viso e 'l ciglio, / com'io do fuor gli ultimi accenti miei. tasso
perseverare. iacopone, 43-328: eo do regno / a quello che 'n mia
adsrdinàre (tertulliano). a do rezzare, intr. e impers. (
affanno. idem, ii-322: non mi do mai affanno né anco di cose importanti
.. avrebbe potuto dirci: vi do la garanzia contro una potenza estera.
tutto in faccende, e affogo, e do ordine tuttavia. -affogare nelle ricchezze,
. dati, i-398: io mi do a credere che non vi sia alcuno il
i legami d'una primissima conoscenza, e do ventino nodo dell'amicizia. per me
altro arrosto, / e s'io do un colpo al cerchio, uno alla botte
, 24-26: a chi me serve sì do el mal tributo, /
tei consent a fare, / perché do anime in quel fa pecare / e da
(9-2): d'agosto sì vi do trenta castella / in una valle d'
(10-1): di settembre vi do gioielli alquanti: / agor'e fusa,
, ii-63: il giorno in cui do principio alle mie lezioni, soglio sempre
un mal porto, / si be'i do magnare, me fa calciare, /
tommaseo, 1-198: gli do del pane ammollato: non ne vuole
in italiano. l'altra metà gli do ampia permissione di scriverla in francese. parini
. bar etti, i-281: le do notizia che sto lavorando alcune altre bagatelle
/ mordennome valde, che non ne do posa. savonarola, iii-70: vediamo che
. eseguiva con molta anima la sonata in do diesis minore di ludovico beethoven.
ad ora con la mia benedizione ti do la parola, che tu ne facci
, e poi chiudo la bottega letteraria e do un eterno addio allo studio. idem
. àvx£8ooi <; (da àvxtstscufu 4 do in cambio '). antidotàrio,
un bicchier d'acqua s'io non lo do io, e chi può più di
) \ j. a (v
non c'è bisogno di gridare. do un'occhiata a un apparecchio. sinisgalli
giata. pirandello, 5-86: gli do questa soddisfazione, di rimanere appiattata
obbligo di questo consiglio ch'io ti do, che se io t'avessi lasciato l'
resta alquanto spazio di carta vuoto, mi do l'ardire di trascriverle qui due sonettuzzi
son pe'liti e golfi / gli do co'suoi armamenti e cogli schiavi. caro
restano molti; pure non me ne do pensiero, perché i miei fratelli anch'essi
iacopone, 43-384: autoritate sì do copiosa / al preite, che lo
a sdegno avrei, / io non ti do, né tal da me l'aspetti.
mal porto, / si be'i do magnare, me fa calciare, / de
pucci, ix-384: io non me ne do già maraviglia / se così tosto di
pesce. instruzione a'cancellieri, 1-68: do vranno tutti e'cancellieri.
questa o quella, ch'io non ne do cura; / l'altre soletto,
mia infanzia sino all'età senile, vi do la intera, vera e autentica commedia
autorello che lavoro per vivere e se do addosso alla canaglia, la canaglia mi
. iacopone, 43-381: autoritate sì do copiosa / al preite, che lo
e di sussistenza; avvengadio che io mi do a credere che fra un globo mondano
. noi con solfici ta considerazione do verno in tutto levare dall'avviamento del
danari non ne vorrebbe; e così gli do una cosa che non pare un dono
acqua e in olio d'oliva, è do tato di proprietà antisettiche (
, non mi so trattenere e ci do dentro ». « tutti così i bacchettoni
6-10): di maggio sì vi do molti cavagli, /... /
(10-6): di settembre vi do diletti tanti:... /.
(10-6): di settembre vi do diletti tanti: /... bolz'
iv-90: terminata la presente guerra, vi do parola da cavaliere di rinunziar la bandiera
, 2-157: attraverso il vuoto baraccone della do baraccuzze. gana
91-7: a cotal gente i'sì do tosto mano, / ché vita di nessun
fiore, 87-6: e sì ti do per buon cominciamento / che re de'
barbiturismo, sm. medie. intossicazione do vuta all'abuso di barbiturici
discorsi. fagiuoli, 3-1-385: ma vi do un avviso, / che bisogna durar
mal porto, / si be'i do magnare, me fa calciare, / de
in questo mondo, e prima o poi do vranno pentirsene amaramente. deledda
è di bisogno questi grandi beneficii? niuno do verrebbe volere se non tanto quanto regolatamente
fiacco. menzini, 5-2: ma do la biada al buon destrier pegaso.
sf. bot. malattia del riso (do vuta al fungo piricularia oryzae
: terminata la presente guerra, vi do parola di cavaliere di rinunziar la bandiera
boriili, 6-11: la botta che do contro la lastra di zinco che fascia
. pananti, i-29: e s'io do un colpo al cerchio, uno alla
e perfino con affettuosissima riverenza me le do e dono, mio bravissimo e amabile signor
vorrà prendersi per l'incommodo che le do maggior briga di quella che richiede l'
, dunque, siete signori? » mi do mandò la lisa intanto che
, 24-25: a chi me serve sì do el mal tributo, / corno è
medico]; se lo trovi, ti do un ducato di buona mano. d'
tengo buono in mano, e vi do la cosa per fatta. caro, 15-ii-31
. redi, 16-v-55: nelle mie risposte do del buono per la pace. r
germanici e anglo-sassoni) della nota * do '. 8. stor. presso
mal porto, / si be'i do magnare, me fa calciare, / de
sì è vero: ma se non do il lasso all'immaginazione ora che è calda
quando una costituzione non riesce, io do sempre torto al legislatore; come appunto
quando non calza bene una scarpa, do torto al calzolaio. collodi, 322:
quando una costituzione non riesce, io do sempre torto al legislatore; come appunto
, quando non calza bene una scarpa, do torto al calzolaio. foscolo, xv-173
lione a tommaso sertini, e io do a voi una brevissima mia lettera diritta
così. magalotti, v-105: mi do ad intendere... di dimostrarvi che
17-4): e 'l martel li do un nuovo mondo; / udir sonar trombetti
e campane a martello dicer « don do ». m. villani, 3-239:
17-4): e 'l martedì li do un nòvo mondo: / udir sonar trombetti
e campane a martello dicer « dòn do ». giusti, v-231: gli austriaci
: zetani, cammuccà, / rasce, do bletti alla napolitana.
; agli altri ogni cosa io la do vinta alla prima. mi contentai dunque
5-57: i'son sempre quel che do al cane. lippi, 10-49:
le voci rose dai gargarismi intonavano dei do di stomaco, e dei rerererere che
le vesti allegre, / e cangian le do rate in gonne negre.
che tessete faria d'oro / e le do spuole d'un sottil lavoro / d'
, ii-462: s'io ti do un fiorin di sette lire, come la
certo s'ha udire / ch'io do la volta al canto, e i bracchi
passate fatiche. battista, i-421: do le fiamme alla state, al verno
. fiore, 87-7: e sì ti do per buon comin- ciamento / che re
. il criterio di severità nell'accettare le do mande è indispensabile.
regime delle corporazioni d'arti e mestieri, do veva presentare l'operaio,
esser capponat'io, s'io non ti do la gallina e la pentola con un
tauro, in ariete o in capricorno, do a la cagione di ciò titolo di
vero (come abbiamo universalmente pruovato tutte do verlo avere), diciamo
carcere cieco, cioè de lo inferno, do v'è sempre cechità e ignoranzia.
sì è vero: ma se non do il lasso all'immaginazione ora che è calda
(10-3): di settembre vi do diletti tanti: / falconi, astori,
madre; -ma l'oro non lo do, non lo do! 4
oro non lo do, non lo do! 4. carta da gioco
si debba dire, / in quanto do risposta provocata: / ma perché in
a poco che io non ti do tale in su la testa, che il
, qual io mi sia, mi do a credere e non senza ragione che la
non farvi ogni volta un catalogo, vi do complimento per sempre che mi raccomandiate a
i-257: leggi e riti d'astrea né do né prendo, / nel causidico fòro
6-1): di maggio sì vi do molti cavagli, / e tutti quanti siano
persone da condannare: persone ve ne do; a voi tocca a cavarne quel
c. dati, i-398: io mi do a credere che non vi sia alcuno
le tazze / l'ultima volta. cenerem do pulitura di un oggetto fatta
dio. ma sai perché? perché non do loro da mangiare. -sdrucire
non dir poi, ceteron, ch'i'do la soia. 3. e ceteróne
spa tacte lo menaro / al loco do devia morire: / a tremore tucte
in mezzo de'castagni / villa del do uro, / che in faccia il grande
vettura sull'orlo del precipizio, gli 'do una chiamata 'alla parte opposta per
9-4): d'agosto sì vi do trenta castella / in una valle d'alpe
la chitarra, vi-n-190: di settembre vi do gioielli alquanti: / agor'e
a un vento che pelava, ma le do la mia parola che feci tutto volentieri
gaglioffo! iacomello, / io ti do in custodia questo ciancivendolo. / mettigli un
? baretti, 2-32: non ti do però licenza di leggere alcuno de'suoi
sul meriggio preme. paolo da certa! do, 371: dice boezio che quella
o cavezo de drapo... vene do o mandò ad algundi di membri
i cinghioni [della trebbiatrice], do un'occhiata alla grangia e gli dico
? il companatico? tieni, ti do una cipolla. e svelto, mi raccomando
. mus. ant. do della chiave di violino sotto i righi.
, in re; grande clarinetto: in do, in si bemolle, che è
quarta più basso del solito clarinetto in do; per comodità del suonatore è alquanto incurvato
. cennini, 43: e sì mi do a intendere, che questo colore sia
pananti, i-245: a un'altra casa do tre colpi forti. / niun risponde
che dai colpi di scena, mi do briga prima di tutto di avere da pregiato
dite liberamente... perché io vi do libertà di dare un colpo a vostro
226: se 'l fai, ti do la fede mia per arra, / di
viene argillano. galileo, 101: mi do ad intendere che 'l trattar seco come
io, per dir la verità, do un parere interessato, perché verrei ad
si sfoghi con me, che le do licenza. alfieri, i-131: il degnissimo
della qual composizione mistura e componimento vi do licenza che ne facciate quelle boc- conate
figur. redi, 16-vii-17: le do mille saporitissimi baci in quei bei gotoni
; agli altri ogni cosa io la do vinta alla prima. 2.
il purificarsi nel labe- rinto: io do al laberinto il condurla per le strettezze dei
scuso del rendere prove, e mi do per confesso. giusti, v-196:
non mi abbia per importuno se le do sì fatte brighe, poiché non ho costì
importante. marino, i-138: se le do soverchie brighe, accusi la mia indiscrezione
divisi. guglielmini, 7: mi do a riflettere non ricercarsi veruna determinata figura
pass, di un verbo congettare non altrimenti do cumentato, formato su congetto
. ma sai perché? perché non do loro da mangiare. ebbene, sta'zitto
iacopone, 43-336: ed eo li do lo mio corpo awe- nante, /
che dipende dal consentimento altrui è un do ut des, in cui non bisogna
mio amante, / tutto mi ti do io. -lo spirito santo.
2. chiave di contralto: chiave di do sulla terza linea del rigo.
., 24: semo tenuti e do verno... con occhio di profondo
a bersagliare l'ostinato velivolo austriaco. do all'ufficiale alcune istruzioni per la copritura
vogliamo dir distanza, fuor dell'orbe lunare do vesse tal parte d'etere
g. averani, 1-3-52: mi do a credere, che marziale per avventura ad
(6-5): di maggio sì vi do molti cavagli, / e tutti quanti
e se le misure tornano, vi do licenza che lo copiate. algarotti,
. iacopone, 43-381: autoritate ri do copiosa / al preite, che lo
. d'annunzio, v-2-834: do all'ufficiale alcune istruzioni per la copritura dei
prato, v-127-34: a voi mi do, donna mia; / vostro sono,
tu hai corno, del vino ti do io volentieri. poliziano, orfeo, 379
la toccherà. prati, 11-66: vi do brando, corona e bandiera; /
bontà. sassetti, 275: io gliene do [certe perle] a fine che
dell'esecutore. montale, 3-71: do do do do ribattuti come gong, poi
esecutore. montale, 3-71: do do do do ribattuti come gong, poi
. montale, 3-71: do do do do ribattuti come gong, poi un
montale, 3-71: do do do do ribattuti come gong, poi un ginepraio
iuda! bibbiena, xxi-1-70: -di tutto do causa a pagnia del corpo franco
(6-3): di maggio sì vi do molti cavagli, / e tutti quanti
invece di ringraziare il cielo che gli do da lavorare in tempo di crisi »
/ confòrtate, combatte, ch'eo do regno / a quello che 'n mia schiera
con- fòrtate, combatte, ch'eo do regno / a quello che 'n mia
vuoi fare il componimento, io ti do due palle da giuocare; e me le
tuo confine / il culto dilatare al do macone, / più sicure la fede
? sì è vero: ma se non do il lasso all'imma ginazione
di vizi ricco e di virtù, do lode / alla ragion, ma corro ove
ma del miglior cuore del mondo vi do la mano. monti, i-336: ho
: se vuoi meco a la caccia / do man, clori, venir, /
o caverò de drapo... vene do o mandò ad algundi di membri de
(5-9): per danzatori vi do vegli armini; / una campana la qual
che dapprima io diedi; / e il do per la battaglia: ella fia quale
di me vendicato. sacchetti, 48-115: do, sventurato! che dio ti dia
signoria illustrissima la mano, e le do le buone feste. segneri, i-489:
pucci, ix-384: io non me ne do già maraviglia / se così tosto di
tolo giurare di tacere, gli do a credere che per via di malie
quando la loro conversazione mi manca, mi do a leggere alcun bel libro. firenzuola
, 7-97: appena dentro, mi do a guardare con la curiosità che ha ognuno
: qual io mi sia, mi do lieta e umile / al suo voler benigno
io nulla dissimulo; io non mi do per altra di quello, che sono.
. anguillara, 9-123: et io do fuora il mio figliuol alcide. -dare
. g. gozzi, i-16-219: ti do in dono quella schiava che fu iersera
: rido, salto, festeggio, e do nel pazzo. milizia, iii-347:
fare una cosa, e al primo do nel bargello. g. m. cecchi
tommaseo, 3-i-15: io non mi do per inteso della mezza ritrattazione che gli
se io non sapessi altro. -glielo do, te lo do io...
altro. -glielo do, te lo do io...: modo ironico e
. tecchi, 2-60: -te lo do io il piede, va...
la lanzeta la feria, / e tute do le braze li àno a salasare;
non è grazia; come se io do al lavoratore il prezzo, non gli
richiamore. testi fiorentini, 241: sì do piena e libera podestà a'sopradetti fidecomissarii
: tu di'pur moccicon, ch'i'do di rado: / guarda s'a
all'udire una decision tale, non si do vrebbe egli credere che l'
pecca o non pecca? io non lo do deciso, / ben so che bindo
: dubito che dalla risposta che le do non resti defraudato del concetto fatto di me
4-3): di marzo sì vi do una peschiera / d'anguille, trote,
volta deriv. dal lat. dominium * do minio '(sull'agg
4-3): di marzo sì vi do una peschiera / d'anguille, trote,
: io depongo la dittatura, e do questa autorità a chi la vuole. guicciardini
, 3-41: or vedi, io ti do la mia figliuola in diposito: non
non vendo il fumo. / ma do la biada al buon destrier pegaso,
per la prima volta nella vita mi do dei consigli di contegno, cioè ho teoricamente
18-146: io rubo sempre ciò ch'io do d'intoppo. ariosto, 16-79:
fortini, iii-97: forse se io le do qualche segniale che abbi del vero,
io non son capaccio, / e do dell'oprar mio conto minuto. /
che la nota è stata diesata (do diesis, fa diesis, ecc.)
che dagli editori. sbarbaro, 1-93: do ragione in cuore all'amico; e
perfecta. in ogniuno uso, dilargo e do la mia provi- denzia; ma in
da siena, 133: alcuna volta do dilecto d'una allegrezza mentale; alcuna
(10-1): di settembre vi do diletti tanti: / falconi, astori,
(2105): la risposta vi do io insino ad ora, disse ella,
e campane a martello dicer « don do ». leggenda di lazzaro, marta
per tanto, figliuoli miei, vi do questo per consiglio e per ricordo, che
ponte. magalotti, 1-214: gli do udienza passeggiando nella dirittura di due cancelli
, disse l'armato. « io do il documento del battaglione, loro segnano
. tasso, v-122: non vi do aviso di alcune disaventure a venutemi,
/ che ci va, che s'io do di piglio a l'arco / che ti
suoi discepoli: « la pace mia do a voi: la pace mia lascio a
, ii-63: il giorno in cui do principio alle mie lezioni, soglio sempre
, 1-239: cosi potemo dire di santo do menico: ecco dunque che
disfatti! praiolini, 9-366: vi do tempo due minuti per sgomberare la piazza.
c. dati, 4-37: io le do continue brighe, e vorrei poter servir
isolata il disegno in abbozzo ch'io do di quella dama. leopardi, v-696
ampia lor prova / col ferro io do che traditor vie meno / son,
non s'è avuto. non vi do già per disperato l'averlo, quando
iii- 1-933: popolo giusto, ti do / nelle mani di mila di codra
alfieri, v-1-901: il marito / glielo do cotto, straspol- pato, e tale
sua fantesca mandò sul solaro / con do bazili d'aqua a tal disvaro.
nel bargello. galileo, 1-2-340: li do parola di non mi separare pure un
. però io depongo la dittatura, e do questa autorità a chi la vuole di
. rinaldo degli albizzi, ii-152: do! come credete voi che il papa
chi con alta smiagolando, pareano quelli do la sol fa, mi, rene.
armoniche con quest'ordine: sol, do, mi, fa, la, re
fatto musico, / altro che 'l do, re, mi. / tra 'l
in corte ogn'uno attende; / do, re, mi, fa, so
so, fa, mi, re, do, canta chi scende. moneti,
. moneti, 166: col do, re, mi, fa, sol
sol, fa, mi, re, do; / ed io sto colle muse
per tu. montale, 3-71: 4 do do do do 'ribattuti come gong
. montale, 3-71: 4 do do do do 'ribattuti come gong, poi
montale, 3-71: 4 do do do do 'ribattuti come gong, poi un
, 3-71: 4 do do do do 'ribattuti come gong, poi un ginepraio
generale, e una risoluzione sul 4 do 'di centro, di effetto irresistibile.
, 22: i timpani entrano con un do ribattuto in contrattempo, più che pianissimo
, più che pianissimo. -scala di do maggiore: quella che ha il do
di do maggiore: quella che ha il do naturale come tonica e i semitoni che
scala di la minore). -scala di do minore: quella che ha il do
do minore: quella che ha il do naturale come tonica, ma i semitoni
forse che l'incanto degli accordi di do maggiore e di do minore era più spiegabile
degli accordi di do maggiore e di do minore era più spiegabile dell'incanto della
non credere nell'eucaristia? — do di petto: il più acuto che possa
pastosi, le grasse espettorazioni, il do di petto che si prova sottovoce, turandosi
: il 'cantico'cavallottiano si chiude col do di petto del chierico liberato: 4 vo
italiana è diventata intemazionale: ingl. do (nel 1754), fr-do (
... che il luoco delle sessioni do vesse esser dobbato di panni
documentàrio, agg. che ha carattere di do cumento; che ha fondamento
il concilio aristocratico degli stati italiani sotto il do gato (mi si conceda
fr. dogre. dòh (do), inter. ant. a esprimere
?. andrò a casa sua: ma do per lo ben di me, eccolo
. cecchi, 17-96: io quando i'do un consiglio, torrei dieci scudi se
e indulgente. giamboni, 144: do verno pensare, quando riprendiamo altrui,
are), intr. [dolicchio e do lìccico). dolere un
. dolioli, dal lat. class, do liólum, dimin. di
. tardo dolóròsus (da dolor -óris * do lore ').
se tu confiderai in me, io ti do questa cosa fatta innanzi che sia domani
sarebbe toccata. pavese, 1-107: gli do il libretto e gli dico che mi
, 200: quando arrivò al fortissimo do bemol che ritarda sul si bemol della
presto / la corba gioè a tuto so do minare. foscolo, 1-70
alcuna di quello che li viene lasciato o do nato, poiché ne ricevono
al tutto sia di lui e d'altrui do. bembo, i-io7: io non
doni ac- tionem, et dotem quasi do item. praecedente enim in nuptiis donatione
/ e campane a martello dicer « don do ». anonimo, ix-522: -su
. dónum, dal verbo dò 1 io do '. cfr. isidoro, 7-3-15
, da 8l8oì per 818 (ùih 'do '; cfr. fr. dose (
stessa radice del verbo dó 1 io do '. dòtta, sf. disus
= deriv. dall'ant. fr. do [u] te 'dubbio '(
a guardare le stelle che luccicavano più del do 177: 'dovere'e più
il miglior posto a tàvola, al do > izioso una turibulatura continua, turibulatura poi
, 104: parecla una anghestera con do gotti / per missier e per pier vidotti
dei tempi. fogazzaro, 1-31: do qualche ora al diritto] romano e
el signore a questo satan, io ti do potestà sopra tutte le cose di iob
e se gente rozza e grossa ti do a governare più tosto che terra fatta con
steso una melodia edulcorata sul preludio in do maggiore del clavicembalo ben temperato. gramsci
, 1-iv-37: l'altra città (le do questo nome per la sua grandezza,
effetto io non peccai, / io do però materia ch'ognun dica, /
gr. £xeyo <; 4 canto di do lore; elegia; componimento
poche che non ricordava, dieci e dieci do mande e risposte: abili
l'è fatto: / una e do e tre / e quest'altra per me
lacrimati / occhi materni. ennèo do, sm. tecn. tubo termoelettronico
ne sono investiti volgono ai principi l'ossequio do fa liquefacendo una delle vocali
si die tenere come erronio; e do per consiglio a colui che l'ha,
essacerbato). aggravato, inasprito un (do lore, una passione,
collodi, 431: -io non mi do per vinto così alla prima, -disse il
mio volere me vi obbligo, prometto e do la fede mia, da qual povero
, 9-1-186: per esperimentatóre sì che mi do vanto d'esser buono quanto alcun altro
pastosi, le grasse espettorazioni, il do di petto che si prova sottovoce, turandosi
essortatorie, dissuasorie, invettive, espurgative, do mestiche. espurgato
g. gozzi, 3-5-307: lo do a te nelle mani; pensa che la
) vendo, vuol dir 4 venga e do '; le cose in vendita si
segno ', deriv. da eùoxoxéco 'do nel segno, congetturo, indovino '
savinio, 2-30: il commendatore visanio si do magalotti, 16-408: tra
. quarto grado della scala diatonica di do maggiore (e venne in uso durante
chi con alta smiagolando, pareano quelli do la sol fa, mi, rene.
, solle. moneti, 116: col do, re, mi, fa, sol
l'armonia. saccenti, 1-2-183: do, re, mi, fa, sol
, fa, mi, re, do. n. degli albizzi, 116:
le opere d'arte; io vi do facoltà d'imitare, di togliere di qua
acqua /... / - ti do io stoppa e pece /...
sette falle /... / -ti do sette tomesi / passami con le spalle
eo mi parto e tragone volere / e do glio de lo tempo trapassato
sporgere denunzia. se volete farlo, vi do la cambiale con la firma falsificata.
. aretino, ii-254: io vi do licenzia, quando vi piaccia, che
niente mamma, i denari che ti do, sono io che li guadagno e tabacco
prima volta, mi pare, che ti do un consiglio: fanne prò.
per quos dies ne fas fari pretorem: do, dico, addico »;
stata figliuola. bibbiena, xxi-1-134: ti do la fede mia, fannio, ch'
del secondo esacordo duro'(corrispondente al do). fegatàccio, sm.
d'un rosso fulgido. mi accontentai di do mandargli se aveva disinfettato la
, i quali surgono da ogni parte. do mendichi [plinio], 18-22:
signoria illustrissima la mano, e le do le buone feste. leopardi, iii-613:
di quest'anno. moravia, viii-75: do vunque erano inchiodate fotografie di
: bruco / ch'io non vi do un fistuco / s'egli scherza. s
rispose, interrompendolo arrogantemente: -se vi do retta, che mi lasciate quando morite
». mi frugo in tasca e glieli do. soggiunse, serio: « ed
-datemi dieci zecchini, e ve li do. -ne vagliono più di trenta.
... io lo pago, gli do il salario, lascio di pagare ogni
dice: « ma questo che ti do, è il cane bianco ».
macinghi strozzi, 31 (77): do ordine di fare el panno, e
denunzia. se volete farlo, vi do la cambiale con la firma falsificata. moravia
per il firmamento, / e non ti do mai pace. calvino, 2-142:
pea, 7-97: appena dentro, mi do a guardare con la curiosità che ha
che voglion dir quelle parole, / sì do ad altre novelle di bocca. niccolò
alle note successive della scala temperata dal do di terza a quello di sesta ottava
anonimo, ix-426: per consiglio ti do di passa passa / voltar mantello a
lume in forma di rivera / fulvi do di fulgori, intra due rive / dipinte
di qui, venga a casa e le do una formaggina. = dimin. di
serva sorte, / ch'io te ne do il poter, come sempre hai.
fine che tu te ne ricordi, ti do queste bastonate »; e lasciollo bene
savinio, 200: quando arrivò al fortissimo do bemol che ritarda sul si bemol della
soldati, i-210: la forza gliela do io [alla tranvia], per l'
m'hai ben fracido; io te la do per vinta. giannotti, 2-2-221:
. -caro sior padron, semo qua tutti do per l'istessa causa. monti,
franchino. de pisis, 47: do due franchini per il gelato / a un
nemico. pascoli, i-782: do un esempio di questo lavorìo dei rapsodi
e frequentato, ch'io per avventura do nel troppo. e. cecchi
, e non iscocco, / e non do dentro alla pietra focaia. / non
p. fortini, iii-136: ti do piena et ampia licenzia che tu l'ami
abundanzia. ariosto, 34-31: gli do speranza di farlo anco degno /
: è trastullo / ch'io non vi do un frullo, / perch'e'ciangola
fumo. saccenti, 1-2-191: gli do del fumo col cappello in mano.
man mesta divide, / et io do fuora il mio figliuol alcide.
nel predetto libro recensito, né mi do la fatica di mettere chiaro questo particolare
(10-2): di settembre vi do goielli alquanti: / agor'e fusa,
vecchio fusto: deciditi prima che ti do fuoco. 13. persona sciocca
gagliardo1 (ant. e dial. gallar do, gaiardo), agg. (
, 227: da dover, da do vero: ed è la madre / di
. gioberti, i-m-237: io vi do la mia parola da galantuomo che l'
, gallo, / c'a ciascun ne do matto. anonimo, ix-841: ma
prima nota dell'esacordo naturale (dal do, corrispondente all'antico ut, al
mi accendo, / che pretendo e mi do vanto / gareggiar con febo istesso.
le garide e feriti molti marinai e morti do. d'annunzio, v-3-37: una
fare amiduni per xii persone, tuoi do libre de gulosa, melissa.
. gasteralgìa), sf. medie. do tramater [s. v
, io, quanto è a me, do la preminenza al gatto, e non
1-iii-44: è bisognato, / che lampanti do scudi al sere snoccioli, / che
il giorno / a un sudicio lacchè do qualche impaccio. genovesi, 3-86:
è quello che fornisce nella sillaba « do », del quale si servono molto più
meno del dimostrativo col giungervi n e do. buommattei, 92: finalmente che il
: gesta / col canto mio morale do vigore / ad ogni creatura di qual
10-3): di settembre vi do diletti tanti: / falconi, astori,
. cattaneo, i-389: se io gliele do nelle mani, non ne succede alcun
sanudo, xv-89: è stà preso do iotoni, veronesi, i quali erano compagni
, sf. mobile di varia foggia, do tato di bracci e talora
tu de di verace pietade, che noi do verno avere comunemente che ha due offici
giovialòzzo. redi, 16-vii-16: le do mille saporitissimi baci in quei bei gotoni
esaminandola, / io son quel che do fuoco alla girandola. -prendere fuoco
-non sare'prima volta / ch'i'do lo giravolta / a questo cervellone.
io, quanto è a me, do la preminenza al gatto, e non saprei
di pecora / dove oggi hai dormito ti do. de roberto, 385: comprata
gioca così alle prossime elezioni, non do un centesimo né de'liberali, né dei
verbale di 8l8 (ù [ii 'do 'con allusione al fatto che era
questa galie vechie bisogna se li mandi do gomene per cadauna, do palumbere, do
se li mandi do gomene per cadauna, do palumbere, do gripie, et provese
do gomene per cadauna, do palumbere, do gripie, et provese. ariosto,
). redi, 16-vii-16: le do mille saporitissimi baci in quei bei gotoni
: questa è la gotata ch'io ti do; e voglio che per mio amore
104: parecla una anghestera / con do gotti / per missier e per pier vidotti
: per la padrona non ti do incarichi, la governo da me.
testa. pananti, i-29: s'io do un colpo al cerchio, uno alla
20 grani. capuana, 2-161: vi do cinque grani; non ho altro.
grazia non è grazia; come se io do al lavoratore il prezzo, non gli
lviii-588: de qui comenza aparer zerca a do ore de note in griego levante una
.. [nave] subito andò in do pezi, essendo naufragate tute le robe
calmo, 3-64: ho tre grotoline e do fisolere e una peota grossa.
fracidi d'allora / io non vi do di cento una misura. padula,
: di set tembre vi do diletti tanti: / falconi, astori,
, sm. mus. oboe baritono in do, di sonorità piena e calda,
i-174: scrive ysaac benaram che do spezie se truova de iasmin. la una
. finiguerri, 31: io mi do pacie ch'i'non son pure io
coverte: dipoi combatte con l'asp'do e da quello con tale armadura si
magalotti, 7-166: io non ve lo do per una gran rarità, essendocene molti
integralmente, registrato, protocollato (un do cumento).
(13-9): panni rotti vi do ed imbrillati. = etimo incerto.
per questo a imbronciare se io assolutamente do di nullità, non tanto al sopraddetto
tanto di me, quant'io mi do gl'impacci del rosso a credenza. salvini
temenza, cui con sommo rispetto mi do l'onore di raffermarmi. -frettoloso
, iv-868: no, amico. non do in impazienze. non mi altero;
: a la lira / io li do di roma imperlante. imperiare (emperiare
del conte, che questi insistesse in una do lato in im-) con
, vii-373: le teste loro messeno sopra do lanze, e le andono a impiantar
dio, mi scusi se 10 le do questi impicci. s. maffei, 5-3-133
. caterina de'ricci, 464: non do i doni mia a chi non gli
giov. cavalcanti, 270: io mi do ad intendere che quelle cotante impronte sollecitudini
). magalotti, 20-259: mi do ad intendere, che siccome questa era
(13-10): panni rotti vi do ed imbrillati; / appresso questo, ogni
. c., 8-1-10: non mi do a sonno, ma talora mi vince
. v.]: 'o ci do o c'inciampo '. dice a chi
freddo e buio m'involgono stretto e do il primo inciampicone. idem, i-370:
, sf. tose. ferita profonda e do lorosa. viani,
mazzarino. spallanzani, iii-199: vi do nuova che siete già stato incluso nel
. / e come incocco e come do la tòrta, / sei sempre meco
sento profondamente la sua sventura, e do ragione all'inconsolabilità. = deriv.
; agli altri ogni cosa io la do vinta alla prima. c. bini,
, dice: « ma questo che ti do, è il cane bianco ».
tanto. piglia, tanto io ti do, accioché non pecchi. c. i
fazio, ii-10-23: di lui ti do per certo questo indizio; / ch'avar
3-5: parla infingevolmente e non da do vero. = comp. di
/ ecco desidero che piaccia la cena che do. d'annunzio, v-1-935: se
. raffreddarsi, diventare fred do, perdere calore. ristoro,
lviii-118: sopra la dita nave sono do inzegneri d'il campo, uno missier francesco
83: l'imperturbabilità di sua moglie era do vuta a una accettabile civetteria
e vendita, overo contratto inominato « do ut facias dare ». de luca
egli s'inquieta anche perché io gli do del signore, e qui ha torto più
persone, toi tre tenghe grosse, toi do onze de specie forte e dolze insembremente
suo disegno / è là che insiste * do re la sol sol '. bigiaretti
instato soa santità a voler aspettare li do reverendissimi cardinali che vengono di franza.
nostro. ariosto, 226: ti do la fede mia per arra / di star
in trono. carducci, ii-3-150: do ad intendere chi era il petrarca,
macinghi strozzi, 1-536: i'mi do a 'ntendere che s'egli avessi ristituiti
tutti nudi [i marinai] remigorno do note continue et uno dì e mezo;
cassala furono conforme alla interpretazione ch'io do al- l'art. 40. bernari
furono cacciate via. liburnio, 42: do vereste sapere non altro chiamarsi
da da da dame, mi mi mi do, mi do, mi do do do
dame, mi mi mi do, mi do, mi do do do do..
mi mi do, mi do, mi do do do do... -che
mi do, mi do, mi do do do do... -che vi
do, mi do, mi do do do do... -che vi fanno
, mi do, mi do do do do... -che vi fanno?
è un peccato!). -mi do, mi do do, mi domandano.
peccato!). -mi do, mi do do, mi domandano. casti,
!). -mi do, mi do do, mi domandano. casti, vi-213
sprona a ire, ond'è ch'io do d'intoppo. idem, 9-586: dato
pericolo. ariosto, 19-74: vi do per securtade / ch'io vi sciorrò
intrata a buran di mar, morti do, e molte caxe intrigate, unde lo
zen, procurator, li sia dà le do quarantie. presa. -messo o
fo... posto, per li do savi a terra ferma, in la
. d'azeglio, 1-528: do di mano al cortello grosso di bottega
inverdisco, inverdisci', ant. anche invèr do). divenire verde; assumere tonalità
patitur invidiam ». invi do, agg. (superi, invidìssimo)
riecheggiarono nel perfido avvenire e nell'invi do fato. 4. ant. e
anch'io a lavorare la terra, intanto do una mano: zappo, fo l'
sono sacro e inviolabile ». « ti do l'inviolabile, ti do il podestà
« ti do l'inviolabile, ti do il podestà, » disse cora mollandogli la
xxxvii-28: di sette artellarie trazevano, do si rupe, et una se inzocò,
e di quinta, in cui il do costituisce la nota mediana. -modo gregoriano,
da una scala diatonica che inizia sul do, poi identificata con il moderno modo
: -vecchia, ascolta. ti do quella còscina / piena, ch'è
: nella musica greca, scala di do, derivata dal lidio per trasporto del
. — nella musica cristiana, modo di do. ottimo, i-63: armonia
arcivescovo. d'annunzio, iv-2-1314: do all'ufficiale di guardia alcune istruzioni per
che se dà del psilio è do drame, quando el se mete in l'
porgo a baciare, e la ti do per pegno di fede. manzoni,
. sesto grado della scala diatonica di do, corrispondente attualmente alla frequenza di 440
musica in corte ogn'uno attende, / do, re, mi, fa,
sol, fa, mi, re, do, canta chi scende. fagiuoli,
tu per tu. saccenti, 1-2-183: do, re, mi, fa, sol
sol, fa, mi, re, do. guadagnoli, 1-i-185: guido monaco
guido monaco inventò / le famose * do, re, mi, fa, sol
diatonica, la quale principii con un 'do '. in una scala ascendente dal
che produce il suono fondamentale o * do ', ne fa 3...
reca tre diesis in chiave [fa do sol). -scala di la bemolle maggiore
. giusti, i-40: se non do il lasso all'immaginazione ora che è
questa vita lacrimosa, / a lei mi do: ogni altra cosa ho a sdegno
vi-n-184 (5-1): di aprile vi do vita senza lagna. vita di s
posto parte de elezer 12, di qual do siano presidenti, e li altri debino
iacopone, 27-50: si be'i do magnare, me fa calciare, /
254: per ciò che 'l cor si do le / mi movo a far lamento
4-2): di marzo sì vi do una peschiera / d'anguille, trote,
: vi prometto, messere, e ven do fede, / di scuoter lor bene
la lanzeta la feria, / e tute do le braze li àno a salasare.
chitarra, xxxv-n-431: di settembre vi do gioielli alquanti: / àgor'e fusa,
, vi-55: -verum est che io ti do questo. -con i pugni, ah
i lacci e le catene; / e do le vele mie a miglior vento.
, l'altra di bianco, a do a do, a ditte exequie, cantando
l'altra di bianco, a do a do, a ditte exequie, cantando le
legname. gargiolli [tommaseo]: do allora una rifondata con le forbici a
non vi dottate, / chéd i'vi do la fé, tal com'i'porto
: così ti giuro, e così ti do fede / e la leanza di buon
che lecca in sul groppone! ti do io le lecche! \ viani, 19-236
meritino d'essere letti da persone intendenti, do loro una rampata. 6
più giuoco alle tabelle, / ch'i'do sempre nel lecco alle murelle.
. saccenti, 1-2-71: piglio e do le consegne e fo un gran chiasso
cecchi, i- 296: io gliene do / e dico: « ecco la cedola
. sanudo, lviii-706: fu fato do dii conseio di x, sier nicolò
, 6 di pregadi, liezerissima lezion et do altre voxe. bembo, 10-vii-146:
superbi, e sulla testa / mi do una nappatina lesta lesta. emiliani-giudici,
ora -lesti, bestia, pigro, ti do un calcio in... -a chi
nominar le note coi loro nomi di 4 do, re, mi ', ecc.
legno / un pe'e meso e te do el segno, / piantai po'bem
et a voler ivi entrar adunca sono do ponti. palladio, 3-5: quelli
. bar etti, 6-53: gli do una lezioncina d'italiano o di francese.
contentano di questo governo, e da do giorni in qua è stà murmurato e parlato
1-1 (1-6): io mi do a credere, anzi porto pur fermissima
(cfr. lima3). lìmi do, agg. region. terreno umido:
dotta, comp. da lino1e ossi [do], col suff. chim.
: corpo di me! che ne sentii do lore, / mentre la
tobiolo, 1-17: a lui mi do e raccomando, ch'egli sia mio aiutatore
gimignano, xxxv-n-414: di settembre vi do diletti tanti: / falconi, astori,
di sopra,... io do il primo luogo al chiabrera. -dare
già disperse io gli rendo, e gli do loco / nel mio cor, nel
rinuccini, 108: misera! ancor do loco / a la tradita speme, e
volgar., 28: disse: io do luogo e rinunzio alla ragione che io
-vecchia mia, e per giunta ti do / un fazzoletto a salterò / e di
fo in questi zorni fatto far sopra do piate grande una machina bellissima. biringuccio,
zener, debbi ancora continuar per altri do anni. bembo, 5-113: volle che
esso cardinal, fu apresentato a sua maestà do pani, uno dorato e l'altro
con molta anima la 'sonata in do diesis minore 'di ludovico beethoven.
lviii-118: sopra la dita nave sono do inzegneri dii campo, uno missier francesco
gimignano, xxxv-11-410: di maggio sì vi do molti cavagli, / e tutti quanti
di pescara, con 15 cavali, do muli e 16 fanti. idem, l-284
forse che l'incanto degli accordi di do maggiore e di do minore era più spiegabile
degli accordi di do maggiore e di do minore era più spiegabile dell'incanto della
ascolta questo ch'io favello: lo scampo do a te, e la spelunca ch'
madiere. sanudo, lvii-391: do boschi ho trovà su l'isola di
. martello, 194: malagevolmente io mi do a credere potersi formare un'impostura più
232: quel cappellino il conte l'aveva do nato a sua moglie nell'
proposta. io di questo non gli do mallevadoria: ma posso dire a lei che
, 24-23: a chi me serve sì do el mal tributo / corno è convenuto
il verbo non l'abbiamo, e non do stato il mal venuto chi
, per ischerzo: -bada che ti do una 4 manata 'o uno 4 scapaccione
. lamenti storici, ii-213: quei do re altieri e peregrini /..
orator del signor duca di ferrara a far do brigantini in questa terra. lud.
il suo. goldoni, iii-23: glieli do [i trenta zecchini] acciò possa
de compagni a manifestar i ladri, do de li quali fo presi. guicciardini,
et avea tolto mana, ma fin do zomi speravano aver audienzia. bembo, 10v-
del buono, xvii-193-19: per la mano do vene / poi al fatore dovene /
sanudo, xlviii-343: subito ho mandato do man di spie per intender la verità
da barche 11 petoine 'cum 'do man di falche le qual vogavano verso venezia
fato un malefizio, cavato li ochi a do e taià una man per delibei azion
passan de lì vi poi alozar per do o tre zorni. = voce
siano mandati a l'officio di govemadori do l'intrade. deliberazioni del consiglio de'dieci
; e i'son sempre quel che do al cane. -essere tutto gesù e
da palermo, 166: così do verno fare / come il buon marinaro,
la seraia di le piere « cum » do ianduse, el qual fo da uno
de'fedeloni a pitti. -gli do del marmittone, perché prima fu del partito
in questa serra, a ore zerca do di note, se impiò fuogo in marzaria
, xxxv-n-408: di marzo sì vi do una peschiera / di trote, anguille,
la chiesia di san marco volevan meter queli do marzochi di pietra, è in la
la capella del baptesemo, sopra le do coione che so le porte de acre.
registro, alla quale corrispondono le note do diesis, re, mi bemolle,
retrocarica. sanudo, xxx-448: li do passavolanti del corresi, con le vide
e più volte l'anno io tei do, fanne buona masserizia, tiello caro,
massima; agli altri ogni cosa io la do vinta alla prima.
. alvaro, 2-170: ora vi do qualche cosa da masticare lungo il viaggio
con effetto io non peccai, / io do però materia ch'ognun dica / ch'
fagiuoli, 1-4-245: -ma io vi do il mio figliuol per marito. -e
, gallo, / c'a ciascun ne do matto. iacopone, 1-351: or
formento a mesura di venezia a raxon di do lire di pan di maze 12 per
per impugnatura. betteioni, i-491: do di piglio a l'elegante mazza / e
con la croce da legato davanti, li do mazieri e la valise e il capello
se me ne fa un'altra, gli do due briscole come vero me.
batti pur su, / ch'io ti do poco retta. — tu a
nome del re d'italia, io ti do la medaglia al valor civile. borgese
es., il mi nella scala di do maggiore) ', nel modo maggiore
dove si fa pregadi de inverno, do medioni con do putini che tien l'arma
pregadi de inverno, do medioni con do putini che tien l'arma del serenissimo
, xlviii-369: in questa mattina, in do qua- rantie, per li aogadori extraordinari
dici di sì, e io tei do a fare. se tu l'hai fatto
: ampia lor prova / col ferro io do che traditor vie meno / son,
piccoli piaceri; ma temo che se io do loro codesta noia, non spariscano gli
iv-718: andò [la nave] in do pezi, essendo naufragate tute le
, 116: ti concedo e ti do la vita, ancora che tu non la
a lor di mia fortezza / non do segno evidente. fagiuoli, vi-52: per
pasolini, 1-58: con uno sguai do da intenditore, guardava che cosa c'era
tumore ovarico che presenta formazioni istologiche do vute, forse, a
, lviii-118: sopra la dita nave sono do inzegneri dii campo, uno missier francesco
ugieri apugliese, xxxv-1-890: ad ogni cosa do sentenza / et aggio senno e provedenza
amare da isabella di buon cuore, do il mio matrimonio con essa per fatto
pagarti, che ho a portare domattina do some de farina al mio mezzaiolo che n'
. degli accrescitivi. mezzo nò do { mèzo nòdo), sm. (
ferrier. 2. chiave di do collocata sulla seconda linea del pentagramma.
di riposo, / con un confuso do, re, mi, fa, solle
fatto musico, / altro che 'l do, re, mi; / tra 'l
'l dì. moneti, 166: col do, re, mi, fa, sol
guido monaco inventò / le famose 'do, re, mi, fa, sol
; e toi x ova, e toi do libre d'onto fresco ben destruto con
, xliii-113: misser, io sì vi do questo consiglio, / che voi facciate
9-4): il giorno si vi do, per medicina, / che cavalcate trenta
migliori della terra. sbarbaro, 1-93: do ragione in cuore all'amico; e
pavese, 7-125: mentre andavamo, do un urtone a un militare. quello si
bologna, lxv-13-5: senza milantar, me do bon vanto, / vendicherei chi è
, / c'a tal millanto non do fede alcuna. b. davanzali, i-89
. idem, lvi-652: ho mandà do cara con minali 72 in sachi 24 di
minimissima fatica materiale. beltramelli, iii-917: do mani ella si riprenderà,
. caterina de'ricci, 464: non do i doni mia a chi non gli
disse seco: « vedi a cui io do mangiare il mio! ». idem
: io sono un ignorantone, e mi do vanto senza istoria augusta di dar tanto
miseraménte, avv. in modo miserabile, do loroso, atroce, straziante
', ovvero 'misidìa '(dal do mandare la carta che fa
: è trastullo / ch'io non vi do un frullo, / perch'e'ciangola
e mitrio te sopra te ', cioè do a te medesimo il governo di te
dir, mo / c'a scoverta vo do, / né scherni'alcun poteteci pigliare
io dico che era bello, non ne do nessuna immagine; se lo descrivo albero
ferd. martini, 1-i-85: do ordine che lo squadrone indigeno vada a
sai de cividal de belun per altri do anni, con li modi e condizion il
terza maggiore (rappresentato dalla scala di do maggiore e dalle corrispondenti scale trasportate)
mi-mi; finale: la; dominante: do); il modo ionico (ambito
ionico (ambito: do-do; finale: do; dominante: sol) e il
(ambito: sol-sol; finale: do; dominante: mi); tono,
direbbero i giusteschi), io lo do subito; e della miglior voglia del
, il regno in cui si estendeva il do minio di tale sovrano.
vorrà prendersi per l'incommodo che le do maggior briga di quella che richiede l'
prima, gli aveva mollato la milledue do collegamento p, seppure a malincuore.
spiccio. borgese, 1-208: -le do subito una prova di fiducia, -gli
ii-u-58: qui 'mon do 'vai quasi 'mondanità 'e stacci
17-1): e '1 martedì li do un nuovo mondo: / udir sonar trombetti
/ e campane a martello dicer « don do ». — ragione di mondo
rime. arlia, 1-225: non do noia a nessuno, ma colui che si
, xxxv-11-413: d'agosto sì vi do trenta castella / in una valle d'alpe
, xxxv-11-413: e [d'agosto vi do] palafreni da montare in sella,
venga il morbo se non te ne do una rimesticatura delle buone, s'io
, / mordennone valde, che non ne do posa. dante, inf.,
lui si fermò da un moreto e le do mandò se voleva delle more
tu ti puoi pentire: / io ti do tempo sol per tutta sera; /
, sf. miner. terra saponaria, do tata di proprietà sgrassanti,
del porco e fané morselletti e de le do cepole fané morselletti e meti queste cosse
più alto in ch'io mi do, / che tutti meco girno al mortai
mordennone 'valde 'che non ne do posa. dante, inf, 17-51:
cena di recarmi; — / e li do del « signor » per lo mostaccio
/ rinego dio s'io non ti do la stretta / e s'io non ti
. metastasio, 1-iii-605: non vi do il buon capo d'anno, perché
cele dell'appendice cecale: cisti da ritenzione do vuta a processi suppurativi acuti
: io non sono municipale, anzi mi do lode di essere stato sempre larghissimamente
sua maestà dovea partir de lì per do zorni et andar verso viena, la qual
'dente dente muraiolo, io te ne do uno vecchio, e tu me ne dai
se tu rifiati, -replicò l'altro -ti do uno scapaccione che il muro te ne
ti signor duca... li apresentò do ca- valli, uno bianco, l'
sia una voluttà preferibile. però mi do l'aria di proteggere l'arte; e
, io plebeo vengo, e vi do sul muso la mia grossa scarpa fangosa
alcun nobile pregasse, quel tal per do anni non possi esser balotado, con alcune
tolti in nota e letti in collegio per do mude, anziò se sappi li portamenti
che dirassi dunque di me se non gli do titolo niuno? già tutti non saperanno
spagnoli, ucciso l'animale dal nemico, do veva morire immediatamente l'uomo
non farebbe male, e per questi vi do la scelta: fra il nero,
pananti, 1-86: sulla testa / mi do una nappatina lesta lesta. =
. arrighi, 2-61: se invece do il naso nel nemico, la mia divisa
, sia generi con soldati 'nasuti cioè do tati di cranio piriforme e
un bell'orrore; / or mi do l'aria d'un naturalista / che cerca
: subito andò [la nave] in do pezi, essendo naufragate tute le robe
nostro navilioto zonto qui se scontrò in do bregantini. = deriv. dal basso
di dire le tre solenni parole: 'do, dico, addico '. erano
cassala furono conformi alla interpretazione ch'io do all'art. 4. gadda conti,
cosa dura anzi strana, pure mi do a credere che la durezza non istia che
propri dello squadrismo fascista del primo do poguerra. -in partic.
da la chitarra, xxxv-n-423: ancor vi do così fatto soggiorno: / con una
neurotabe, sf. patol. sindrome tabetica do vuta a lesione extraradicolare del
/ sì che già de parlar non te do stilo, / ma s'tu reguardi
(10-3): di settembre vi do gioielli alquanti: / agor'e fusa,
pea, 7-139: allora io mi do a tentennare la sedia a dondolo,
stade portade, per più de li do terzi, talmente in aiere che non s'
! portatemi un ordine scritto e vi do tutte le frutta del giardino. ma
: portatemi un ordine scritto e vi do tutte le frutta del giardino. ma
compagno, che per salvar l'anima / do quanto io posso più piano sul nocciolo
sopra la ponta due nombolete, zoè do montesseli. = = dimin. femm
va'di dì, ché io ti do licenza. e udendo nominare i suoi
(10-3): di settembre vi do gioielli alquanti: / agor'e fusa,
fratelli: / questa orrenda novella vi do. carducci, iii-3-52: triste novella
sforzi della nuova generazione,... do vrebbe fare un piccolo esame
che lo percorre. carducci, ii-1-179: do ordine a te di riscuotere da quel
fagiuoli, xiv-37: sensal, vi do il riposo, / che quand'i'
persone de mori, li quali erano de do o tri navili, quali avevano presi
nutrisco e vivo. cantan do, 169: sempre me nutriragio in
facendo però raddoppiare il fagotto 2. do da un contro fagotto per più sostenere l'
più d'ogni altro a'tuoi cenni mi do vanto. casalicchio, 135: se
può far comodo, te la do. d'annunzio, v-1-935: questa
matrimoniale (anche nell'espressione giurid. do nazione obnuziale: v.
poi a casa. aretino, 20-99: do una occhiata per la finestra della strada
dolce, 8-27: quando io le do alcuna volta un'occhiatina, mi par
nota. per es. * do 'diesis è omologo di 're '
'bemolle, 'si 'di 'do 'bemolle. tramater [s.
omosulfanilammidc, sf. chim. composto do tato di proprietà antimicrobiche (
ah fulgenzio, non sono io che vi do occasione di sospettare, ma la poca
città. galileo, 8-xiii-264: le do conto del gusto particolare ricevuto da tutti
luoghi necessari. citolini, 215: io do a ciascun membro le sue propie operazioni
: in questa matina, in le do quarantie, sier marchiò michiel, avogador di
opposito di santa cecilia, in strà san do nato. =
altra sarpi, viii-4: vacai do la commenda, non vi è
degli oppressi. mazzini, 4-19: io do il mio nome alla 'giovine europa
oppugnato vigorosamente le nuove recensioni, sostenendo do versi stare a'vecchi testi
da dio all'italia... do il mio nome alla 'giovine italia '
; poi intrò in la lezion proponendo do dubì et arguendo 'ad partes '.
3. locuz. -essere nell'or do: non avere scampo, non esserci
degli ufficiali. mazzini, 75-239: do il nome d''ordinamento 'a ciò
, che niuna altra vi vidi. à do porte: la trivisana e quella di
ha il re cristianissimo de intrata ordinaria do miliona seicento e cinquanta milia scudi in
e voluntà del illustrissimo mio consorte, do notizia a la celsitudine vostra corno ad
= voce dotta, lat. or do -inis 'ordito; disposizione ', di
trestizia, / c'a tal millanto non do fede alcuna: / apri ben l'
mio consiglio, lo quale io ti do. canigiani, 1-85: ah!
over creatura umana, de longeza de do palmi e mezo de li mei, con
di un certo soggetto (un esemplare di do cumento, il quale ha
esistenza e a riprodurre il contenuto di un do cumento primitivo).
rendi [lo scartafaccio], ti do un'altra orliquia che ho in serbo:
uccelli. magalotti, 7-159: mi do per contento ancora del vostro ringraziamento per
i fratelli: / questa orrenda novella vi do. borgese, 1-41: vide,
; e hanno per guida lo ortigomètra. do menichi [plinio],
nui, come scrivessemo, semo stati do zorni senza orzi, e con i stratioti
tale cerchio, o raggi° di curvatura * do non univoco, ambiguo / voluta-
. fazio, ii-10-24: di lui ti do per certo questo indizio: / ch'
. / e vi fo l'osteria, do ben da cena. -dare ospitalità
in poesia, essendo formata con la sua do vuta proporzione. tommaseo,
ch'elli parea stornelli, / tal che do mantelli si 'nde fo persi.
presente, azonse qui a famagosta do galie sotil turchesche con gran fortuna de
pere come date? » « sei ne do ». / « i'vo'che me
misier frangia, servirne un puoco de do mocenighi overamente scambieme un oro, ché
se mai per mio piacere mi do a dipigniere, qual cosa fo non
bambino, per ischerzo: -bada che ti do una 'manata 'o uno '
-io vi lascio la pace, vi do la mia pace: frase detta da
suoi discepoli: « la pace mia do a voi, la pace mia lascio a
la pace, la mia pace vi do; e non ve la do, come
pace vi do; e non ve la do, come ve la dà il mondo.
dante, lxx-20: però mi do pace / che 'l verace colore /
, così, padre santissimo, mi do io a te. segneri, iv-404:
drinici e in preda a torvi * do ut des '. = deriv.
comenti. carducci, ii- 10-99: do lezione tutt'i giorni, e a tre
, 13: sta'preso che delle do paghe de prò de imprestidi di marzo
i'son uscito di paggio, ne do le pecore in guardia al lupo.
volgar., i-193: non era il do lore loro occulto, ma
egli cantasse la palinodia delle lodi date a do miziano, non potè venire
vuoi fare il componimento, io ti do due palle da giocare; e me
fatate ma non palmizade, e do brigantini. = var.,
vechie bisogna se... mandi do gomene per cadauna, do palumbere, do
.. mandi do gomene per cadauna, do palumbere, do gripie. idem,
do gomene per cadauna, do palumbere, do gripie. idem, lvii-645: l'
atteggiamento). oddi, 2-45: do volta a'bocconi e li tiro sotto disteso
39: questa forteza è zircondata da do argeri, e benché i non prenda gran
, xxx-6-286: per accrescer oggetti al suo do lore, / vedrete richiamare
di lui. tommaseo, 1-302: do un'occhiata al panegirico di traiano.
frugoni, 3-ii-41: un esempio che sarà do cumento alle dame ben nate
scorza e ben monda, e toi do libre de mandorle ben monde e ben
late de le mandole, le do parte e 'l panizo ben mondo. m
sono lanze fodrate con scartato rosso con do ponte. 4. dimin. panterina
e 'l danaio 'din do '. bencivenni, 1-74: siccome è
una minima / parola, ti consento e do licenzia / che ti tragga la lingua
hyperbolaeon corrispondeva a sol, re, do; la paranete synemmenon a sol,
paranete synemmenon a sol, fa, do). barbaro, 236:
vannozzo, 104: parecla una anghestera con do gotti. goldoni, v-900: venite
dal presente ordine, ch'io ti do la mia fé, se questo tuo
ogni esitazione. mazzini, 24-263: do parola sacramentale che non ti raccomanderò più
a ora con la mia benedizione ti do la parola che tu ne facci quello che
avia la febre continua: ha auto do parasismi. guicciardini, 13iv- 121:
radete la barba, se non vi do per lo meno soldi cinque, mentre
regicida. tasso, n-iii-786: ti do, cinna, la vita: e te
cinna, la vita: e te la do, disse, un'altra volta,
nostro in corte per la confirmazion di do piovani electi 'juridice'per li soi
cura l'ordin e tractati / che do? i parti sono / in questo suo
, e l'à lassà lì con do galie, dove è zà mexi 5;
« esiste una cosa finita »; io do a questa cosa, con tale mia
me vi trattenete, / se vi do soggezion, parto; leggete.
). sanudo, 71: a do citadelle, una vecchia dove è il vescovado
assol. citolini, 216: io do a ciascun membro le sue proprie operazioni
. nelle quali per parzialità letteraria non do saggio alcuno di prosa manzoniana. de marchi
. v.]: 'a questa non do passaporto ': questa cosa che dite
10-194: come si diceva 'passeggiatura 'do po tanto tempo di dominio
temporaneamente. sermini, 100: questo do per conseglio, che mai più soriani
. se me la chiedi con garbo ti do una pasticchina. = deriv
vi-n-142 (10-4): di settembre vi do diletti tanti: / falconi, astori
, sf.): sonata in do minore op. 13 per pianoforte di
più alto, 'videlicet 'a tutte do le porte, che a intrar dentro
patrimoniali, domino matheas, servitori tutti do di la signoria nostra. siri,
in senso di pacca... ti do una patta. -botta che si dà
che la corte direbbe: « io do a te la mia per uno bicchiere
di beatrice da capraia, v-404-48: do piena e libera podestà a'sopradetti fidecommissari
: / rido, salto, festeggio e do nel pazzo. -darsi alla pazza
guardi lei ed altri da me quando do un tuffo nel pedante. -essere
sanudo, lvii-469: come erano tornati do pedoti sono dati per il clarissimo zeneral
. alla peggio de'peggi ve lo do per un pensiero che, a valer
: replica il debitore: s'io ti do un fiorin di sette lire come la
, 1-iv-296: -t'obligo / e ti do in pegno la mia fede. -è
san brandano, 156: duseva in man do gran tenaie con una gran maza de
mondo. finiguerri, 31: io mi do pacie ch'i'non son pure io
f. pona, 4-218: ti do un esempio che cade a pelo del proposito
ma soprattutto vesta (la dea del focolare do mestico) e altre divinità
. andò la littera; e balotada do volte non fu presa; ma la pende
sottil né grosso grosso, / ma do in quel mezzo, e mi piace
scuole piccole in diverse chiesie, con do doppieri per uno avanti. ariosto,
. cacce d'ignoti, lxvii-75: do, chiama nello / ch'arrechi il pennoncello
dieci uomini e abbiamo a bordo dieci salvagente do capecchio; ma nessuno pensa a cingere
borse esauste a provveder di fucili popolazioni che do mani abbandoneranno.
vete da barche n peotine 'cum 'do man di falche le qual vogavano verso
tiro e vi faccio tirare e non vi do niente di più del necessario.
lo marito / andono in leto lor do de compagnia; / e 'l gio-
. caterina da siena, 309: do ogni cosa per mia providenzia: e vita
e tradimenti; ma io le ne do quaranta perdonanze, ché già non mi
li passi frequentati e stanchi / da quei do re altieri e peregrini. castelletti,
15, e va la perlongando per do mexi. idem, lvti-191: l'orator
stabile e permanente. mazzini, 75-239: do il nome d'ordinamento a ciò che
che l'ho) il castello, do colpi alla vite. -smuovere qualcuno
: tu è nudo pemu do: 'du pist mueter nackat'.
son convenuto con maestro cristofano e li do di tutto il lavoro scudi 50; e
ritenuta tale, che ha lo scopo do persuadere; dimostrazione. f. f
un pericolo..., io lo do subito. barilli, 7-149: le grosse
bornio da sala, xxxix-1-267: io vi do licenzia / piscare in grotta contra ogni
tenero cristallo. sanudo, 131: ha do bellissime peschiere con assà pesse. bembo
partita, / se nel mortaio non gli do sei pestate. 4. region
. scroffa, 1-8: io ti do la mia fede inviolabile, / benché a
(6-4): di maggio sì vi do molti cavagli, / e tutti quanti
peze. lamenti storici, iii-274: do o tre squadre intromo / con una summa
dolore per il pezzente a cui non do l'elemosina, / dolore per il demente
: ma, vedi, io tegli do / in prestanza, e non altrimenti.
cavalcanti, 105: essen do venuto a mia notizia una piacevol burla che
grandi di legno. sanudo, 73: do bazilli de pignocà confetada, molti altri
tuto a bona fede a vo'me do, / po'v'ò trovato tanto cognossente
non ho il tuo 'piano', io do l'anima al diavolo. manzoni, pr
del vero piantatore, in quanto mi do ad intendere pe'meriti tuoi da te così
f. dambra, 43: ti do un termine / di due giorni, e
: il magnifico imbraim ha richiesto le do casse di ferro, di le qual za
'l modo è questo, e questa sentenzia do: che questo begnai si vada a
cedo volontierissimo il campo; e do l'opera mia a un editore di
l'idea è assai buona. te la do, però, come nuova da piazza
a ribattere questa nuova picchiata che io do ora insù quel vostro tanto da voi
se, oltre le 'gravissime', ti do anche le 'piccole'seccature. -lieve
ch'era un semplice 'chausseur'(secon do l'espressione di gergo) o un 'piccolo'
fermo ovunche il caso lo getti, ne do quella cura che diedi di ciò che
avevano lo suo scudieri; / con do piedriti in mezo lui menando / quela
1-90: ho imparà a mie spese. do pieleghi e un trabaccolo ho rotto da
fiacchi, 86: avi do di gloria e di sé pieno. manzoni
e dolce 20 tempo della sinfonia in do minore il suo genio afferma che le posizioni
, 1-1 (1-6): io mi do a credere, anzi porto pur fermissima
io per me m'accingo all'opra e do di piglio al sonetto proemiale del suo
al popolo favoloso che secon do gli antichi greci avrebbe abitato l'etiopia o
, dando una posizione di pari do ai negri africani (negridi), alla
infino nella pigneta. sanu do, ii-372: avia ricevuto lettere di la
de marineri et 28 gesuati, li do capitoli e congregazion et assà pizochere.
. -hai abbastanza piombo? te ne do del mio, ma sbrigati. -l'
boschi e colà se mi chiappa la fame do una squassatina ad un castagno, ed
'e più raramente 'pitta'. 'se gli do neanco un centesimo, pitta m'ingolli
pananti, i-351: io le istruzioni do, faccio la lista / dei personaggi
uomini che, pittorescamente parlan do, vuol dire il solo corpo, senza
poligami col solo calice quadrifi do ed una noce coriacea monosperma; una delle
filosofo peripatetico, perché a'platonici non do tanta fede. gandini [in g
favella, sermoneggia, ché io ti do plenaria indulgenzia: volli dir libertà di
e carte. in quanto ai primi, do plenipotenza, senza responsabilità, alle donne
molte specie diffuse in tutto il mon do, parassite o saprofite sui vegetali morti e
don policarpo) -via, vi do permissione. -con funzione rafforz. di
. garisendi, xxxviii-323: lasso i do gran poemati preclari / facti un per laura
alessandro de'medici, 5- 285: do poi scritta, vi affermo che il
dieci corde, avendo un'estensione da do basso secondo spazio sino al do violino
da do basso secondo spazio sino al do violino terzo spazio, e che la sua
piacer al re; si dice fin do mexi sarà incoronata. ariosto, 1-iv-86:
, re, fa, sol diesis, do bemolle, re, fa, la
la dottoressa. gioberti, 1-ii-153: do poi il nome di politici a coloro [
condizione umilissima. fagiuoli, 1-5-198: do una mia figliuola a un figliuolo d'
sbadigliavano al sole, polluen do sguaiati ogni cosa nelle loro anime morte,
poltronizzando, robando e lussurian do! = denom. da poltrone
ho avuta polvere ho tirato; ora mi do pace. -tutto polvere (con valore
parole probabilmente dello stesso ricobal do. « 'pomario'-traduciamo -si chiama quest'opera
sovra turi li albori s'iera uno gran do albore tuto cargado de pomi d'oro
san brandano, 236: nu'semo do profeti, questo si è alia e mi
, xxxv-ii-410: di maggio sì vi do molti cavagli, / e tutti quanti sieno
2-27: portate in pace se non vi do nulla. bandi, 1-i-386: la
lanzi, 1-2-16: la lezione che do di ciascuna epigrafe è quella che ho
. (ant. porta do; superi, portatissimo). mosso,
: disse con molta ragione goff ri do, cardinale di santa prisca, che
sono molti giorni e mesi andato imaginan- do il mezzo co 'l quale potessi a felice
e copre interamente il fon do roccioso. = dal toponimo portus
del busto nel giardino... gli do un'ora di posa. ojetti,
crati, liri, volturno, aufi- do e samo. casti, i-2-28: posciaché
: il signor palavicino vesconte, esen- do per non so che sospetto in possanza del
danni in quelli mari et ha preso do poste con letere veniva di franza a roma
le poste colla lumacca, ancora mi do a credere che la perderebbe nel corso
soa maestà mangiò poco e, ripossato do ore, montò su le poste. aretino
una dieta in andemoch; par che do di loro... si sono partiti
/ tutto 'l mundo, ancor vi do a sapere / che tanto siete di piu
davanti a noi -spiega [giuliano t orai do di francia] un'era postscientifica.
ant. che sta beven do; che è nell'atto di bere.
appetitivo signore. sanudo, xxxii-36: fato do exerciti, di una parte fato capitanio
, xxxv-ii-413: d'agosto sì vi do trenta castella / in una valle d'alpe
fiorentini, 240: a'quali fidecomissari sì do piena e libera podestade di domandare e
e porche -, avisami. io do dieci iuli il mese: vivo poveramente,
che co'beni ch'io [fortuna] do loro fanno e'mortali, / onde
modo? - quand'io / le do la biada, perché e'le par piccola
in un paesuccio; e non me ne do pensiero al mondo; quel che vien
, 440: su questo è sta'fatto do pregai. gir. priuli, ii-19
dalla parte savia del mon do. buonafede, 1-i-36: fra tutte le
[il vento] / preludiare in do, / ti potrebbero dire / dove ha
le nme del cor prema, / do cento e cento volte per lo letto.
io, quanto è a me, do la preminenza al gatto, e non saprei
pascoli, 262: « fratello, ti do noia ora, se parlo? »
ei dice. carducci, ii-10-99: do lezione tutt'i giorni, e a tre
vuoi fare il componimento, io ti do due palle da giuocare; e me le
tu non me lo vuoi fare, ti do due scappellotti, ed alzava in ciò
è uno chiapon cum doe spole, cioè do presse, ch'è morso comuno.
. giambullari, i-113: di'ch'io do del combatter le prese / o vuole
l'acclusa al sig. ferrari, cui do conto di tutti i sintomi che van
annunzio, iv-i- 167: mi do tana di proteggere l'arte; e l'
17: allora quella più dipresso vegnen- do, nell'estrema parte del mio letto sedette
, quando si intenda che 'lagriman- do 'sia, fra i molti e prestantissimi
, ché per la croce di cristo ti do d'un dito in un occhio.
medica. iacopone, 1-3-336: eo li do lo meo corpo ave- nante / e
avendone io gran parte pretermesso, ne do cagione solamente alla abbondanzia e copia delle
cum la mente / a ti mi do, vergene gloriosa. codice dei servi
è pari all'unisono, come 'do do '; dicesi 'eccedente 'quando
per un semituono cromatico, come 'do do diesis '. lessona, 1191:
un semituono cromatico, come 'do do diesis '. lessona, 1191: '
4-8): di marzo sì vi do barche, saettìe e galeoni, / le
la togata gente. / s'io do secondo i merti la primizia, / el
sì respuose e disse: « io do luogo e rinunzio alla ragione...
papa ancora non negociava et avia fatto do piere processe per causa de renelle et avia
, xxxiv-280: di la peste eri fono do, uno puto a castello et una
di melano, questo segno che io ti do sia 1'arra di costi della
genuflessa, con il capo a terra, do in un profluvio di lagrime. a
: li massimiliani, tal cosa suspican- do, con più alta cavatura profundomo tuta la
abbassa. daniello, 4: veggen- do... il sole, gli si
: con torve e crudele minacie aspecien- do, mi pronunziò, si de la patema
vorrai. l. gual do, 1107: il non lungo pasto finiva
così: « io n. n. do il mio nome all'associazione nazionale,
dell'antico testamento, fu promesso da do per instaurare un lungo periodo di libertà,
codice civile, 80: il promittente può do messa di matrimonio, se
forteguerri, iv-277: a lui non do né prometto la figlia. c. gozzi
eleseno cinque savi di primi della terra per do man di elezzion,...
io corro al tempio: a dio do grazie e voti / che 'l matnmon
. c. gozzi, i-30: do un sincero picciolo cenno del mio temperamento sino
dolore per il pezzente a cui non do l'elemosina, / dolore per il demente
, sconosciuto per ignoti lidi, vagamon- do, -non vagabondo, intendete bene, -affaticato
con molta anima la 'sonata in do diesis minore 'di ludovico beethoven. la
il farà, se io non gli do alcun ordine in contrario. pirandello,
classiche. dannunzio, iv-1-167: -mi do l'aria di proteggere l'arte; e
del paese. borgese, 1-208: -le do subito una prova di fiducia, -gli
a'cancellieri, 23: in questa forma do vranno obbligarsi tutti quelli che
galie vecchie bisogna se... mandi do gomene per cadauna, do palumbere,
. mandi do gomene per cadauna, do palumbere, do gripie e provese. crescenzio
gomene per cadauna, do palumbere, do gripie e provese. crescenzio, 3-49
chiamando con indegni titoli il 'pastorfi- do '. botta, 5-316: schipani,
e l'occasionale... do il secondo nome alle cagioni efficienti,
3-141: provedadori sora le legne. sono do, di caratte di 40 in suso
. cavalcanti, 270: io mi do ad intendere che quelle cotante impronte sollecitudini
per la generosità e virtù di boemon- do. p. f. giambullan, 5-98
, nascondendolo con un cataclismo sì provi- do, pretese di serbarlo con più adeguata giustizia
: « io n. n. do il mio nome all'associazione nazionale ».
eu$r) <; (v. pseu do) e dal tema di xéyw '
^ eu8rj <; (v. pseu do) e { ìóvtic; 'indovino
è chiaro che il mio 'razionalismo 'do veva essere un'altra cosa
io digiuno due giorni della settimana e do la decima di ogni cosa ch'io
dice: « ma questo che ti do è il cane bianco ». pratolini,
puerilità. c. gozzi, i-30: do un sincero picciolo cenno del mio temperamento
della nostra mena. = deriv. do. pugna1. pugneggiare (pugnigiare
6-12): di maggio sì vi do molti cavagli /... / e
moglie ov'ella vuole e se non le do tanta libertà quanta in milano si costuma
il dovere del pulimante e del muilin- do. fanfani, [s. v.
effetti. scannelli, 270: mi do a credere che scuola cotanto degna non
dell'altro riconoscibili. carducci, ii-7-347: do la definizione di 'zozza ',
10-i-157: e un colpo ch'io do al soave con ironia, la quale,
oh, grulli, accetto le puntate, do pallone a 2, il re a
, aw. ant. con precisione e do vizia di dettagli; per
fuor de'pupilli, o io mel do ad intendere. pindemonte, 1-385:
. é. bargagli, 1-121: do in pegno la 'mmutabil fede mia di conse-
: malgrado mio... io ti do precetti di lingua, e malgrado del
non vi dottate, / chéd i'vi do la fé, tal com'i'porto
voce dotta, comp. da puti [do] e dal tema del lat. ferre
espressioni gergali. carducci, ii-7-347: do la definizione di 'zozza ', perché
mercurio da corezo, con la moglie, do putìne e tre figliuoli. a.
e il tamarindo per farvi digerire io do a tutti e due. de marchi,
ereditiera. pratesi, 1-126: tali sue do mande non avevano servito ad