contanente. fazio, i-6-112: ornai, diss' elli, qui ti lascio, addio
. frezzi, ii-16-58: regina mia, diss' io, or non adocchi / che
son d'esser contento più digiuno » / diss' io, « che se mi fosse
gusto. idem, v-46: freddure! diss' io, affettando di non curarmene;
foscolo, iv-329: -o sole, diss' io, tutto cangia quaggiù! e
del suo splendore: -o sole, diss' io, tutto cangia quaggiù! manzoni
foscolo, v-104: dio mio! diss' io smarrito di confusione -e può egli
cino, iv-262 (147-4): però diss' io l'al- trier quelle parole,
. boccaccio, 2-1: lascia, diss' ella, adunque i van diletti, /
, v-45: ben è vero, diss' io, rispondendo all'alzata d'occhi con
primo amante, o diva * / diss' io appresso « il cui parlar m'inonda
, 7-67: « maestro », diss' io lui, « or mi di'anche
. tasso, aminta, 609: così diss' egli: ed io n'andai con
ricco. francesco da barberino, 34: diss' ello [l'amico]:
volgar., ii-1-89: io ho, diss' egli, partita e appacificata una questione
del dubbio non può esser lontana 1; diss' io t sia ringraziato il cielo
mar siede un paese guasto » / diss' elli allora, « che s'appella creta
sempre mangiava. cantari, 275: diss' ella: -un guanto in piazza alto m'
maestro, ch'i'odo? * / diss' io. ed elli a me: «
si volga dritta per la toppa * / diss' elli a noi, « non s'
ricci, 3-61: mi basta, diss' io, anco se il solo occhio
. pananti, i-114: ma, diss' io, miei signor, la cena aspetta
m. cecchi, 431: non vi diss' io che avendo bisogno / di danari
questo? dimandò la molza. quello, diss' io, che sogliono usare in corte
il cor nel petto. ecco, diss' io, / ecco il padre che vien
5-420: « lei è deputato politico » diss' egli insolentemente « e porta quella roba
da liberale. « taglieremo, taglieremo » diss' egli con serietà comica. pascoli,
75: « io veggio ben, * diss' io « sacra lucerna, / come
partire così. « un momento! » diss' egli battendo e ribattendo affrettati pugni sul
fra poco più d'un ora » diss' egli « saremo a isola bella ».
, 33-141: * lo credo * diss' io lui « che tu m'inganni;
., i-65: « minuzie? (diss' egli). minuzie per chi ci
, 24-83: « or va'», diss' el « ché quei che più n'ha
allegri, 254: col malanno, diss' io, bestia incantata. tassoni,
croce, 191: ohimè, ben lo diss' io, ch'io sarei impacciata quaggiù
finestrella, /... / diss' ella: / signor, che fate in
verrà egli in sospetto di borsaiuolo? diss' io; e borsaiuolo d'una grisette
adesso gli reciteremo l'orazione funebre * diss' ella con quel brio voluto che neppure un'
33-143: « nel fosso su » diss' el « de'malebranche, / là dove
: « bisognerebbe domandarne a castello » diss' egli con un sorriso malignetto. a questo
« mi faccia il piacere », diss' egli impetuosamente, « lasciamo stare questo
verrà egli in sospetto di borsaiuolo? diss' io; e borsaiuolo d'una grisette?
. villani, 7-60: non vi diss' io, che piero d'araona era un
i-65: « sta a vedere, diss' io tra me stesso, che mylord si
fogazzaro, 5-205: « mi pare * diss' egli « che almeno questa camera dovrebb'
« or dunque, poiché ci siamo, diss' io, che ve ne pare,
dritta per la toppa », / diss' elli a noi « non s'apre questa
mangi, / dimmi 'l perché », diss' io « per tal convegno, /
foscolo, iv-329: o sole, diss' io, tutto cangia quaggiù! e
i-65: « ma e quali sono, diss' io, questi vocaboli scialacquati a sproposito
v-57: certo, donna gentile, diss' io sollevandole alquanto la mano; e
tu ne senti. i testimoni, diss' io, s'esaminano contro a'rei
, non contro ai condannati. canzone! diss' egli; io vo'sapere come tu
passavanti, 35: vedi tu, diss' egli, questa cappa piena di sofismi,
v-57: certo, donna gentile, diss' io sollevandole alquanto la mano; e
se gridi, cane, ti brucio * diss' egli. panzini, i-116: lui
algarotti, 2-13: oh quanto vivamente, diss' ella, è espresso e caratterizzato quello
. foscolo, iv-329: o sole, diss' io, tutto cangia quaggiù! e
11-82: « frate », diss' elli « più ridon le carte / che
ascoltò quant'egli disse, / quanto diss' egli e tutto il filo a pieno
lippi, 2-10: perché po'poi (diss' io), gli è me'ch'io
mar siede un paese guasto », / diss' elli allora, « che s'appella
volgar., ii-1-32: vattene, diss' egli, e dimmi alli romani,
si rivolse al cristia- nesmo » / diss' io « sanza miracoli, quest'uno /
par., 25-67: « spene * diss' io « è uno attender certo /
alberto, 24: or senti tu, diss' ella, queste cose, o
. algarotti, 2-168: appunto, diss' ella: voi avete messo in chiaro quella
. guarirli, 339: -non diss' io che coteste sarebbon cicalerie prette prette
lampeggiarono. « parli sotto voce! * diss' egli. « non mi spaventi la
livio volgar., ii-1-300: appio, diss' egli, io ti priego...
curar degg'io fronte sdegnosa, / diss' ella, e non mi cal d'
. fazio, vi-3-14: questo monte, diss' ei, che non pensi a tue
, 24-82: « or va', * diss' el; « che quei che più
bene avete le vostre terre compartite, diss' io: e ben si pare che di
i-239: oh, questa poi, diss' io passa i confini! cuoco, 1-100
chiusa. « la ringrazio tanto » diss' ella < della visita, e adesso la
v-53: lasciamo star l'interesse, diss' io, che le anime di certa
guizzando più che gli altri suoi consortii / diss' io, « e cui più
non gli è vendicata ancor » diss' io / « per alcun che dell'onta
amata. marino, 20-443: così diss' ella, e si ritrasse poi / in
., 28-87: « l'acqua » diss' io « e 'l suon della foresta
, / dimmi 'l perché » diss' io, « per tal convegno, /
marino, 6-88: poiché tanto, diss' ella, osi e presumi, /
il tuo cuore, maria? le diss' io. io toccava una corda su la
v-57: certo, donna gentile, diss' io sollevandole alquanto la mano; e questo
. galileo, 395: non vi diss' io che non poteva esser altro ch'
pananti, i-423: che affar? diss' ei; non so cosa diciate. /
. [crusca]: compagni, diss' egli, le creste non fanno mica
si rivolse al cri- stianesmo » / diss' io « sanza miracoli, quest'uno /
gli altri suoi consorti *, / diss' io, « e cui più roggia fiamma
/ ed ah, sì. sì, diss' io. -dar cuore: incoraggiare
221: « non vuol venire, » diss' ella, con un moto convulso delle
, e gli cavalchi in groppa! diss' io. -il demonio vi
lampane. fazio, i-7-58: solin, diss' io, se'tu quel propio desso
inchina. cesarotti, ii-72: perché, diss' egli, / m'arrestasti la destra
. foscolo, v-45: lo so, diss' io -una ruvida vesta, e ad
d'esser contento più digiuno » / diss' io, « che se mi fosse
fugace. rosa, 74: così diss' ella, e sull'estremo accento / con
4-75: questo è un ingannare, diss' egli, o noi stessi o il
idem, par., 5-130: questo diss' io diritto alla lumera / che pria
si volga dritta per la toppa » / diss' elli a noi, « non s'
bontà si disasconda, / « spene » diss' io « è uno attender certo /
: « certo, maestro mio », diss' io « unquanco / non vid'io
riva, / tornerà, non ti diss' io, / mar sì rio, /
mi stette, / non mi lasciar » diss' io « così disfatto; / e
volga dritta per la toppa » / diss' elli a noi, « non s'apre
, misera, trista! / oimè! diss' ella: dispersa leggera e inconsapevole.
, v-23: « e allora? » diss' io che stava in piedi, levandomi
primo amante, o diva » / diss' io appresso t il cui parlar m'inonda
divella, / maestro mio », diss' io quando fui dritto, / « a
- o frate, issa vegg'io - diss' elli -il nodo / che 'l
purg., 13-103: « spirto » diss' io « che per salir ti dome
, mi discoperse. / io, diss' ei, che di far pingue l'erario
, 34-102: « maestro mio », diss' io quando fui dritto, / «
: così dunque, donna gentile, diss' io, uscirò di speranza che voi
di desinenze; qual mai orecchio, diss' io, non dovrà sentirsi le fibre
5-183: « corpo di bacco! » diss' egli, non sapeva bene se in
m. cecchi, 20-4: non ti diss' io, che tu non ti partissi
accondiscendere. trissino, 2-2-60: così diss' egli, e belisario il grande /
questi giovani inglesi, che viaggiano, diss' ella, sono per lo più discoli,
faccia invetriata? pananti, i-157: diss' ei, quante paure / voi dentro un
anderemo dalla contessa dopo il teatro, diss' io, colla mia smania di facilitare,
, fallar non puoi, già tei diss' io: / te propizio destin serba a
mentre ch'i'fu'di là » diss' elli allora, / « che quante grazie
esse: dell'onor. -sicuramente, / diss' io, fate di niente. pascoli
, 25-67: « fa', dio » diss' ella « se son sogni questi,
era qui il circo massimo? era, diss' io, ed ora a stento distingue
da quelle faville / parlar », diss' io « maestro, assai ten priego /
leverò da questi piedi, - / diss' ella -signor mio, se del fellone /
. petrarca, 126-55: quante volte diss' io / allor pien di spavento: /
. chiari, 5-124: filandro, diss' ella, finché c'è fiato dobbiamo
., 30-34: « oh! » diss' io lui « se l'altro non ti
me sarebbe meglio finirla nel lago » diss' ella, amaramente. boine, i-46:
fuggita avete la pregione etterna? » / diss' el, movendo quelle oneste piume.
7-5: a proposito, memling!, diss' ella arrossendo forte. dobbiamo parlare di
iii- 188: vergognar, le diss' io, bella, voi fate / natura
, 440: -vedi, carlino? -mi diss' ella con un brio piuttosto forzato.
, 300: tirsi, non te 'l diss' io, eh'all'aere fosco /
« trota, oggi, curato » diss' egli mentre l'umile sposa glieli abbottonava.
m. cecchi, 431: non vi diss' io che avendo bisogno / di danari
tuo veder s'in- luia » / diss' io, « beato spirto, sì che
, ii-155: noi venimmo dal mar, diss' io, dall'alte / torri d'
c. croce, 45: non ti diss' io che, se tu non tornavi
entrare in questo ginepraio, non ti diss' io che non volevo far troppo ro-
oh, che diavol fia? che ti diss' io? = rifacimento di giannizzero su
non gli conosci tu? be', diss' io, a che servono queste gite?
baruffaldi, i-189: groppel, non tei diss' io? tu cadrai giuso, /
sono grossi e ciechi! ché, diss' egli: e noi gli dimandiamo poi,
». « oh che gusto! » diss' io. « e l'è molto bella
. fioretti, 2-1-28: ma perché non diss' egli [virgilio] porto palustre senza
croce, 191: ohimè, ben lo diss' io, ch'io sarei impacciata quaggiù
, i-212: ma che pegno, diss' io? tutto è impegnato; / e
vi-230: « o beato », diss' io, « quel che l'effetto /
. allegri, 254: col malanno, diss' io, bestia incantata. raineri,
mi stette, / non mi lasciar diss' io. g. villani, 12-27:
poco ti ri- volvi », / diss' io, « là dove di'ch'usura
maestro alberto, 89: tu, diss' ella, questa insofficienza, pieno di
. pananti, i-346: scusi, diss' ei, s'io l'interrompo, veggo
? petrarca, 126-53: quante volte diss' io / allor pien di spavento: /
andai fra tutti e'cardinali, / e diss' a tre, da vostra parte,
. firenzuola, 125: non vel diss' io che voi eri la largura del
: s'i'avessi una fromba, / diss' io: o lasco- naccia valdinera,
verdi fronde il regai fianco ornato, / diss' al ren picciol l'appennin silvoso.
andai fra tutti e'cardinali, / e diss' a tre, da vostra parte,
bontà si disasconda, / « spene » diss' io « è uno attender certo /
idem, par., 5-132: questo diss' io diritto a la lumera / che
/ che non li è vendicata ancor, diss' io, / per alcun che de
dante, par., 5-130: questo diss' io diritto alla lumera / che pria
, fo io questo viaggio »; / diss' io; « ma a te com'è
una fucina; /... / diss' ancor che grammatica se chiama / la
gozzi, 1-387: va, mi diss' egli, tu mortai sarai, / se
« bisognerebbe domandarne a castello », diss' egli con un sorriso malignétto.
meglio, caro don rocco », diss' ella quando rimasero soli, « a
: - ora udite - diss' egli cogliendo un istante di generai mancafìato.
era o no. e che credi (diss' egli) che ci sia una ricotta
il giovane, 10-945: rizzatevi, diss' io, gente tapina, / mattaccia
perciò convenevolmente sono detti messaggieri. così diss' egli, ed io: quali sono i
volgar., 1-167: nel tempo, diss' egli, che ciascun membro dell'uomo
sedata e queta, / più non diss' ella e fé da lei partita, /
. agostino volgar., 1-3-230: or diss' elli almeno che errassono più mezzanamente,
mezzo mar siede un paese guasto'/ diss' elli allora, 'che s'appella creta'.
mi volsi al core / e gli diss' io: -che minacciose note / vedi
si rivolse al cristianesmo », / diss' io, « sanza miracoli, quest'
fazio, iv-10-12: non dubitar, diss' io, che sia sì or- bido
, / dimmi '1 perché », diss' io, « per tal convegno ».
, i-365: bada a te, gli diss' io, la mutria abbassa, /
. petrarca, 126-55: quante volte diss' io / allor pien di spavento:
, 4-no: o dolce signor mio diss' io, adocchia / colui che mostra
frate, issa vegg'io », diss' elli, « il nodo / che 'l
, ch'r odo? », / diss' io. ed elli a me:
o frate, issa vegg'io », diss' elli, « il nodo / che
« il tuo fratello risusciterà ». diss' ella: « io so bene ch'egli
nunciatura. collenuccio, 1-235: allor diss' io: quest'è la mia
foscolo, iv-341: perché non leggete? diss' ella sospirando e guardandomi. io rileggeva
. « non me ne domanderesti » diss' egli « se tu avessi i miei occhi
dietro un poco ti rivolvi », / diss' io, « là dove di'ch'
, 13-134: « li occhi » diss' io, « mi fieno ancor qui tolti
. piazza, 3-10: non oltraggiar, diss' ella, indegnamente / la terra che
forse? ma fé di giove, diss' io, anzi il medesimo che * 1
, l'alto monarca / ecco, diss' ei, che la confusa mole, /
t. d'aragona, 20-12: non diss' ei eh'a seguir le liti ombrose
ii-1073: « o stella », / diss' io, « di questo mar ondoso
la pregione etterna? », / diss' el, movendo quelle oneste piume. fiori
, 11-84: « frate », diss' elli, « più ridon le carte /
l'ira mia vendicatrice. - / diss' ella: -è giusto: esser a me
: dell'onor. sicuramente, / diss' io, fate di niente.
che non li è vendicata ancor », diss' io, / « per alcun che
., 32-110: « ornai », diss' io, « non vo'che più
son, fo io questo viaggio » / diss' io; « ma a te com'
fazio, iv-10-10: 'non dubbiare ', diss' io, 'che sia sì orbido /
piaggia, / « maestro mio » diss' io « che via faremo? ».
. algarotti, 1-ii-98: basta, diss' io, che voi, madama, col
8-102: « non mi lasciar », diss' io, « così disfatto; /
., 8-121: « oh! » diss' io lui, « per li vostri
, 33-141: « io credo » diss' io lui « che tu m'inganni;
malatesti, 71: veggo un segno, diss' ei, ch'hai nelle mani, /
fache. petrarca, 126-55: quante volte diss' io allor pien di spavento: /
baruffaldf], lvi-28: non tei diss' io tante fiate e tante: / tempo
. fazio, v-5-38: figliuol, diss' el, non t'avvegna più mai
., 21-19: « come! » diss' elli, e parte anda- vam forte
mangi, / dimmi 'l perché » diss' io, « per tal convegno, /
peccatoràccio. segneri, ii-235: vi diss' io da principio che non inten- dea
., 11-83: « frate », diss' elli « più ridon le carte /
volga dritta per la toppa », / diss' elli a noi, « non s'apre
stette, / non mi lasciar », diss' io, « così disfatto ».
e divenia lacuna, / acque, diss' io, datevi pace. bergantini, 1-201
mentre ch'i'fu'di là » diss' elli allora, / « che quante grazie
s. maffei, 7-77: taci, diss' ei, meschin, getta la cetra:
tratto, l'indovino, / costor, diss' egli, a me posan la picca
. petrarca, 126-54: quante volte diss' io / allor pien di spavento: /
affetto: / t'amo, diss' ella, e t'amerò qual figlio,
tommaseo, 11-473: nell'imo, mi diss' egli, è più eleganza; nell'
audio cantare, / fra me stesso diss' i': « or è stagione / di
« o dolce segnor mio », diss' io, « adocchia / colui che mostra
. d'ambra, 35: non vi diss' io ch'eu'era la pila dell'acqua
(3): qual cagion fa (diss' io) che tanto spiaccia / che
— cosa volete, cittadino? -mi diss' egli recisamente, fregandosi le labbra col pizzo
. catzelu [guevara], ii-46: diss' egli: lascia le tue sceleragini e
, 2-10: perché po'poi (diss' io) gli è me'ch'io caschi
d'un pensier l'altro rampolla, / diss' io fra me: di questa ovidio
, 5-30: oh cospetto di dio! diss' egli a carlo: / e fino
. fagiuoli, vh-137: questa, diss' io, non è persona cucciola,
, 4-1-64: queste ed altre cose diss' egli efficacemente scusandosi, onde, posto
. fazio, v-8-60: solin, diss' io, di vedere avea brama /
me ne sono affatto dimenticato -possibile! mi diss' ella, e sorrise -possibilissimo, rispos'
21-77: « io veggo ben », diss' io, « sacra lucerna, /
-sostant. baldi, xxxvi-398: così diss' egli; e mentre l'umil famiglia
d'una cosa che vi riguarda - diss' egli entrando e sedendosi. -immediatamente.
l'alto monarca: / ecco, diss' ei, che la confusa mole, /
la pre'one ettema? » / diss' el, movendo quelle oneste piume.
-finalmente ti si vede! -mi diss' ella la prima. -come finalmente?
che egli serrava la porta -freddure! diss' io, affettando di non curarmene; freddure
par., 25-68: « speme » diss' io, « è un attender certo
foscolo, iv-341: perché non leggete? diss' ella sospirando e guardandomi. io rileggeva
livio volgar., 2-39: apollo, diss' e- gli, per lo tuo conforto
in tasca [la lettera] », diss' egli, « e spero che farà
33-142: « nel fosso sù », diss' el, de'malebranche, / là
per chieder la libertà delle coscienze, diss' egli: s'io sapessi che quel tal
: « io veggio ben », diss' io, « sacra lucerna, / come
! petrarca, 126-53: quante volte diss' io / allor pien di spavento: /
dante, par., 5-132: questo diss' io diritto a la lumera / che
i-iv-251: vieni all'anima mia, tosto diss' io, / raggio d'amore,
: « dimmi 'l perché », diss' io, « per tal convegno, /
parlò al popolo: « signori », diss' ella, « non vi smagate:
cesarotti, i-iv-23: voci, diss' ei, dell'echeggiante crona, /
392: -cosa volete, cittadino? -mi diss' egli recisamente, fregandosi le labbra col
verdi fronde il regal fianco ornato, / diss' al ren picciol l'appennin silvoso.
essi su le vostre terre? nascono, diss' egli e, se vi piacciono,
. « ascolti suo marito, signora » diss' egli tanto per mordere di rimando,
. fagiuoli, vii-116: olà (diss' io), attacca un po'la sedia
fazio, vi-1-64: due citta son, diss' el, che fan riparo / sopra
-caderà tira mia vendicatrice. - / diss' ella: -è giusto: esser a me
che egli serrava la porta -freddure! diss' io, affettando di non curarmene;
salita l'aveva stancata: riposiamo, diss' ella; l'erba era umida, ed
! b. corsini, 13-108: diss' ella a lui: se di riposo /
dentro da quelle faville / parlar » diss' io, « maestro assai ten priego /
7-10 (1-iv-661): « o, diss' io, amico mio, io ho
. parini, 525: non vi diss' io / di venirmi a destare / e
« o frate, issa vegg'io » diss' elli « il nodo / che 'l
di trar- reti avanti », / diss' io a lei, « verso questa rivera
mondo si rivolse al cristianesimo » / diss' io, « sanza miracoli, questuno /
un poco ti rivolvi », / diss' io, « là dove di'ch'usura
la pace. trissino, 2-1-304: questo diss' egli, e trasse fuor la spada
buonarroti il giovane, 10-045: rizzatevi, diss' io, gente tapina, / mattacci
che gli altri suoi consorti », / diss' io « e cui più roggia fiamma
, volgare. gozzano, ii-223: diss' ei: « convien però ben che tu
ciro di pers, 2-73: che ti diss' io? la rota di fortuna / avrà
la quel sta meza raperta? non gliel diss' io tal padrone, che non lasciasse
di scarlatto. « mon dieu! » diss' egh a mani giunte, « voi
: / « t'amo », diss' ella, « e t'amerò qual figlio
ch'el viene; non te lo diss' io, ch'io non terrei saldo?
l'aveva stancata: « riposiamo », diss' eba: l'erba era umida,
, i-137: « andiamo a vedere » diss' ella avviandosi, seguita dal marito,
. mamiani, 1-312: non tei diss' io che falsa era la speme /
amante, o diva », / diss' io appresso, « il cui parlar nrinonda
del cammin mi scapoli », / diss' io a lui « e più mi fai
di scarlatto « mon dieu! » diss' egh a mani giunte: « voi non
giove, « odi, giove », diss' egli, « queste scelleraggini; udite
viso tanto che mi vaglia », / diss' io, « e pare inver'noi
oh cara, / taci, taci, diss' io, che tu mi schianti /
. i. neri, 4-34: così diss' ella e gli voltò le schiene /
., i-65: « quali sono » diss' io « questi vocaboli proverbi toscani, 236
ardore. baldi, 4-1-54: così diss' egli tutto infiammato nel volto, gittando
« cosa volete, cittadino? » mi diss' egli recisamente, ventura rosetti, i-205
, 24-84: « or va », diss' el, « ché quei che più
ardisco arrestarvi qui sulla via », mi diss' egli con un accento scolpito e meno
scorretto. che se ciò non fosse (diss' egli) non arebbe solone scritto:
, 21-21: « come! », diss' elli, e parte andavam forte:
fogazzaro, 5-294: « certo! » diss' ella « avrebbe voluto an
a lui.. « adagio » diss' egli « con queste parole! ».
, 32-139: « dimmi 'l perché » diss' io, « per tal convegno,
altrettanto a me. - non ti diss' io che la baciarebbe? - or
sì 'l vi diròe », / diss' alor falsembiante: « or ascoltate, /
« perché butta giù quel muro? » diss' io. « è un muro che
fogazzaro, vi-189: « ecco » diss' egli, soddisfatto, sorridente, liberato dal
« oh cospetto di dio! » diss' egli a carlo: / « e fino
2-99: « aspetti un poco », diss' ella bruscamente: « non voglio sfingi
sbardellato e, sgangherando le fauci, diss' egli che non gli stesse ad innasprir le
fioretti, i-295: « piano », diss' io, « tu sgrammaticature,
, / non mi lasciar », diss' io, « così disfatto ». cavalca
. fogazzaro, 5-66: « luisa » diss' ella, fissando sua figlia con uno
, « odi, giove », diss' egli, « queste scelleraggini...
voce con « quante smorfie », diss' ei « quante paure, / voi dentro
52: « 0grande alessandro », diss' elli, « io l'ho fatto per
b. cerretani, 2-20: non ti diss' io che in cotesti tempi idio soccorse
. caro, 19-523: « ora » diss' ella « tu ti stringerai a me,
, 1-293: « la mia vita » diss' egli « è questa. l'avvenire
. galileo, 3-1-49: non vi diss' io che non poteva esser altro ch'un
, xi-67: « giuro », diss' io, « di sostener colfarmi / che
». / « o padre mio » diss' io « duce e signore, / del
. petrarca, 126-54: quante volte diss' io / allor pien di spavento:
« o guida del vero lume », diss' io, « quelle cose che 'l
i-139: pigliar congedo / possiam (diss' io), di già noi siamo
nostra! alamanni, 1-60: così diss' egli e 'l buon re lago il
., 25-67: « spene », diss' io, « è uno attender certo /
inf, 30-36: « oh », diss' io lui, « se l'altro non
,... a più tardi » diss' ella « quel- teresse della sicurezza dello
: « questi non son », diss' io « d'andare a ballo; /
o frate, issa vegg'io », diss' elli, « il nodo / che
o frate, issa vegg'io », diss' elli, « il nodo / che
campailla, 18-77: anch'io (diss' eva) in quel notturno orrore,
carbone, 45: « orsù », diss' egli, « porta qua un altro mezzo
. pananti, i-231: spero, diss' io, sui lumi e sull'ornato.
33-142: « nel fosso sù », diss' el, « de'malebranche, /
cne li altri suoi consorti », / diss' io, « e cui più roggia
. fagiuoli, vii-137: questa, diss' io, non è persona cucciola, /
zione di me, che non guardo » diss' egli. = voce lomb.,
poco ti rivol- vi », / diss' io, « là aove di'ch'usura
ariosto, fur., 18-174: così diss' egli: e tosto il parlar tenne /
. fagiuoli, i-93: e ben diss' io, che un tal raro tesoro /
ii-2-141: « or haimi tu », diss' ella, per sì sciocca, /
volga dritta per la toppa » / diss' elli a noi, « non s'apre
, iv-300: « vedete », mi diss' egli, additandomi le sue figliuole che
mi date il torto così tosto, diss' io, ma ascoltate, se vi piace
crusca,]: « voi siete » diss' egli, « sconfitti da tracodardi nimici
no. bresciani, 6-viii-43: non vel diss' io che li curati sono un branco
divella, / maestro mio, » diss' io quando fui dritto, / « a
teutonici. algarotti, 1-ii-98: basta, diss' io, che voi, madama, col
dèi pregar de. cavalca, 20-325: diss' egli segretamente il grande misterio della sua
: « carlino dilettissimo », mi diss' egli dopo avermi abbracciato sì strettamente che
poco ti rivo ivi », / diss' io, « là dove di'ch'usura
. gozzi, ii-233: « perdoni » diss' io, « la materia è dell'awo-
mise loro in balìa; / andate, diss' egli, menatela via. / l'
avessi chesto di vernaccia! », / diss' io, solamente a. llui approvare
6-ii-367: « e queste viole bianche » diss' ella « sono viole da morto,
. pucci, cent., 14-63: diss' un de'suoi baroni: « e'non
., 8-59: « oh », diss' io lui, « per entro i luoghi
giovane, 9-344: e che non le diss' io? che non le feci?
: « buon giorno compare », diss' ella salutando l'oste con uno dei vocativi
ciro di pers, 2-73: che ti diss' io? la rota di fortuna /
, 1-67: « deh! » diss' ella « signor, non vi rincresca!
luigini, xlv-237: « ahi! » diss' io allora rivolto al signor ladislao «
come giudici infernali. versatemi del bordeaux » diss' ella al vecchio cameriere che serviva solo
6-i-364: « per il cielo! » diss' egli, fregandosi gli occhi « par-
tanto freddo nel dire che poteva (diss' egli) refrigerare le terme neroniane favellando.
v-115: fammi allestire una 'remise', gli diss' io; e ch'io l'abbia