la stanza dalle pareti metalliche abbarbaglianti che dàn l'illusione d'essere d'oro.
, 2-181: e [al cielo] dàn gli aquiloni e l'allodola / l'
, mal grado di morte, altrui dàn vita, / picciole offerte...
nel casentino, e nel valdamo; altrove dàn loro nome di colombelle.
sul più, sul meno: / mi dàn del discolo / dal capo ameno.
de gli orribil tempi, / si dàn tutta la state a le fatiche,
/ che quando non fanno altro male / dàn così triste spettacolo / con le loro
donna /... / le dàn di piglio al collo e a'bianchi panni
in altra se stesse propaganti, / dàn moto stritolante aspro ferrigno. savinio,
5-53: certi fusti grigi e filiformi dàn luogo alla vistosità dell'unico fiore.
, 1-1221: se la sua aie non dàn semi purganti / usi bovina, o
intorno / per atterrarlo, e gli dàn colpi a gara, / da cui vinto
sua le macchie / che... dàn la porpora ai picchi, e alle
quando a lor pareva, / si dàn piacere nel degno palazzo; / si trionfava
guadagnali, 1-ii-72: per me se mi dàn qualch'altro grosso, / m'importa
/ da me non levan, ma dàn più dolore. ariosto, 430: poi
inghiottiscono quasi tutti i raggi che vi dàn su. linati, 17-111: ho
s'acchetan l'idee, toman, dàn volta: / qual più possa, non
coloro che... alle loro parole dàn fede, sforzansi d'ingannare. zanobi
/ al contenuto ancor col continente / dàn passo e vettovaglia a lor piacere. /
piume l'ospite gli assegna; / si dàn la buona notte e vanno in fretta
secol d'oro s'apprezzavano, / or dàn mattana infino a'contadini. -fuggire
da molte parole ch'ascoltai / mi dàn cagion assai di dubitare / di questa medichessa
, e 'l capo e 'l becco / dàn nell'intoppo, ma volar non ponno
e confetti, e loro a bere / dàn rosolio di nòccioli di pèsco; /
. casaburi, i-495: s'altrui dàn metri amenità di prati, / a me
riscaldato, /... / si dàn due strisciatine anche al guanciale, /
di smeraldo a i calli / mormorando dàn lode almi ruscelli. metastasio, 1-i-207:
e soavi / [i fiumi] dàn bando al mal eh'inaspra ogni or la
ariosto, cinque canti, 4-2: dàn facilmente a un lieve error perdono,
di non picciola loda ne'ragionamenti e dàn loro molta grazia, e spezialmente se
con le spade: / e si dàn colpi da mozzare abeti. tecchi,
, 364: infami spose il nappo / dàn di morte ai mariti. cammarano,
9-1: certi saputelli /... dàn di naso alle fatiche altrui, /
i-245: quei che in ogni cosa dàn di naso / vogliono intender tutti gli
poiché quelle / benefiche migliori e più dàn beni / e le maligne dan minori mali
più. guglielminetti, 3-124: mi dàn nausee profonde le donne e i lor
indolenti, i neghittosi / di leggieri dàn nel laccio. monti, x-2-325:
quali ancor oggi al vino vermiglio o rosso dàn di nero. paoletti, 1-2-78:
il sentier d'argento e rame, / dàn larghe offerte, e, nevigando un
rivoltolando l'arena e ficcandosi forte, dàn segni di tempesta. b. de'
, 87: ninfe, a cui dàn riposto e bel soggiorno / foschi antri,
non gli ammazzano, e se molto gli dàn noia, fan chiamar certi uomini.
con più nomi ed are / le dàn rito i mortali. pavese, 3-187:
acqueta, e i sensi al ver dàn loco, / raccolgo i pensier vaghi e
care au'ombre. fagiuoli, x-113: dàn consiglio, / fan bisbiglio /
vanno. forteguerri, 14-87: alla rete dàn tosto di mano, / e lo
con più nomi ed are / le dàn rito i mortali. manzoni, pr.
dolce confortano l'orificio dello stomaco e gli dàn vigore. bontempi, 1-1-12: gl'
una carestia grande, j -commodità che ci dàn sempre i nostri / governatori, che
sempre i nostri / governatori, che dàn torma a'topi. -dare l'
de gli orribil tempi, / si dàn tutta la state a le fatiche, /
buonarroti il giovane, i-376: si dàn martellate a tutti i prezzi, /
di esso due ovati per parte, dàn lume alla gloria dipinta nel volto.
credendo parer zita: / ma li scherniti dàn testimonianza, / palesanza - di
son di gran nodrimento e sustanzia, e dàn forza grande; ed anco in molte
. giuliani, ii-io: i querceti dàn poca ghianda, sono scarsi a ghiande
: a questa maniera [gli ulivi] dàn frutto parecchio e l'occhio se ne
parolai, / che dicon molto e non dàn nulla mai. g. gozzi,
. / e, a dichiararli, dàn luce fervente, / che dilata de'parvoli
pastano e fan pastelli, e dipoi gli dàn mangiare a l'oche. =
al piede / questi pastor che si dàn nome j di pastor santi della santa sede
rivoltolando l'arena e ficcandosi forte, dàn segni di tempesta. cestoni, 666:
lv-28: ho pensier'ch'assai mi dàn paventi. bartolomeo da s. c.
che insieme tutti 'sti diletti / non dàn tanto piacere a gl'intelletti / come a
. oliva, 663: si dàn sempre la mano i minori ed i maggiori
non han vero fiore che non dàn frutto, che non han nemmeno foglie,
v'entrasse. i parenti paterni si dàn poco pensiero di lui. -entrare
sul terreno. carducci, iii-3-100: dàn di sprone i cavalieri, i cavalli
o posi / fior ch'a gara li dàn baci amorosi. 8. picchiare,
brigate, / riden e quelli che si dàn la pesta. n. secchi,
ho dir da certi saputelli / che dàn di naso alle fatiche altrui...
gente, / ch'a questi gran poeti dàn le forme / da far sonetti petrarchevolmente
di piacere altrui, / di perlone dàn conto. f. m. zanotti,
e tempesta: / e tanto gli ne dàn che l'hanno morto / prima ch'
dove sono i gran bui / si dàn le gran picchiate. macinghi strozzi, 13
per loro: se un mazzapicchio / si dàn su'comi, lasciamole fare.
posi, / fior ch'a gara li dàn baci amorosi. a. corti,
/ e civita e agnan non ne dàn poco. mattioli [dioscoride], 718
. d. bartoli, 5-296: dàn di piglio a un coltello e, senza
nomi come d'indiani, / e dàn tutti dintorno a quel girone / che lavora
alto montava. battista, vi-4-71: dàn piume di vigilia a me le brine,
li adorate. lucini, 3-106: si dàn delle 'premières'; / eh attillati ufficialetti
ne l'orto in cinque portici diviso / dàn cinque porte al peregrin l'entrata.
stan sempre in piedi e non si dàn mai posa. parini, giorno, i-20
o posi / fior ch'a gara li dàn baci amorosi. d'annunzio, iv-1-733
: si lisciano in varie tinte, si dàn la concia di fresche, quando trasandano
.. li salvaguarda dietro spessi vetri che dàn loro l'aspetto di pozzanghere. idem
macchine motrici che sono immobili. eppur dàn legge, fissano il gusto, fan
non sia profittevole, via più quelli che dàn precetti della lingua. lomazzi, 4-ii-29
tanto che molto tardi alpistessa virtù vera dàn credito, non che precipitino in lasciarsi
.. / ma più glien dàn le putride profende. [sostituito da]
giovanetto ancor li fatti tuoi / ti dàn de l'armi il principal onore?
/ fingan di dar, ma non dàn volta al legno. -malevolo,
venere che marte; / e più glien dàn le putride profende. -provvista
sia profittevole, via più di quelli che dàn precetti della lingua. l. salviati
/ guasto. malanno agli osti che dàn la calce al vino! -scherz
le ignobili sue donne ai re stranieri / dàn fiori e fanno ad artois la corte
e col saper loro ci proveggono e ci dàn la strada di condurci a perfezione,
, 19-76: pazzi ed indiscreti / si dàn puntate con rabbia sì grande / che
me sovente / fanno e quante mi dàn punture e doglie. d'annunzio, iv-
tra 1 martelli / né mai gli dàn speranza di guarire. 6. dimin
1-1219: se le sue aie non dàn semi purgati, / usi bovina o
et i cui bratti costumi / mi dàn la morte mille volte il giorno. b
stese su altissime pertiche, talora vi dàn dentro con tal furia che le rompono.
quanchi, schivi e snelli, / che dàn che fare agl'ignoranti assai.
almo, 2-404: cento marzapani / se dàn per un quatrinó, /
crescono arbusti a quell'aura / o dàn frutti di cenere e tosco.
mai satolli: poi unguanno i querceti dàn poca ghianda, sono scarsi a ghiande e
, / non posson quietar, ma dàn più cura. idem, pure.,
rabbaruffato o cattivo, perché più presto dàn fuori gli ortaggi coll'aiuto del cielo,
e insipidezze che vi si leggono, dàn da ridere ai poco amici e da disapprovare
giovanni crisostomo volgar., 3-10: dàn da rier a tufi, e gli so
, poiché, oltre che le loro olive dàn qualche frutto dell'olio che se ne
bellincioni, ii-48: promettendo carpioni, e'dàn ranocchi. -sulla schiena dei
flin- guelli / di lor pronto voler dàn chiaro segno, / zigoli, ra-
suave me rasuga il pianto, / me dàn conforto in tanta mia roina. n
rancuro / ed ho pensieri ch'assai mi dàn paventi, / perché lo terzo mostrami
è ben ravviluppato e involto, / gli dàn la pinta, e 'l miser rompe
nuovo e di concordia / tante sen dàn ch'è una misericordia. monti, 7-487
del corpo (perché altra cosa non dàn che corpo) col piacere dover regolare le
anonimo, i-477: i rei non si dàn d'altro travaglia / se non di
a. casotti, 1-3-98: se si dàn sette ore di respiro / a un
cotte e sai. poerio, 3-496: dàn [i guerrieri] la voce,
tener la lancia in resta / ne dàn la colpa ai filtri e ai malefici.
/ ve'che ci strigherem; ma dàn d'intoppo / collo scarico loro /
indettati, / sempre un tema mi dàn fritto rifritto / e i fatti già
città chiuse ed aperte, / che dàn ricovro ai passeggieri erranti, / tomo a
tiene in riga a quelli che le dàn loro tutte vinte. castelnuovo, 141:
tempo. 'ora sono i ragazzi che dàn le rigate'. bernari, 3-121: subito
della giovinezza... talvolta ancora mi dàn tormento. -il poco tempo
: con le biche tuttavia in aia, dàn le arature al medesimo campo e vi
di motto / si mettan parole che dàn matera / all'uditor di cruccio o di
difese, / trovan- ole spariate, dàn la caccia, / le giungono, le
con l'adunca loro spatola, / dàn di punta a la tua scatola, /
e 'l capo e 'l becco, / dàn nell'intoppo, ma volar non ponno
confetti, e loro a bere / dàn rosolio di nòccioli ai pèsco; /
. chiappini, cxiv-14-154: altri cardinali dàn segno quanto et anche più della cupola
per lor: se un mazzapicchio / si dàn su'comi, lasciamole fare ».
l'onda o l'aura sibili, / dàn spavento ed han beltà. a.
gabbia delle donne uccegli, / che dàn col canto lor consolazione. canti carnascialeschi,
dieta, e sempre avanti / ci dàn questo cibreo. misasi, 121:
diacci. hanno le foglie che rosseggiano, dàn più nel rosso, però noi si
vigliacco / come i vigliacchi che a me dàn rovello? / venìan di trivio anch'
sia profittevole, via più quelli che dàn precetti della lingua. b. davanzati,
bacchetti, 2-xxii-23: le notizie si dàn come vengono (spesso si rubacchiano di
, / con quel splendor, non vi dàn saldamente / fido segnai che quel sacrato
. li salvaguarda dietro spessi vetri che dàn loro l'aspetto di pozzanghere. paraocchi
di sanguisughe. romoli, 332: dàn per ricetta di dover mutarsi spesso [
gaie figure di decamerone / le cameriste dàn, senza tonnento, / più sana
del sito. / la beltà che dàn gli anni alle rovine, /..
/ fra lor che sanno e di saper dàn mostra. -nella 'commedia'dantesca,
ho dir da certi saputelli, / che dàn di naso alle fatiche altrui / e
quel di fuore / diesi mangiare e sì dàn lor piacere. / prima sarage col
gioiose di morandi, e quelle che dàn l'idea d'esser giunte alla saturazione
temendo essere scornate, / e te dàn de ste insalate / per cavarte de
, che 'l più de le volte dàn lor carico senza frutto alcuno. della
/ per li colpi mortai che no i dàn triegua. onesto da bologna, i-26
giovamento gli fanno le sberrettate? -gli dàn credito appresso la dea, che vede apprezzarlo
e non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, / le giungono,
e non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, / le giungono,
il latte, / e in iscambio ci dàn le fanfalucche. 9.
non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, / le giungono,
e sceme di tanti autoracci, che allor dàn le carte e infettan le stampe,
scene / e i commedianti, che mi dàn martello / con rime sconcie, sghangherate
credendo parer zita: / ma li scherniti dàn testimonianza, / palesanza -di vostra falsa
avvien che scocchi, / quanti ne dàn più belli / que'neri e lucid'occhi
... / a'cibi il sacco dàn, come i soldati. / una
di garzoni, / ma si tolgono e dàn di colpi buoni. » f.
mendo esser scornate, / e te dàn de ste insalate / per ca- no.
robusti agricoltori intorno / per atterrarlo e gli dàn colpi a gara, / da cui
: / altrui prometton fole, altrui dàn fole. / fole sì, sì:
sdolcinati, che d'umana / leggerezza dàn nome ad ogni eccesso. giraud,
. d. bartoli, 5-296: dàn di piglio a un coltello e, senza
che splendon fuor del ciel, non ne dàn segno / che dentro ha cose via
, i-188: gli strumenti / me ne dàn segno espresso. -dilungare il
/ che in questa e quella guisa ci dàn noia, / qual più felice e
il sentier d'argento e rame, / dàn larghe offerte, e nevigando un nembo
, / fra gli altri mali che ci dàn tormento, / uno ne nasce in
, / non posson quietar, ma dàn più cura, / onde l'animo ch'
i fianchi: già sfasciati piombano / e dàn fronte alle concrete individualità nazionali.
non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, 7 le giungono,
macinare spiccano fra quelli e quelle che dàn carattere alle epoche e alle genti.
di precipitare insieme, le voci si dàn reciprocamente lo sgambetto, o si puntellano
scene / e i commedianti, che mi dàn martello / che sgangherate. moneti,
non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, / le giunfono,
un certo amico, quandoalcuni di cotali villanciom dàn co 'l grifo nel fallimento, benché
, 20-48: que'raggi, che vi dàn sopra, venendoe quest'alla fiera corse.
, ragazzetti benedicono il cielo, e ci dàn dentro nelle sguiz- anche senza riflessione.
cercando di acconciarsi con qualche signore, dàn per mostra un sonetto o altra lor compo
ma un nudo fanciulletto, / cui dàn dolce ricetto / gli occhi di una donzella
/ non sai che lor zascun te dàn calupnia. = deriv. da
smorbato. tati] / che mi dàn crudeli impacci, / potrò allor con altra
, et i soccorsi coi quali i miniatori dàn forza a la debilezza de le lor
.. tutti 'sti diletti / non dàn tanto piacere agl'intelletti / come a tenere
dir da certi saputelli, / che dàn di naso alle fatiche altrui / e,
, xiv-71: so che tutti gli dàn l'eccellentissimo, / e potrebbe produr più
sa che a can che morde / si dàn poi mazzate sorde. - non seguito
raccontabre de le valli / già vi dàn fresco, ancor che 'l sol sormonti.
altretante cruna sorte o tre consimili la dàn vinta o perduta. -aspetto particolare
posi, / fior ch'a gara li dàn baci amorosi. chiari, 2-i-40:
far provisioni alla lor casa, / dàn per pochi quattrini, / un anno avanti
non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, / le giungono,
manifesta / con l'adunca loro spatola / dàn di punta a la tua scatola.
che solo all'armonia della dontade / dàn giudizio de'versi, e se soavi /
gli ammazzano, e se molto gli dàn noia, fan chiamare certi uomini similmente
l'avarizia, e nelle corti / si dàn le cose oggi di più a spillùzio
e non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, / le giungono,
5-22: sempre chiuse le porte che dàn sulla strada hanno uno sportello per gli
un balzo. carducci, iii-3-100: dàn di sprone i cavalieri, i cavalli sprin-
a. casotti, 1-3-98: se si dàn sette ore di respiro / a un
e che tutte sieno dolcigne al sapore, dàn segnale espresso di stagionata maturità. tassoni
con possente mano i fati fieri / dàn morte ai regni e fan cader gl'imperi
cocciuto, / le bastonate, perché dàn di piatto. lupis, 3-185:
franzesi, xxvi-2-151: se gli stivalon dàn qualche impaccio / e tante sopravveste,
e non difese, / trovandole spariate, dàn la caccia, / le giungono,
agricoltori intorno / per atterrarlo e gli dàn colpi a gara, / da cui
riscaldato, /... 7 si dàn due strisciatine anche al guanciale. =
d'incidenza. amari, 1-2-200: dàn co'giavellotti a striscio su per le selci
che a cotali visi artificialmente spunti e sparuti dàn fede. 2. chi frequenta
, 6-388: i gran ciarlatori nella conversazione dàn gusto per qualche tempo; a lungo
[dell'ariosto] viene il momento che dàn fiore e foglie nell'ottava del poema
non difese, / trovandole sparlate, dàn la caccia, / le giungono, le
si fa quando a una cosa grande si dàn parole basse. tesauro, 2-170:
, 2-404: cento marzapani / se dàn per un quatrino, / e con un
e contrapporsi di vagabondi alzi i quali dàn tavolta in quel terribile, donde non si
della toscanità e il valor degli esempi dàn credito di ammaestrare le italiche lettere. carducci
, 8: mira gli raggi suoi che dàn splendore / tramegg'i grandi, maggi
li monti de la calamita, / che dàn vertud'all'aire / di trar lo
li monti de la calamita, / che dàn vertud'all'aire / di trar lo
per li colpi mortai che no i dàn triegua. matteo correggiaio, 37: e
affetti, / che tregua non mi dàn notte e dì mai. caro, 17-4
e di nervi, facendo tregua, dàn qualche riposo, dopo che hanno addormentato quelle
armo- niose labbra / del musico gentil dàn tregua al canto. cesari, ii-185
/ come i vigliacchi che a me dàn revello? / venìan di trivio anch'
nel forno tiepido in su i graticci gli dàn prima un tuffo nell'acqua bollente,
il torto, la ragion che gli dàn le chiose. tansillo, 1-240: di
de spriti. romoli, 332: dàn per ricetta di dover mutarsi spesso [
i-245: di quei che in ogni cosa dàn di naso, / vogliono intender tutti
loro mappe gli [all'impero cinese] dàn forma quadrata; pretendendo che tanto sia
non sia profittevole, via più quelli che dàn precetti de la lingua 5
modo, certi fusti grigi e filiformi dàn luogo alla vistosità dell'unico fiore).
alte tue glorie, e a te dàn lode. 6. descrivere nel