, / e l'albatro ai capretti divezzati. ceggi di toscana, 2-125: non
non bella. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora, ma pupilli / cui troppo
v'incalza. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora, ma pupilli / cui troppo
nell'antico i nobili fanciulli, subito divezzati, erano dati ad uomini in educazione,
tradimento. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora, ma pupilli / cui troppo in
dalla madre, e non sono ancor divezzati ed esperti. fagiuoli, 3-3-360:
6 (99): la miseria aveva divezzati tutti i frequentatori di quel luogo di
essendovi da quasi più di settant'anni divezzati d'ogni studio e linguaggio che non
perché i cittadini s'erano così divezzati dalle armi. pel lico
fra loro il discorso, e s'erano divezzati dalla voce dei simili, forse per
perfetta solitudine, giacché la miseria aveva divezzati tutti i frequentatori di quel luogo di
. g. gozzi, 3-5-428: né divezzati dalle poppe, scole / trovano più
sarebbero scrittori in fasce, non ancor divezzati, e col capo tuttavia molle dell'acqua
battesimale. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora, ma pupilli / cui troppo
covati dalla madre, e non sono ancor divezzati ed esperti. e. cecchi
perfetta solitudine, giacché la miseria aveva divezzati tutti i frequentatori di quel luogo di
sentimento. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora, ma pupilli / cui troppo
e di collane indeglutibili per balie e neo divezzati. = comp. dal pref