disteso '(deriv. da dtcxóco 4 distendo '). aplomòrfi, sm.
à- privat. e xetvw 'tendo, distendo '; cfr. xóvo ^ '
peregrini, xxiv-185: io non mi distendo a dare esempi per ciascuno de'sensi
, deriv. da xaxaaxpc5vvup. t * distendo '. catatèrma, sf.
. guicciardini, 279: io mi distendo volentieri nello ordinare bene questo consiglio e
certo stilo, / però non mi distendo in tutto dire. dante, par.
la piccoletta barca, / o se distendo la mia rete ai venti. pascoli,
: non son contento, se non distendo al suolo quel temerario di don alonso
, / tanto più i vostri onor distendo in carte, / quando più veggio
aveva detto. nievo, 2-36: mi distendo in queste superfluità gastronomiche, perché il
te per te in te io mi distendo. pulci, 19-76: colla spada
pan tiro di tasca, e mi distendo / al piè d'un elee o sulla
estensione '(deriv. da èxxetvco 'distendo, dilato '). come termine
distensione '(da èvxetvoj 4 tendo, distendo '). entasìa, sf.
distensione '(da èxxetvco * distendo '). enterectomìa, sf.
certo stilo, / però non mi distendo in tutto dire. testi fiorentini, 186
. d'annunzio, v-1-84: mi distendo supino, col capo contro la gabbia
saggi gastronomici. nievo, 2-36: mi distendo in queste superfluità gastronomiche, perché il
? / - bella! s'io le distendo. monti, ii-7: avendo inteso
l'acqua. melosio, 3-ii-161: distendo al fine il braccio mio furtivo / sotto
sul pendio lento del colle / mi distendo. d'annunzio, ii-711: i colli
1-1 (69): perché mi distendo io in tante parole? machiavelli, 694
. guicciardini, vii-118: io mi distendo volentieri nello ordinare bene questo consiglio e
deriv. da òpéyw 'tendo, distendo ', di origine indeuropea. orgìaco
, 1-1 (i-iv-35): perché mi distendo io in tante parole? egli era
, / al oarbier queste mie grinze distendo. -animale da rape: persona zotica
v-2-217: allora riprendo la lettera, ne distendo 1 pezzi sopra il tavolino, cerco
anno più oltra in questo non mi distendo. are. lamberti, 211: il
firenze [tommaseo]: io non mi distendo qui molto nella infermità de 'ripresi.
ed io su l'erba estiva / mi distendo supino, ed un ritorno / naturale
annunzio, i-187: ecco, io distendo nel concavo schifo le membra / offro
. d'annunzio, v-1-84: mi distendo supino, col capo contro la
e sulle arti di milano, iii-29: distendo poscia le carte sopra un graticcio o
boccaccio, v-93: deh, perché mi distendo io più a vaticinare i danni miei