redi, 16-vii-144: non saprebbe mai disprezzare il vile e rozzo volto del misterioso
da terra: abbandonare la vita; disprezzare le cose mondane. petrarca, 339-2
tal poesia: perché altrimenti mi converrebbe disprezzare le più belle, più calde e
a odiare perdi tempo e salute. a disprezzare guadagni l'imo e l'altro.
xvi-515: io... ammaestro a disprezzare i vili col silenzio, ed a
amplitudine dell'animo... è nel disprezzare e'dolori. alberti, 13
vi è di meglio che i domestici per disprezzare e porre fuori di causa i falsi
importanza; tenere in poco conto, disprezzare; trascurare. m. villani,
oro di siracusa... faranno disprezzare i nostri numi di argilla.
3. stimar vile; vilipendere, disprezzare. iacopone, 14-50: o superbia
roberto, 129: don eugenio, udendo disprezzare le belle lettere, rispose: -bisogna
a sé di un generoso sentimento non deve disprezzare quelle nazioni nelle quali la plebe conferisce
, che il pontefice, che soleva disprezzare renzo da ceri sopra tutti gli altri
le cose vecchie non sono sempre da disprezzare. -tutto fa brodo: tutto può
sé di un generoso sentimento non deve disprezzare quelle nazioni nelle quali la plebe conferisce
al figur.: lasciare da parte, disprezzare; sprecare; sperperare. bandello
, 6-30: avevo sentito molte matrone disprezzare le nuore milanesi o perugine perché non
; angustiare, opprimere, umiliare; disprezzare. dante, inf., 19-105
, rinunciare, buttare da parte, disprezzare (una cosa). -dare un
può già piue. -non curarsene, disprezzare. r. bertini, 6-3-282
2. figur. offendere; ingiuriare, disprezzare, non tenere in alcun conto,
clienti,... e a disprezzare inutilmente i più furbi colleghi, che,
nel cesso: dimenticare compieta- mente, disprezzare. lorenzo de'medici, ii-279:
: considerarla una cosa da nulla, disprezzare. dante, par., 5-64
di numeri, e ad esser rattenuto di disprezzare la fisica stoica che vuole il mondo
. 3. oltraggiare, violare; disprezzare; dileggiare. cavalca, 9-161:
. conculcare 'calpestare ', poi 1 disprezzare ': comp. da calcare *
agg. letter. che è da disprezzare, degno di essere spregiato; che
. contemnendus, gerundivo di contemnére * disprezzare '. contennènte (part. pres
. (contónno). ant. disprezzare, spregiare, vilipendere. iacopone.
= voce dotta, lat. conlemnère * disprezzare '. contentàbile, agg. (
da contemptum, supino di contemnére 'disprezzare '). contentino, sm
locuz. avere, mettere in contento: disprezzare, fare disprezzare. abate isaac
mettere in contento: disprezzare, fare disprezzare. abate isaac volgar., i-76
lat. contemptus-ùs, da contemnère 4 disprezzare '. contènto5, v.
lat. contemptor-óris, da contemnère 4 disprezzare '. contenutézza, sf. comportamento
: io cominciava infin d'allora a disprezzare e ad amare; tormento terribile fra quanti
241: io cominciava infìn d'allora a disprezzare e ad amare: tormento terribile fra
che, pago e riposato, può disprezzare le supplicazioni del mendico, può rifiutare
di dodici carati e anche meno; disprezzare i diamanti, torbidi o minuscoli o tagliati
(di una persona); sottovalutare; disprezzare. gramsci, 112: hai sopravalutato
ridicolo; non dare importanza, trascurare, disprezzare (verità, dottrine, sentimenti,
. -fare derisione: deridere, disprezzare, beffare. proverbia super natura feminarum
-ónis, deriv. da dèspìcere 4 disprezzare '. despiacére e deriv.,
', deriv. da dèspicere 4 disprezzare '; cfr. ingl. despicable (
penetrò a ferire i sagramenti della chiesa, disprezzare i digiuni, le penitenze e le
un cattivo concetto; giudicare sfavorevolmente; disprezzare. cavalca, 19-55: vedendolo giuliano
sangue in vendetta ricorsa. -schernire, disprezzare. petrarca, 174-9: ma tu
esperienza direttiva, che non è da disprezzare. bocchelli, 6-253: il consiglio
avversione, in odio; disdegnare, disprezzare. guittone, i-1-34: come fuggire
questo vuol dire che tu vuoi potermi disprezzare a tutti i costi, vuoi non essere
; respingere, rifiutare con disprezzo, disprezzare. - anche assol. paganino
in nessun conto, non curare, disprezzare. giamboni, 4-193: abbiendo io
-prendere a disdegno: incominciare a disprezzare, a non curare. bonarelli
propria dignità (ed è portato a disprezzare come vili e basse cose e persone
le altre cose contentarsi della somiglianza e disprezzare le desformità. b. davanzali, i-400
in scarsa considerazione. - anche: disprezzare. o. rucellai, 2-12-3-169
stimiate veramente, mi son venuti a disprezzare od odiare, o disistimare per via
dispétto). disus. e letter. disprezzare, sdegnare, tener lontano, respingere
lat. déspectàre (intensivo di despicère * disprezzare '). dispettato (part
-avere, tenere in dispetto: disprezzare, non tenere in alcun conto,
dall'alto in basso ', * disprezzare '. dispettosàggine, sf.
di combattere, bensì vi disponghiate a disprezzare gli assalitori. -indursi; acconciarsi
) disprezzo verso qualcuno o qualcosa; disprezzare, vilipendere; umiliare; avvilire.
che disprezzabile. = deriv. da disprezzare. disprezzagióne, si. ant.
veste. = deriv. da disprezzare. disprezzaménto, sm. letter
poca gente. = deriv. da disprezzare. disprezzante (part. pres.
disprezzante (part. pres. di disprezzare), agg. (superi,
voce formata dal foscolo su misantropìa (con disprezzare al posto del gr. (tuotìv
(tuotìv 'odiare '). disprezzare (ant. e dial. desprezzare,
esperienza direttiva, che non è da disprezzare. quasimodo, 2-54: io che disprezzo
, sarai rubato; e affaticato lasarai di disprezzare, e sarai disprezzato. livio volgar
particolarmente ciascuno de'cavalieri, e a disprezzare quelli che lentamente pigliavano tarmi.
dio; e di fuori poi si vede disprezzare dalle vituperose villanie delle mordaci lingue.
latino. = deriv. da disprezzare. disprezzato (part. pass
disprezzato (part. pass, di disprezzare), agg. (ant.
libero. = deriv. da disprezzare. disprezzatura, sf. disus
negligenza. = deriv. da disprezzare. disprezzévole, agg. disus.
cardinale. = deriv. da disprezzare. disprezzevolménte, avv. ant
tenere in disprezzo: non curare, disprezzare. iacopone, 60-9: povertà,
amator celeste. = deverb. da disprezzare. disprezzóso, agg. ant.
e disvolere, un amare e un disprezzare in un medesimo istante. = da
volere e disvolere, un amare e un disprezzare in un medesimo istante.
tozzetti, 12-5-197: è anche moda il disprezzare troppo i libri antichi; e perciò
volere e disvolere, un amare e un disprezzare in un medesimo istante, un prolisso
dì d'oggi non sono poi da disprezzare; e nestore, il vecchio brontolone,
cattaneo, ii-2-115: si vedono poi disprezzare e manomettere l'opera propria,.
quando la coscienza è pura e franca, disprezzare le false accuse e i sospetti infami
13. -farsi beffe della fava: disprezzare una cosa che andrebbe tenuta in conto
ecc.); umiliare, abbassare, disprezzare, svalutare; declassare. dante
un fico: non stimare affatto, disprezzare, tenere in poco conto. cantari
secco: tenere in poco conto, disprezzare qualcuno o qualcosa. menzini, 5-136
in sua lode ai giornalisti che affettava disprezzare. b. croce, ii-6-207: quella
qualche cosa di spettacoloso. comincerei a disprezzare i vecchi fiori. -è finito
. -ant. odiare, detestare, disprezzare. guittone, 229-8: chi lauda
folta dura. marino, i-246: il disprezzare così intrepidamente i pericoli più gravi né
la coscienza è pura e franca, disprezzare le false accuse e i sospetti infami è
davante a deo. -ant. disprezzare, non tenere in nessun conto;
l'uomo è meno forte per poterla disprezzare. de roberto, 2-251:
disprezzo se gli uomini d'oggi sapessero disprezzare. oriani, iii-277: il partito
36. -gettale a proprio danno: disprezzare, trascurare. chiaro davanzati, l-57
eureka \ -gettare in beffe: disprezzare, non tenere in alcun conto.
-corrompere, violentare, falsare, disprezzare, sformare la giustizia: calpestarne le
il cuore in modo che incominciò a disprezzare le cose di questo mondo. pulci,
: ella sarebbe stata in grado di disprezzare certe grossolanità sue e del fratello.
(imbiasmare), tr. ant. disprezzare. g. brancoli [
ammoniti e predicati, e a non disprezzare li dei. boccaccio, dee.,
, per cui l'impuro viene a disprezzare totalmente il suo dio, posponendolo a
, ardito e fiero, più proprio a disprezzare che ad incensare preti. muratori,
cose sono più vane e più da disprezzare, che questa disonestate crudelissima, ovvero
insprègio). ant. spregiare, disprezzare. passavanti, 234: [
come profondissimo filosofone, e di disprezzare madama di stael come frivolissimo intellettuzzo
ne furono autori, si vedono poi disprezzare e manomettere l'opera propria,.
camerati di parigi gli avevano insegnato a disprezzare; e delle loro ricerche non ha
da irridere 4 irridere, schernire, disprezzare '. irrisoriaménte (ant. inrisoriaménte
stesso. 2. offendere, disprezzare, disonorare. guittone, xli-23:
-giudicare, stimare, reputare, disprezzare, abbassare, calpestare qualcuno o qualcosa
occasione di dimostrar la lor liberalità in disprezzare il danaro. braccioimi, lvii-105:
che rodersi. -in senso generico: disprezzare, schernire. sercambi, 1 ii-549
nel loto: respingere, rifiutare, disprezzare. oddi, 2-10: -l'età
. -mettere in ludibrio: schernire, disprezzare, oltraggiare gravemente; profanare.
lupino: tenere in poco conto, disprezzare. berni, 27-11 (ii-300)
un punto solo risguardi, di non disprezzare alcuna di così piccole osservazioncelle, poiché
giustizia: infedele amprovare, detestare; disprezzare. verebbe tutti della roba mal venuta?
quando si vede alcuno che finge di disprezzare, o che biasima una cosa la quale
dire che la libertà nuova consiste nel disprezzare e nel distruggere tutte le cose passate
perché non cesserà di accusare, di disprezzare e di umiliare se stesso negli altri
o melanzana è un ortaggio da non disprezzare per la ragione che non è né
che non possiamo offendere, infamare o disprezzare alcuno delli fratelli, che parimente in
forza e il morale, ce lo fecero disprezzare oltremodo. 11. alleggerire
vedere come fosse venuto col proposito di disprezzare tutto. = voce dotta,
pinacoteca di firenze, non è da disprezzare. 3. tr. fare
tr. (minisprèzzo). ant. disprezzare, trascurare. lamenti troiani
). apprezzare in modo inadeguato, disprezzare, maltrattare, bistrattare. cielo
miserabile che voglia esser il primo a disprezzare se medesimo? foscolo, xiv-318: ti
, anche mispreso e misprisó). disprezzare, tenere in poco conto.
= dal fr. ant. mesprisier 'disprezzare '. mispregiato (part. pass
[del magalotti] non saprebbe mai disprezzare il vile e rozzo volto del misterioso
voi sapevate ch'io avevo ragioni di disprezzare, né io poteva posporre la vostra
di pregio; non stimare affatto; disprezzare. onesto da bologna, i-67:
: non istimare un fico, cioè disprezzare. 6. dimin. mollichina
mente, quando... si vede disprezzare dalle vituperose villanie delle mordaci lingue.
a rimproverare, a umiliare, a disprezzare, a schernire, a deridere o
altra follia di popolo in rivoluzione è disprezzare le antiche alleanze dello stato, abbandonarle
fondo le cose straniere giova a non disprezzare le proprie e a nazionalmente promuoverle.
). ant. non curare, disprezzare. b. giambullari, i-577
). ant. non curare, disprezzare. niccolò del rosso, 274-3:
3. lasciare solo, abbandonare; disprezzare. p. verri, i-301:
in non cale; non curare; disprezzare. francesco da barberino, ii-199:
, a cambiare di casa, a disprezzare le altre città, ad amare d'
. avere a noia, in spregio; disprezzare, sdegnare, non tollerare; considerare
per niente: non stimare affatto, disprezzare; tenere in nessun conto.
. (non prègio). ant. disprezzare, denigrare, vilipendere. chiaro
noi non debbiamo un sì alto privilegio disprezzare e i naturali avvantaggi colla non cu-
, non tenere in alcuna considerazione, disprezzare. giamboni, 10-53: la persona
cfr. anche lat. tardo nullificàre * disprezzare '. nullificazióne, sf
altra follia di popolo in rivoluzione è disprezzare le antiche alleanze dello stato, abbandonarle
, 2-i-223: io v'insegno a disprezzare la morte, a nutrirvi di pericolo
brio: considerare una vergogna, disprezzare, non cavalca, 11-29:
-avere in oblivione: non curare, disprezzare. torini, 232: non tanto
, far cadere in disgrazia; far disprezzare o trascurare. latini, rettor.
ritorni ingrato. -per antifrasi: disprezzare, vilipendere, sbeffeggiare, insultare.
a'soldati col suo bel dire che debban disprezzare ogni pericolo per far cosa onorata.
alcuna cosa, per non mostrare di disprezzare il banchetto loro, che era ornato
paolo: considerare di scarsissimo valore, disprezzare. vittorelli, ii-220: no,
, tipotesi non è uno strumento da disprezzare. = comp. di paragonato
insolente- mente, né il popolo ardiva disprezzare il re per paura de'vecchi.
, svilire, abbassare nella considerazione; disprezzare. - anche assol. dante
in poco conto, stimare poco, disprezzare; sottovalutare, trascurare. bonichi
buon genio che agli scrittori grandi fa disprezzare gli scrupoli e le pastoie dei pedanti
pratesi, 1-194: maledetto vizio di disprezzare sempre le cose italiane! vergogna!
di vite, 128: fue pellegrino in disprezzare lo mondo. 6.
roba d'altri. però non bisogna né disprezzare né rifiutare per non offender nessuno.
-sputare nel piatto in cui si mangia: disprezzare ciò da cui si riceve sostentamento o
2. -farsi beffe della porrata: disprezzare ciò che si dovrebbe amare o considerare
-non farsi beffe della porrata: non disprezzare o rifiutare ciò che è (
che in noi si ritrovano e a disprezzare quell'altre di cui siam sprovveduti.
voi sapevate ch'io aveva ragioni di disprezzare, né io poteva posporre la vostra
da tenere in poco conto o addirittura da disprezzare); modesto, mediocre, dappoco
ammoniti e predicati, e a non disprezzare li dei. -con riferimento agli
figli. -avere in vile pregio: disprezzare. poliziano, st., 1-24
iii-26-270: col raccomandare agli europei di disprezzare il mondo delle utilità ed esaltare in sé
son tratto dall'istinto naturale a odiare e disprezzare chiunque si prevale di certi diritti o
tratto dall'istinto naturale a odiare e disprezzare chiunque si prevale di certi diritti o
sprino 'dorato che il redi fingeva di disprezzare... mentre i vinai francesi
altri platonici, eziandio in questa via, disprezzare la predicazione e la divinazione delle cose
delle loro chiese. 27. disprezzare, non tenere in alcun conto.
ii-4-97: o uomo della capitale, non disprezzare un povero provincialetto. verga, 1-304
umoristici e le parodie bastavano a farci disprezzare? soldati, 2-325: ogni volta,
: non tenere in alcuna considerazione; disprezzare. f. scarlatti, lxxxviii-ii-530:
di plutarco. solitario, portato a disprezzare il mondo e soprattutto i suoi seguaci
stesso. salvini, 39-vi-197: questo disprezzare la bizzarria e l'incostanza della fortuna
buon revulsivo, e non è infatti da disprezzare. 3. che esercita uno
vedere come fosse venuto col proposito di disprezzare tutto. malaparte, ii-55: i toscani
nievo, 306: non bisogna né disprezzare né rifiutare per non offender nessuno.
maga- lotti] intendimento non saprebbe mai disprezzare il vile e rozzo volto del
, 9-1-255]: non saprebbe mai disprezzare il vile e rozzo volto del misterioso sileno
-non avere, non tenere in riverenza: disprezzare; non tenere in nessun conto.
, levar le franchezze de'campi, disprezzare i bandi de'signori e aver per
1-149: ci rifletteva su, per disprezzare quelle velleità d'otello e m- gumava
(e i plebeismi non sono da disprezzare del tutto in materia di lingua,
sagratina'(e i plebeismi non son da disprezzare del tutto in materia di lingua,
tratto dall'istinto naturale a odiare e disprezzare chiunque si prevale di certi diritti o
tanto sbragiare, tanto bravare, tanto disprezzare l'avversità i giobbi. -come
di noi iscarpitate. 6. disprezzare, coprire d'infamia, biasimare.
le aveva insegnato da gran tempo a disprezzare tutto ciò che s'intende per 'divertimento'
: non è meglio... disprezzare questo presente sì breve, sì scarso,
biffi, 54: non posso che disprezzare questo mio patriota esponendosi in tal modo
, non la sa bastantemente né ricevere né disprezzare. giuglaris, 1-69: consulta saule
non soluta. -detestare, disprezzare, avere in odio (o, con
schifiltare, tr. letter. disprezzare, considerare con disdegno o con sussiego
odore di esso. -figur. disprezzare, disdegnare. buonarroti il giovane,
vi perdono, ma non posso che disprezzare le simie della polizia bonapartesca.
pensiero, a sconciarlo, per poterlo disprezzare e rinnegare. -infamare.
(scrafiare), tr. sen. disprezzare; disdegnare. biscioni, [s
s. v.]: 'scrafare': disprezzare, tenere a vile. e dell'uso
persona di ogni fascino o interesse; disprezzare, disdegnare qualcosa, sminuendone il pregio
che perciò non posso né stimare né disprezzare, si fosse meritata unavolta la vostra stima
arme astuto, baroni, che ostentavano disprezzare mentre formava la atto e valente, /
altra follia di popolo in rivoluzione è disprezzare le antiche alleanze dello stato, abbandonarle
. maffei, 4-239: non sono da disprezzare alcune osser vazioni del giambullari
tratto dall'istinto naturale a odiare e disprezzare chiunque si prevale di certi diritti o
monte delle sete], si vedono poi disprezzare e manomettere l'opera propria, contramminare
ant. tenere in scarsa considerazione; disprezzare, disdegnare, vilipendere.
la lettera d'augusto, per non disprezzare il consiglio di colui ch'era l'arbitro
tr. (sprègio, sprègi). disprezzare, non tenere in alcun conto
della religione. -per estens.: disprezzare o non curare la divinità non dandosene
aspetto culturale di infimo valore, da disprezzare e da rifiutare. soffici, v-5-159
-sputare dove si è baciato: disprezzare ciò che prima si è servilmente ossequiato
nel piatto dove si è mangiato: disprezzare ciò di cui si vive. goldoni
giudicare in modo del tutto negativo; disprezzare. burchiello, 65: non hai
con perpetua vergogna. 15. disprezzare. betussi, 249: queste cose
che i medici hanno l'abitudine di disprezzare queste superstizioni, e di tuonare contro di
tentazioni, i vizi, il male; disprezzare i beni materiali. girolamo da
abbominevoli azioni. 3. disprezzare, criticare, sminuire. salvim,
gabler non ha nessun particolare diritto di disprezzare il marito e le sue zie e il
tezza, senza riflettere. per disprezzare abitualmente le minacce dell'una, né astuzia
: considerare con disprezzo o indifferenza; disprezzare, spregiare. cavalca, 11-17
privato, i quali tenne fulvio in disprezzare la maestà di tutto il senato. mazzini
, 151: giuseppe garibaldi, non disprezzare questa mia tonicella, perché io ti dico
buono, devi al pari di me disprezzare quel 'donnaiuolismo'galante, che solo è ammesso
prosperato. salvini, 39-vi-197: questo disprezzare la bizzarria e l'incostanza della fortuna
non tenere in alcun conto, disdegnare, disprezzare. intelligenza, 106: uno scudo
del tutto trascurabile e di nessun valore, disprezzare (una condizione, un'attività,
.], i-o: si vede disprezzare dalle vituperose villanie delle mordaci lingue. bisticci
o anche al ciliegio-, fingere di disprezzare ciò che si desidera, ma che
: non tenere in nessun conto; disprezzare, trascurare, disistimare. ritmo nenciale
cuore buono, devi al pari di me disprezzare quel 'donnaiuolismo'galante, che solo è
letteratura che gli eruditi si ostinano a disprezzare come giornalistica, e i dilettanti sentono
, incachi). volg. ant. disprezzare qualcosa o qualcuno; non tenerlo in
di quelle idee umanitarie che è semplicismo disprezzare frettolosamente. r semplicista1, agg.