mostaccio -o che trastullo? / mucciàcciu dir fanciullo. 2. mar in.
quinto mucio scevola. -in partic. dir. rom. cauzione muciana: rimedio
s'ingrossa l'urina, o per dir meglio s'ingrossa la gran viscosità mucosa
, lxxxviii-n-136: mo- gliama, pel dir, dice: « tu gracchie ».
mula? / - no, vi so dir. -fare da mula, fare mula
... servir di mula / vuol dir seguitar voi; vuol dir agli usci
/ vuol dir seguitar voi; vuol dir agli usci / starvi sempre a aspettar dove
aspettar dove voi entriate; / vuol dir un che vi segua scioperato.
di cavalcare? per certo dovreste anzi dir 'mulare'. pamini, iv-439: 'mulare':
cento lire ». 3. dir. pen,. nel vigente diritto penale
mùndio, sm. stor. dir. nel diritto longobardo, la tutela
municipale. municipalizzare, tr. dir. ammin. fare assumere al comune
, di municipalizzare), agg. dir. ammin. assunto in gestione da
pubblici. municipalizzazione, sf. dir. ammin. il procedimento (disciplinato
bocchelli, 13-219: io vi so dir questo che ho notato. che dai
puncto / io non scio come a dir di vui ardisco / sì de la lena
midollo per l'osse, / a dir che un paladin del battesmo unto / sì
d'ala / e ventarmi nel viso e dir: 'beati / pacifici, che
così, l'originale, e dovrebbe dir * preminenze '. forze è un ricordo
il buon giorno e un testone per dir buon prò a vostra signoria?
; / chi vi tromba -non pò dir come 'l nibbio. lippi, 2-81:
raffibbio, / sebben non puoi per or dir come il nibbio. note al malmantile
1-223: * sebben non puoi per or dir come il nibbio ', cioè non
come il nibbio ', cioè non puoi dir 'mio '. il nibbio,
veramente propria, dichiamo: 'posso dir come il nibbio ', cioè 'mio
acqua, di sapor non si può dir quale, percioché sembra una non ancor
dai monti oscuri / le ciaramelle senza dir niente; / hanno destata ne'suoi tuguri
betteioni, iv-23: cercava soddisfazione col dir male d'ognuno che niente niente accennasse
che cicerone in un loco introduca marc'antonio dir a sulpizio che molti sono i quali
! ormai siete sposi, bisogna ben dir pane al pane. r. sacchetti
. carcano, 33: non voglion dir più niente adesso le decorazioni, sono
mill'anni con giusta alterezza dalli nostri nepoti dir si possi come degnamente si sia ampliata
di messer michelangelo non so che mi dir altro se non che vive: del resto
cori, a'due mie'sensi / faceva dir l'un 'no ', l'
amico, tu sbagli all'ingrosso a dir tutti. pascoli, 276: la mamma
carlo l'accettasse / io noi so dir; pur gli fé bona ciera. ariosto
da lentini, 3: madonna, dir vi voglio / corno l'amor m'à
bassi, / temendo no '1 mio dir li fosse grave, / infino al
ma tua bocca diventò / così bella in dir di no / che si fé /
): ecco, io non so ora dir di no, per tal donna me
v.]: 'non saper dir di no 'vale: concedere, fare
no. -bocca unta non può dir di no: chi si lascia corrompere
toscani, 159: bocca unta non può dir di no. -chi non sa
di no. -chi non sa dir qualche volta di no, cosa buona
proverbi toscani, 88: chi non sa dir qualche volta di no, cosa buona
e un popolo che fieramente seppe 'dir no '. carducci, i-4:
scanno, / nobil tacer, bel dir, sangue reale / immobil cor a ogni
., 1 (19): per dir la verità, non aveva [don
tutti dimostran lo sommo dilecto / che dir aspecto / puote ciascun che mena /
5-128: una città nobile si dee dir quella non che per la fertilità del
nobilissima. vendramin, lii-n-139: può dir veramente sua altezza di aver fatto un
negli uomini oltre la scorza o vogliam dir la vernice di cotali virtù, dove il
una smorfia. 12. dir. lettera di nobiltà: lettera che comunicava
sentendo certi disputar sopra le fiche e dir certe loro opinioni sciocche eli volerle chi picciole
pronunzia delle parole, come sarebbe a dir dell'anima e del nocciolo del favellare
: non sa / che far, che dir, sente alla lingua un nodo,
de'ruffiani... si può dir veramente che venghino legati insieme col nodo
alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare
la lingua e snoda, / che dir non sa, ma 'l più tacer gli
ha che fare con dante, a dir vero, io l'ho a noia;
, la voce del conte zio, nel dir quel 'pur troppo ', tutto
.. /... i'so dir ch'e'dare'noia / all'ombra
rime, quasi che esse non sappian dir le loro ragioni ed abbian bisogno dell'
: amor, io il vo'pur dir, senza i tormenti / che tu ne
noleggio. noléggio, sm. dir. navig. contratto, tipico del
non ho forza e ingegno / per dir quel che nomar del tutto indegno /
chi noi siamo tempo non è da dir. marsilio da padova volgar.,
e 'l nomo / di voi potesse dir, sène restìo, / però c'
, / e può doride incostante / dir che quella più non è. mazzini,
. / a un uomo e che volete dir di peggio / che dirgli pisellone o
lat. con valore di sm. dir. vocabolo o locuzione che serve a designare
). nòmina, sf. dir. pubbl. atto con cui l'auto
organo collegiale. 2. stor. dir. potere di scegliere o designare la
ecc.). -in partic. dir. civ. nomina del contraente: dichiarazione
naturali dell'erbe. 7. dir. ed econ. che ha natura puramente
di nominarle. 3. dir. ed econ. nominalismo monetario: principio
definizione puramente nominalistica. 2. dir. civ. principio nominalistico: fonda-
ii-136: quel che noi dichiam bizzarro / dir dovrebbesi bisbarro, / ed è di
regola '. nomodinàmica, sf. dir. nella teoria generale del diritto di
(nomofilace), sm. stor. dir. nell'antica grecia, ciascuno dei
i. nomofilachia, sf. dir. funzione nomofilattica (v. nomofilattico
\ nomofilacìa, sf. stor. dir. carica, ufficio dei nomofilaci.
dei nomofilaci. 2. dir. nomofilachia. = voce dotta,
. i. nomostàtica, sf. dir. nella teoria generale del diritto di
(plur. -i). stor. dir. nell'antica grecia, autore del
/ che s'altri l'aprendesse, / dir noi potesse - che lo sofferia.
male. petrarca, v-i-100: udi'dir, non so a chi, ma il
scrissi: / -in questi umani, a dir proprio, ligustri, / di cieca
per l'altro, e non so ben dir come, / e si strugge e
, 3-80: temendo no 'l mio dir li fosse grave / infino al fiume,
certo, iddio od il fato che dir si voglia,... non senz'
firenzuola, 395: -se io, per dir di me sola, avessi il petto
nonàgio, sm. stor. dir. secondo un'usanza mediev.,
nunzio. non collaborazióne, sf. dir. mezzo di lotta sindacale
cavallo, / qual si può dir che sia nuovo baiardo. berni, 51
a dire quella che io vi voglio dir ora, che essendo il petto parte
. non menzióne, sf. dir. nell'espressione non menzione della
sai tu che lo mondo / si poria dir non-mondo, / considerando quanto / ci
sai tu che lo mondo / si poria dir non-mondo, / considerando quanto / ci
nonno. fagiuoli, 1-6-45: e vo'dir io di questi parentadi dispaiati di nonni
. / né si pòn da nonnulla / dir gli scolari ch'hanno ingegno e
partitivo. firenzuola, 695: sentì dir non so che d'accordo col dormi
non so che di sue avventure, e dir gran cose del suo viso, avrebbero
ha in bocca. 2. dir. nel diritto romano e moderno, modo
(ciò avveniva dopo due anni nel dir. romano classico e dopo dieci fra
dieci fra presenti e venti fra assenti nel dir. giustinianeo; nel dir. moderno
assenti nel dir. giustinianeo; nel dir. moderno tale periodo è di venti
al piano stesso. 15. dir. amm. lettera o avvertenza, ordinanza
in una normativa. 2. dir. il complesso di norme giuridiche regolanti
all'apprendimento normativo. 4. dir. concezione normativa del diritto: quella
acqua, perché 'scio 'vuol dir mare e 'orm 'serpente. leopardi
noise. nossale, agg. dir. rom. che si riferisce a undanno
giornata, la quale rotta, per dir il vero, gli è molto a cuore
, teone samio nelle fantasie o vogliamo dir ne'concetti, il nostro apelle nello spirito
iv-xv-n: lo nostro intelletto si può dir sano e infermo. idem, inf.
., 26-132: 'falli per me un dir d'un paternostro, / quanto bisogna
mette di mezzo, e si vorrebbe dir la nostra e non si può.
presentazione di un testo; 5. dir. commerc. ciascuno dei vari tipi di
odierno assegno bancario. 7. dir. civ. nota di trascrizione o di
, padre o fratelli o 10. dir. rom. nota censoria: nell'antica
anima. ariosto, 10-2: ben voglio dir fra gli antiqui e nuovi / maggior
f. d'ambra, 4-115: -vo'dir se l'ha segno ignun notabile /
secutori e di notai, / che vuol dir di guidoni e di furfanti, /
». 3. stor. dir. termine, seguito di volta in volta
pulci, 9-15: se 'l tuo dir ben noto, / molto s'è fatto
gamba destra gli parve di notare una sensibilità dir versa, o addirittura attutita, in
). notìfica, sf. dir. notificazione. silone, 80
notificazione. notificaménto, sm. dir. ant. notificazione. lancia
da notificare. notificando, sm. dir. persona alla quale è rivolta una
di sengnio). 2. dir. che prende ufficialmente conoscenza di una
, ti strozzo. 3. dir. far conoscere un determinato fatto o
e del denegato pagamento. 2. dir. fatto conoscere alla pubblica autorità con
'monitore '? 3. dir. ciascuno dei vari tipi di atti con
notìtia crìminis, locuz. lat. dir. pen. qualunque fonte, pubblica
che questo è appunto, o per dir meglio, sarebbe il mio diletto..
risa, ch'io ti / so dir ch'e'fa notomia di quel povero /
del pescare, xxvi-1-127: può ben dir d'esser soverchio al mondo / chi non
: sarebbe necessario il fare, per dir così, notomia della struttura de'monti
ancora grammatici, poiché notomizzavano, per dir così, le parole. g. pozzi
della tua infamia è facilissima cosa a dir di te tutt'i mali, sì
1-61: incontrarono molti pipistrelli o vogliamo dir nottole, i quali volavano d'intorno
sarebbe se i diversi casi / volessi dir di quel naval conflitto; / e raccontarlo
poi, la nottolata / si può dir fatta: ornai finiamla intera, /
anticamente la nottue, cioè a dir civette, allocchi, barbagianni, erano uccelli
infischia del valore metafisico o, per dir meglio, noumènico della cosa.
ondeggia nei novali? 2. dir. canon. decime novali: quelle corrisposte
, tr. (nòvo). dir. civ. estinguere un'obvata posizione
pres. di novare), agg. dir. civ. cavour, vii-318
] ovo. novativo, agg. dir. civ. che si riferisce alla
senza l'autorità divina. 2. dir. civ. estinto mediante novazione (
innovare '. novatorio, agg. dir. civ. che ha valore o
. novazióne, sf. dir. civ. vicenda giuridica complessa che
cecchi, 191: va'a dir che un mio pari / desse sì bella
iacopone, 1-71-in: eo te voglio dir novelle, / le qual'non te
casa, iv-313: io non posso dir se non che le lettere amorose sieno per
dire molte novelle alla brigata acconcia a dir male anche del bene. oliva,
. campanella, i-337: né lice ancora dir male neu'ariosto per aver introdotto san
esposizione. latini, i-1757: non dir novella, / se non par buona e
[fra serafino] già cominciava a dir sue novelle; ma la signora
architettore, che dal papa era amato con dir quello che ordinariamente dice il volgo esser
arezzo. 11. stor. dir. per lo più al plur.:
xviii di giugno, non ho che dir altro, se non che vi ringrazio de
altri di dire liberamente quello che da dir gli parrà. 4. chiacchierare
di some che io non ardisco dir qui per tema di non esser
nove cose diverse, come saria a dir panno di seta, scarlatto ed altre
, anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta e a
suo figliuolo / (non figliuol dovrei dir, ma suo nimico], /.
parta da numeri, in vece di dir numero, egli scrive 'novero'. varchi,
tutti a novero, / vo'ben dir che fortuna mi sia prospera. =
novigildo, sm. stor. dir. nell'antico diritto che il ladro
narrar altrui / le novità vedute e dir: « io fui! ». galileo
novità delle proporzioni. 7. dir. cambiamento dello stato di fatto in
potuto aver tanta voce ch'abbia potuto dir cosa alcuna, non degg'io parlare
: il vostro stato dovrebbe essere, per dir così, il noviziato del paradiso.
bacchettone e senza vizio / o, per dir meglio, è bacchetton novizio, /
(nòxia), sf. latin. dir. nocumento, danno prodotto da un'
donna nubile. 2. dir. clausola di nubilato: clausola del contratto
,... quando non prima dir parola le volle di correzione che dileguato
con modesto velo coprendo la sfacciata, per dir così, nudità della rima che così
quattro anni sono nudo si può dir di ogni cosa perti nente
tanta zucca marina / ch'io non so dir la somma, / un nugol d'
nulla òsta), sm. invar. dir. ammin. ciascuno dei vari tipi
la città di turino un vescovo, come dir si suole di quei vescovi di quelle
almeno una conclusione? 9. dir. la categoria più radicale di invalidità
. lat. con valóre di agg. dir. canon. abbazia, luogo,
ogni momento. 3. dir. affetto da vizio di nullità (un
lege), locuz. lat. dir. cost. e pen. aforisma latino
quanto questa collezione sia numerosa; o per dir meglio, esprimono questa sua numerosità.
. nunziatore. nunciazióne, sf. dir. civ. disus. azioni di
nuncupativo. nuncupativo, agg. dir. testamento nuncupativo: quello fatto oralmente
. nuncupazione, sf. stor. dir. dichiarazione orale solenne con valore negoziale
accompagnò seco, richiedendolo se avesse voluto dir messa per lui all'altare della nunziata.
disus. nunciatura), sf. dir. canon. nunziatura apostolica (anche
co'figliuoli. 4. dir. civ. chi, su conforme incarico
giurati e simili. 5. dir. canon. nunzio apostolico (anche semplicemente
guittone, xvii-164-1: non è da dir giovanni a tal che nuocie. anonimo
: la mistura dello stile, fra il dir toscano moderno e quello de'migliori secoli
chi novamente som vegnue, / a dir parole me comove. lamenti storici,
alvaro, 20-135: questa parola la sentiva dir spesso, quasi che gli uomini
morte. paolo contarini, lii-14-250: posso dir con verità di aver avuto continua osteria
grandezza. cesari, iii-295: questo dir le cose vecchie con nuove forme per essere
poesia, il che io non ritmerò di dir mai. leopardi, iii-682: le
rinfrescava [la colonia], per dir così, con pochi aggiunti, ma di
, / e'fuggì poi, che dir non è mestiere, / alle affamate fiere
acorto i venti! / ca ben può dir ch'assai lavori invano / quei che
nodrito del pan d'altri e del dir male. g. corrèr, lii-6-179
ver di sé pressumi / e folle è dir costante il pertinace; / foll'è
, il suo asse intellettuale, per dir così, era l'imaginazione: una imaginazione
ferd. martini, i-41: a dir la sua rettamente, senza passione, senza
'glaucoma 'o 'cataratta 'che dir si voglia, la quale oscura quell'
solo per lo caso donde nacque si può dir bello, ma molto più per
, 7-i-2-207: non mi resta campo a dir quanto vorrei, posciache troppo attrattive,
con la promessa. 2. dir. che è titolare del dovere che costituisce
dissimili, non credo essere obbligato a dir bene degli altri contro coscienza. -voi
di congruenza. 3. dir. rapporto giuridico che intercorre fradue soggetti (
e vedove). 11. dir. comm. per lo più al plur
contratto con lui? 3. dir. dovere imposto da una norma giuridica,
e per non intrar in obligo di dir bene di me, il padre generale mai
ogn'altro obbrobrio amorza / il poter dir che le sia fatto a forza.
. bandello, ii-874: chi volesse dir gli opprobri fatti / in quell'orrendo
! cosi detti dall'aere, che vuol dir rame. monti, x-2-150:
aria, non domandò altro, corse a dir la cosa al cugino. [ediz
silenzio e susurazione, li exortò a voler dir, 'cum 'affermarli saper la
. 7. obiettivo4, agg. dir. ant. che riguarda, che
nodi di parole. 4. dir. e polit. obiezione di coscienza',
oblare, tr. (òblo). dir. estinguere una contravvenzione punibile con la
ossia 'feudo oblato 4. dir. neol. destinatario di una proposta
sm. (femm. -trice). dir. chi paga una certa somma a
titolo di feudo. 11. dir. oblazione volontaria (anche semplice- mente
/ guarda tuo padre; e in questo dir si vede / muovere il granchio padre
e stravolto inventato daltarte, o per dir meglio da chi aveva il cervello oblico
di alcune labiate. 25. dir. disus. indiretto (con partic.
si raffronte. 4. dir. disus. perdono. -anche: amnistia
). obnuziale, agg. dir. compiuto nell'occasione delle nozze
tr. (obrògo, obròghi). dir. modificare una legge con disposizioni successive
'. obrogazióne, sf. dir. modifica o annullamento parziale di una
tanto bene. 4. dir. ant. cercare di invalidare o infirmare
lui composte a diverse occasioni, o per dir meglio tagliate addosso a diverse persone.
coloro che nel numero maggiore usano di dir 'gli 'nel dativo o terzo
poca levata, / io sor. contento dir la mia ragione. manni, 1-109
chime- rizzando... che potesson dir di que'sucidumi delle gote del sole
sale. graf, 5-149: senza dir verbo mi fissava in volto / e mi
catene, 0 cinturini o cerchi che dir vogliamo, che si vedono dal mezzo
ministri in guisa che stavano, come dir si vuole, coll'occhio alla >enna
suoni meglio a gli orecchi quanto il dir male de'grandi, fa d'occhio
guarini, 1-153: né altro mi occorre dir di presente se non ch'io vorrei
privatamente tre sé, non mi occorre di dir altro se non che si portano e
. muratori, iii-ni: non occorrerebbe dir altro qui intorno all'uso * dell'aria
piuttosto rocculta- 2. dir. pen. reato (occultamento di cadavere'
(i-213): peccato occulto si può dir non fatto. proverbi toscani, 295
piazza a cantare. 5. dir. civ. primo occupante: chi prende
forse per occuparci tutto il panno, con dir che voleva che pagassimo il dazio di
pulci, 28-104: volea più oltre dir certo alcuino, /... /
scarlatti, lxxxviii-11-559: la causa a dir presso ci dimostra / da gran labor
spazio, ecc. -in partic. dir. civ.: presa di possesso di
4. dir. internaz. occupazione bellica o militare
non sapere o veramente di non voler dir quello che però dice tuttavia.
octogildo, sm. stor. dir. nel diritto longo bardo
persona / che al santo inaccessibile / potesse dir: perdona? 3. inimicizia (
: perché, odiose lingue, il mal dir vostro / con vostra eterna infamia si
termin della vita. 11. dir. disus. che porta una restrizione alla
lat. con valore di sm. dir. canon. atteggiamento di avversione e di
sat., 1-57: qui mi potreste dir ch'io avrei ridurti, / dove
grande) odor, non si porea dir per sermone. dante, par.,
dottrina egli venne artifiziosamente impastando, a dir così, ne'suoi versi, che
cercando l'offa, / ma ti so dir che la saprà di muffa. guerrazzi
nove fastidiose; non sarà inavvertito in dir talor parole che offendano in loco di
guarini, 49: poi che col dir t'offendo, / i'mi morrò
. chiaro davanzati, 32-60: lor dir medesimo gli ofende / perché ben non
offendicela, sf. plur. latin. dir. il complesso di mezzi, atti
di cui sì dotto egli era, voglio dir l'agricoltura. -fare offensione
vostra è lodevole. 5. dir. civ. offerta di adempimento o di
analoghe su altri titoli. 7. dir. civ. somma di denaro proposta in
offertorio. panzini, iii-690: volle dir messa, ma all'offertorio svenne.
grave o atroce). 2. dir. pen. lesione o messa in pericolo
cioè giustificati et innocenti, si possono dir quei soli de'quali son già rimesse
a roa. 2. dir. persona offesa dal reato o parte offesa
dello stile. 5. dir. diritto oggettivo: v. diritto2,
/ i'prego apollo che sia il dir solenne / quanto esser può con ordine
aperte stava lì fisso fisso, senza dir né oh! né ahi!
quel nel mettersi a sedere / suol dir stiticamente: ohimmei, ohimmei! /
: oldendo... papa gianni dir di lui quel che non era,
, da uno ch'io oldo / dir che al mangiar et al vestir fu presto
fata dentro, un poco ge n'ò dir. niccolò del rosso, 1-49-9:
istituzione delle olimpiadi, o, per dir meglio, dopo quel tempo che se ne
inducendola dai fòri dell'ulivella (per dir così) che in essi pezzi riscontransi
leoni, 681: quand'io ero giovane dir: corpo di dio, era il
d'obbrobri e di paure / oltre ogni dir contaminata e piena. -in
ben posso passar oltra per cominciar a dir il mio parere del modo che bisognarebbe di
dette tante e si marchiane, potrete dir d'esser uomo? g. averani
fagiuoli, xv-150: altri ha preteso dir che sia tal duolo / un innamoramento
goldoni, xiii-585: chi mai può dir che aviditade impegni / il gesuita a
d'alcune cose che a roma udii dir di questo omaccione, essendo io là
inghilfredi, 379: del meo voler dir l'ombra / cominzo scura rima.
; / ma dolmi che per altrui dir m'avegna / ch'ella mi ombre9ì s'
ombre delle torri], non so dir quale, ma, qual che sia,
scambrilla, lxxxviii-n-475: o sa'mi dir se la filosofia / facessi per seder
perché forse ogniuno non intende che vuol dir cavallo ombriano, vi dichiaro che è
dolci omei / che ardendo mi suspinge a dir di lei. lamenti storici, iii-339
que'tuoni, / temendo di non dir per piova omei, / con firenze
. frescobaldi, 1-24: al fin per dir omei / nessun perduto tempo si ristora
ottusetta che l'altra, com'è a dir 'veglio 'e 'veglio ',
troppo è durata: / torniamo a dir di rinaldo d'amone. chiabrera,
e qui m'insegnano / che si dé dir, molto curvando l'omero: /
-de razon vii e faosa, / a dir caosa -qe non è da omettre.
« questo ometto che ci e venuti a dir villania in casa nostra? ».
mandate giù le toghe e sarete, come dir, belli e guariti: sicuri che
quella infida / moglie or andate a dir che a lei conviene / esser,
xvi). omicidiariaménte, avv. dir. ant. con il proposito di
venditore in una guancia, e imparò a dir male degli 'omicroni '. muzio
, mi ha mosso a compassione / con dir ch'il forte della sua passione /
opere e omissioni. 2. dir. comportamento giuridicamente illecito consistente nel non
diversi animali / che non so ben dir quali, / ma omini e mogliere
di lingua, che dà il mezzo ai dir tutto ciò che occorre, e tutti
[latte di donna] è, a dir vero, sommamente naturale ed omogeneo ai
. omòloga, sf. dir. neol. decreto d'omologa', il
che lo riguardano). -in partic. dir.: concedere il provvedimento di omologazione
che lo attesta. 2. dir. civ. provvedimento con cui l'autorità
una gran città, se 'l dir non mente, / là dov'era assediato
si montò in bigoncia / e prese a dir senza smarrirsi un'oncia.
. delminio, i-299: lo sciolto dir de la purgata vena, / che
l'istesso fanno le linee o, per dir meglio, l'ondate degli increspamenti sonori
onerare, tr. (ònero). dir. gravare di un onere (specie
). oneràrio2, agg. dir. gravato da un onere. tramater
pass, di onerare), agg. dir. gravato da un onere (nel
riduzione del prezzo. 2. dir. e econ. per lo più al
. 4. stor. e dir. pubbl. oneri di culto: le
onere di presiedere. 6. dir. civ. onere reale (spesso al
l'imposta fondiaria. 7. dir. civ. clausola (tradizionalmente considerata
dai suoi eredi. 8. dir. proc. onere della prova o probatorio
esercizio del diritto. 9. dir. neol. nel linguaggio della moderna
oneroso. 2. dir. natura onerosa (di un contratto,
la tua onestà. 10. dir. cessione salva onestà: trasferimento di
anzi il fallo. 11. dir. canon. pubblica onestà', vincolo che
/ queste persone oneste, / noi saprei dir, ché noi dice la storia.
della persona: però piuttosto magra, per dir il vero, che altrimenti: bel
soggetto letteconsiglio, senza far motto o dir cosa alcuna,... infino alla
/ « signor mio, che vuol dir questo? ». / que'tre pani
cariteo, 75: s'io pur vo'dir le fiamme e le faville / del
'strutturaliste. 2. dir. proc. principio di oralità: principio
; durata della giornata lavorativa. - dir. orario di lavoro: durata del tempo
e un altarello, / ove a dir messa, se si vuol, talvolta /
col cor e con la mente et en dir et en far, / e dir
dir et en far, / e dir oracione, messa e matin 'scoltar. giamboni
, gentile uomo, che orazione usate di dir camminando? felice da massa marittima,
nel veder le feste della corte e nel dir orazioni. casti, 1-2-16: ella
., iii-iv-3: quella orazione si può dir bene che vegna da la fabrica del
et a ciascun di loro imponendo che dir la cagion dovessi della sua orbità.
3-32: la persona ben si può dir stolta / che d'un palese error già
in vista; e se volesse alcun dir 'come? '* / lo mento a
m. cecchi, 1-2-521: vogliàn noi dir che tra tutti a tre, noi
[ordalia), sf. stor. dir. giudizio di dio, richiesto in
9. plur. stor. dir. nei comuni italiani dell'età intermedia
di giustizia '. io. dir. complesso di norme giuridiche che regolano
sull'ordinamento scolastico. 11. dir. e polit. il complesso di norme
un morto. 13. dir. ciascuno dei numerosi ed eterogenei atti
anzi sia la maggiore, per non dir sola che corra in negozi. 2
pubblica felicità '. 17. dir. che è istituito e regolato dalle
reduzione della pensione. 18. dir. canon. che trova il suo fondamento
riservata a sé. 19. dir. comm. e finanz. azione o
che '1 padrone volea l'ordinario da dir l'officio. 29. disus
sale, candele. 38. dir. canon. ciascuno dei vari prelati investiti
principali. 42. stor. dir. nell'organizzazione degli stati italiani (
novellini. 43. sf. dir. ant. ordinaria: nel medioevo,
professioni. ordinatòrio, agg. dir. disus. che attiene all'ordine
, sarebbe nulla. 2. dir. proc. termine ordinatorio: quello,
ordine sacerdotale. 29. dir. rom. ordine dei magistrati: nell'
sincerità del 'yankee 'che aveva osato dir male della cupola di michelangelo.
non aver consentito. -stor. dir. nell'età intermedia, raccolta legislativa,
effetto. 57. stor. dir. ordine dei giudizi, ordine giudiziario
anche buon ordine). -in partic. dir. ammin. e pen. ordine
dal conservatore degli ordini. 67. dir. civ. ordine pubblico: il complesso
, siccome quelli che o imitano il dir familiare o intendono a guadagnare l'assenso
poco men che divine. 76. dir. rom. nell'antica roma, ciascuna
. 78. polit. e dir. cost. ordine giudiziario: complesso
79. dir. amm. ordine professionale: ciascuna
82. anche sf. stor. e dir. canon. ciascuna delle religioni (
dall'articolo 259. 90. dir. ordine del giorno: elencazione, fatta
difformità incolmabile. 94. dir. ciascuno dei numerosi ed eterogenei atti
, ecc.). -in partic. dir. amm. ordine (o ordinativo
il mezzo del xvii era, per dir con frase straniera, all'ordine del
1-24-3: er ordine vi voglio or dir la cosa. machiavelli, i-vii-
1-8-81: io non te le potrei dir mai [le cose] tutte per ordine
xxxv-1-638: co k'è ve n'ò dir, rendine guarda e cura, /
buona voglia che sapeva impiegare nell'or- dir cabale e nel suscitar nemici al suo gran
segreto un motto ed ella, senza dir parola, fa qualche atto o qualche
non presta gusto, / né al mal dir de la plebe orecchia porge. bandello
alle loro parole tenea gli orecchi, che dir non potrei, la dimandò [ecc
chi ha in odio uno dintorno, a dir si muove: / poh costui m'
che il signor filiterno s'era voltato a dir non so che a tomaso che immediatamente
stima. fagiuoli, 1-2-192: chi vuol dir dica; un par d'orecchi seccan
'volute '. 8. dir. proprio, attinente a un ufficio ricoperto
numero di cittadini. 8. dir. internaz. organizzazione internazionale: quella
in questo poema. 8. dir. ciascuno degli uffici con determinate attribuzioni
immagini, la stanza, o a dir meglio, l'antro di ignazio ge-
sol per vostro grande orgolgliamento / in dir follia di verità m'ò corso!
solo / invita a suo favor con dir, con trombe, / quanto è valor
giacomo da lentini, 3: madonna, dir vi voglio / corno l'amor m'
orgoglio, disse: « ora che vuol dir questo? ». fatti di spagna
becchina, / dante alighieri, e dir del mariscalco: / ch'e'par
raggi lucenti, / apollo oricrinito a dir mi prese. i. nelli,
; / ma oriente, se proprio dir vuole. sanleolini, xxvii-1-81: ebbe piero
un biglietto litografato. 5. dir. disus. diritto riconosciuto a chi gode
, così l'età moderna ha, come dir, due fattori, cioè l'antichità
narratori di eventi contemporanei. 12. dir. civ. modo (o titolo)
seguita, / al più si può dir misero / e di ragion non merita
è originaria la famiglia. 17. dir. comm. certificato di origine: documento
voi ed io / siam, come dir, la veste e l'orinale.
... a noi bolognesi il dir male di un nostro oriundo. amari,
medici, i-29: 'orizzonte 'non vuol dir altro che l'ultimo termine di là
sur un sentiero che orlava, per dir così, un precipizio verde e orridamente
greci. baldi, 89: cominciò a dir che questa immensa mole, / ch'
atto, / a girare occhi e a dir dolci parole? -sfiorare con
scrivere, si proponessero non già di dir cose nuove né di esporre invenzioni o pensieri
391: l'anglo ancora, a dir tuoi pregi accinto * / dal nostro
ma rustichi suoni udiransi / rustiche canzoni dir de le lode tue. -complicato
fogazzaro, 10-98: poeta: che vuol dir? uno che studia / parole ornate
. maestro francesco, 306: non dir, c'anzi è lo paragon d'
dura ancora in francia la consuetudine di dir ad un uom ch'è mal fortunato
michele: / figlia, riprese a dir, non dubitare, / ché un unguento
una che essi chiamano fula, che vuol dir fiore, è la più fina e
vostra gentilia, / ma dotto che per dir non si paresse. dante, purg
maiano, 1-49-1: lo vostro fermo dir fino ed orrato / approva ben ciò bon
orrettìzio (obrettìzio), agg. dir. canon. affetto da vizio di
(obrepzióne, obrezióne), si. dir. ca non. esposizione
. sanudo, liv-162: io voglio dir a vostra excellenzia oribile e miserando caso
, che orriber cosa è pur a dir e a odir, che, incontenente ch'
: né essi né dante hanno potuto dir tanto dell'orribilità di quelle pene che più
costei », / cominciò ella a dir, « chiunque sale / sulla sua rota
sur un sentiero che orlava, per dir così, un precipizio verde e orridamente
e collinette dolci...: a dir brieve quanto or sia dell'orrido o
1-241: il turco, che un dir grave ed orrido usa, / il chiama
che ci ascoltano, disponti tu a dir di quello che a te più giova che
come il tuo babbo che, per dir la verità, è un po'troppo
* / vo'(come si suol dir) vender la pelle. note al malmantile
l'orso sia stato preso, o di dir quattro prima di averlo nel sacco.
, 1-86: attese tutto quell'assedio a dir salmi e fare orticini con filippo de'
qualunche ha orto, / poco è da dir, rispetto al tempo eterno, /
ottimo cosmografo, / eloquente orator con dir polimio / in ordin perfettissimo e artifico
, 169-14: tanto gli ho a dir che 'ncominciar non oso. boccaccio,
perché cosa / cad'io vi degia dir lo convenente / di quei che
c. gozzi, 4-113: talor dir cosa santa aveva intesa / ch'era un'
, nl-20-28: la sua filosofia, a dir così, o, meglio, la
sì dolce cura / che mova a dir di voi ogni altro stile. biondo,
in fatto di oscurismo o ermetismo che dir si voglia,... l'inghilterra
cino, iii-103-8: quando potrò io dir: « signor verace, / or
astolfo... non sa che dir si vuole / l'oscuro suon di quelle
vuodo. ghirardi, 30: per dir il vero noi altri servitori siamo alla
: di questa sua accesissima carità (per dir di passaggio anche questo) volle fin
.. l'ospizio novello o vogliam dir lazzaretto de'mendicanti. manzoni, pr.
lor coda alcuni peli, o per dir meglio setole nere, trasparenti, di
verso i preti. 8. dir. canon. ossequio maritale o matrimoniale:
posava quindi innanzi ad andrea, senza dir nulla. erano smalti, avori, orologi
, perché io, che tenni il dir la bugia per cosa infame, circa il
, con un gittamento, non so dir quale, ma, qual che sia,
prima i punti che corrono, secondo il dir che ne han fatto al principio dell'
l'aria e 'l ciel, che quanto dir sen possa, / esso ne disse
mascheroni, 8-193: il logico al suo dir non cinga spoglia / e scarnato e
, nel meo domo, / di quanto dir si può eh'all'uomo è contra
ha anversa otto seni principali o vuoi dir canali... il maggiore di tutti
1248). ostativa, sf. dir. disus. impedimento legale. beccaria
di ostativo. ostativo, agg. dir. che osta, che impedisce (
suo, quantunque e'non sia per dir vero. ibidem, iv impress.
. paolo contarini, lii-14-250: posso dir con verità di aver avuto continua osteria
cantare quello che non avete coraggio di dir forte. -tenere l'otre dei
polmoni della salamandra sono due sacchetti, o dir vogliamo otricelli membranosi, stesi alla lunga
otta. cieco, 12-32: torniamo a dir del pastor che s'affanna / tanto
che òmer la penna adopre / a dir di lor, che sono a tutte l'
finisca la sua ottantèna, o per dir meglio quarantena duplicata, mi lascerò rivedere
che vi si fanno. 6. dir. persona che funge da testimone di
legge di gravità. 2. dir. amm. neol. giudizio di ottemperanza
decrepitezza. leopardi, iii-433: posso dir che la mia salute è non solamente
cristo piuvicamente ragunare. 2. dir. elargire una carta costituzionale ai sudditi
artistico nazionale. 2. dir. elargito ai sudditi con atto unilaterale
la forza dell'argomento? -che vuol dir argomento? tasso, i-30: le regioni
lucente. castiglione, iii-303: ben dir si può che li occhi siano guida
ottusetta che l'altra, com'è a dir veglio e voglio, mele e mole
parmi che nullo ovelli / non de'dir: « son colui / che non ha
ovetti o semi o corpicciuoli preorganizzati che dir li vogliamo. lastri, v-78:
congilio / e de l'amor no saccio dir ragione / ed agio
il re di tunis aveano mandà a dir al signor turco che volesse aiutar la
[la gente] la bocca oziosa per dir cose che non voglion dir nulla.
oziosa per dir cose che non voglion dir nulla. -in relazione con un
oziosis- sima e, si può quasi dir con verità, viziosa. brusoni, 2-55
le stelle sono grandi, o a dir meglio se ne rimettono con ozioso assentimento
non vi sento mai formar parola oziosa né dir cosa da esser taciuta. caro,
le convenghino. beni, 101: nel dir anco 'sopra tonde del mar notando '
e ragionando di naufragio, non occorreva dir che la cassa notasse sopra tonde del
tonde del mare, ma bastava assai dir che la cassa notasse sopra tonde o
, 12-iii-62: veggo che apostrofate (per dir così) due volte, l'una
: falsosembiante si volle soffrire / sanza dir de'suo'fatti più in avante, /
', che vien dopo, per dir 'baggeo ', uomo stupido.
pare a me, dovrebbe consistere nel dir chiaramente le cose più difficili ad essere
di morir lieto, e vivace / dir parea: « s'apre il cielo;
la pace 'è favellare umilmente e dir cose mediante le quali si possa comprendere
. croce, 301: non dir adirato al tuo amico tale ingiuria che
, 6-320: di questi autorj altri duellisti dir potendosi ed altri pacificatori. -che
d'ala / e ventarmi nel viso e dir: « 'beati / pacifici ',
, n. 1. 16. dir. civ. possesso, possessione, possedimento
gozzi, 1-362: togrul, non mi dir più. parti, ritirati / colà
: vi dirò quel eh'a me dir solia / il bisavolo mio, quand'io
. goldoni, iv-714: non dico per dir male di mio padre, ma tutti
d'annio vero. aleandro, 1-78: dir potrei... che alcuno abbia
di popoli. batacchi, 2-51: al dir di virgilio, il padre enea /
però che non menor edificacium suixa de dir li exempli de la vita de li
al grembiale, non ho niente che dir; ma circa poi all'aria maestosa e
8-1108: su qualunque argomento aveva da dir la sua, con una padronanza che non
ombra di maggioranza. 3. dir. rom. condizione giuridica dell'ex-pa-
7-145: gli diedi incombenza di sapermi dir oggi se si potrebbe aver, com'
me più che signore, / vo'dir mio padronissimo a bacchetta. -direttore
per il buon governo nuovo; non dir male del padron primiero, né lodarlo
. forteguerri, iv-17: ben si può dir ch'egli è di sé padrone.
di aver sempre tratto la rima a dir quel ch'ei volesse meglio. gentile,
di bicci vocato forese, / potrebbe dir ch'eli'ha forse vernata / ove si
paese sincero / nel qual tu se', dir si posson creati, / sì come
. romagnosi, 3-ii-713: che cosa dir dobbiamo della sua spedizione antistica nel paese
e spampanata, / non si posson dir cesti ma cestoni, / cosi grandi,
italia. 5. dir. ant. civile, privato; allodiale
avea potuto il tasso paganizzare, per dir così, le credenze religiose del suo
che fé lui e quello, / puoi dir che ben faccia elio. / in
della vostra età denno avertire di non dir parole cattive a i loro servidori e
magalotti, 9-2-106: appena uscito o per dir meglio scacciato di paggeria dove bastonava tutti
lo storico meritissimo giuseppe maria galanti temeva dir cosa non credibile che nel feudo san
-non temer: stoldo malefici / ho a dir. -oh tu sei un paladino!
, cioè una di quelle bare, per dir così, dentro alle quale usano in
vento per trastullo, trasformandosi, come dir miseramente, di palandrane in roste. galileo
lasciamo star questi palazzi o, per dir meglio, castelli in aria.
palco. salvini, 6-89: sembra dir questo: acheo e euripide essere stati celebri
f. achillini, 149: a dir qualchi profumi ora se appiglia / la lingua
e nulla crede, / poiché quel dir che nove è più di sette / fa
4-ii-571: la palestra, o vogliam dir il giuoco della lotta, era formata in
la resistenza della tenda, poi, senza dir nulla, conficcò iù in fondo
qualunque manchi una volta per settimana a dir la sua, dee fornir la pentola
staio / che ben se gli può dir: gonfia, pallaio. 2.
pirene, / de'tre compagni saper dir non spero / la grand'impresa. a
veduto giuocare al pallon grosso / può dir d'aver veduta la tempesta. leopardi
tal modo che l'un non può dir all'altro che sia stato preferito.
poco dopo il pallottolaio o tetto che dir vogliamo. = deriv. da
aspetta, / ma quel sa merio dir che più diletta. ariosto, 27-136:
. palmear. palmàrio, sm. dir. somma che il cliente, che
le rame tanto subtile e debile quanto dir se possa. ramusio, i-345: in
, quando sia lontano un palmo, per dir così, dalla francia. bacchetti,
re d'un braccio, come si suol dir per proverbio. cantoni, 286:
commessa », j comincia'io a dir, « se puoi, fa'motto »
piace e così sia. / in questo dir, modeste e vergognose / le palpebre
oriente con un certo guizzare o vogliam dir palpitaménto agitato si travolge. =
nelle solitudini di san giusto e potè dir senza un palpito di cuore in faccia alla
/ i'sono ardito et ò di dir baldanza. pataffio, 9: di bramangier
fazio, iv-9-4: seguita ora a dir del quarto seno / che da
.: anche l'uve nascondevano, per dir così, i pampani. pascoli,
): anche l'uve nascondevano, per dir così, 1 pampani. \ ediz
ancor chi vorrìa adorno alquanto / il dir suo d'oratoria panacea. colletta, 2-ii-377
allegri, 143: m'ha, come dir, ripien di panbollito / (pur
nelli, ii-io (43): col dir monin, monnicchia o cuc- coletta /
. verga, i-367: egli tornava dal dir messa, coll'ostia consacrata nel pancione
. lelli, lxxxvi-166: tuo leggiadro dir mi pande 'l vero. sacchetti,
per lo più al plur.). dir. rom. e stor. dir
dir. rom. e stor. dir. una delle quattro opere, denominate
, e 'decome ', che vuol dir capio. compagnia della lesina, i-83
(plur. -i). stor. dir. giurista seguace della scuola * pandettistica
. pandettistica, sf. stor. dir. movimento culturale e scuola giuridica che
. m. -ci). stor. dir. che si riferisce, che è
che ci starà sua eccellenzia. anderò a dir la messa a como e mangiare il
[s. v.]: 'dir pane al pane, chiamar pane il
, chiamar pane il pane ': dir le cose come stanno. anco dire una
. garzoni, 7-417: si può dir parimente che siano a guisa de'piffari
torto. gallarli, 30: suolsi dir un bel motto, che tal piagne
a nulla ', giacché si può dir perso, cioè perduto, quel pane che
panetterie. 3. stor. dir. nell'antico regno di napoli, insieme
silenzio. soffici, iv-80: debbo dir tuttavia che il ricordo di quella immensa
la benvegnuda: -oimè, che vuol dir questo? -dice il tosco: -vuol
questo? -dice il tosco: -vuol dir panico pesto. anonimo veneziano, lxvi-1-80
e quanto al pane, dove si poteva dir pane, il migliore era di panico
dati, 1-98: se tu non sai dir ben, perché dir male? lascia
se tu non sai dir ben, perché dir male? lascia viver ognun dentr'i
ma assai volte anche taglia, per dir così, secondo il panno, e ragguaglia
tu sei! / non ti vergogni a dir simil'panzane? g. m.
. bertini, xxvi-3-248: mi poteva pur dir alla papale / che quando io fossi
millefiorini, scalcagnatissimo fotografo o paparazzo che dir si voglia, aspiri a diventare l'
perocché sentivam certi papassi / " a dir ch'elleran cose sovrumane. papini,
, avea preso su il costume di dir rosari,... e così avea
tien'acceso quel papeo / e non dir tanto teddeo. biscioni [s. v
/ color eh'a pena sanno ancor dir pappa. monosini, 258: in omnium
sa un acca... non sa dir pappa \ p. petrocchi [s
s. v.]: 'non saper dir pappa tre volte ': esser un
magnava un dì d'acordo / co 'l dir: se papo mi, papa anca
siano belle; se son vecchie, dir che son giovani e mostrar di crederle
. monti, 500: ci aveva voluto dir la sua anche carlin braghecorte: «
sarebbe anche mal, degli arcolai / dir le lodi, de'fusi e de'
pur una minima parte, nonché tutte, dir; ma io non dirò altro se
chiunque rettamente vuole diffinire, non vuol dir altro che un giardino amenissimo, abbondante
firenzuola, 2-186: beato chi poteva dir la sua in suo favore e in
gr. rcocpà 'quasi 'e da dir vino (v.).
dette o per accrescere la verità o per dir cose fuora d'oppenione. musso,
necessità che fusse mosso, per non dir forzato, da ragioni più efficaci. duodo
gli hai aggiunto, o che, per dir meglio, a te vien fatto quasi
parafare (paraffare), tr. dir. sottoscrivere mediante parafo, siglare,
. parafèrna, sf. stor. dir. l'insieme dei beni parafernali
. parafernale, agg. stor. dir. che appartiene in esclusiva proprietà e
parafernalità, sf. stor. dir. condizione giuridica dei beni parafernali;
parafèrni, sm. plur. stor. dir. i beni parafernali.
). paraffa, sf. dir. parafo. tommaseo [s
vale scrivere. 2. dir. internaz. nella prassi delle trattative
. cino, iii-44-25: non può dir, né saver quel che simiglia, /
certo non so che / che non so dir s'egli è / o gioia o
tenebre. leopardi, iii-367: posso dir che questa sia la prima volta che io
. maestro francesco, xlviii-58: non dir, eh'anzi è lo paragon d'amante
paraguanto. 2. stor. dir. somma pagata dal concessionario di un'
verona. ghislanzoni, 7-71: che vuol dir quella smorfia?... /
vasi e le altre cose necessarie da dir la messa. serdonati, 9-160:
, 374: a portogruaro era a dir poco un parapiglia del diavolo; sfaccendati
prete in capo quando si para per dir la messa. cavalca, 20-
20- 172: si parò a dir messa e celebrò. g. villani,
contento, se tu pari questa, / dir ch'anche tu se'duro assai di
, che sempre ritorna, quello di dir male della critica e bene della poesia
pubblico '. parastatale, agg. dir. che presenta affinità con le istituzioni
parastata). parastato, sm. dir. complesso degli enti parastatali. -anche
e parato,... volendo dir messa, provvidde far lui solo quello che
: quel viso al quale son nel mio dir parco, / nulla cosa mortai potè
tenzone, usò di un certo suo dir parco senza iattanza. c. 1.
corregge / il nome freggio, un dir ruga, un dir piaga / e s'
nome freggio, un dir ruga, un dir piaga / e s'altro nome sia
trascutato e altre voci di questo (per dir così) parentado. mamiani, 10-ii-578
xxxv-n-391: li buon'parenti, dica chi dir vòle, / a che ne pò
t uasi in ogni linguaggio si può dir naturale. manni, -41: tralascio
nozze di corsaro. 11. dir. canon. parentela spirituale: legame
. caporali, ii-126: non so dir mai per lor querele / fianchi,
(109): non si sarebbe potuto dir facilmente; ma non si poteva creder
... / cosa ho da dir!?... sarà. ma
sete ardente. 4. dir. opinione manifestata (per lo più con
ostinatamente il suo consiglio. 5. dir. pubbl. valutazione motivata dei profili
i gioghi opposti, che formano, per dir così, l'altra parete della valle
inimitabile omero. 7. dir. parità dei diritti: principio secondo
paritàrio, agg. dir. fondato su un criterio di parità
firenze. 5. stor. dir. nello stato feudale, solenne riunione
. 6. polit. e dir. cost. negli stati moderni con
. pascoli, 28: chi sa dir se l'era / d'olmo la tua
i sett'anni, graziosa e parlantina quanto dir si possa. 2.
tuo mestier coverto: / tu le puoi dir per certo: / « io vo
certo leggiadro disprezzo: trovarono il modo per dir così di farli parlare; e col
del bagno, 12-65: lo meo dir parlo chiuso, / perché quello in
. giambullari, i-497: i'ti so dir che ognun non vi par zoppo,
posero in vece d'irridere e di dir villanie. = denom. da
nasceste poi ch'io cominciai / a dir per quella donna in cui errai: /
alla sospension d'arme non mi occorre dir altro, se non che qui si giudica
: / ma poi che diavol fia dir due parole? manzoni, pr. sp
e restasse smarrito oltre modo e senza dir parola si ritirasse alla camera. c
può ella dire?... dir ch'io son vecchio e barbogio. -ma
. ibidem, 357: ognuno può dir parole a modo suo. bacchelli, 1-i-400
aver quanto il poeta; / abbiam sentito dir fino il lumaio / che non vuole
già, m'acconciava 'l becco / per dir le mie, già fea le paroline
, ii-14 (62): vi potrei dir qualch'altra paroluzza, / ma non
: o signora, le torno / a dir che parrà sempre un paruchètto / e
talun creder l'accidia / e parsimonia dir fa l'avarizia. d'annunzio,
una 'partaccia 'a uno non vuol dir solo fargli un rimprovero grave o,
giacomo da lentini, 27: non posso dir di cento parti l'una / l'
della parte contraria. 22. dir. civ. ciascun soggetto o gruppo di
nel movimento dei lavoratori. 23. dir. proc. ciascun soggetto o gruppo di
, 1-378: troppo la penna mia nel dir si stende / di questo vin le
chiari, 2-ii-182: dire assai senza dir nulla a proposito, onde mettermi dalla
1-345: non debbo in questo momento dir male dei vescovi. ma questa infamia
lavoro. 3. stor. dir. partecipanza agraria (anche solo partecipanza
di qualsivoglia sorte. io. dir. comm. ed econ. la complessiva
pentito de'suoi torti e partecipe, per dir così, della loro indegnazione. pellico
l. salviati, 1-1-163: il dir pronome, participio, congiunzione, meglio
sebbene usata da molti, per non dir da tutti (non crediamo),
, xxxv-i-751: de zenba tanto odo dir / che l'è de tuti ben guarnia
qualche spazio, ivi fissata porge, per dir così, la mano ad altre simili
po'troppo. 13. dir. unità immobiliare minima e omogenea derivante
della materia). 2. dir. proprio o relativo a una particella
valentino core. 13. dir. disus. giudice, giudizio, giustizia
, iii6- 443: io, a dir vero, non sono partigiano gran fatto
31-67: partimento / da questo fo per dir d'altra novella. = nome
da queste cose mia dottrina / per dir come il secondo papa urbano / andò
[grammatica] in dieci capi o dir vogliamo trattati. rosmini, xix-101:
/ non si partono mai, che dir vorranno? -ritrarsi con sdegno
patecchio, xxxv-1-563: l'om ch'usa dir pur mal, e 'l ben e
canteo, 75: s'io pur vo'dir le fiamme e le faville / del
uire si comincia col fare o col dir ciascuno ciò che gli etta il
parte. 7. stor. dir. legge delle partite: monumentale raccolta
carte per tirare ai compagni, bisogna dir tiriamo ai nemici. leopardi, iii-226:
francesco da barberino, i-164: voglioti dir partita / di certi extraordinari documenti / de
. partitanza, sf. stor. dir. tipo di contratto agrario (ora
. partitare, tr. dir. disus. eleggere o deliberare mediante
/ così è ben partita / eh'a dir non seria finita. 2
, a'due mie'sensi / faceva dir l'un « no », l'altro
1-iv-116: intendoti: / tu vuoi dir che i partiti entrar fan gli uomini
dolente me, o tapino me, cominciò dir egli, or che partito ha da
. 12. polit. e dir. cost. nello stato moderno e
e d'ombra. 18. dir. soggetto giuridico. cavour, i-40
partito con altri: allora far partito vuol dir barattare, vendere, impegnare. cellini
8: canzon, ben ti puoi dir parto infelice / s'a pena in luce
, 3: strana, per non dir sciocca, mi è sempre parata la usanza
parti della natura. 8. dir. supposizione di parto, delitto di parto
chi è innamorato, f ch'e'può dir che la madre il maladisse / gran
, / per non poter covrir, a dir sua doglia. dante, vita nuova
gente e volgar greggia / col vostro dir che i più chiari scolora, / traeste
da un peduncolo comune. 9. dir. elezioni parziali', v. elezione,
, n. 4. 10. dir. stor. sentenza parziale', sentenza interlocutoria
aveva mai numerario. 2. dir. diviso in una o più parti.
ambiente. monte, 1-iv-19: chi dir volesse: « amor di che ti pasce
pascipàscolo, sm. stor. dir. contratto agrario tradizionale proprio del lazio
avrà pasco. 10. dir. servitù di pasco: servitù di pascolo
per cavarmi la rabbia, / per dir de'fatti d'altri e far de'miei
, i-100: la voce si può dir piuttosto bella, / specie se canto sopra
delle navi. 11. dir. diritto o servitù di passaggio (anche
passaggio del sangue. 14. dir. trasferimento di un soggetto da una
, 177: volea [la regina] dir più; ma il passaggio delle parole
vi son de'cervellini grami / capaci a dir... / ch'è colpa
la vita brevissima, non si potrebbono dir se non manchevoli. filicaia, 2-1-88
i-14-18: il facchino titella, senza dir parola, diede di mano ad un coltello
et al futuro, com'a dir da 'scrivo 'a 'scriveva '
el quale, udendo / el dolce dir di quell'alma passata, / brama la
una luce 'passata ', per dir così, attraverso il loro delicato colore.
altro error mai / non mi si poria dir ch'abbia commesso, / se non
firenze convenevolmente larghe e lastricate si può dir tutte, e tutte quasi in croce
di cannoniere. 3. dir. passavanti provvisorio: documento sostitutivo dell'
pasezando con monsignor el gran maistro, udì dir a lo episcopo de como: el
ebbe silenzio a le parole / senza più dir passeggiavano la via. l. dati
e in essi consiste, si può dir, tutta la loro società. leoni,
salmo, 5-23: i'ho vegliato sanza dir parola: / ho fatto come il
8. econ., contab. e dir. che rappresenta un elemento negativo (
. -sm. econ. e dir. perdita, debito, spesa,
sensibile 'ha significato passivo e vuol dir quel ch'è sentito. carducci,
ben posso passar oltra per cominciar a dir il mio parere del modo che bisognarebbe
se ne doglia, / veniamo a dir de gli altri crepacuori. 7.
addetti a lavorare l'itria o voglia dir le paste e particolarmente i vermicelli. pirandello
iii-475: dante è dante, e può dir quel che vuole, e quando si
fanno delle rimesse, che le so dir io! n'ammucchiano financo 'na quarticina
, / senza alcuna pastura, / per dir così, di scena transitoria / o
. cammelli, 254: io sento dir che tu preghi madama / che faccia fare
var.), sf. stor. dir. pubblico documento, munito per lo
mostrata. conciliatore, ii-243: a dir vero però, quantunque per l'autorità d'
sm. invar. latin. dir. rom. nel diritto romano, e
tutti i vizi! 8. dir. qualità di padre, in quanto riconosciuta
, / un paternoster et avemaria / debià dir per l'anima mia. dante,
., 26-130: falli per me un dir d'un paternostro, / quanto bisogna
coro dell'ore canoniche, ma a dir solamente in quel cambio il 'paternoster '
a man giuntej già non le stanca un dir di pater nostri. c. i
tavola a i dì nostri / vorrian dir de i paternostri. manzoni, pr.
, / ch'io sia entrato per dir paternostri? rime anonime napoletane del quattrocento
sedere colla solita patetichezza, senza dir niente. idem, vii-1122: di quando
leggiadro disprezzo: trovarono il modo per dir cosi di farli parlare; e col loro
, per un patifo, che vuol dir persona goffa e di poco cuore.
chiesa. carducci, iii-1-465: i'vo'dir come morte egli patisse / questo garzon
capo, / per più pena patir che dir non sapo. -in espressioni
amor di patria o patriottismo non vuol dir sempre sollecitudine, premura del bene pubblico
quantunque ne abbiano un proprio e come dir recato da casa, doverranno chiarirsi di
lat. con valore di sf. dir. rom. patria potestà (v.
al territorio. 3. dir. canon. titolo patrimoniale: titolo del
il sacro patrimonio. -stor. dir. conservatori del patrimonio: in certi
amor di patria o patriottismo non vuol dir sempre sollecitudine, premura del bene pubblico
tutto per vanità. 2. dir. che presta il proprio patrocinio (rappresentanza
del regno. patrocinate, tr. dir. prestare patrocinio (rappresentanza e assistenza
, di patrocinare), agg. dir. rappresentato e assistito in giudizio, giudizialmente
stesso. 6. stor. dir. nel diritto longobardo, mundio.
. padronaggio. patronale1, agg. dir. rom. che è proprio, che
proprietà patronale. 2. dir. canon. che è proprio, che
cieli 'attica. 2. dir. amm. ente o istituto di patronato
sono attribuiti ai comuni. 3. dir. canon. l'insieme dei privilegi (
giunse a diventar nome, per così dir, patronimico d'un ordine di vita
verbi frequent. patronizzare2, tr. dir. ant. difendere in giudizio una
si conviene constringnendo. 2. dir. chi esercita il patrocinio in una causa
, n. 23. 3. dir. canon. titolare di un diritto di
pattizio. pattìzio, agg. dir. che ha natura di patto, di
economiche e normative. -stor. dir. patto di famiglia: convenzione fra
, lxxxviii-n-507: appetto a te posso dir quasi matto / esser, perch'io cavalco
4). pauliano2, agg. dir. rom. e civ. azione pauliana
attempato e tanto avaro che non si potria dir più, il quale...
, xvii-189-23: però son pauroso / in dir vostro bellore, / che non so
le penne e scarse fieno / a dir di voi. tansillo, 142: poiché
. scarlatti, lxxxviii-11-536: se di dir male e tuo costrutto, / fa'
giro da sei mesi raccomandandomi di non dir niente a lei: invece ho aspettato
diversi usi medicinali. 11. dir. limitazione dell'esercizio del diritto di
in peggio, e il male, come dir si suole, s'incancheriva: onde
(ant. pazzionato), agg. dir. soggetto a determinate limitazioni in seguito
ne rallegro che voi sete diventato, come dir, carne e ugna...
.. è mezza pazzericcia, per non dir pazza intera. rovani, ii-441:
f. doni, 3-1: vo'dir così che io ho dato della mia zucca
ci assalti per diversi luoghi, potremmo dir allora che la pazzia sarà stata la sua
: non mi fate trascorrere / à dir qualche pazzia. firenzuola, 670: -i'
!... sono pazzi a dir di no i vostri fratelli!.
scusso inzuppato nel brodo lungo. -che vuol dir acqua pazza. viani, 4-17:
ordinatore d'edificio sì nobile, quasi dir volesse in sua muta favella non poter
ciglio / e direbbe ch'io ho 'l dir troppo arrogante / come fosse in lui
ci sia fra noi chi possa dir male di poesie, quando saranno durate
e canto, / posatelo di dir, ché voi peccate. guidotto da
12-iii-284: perché (secondo me) il dir vostro, se pur pecca, pecca
(629): quando m'aveste fatte dir delle parole inutili, delle parole che
, / vate a confessare / e dir al frare / el mal che tu
mezzo perdonato, peccato occulto si può dir non fatto: la segretezza della colpa
i-213): peccato occulto si può dir non fatto. l. strozzi, 1-256
: non le [a tua moglie] dir oltraggio, o t'apparecchia / cento
(ant. pecolato), sm. dir. pen. delitto patrimoniale contro
cesari, iii-347: essendo il poeta a dir cosa non più immaginata né scritta,
tale movimento reale. 4. dir. rom. che si riferisce al peculio
che al pover nido / non posso dir che rimanesse un chiodo! ariosto,
amministrazione delle finanze. 3. dir. nel diritto romano (in cui tutti
commedia di malfatto, io: il dir tuo m'è, niccola, stato grato
ufficiali pecuniari. 3. dir. pena, condanna, ammenda pecuniaria'.
letterato, e, per venire a dir la sua in una questione ch'egli
tanta altura, / non ne pózzo dir mesura; / lo pedale en derittura /
pedale, / o manico che dir ve lo vogliate, / grosso, forte
acciò abbiano a reggere o, per dir meglio, a sostenere la gravezza di tanta
pedàneo, agg. stor. dir. che giudica cause di scarsa importanza
non pedante, / ché te gonfi nel dir come un barile. calmeta, 39
2-78: -vorrei sapere da voi che vuol dir: pe dante..
tarchetti, 6-ii- 154: oso dir cosa che farà rizzare i capelli ai pedanti
ma fuor di proposito e con forme di dir pedantesche. algarotti, i-fv-36: mentre
aver peccato, dando, per così dir, la mano al vizio, perché venga
e sono assai bene moltiplicati, come dir... pediculi da carbonaio,
/ delle donne fiorentine: / voglio dir non delle dame, / ma bensì
a questa cosa. bronzino, 1-331: dir voglio... / mill'altre
). pegasiano, agg. dir. rom. che si riferisce o
foscolo, viii-134: nel primo verso il dir 'sole 'per significare un individuo soprannaturalmente
a color che peggio fanno, / sempre dir peggio udirete. -in modo
alla polizia è meglio dirlo subito e dir tutto. -tanto peggio: per
. e lì su du'piedi, senza dir né che né come, mi diede
caratterizzato da precipitazioni. -non potere dir peggio: non potersi immaginare cosa più
a una maniera che non si può dir peggio. -peggio che andare di
francesco da barberino, i-275: né dir chi chiama: io torno, /
., 9-15: nondimen paura il suo dir dienne, / perch'io traeva la
nonn-aver temore, / ché già per dir non sentirà'tormento: / ma se
. le pègnora, le pìgnore). dir. civ. diritto reale di garanzia
immobili. -stor. dir. gabella del pegno e bando o del
l'ostro, / come voi col dir vago, altero e degno / ornate il
carducci, iii-8-252: non sarebbe, a dir vero, difficile scorgere e notare anche
puzzolente! -pelami tutto, e non dir niente. nannini [epistole], 194
a mangiar pane e cipolle e a dir male dei forestieri che pure pelavano come
qualche infirmità nella tua persona, come a dir pelatina e simili? pazzi, xxvi-3-328
, e chi crede altrimenti / può dir del capo aver grossa la pelle.
tener nascosta. collodi, 220: nel dir così, alfredo lasciò balenare in pelle
141: le lor metafore si può dir... che quanto più sono
trar, ché il pellegrino / tuo dir sol pregio da se stesso prende. algarotti
vaga, gentile e pellegrina quanto più dir si può, la quale è un membro
thus comosus). 23. dir. rom. e canon. peregrino (
terra; pezzi di corteccia, per dir così erbosa; parte superficiale di un
monte, 1-14-15: ma volglio certo dir che non trapelo: / guardare al
pene crudeli, / cogliono di quel dir vero intellecto, / che a'ribelli
, se già voi non aveste (come dir si suole) una coscienza pelosa.
quali potrebbero pagare. 2. dir. conseguenza punitiva ricollegata da un sistema
penalista. penalità, sf. dir. sanzione. -in partic.: sanzione
stratos e porsche. 3. dir. disus. mutare in delitto penale un
da penalizzare. penalménte, avv. dir. secondo le norme e la procedura
penarlo, / affligger, lamentare e dir parole / che di pietà potrian fermare il
alle volte penano le settimane, per non dir mesi, ad essere ascoltati. assarino
narrar e star pendente / dal tuo dir già pareami e notte e giorno.
chiarito, non definito. -in partic. dir.: che si
, pred.). -in partic. dir.: essere in condizione giuridica di
gozzi, 5-57: inteso ho a dir ch'è un fior di tanta fama /
possa essere il pendolo o dondolo che dir vogliamo. campailla, 13-135: batti la
). castiglione, 430: ben dir si pò che gli occhi siano guida
, i-115: nell'èra, per dir così, illusiva, il poeta interpretava il
, e fors'anche se ne compiacciono -bisogna dir così! -ma non perdoneranno mai a
29-8: a simi- glianza poss'io dir d'amore, / ch'aprende i suoi
poterli in quei giorni penitenziali disporre a dir lor colpa e raffratellarsi insieme.
tutti i carcerati. 6. dir. caparra penitenziale: quella che ha la
occulto senso, ed io noi vuo'dir loro. -come strumento usato per
altro capitolo... manca per dir vero anco in alcuni pochi testi a penna
monao sparsa, / milite glorioso, al dir m'induce / parte di tue virtute
a vento; / e puoi ben dir sì contraffai'avvento, / in detto e
ritratta la penna e lasciato quello che dir vi volea. -scrivere a penna
notte ciascun stretti, / non porien dir i nuovi ed alti aspetti / di
pensamento e sproveduto. -stor. dir. pen. omicidio a pensamento: nella
soggiunse, e impiccare; con che dir volle che il villano doveva esser trattato
, i-1604: pensati davante / quello che dir vorrai. idem, rettor.
: la lingua s'assicura / a dir del ben, donde ho la mente accesa
riposata. baldini, 9-220: non saprei dir meglio, ci pensassi sopra anche una
-lo fanciullo tirò la mano arieto sensa dir nulla. tommaseo [s. v.
distringe / parlar pensata- mente / e dir bon senza reo. bandello, 3-6 (
sembri oprar pensato e nulla pensi, / dir (benché assai difficile a spiegarsi)
... per il che si può dir tal proposta essere insolubile e mal pensata
., 1-6: ahi quanto a dir qual era è cosa dura / està selva
ha più volte messe le mani, come dir si suole, in pasta e dedutto
. alamanni, 6-7-26: non sa parola dir che ne rimuova / dal van pensier
gran pensiero di me stesso, per non dir disperazione. sarpi, i-2-37: a
scoperti. rezzonico, xxiii-260: a dir vero questo è il solo
viii-102: estinguere la pensione non vuol dir altro che ricever una quantità di danari
. pensionàtico, sm. stor. dir. nelle province di terraferma dell'antica
simoniaco. estinguere la pensione non vuol dir altro che ricever una quantità di danari
dal pontefice. 3. stor. dir. diritto a una quota dei frutti (
., 26-100: sanza udire e dir pensoso andai / lunga fiata rimirando lui
di pentarchia. 2. dir. canon. denominazione della raccolta di
, i-143: se tu hai paura di dir cosa unde tu debbia aver pentimento,
di dannaggio. 5. dir. pen. pentimento operoso o attuoso:
: chi per temenza / di troppo dir deve essere tacente / talor si pente
: ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta, e a
e tu lo portavate, / si può dir, quasi a pentole.
, 1-2-529: duo ribaldelli! so dir che bel penzolo! a. casotti,
, 5-175: fremer d'ira a quel dir giorgio fu visto, / e l'
diversi alberi e vaghi fiori ornata, dir si pò che una nobile e gran pittura
vien dietro a me, e lascia dir le genti: f sta come torre ferma
la fiamma e queta / per non dir più. idem, purg., 33-61
il merto de'bei fatti egregi / per dir non cresce e per tacer non scema
grattò la pera sassantaduenne, o per dir meglio il cece.. figur
, xxxv-1-751: de zenoa tanto odo dir / che l'è de tuti ben guarnia
punta di meraviglia. 3. dir. raccogliere, acquisire, fare proprio (
quasi niente perceputo. 3. dir. raccolto, acquisito, fatto proprio (
appena percetti si stabiliscono. 2. dir. raccolto, acquisito. -per estens.
qui son securo; e vo'vi dir perch'io / non come soglio il folgorar
inf., 13-57: sì col dolce dir m'adeschi, / ch'i'non
faccia / liberamente ciò che 'l tuo dir priega, / spirito incarcerato, ancor
1-iv-401): figliuola mia, non dir di volerti uccidere, per ciò che,
l'attività logica e matematica non posso dir qui se non che esse pur essendo
percevere. percipièndo, agg. dir. frutto percipiendo: frutto che non
magia del rinascimento. 22. dir. che è tenuto, per legge,
percuote, / ch'a pena può più dir una parola. taegio, lxvi-2-5:
: qual sia lo scopo ove il tuo dir percote, / chiaro è così che
marcio e nulla crede, / poiché quel dir che nove è più di sette /
ammiraglio, o che fosse vero o fatto dir così, si pubblicò che la ferita
maria maddalena de'pazzi, ii-236: voleva dir jesu di lei che, stando de
ho tanto taciuto / mentre ho ben dir potuto / ch'i'ho perduto -il
, / poiché questa scienza, al dir de'pratici, / ella è per voi
: il primo, più tosto che dir cosa alcuna, perdé la vita sotto
basso e aprir la porta / e dir quattro parole a modo mio, / quanto
gallo da pisa, 323: a dir lo mi mandao per suo celato /
partic. econ. finanz. e dir.: sopravvenuta mancanza di disponibilità,
di dolglienza / ongni stasgione, / pos'dir san'fallenza: -ò perdizione! bibbia
e l'ottimo, se mi metterò a dir male di ciò che solamente è buono
d'un errore o lo scusa non dee dir cosa per la quale debba chiederlo di
molte frasi 'ineguali 'per non dir peggio. idem, iii-20-380: ad accogliere
io fiuto. / - ti so dir io, tu le darai 'l perdono!
. perduellióne, sf. dir. nel diritto romano di età repubblicana
(disus. perduèlle), sm. dir. reo di erduellione; colpevole di
sì dolce e piacevol imperio può quasi dir come temistocle fuggitosi in persia: «
figur. cino, iii-no-35: posso dir ch'è venuta / ne li occhi
vocabolo di ogni arcaismo e, per dir così, peregrinità di ortografia, ne
peregrini / subbietti, a nuove del dir forme, a sciolti / da volgar fren
il cor piagato. 23. dir. rom. che è persona libera ma
e peregrino. 24. dir. canon. che si trova attualmente in
mentalità che le coordina o, a dir più esatto, le preordina.
sogni. 2. stor. dir. estinto per perenzione (un giudizio,
prendere. perentoriamente, avv. dir. disus. con natura ed efficacia
perentòrie, avv. ant. stor. dir. con un atto perentorio, con
perentòro), agg. stor. dir. che attiene alla perenzione (un termine
un po'perentoria. 8. dir. volto a dimostrare la totale e attuale
dieci diligentissimi tribunali. 9. dir. che provoca l'estinzione di un diritto
la prescrizione perentoria. 10. dir. che è stabilito sotto pena di decadenza
tutto. 2. stor. dir. estinzione di un giudizio civile (
di perequato. perequativo, agg. dir. ammin. volto ad attuare la
perfettiva? bruno, 3-1135: volete dir... due specie d'infinità:
dalle donne! ». 3. dir. sottoposto ad azione giudiziaria volta a
ii-247: ho in animo (e poi dir 10 posso per pruova) che molto
bene stesso. 2. dir. pen. il comportamento di chi porta
scrivere in comune. 3. dir. civ. disus. ciascuna delle quote
quelli che scrivono, possano o voglian dir tutto con vocaboli e frasi francesi.
perché cosa / cad io vi degia dir lo convenente / di quei che di
o articolazioni o articoli o piegature che dir vogliamo, giacché con tutti questi nomi
come correan quell'onde, / lor volli dir: dove sì preste? e donde
ditto e canto, / posatelo di dir, ché voi peccate. anonimo, i-522
alberi] mezzo e zimbello, per dir così, a far posare alcuni uccelli sopra
esservi lontano, / e pur di nuovo dir: quanto ci è adesso? nannini
io fossi preso / e poscia morto, dir non è mestieri. idem, inf
smalto; / mantegnendolo bene, può dir poscio: / « tutt'ò piacere,
e deriv. posdelitto, sm. dir. delitto compiuto successivamente a un altro
di qui è che grandi non soglimo dir le cose non manifestamente e facilmente sensibili
2-347: quantunque la composizione o vogliamo dir disposizione e positura delle parole si metta così
io non posso credere che alcuno sia per dir tal cosa, se non chi a
'posizione personale'. 18. dir. nei processi civili del medioevo, ciascuna
sete. buruffaldi, 2-99: voglio dir: per pospasto o pur per frutto
sogliono molte volte posporre dette voci e dir 'cor gentile, giusto signore'. castelvetro,
da un barbaro o, per meglio dir, da una donna? delfico, ii-336
possanza. dante, vii-30: se dir voleste, dolce mia speranza, / di
bono essetto, / e com'dovria il dir vostr'esser retto / e del contraro
. 7. polit. e dir. intemaz. regione o comunità territoriale
cima e del fiore e dell'essenza per dir così delle cose più belle. goldoni
! ch'io non son possente / di dir quel ch'odo de la donna mia
chiaro davanzati, xxxii-63: così lor dir medesimo gli ofende, / perché ben
). -in partic. stor. dir. e dir. civ.: potere
partic. stor. dir. e dir. civ.: potere esercitato da un
possesso e la prescrizione. -stor. dir. possesso civile: quello esercitato dal
del suo lavoro. -stor. dir. possesso tediale: v. tediale.
che trattiene chi lavora. -stor. dir. signoria feudale; territorio feudale.
occupazione o controllo militare. -stor. dir. presa di possesso: nel periodo
facoltà appetitive e c'inebri, per dir così, di puro piacere. rosmini,
femm. ant. -a). dir. civ. che detiene o esercita il
). possessòrio, agg. dir. civ. che si riferisce al
nel petitorio. -stor. dir. lettera possessoria: decreto con il
lo 'ntelletto in se stesso e come dir da natura. bontempi, 1-1-14:
il poeta... non ha da dir le cose secondo che sono state o
poste grosse, e di questo non occorre dir altro. bemi, 65-3 (v-202
m. cecchi, 192: -i'so dir che tu m'hai fatto, /
appunto aver pagato l'oste / con dir, quando va via: buon prò vi
invece di una sciempità, ne venite a dir molte. 31. prov.
postaccursiano, agg. stor. dir. che si riferisce al tipo di
siano), agg. stor. dir. successivo alla sistemazione giuridica compiuta dall'
alla schiumante cervogia. 3. dir. civ. scambiare il grado di due
in tensione. 2. dir. civ. che è stato oggetto di
, una postergazione. 2. dir. civ. scambio di grado fra due
, 106: s'io mi pensassi dir cosa che ad alcun di noi fusse nova
). postfatto, sm. dir. pen. nel linguaggio dottrinale,
cecchi, 8-96: di tirinto posso dir poco. ma promettevano assai le prime
postilla del poggio. 2. dir. aggiunta scritta in calce al testo di
dalle mie opere. 4. dir. fornito di postille (un atto pubblico