere il capo: dolere intensamente, insopportabilmente. p. petrocchi
, 206-18: ella si venia a dolere di quelle cose che 'l suo marito ogni
verso ha usato due costruzzioni del verbo dolere. mi dolse 'col terzo
attimo di gioia. -tornare a dolere (una ferita, anche metaforica).
. leonardo, 2-337: non ti dolere, o diodario, del mio tardare a
tali, che io mi abbiane da dolere di averle perdute, né da prender molta
si vede come l'emancipato si possa dolere a ragione, ovvero accettando la libertà possa
(per la coniug.: cfr. dolere). sentire nuovamente vivo dispiacere,
, o intens., e da dolere (v.). ridolére2
un solo principe, se si deve dolere d'esser caduta in servitù, [firenze
ad un luogo segreto per meglio potermi dolere. s. bonaventura volgar., 1-63
. farsi sempre meno intenso fino a non dolere più; passare, lenirsi (un
einaudi, 1-173: ci dobbiamo sempre dolere di ciò che, immiserendo altrui,
, / e perché serva non deggia dolere, / né con rimproccio porga suo valore
1-ii-211: come volete che altri si possa dolere di un'ingiuria vecchia...
/ ben se dé omo del mal dolere, / temp'aspetare e prendere conforto
fare: - or non degg'io dolere, / ché bene avere -talora altrui
per la coniug.: cfr. dolere). ant. lamentarsi, dolersi.
ringiovanisce e rinsanguina. 10. dolere di nuovo (una ferita spirituale, l'
scorsi. -scherz. cessare di dolere. cassieri, 155: a tratti
cantù, 3-190: ben è a dolere non si adottino migliori metodi, e
dall'altra porta riscontra a questa col dolere, dicendo: « guarda quello che
stagione. -dolere o riprendere a dolere (un membro o un organo del
, v-3-3-2: le risa grandi fanno dolere lo stomaco, laonde non solamente per
più velocemente per orina, ma fa dolere il capo e imbnaca, l'acerbo fa
ne mangia troppo o la gli fa dolere il corpo o lo ristucca o lo
, / e perché serva non deggia dolere, / né con rimproccio porga suo valore
pena, / di tal cagion più deggio dolere, / poi veggio e sento che
: o grato apollo mio, non ti dolere, / qual fusti sempre a me
davanzati, xlix-23: or non degg'io dolere, / ché bene aver -talora altrui
tanto che costantino, di che sempre dolere si debbe la bella italia...
dolere chi s'ha a dolere. boccaccio,
dolere chi s'ha a dolere. boccaccio, vii-147: già stanco
: a ogni uomo da firenze de'dolere quando uno mercatante rompe, perché la
. savonarola, 1-78: la rucula fa dolere il capo, quando è manzata per
: così gli eletti non si possono dolere del minante mondo. carducci, iii-18-315:
di saccardi ghibellini / non hanno da dolere. 2. agg. avido
292: chi aggiunge sapere, aggiunge dolere. ibidem, 293: per troppo sapere
. s. v.]: quel dolere in pelle che cagionano le materie corrosive
, v-3-3-1: le risa grandi fanno dolere lo stomaco, laonde non solamente per
che mi ha intronata la testa e fattamela dolere, e inrauchitomi tanto che mi fa
andava da scherzo, si comincia a dolere, facendo i maggior sagramenti del mondo.
filicaia, 2-2-313: diceva di sentirsi dolere una spalla mediante lo scuotimento della carrozza
(per la coniug.: cfr. dolere). ant. non dolere più
. dolere). ant. non dolere più, cessare di fare male.
con valore privativo-detrat- tivo, e da dolere (v.). sdolire (
pompeio la sconfìcta, li cominciò a dolere ed avere pietà de quelli de cesar,
; / la non potenza / mi fa dolere in coraio. -criterio, principio
94): ne lonono giorno, sentendone dolere quasi intollerabilmente, ame giunse uno penserò lo
dicendo... che si ha da dolere di voi... perché voi
in sua vece un'altra v: dolere, dorrò; volere, vorrò.
/ per por rimedio al vostro gran dolere / e trarvi delle man di tal tiranno
/ veggendola tardare, / ma radoppia dolere / in gran manenconia. -calmarsi
comandamenti de'suoi maggiori altrui si potesse dolere, a me non picciola cagione di querelarmi
, 5-iii-137: ho veduto quanto mi debbe dolere che il caso e la fortuna abbia
: chi non aveva ufizi non si poteva dolere di persona se non della sortta cativa
di milano. 18. dolere gravemente. pavese, i-45: ho
spargere t suo seme e t mio dolere. sercambi, 2-i-194: roza, che
dirò. tutto quello di cui ci possiamo dolere della signora geltruda si è ch'ella
voce. -con uso enfatico: dolere intensamente, in modo insopportabile.
, xiv-2-170: sa ella che mi voglio dolere molto di quel maladetto epigrafe posto là
/ lo temere e lo sperare, -el dolere e 'l gaudiate. / queste quattro
a'piedi tuoi, perché mi lece / dolere e lamentar da ciascun canto.
per la qual cosa io mi cominciai a dolere, e loro mi squadernarono addosso il
le castagne] abondantemente ne'cibi fanno dolere la testa, generano ventosità, stitticcano il
e solo. 22. dolere in modo straziante (una ferita, per
quel ragazzo! con quello strigolo fa dolere il capo. = cfr. strillo
aguzzo gli occhi / fino a farli dolere, / non ne afferro alcun tratto
stringe pena / di tal cagione più deggio dolere. g. cavalcanti, i-xxxv-18:
che strizzano il naso. -far dolere i piedi (le scarpe strette).
che... nessuno si dovrebbe dolere di morire. leonardo, 7-i-63: della
, della quale io non so di potermi dolere punto, nè poco, ma bensì
tare. foscolo, xiv-287: mi sentivo dolere iersera tutte le ossa, e
d'un solo principe, se si deve dolere d'esser caduta in servitù
amico dole, degno è co. llui dolere, non già di ciò che dole,
che i suoi uberosi, fare sanza utilità dolere altrui de'beni del prossimo, e
uomo di dio giovanni portava non piccolo dolere. massaia, i-20: l'uomo di
, / e perché serva non deggia dolere, / né con rimproccio porga suo
pregate, or ch'è tempo da dolere, / che reduca mia vita a lidertade
ma poi mi toma, punge e fa dolere / la sovraismisuransa / di que'c'
elli parla, così li comincia a dolere il capo. piccolomini, 10-121: s'
per la coniug.: cfr. dolere). lamentarsi, lagnarsi. tozzi
padrone. = comp. di male1e dolere. maledettismo, sm. atteggiamento