da libello. libellàrio, agg. dir. ant. gravato di livello
dal padrone. -stor. dir. libello di ripudio: nelle società
latico). 3. stor. dir. e dir. canon. nel diritto
3. stor. dir. e dir. canon. nel diritto romano post-classico
uomo uomini omo, perché tant'è dir uom quanto lupo, allor che l'uom
e la laurea. 7. dir. civ. atto con cui il proprietario
foglio della licenza. 9. dir. ammin. ciascuno dei vari tipi di
, licenza personale). 10. dir. canon. ciascuno dei vari tipi di
anni. menzini, 6-10: che voglio dir per questo? la licenza della quaresima
quella de'prosatori volontaria, per non dir temeraria. muratori, 7-iv-81: anacreonte,
padronanza si è la licenza o a dir meglio l'abuso del potere umano. quello
sù la fiamma e queta / per non dir più, e già da noi sen
« appunto perché lei non vuol mai dir la sua ragione, siam ridotti a segno
del licenziamento. 5. dir. civ. atto unilaterale con cui il
senza capitan, lo imperadore / si può dir quasi un uom sanza la mano.
, che sei più licenzioso (volsi dir licenziato) tu solo che tutti gli
: questi cittadini, e si pò dir tutti, non si contentano di questo
una vita più libera, per non dir più licenziosa, dell'usato. brusoni,
fiorentini siano stati tanto vari, per non dir licenziosi, nello uso di questi pronomi
, tu nostra dea, / se dir lice e convensi, / vergine d'alti
, 13-8: ben credo (se dir lice) / che avete doglia assai di
nomi di quelli, / che per dir breve contar non mi lece, / perché
distinte, / le qua'per brevità dir qui non lece. b. tasso,
), agg. e sm. dir. disus. che partecipa a una licitazione
), intr. { lìcito). dir. disus. partecipare a una licitazione
1584). licitatóre, sm. dir. disus. chi prende parte a
1596). licitazióne, sf. dir. disus. asta pubblica; incanto
concorrenti aumentato. 2. dir. licitazione privata: gara, simile all'
ben quanto mal mi si convegna / dir, signor mio, che fra sì lieta
atto di morir lieto e vivace, / dir parea: « s'apre il cielo
: quand'omo à temenza / di dir ciò che convene, / leve-
e fu principio di nobilitate, / dir altro è vanitate, / ch'
: l'italia nostra, io tomo a dir, sebbene / sono appassiti alquanto i
, v-i-ioi: in questi umani, a dir proprio, ligustri, / di cieca
: chi parla onesto e contro al suo dir fa, / di lui l'effetto
tempi son così ristretti, / ti so dir ch'e'bisogna assottigliarla. tommaseo [
, vostre virtù celebro, / il dir mio rozzo non prendete a sdegno. lamenti
. lamenti storici, iv-94: se dir volesse le soi lode im parte, /
un mare, / con più limato dir, con meglior arte. b. fioretti
dar fuoco alla bombarda è cominciare a dir male d'uno o scrivere contra di lui
passare questa somma. 13. dir. civ. responsabilità limitata, società a
non so vedere perché, potendo uno dir bene assolutamente con una semplicissima e proprissima
loro, che l'asorbe si può dir tutto [il danaro], vien pagato
bene! / non si potea mai dir più lindamente. baretti, 1-97:
imposta. biondo, xlv-208: sì il dir male come dir bene, o lodarli
xlv-208: sì il dir male come dir bene, o lodarli overo biasemarli, anzi
è rotta... saltò sù a dir la quietina, e insieme arrossì.
per fame i puntaruoli; / vo'dir ch'ivi bottega aperta avea / di
monsignore illustrissimo di santo angelo mi fece dir da monsignor di ceneda che non era tempo
intorno alla madre, cominciò a dir loro. siri, 1-ii-9: nulla più
novero de'grandi, o magnati che dir vogliamo, a lor mal grado gli ascrisse
m. cecchi, 380: sappimi / dir per l'appunto come messer bartolo /
pascoli, 1063: io non vuo'dir parola. / lasciate il corno pendere alla
gloriose e magne / ch'io vidi e dir non oso. b. pitti, 1-88
medesime arterie. 26. dir. magna curia: il supremo organo amministrativo
il meglio che si può, che vuol dir magramente, poiché non possiamo ritrarre
a dire 11 vero. / so dir terigi accomandar si puote / a san francesco
,... caterva magra, per dir bugia e per tener ignorante il pubblico
, iii-17-54: ora, perché 'l mio dir ti sia men agro, / terrò
cosa fosse e non m'ha saputo dir altro che 'maharajà! maharajà! '
/ che al santo inaccessibile / potesse dir: perdona? pascoli, 197: di
, ricorse il nostro popolo, per dir anche la sua ragione, come per necessità
(53-8): io non voi'dir de più, dolce mio amore; /
che al nuovo. 2. dir. diritto maiestatico: potere sovrano.
, 3-481: ci fece grazia di dir la prima volta la messa, in una
i vini con moderazione, o, per dir meglio, le birre, che facevano
si può difendere, / o nel dir ciò che pur non vale un fico,
: non so vedere come si possa dir quello stanco d'oltraggi, mentre ella manda
quanto al nobilissimo capitolo, non posso dir altro, se non che è fattura
, che tal gola / avea de dir male d'ogne gente. ibidem, 136-1
plur. malefedi). dir. civ. consapevolezza che il proprio comportamento
che ne rende l'acquisto malagevole, a dir vero, con poco frutto. botta
usaggio / d'amarla, poi che sa dir che l'è reo. c. ghiberti
i-578: sì com'a sparvero / posso dir veramente / ch'è preso malamente,
posta in istampa dal malanno-che iddio-gli-tolga: vo'dir così accioché, se chi l'ha
l'ore con la corona in mano e dir mezo pater nostro e mandar due
, 194: oh! io farei da dir le belle cose / di cotesta malata
da lodi, xxxv-1-612: mo me besogna dir de quig malaguradi / q'ili no
[luciano], iii-2-60: non voglio dir parole malagurose, cimentandomi in questa gara
so ben quanto mal mi si convegna / dir, signor mio, che fra sì
che tal gola / avea de dir male d'ogne gente. paolo da
appagare / prima che 'l tuo mal dir ti sia creduto. esopo volgar.,
evo. -evo? e che vuol dir quest'evo! - età, maldotta che
: se voi aveste, non vo'dir le gotte, / ma il mal di
molte nostre regioni piccole offerte e far dir messe perché avvenga la guarigione, o il
(per lo più nelle locuz. dir male, voler male, ecc.)
. guittone, 20-61: male san dir; ma non già devisare / che deo
molto tempo in compagnia del cuoco a dir male della padrona. manzoni, pr.
non sarà di tribunale: / vo'dir che non farà né ben né male.
tale antipatia, / se ve lo deggio dir come l'intendo, / contro la
chi è innamorato, / ch'e'può dir che la madre il maladisse / gran
di cui sì dotto egli era, voglio dir l'agricoltura: e che gli fan
gli avevano e per invidia, al re dir tradimento e ribellione accusato. buonarroti il
di bicci vocato forese, / potrebbe dir ch'ell'ha forse vernata, /
, 1-1-14: io ho sentito più vòlte dir da taluno... non credere
in casa d'altri. 3. dir. pen. omessa custodia e mal governo
gli altri capitani non osavano in consiglio dir contro ruggiero perché non li conficcasse di
] che nel magro, o per dir meglio, macilento, è riposta, nasce
queste gengivette adunque, o guaine che dir vogliamo, quando la vipera si sdegna e
/ a la città marmorea taqente / dir le malinconie de l'infinito. di
atra bile, in contar sogni e dir le pappolate senza construzione e senso alcuno
1-19: s'io m'infurio / a dir le tue malizie giù nel mondo,
a malizia non pensate, / voglio dir che innamorate / l'avrian colto in
, non temete che / offenda col mio dir la pudicizia, / o metta la
che domin vuol dire. / vuol dir che lor [i tordi] son tanto
né informarò alla parte se non a dir la verità. 2. con intento
, iii-51-2: ogni cosa che potesse dir l'uomo contro a te maliziosamente,
un uomo più malleabile, o a dir meglio più docile. machault, dapprima,
femm. -a, e -dùce). dir. chi presta, o ha prestato
da mallevare. mallevadorìa, si. dir. garanzia personale per l'adempimento di
(mallèvo; aus. avere). dir. ant. offrirsi come mallevadore;
conosco. 3. tr. dir. ant. proteggere qualcuno con la
pass, di mallevare), agg. dir. ant. garantito da una malleveria
malleverìa (mallevarla), sf. dir. negozio giu ridico con
sbocciar dall'invoglio o dal mallo, che dir vogliamo, si taglia intorno intorno tutto
pulci, iv-12: quando tu vuoi dir poco male, / si suol,
male e cozzano con coloro i quali sanno dir male meglio d'essi, di maniera
il giovane, 9-563: pigliate a dir ch'elle son destinate / a sciagure
io fossi preso / e poscia morto, dir non è mestieri. boccaccio, viii-2-244
d'ala / e ventarmi nel viso e dir: * beati / pacifici 'che
... di gente più pronta a dir dai, che a farselo dire,
le poesie da'nostri dì son come dir bastarde e piene di mal'umori.
ardito parlator, fermo cattolico, / che dir sempre solea amministrato con colpevole
), tr. (malvèrso). dir. che quella impunità dei delitti, quella
è nata da mammola, che vuol dir fanciulla verginella, perché cotai fiori sono
, si reversò tanto bestialmente che più dir non si poi; e di questo è
60 % sangiovese (o sangioveto che dir si voglia...); 25
, con altrettanta fretta, o, per dir meglio, ne fu buttata in terra
permesso, a quel che affermavano, dir brutto ai brutti, e tanto meno
notte ciascun stretti, / non porien dir i nuovi ed alti aspetti / di questa
. petrarca, 74-7: come a dir del viso e de le chiome / e
sforzo, più nel scriver manca / in dir de questa, ch'è sola gentile
il poverello: / il che vuol dir che il nono gli mancò, / e
312: il poeta, a dir vero, è imperfetto sempre per manchevolezza
verità rimasta grezza. 9. dir. delitto mancato: delitto tentato. -in
la vita brevissima, non si potrebbono dir se non manchevoli. a. rocco
ii-5-312: ma il poeta, a dir vero, è imperfetto sempre per manchevolezza o
dal costato a la pancia / e dir a quel: -cotal moneta spendo.
spendo. - / ed esso sbigotito dir piangendo: / -o signor mio,
senza avere un beverone o, per dir meglio, una mancia o qualche vantaggio
, tr. (màncipo). dir. rom. cedere la proprietà di qualcuno
mancipata. mancipazióne1, sf. dir. rom. istituto giuridico dell'antica
aferesi. màncipe, sm. dir. rom. cittadino che acquista legalmente
(letter. mancìpio), sm. dir. rom. diritto di proprietà,
. metastasio, 1-iii-700: che cosa volete dir con questo, che l'opera è
. g. gozzi, i-23-210: per dir di me, voi m'avete veduto
aria ancor sospesa treme, / non saprei dir se franca o se d'irlanda,
piace, non ve lo mando a dir dietro; lamentatevi di lui e non
(ant. mandatàio), sm. dir. civ. chi, in base
un incarico (una persona). - dir. internaz. stato mandatario v>
militare. 3. stor. dir. ciascuno dei vari tipi di ordini,
e mandati imperiali. 4. dir. proc. pen. ciascuno dei vari
anche con la forza. 5. dir. amm. mandato di pagamento (anche
mandato. pascoli, 1-403: sappimi dir subito se alla delegazione del tesoro di
dell'impegno. 8. dir. civ. contratto con cui un soggetto
, per ricatto. 10. dir. internaz. mandato internazionale: istituto
ne possiede ». 11. dir. civ. potere di rappresentanza, cioè
dallo statuto medesimo. 12. dir. internaz. missione affidata da uno
gli editori. 14. stor. dir. la funzione di cui, nell'età
ebbe per cortes, furono, per dir così, un'imbrigliatura la più propria per
di un sodo giudizio, per non dir nulla del suo garbo nel ministrare il tè
4-45: se io voglio in poche parole dir vero, quanti allora la repubblica maneggiavano
diletto, gli adoperano, com'è a dir nelle guerre e ne'viaggi in campagna
manènte1, sm. stor. dir. nella società me dievale
formò il verbo 'manuari 'per dir 'rubare ', così il rubatore dagl'
ne man- duche, / mi sai dir qual sia più, vóto, vóto o
idem, 9-314: dichiarò 'l colui dir, dando ad intendere / il getto delle
or io non voglio seguitar più minutamente in dir cose troppo note, come che il
, mangiatore di frutte il maggiore che dir si possa, fu mandato dal padrone
, 14: già che amava di dir 'manicare 'e * manucare '(
manicatori, / a questi, non vo'dir nozze o conviti, / ma pasti
. cecchi, 1-1-155: io vi so dir che ve la fé col manico!
di iacopo del zuca non ho che dir altro se non che ila seguiti di cavare
fan consister la filosofia / nell'aspro dir, ne'modi screanzati, / che non
quanto al resto, ha imparato / a dir « tutto » con altre parole:
con altre parole: cioè a non dir « niente ». -cattiva maniera
quelle parole anche in prosa e fargli dir quello che il poeta vorria, ci
di quanto falsamente ha straparlato, volesse dir il vero e manifestar a che fine
palese '. manifestano, agg. dir. ant. colto in flagrante,
un vano rumore. 11. dir. ant. nella giurisdizione spagnola, richiesta
valore. 7. disus. dir. tribut. bolletta di accompagnamento che
, / che, a sentir solamente dir armi armi, / cercon fuggir lor
e manimorce, ve lo so dir io, non se ne trova più a
idem, iii-85: son cose da dir altro che messere, / piove la
12-7-358: de'canali manniferi, per dir così, se ne trovi sparsi in tutta
, che non voglion che sia lecito dir cosa non detta da lui.
s'è mutato registro dal burlare al dir da vero, e dal dire aspettate
che parean le tre parche / (volsi dir le tre grazie), / e
mano di artiglieria. 41. dir. mano morta: v. manomorta.
mano viva. 42. dir. civ. comunione in mano comune o
senza assegnazione di quote. 43. dir. rom. autorità assoluta esercitata dal
parto la madre, anzi, a dir più vero, uccisa a mano di cerusici
che mi cresce tra curar poco del tuo dir villano, / se l'hai biasmato che
di venezia, che ci servono, per dir così, di manoduzione. =
manumésso; tose, manimésso). dir. rom. in roma antica, che
. e sm. { manumittènte). dir. rom. disus. che concede
coniug.: cfr. mettere). dir. rom. concedere la libertà a
amicizia, il quale infino a ora dir veramente non si può che per noi
manumessióne, manumissióne), sf. dir. rom. negozio giuridico con cui
manomissóre (manumissóre), sm. dir. rom. chi concede (o
manimòrte, raro manomòrte). stor. dir. ciascuno degli istituti di origine feudale
2. polit. econ. e dir. regime giuridico ed economico in cui
buonarroti il giovane, 9-425: scolar vuol dir frequente per le scuole, / ma
reggia), sf. stor. dir. nella monarchia medievale e, in
manovale fino alla chiamata. cretino vuol dir trascurato da piccolo, denutrito, inselvatichito.
, denutrito, inselvatichito. -manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato. il suo
: sai tu quel che t'ho a dir, siba? e'non viene /
per aferesi. mansàtico, sm. dir. stor. imposta sul manso.
'l non ha impiato, che 'l debbia dir certo numero di messe. c.
non te credo. / tu voi dir altro sotto sto mantelo. giov. cavalcanti
mantel di giulio. / e sappiatemi dir che scusa trovavi / a questo e
mondo bisogna star ben con tutti e dir le cose in modo che possan servire per
innanzi di morire / che di no dir, faccendone spiacere, / di cosa
, quantunque consumati incessantemente. 2. dir. che può essere legittimamente conservato e
tuosello ch'egli era, non mancò di dir alcuna parola che non era la prima
921: s'io fossi costretto a dir quel che sia la bellezza, direi
porta manto, / e'pò ben dir che gli è pretta ventura.
per ciò diligenti. 7. dir. civ. azione di manutenzione: uno
infatti di uno spirito che si potrebbe dir manzoniano, pieno d'amenità, di
/ color eh'a pena sanno ancor dir pappa. sorte, l-1-283: ho posta
di tutte le città. — dir. amm. mappa catastale, di catasto
così detto da marca, che vuol dir limite, e limiti chiamarono i romani i
distribuzione e di consumo. 3. dir. nav. marca di nazionalità, marca
loro grado di efificenza. 4. dir. amm. ciascuno dei vari tipi di
. dial. -chi). stor. dir. rappresaglia, ritorsione. -in partic
così detto da marca, che vuol dir limite, e limiti chiamarono i romani
/ -egli era, te so dir, de que'marchiani. redi, 16-vii-54
volgare, e che mi possiate ancor dir ne l'ebrea che minacciate di scrivermi,
marchio della sua setta. 5. dir. commerc. segno distintivo, tutelato
2-18: ben che talora abbino saputo tanto dir bugie che di quelle abbino pagato un
e nulla crede, / poiché quel dir che nove è più di sette / fa
perché non sia dato a te: dir male d'ognuno, perché le brigate
dimandato pur a qualche uno che voi dir tal fugir: li ha risposto:
poiché un ampio mare di fama si può dir quello che senza fine risorge dalla
quel candido petto, / largo di dir fiume quelle rosate labbra. algarotti,
sol lingua, né con mille, dir di lui tanto che basta.
nostra in dalmazia. 18. dir. internaz. mare territoriale o costiero:
la sanità. 19. stor. dir. mare chiuso: superficie marittima,
che non àve onde, / sogliono dir certe persone flosce / a chi innanzi
fuggono il nostro intelletto, con quel dir che parlano certi per enigma o per metafora
e marginato di pene: che è quanto dir con un termine: il crocifisso.
/ e tante i * e fa dir degne di nerbo, / che né men
vorrei che la nuova, o, per dir meglio, la publicazione del mariaggio del
abbiamo noi navigato se non, per dir così, marina, marina, senza
, volentieri diventeria zaffo, o per dir meglio tomeria ad esser zaffo, se 'l
, furfanteria, bindoleria, si potrà dir benissimo fanfanata. -con valore attenuato
tassoni, 315: io quando sento dir: -egli è spagnuolo / faccio la conseguenza
« che hai tu? che vuol dir che tu sei tutta accigliata? » e
maraviglia. 7. stor. dir. autorizzazione al matrimonio che talvolta i
tante e tante / sentito ho a dir ch'erano i loro amanti / gioie,
, 194: lasagne maritate non vuol dir altro che lasagne accoppiate, mescolate con
: molte volte ho già udito / dir questo proverbio antico: / che chi la
capitano doppo augusto. 9. dir. che è proprio, che si riferisce
papini, ii-1123: dell'eloquenza usa oggi dir peste, soprattutto da certi omaccini frigidi
9-538: la nottolata / si può dir fatta: ornai finiamla intera, / per
l'ire a'ciclopi, / con dir che 'l buon maron è buttato via
xxxix- i-116: l'antiqua gilosia col dir sospecto / sempre mi martella e dàmme
forza, e con tante, per dir così, martellate la ripicchiava e
in uno volere, o per dir meglio, a martello. a. f
iddio per noi: fate limosine e dir messe, acciocché si alleggino i nostri
medici, 1176: 10 ho sentito dir da più persone / che agnesa, la
e forse del capo, per non dir del cervello; e dandomi segno d'
si trovasse ch'egli fosse (si può dir) martirizzato per me e per difension
cino, iii-94-3: sì doloroso non poria dir quanto, / ò pena e schianto
disperato anch'esso. 7. dir. legge marziale: attribuzione di tutti
mascalcìa, / che se gli avesse da dir: sbracia lucia. -impurità linguistica;
gran ladrone? / cui ripresagli a dir: pur troppo è vero, / che
altra parere; e ciò non vuol dir altro che andar sempre in maschera,
: e'mi bisogna, / ti so dir io armarmi per combattere, / e
curzio, / che com'e'sente dir che il nostro medico / abbi conchiuso
tante mascherate, / o vogliam pure dir canti / bufola, maglio e cavalieri erranti
chiamano 's-ciete ', che vuol dir maschiette, e le poche romantiche non
voi per terzo grado maschile? -vo'dir che le femmine, per quella dichiarazione
, in quel maso? 2. dir. civ. maso chiuso: istituto economico-
la compitezza. 8. dir. civ. ciascuna delle varie e disparate
registrati. 9. stor. dir. nell'età medievale, podere o insieme
; debito pubblico consolidato. -stor. dir. massa del sale: nel comune
testa. 5. stor. dir. nell'organizzazione della società agricola feudale
: de'quali [nomi] vi so dir io che ve ne sono non pochi
« ma per la coda / vi posso dir che l'ha massiccia e soda ».
54: la religione o, per dir meglio, superstizione de'turchi non è
olandesi formarono una massima o, per dir meglio, fermatisi di nuovo in essa
, sull'amore. 5. dir. massima di giurisprudenza (anche semplicemente
del sottinsieme dato. 3. dir. comm. massimale di polizza o di
). massimàrio, sm. dir. raccolta di massime di giurisprudenza.
, n. 1. 17. dir. pen. pena massima (anche sostant
l'altro a caso, o per dir meglio con certo ordine disordinato. algarotti
lagnanze o biasimi; spargere dicerie, dir male, mormorare. a. mocenigo
in bocca / per veder che vuol dir questa faccenda. 2. tenuto
', in greco, mastice a dir sona. libro della cura delle malattie,
al ricevimento. s'era figurato, per dir la verità, un che di lucente
: de'quali [nomi] vi so dir io che ve ne sono non pochi
mastridotti e mastrodatti). stor. dir. nell'antico regno di napoli,
(mastrodactìa), sf. stor. dir. carica o ufficio di mastrodatti.
'ntelletto, che può le forme, per dir così, involare e sottraggere alla materia
fate voi mai reflessione a quel che vuol dir questa parola? ella vuol dire che
posava quindi innanzi ad andrea, senza dir nulla... tra le dita ducali
stanca, / né la materia di te dir mi manca, / anzi più cresce
famigliari e domestiche operazioni, per non dir basse e vili. piccolomini, 1-284
per lo più accade, e (per dir così) contingenti;... e
o materiali. 18. dir. legge materiale: v. legge,
e più nobile di essa, anzi dir si potrebbe tutta ella stessa, perché
obbligata povertà inventiva. 10. dir. disus. materialità dell'atto o del
principali vittorie. 2. dir. civ. lo stato o la qualità
... che voi sete diventato come dir carne e ugna, o quasi chiave
i pennelli e al matitatoio, per dir così, dar di piglio. foscolo,
margutte; /... / come dir d'un furfante / matricolato per l'
altissima totre rinchiusa. 3. dir. matrimonio civile: quello regolato esclusivamente
. 5. 4. stor. dir. monte di matrimonio: in bologna,
, vi-655: questa signora vedova intesi dir che sia / ima di quelle donne che
'l termine, ov'io son, del dir mi matta; / nell'altro compirò
. proverbi toscani, 132: gramezza fa dir mattezza. = deriv.
ho sempre avuto in costume camminando di dir la mattina, quando esco dell'albergo,
o questo sì che solo si può dir giorno che non lascia nel mondo niente
col cor e con la mente et en dir et en far, / e dir
dir et en far, / e dir oracione, messa e matin 'scoltar. poesie
pulcini. / ci è chi vuol dir ch'ei dorma n'un granaio, /
prosontuosa e matta, che 'l vuole dir villania a questo e quello, e
papa con matti frugoni, come suol dir michelagnolo, spinto fuore. lalli, 5-107
leonardo del guallacca, 333: serventese a dir esto / va, ché per servir
cose: la prima dimostra che mi volse dir che io era matto a dimandar cotal
occhi degli abitanti del vicinato, volevano dir fiamme... del purgatorio: anime
/ quella barbèra! 18. dir. civ. e finanz. diventare esigibile
del calcestruzzo: indurimento. 9. dir. civ. e fìnanz. esigibilità,
arte edificatoria... sparse, per dir così, la lascivia della sua prima
, magia naturale, comprendenti si può dir quasi tutto lo scibile del tempo,
fanciullezza e giovinezza. 14. dir. civ. e finanz. maturato,
fagiuoli; / un mazzo, non dir poi: io non t'intesi. macinghi
è che ire, / di filato a dir poco ho cento mazzi, / su'
salvini, 30-2-74: il sonetto, per dir tutti i difetti in un mazzo,
lippi, 4-7: ci è chi vuol dir ch'ei dorma n'un granaio,
loro parole tenea gli orecchi, che dir non potrei, la dimandò. bembo
ho letta, riletta, e sempre con dir nel mio me: gran tentennone che
a te a fare mea culpa, a dir mea culpa. crusca [s.
mèfìo, sm. stor. dir. meta (come antico istituto germanico
, 38-40: s'alcun di voi sa dir, priego noi taccia, /
aretino, 20-173: fa'che cominci a dir seco stesso, che tu sia me'
. frugoni, i-12-201: bandin, che dir si dee, se vergin fresca /
l'el- vira) non manda a dir nulla e non istà del suo meglio.
, mia cara figliuola. -per dir meglio: v. dire1, n.
nuovo? -il foglio bianco. / -come dir nulla, poi che e'non è
sopra / a vostro modo: puosse dir più largo? / che dire a uno
in tutte le stagioni, / come dir mele rose, appiè, francesche, /
c'è da farsi tirar le melate a dir certe cose. aver le melate.
chi parla onesto e contro al suo dir fa, / di lui l'effetto la
guarini, 1-i-56: la voce melensa vuol dir dappoca. borgese, 1-150: scoppiò
. ecco la poesia lirica, o a dir meglio, melica. b. croce
sempre tra vezzi e lusinghe, e per dir una parola mezzo spagnuola, tra mille
, ma a suo modo, o per dir meglio, ai modo del suo tempo
gioioso. melosio, 3-i-111: potrò dir, partendo in questa guisa, /
misericordia. 31. stor. dir. pena dei membri o del membro:
tristizia / di ilonome farai ch'a dir ti memini. 2. locuz
a. strozzi, i-104: si poteva dir che fusse un'istoria viva, un'
signor conte ». 2. dir. internaz. e diplom. memorandum diplomatico
una grandezza binaria. 14. dir. a futura memoria: allo scopo di
facessimo carico di rapportare, tanto a dir ci rimarrebbe, che non sarebbe sì facile
orationem'. belo, xxv-1-119: che voi dir quel menar di capo e quel maravigliarsi
i giorni interi, / scriver e dir di te lodi in eccesso /..
. maestro rinuccino, xvii-631-7: lo vostro dir novello si travalglia / di quel ch'
volge la lingua e snoda, / che dir non sa, ma 'l più tacer
a giocar di scrima, né a dir le parole che si dicono nello intrare in
il pedale, / o manico che dir ve lo vogliate, / grosso, forte
casini, iii-524: sarebbe orrenda bestemmia dir mendace l'evangelista. goldoni, xiii-931:
.. i schietto e fedel senza mai dir mendacio. settembrini, i-284: chiunque
suo campo, / e nullo può dir campo / quando di quel ch'essa
lor più far danno, / che dir: « mendate da la lungi scacco!
porte delle case. carducci, iii-17-83: dir male della nobiltà tra nobili e nobili
, ma cosa procurata e, per dir così, mendicata. marino, i-125:
sordello, xxxv-1-504: en tropo mal dir regna / una gente mendiga. sorboli
, / né seppi formar verbo o dir parola. goldoni, xii-138:
son dolci senza / il tuo leggiadro dir di provenza; / e qui ne
: non ha cuor né senno / di dir: mi sento menno. bandi,
epistolari 'di poesie perché non amo dir bugie e far complimenti, e dir tutto
amo dir bugie e far complimenti, e dir tutto in una lettera non si può
a dir poco, sentissero, potesse riuscire assai facile
e fosse sepolcrali. 9. dir. canon. mensa arcivescovile, episcopale
di voti solenni). 10. dir. canon. separazione di letto e di
i proverbi compresi; / come a dir che alla mensa non s'invecchia, /
rami appunta. 3. dir. canon. parrocchia mensale: quella che
perfetta denominazione. 8. dir. crudeltà mentale: v. crudeltà,
con sua mente rape / el bel dir vostro. varchi, 18-2-125: fu eletto
cogitativa, o la mente che a dir si abbia, è diretta partecipazione della
7-85: menti... a dir ch'uom tale / fugga da te,
e se ne mente / chi vuol dir ch'io la secchia abbia rubato.
reputati tristi coloro che mentiscono, per dir così, con tutta la vita.
: / egli lo disse, e il dir suo mai non mente. marini,
xvii-703-3: a ciò c'omo mentire e dir osa, / for prova non agiate
1-344: ottavia abborro; oltre ogni dir poppea / amo; e mentir l'odio
perché di sasso sia, / chi vorrà dir giamai che sia mentito / questo proteo
/ in vista; e se volesse alcun dir 'come? '/ lo mento
. lippi, 4-23: va'a dir che qua si trovi pane o vino,
fra'corpi, egli è mestiero / dir poi che tutti d'infinite parti /
bisogno di questa parola, dove- remmo dir 'nota'o 'lista'. ferd. martini,
purg., 15-45: che volse dir lo spirto di romagna / e
soggetti, come a'medici è lecito di dir la bugia per salute de gli infermi
/ di più direi; ma di men dir bisogna. cesarotti, 1-vii-58: mirabil
già prevista, non gli cede / in dir menzogne, e simula ugualmente / e
che venia da bologna / e, sanza dir menzogna, / molt'era savio e
, detta anche gnera, / voglio dir fatta ad arte in modo tale. c
sottile sbarra che sosteneva lo spetudine di dir menzogne. mendace poi si applica propriarone
meraviglia mai non vista altrove / e dir cantando del piacer che piove / dal
raccor le meraviglie in carte? / dir le vasa d'argento e i nappi d'
., 23-59: non mi far dir mentr'io mi maraviglio, / ché mal
io mi maraviglio, / ché mal può dir chi è pien d'altra voglia.
,... o guaine che dir vogliamo, quando la vipera si sdegna
nella quale siete cresciuto, per non dir nodrito,... pure io spero
affettato, e fors'anco poetico, il dir in una lettera mercantil lite. tommaseo
nuovo diritto universale. -stor. dir. giudizio mercantile: processo che ha
sbocchi. — polit. e dir. mercato comune europeo [mec):
cesari, 6-404: io son per dir che tu sei un mercato / di
guadagno nostro esser più suole / in dir quattro parole. -avere poca cura
tua bocca diventò / così bella in dir di no / che si fé il negar
: / egli lo disse, e il dir suo mai non mente. forteguerri,
per me, de fede, / che dir: merzede, -amor, merzé,
fretta / se ne vada. so dir sare'mercede / che e'si adirasse,
alcuni, è una svenevolezza; il dir 'mercore ', come fanno altri,
inviolato, / che possa un messaggier dir ciò che vuole / senza render ragion
o meglio, dico la verità, e dir la verità a questa generazione meretrice è
a queste merie / davvero si può dir copri-miserie. -mettere ogni cosa alle merie
capo, fende (se è lecito dir così) tutta la palla dell'ostro alla
esercito meridionale, o, per dir meglio, dei volontari. -che
tropp'ebbe / espedita la lingua a dir il vero. varchi, iii-i-5-194: alla
più propriamente parlare, quello che io dir debbo non si direbbe beffa, anzi si
secondo il merito. 9. dir. proc. grado di fondatezza intrinseca
le questioni di giurisdizione. 10. dir. ammin. aspetto del contenuto dell'atto
ii-23-60: or perché in te ogni mio dir s'imperli, / qui t'ammaestro
anonimo genovese, xxxv-1-752: s'e'vorese dir parole / per far mermanza dei
oso / le cose sacre, in dir aperto e mero, / scoprir altrui.
attimo prima. 9. stor. dir. imperio mero: v. impero,
e poi / del mio tormento al dir prenderò lena. alberti, 1-8: poi
, / mesce l'anglia al suo dir, mira di pope / come all'eroe
parlare, ma perché t'aùsi / a dir la sete, sì che l'uom
d'olio un fiume, / vi saprò dir quanto ven'entra ed esce; /
, / me pur agrada che 'l meo dir monta e cresfcie. cavalca, 9-226
, 1-3-46: or chi saprà mai dir come si dole / la meschinella e
ora e'non mi danno tempo a dir mesci. -non poter dire mesci
morto, ch'un tratto non potea dir « mesci »; / se non ch'
mio signor perch'io il ripreghi / di dir libero un dì tra l'erba e
migliore odore del prezzemolo. 14. dir. commistione (cfr. commistione, n
meglio, sorridere con più grazia, dir qualche frase carina, capire qualcosa del
sette e d'otto piedi, 0 dir vogliamo sillabe, alla mescolata, senza curar
: de mateza e de mati, voig dir mesciadamente. giamboni, 8-ii-7: di
cfr. dire1). ant. dir male, sparlare, fare della maldicenza
mesi il poverello; / il che vuol dir che il nono gli mancò, /
. [es.] che posso io dir. = voce dotta, lat.
candele / di libbre; e ti so dir che se vai tanto / la messa
pure [i prelati oziosi] di dir messa, udir confessioni o predicare. tavola
di rana, vescovo gagliardo, / per dir la messa allora fu vestito. masuccio
il ministro delle muse; sempre dietro a dir messa. bacchetti, 1-ii-531: le
[s. v.]: * dir messa '(e non * la messa
gregorio. ber ni, 316: fate dir loro le messe di san gregorio e
l'altrieri, per caxon de far dir messe, / al preite me volisti ruffianare
e noi gli demmo quattrini ne facessi dir una per noi. masuccio, 104:
maso è morto! / fatemi dir due messe, una per maso, /
suo non molto capitale. 12. dir. ciascuno dei vari tipi di atti giuridici
esortandolo tutti a non temere / e a dir devotamente il miserere. pacichelli, 2-150
e de'cotali / e siete, a dir il ver, grandi animali, /
: nel mettersi a sedere / suol dir stiticamente: ohimmei, ohimmei! / e
che il padrone / m'ha da dir certo manco che messere. -essere
che messere. -essere cose da dir altro che messere: trattarsi di affari
fuor della culla, / son cose da dir altro che messere. -essere
» disse nunzio. « e a dir vero, non è tutta farina del mio
tu non l'hai inteso, non vuol dir quel che tu pensi; vuol dire
ne intendo, e non saprei che dir de la lor bontà, se non
amanti son sturberi; / di mal dir son molto feri, / perché n'
guittone, xlix-162: di gran cosa dir poco / non dicese al mestieri o
in: a questi tali meritamente si pò dir quello che una valorosa donna in una
molti altri intertenimenti offertigli, sempre con dir così fatte novelluzze non essere suo mestiero
nannini [petrarca], 20: -il dir mio è lucido. -e le
appoggiare le mani su la spalla e dir piano piano: « buona notte animetta
* plusquam humana 'e, posso dir, metafisica 'pulchri- tudine ',
, e quando era metafisicissimo, per dir così, usò il mezzo naturale,
dei soli traslati si enumeravano, a dir poco, quattordici forme: metafora,
buona traduzione è mutamento di veste. a dir più preciso, resta l'anima,
intenso e fruttuoso. 5. dir. disus. estorto con la violenza o
è uno, cioè il non parer dir da se stessi quelle cose che dicono,
di chi caldaie fa, / e lungo dir che metodo non ha /..
poetico / in picciol'ora questo mio dir metrico. anguillara, 10-21: pluton,
/ questa sventura, che né il dir concede, / né gli altrui detti udire
da gente suburbana. 2. dir. canon. città, diocesi o chiesa
segni, 14: lautrec, ritornando a dir di lui, fece marciare l'esercito
dove io fui posta, una non vo dir donzella, una roba che dio tei
che prò veggi / a le parole che dir ti prometto, / da parte di
, altro che lasso / non posso dir, sì sono a greve messo.
c. dati, 3-1: soleva dir quella buon'anima di pier francesco soldani
io m'era messa bene, ti so dir io. -mettersi caldo: raggiungere
di vita la più dissoluta e bestiale che dir si possa: giuocatore e mettitor di
mezzadro1. mezzadrìa, sf. dir. ed econ. contratto agrario con
è il suo, sono, a dir vero, non mezzanemente superbo.
voglio esser mezo': che qui vuol dir mezzano. d. bartoli, 16-4-120:
la finezza un occhio acutissimo, per dir cosi, onde tutte scoprendo le mezzetinte
, 4-49: cominciò 11 frate a dir che dio adirato / volea il popol reggiano
anticristo di natura gemina, / voglio dir mezzo maschio e mezzo femmina. guadagnali
tulio romano, / che fu in dir sovrano: / sì buon cominciamento /
espressamente non ho paura è come non dir nulla. un buon mezzo è di fare
v. anche disperdente. 27. dir. ciascuno degli istituti giuridici (e
i danni. 28. dir. pen. mezzi coercitivi: misure adottate
io volli entrar di mezzo, e dir: finite: / e sul capo ebbi
qui son securo; e vo'vi dir perch'io / non come soglio il folgorar
, / avvegna ch'i'noi posso dir per micchi, / di ciò trabocca,
spilluzzico, a spicchio e a miccino è dir poco e adagio, per non dir
dir poco e adagio, per non dir poco e male. caro, 11-126:
, / s'io ve l'ho a dir, non mi son mai trovato.
. algarotti, 1-ix-255: chi poria dir le fiere stragi e tante del morbo
667): la tradizione, per dir la verità, dice semplicemente i morti
(58-5): eo ho veduto dir molte fiade, / quanto che l'om
fazio, ii-14-108: qui non ti potrei dir con quanto fele / mi funno incontro
[s. v.]: 'a dir miele miele non s'indolcisce la bocca
. (519): chi ha a dir paternostri o a fare il migliaccio
l'amato disiova, / né vo'dir ch'ama / quel che brama / servir
né di cui più mi fidi / di dir le mie credenze, / ché troppo
stabile, senza un regno che possa dir suo. -sm. vagabondo.
effetto del corrugamento. 12. dir. con riferimento ad animali allevati in
, / vedendo che il pregare e il dir non vale, / intorno ti farà
soldati, un milion di persone, a dir poco, per mezzo del contagio.
delle forze armate moderne. 7. dir. formato da membri appartenenti all'esercito,
5. dir. secondo la giurisdizione militare; in
/ militi, ed altri assai che 'l dir m'è scuro. idem,
, 281: l'oste non osava dir loro nulla, essendo essi miliziotti
più sconcio millantar? 5. dir. millantare credito: consumare il reato
, importanti. 2. dir. pen. millantato credito: delitto consistente
1-ii-279: mi consola il dottor col dir che mille / furon soggetti a malattia
4-330: -sai tu quel che vuol dir foligno? non io. come disse già
non ho parole che sieno tante a dir un millesimo di quel che ne sento
tengo in gran disavventura, / che dir non ne potrei pure el millesimo.
al millesimo di roma. 8. dir. civ. nell'organizzazione degli edifici
da un palato, tutto, per dir così, guarnito di denti molari.
]: 'tirar minse'... vuol dir tirar l'aiuolo, morire.
/ nulla ragionerò, contento solo / di dir di quei che, sovra gli altri
a cominire e minaziare a la serva a dir el vero, ben che 'l tutto
. corsini, 18-41: al minaccioso dir del cavaliero / riscossesi del sacco il
impalmate destre, / e ai non illuminati dir minchioni. bocalosi, ii-82: alcuni
. melosio, 1-30: molti vogliono dir che la mia nina, / perché
a casa. -furbo, vuol dir minchione: la furberia e la scaltrezza
proverbi toscani, 46: furbo, vuol dir minchione. -meglio avere del minchione
tarocchi], ché altro non vuol dir tarocco che ignocco, sciocco, balocco,
direbbon mai: ei maccherone, per non dir come 1 fiorentini plebei; ma dicono
la cetra a novelli inni temprasse / per dir tue lodi, vergine cortese, /
, 118: aprese ne le scole il dir facondo, / conosciuto del ver miniato
fra'corpi, egli è mestiero / dir poi che tutti d'infinite parti / composti
e delle tensioni interne. 16. dir. civ. minima unità colturale: estensione
., 31-138: s'io avessi in dir tanta divizia / quanta ad imaginar,
previsione degli incassi. 35. dir. pen. minimo della pena: la
minimo: perlo meno, almeno; a dir poco. suzzati, 6-226: non
crisi si protraeva. 13. dir. pubbl. ciascuno dei grandi apparati
dell'espresso pomeridiano. 16. dir. pubbl. pubblico ministero: organo
di piazza sciarra. 17. dir. canon. incarico di carattere liturgico
g. gozzi, i-18-5: sovente a dir m'inviti / quel che ministra alla
l'altrui coscienza. 6. dir. cost. ciascuno degli altissimi ufficiali
lo storico meritissimo giuseppe maria galanti temeva dir cosa non credibile che nel feudo san
lode del romanzo. 14. dir. pubbl. ministro di culto o del
. aretino, 1-91: che vuol dir le minonne, il calabrache, le
come egli era. 3. dir. e polit. nell'ambito di un
. minorascato, sm. stor. dir. minorasco (come situazione giuridica concreta
(plur. -chi). stor. dir. istituto giuridico, di struttura parallela
iii-1-23: nessuno dei sudditi ardiva francamente dir loro che si facessero... minori
filippo. segneri, ii-363: che vuol dir dunque che... la chiesa
e disperazioni. 2. dir. chi non ha ancora raggiunto l'età
minormente. minorènne, agg. dir. che si trova nella minore età
minore1. minorile, agg. dir. proprio dei minorenni; stabilito e
pezzo solo mediante il nutrimento, per dir così, datoli dal tempo e dal
non so or così minuto e chiaro / dir com'andasse questo caso strano. b
ora che l'adda era, si può dir, passata, gli dava fastidio il
rape, le lattuche, per non dir d'altre minuzie, pagassero. g.
cose d'amore o d'importanza bisogna dir tutte le minuzarie. bruno, 3-639:
, a cui sono devoto. si deve dir * signor generale, signor capitano'.
scritto fino a ora, non voglio dir altro se non che, non essendo stato
la questione è finita, e posso dir la mia. ungaretti, xi-213: vuoi
vero saria cosa meravigliosa e, per dir meglio, impossibile, che in qual si
mia e alla tua età, ti vorrei dir cosa che ti farebbe un'altra volta
passava la gamba [nel sogno] altro dir non si può che significhi che 'l
sotto forma letteraria, il che vuol dir mirabili di stile quanto di scienza,
vero che usò sì mirabil artificio nel dir tanto breve, tanto comprensivo e tanto di
per l'altro, e non so ben dir come, / e si strugge e
forteguerri, n-100: tanto io le so dir, la prego tanto, / che
grande strazio, / e del mio dir non ti far mirabilia. -promettere mirabilia
guatandola per smemorato, né attentandosi di dir nulla. cesari, iii-363: or udite
unica, quella / che si può dir ch'è viva per miracolo. b.
et in cute '/ e ne so dir vita, morte e miracoli. montanelli
della cura richiesto, degli altri a dir miracolo, di sé che non era
: screditando questa / delle passate fiere dir carote / e scaricar miracoli.
porta per sembiante, / miracoloso a dir. bestiario moralizzato, xxxv-11-316: de
non meno che 'l canto dell'altre il dir di costei piacesse loro. c.
liquore. tasso, 14-510: a dir così riprese, / al capitan mirando
. marino, xiii-152: chi può dir poi gl'incommodi che serra / de
a dio che molti, per non dir la maggior parte, non mirassero più
nascono, / nardo né mirra potrai dir che pascono, / né già d'
peregrini / subbietti, a nuove del dir forme, a sciolti / da volgar fren
o responso. 13.. dir. ant. imperio mischiato: v.
la medesima miscredenza, la medesima, per dir meglio, cecità e fissazione prevaleva nel
che sarebbe troppo gran mescuglio / di dir come tenean il cerchio gli omeri. guarini
d'ottimi libri. 21. dir. ant. deposito miserabile: compiuto
avrebbero forse divertito. 5. dir. disus. beneficio di miserabilità: il
/ che in modo alcun non potea dir niente. poliziano, st., 2-29
schiere: / che al corpo non vuo'dir del miserere / mi farete piacere.
rapidamente. frezzi, i-14-4: nel dir 'miserere'ed anche in meno / l'
: dio buono! misericordioso dio! il dir queste mellonaggini... non è
infamia seguita, / al più si può dir misero / e di ragion non merita
fare una figura misera ': potrebbe dir più, 'una meschina figura '.
la miserella intra tutti costoro / pareva dir: « segnor, fammi vendetta /
piansi. perché? davvero / noi saprei dir. qualcosa / m'affogava. che
affogava. che cosa? / noi saprei dir: mistero! 11. locuz.
del 'yankee 'che aveva osato dir male della cupola di michelangelo.
, quale misto (o comme che dir ci piaccia) e quale narrativo si chiami
in una serie isomorfa. 24. dir. disus. che presenta una duplicità
, / senza che nulla il primo dir si vari, / molt'altre cose
nembi, calasse giù di volo a dir basta. il mistràl... cappelli
chiamanlo 1 nostri / zucchegno e vorrà dir terren dov'altro / che zucche non
/ i'prego apollo che sia il dir solenne / quanto esser può con ordine
ancora modulando, ricordarsi di avvivare, per dir così, la loro corda finale con
si suddivide un esercizio. 27. dir. ciascuno dei vari tipi di provvedimenti,
ecc.]. 28. dir. pen. misure di sicurezza personali (
più che non se gli aspetta, -a dir fra noi, / si sciopera ne'
poeta si fa uccellare in versi, vuol dir ch'e'si fa uccellar ordinariamente e
e poi verso rinaldo rivoltato: / sappimi dir s'io fo miglior misura /
potrebbero succedere, né giovarebbe poi il dir: io noi credeva. tasso,
da metro nasce metropoli: che vuol dir la città dominante, che è quasi misuratrice
b. fioretti, 2-3-96: siemi lecito dir questo motto, che tra'vizi rettorici
or che farai? — / incominciai a dir — con qual conforto / tue acre
: qui son securo; e vo'vi dir perch'io / non come soglio il
o i parenti, o il servizio, dir di lui: è un ciuffo,
, x-2-86: sempre il dilemma terribile: dir « tutto » (anche le verità
purg., 27-142: non aspettar mio dir più né mio cenno: / libero
ser giovanni, 3-59: io ti voglio dir mo una canzonetta, la quale credo
xxxv-1-328: or intendente ben il meo dir, mo / c'a scoverta vo do
magalotti, 1-90: con occasione di dir de'buccheri non credo che sarà tempo
o per dir meglio, infinitamente mobile, di maniera che
contrario dello stesso fattore. 28. dir. ed econ. beni mobili, cose
i due punti o poli che dir vogliamo. groto, 1-90: il primo
farmi venir meno. 7. dir. dis. tributo sul mobile: imposta
che menzogna sempre scocca / e nel dir mai non s'incocca, / ma a
un caso infinito, m'avrà a dir qualche gran mocciconeria. = deriv.
circa i modali. 3. dir. gravato da un 'modus 'od
. nel primo es. si dovrebbe dir 'forme 'nel secondo si potrebbe *
o per analogia. 24. dir. comm. modello brevettato: invenzione
la nostra perfezione. 8. dir. disus. moderamento di difesa non colpevole
s anudo, liv-162: se io voglio dir a vostra excellenzia oribile e miserando caso
certi ministri sono, o, per dir meglio, furono * smoderatori -preposto alla
la modernità, la contemporaneità, per dir così, della sua arte. b.
morti. allegri, 167: vò dir ch'accenna in coppe e dà in ispade
e far che noi moderni / non sappiam dir né far perfettamente / alcuna cosa,
modestia. graf, 5-1134: -e per dir tutto in uno, alla felice /
, ii - intr. 54: il dir con modestia 11 vero così ne è
non ambisca, ma del fare o dir cosa che dispiaccia ad orecchio o ad occhio
e così sia, / e in questo dir, modeste e vergognose / le palpebre
poterci ritrovare in un luogo, a dir poco originale, dove potevamo sfogare il
loro e non ne scapita / può dir che ha più virtù che la brettonica
pure la loro anima, per così dir materiale, a pensare e concepire le cose
la fronte del modiglione o cartella che dir la vogliamo. citolini, 385
89-13: ora eo no son per dir ciò che ne scende, / ma pur
, giorno, iv-165: bei modi di dir stamane appresi. cesarotti, 1-i-74:
non il 'più grande 'che usiamo dir noi, quando il termine del paragone
sì celebre teatro. 14. dir. onere negoziale, modus (v.
-qui non bisogna scuse... col dir: non so, per- cioché io
, ne prenderanno quel dispiacere che del dir vostro non prendereb- bono. soderini,
mòdus. sm. lat. dir. obbligo che l'autore di un
con valore di sm. invar. dir. modo o titolo di acquistodi una proprietà
il predicator del verbo spesso lascia di dir la verità, overo l'occulta per
di bicci vocato forese, / potrebbe dir ch'ell'ha forse vernata / ove si
, voglio rompere / lo scilinguagnolo e dir che malissima- / mente fai, più tenendo
diversi animali / che non so ben dir quali: / ma omini e mogliere,
. senza forse i marinari amarono meglio dir 'moiana 'che 'mezzana 'per
sapevi tu di portare, non voglio dir maschio o femmina, ma mostro,
2-161: le sue ragioni non si vorrebbono dir giamai se non al giudice e dove
molce. gabrielli, 1-20: con dir dolce / il cuor del buon pastor
, 134: perdonami se 'l mio dir te molesta. serafino aquilano,
.. questo demone aveva per costume di dir le cose che e'diceva al rovescio
per eretica molestata. 14. dir. ostacolare qualcuno nell'esercizio di un
di tanta molesta. 8. dir. qualsiasi atto o comportamento tenuto indebitamente
udito spesso far gran questione / e dir che qui le nevi son moleste /
non poteno più, hano mandato a dir al duca di milan si non li ajuta
seminario proprio quand'era in procinto di dir messa novella; a cagione di ciò
2-5: più volte se tirar senza dir molla, / credendosi l'un l'altro
. serra, iì-236: si può dir che [sainte-beuve] non abbia stile
di parlare, quale è 'quasi, per dir così'. ghirardi, 50: bisogna
mettendo rincontro ad ogni dito, o vogliam dir numero semplice, il multiplicato di se
fia chiaro / ciò che 'l mio dir più dichiarar non puote. idem, par
molto, / prima ch'abbia a dir altro incominciato. 5. intensamente
'mo- mentaneità'(se mi è permesso dir così) del problema psicologico che ne
: un comando autorevole, per non dir tirannico, m allontanava per momento da voi
. monacaggio, sm. stor. dir. istituto giuridico proprio dell'età intermedia
'1 parto al far del conto, / dir: a un dio per forza m'
lavoreranno meccanicamente, parlando, o a dir meglio, tacendo, in una sola
, come sanabile, e questo (per dir così) come mondàbile o lavabile.
per soggetto come sanabile e questo (per dir così) come mondabile o lavabile.
che da salomone fu compilata in un dir mondezza di cuore. giannone, ii-243
massa / d'oro non si può dir, se non è pura / e in
aver la forma circulare, / voglion dir che non ha né fin né fondo.
che nasceste poi ch'io cominciai / a dir per quella donna in cui errai.
tomai ala natura, / eh'audivi dir che tene / ogn'om ch'ai mondo
-ita. mondualdare, tr. dir. liberare dai vincoli di legge i
(mundualdo), sm. stor. dir. nel diritto longobardo, l'uomo
che questo possa osservarsi, benché potrei dir con fermezza esser questo impossibile, stante
il tumido sopracciglio.: • dir. falso monetario: reato consistente la
di buono in questo mondo, che dir cosa che non tornasse in tuo utile ed
. da monitore1. monitòrio sm. dir. canon. disus. provvedimento di
concederli ad altre persone. 4. dir. proc. disus. provvedimento emesso
i soldati. 2. dir. canon. provvedimento di natura disciplinare
che la buffoneria, è, nel dir il vero, molto più temeraria che
gigli, 5-32: questa volta avete inteso dir male; e se non terrete la
se e'ci fosse monna pocofila, / dir sene possa oggi la vigila.
, vi-90: pigliar la monna vuol dir bever bene. panciatichi, 134:
con alcuno lo mette al punto di dir parola che rimi con un'altra da dovere
.). monocameralismo, sm. dir. cost. e polit. sistema
sovrana della nazione. 2. dir. costituito da una sola persona che
professan d'essere fatalisti. si può dir di certo che cercheranno anche loro d'
musica sia monotona, non si può dir dispiacevole. manzoni, fermo e lucia
: ser mazzeo, che vuol dir questo, che tu se'così avviluppato?
appressa / per ottener la grazia di dir messa, / scorgendo monsignor sul suo
di diversi animali / che non so ben dir quali. mino (la colle
la quale si scende o, per dir meglio, si sdrucciola per effetto del
dì si vede il proverbio che comunemente dir si suole: che « gli uomini
lingua germanica... vuol dir 'monte '; onde pergamo o bergamo
pannuccio del bagno, 15-3: lontra voglia dir pene convene / a me, quazi
agio infra la gente ardire / di dir la gioia ove il mi'core sale
patrizio, che tanto montava come a dir vicario e luogotenente dell'imperadore.
distribuzione. berni, 239: come dir « carte a monte » e « carte
guardar più addentro, e, per dir così, a suon di parole,
... / io non ti saprei dir di ch'era armato, / che
. petrarca, 156-8: udì sospirando dir parole / che fa- rian gire i
tale apparenza, potendosi benissimo salvare con dir ch'ella sia un'illusione procedente dall'
, che io ho conosciuto si può dir ragazzi, poveri, oscuri principianti. alvaro
scambrilla, lxxxviii-n-475: o sa'mi dir se la filosofia / facessi per seder
la bianca mora. 2. dir. civ. ritardo ingiustificato relativo all'
determinati nella corrispondenza. 3. dir. disus. termine concesso all'interessato
dennabile, / e gustando il suo dir dentro me inanimo. caporali, i-124
voglio qui farla da morale / e dir quel che conviene e non conviene /
per certezza morale. 6. dir. unte morale: v. ente,
/ che per quinto elemento hanno il dir male. -volgere al morale qualcosa
popolari, che ogni dì non si oda dir piuttosto 'galletta, bigatto 'e
mòra5. moratòria, sf. dir. civ. sospensione della scadenza delle
di monitorio. moratòrio, agg. dir. civ. che è proprio, che
e declinano morbidamente, sfumate, per dir così, di praticelli e di ortaglie.
i denticoli, giammai non si potria dir cruda. sansoinno, 4-113: l'ordine
1-ii-279: mi consola il dottor col dir che mille / furon soggetti a malattia
viventi, qual diferenza sostanziale si può dir che sia tra il re e qual
si misse colla sua mordace lingua a dir tanto male di me, quanto dir si
a dir tanto male di me, quanto dir si possa. guazzo, 1-40:
rabbia, / quando non tende quel dir che ti libbia. b. cavalcanti,
. citolini, 2-5: si può dir che [la lingua latina] sia una
: il gran tullio, figlio, a dir vero, di morente repubblica, ma
coloro che la danzavano o per meglio dir la battevano per restar abbattuti.
moresco, turco e aghiamo, che vuol dir persiano. nievo, 483: queste
. m. -ci). stor. dir. che concerne l'unione matrimoniale
io fossi preso / e poscia morto, dir non è mestieri. fiori di filosofi
che rechino danno alla reputazione altrui; dir male di qualcosa. giamboni,
mezzo alle burrasche fui, / posso dir cosa è il mare; so ben io
popolari che ogni dì non si oda dir piuttosto galletta, bigatto e moro,
far con le morose note / del bel dir che insegna arte e natura?
più d'un con la mano o dir sette, / al gioco delle corna
: m'ingegnava... a dir male dell'oste e delle vivande, inghiottendo
vuole la verità, onde posso anche dir male in qualche cosa de'tuoi fran-
dardo che ci aspetta. / non vai dir: « giovinetta - anima mia!
. baldi, i-55: e casto dir di casta mente indizio / e dar di
. carbone, io: che vuol dir questo, donna mia, che l'anno
disdica agli uomini e alle donne di dir tutto dì 'foro 'e * caviglia
si disdica agli uomini e alle donne di dir tutto dì 'foro 'e
del principe; altrimente si pesta (come dir si suole) l'acqua nel mortaio
, xxxiv-389: oggi posso ben dir esser sicura / che il corpo tuo
. cariteo, 261: non si può dir ciò che la mente admira: /
sacro stile, / né mortai lingua a dir di lei s'adopre. tasso,
odio di lei ch'ella ebbe a dir poscia che tutte le inimicizie che gli uomini
castighi fetonte, / o felice vói dir ad acheronte, / o fare el tatto
che senno non serba, / in così dir, mortalità superba. -il
di haber. 27. stor. dir. morte civile: sanzione penale,
la cicuta fu ricercato dagli amici presenti a dir s'alcun ordine lasciar volesse al figliuolo
.. e insieme sentiva, per dir così un silenzio di morte che ci regnava
, veggendo uno uomo in caso di morte dir così? esopo volgar., 3-33
chiaro davanzati, v-74: i'odo dir ch'el pulican divene / che sucita
). morticìnio2, sm. dir. ant. tributo che spettava al
un moro, giovane bellissimo e quanto dir si possa dispostissimo. muratori, 7-i-485
simbolo della chiesa] non sia da dir tutta un bel corpo. papini,
, 2-2-240: ch'altro mai volean dir dell'incombusto / mosaico rogo le innocenti
pirandello, ii-2-414: -tu non devi dir nulla; obbedire, e mosca! viani
;... io ancora vorre'dir le mie sillabe; la vostra moglie
tutto, / e, come si suol dir, farmi un buon letto, /
e sotir / chi no se porean dir? chiaro davanzati, 1-8: son certo
17-61: far montar il moscherino vuol dir far adirare e far venir in collera,
. neri, 7-69: non vi so dir se a droccio il moscherino / rizzossi
sì degne persone / si udì a rinaldo dir servo e buffone. 7
di non sapere mai la sera a chi dir grazie la mattina, d'incontrare dei
cosa che 'czar 'vorrà poi dir signore. -figur. lingua o
poi le mosse / alla lingua per dir cose più grosse. -provocare un determinato
ambra, 4-38: io già volealo / dir che l'ave'pensato; ma rubastemi
sulla fisonomia, e poi mandarmela a dir il procaccia. c. arrighi, 1-196
/ le dolci parolette, / quasi volesse dir: « questa è la mostra /
tua vita, / far mostramento che tu'dir mi piaccia. dante, conv.
di stella, xxxiv-631: -che vuol dir questo vostro infuriare / e darmi e'
nel fosco secol nostro / e '1 vago dir, che i più gran toschi han
in van dipingo e mostro, / se dir di te lingua mortai presume, /
, / ch'è de necessità dio dir dovemo, / mostramo apresso ciò: co-
goldoni, xiii-879: donna la potrei dir del secol nostro / ornamento, modello
l'èrebo / feroce, prendo a dir: che fai con me? saluzzo
4-2-469: voi direte poi non si poter dir cose più sconcie di quelle del signor
se stesso che gli animali, a dir poco, sentissero, potesse riuscire assai facile
so che di sue avventure, e dir gran cose del suo viso, avrebbero
capraia ». ¦ 7. dir. giustificare un provvedimento della pubblica autorità
delle persiane abbassate. 3. dir. munito di motivazione; che contiene
motivazione. motivazióne, sf. dir. proc. e ammin. la
motivo del despotismo. 3. dir. errore motivo: quello che consiste in
motivo della giornata. 5. dir. (per lo più al plur.
, ne darà buona testimonianza o per dir meglio intelligenza. buommattei, 253: moto
sua, non so s'io deggia o dir sorella / o dir persecutrice, iniqua
io deggia o dir sorella / o dir persecutrice, iniqua e fella.
ogni distanza materiale. 3. dir. ammin. direzione (già ispettorato)
poche e non composte parole che egli dir seppe, nel grazioso coro si mescolò
. brignole sale, 2-253: quel dir la guancia a'motteggiati innostra. casalicchio,
è un mottetto, perché vi vo'dir delle canterine, e finisco. 6
a chi intende breve mutto / basta dir per dechiarare / ca da lo poco parlare
mantello. gallani, 30: suolsi dir un bel motto che tal piagne pane
di più di cento libre, a non dir motto. -a un solo
commessa », / comincia'io a dir, « se puoi, fa'motto »
. calandra, 1-69: si fermò senza dir motto. landolfi, 2-20: senza
p. strozzi, 462: starommene senza dir più motto. [sostituito da]
l'uscita; e il frate, senza dir altro, parti. [ediz. 1827
. dolce, 9-35: che vuol dir, mi'anima, / che non
mattio frarnesi, xxvi-2-108: con un dir 'servidor 'mi raccomando,
, motupròpri; mòti pròpri). dir. canon. atto sovrano che regola
». 2. stor. dir. atto di normazione primaria (e
dici esser dato, non si può dir consiglio, ma, salva la tua
meglio, sorridere con più grazia, dir qualche frase carina, capire qualcosa del movimento
.). mozióne2, sf. dir. pubbl. proposta formulata (per
giorni dalla sua presentazione. 2. dir. proc. e ammin. parte di
. cacasangue! scacchia, / sentir dir quelle cose e non si muovere?
, non abbiamo detto o siamo per dir cosa alcuna attenente al murare, non stimando
tetto / arà facenda più ch'a dir l'officio / non hanno i frati
voce 'muratore ', crede di dir meglio 'murifabbro '. de roberto,
dee, la vostra arcana / origine vo'dir con pio linguaggio. manzoni, 14
ministro delle muse; sempre dietro a dir messa. -rappresentazione artistica (scultoria
petrarca, i-4-18: alceo conobbi, a dir cramor sì corto / pindaro, anacreonte
estensori del muscolo cappuccio e trapezio che dir si voglia '. -con partic
. xvi la musica armonica, o vogliam dir figurata. papini, iv-1170: romain
della musica], e meno, per dir così, musicali che in ogni altro
l'aveva con lui, che senza dir niente con nessuno s'era messo nei
, co'pugni sul viso, di non dir nulla a nessuno, pure non ci
il giovane, 10-966: non si poteva dir una parola, / ch'ella non
tra i più incerti e mutabili a dir vero, 'settari 'e cospiratori con
differenza dalle nostre, ci sarebbe da dir molto et entrare in materia donde io
s'è mutato registro dal burlare al dir da vero. a. f. doni
cominciò, per metterle timore, a dir che non fu mai tempo più opportuno per
.]... a non dir cosa alcuna con alcuno e mutatelo di drappi
e la doppia, che si può dir composta; ed ogni nome è o
! batacchi, 2-231: a cotal dir la sordida genia / de'mutilati servi
: tutte lingue son mute / a dir di lei quel che tu sol ne sai
, 13-76: ben sapev'ei che volea dir lo muto; / e però non
è fatto muto, / non sai dir piu que è gustare. dante, purg
fra'concetti dell'animo, si potrebbe dir fama né gloria. pananti, iii-62
, 1-1005: sotto al platano a dir che rimanea / al landin della state
occorre con voce alta parlare, ma o dir piano ne conviene o senza potere parlare
santa cosa è d'essere mutolo che dir quello che niuno intenda. proverbi toscani,
pres. di mutuare), sm. dir. chi, in forza ai un
'. mutuatàrio, sm. dir. chi, in forza di un contratto
. 3. stor. e dir. volto ad assicurare, nel quadro
con valore di sm. invar. dir. reciproco accordo fra due (o più
che libro over rubrica / né lingua porria dir le mie gran pene, / ch'
vidde, un naigiran, che vuol dir signor della parola, facendo le medesime
grazzini, 2-90: quando egli voleva dir dormire e andare a letto, sempre diceva
pippe / più tosto che di dio dir tante frappe! = voce onomat
: dell'amico dei popoli mi basterà dir quello che è solito dirsi de'napoletani,
2. medie, leg. e dir. pen. possibile mezzo medico- legale
la materna sapiente voce / seguendo a dir, l'antica de le cose / notte
primieramente dalla narrativa esquisita. 2. dir. disus. l'esposizione delle circostanze
della prosa. 6. dir. ant. narrativa (v. narrativa
conforme alla natura (o uso che dir si debba) di tali privilegi, si
, il gran tullio, figlio, a dir vero, di morente repubblica, ma
, / io volli entrar in mezzo e dir: finite; / e sul capo
c. gozzi, 1-988: basta il dir che di verno nacque cristo, /
manovale fino alla chiamata. cretino vuol dir trascurato da piccolo, denutrito, inselvatichito
. castiglione, 124: si po dir quella esser vera arte che non pare esser
515: questi animali non si possan dir sotterranei, siccome niun altro di quei
pezzo senz'altro pensiero o, per dir meglio, senz'altro studio, che di
andare alla ventura, e, per dir così, al tasto, cercando un luogo
il maestoso modo e naturale / per dir il verso e rimango nasuto.
in quell'ora in cui si può dir che occorresse la natività di questo nuovo governo
il vedere la culla, ascoltare per dir così i vagiti delle nazioni.
de la natura / gli uomini e dir che fu ad ogni animale / tenera
anticristo ai natura gemina, / voglio dir mezzo maschio e mezzo femina. galanti
pesante di sua natura, vi so dir io che, al vedervi comparire in quella
alla prima uomo assai naturale, per non dir rozzo. carducci, ii-9-266: a
come è priva di quella, si può dir priva de lo spirito. panigarola,
dissolva in naturalità. 4. dir. disus. condizione di chi ha ottenuto
/ lupo di mare. -stor. dir. diritto di naufragio: facoltà, che
qualche sillaba senza senso potè, per dir così, sornuotare e salvarsi del generai
449: la mia stanchezza, o per dir meglio la mia irritazione morale, si
fine che non si contenga, per dir così, nei termini di essa lettura;
), sm. plur. stor. dir. collegio di magistrati che, nell'
tra'suoi fratelli ', che vuol dir 'separato ', ovvero * coronato
e un popolo che fieramente seppe 'dir no '. m. leopardi,
nazionalità 'della filosofìa è (per dir la cosa in modo reciso) di quelli
o nazionalità. romagnosi, 19-250: dir si può che la cittadinanza municipale sia
. 6. polit. e dir. comunità politica indipendente (a prescindere
che fra tutte l'arti fabrili o vogliam dir fattibili, abiti della ragione inferiore,
, 122: io forse vi saprò dir qual abbia ad esser un perfetto cortegiano,
., 9-13: nondimen paura il suo dir dienne, / perch'io traeva la
i-16-61: la vostra bontà è per così dir momentanea: ella è come una di
e di provvidenza; questa, a dir vero, o vana o strana assai:
bis in idem, locuz. lat. dir. principio giuridico secondo cui non si
egli flemmatico ti neca! -che vói dir * neca 'ammaccia ', * uccide
molte cause, che or saria lungo a dir, doversi necessariamente imparar da puerizia.
un po'ordinari, / non son per dir bugie né stravaganze, / perché le
suoi necessari sanza taglia. 10. dir. erede necessario: v. erede,
n. 1. 2. dir. situazione in cui, per evitare un
ingegni erano ancora romani: e volendo dir l'animo loro, erano necessitati a
di toscana. 3. dir. atto necessitato: compiuto da una persona
nello stomaco, sorbiti, per così dir, non volendo e senza avvedersene dalla
de luca, 1-15-2-329: vizio nefando vuol dir l'istesso che la sodomia. g
, 10-38: gli comin- ciaro a dir che sì non abbia / il cor voluntaroso
chiama / profana voce che in mal dir s'impingua; / voce che voi negar
nulla in niun governo, o per dir meglio sono esseri negativi. a esse non
'. negatorio, agg. dir. civ. azione negatoria (anche
, cioè che d'ogni cosa si può dir veramente o che ella è o che
fatto neghittoso e tardo / salvo che a dir di lei. 2. torpido,
. tasso, 2-18: non sai ben dir d'aaorna o se negletta, /
più, ma con pietade / sembra passando dir: qui fu beltade. buonarroti il
tasso, 2-18: non sai ben dir s'adorna o se negletta, / se
di scrittore maturo. 5. dir. clausola di negligenza', nei contratti di
opera rimetto, / e '1 primo dir senz'arroganza avvero. b. segni,
per la boca, / ka eo volervel dir tuto seria negota. bartolomeo da s
è detta negoziale. 3. dir. che si riferisce al negozio giuridico (
trattative sindacali. 2. dir. natura di negozio giuridico di un determinato
gigli, 3-92: per la chiappa vo'dir, non so'stordito / ch'io
e principalmente gli ambasciatori che ognuno può dir liberamente quello che ha in animo.
nimici, si mostrò duro a volermi dir cosa alcuna. 4. attività
sciatto e simili. 9. dir. negozio giuridico (anche semplicemente negozio
recercato. castiglione, 430: ben dir si pò che gli occhi siano guida in
e d'ira, / né sa ben dir di cui duolsi e sospira. buzzi,
chiamati 'echan cornos ', che vuol dir 'gettano corni, pronunziano negrure ed
un nembo, / girando, parer dir: qui regna amore. buonarroti il
imparate, imparate, donne, che dir non si può di no fra '1 caldo
. martelli, 26: pittore non vuol dir nulla, dipingere meno che mai.
scuola de'neoterici, ch'è quanto dir de'moderni, a distinzione della *
e lo sgozzò d'un colpo senza fargli dir né pure gesummaria. deledda, i-548
e peso, / ha del soave dir nettareo il fiume. c. dati,
nero, / a farle, vo'dir io, scherzi profani. pisani, 308
più lieti / ch'io non so dir, credendomi aver visto / alcun segno
porrei più volentieri in gogna, che dir una parola, o nera o bianca,
inghilfredi, 382: lo mio buon dir s'avasta, / va a lei,
inghilfredi, 382: lo mio buon dir s'avasta, / va a lei,
vocali quel che m'occorreva, resta il dir de le consonanti, acciò che,
d. bartoli, 4-2-61: a dir nettamente il vero, non so se
nuovo pasto o sì veramente (per dir così) del nettare, onde potessero
bono essetto, / e com'dovria il dir vostr'esser retto / e del contraro
giovane, 10-961: -ma che scade più dir? mi par vedegli. / -e
o la venne netta! io ti so dir che la non poteva venir meglio:
del principe la passione, per non dir volontà e dovere, ma dir la verità
per non dir volontà e dovere, ma dir la verità netta e sincera, senza
[s. v.]: * dir chiaro e netto ': segnatamente di
(disus. neutralitate), sf. dir. inter- naz. condizione giuridica (
il privilegio della neutralità indifferente o, per dir meglio, della participazione. bicchierai,
neutralizzare. neutralizzare, tr. dir. internaz. sottoporre uno stato,
, di neutralizzare), agg. dir. che è stato posto in condizione di
neutralizzazione. neutralizzazióne, sf. dir. internaz. condizione giuridica e politico-militare
che parte è calepinico / o vogliam dir priscianico / e parte sembolellico. cattaneo,
stendardo reale. 4. stor. dir. che attiene alle cariche pubbliche elettive
e 'nsieme a noi / essendo, come dir, pubblica storia / d'onorata memoria
nobile sicilia! 2. dir. intrinseco valore della persona umana che
uomo della nostra storia. 6. dir. pen. delitti contro l'onore',
giganti, / cantò di giove, a dir degli onor vostri. tasso,
terra / ancor fa onor col suo dir strano e bello. sercambi, i-303
con non troppo onore, per non dir disonore di quello. -passare agli
migliore villino moderno. 4. dir. diritti onorifici: diritti soggettivi con
lamenti, / con ontose parole a dir sì prese. -sprezzante. buonarroti
faldella, 9-210: vien voglia di dir ciuco al governo piemontese, se incrudeliva
età d'onor sì onusto / ch'ardisco dir ch'ai suo valore immenso / l'
, 18-48: quanto ragion qui vede / dir ti poss'io; da indi in
passi, / non è confuso el dir, se non li dichi / qual sia
sdegna. galileo, 3-1-399: vorrai tu dir d'immaginarti cose maggiori di quelle che
molti son che non sanno / ben dir né operare. inghilfredi, 384: chi
tanto eccessivo / col tuo leggiadro dir fa la mia mente / stare stupita,
che può le forme, er dir così, involare e sottraggere alla materia,
famigliari e domestiche operazioni, per non dir basse e vili. guazzo, 1-11
dore, di considerare ancor questo (per dir così) che di tutte l'arti
tracciato come il disegno. 5. dir. pen. pentimento o ravvedimento operoso:
36-35: gli sprona contra in questo dir, ma prima: / -guàrdati,
che ha avuto tanti seguaci che si può dir tutta germania alienata dalla sede apostolica.
piccole riviste d'opinione. -stor. dir. opinione comune: nel diritto dell'
positivo e negativo. 2. dir. che può essere opposto a un dato
altre dita. 2. dir. stato, qualità o condizione di ciò
* pulcella '. 6. dir. compiere un atto di opposizione, esercitare
cent., 77-71: senza domandarlo o dir parola / gli oppose ch'egli usava
coverto si passa da questa (possiam dir) regia alla galleria contigua alla guardarobba
e dell'imminente avvenire. 4. dir. persona che presenta un'opposizione a
non ha misteri. 4. dir. qualunque azione, di natura materiale
genio de'polacchi. 12. dir. che è oggetto di un'opposizione (
fa tanto più il prosperi. che vuole dir questo? pulci, 17-106: nel
un tal fuoco o, per dir meglio, l'opprime. -recipr
. preti, 80: vorei più dir: ma la mia mente oprime, /
il patrimonio opulento e pingue (lasciatemi dir così) della madre e dell'avola
popolazioni stesse. 2. dir. civ. posizione privilegiata in cui,
4-1-38: sono tenuti i cherici a dir l'ore canoniche. leggende di santi,
alla destra del numero. 28. dir. ora legale: punto del tempo nel
quasi impossibile. / -io lo sentii dir..., e ve la vendo
cecchi, 1-298: i'ti so dir che questo vecchio studia / d'acquistarsi la
volete tacere? è tempo ora di dir codeste baggianate? pascoli, 72: ora