io sento ogni membro accordare / e doler forte perch'i'non ho 'l core.
ahi lasso! or è stagion de doler tanto / a ciascun om che ben ama
chiaro vuol', vedera'che del baratto / doler si può vie più che rallegrare.
è concesso, / e ch'a doler poi m'abbia di me stesso. guicciardini
i bagnatori / non s'abbiano a doler d'acqua mal pura. =
strugge. machiavelli, 1080: né doler mi poss'io / di voi ma di
or mira s'hone / ragion che doler dia, / ch'a la tua segnoria
ahi lasso! or è stagion de doler tanto / a ciascun om che ben
or mira s'hone / ragion che doler dia. paolo da certaldo, 373:
e sconsolato, / e tornami a doler di mia sventura. carducci, 102:
anzi volare il tempo, / e doler mi vorrei, né so di cui.
sosten la mia follia, / poi de doler cagione / mi dà, s'io
. idem, xxvii-7: vergognar troppo e doler, lasso, deggio, / poi
eterno dura / ne'spirti che a doler tutti son vèrsi; / dal ciel la
devitalizzata come il dente che non può doler più. 2. figur.
se la natura si possa più giustamente doler dell'arte che l'arte della natura,
facendo voi, solo potrete vi / doler de'fatti vostri. p. fortini,
. idem, xxvii-7: vergognar troppo e doler, lasso, deggio, / poi
mio dispetto; / che d'altro sì doler non mi potrei. allegri, n
del mio lamentare, / che fa doler ogn'altro chi l'ascolta.
, 24-151: detto l'ho perché doler ti debbia! bonichi, 13: ma
: non sai com'egli al tuo doler si dogli, / come compianga al pianto
gli occhi e ampliar la gola e doler gli emuntori del cerebro. bronzino,
la mia follia; / poi de doler cagione / mi da', s'io n'
ruggier perduto ella si sente / via più doler che d'altra cosa aversa: /
antiqui amori, / parlar, anzi doler con voi mi giova. bandello, ii-1179
gli occhi e ampliar la gola e doler gli emuntori del cerebro e le parti interiori
petrarca, 11-1-14: non mi debb'io doler s'altri mi vinse / giovene,
serafino aquilano, 158: non te doler che me lassi qui indrieto, / ché
guittone, xxvii-9: vergognar troppo e doler, lasso, deggio, / poi
fìgur. boccaccio, vii-176: tu doler ti doveresti ancora, / che fortuna
/ insensata mia voglia! i ché doler mi convene, / e sazo bene /
gli occhi e ampliar la gola e doler gli emuntori del cerebro e le parti interiori
. borghini, 2-8: non si potrà doler giustamente... se..
guittone, xxvii-7: vergognar troppo e doler, lasso, deggio, / poi
ne la prima observi / quel lamentar e doler che ti pare. petrarca, 157-6
d'ambra, 4-72: non possomi / doler affatto; che ho in mal tal
serafino aquilano, 158: non te doler che me lassi qui in- drieto /
lasso! or è stagion di doler tanto / a ciascun om che ben ama
addosso una constipazione che ieri mi facea doler tutte le ossa e non mi lasciava libero
materna ch'io m'ho più tosto da doler del bene intendere le cose che del
molto da que'mali / che fan doler i piè più quanto verna.
, / fiorenza, ohimè! quanto doler ti dei, / che da trionfi
: ma in questa parte ci possiamo doler solamente che egli sia mancato al nostro desiderio
tanto valore, / non m'arei da doler de la mia sorte, / ma
6-33 (i-164): gli fece sì doler la schiena / e per tutto sentir
ed altero / e non guarde al doler con ladre mocti / de chi per robar
nela prima observi / quel lamentar e doler che ti pare. / poi più none
del padrone, che pure ci faceva doler la fronte a leggere su per gli
. bembo, 12-63: non ti doler della fortuna ria, / che del
venuta, / la qual mi fa doler e pianger forte. dante, xlviii-2:
del padrone, che pure ci faceva doler la fronte a leggere su per gli
amatrice di voi. petrarca, vi-1-11: doler mi vorrei, né so di cui
mille torti a are'mi grandemente a doler di lui. zannoni, 5-7:
la prima observi / quel lamentar e doler che ti pare. boccaccio, dee.
, signor gentile, / e tu doler ti doveresti ancora, / che fortuna
avviluppi seco punto, / ti fa doler la testa a mano a mano.
che m'è concesso / e ch'a doler poi m'abbia di me stesso.
visconti, i-5-42: né ti diè sì doler s'io me segrego / da te
. baldi, i-139: non ti doler, milon, tanto valea / l'or
cor venuta, / lo qual mi fa doler e pianger forte. dante, purg
di ciò paura? m'ho a doler fors'io / del trovar due pinconi in
levata a'turchi ogni occasione di potersi doler di alcuna cosa, e specialmente di
e sconsolato, / e tornami a doler di mia sventura. di giacomo, i-486
amante, / dirò quel ch'a doler ne sforza e 'nvita. ceresa,
non poss'io / ne mi deggio doler ai quel legame, / ché dolce la
codice isoldiano, xxxix-ii-250: non te doler, ché lege è de natura / de
cecchi, 24-9: se vi volete pur doler, doletevi / di voi stesso,
desiderio. bronzino, i-95: già doler non deviam che senza esem) io
or mira s'hone / ragion che doler dia, / ch'a la tua segnoria
, 2-8: io non mi sento doler la gamba, che sempre mi s'enfia
disio, sovente / meco si venne a doler diporto. petrarca, 353-7: vago
visconti, i-5-42: né ti die sì doler s'io me segrego / date, cercando
dolse via più che non parea potesse doler la morte d'un semplice servente.
non t'e dato, / non ti doler se 'l tuo disir si sfranca!
e sconsolato, / e tornami a doler di mia sventura. d'annunzio,
e de nullo ben gaudere e non doler d'avversitate. chiaro davanzati, 35-6:
acerbo e sconsolato, / e tornami a doler di mia sventura. idem, 25-39
. capilupi, 6: per farmi doler con più diletto / spendi in me tutti
de nullo ben gaudere - e non doler d'avversitate. 6. solenne
: ahi lasso, or è stagion de doler tanto / a ciascun om che ben
m'è concesso, / e ch'a doler poi m'abbia di sanctis, 9-218:
oimè! molestia: / fa svenir, doler la testa, / sicché per non lo
[del sambuco], abenché faci doler lo capo, tamen ancora leva lo dolor
, / rivo corrente, che a doler me tiri / tra le ripe deserte e
vide che non è quella, un doler sente / sì smisurato e sì nocivo al
addosso una constipazione che ieri mi facea doler tutte le ossa e non mi lasciava libero
ragionare ascolta; / né molto ti doler, s'unqua ti fura / dovuto premio
/ insensata mia voglia! / ché doler mi convene, / e sazo bene /
b. andreini, 78: non ti doler, mia vita, / troppo quest'
facèi contento ciascun che t'udia / quanto doler si dia / ciascun che verso amor