, 263 (205): al doce mormorar d'un fiumicello / c'aduggia
bel viso / e 'l sole è 'l doce riso. idem, 6-v- 102
sua, che fuor mostrosse / di doce umanità, mi fece sete / di pormi
le cose del preceptore che disce e doce le buone educazioni. = voce
trono. / la prima che novizi / doce schivar li vizi / e la seconda
ignorare le cose del preceptore che disce e doce le buone educazioni. -assol
male al pe- destro / a cui doce l'artefice, se 'l vole / lavorar
/ mi dava l'ozio che a lascivia doce. = voce dotta, lat
sta male al pedestro / a cui doce l'artefice, se 'l vole / lavorar
tenete l'occhio fiso, / mirate il doce viso, / di gesù nostro iddio
/ mi dava l'ozio che a lascivia doce. 4. pensiero, discorso,
socordia de le nostre mente, iudican- doce de le tenebre e d'ogni miseria degni
123-4: quel vago impallidir che 'l doce riso / d'un'amorosa nebbia ricoperse,
insieme 'n nave, / che doce glien'è corsa di mordente; /
/ la prima che 'novizi / doce schivar li vizi / e la seconda
, di utile pubblico. addio, doce amica, e perdonami l'omelia. d'
mi dava l'ozio che a lascivia doce. angioletti, 1-77: l'ozio è
rispettava il consolo, e chiamavolo col doce relativo di padre: così volendo la genitrice
olce egli have, / e bevo la doce aura / che 'l mal di cotanti
anonimo genovese, 1-1-244: per che, doce amigo me, / daive conforto e
anonimo genovese, 1-1-244: per che, doce amigo me, / daive conforto e
sessuale. sercambi, 1-i-346: cazzutoro doce: « qual è quello apetito che
anonimo genovese, 1-1-194: o fiior, doce amor me, / che sozamente se
che prima aveva parlato, assente il doce 'gravite ^ amalato, subiunse che la confederazione