hallucindri) 1 dormire all'impiedi, divagare, sognare '. allucinataménte, avv
legno. -battere la campagna: divagare, perdere il filo del discorso.
energèia! alvaro, 7-274: è facile divagare in pensieri spropositati, da una finestra
da una cuna per frapporsi poi e divagare e confondersi coll'infinita moltitudine delle umane
nel parlare o nello scrivere); divagare. pellico, conc., ii-658
per trattare di questioni secondarie; far divagare. pirandello, iv-40: vedrai che
un discorso, di uno scritto; divagare. a. f. doni,
5. locuz. -andare discosto: divagare nella trattazione di un argomento.
dimenticare? = deriv. da divagare. divagante (part. pres.
divagante (part. pres. di divagare), agg. che divaga,
sempre ragionamenti determinati e esatti. divagare, intr. ant. e disus.
, quella dello scoraggiamento, pretesto al divagare. -anche di concetti astratti.
/ pur nel tuo mondo li fai divagare; / e mi piace da presso
. d'annunzio, iii-1-955: non divagare. ti domando ancora / una volta
di pensare solo alla guerra e non divagare dietro le ambizioni politiche. carducci,
sollevare lo spirito; distrarre, far divagare. paoletti, 1-1-26: so che
, come sentisse anche lui bisogno di divagare il discorso, -che stanotte gli
era andato a cercar nuovi amori per divagare gl'importuni pensieri. cicognani, 9-34:
con l'altra le mani quasi per divagare col dolore fisico l'agitazione interiore. bonsanti
s'era mostrato volenteroso capro espiatorio a divagare l'inasprita uggia dei detenuti. ^
divagato (part. pass, di divagare), agg. svagato; distratto
divagatòrio, agg. che tende a divagare, a distrarre, a eludere.
gusto deteriore. = deriv. da divagare; cfr. fr. divagation (sec
colonne. = deverb. da divagare. divalènte, agg. chim.
nessun ermafroditismo idealistico - epperciò il divagare a occhi aperti mi ripugna.
-andare per il filo della sinopia: non divagare. pulci, 27-80: va pel
nel sentenziare, cioè, favoleggiare e divagare, se bene non molto floridamente.
consistesse il peccato. -distrarsi, divagare, pensare ad altro; estraniarsi,
-perdersi in ciance, cercare diversivi, divagare. - anche con la particella pronom
9. locuz. -andare in girandole: divagare. fr. andreini, 85:
numero di gentiluomini. 31. divagare. - anche sostant. francesco da
3. figur. temporeggiare, divagare. guerrazzi, 1-595: il papa
- signor giuliano! -figur. divagare, distrarsi. mascardi, i-iv:
contenti. 3. figur. divagare (la mente, il pensiero).
bada qualcuno per un secondo fine; divagare. sacchetti, 199-66: bozzolo,
a nessuna grullaggine. se ti lascerai divagare, il tuo stipendio resterà sempre lo
dall'agg. verb. da divagare (v.). indivertìbile
nel sentenziare, cioè, favoleggiare e divagare, se bene non molto floridamente.
. cicognani, v-1-297: è per divagare, se mai, codesto limìo [
rimanga anche un solo cenno di romantico divagare, di rilassamento ritmico, di colore impressionista
argomento all 'altro in modo sconclusionato; divagare. batacchi, i-28: la diva
cessare di trattare un determinato tema; divagare, uscire dall'argomento. -anche:
a forza di vapore.. divagare. ommaseo, 2-ii-53: per
un discorso, anche finendo con il divagare. b. davanzati,
momento... il suo pullulante divagare verbale. -creativo, prolifico (
-usare perifrasi e giri di parole; divagare. csermini, 220: questa è
e ingannevole o con lo scopo di divagare. d. bartoli, 2-2-5
divertire, intrattenere piacevolmente. -anche: divagare gli uditori o i lettori durante un
nlevare un giorno l'adolescente onde farla divagare un po', io partivo la sera
tu mi hai sovente rimprocciato il mio divagare nei ricordi del tempo antico.
modo serio, senza più scherzare o divagare. aretino, vi-69: maestro,
, 5-95: di fronte al mio divagare sorrideva, mostrava i suoi denti opachi
, farsi confuso (i sensi); divagare (il pensiero, la fantasia)
una conversazione o di un dibattito; divagare, fare una digressione. ojetti,
messo. 3. figur. divagare. fazio, vi-4-85: dimmi prima
in tanti frammenti. 4. divagare su un determinato tema (una conversazione,
. -per estens. che ama divagare dall'azione principale in episodi collaterali (
dalfargomento trattato, affrontandone un altro; divagare. -anche con uso impers.
seminato. -allontanarsi dall'argomento trattato, divagare. p. nelli, ii-22 (
7. figur. essere evasivo, divagare nelle risposte o nelle spiegazioni eludendo un
godea vedere quelle varie ragion scorso; divagare. di pesci sguizzolar fra le reti e
mano. -cambiare discorso, divagare da argomenti non graditi; evitare una
dalla retta via. - anche: non divagare. fra giordano [manuzzi]:
-servare il filo della sinopia: non divagare. tanaglia, 1-961: per servare
in un'esposizione, in un racconto; divagare dall'argomento. tasso, i-65
camillo. 2. intr. divagare non rispondendo a tono o evitando di
stimabile. 47. ant. divagare col pensiero, distrarsi. iacopone,
perché avesse così tardato, cominciò a divagare. 10. conciso, sintetico (
di strada. -essere fuori argomento, divagare dal tema principale della trattazione.
cadere in contraddizione, risultare incoerente; divagare. leopardi, i-21: qui è
a digressioni spesso inutili e inopportune; divagare. gualdo priorato, 10-ii-141: dovrà
vorrete svariarvi un po'. 10. divagare, distrarsi. cesari, ii-92:
-saltare da un argomento all'altro; divagare. muratori, 8-ii-72: il piacere
ultimi. -uscire di traccia: divagare eccessivamente dal tema proposto alla discussione,
vista l'argomento o il proposito, divagare; parlare a vanvera, vaneggiare,
distogliere, distrarre. - anche: far divagare, portare fuori tema. machiavelli
azioni. 7. ant. divagare, compiere digressioni. boccaccio, dee
ne siano stati autori gli italiani, e divagare. forse quelli del regno di napoli.
. e. gadda, 21-39: il divagare si addice a una varia e molteplice