corri! minaccia gl'itali penati / annibai diro. pascoli, 853: né
messer dolcibene,... dovendo diro il vescovo una messa piana,..
. carducci, 943: dal diro complesso di teti / sofocle a volo tolse
corri! minaccia gl'itali penati / annibai diro. palazzeschi, 1-372: sì,
le dee crudeli '(v. diro). diradare (anche diretare,
= voce di origine comasca. diro, agg. letter. crudele, feroce
a lei fu per voi spietato e diro. buonarroti il giovane, i-22: da
/ solchi emerse di prodi un popol diro, / sé medesmo distrusse, e di
corri! minaccia gl'itali penati / annibai diro. -con valore attenuato: insensibile,
com'aquila / che s'avventa su 'l diro dragone. 2. proprio di
. poliziano, 1-441: fu sì diro e tossicato il morso, / che
, né t'increbbe, / il diro uffizio, o pia del sol germana?
né pensando al suo fato acerbo e diro, / né certo ancor de'suoi futuri
/ ne l'orrendo suo stesso e diro speco, / là 've tra 'l sangue
a la patria, che di sangue diro / ne spruzzar le mine inonorate.
titano / entro virginee forme: dal diro complesso di teti / sofocle a volo
/ mano cantò su l'elce il diro augello. 3. che provoca
in fior si convertì; il qual con diro / occhio riguardo per pietà sovente.
riguardo per pietà sovente. -mondo diro: mondo infernale. fazio, ii-54
, / volendo te partir del mondo diro. = voce dotta, lat.
le benedette ceneri / ed evocar con diro carme tallirne / pallide da i silenzi
le benedette ceneri / ed evocar con diro carme l'anime / pallide da i
/ né pensando al suo fato acerbo e diro, / né certo ancor de'suoi
/ lo percuote ne'fianchi acerbo e diro. manzoni, ptr. sp.,
? groto, 7-51: il duro e diro arciero [amore] or m'ange
e, trasportandovi « orso », diro: « l'orso ha scritto centra al
né pensando al suo fato acerbo e diro, / né certo ancor de'suo futuri
non fu mai perpetrato tanto scelo e diro peccato in aver voluto sforzare la mia
buon grado e netta / mia ragione diro. [sostituito da] manzoni,
paragon di quello / ch'io vi diro, ma dopo alcun digresso. nievo,
, onde poi molte ricchezze ne red- diro in firenze. velluti, 281: il
assoluti sovrani. monti, iii-255: che diro ora per l'altro onore, che
far panieri ». / i'tei diro, zeri: / i'ho veduto il
, superbo sol, ma tu sol diro / e nel saver mal saggio, /
, e però... io diro prima la mia e esso, che di
pausa. ariosto, 3-77: poi vi diro, signor, che ne fu causa
il mio precoce interesse, non diro simpatia, verso i peccatori della carne.
! minaccia gl'itali penati / annibai diro. -sing. prati,
comprende / mio periglioso stato acerbo e diro. b. davanzati, i-480:
, perche predar suole senza travaglio: diro anche portoliana, perché porta via la lana
voto in pregiudicio della salute, non diro d'una città, ma di tutta
possono meglio intendere le cose avvenute, diro la forma della nobile città, la
cicerone volgar., 1-257: che diro delli due prepugnacoli della punica battaglia,
aquila / che s'avventa su 'l diro dragone. -con sineddoche. carducci
dante, par., 29-73: ancor diro, perché tu veggi pura / la
e lo intenderò senza dizionario, allora diro di sapere questa lingua [il greco
del manni. mazzini, 29-179: io diro... ai giovani che leggeranno
-il libro del gentile; e ti diro; forse il dissenso viene in parte da
lamberti, xxii-730: a lo spettacol diro / rinculare i cornipedi feroci. pratesi
tormento rio. ariosto, 1-45: io diro, ancor che di sua pena ria
può esso mostrare nelle sue forme e, diro così, nella sua fisonomia! rosmini
si risolve con un modo freddo (diro così). bontempi, 3-2-231: le
come dal veleno della divozione, non diro solo dal leggere libri sporchi, ma
: minaccia gl'itali penati / annibai diro. / deh come rise d'alma luce
faggio e quale di mezzana sacoma, diro così, poterono far nascere in esso
sangue. algarotti, 1-vii-41: ben vi diro che mi è andato molto a sangue
. pirandello, 8-375: piano! vi diro anche chi è medea. ma vi
non fu mai perpetrato tanto scelo e diro peccato in aver voluto sforzare la mia
d. carafa, 131: questa parte diro esserenon solamente bona, ma necessaria, de
e per figure: / c'a diro ed a cuitarve le soe proprie nature
riaveregli spiriti che son smarriti, e ti diro ogni cosa per filo e per segno
né pensando al suo fato acerbo e diro, / né certo ancor de'suo'
orphei tragoedia, cvi-187: fo sì diro e tosicato el morso [del serpente
. nievo, 754: nulla ti diro della mia salute che vacillò piucchemai dopo
troia / in quell'incendio dispietato e diro, / a petto a le mie fiamme