affetto / libero fu da ogn'altro disire. passavanti, 64: il cuor tuo
/ così l'animo preso entra in disire. 3. figur. eccellenza
dissi ch'ai suo nome il mio disire / apparecchiava grazioso loco. 4
tosto veder l'apparecchiato fine al mio disire. frezzi, iii-9-54: a cosa
biltate / già di soverchio t'arse nel disire, / questo anel porterai, che
a diana, allor che in disire / ebber primieramente libertate. idem, dee
/ con fermo core e con dolce disire / lui, che pecca 'n vèr me
e gioventù senile, / e svogliato il disire. de sanctis, i-15: vivente
foco / ardomi, e struggo colma di disire. tansillo, ix-601: poi che
amorosa / ed io di voi e presine disire, / 'n greve pena con morte
dante, 15-17: ma per crescer disire / mia donna verrà / coronata da amore
. desirar. desire (desiro, disire, di$iró), sm. (anche
/ del gran riccore ch'aggio al meo disire? iacopone, 91-97: donqua,
/ ed arme apprendre, metta suo disire, / ed in saver cavalcare avenante.
ragione, / ch'oltra nasce il disire. dante, inf., 5-120:
, / e tanta zoia sentì e tal disire, / che d'allegrezza si sente
: / e veder poi dal suo disire ardente / sorger prole robusta e graziosa.
mio core, amore, e 'l meo disire. iacopone, 30-15: li farisei
, 1-7: appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto,
qui venuta sono a manifestarti il mio disire, a ciò che una de le
/ a questi prati, o caro mio disire. cicerchia, 1-200: intorno all'
18-31: così l'animo preso entra in disire, / ch'è moto spiritale,
guai, / piagente ed amoroso con disire. simintendi, 1-93: è desta [
dire / da cu'nascesse sì dolce disire. macinghi strozzi, 1-150: tu di'
, / ch'i'veggio 11 tuo disire / inver di me acceso. pulci,
ché tanto tempo ha pieno il tuo disire; / sanza di spada o d'
, iii-3-37: né era lor troppo sommo disire / che teseo gli traesse di prigione
, 1 ma conoscete il vii vostro disire; / ché la beltà ch'amore
: guai a chi si dona a tal disire! / l'aquisto del piacere /
foco / ardomi e struggo colma di disire. leti, 5-v-138: sono veramente i
, / che mise i lei formar tanto disire? petrarca, 185-3: questa fenice
gentile e tanto ben acconcia / al tuo disire e a le tue voglie presta,
dispiacente / sed io v'amo in disire. matteo correggiato, 3: vago,
mio core, amore, e 'l meo disire. 8. ant. e letter
18-33: l'animo preso entra in disire, / ch'è moto spiritale, e
27-105: ella, che vedea il mio disire, / incominciò ridendo tanto lieta,
: da voi mi stringe tanto lo disire / e lo talento e lo coral
dissi ch'ai suo nome il mio disire / apparecchiava grazioso loco. boccaccio,
, 46-50: e or caio en tanto disire, / che tutta de te sono
/ con fermo core e con dolce disire / lui che pecca 'nver'me. pagliaresi
e facemi languire, / lo meo disire -conforta mia spera. chiaro davanzali,
/ poi quella dov'è fermo lo disire / nostro per donna volerla seguire,
: di voi mi stringe tanto lo disire / e lo talento e lo corale amore
, 1-9: perché appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto
: s'al troppo ardito e fervido disire / vergogna un poco non strignesse il
de'medici, ii-219: una donna avea disire / con un giovane parlare: /
, xvii-194-37: se tormentoso in lontano disire / agio soferto quasi disperato, / sì
è mestieri di gire, / con gran disire / si sforza ch'a porto giunga
dissi ch'ai suo nome il mio disire / apparecchiava grazioso loco. pontano, 189
la partenza / m'è gran gioia e disire, / ma mi conviene maldire;
e maritato, / poi ch'ai disire avesse mancamento. seneca volgar., 3-34
l'etterno sire, / sì che dolce disire / lo giunse di chiamar tanta salute
e meritato, / poi ch'ai disire avesse mancamento. maestro alberto, 7
dissi ch'ai suo nome il mio disire / apparecchiava grazioso loco. boccaccio, dee
, / così l'animo preso entra in disire, / eh'è moto spirituale,
l'empia il frutto / del suo disire, e poi lasciar quei muri. alfieri
che mi raduna in core un bel disire. v. colonna, 1-17: quand'
61 b: se tormentoso in lontano disire / agio sofertto guasi disperato, / sì
, iv-32: apresso oltraggio nasce lo disire. niccolò del rosso, iv-2:
/ che prende quello ch'ell'ave in disire. -come formula di deprecazione e
/ il raggio ov'io inalzava il mio disire, / di tormento pareggio ogni dannato
partenza / m'è gran gioia e disire. cino, iii-164-4: unde ne
lo vostro amor, ma solo lo disire / del frutto, che più aver no
, / ch'apresso oltraggio nasce lo disire. fra giordano, 3-302: della quale
/ perché, appressando sé il suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto
cor di pena / e contenta il disire. s. gregorio magno volgar.,
visando ch'ogne reo v'este in disire. dante da maiano, 1-41-n: non
, 1-ii-225: perfetta donna ha più fermo disire / d'essere amata, e d'
consente / di pervenir gioioso al suo disire. latini, rettor., 93-20
la sua piagenza / mill'altre avrian disire. g. cavalcanti, i-126: oltre
/ è ver che di servirti hanno disire, / e per te soffririan mille mal'
. beroardi, 284: lo meo disire -conforta mia spera, / che 'ntra
e dissi ch'ai suo nome il mio disire / apparecchiava grazioso loco. boccaccio,
adasce, / gentil e pien d'amoroso disire. n. franco, 4-34:
, 18-32: l'animo preso entra in disire, / ch'è moto spiritale,
vertù nel ciel, tal è 'l disire / ch'amor lassù li pinge per
la mia morte e pena e del disire. cavalca, 20-25: fare segni e
io un di que'che v'ha 'l disire. amico di dante, xxxv-ii-725:
/ ed io di voi, e presine disire, / greve pena con morte dolorosa
tutto e'si volga e 'nfiammi il suo disire. beicari, 6-135: due mali
visando ch'ogne reo v'este in disire. ceffi, xvt-12-41: non si dèe
., 1-8: appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto
punse il cor di speme e di disire. castiglione, 183: era il signor
, xvii-194-38: se tormentoso in lontano disire / agio soferto quasi disperato, / sì
/ ma or non ebbe fine il suo disire, / che in egitto convenne fugire
, / ben raffrenando il tuo caldo disire. cicerone volgar., 4-123: noi
. beroardi, 284: lo meo disire -conforta mia spera, / che '
lieta speranza / aspetto vostro aiuto con disire; / poi udirete s'io saprò
i cavalieri mentre si respiravano, gran disire avea il re di sapere alcuna cosa
tutto lo suo speme e-'ll suo disire / era in far bene la figlia nudrire
ricco e meritato, / poi ch'ai disire avesse mancamento. mostacci, 146:
i-622: ò fermato in ciò core e disire, / pensando che rinova in me
vezzoso, / e ripiatendo il passato disire, / dicendo: -lasso a me,
/ che prende quello ch'ell'have in disire. chiaro davanzati, 117-4: io
ritrovo pesante, / sì mi grava il disire; / e spero di guerire,
reverenti / a venere, sposò con gran disire / ipolita. b. tasso,
che tal virtù non manchi al buon disire. io. smuovere, agitare
. serdini, 1-24: trovossi mai disire / con ira? e con piacer,
temo sire, / sì che dolce disire / lo giunse di chiamar tanta salute
. lle braccia, sana, al me'disire. dante, vita nuova, 23-3
/ per bene assai veg- ghiar avien disire; / saziarsi l'un dell'altro non
/ ch'i'perdo per moneta 'l mie disire. f f 2
or sia che vuole ornai ché 'l mio disire / sarà sì vario come fia la
che tal virtù non manchi al buon disire. castelvetro, 8-1-439: pallade,
l-22: ch'a l'amante farìa maggior disire / se la donna co. llui al
, 9-7: quella dov'è fermo lo disire / nostro eer donna volerla seguire.
i-ii-225: perfetta donna ha più fermo disire / d'essere amata, e d'amar
sì priso, / ca tutto il mio disire / ò messo a non calire /
a petrarca, xlvii-123: il mio disire ha sì ferma radice / negli occhi dimia
il ciel; l'ingegno e 'l mio disire / sepellì seco e spense ogni volume
/ « o figliuol caro, dolce mio disire, / da alcuno incomincia a discoprirsi
l'ettemo sire, / sì che dolce disire / lo giunse di chiamar tanta salute
del qual più là non può cercar disire, 7 se ben si mira con
1-260: s'al troppo ardito e fervido disire / vergogna un poco non strignesse il
passioni e farvi noto il mio supremo disire. tansillo, 1-224: mi mostra un
, 1-8: appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto
adasce / gentil e pien d'amorozo disire; / ponesi fermo e non
ha nel cor un sol e rar disire. foscolo, sefi., 103:
usatamente / buono compimento de lo suo disire. 2. comunemente, correntemente
visando ch'ogne reo v'este in disire. 3. intr. sembrare