, / ché così era ne'ciel distinato; / e conferiva con lui come
mia disaventura / e d'un contrarioso distinato, / di me medesmo ch'amo
disa- ventura / e d'un contrarioso distinato, / di me medesmo ch'amo
ricco, ii-195: se gli è distinato / multiplicar lo folle pensamento, / e
), agg. (ant. distinato). voluto dal destino; preordinato
ricco, xxxv-1-153: ma s'elli è distinato / moltipricar lo folle pensamento, /
cielo sono destinati. destinato2 (distinato) sm. (anche sf.,
tapina, misera! com'ao reo distinato. / gieso cristo l'altissimo del tutto
disa- ventura / e d'un contrarioso distinato, / di me medesmo ch'amo
di ricco, ii-197: vorria che fosse distinato / che ciascun conoscesse lo su'onore
ché certo, io ero più tosto distinato al turbante, che al cappuccio.
ché certo, io ero più tosto distinato al turbante, che al cappuccio. tasso
, tapina misera! -com'ao reo distinato. / gieso cristo l'altissimo -del tutto
una catena d'altri benefizi e un amore distinato e perenne. giannone, i-252:
che mante persone / credon veracemente al distinato. dante, lxxvi-3: degli occhi di
di ricco, xxxv-i-153: s'elli è distinato / moltipricar lo folle pensamento, /
che mante persone / credon veracemente al distinato, / per ch'io rinnovo mia
, / come mi fue questo omo distinato? dante, inf., 19-90:
, senza una saputa, l'aveva distinato a maggiore cosa. 22.
che mante persone / credon veracemente al distinato, / per ch'io rinuovo mia
faccia di quell'uomo, ch'egli era distinato a non poter mai né indovinare né
: ché certo io ero più tosto distinato al turbante che al cappuccio. contile
visdomini, 252: lasso, or è distinato / ch'ubidenza sia vana / e
; ché certo, io ero più tosto distinato al turbante che al cappuccio.
visdomini, 252: lasso, or è distinato so, 275: quanto voi