d'intorno / affollavansi i pesci a divorarlo. arici, 223: e spenta
pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna. idem, purg.
pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna; / cotai si fecer
il concetto di quella donna celeste per divorarlo. tcsauro, xxiv-13: i componimenti che
il concetto di quella donna celeste per divorarlo. concepitóre, agg. e
nel bosco fuor del tugurio chiamandolo agiatamente divorarlo. de sanctis, i-160: gli
nel bosco fuor del tugurio chiamandolo agiatamente divorarlo. = voce dotta, dal lat
pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna. boccaccio,
ed eccoti venire uno pesce crudele per divorarlo. petrarca, 69-12: i'fuggìa
ad un melone uguale, / per divorarlo l'han diviso in fette. panciatichi,
uomo che con tre gole procura di divorarlo. menzini, i-323: sovra il ponte
ad un melone uguale, / per divorarlo l'han diviso in fette: / ma
, 3-177: le signore lasciavano andò per divorarlo. girone il cortese volgar., 310
: un leone importunosaménte andò per divorarlo. = comp. di importunoso.
e tutta sdegno, dimostravasi avida di divorarlo con que'membri medesimi co'quali prima
pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna. sannazaro, iv-18:
pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna, / cotai si fecer
e le mosche vi corrono sopra per divorarlo. tramater [s. v.]
se potesse, lo trarrebbe dall'avello per divorarlo. s. maffei, 4-98:
capriolo, / spinto da fame a divorarlo intende, / e il latrar de'
pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna, / cotai si fecer
-tuffare il muso in un cibo', divorarlo con avidità animalesca. oliva,
pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna. idem, purg.
. -fare tutto pasto di qualcosa: divorarlo avidamente e completamente. giuliani,
di quei pidocchi che son ritornati a divorarlo. 10. prov.
'l pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna, / cotai si
'l pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna. giuliani, ii-305
liberatore, subitamente gli fu addosso per divorarlo. viani, 14-461: quelli che davano
scampoletto di trippa, e scappava a divorarlo. palazzeschi, 9-57: quei privilegiati
di quei pidocchi che son ritornati a divorarlo. tasso, 17-19: poi la plebe