, si dice per similitudine: io ne disgrado l'acqua delle giuggiole. -acqua
gran fracasso, / ch'io ne disgrado il diavol 'n un canneto. menzini,
d'arte di memoria; / io ne disgrado un cavai turco. buonarroti il giovane
fanno un trimpellar, ch'io ne disgrado / santin da parma e il cieco
divincolamenti di vita, che io ne disgrado le bisce. cattaneo, iii-4-117:
, vi riuscirà non disgradita. disgrado, sm. letter. e disus.
gradimento. -nelle locuz. essere a disgrado: non essere gradito. — avere,
gradito. — avere, ricevere a disgrado, in disgrado: non gradire, non
avere, ricevere a disgrado, in disgrado: non gradire, non vedere di
albertanovolgar., i-64: a disgrado è quegli, che, rimossi via
/ e quel d'arezzo avendolo in disgrado. genovesi, 1-142: ma egli parti
di necessità? e che potesse a disgrado di lei il corpo di questa catena fermare
divincolamenti di vita, che io ne disgrado le bisce. govoni, 6-221: e
divincolamenti di vita, che io ne disgrado le bisce. -visione diabolica.
dalla lagrima per la quale io ne disgrado le mirre. carena, 1-62: 'dragon
mi perdoni il velluti, io ne disgrado. d'annunzio, v-3-182: scioltissimo
m. cecchi, 17-65: * ne disgrado il tardo pero e 'l melo, /
papinio, seminato nel campo, grandemente disgrado l'acqua delle giuggiole. compariscente nelle trincee
e'n'esce poi ch'io ne disgrado gli orci, / o peggio d'un
ch'e'mesce poi ch'io ne disgrado gli orci / o peggio d'un norcin
mangiava con un gusto ch'io non disgrado un abatino parigino, il quale s'
con tanta divozione / ch'io ne disgrado il miglior bacchettone / quando si disciplina
me par sì gentile / chy ne disgrado quel del duom di pisa, /
: or dirò, benché vi sie 'n disgrado, / male novelle e di poco
me par sì gentile / ch'i'ne disgrado quel del duom di pisa? oliva
e fanno un trimpellar ch'io ne disgrado / santin da parma e il cieco da
carote sì madornali e stempiate che ne disgrado. a. f. bertini, 1-157
fanno un trimpellar, ch'io ne disgrado / santin da parma, e il cieco