cibo. alfieri, 8-127: il dir ch'io errai, / già non mi
signor perch'io il ripreghi / di dir libero un dì tra l'erba e i
dio dice di fare, e nessuno può dir niente di me. di grosso non
brievi parole / de'due colori quanto dir ne posso. -sentirne una grossa
, anima mia. / che vuol dir che tu sei sì grossolano? b.
le fogge de'mondani governamene son come dir a grotesche. brusoni, 9-100: filiterno
concavo ricetto, / o vo- gliam dir nel grottoncin, compose / di salici e
dio riversa; / e se voi dir, va lor turar el grugnono.
fra'principali rami, e come a dir grumi o bocce di quel fiore.
avesse addosso il gruppo dell'impiccato, come dir si suole di chi è venturoso a
altro non avessimo che uno smalto, per dir così, gruppoloso, chiuso dentro una
algarotti, xvii-178: presontuoso sarebbe chi dir volesse al desso: gioca le tue
il rossetti pensò a incorniciare, per dir così, i canti suoi patriottici in un
de l'uovo. 3. dir. che non riguarda cose o beni materiali
l. salviati, 19-126: -avvertisci di dir d'averlo tolto [questo giovane]
parte da rupelmonda. 5. dir. stor. devolvere (per lo più
quella degli altri. — 'dir. assorbire un ente in un altro ente
quali s'ebbono a intrinsicare o per dir meglio a incorporarsi ancor loro con donne.
vita sento crescere. 9. dir. internaz. entrare a far parte di
nebbia venivano restituite. 4. dir. assorbito da un altro ente (un
incorporazione si faccia. 4. dir. assorbimento (per lo più consensuale)
morte. incòrporo, sm. dir. ant. incorporazione, confisca (
; / poiché questa scienza, al dir de'pratici, / ella è per voi
sorrise di nuovo il signor cardinale senza dir altro et a me non parve di potere
il lasciamo stare. 3. dir. ant. non riformato, immutato (
. credo, che si riduchino a dir queste cose, per il desiderio grande
dubiterebbe. ariosto, vi-786: -voglioti / dir che tu non ti pensi fargli credere
minchionerie]; / incredulo al suo dir sarebbe un santo. casti, vi-460:
cagioni di varietà s'incrociano per così dir tra loro. de sanctis, ii-15-39:
estinto dal secondo. 9. dir. interrogatorio, esame incrociato: forma
, 3-481: ci fece grazia di dir la prima volta la messa in una stanza
ora potrei descrivere il viaggio / e dir tutte le chiocciole, onde fassi /
: a sangue freddo, vi so dir io, come si sarebbe fatto beffe di
indaghi, / deh, se il mio dir qui d'onorarti assume, / fa
molto indaginosa '. al più non potrebbe dir altro che si dovrebbero fare indagini,
in disamore aggio tacere, / ove dir possa cosa in vostro grato; /
ad ore indebite. 3. dir. appropriazione indebita: delitto consistente nel
appropriazione indebita. 4. sm. dir. cosa data (o prestazione eseguita)
: gl'immutabili (o indeclinabili che dir si vogliano) sono stati fin qua divisi
conviene usare. 4. dir. civ. particolare condizione giuridica simile
tutte le donne cominciarono a ridere e dir che costui era indignissimo d'esser chiamato
indegna di cianciare. 13. dir. civ. che, per indegnità,
era un dissipatore terribile e, per dir tutto, un indelicato. 2
). indemaniaménto, sm. dir. inclusione (effet tuata
indemaniare, tr. (indemànio). dir. includere un bene nel demanio
illativo. indemaniazióne, sf. dir. indemaniamento. = deriv.
altri beni in funzione compensativa. — dir. civ. prestazione di denaro per
di guerra. 3. dir. compenso per un sacrificio (personale
.). inderogabilità, sf. dir. condizione di ciò che ha
s'umanò, perché noi, per dir così, c'indiassimo. algarotti, 1-iv-417
caro, 12-i-305: che si può dir di più, quando... gli
). 5. sm. dir. comm. indicato al bisogno: persona
filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia; professione,
l'impression del moto. 8. dir. stor. nell'età intermedia, sottoposto
a propugnare l'indigenato. 2. dir. internaz. disus. indigenato internazionale:
: quella [città] solamente si dee dir nobile, i cui cittadini per molto
derivato e dipendente. 9. dir. stor. che è esente da vincoli
a sentire indipendentemente. 4. dir. senza vincoli di natura feudale.
. 2. polit. e dir. intemaz. posizione di uno stato
francese. menzini, ii-92: volea più dir, ma augusto e venerando / sol
, n. 8. 3. dir. negozio indiretto: negozio giuridico usato
. sacchetti, iv-46: volendo autenticarli dir bugie / per indirette vie. macinghi
/ porai per indirecto acconciamente / dir e cortesemente / del'ordinarie ancor
. da in-con valore negativo e dir ictus * diretto '. indiretto2
sono indirizzati al diletto, o a dir meglio al movimento dello spirito, o sono
di tale funzione. -polit. e dir. costituz. indirizzo politico: orientamento
: io son fuori / (si può dir) di speranza di poterle / parlare
. non sanno dire quattro parole senza dir male delle donne. parini, giorno
forse il coraggio o l'indiscrezione di dir di me tutto il vero, non avrò
, non avrò certamente la viltà di dir cosa che vera non sia. monti,
con una determinata persona. 3. dir. di cui non si può disporre liberamente
compiti da qualcun altro. 3. dir. posizione o qualità giuridica di un
. carducci, iii-6-443: io, a dir vero, non sono partigiano gran fatto
di coordinate). 7. dir. procedere all'individuazione della cosa specifica
si trasforma, o per meglio dir, si traveste o al più trasfigura secondo
abbassar l'ali, arrenderci, e dir che l'ultime differenze delle cose ci
individuazione specifica. 4. dir. civ. specificazione, identificazione, determinazione
. primieramente troveremo la latitudine o vogliamo dir la larghezza de gli enti, fatta
, sua madre! 4. dir. bene o cosa indivisibile: bene o
/ spartirsi in mille guise: e dir s'udio / là tuo, qua suo
strettissimo conto. 2. dir. che appartiene in comproprietà o in
pres. di indiziare), agg. dir. che è indizio di un fatto
alla corona cesarea. 4. dir. sospettare come autore di un reato.
indizio. indiziàrio, agg. dir. che si riferisce a indizio;
. (ant. indiciato). dir. gravato da indizi, sospettato di
condurre un indizio. 2. dir. fatto o circostanza nota (detta indiziale
il figurarle alle volte o per dir così inorpelarle e indol scaramuccia
poi la calunnia sia lusinghiera, basta dir ch'ella sia un veleno che si porge
spazio di tre mesi, cioè a dir fin a tanto che l'aria più benigna
come posso con sì breve chiosa / dir il valor ch'ogni or in voi s'
indorsare. indossaménto, sm. dir. disus. l'intestare a favore
agg. e m. dir. disus. che gira un titolo di
regno di napoli. 6. dir. disus. girare a favore di qualcuno
lei. 3. sm. dir. disus. la persona a cui è
.). indosso2, sm. dir. disus. girata. beccaria,
delle tre indotte conseguenze. 8. dir. prescritto, imposto mediante una legge.
3- 1-57: indoverosi, per non dir petulanti, i lamenti vostri mi giunsero
bee vino, / io ho sentito dir che se ne more, / e quasi
desideri. iacopone, 66-21: lo dir non è neiente, ché 'l parlar
uva, 18: sicilia si può dir ch'è nostro tetto, / che quinci
): le ciglia tese, vuol dir l'alterezza, / la natura superba
senso. atanni, 2-xi: cheunque dir si possa per indovinàtico di quel che fosse
sì facilmente gli apre, o per dir meglio crede di aprirgli, le porte
ché io ti dico plenaria indulgenzia; volli dir, libertà di confabular meco. f
indulto1, sm. stor. dir. e dir. canon. concessione
, sm. stor. dir. e dir. canon. concessione fatta, in
della vita eterna. 2. dir. stor. nell'età intermedia: atto
gola sei impanzito. 3. dir. pen. provvedimento di clemenza di
dopo: imperocché non avreste avuto più a dir con giobbe alla carne vostra ch'ell'
indura, / guardando et ascoltando il dir e tatto. boccaccio, 1-i-264: se
e agli animali. 17. dir. ant. addurre (prove, ragioni
l'industria letteraria, se mi si conceda dir così, non più che niun'altra
sasso / una, non so ben dir se fatta sia / o per natura o
dell'energia elettrica. 8. dir. diritto industriale: complesso di istituti
fazio, vi-10-48: qui passo a dir com si converse in sale / quella
area, a un terreno). — dir. vincolo di inedificabilità: divieto di
di accostamenti inediti. 5. dir. diritto d'inedito: diritto di decidere
le odi stucchevolucce. 4. dir. che non è idoneo a produrre effetti
sue ragioni. 3. dir. inidoneità a produrre effetti giuridici (
molte frasi 4 ineguali 'per non dir peggio. 8. ant.
tale apparenza, potendosi benissimo salvare con dir ch'ella sia un'illusione procedente dall'
progresso », o moto rivoluzionario che dir si voglia, è continuamente ostacolato e
(ant. inessecuzióne), sf. dir. disus. mancata esecuzione, inadempimento
.). inesigìbile, agg. dir. che non si ha diritto di
divine, / se mi par ch'a dir sol del biondo crine / volga la
non ha fine: anzi, a dir meglio, perderebbe esser dio.
incombente su di me doveva essere a dir poco infamante. 2. dir
dir poco infamante. 2. dir. pena infamante: nel diritto romano e
che rotando 10 vado / per non dir de la puzza che l'infama. /
pistoia, 1-81: già il gran dir di poesia ti chiama / del fiorentin messer
, invidiosi, plebei, / che del dir mal d'altrui mai son satolli.
commedie a contrastar meco con maniere di dir infami, con sprezzature, con derisioni
infamia seguita, / al più si può dir misero / e di ragion non merita
egualmente felice, / e più, se dir mi lice, / quei che di
poteano agiugnere. 9. dir. stor. situazione sociale, giuridicamente
, 5-97: diffidi cosa è a dir gl'infandi eccidi / e la crudel carni-
per consentirne il dissanguamento. 6. dir. nel diritto romano, bambino che non
qualunque cosa si dica, essi sanno dir qualche cosa. f. f
abbi male / che importi, o voglia dir niente. = comp. da
infeudare. inferèndo, agg. dir. ant. che può essere inferito
ritenuto freno. filicaia, 2-1-118: a dir di te presuntuoso io vegno / con
. cellini, 811: si potrà dir che sia poi tutto 'l mondo /
(432): figliuola mia, non dir di volerti uccidere, per ciò che
originale. tolomei, 2-212: vedendo poter dir male senza pena, facilmente si corrompe
guerra. petrarca, 73-10: il dir m'infiamma e pugne, / né per
acqueti, anzi m'infiammi / a dir di quel ch'a me stesso m'invola
amico infelice, mi ha qui fatto dir molte cose, e il cuore infiammava
, e tal diventa, / che 'l dir nostro e 'l penser vince d'assai
a quella infida / moglie or andate a dir che a lei conviene / esser,
giraldi cinzio, 8-46: udito ho sempre dir, che quello amore, / che
, più nel scriver manca / in dir de questa ch'è sola gentile.
son stracco; onde non mi rincoro / dir le cose crudeli e smisurate / che
e smisurate / che v'ho da dir, se tempo non mi date.
che nell'amarmi infingi / e bugiardo nel dir falseggi e menti? cesarotti, 1-viii-143
il quale finisce di esaurire, per dir così, l'infinità della potenza divina.
per necessità che fusse mosso, per non dir forzato, da ragioni più efficaci.
per l'infinito, / e potervi anche dir qualche pazzia. b. segni,
tenne au- relia riconoscendo o, per dir meglio, fingendo di riconoscer l'infinto
, iii-114: facciano, sto per dir, le mosche stalla / in quella parte
, d'onestà s'infiora / suo dolce dir. cagnoli, vi-341: dentro quest'
latin se infiora / castilione, che vuol dir castalio. augustini, iii-198: di
in tumulto. serra, iii-159: posso dir che sto bene; per quanto minacciato
ne scoppiasse. fogazzaro, 13-147: nel dir così gli s'infuocò il viso di
1-iii-277: piega oloferne a quel suo dir la testa, / e con l'occhio
e l'infocate / strane lascivie tue chi dir le può? govoni, 299:
a vento; / e puoi ben dir sì contraffatt'awento. -figur.
importanza e significato. 2. dir. manifesta infondatezza: v. manifesto1.
/ che per te il secol si pò dir beato. castiglione, 466: non
se la loro proprietaria, o per dir meglio la loro vittima, li annodava
né informarò alle parte se non a dir la verità. 11. avviare
da te ». 4. dir. disus. processo informativo: fase del
della medica facoltà. 9. dir. disus. attività istruttoria svolta da
/... / voi mi potrete dir come conviene / l'asino al nostro
flebile vergai, / che -in parte io dir, che dei tu dire in parte
fretta. -domin aiutaci, che vuol dir tanta fretta? -perché 'l mio marito
della casa, xxvi-1-138: ti so dir io, tu infornerai domane. sassetti
divido il tema: ed anco il dir m'inforsa / il timor di vergar rima
» 2 (inforzato), sm. dir. seconda partei-6-147: l'altra, cui
o parca: un giorno solo per dir qualche cosa a mia moglie delle ricchezze
infraddue: / oimè! chi mi sa dir qual è più risco. c
[il cielo] impropriamente si può dir infrangibile, impenetrabile, denso, raro,
suo e tutto fornirono, per così dir, d'infrascare o d'incaliginare con mille
trionfali... infrascate, o per dir meglio cariche di tant'oro, di
inibire. inibitòria, sf. dir. ordine emesso, su istanza dell'
inibire. inibitoriale, agg. dir. disus. che contiene inibizione (
inibire. inibizióne, sf. dir. provvedimento con cui la pubblica autorità
la spagna, 27-15: carlo, odendo dir cotal latino, / fortemente fu allora
o nel mondo intravengono, si può dir per sola colpa del sesso iniquo?
un breve volo rettilineo. 4. dir. disus. presentare una proposta di
affare di stato. 5. dir. costituz. iniziativa legislativa o delle
la sua iniziatrice. 4. dir. disus. presentatore di una proposta
dell'occhio, m'inizza, e a dir liberamente e con buffa calata il mio
gozzi, i-22-52: volgi al mio dir l'innamorata mente, / a cui tutte
pozzetti, 10-81: ci resta ora a dir qualche parola sul regolamento di vita che
idem, 1-i-34: innestato qui vuol dir posticcio, presa la similitudine dall'innesto
gorgoglian ne la strozza, / ché dir noi posson con parola integra. buti,
galee sono piene di genti, al dir loro, innocentissime. tarchetti, 6-i-462
più povera ma la più innocente vita che dir si possa. c. i
coll'osso sacro. 8. dir. civ. contratto innominato: ciascuna
soma a'nostri. 7. dir. civ. cambiamento apportato a un bene
arbore che tu vuoi innocchiare, per dir così, conviene primamente sterpargli e sdradicargli
arbore che tu vuoi inocchiare, per dir così, conviene primamente sterpargli e sdradicargli
, sgarbatezza oltraggiosa. 2. dir. invalidità (di un testamento) per
modo inofficioso. 6. dir. legalmente invalido in quanto contrario alle
nazionali, in altri popoli, per dir vero, non riconosco. inoliare
quel fatichevole artefice che ha per dir così inondato il mondo de'suoi intagli
'l suol distesa, / tal il tuo dir 1 mortai petti inonda / e di
della linfa o siero o acqua che dir si voglia nelle cavità del petto e del
da quello che era. 2. dir. che non esplica conseguenze giuridiche (
mio. fallamonica, 3: io nel dir seguir volea lor stili, / ma
o appetito inordinato lui, / così possiam dir nui / che, se lei trae
descritta, lei / il mio inornato dir illustra tanto / che ogn'un se
uno istorico che ha per prima legge di dir la verità. botta, 5-442:
verbo 'orpelare ', dove a dir quello che era di sua intenzione doveva dire
non ricerca. 2. dir. pen. inosservanza dei provvedimenti dell'
sia. brignole sale, 2-253: quel dir la guancia a'motteggiati innostra. l
in pàrtibus), locuz. lat. dir. canon. espressione adoperata un tempo
in pèctore, locuz. lat. dir. canon. espressione che deriva dalla
o di cosa di cui non si saprebbe dir bene, e il male stesso è
.). petrarca, 153-10: dir se pò ben per voi, non forse
. e sm. e f. dir. e polit. che è istituzionalmente
. inquisitor ato, sm. dir. ant. ufficio, carica d'
apparire men gravi. 2. dir. ant. indagine svolta dalla pubblica
e di fiocchi, egli sembrava a dir poco un qualche grottesco antenato della regina
e insalubri consigli. 3. dir. lavorazioni (disus. arti) insalubri
7. dir. nullità insanabile: nullità di un atto
25-320: mach è bestia, ch'a dir pare insania, / che con le
dalla sua falsa opinione, beatamente insani dir si dovrebbono, ed invidiabile la loro
. ser nascimbene, xvii-107-53: se puoi dir da manti: / che è zo
presi mai abbastanza. 2. dir. civ. causa inscindibile: quella alla
patrizi, xxxvi-345: cangiossi apollo a questo dir, e forma prese / d'aquila
sono rarità bibliografiche. 6. dir. comm. segno distintivo di un'azienda
, ognunqua insegna / en fare e 'n dir sia da sé assennato. iacopone,
ch'ei parli, insegnerà quel che dir debbe, / e fia che grazia alle
improvvisi / inseguimenti. 2. dir. internaz. diritto di inseguimento: istituto
un pazzo, / che non si può dir uomo. palazzeschi, 4-189: dicevano
aspre e da cani, / con dir: contro di voi, membra insensate,
ti sia, sanza disiderio alcuno, dir si puote uomo insensato, quasi uno
manifestamente si vede l'onore non voler dir altro che quello splendore il quale è
). insequestràbile, agg. dir. che non può essere sequestrato;
). insequestrabilità, sf. dir. l'essere insequestrabile; stato,
mi sia aperto, / e ch'i'dir possa come fu tra 'ricchi /
dilatarsi quella tanta aria, o a dir più vero, spiriti, che si veggono
: quanto ora diciamo raporto a butiri dir pur potressimo relativamente alla maggior coltura de'
si legge l'inserzione. 6. dir. inclusione di un documento in una
amanti è dato / sedersi inseme, e dir che lor incontra. boccaccio, dee
per semplici parole. 5. dir. disus. presentare un documento a una
james graham. 4. dir. disus. registrato, trascritto (un
insinuare 'nel senso di calunniare, dir male di altrui. es.:
il veleno. 2. sm. dir. disus. funzionario preposto all'ufficio
né insinuazione retorica. 8. dir. disus. inserimento (mediante trascrizione,
e cagion prima. 7. dir. diritto di insistenza: nella monarchia
corruzione di 4 sugna 'che vuol dir 4 grasso vieto '. =
. insolidato2, agg. dir. ant. solidale. c
in solidum, locuz. lat. dir. in solido, solidalmente (v
'. insolvènte, agg. dir. che non è in grado di
). insolvènza, sf. dir. nella procedura fallimentare, la condizione
caro, 5-282: a cotal dir tutti insorgendo, a gara / steser
iii-25-256: insorsero, con esempio, a dir vero, nuovo in italia, a
volere. 8. sm. dir. ant. chi presenta un'istanza.
interprete perché mi esortasse istantemente a voler dir qualcosa intorno a quel genere d'arte
institóre (anche istitóre), sm. dir. chi è preposto dal titolare (
'. institoria, sf. dir. disus. preposizione institoria (v
institorio (anche istitòrio), agg. dir. che ri guarda l'
per instizarlo gli disse: che vuol dir questo, misser danti, che vui,
, 70: tutto, quel che 'l dir primo vostro in- struga, / in
fanciulla o vedova. 3. dir. insufficienza di prove: formula di proscioglimento
/ l'arte allegrarsi, che in suo dir non erra. arici, i-236:
per gran prosperitade, / ben si può dir ch'egli ha la testa acerba.
agli spiriti e agli incanti, si può dir ch'ei sia l'oca. per
intaggiménto (integiménto), sm. dir. ant. intaggina.
intigina, entegina), sf. dir. ant. pignoramento; sequestro.
(intaggisco, intaggisci). dir. ant. pignorare, porre sotto
tegito, intesito). dir. ant. pignorato; sequestrato.
stirpe e gloriosa schiatta, / e quelle dir che seco poi s'uniro / per
. fagiuoli, i-46: danari, come dir, non ne darò non hanno.
'. 1-xxxvii-130: voi sete, posso dir l'unico, col quale intavarato,
libertà e pace. 5. dir. disus. iscrivere, annotare in un
, con intavolati, o gole che dir vogliamo, di marmo di prato.
intavolaziéne (intabulazióne), sf. dir. civ. nei paesi in cui
negli stati uniti). 12. dir. integrazione del contraddittorio o del processo
buti, 2-397: 'fu al dir ed al far così intero ', cioè
in cui tanto confido. 6. dir. pen. delitti contro l'integrità e
gorgolian ne la strozza, / ché dir noi posson con parola integra. pascoli,
particole dividere. petrarca, 213-12: col dir pien d'intelletti dolci et alti.
, o la mente, che dir si voglia. ardigò, ii-249:
carducci, 11-16-93: sono costretto a dir loro no, sperando nella intelligibilità primitiva
ira, perché il figlio riceveva senza dir parola l'intemerata udendo e ascoltando del
omega, / quel che ci avete a dir de l'imbasciata, / e qual
tuttavia una così fatta notizia non si può dir vera notizia. 2. che
mostrar d'esser libera e piacevole, dir parole disoneste, né usar una certa domestichezza
, i-24: non de'l'om molto dir là ov'è la scienza, /
altra dimostrazione alcuna ottimamente intese ciò che dir volea bergamino. buti, 1-186:
del capo di divisione. 3. dir. pubbl. intendente di finanza: alto
anni diventan più aguzzini e non so dir perché. bocchelli, 1-i-573: si fidava
. latini, i-1759: non dir novella, / se non par buona e
grandissimo / vo'prendendo ancor io nel dir 'fifì '/ in cambio d'oibò
. e non s'* intende'/ per dir che non si sente. monti,
due cose diverse: udire (per dir così), e essere intento. casalicchio
io non intesi bene, e volle dir: signore, il qual titolo fra di
di cose amorose e non si vergognavano dir l'una a l'altra: -il
maestro rinuccino, xvii-631-8: lo vostro dir novello si travaglia / di quel ch'
poche parole; a buon intenditor basta dir poco; a buon intenditore poche parole
stenda, / a buon intenditor basta dir poco. a. f. doni,
11-25: 'intenebrato'. si può dir sinonimo di 'sbalordito'; e qui vale
d'intensità; e viceversa: a dir breve, la capacità e l'azione,
, 1-359: la carta si suol dir che non arrossa. / meglio è dunque
., iii-iv-3: quella orazione si può dir bene che vegna da la fabrica del
, iii-xx: io non mi son nel dir molto disteso / per riferirti a bocca
di incendiario. 2. dir. disus. volontà. -difetto delvintenzione:
di mimetizzarsi. -in partic. dir. intento, scopo soggettivo (in
occhi degli abitanti del vicinato, volevano dir fiamme. gioberti, 5-412: se
soave a sentir, che sermone / dir noi poria, né prendere intenzione / d'
'l corpo interano l'uomo, per dir così, cioè lo fanno uno perfettamente.
d'una malattia intermittente. 5. dir. canon. frutti o redditi intercalari:
) nel significato giuridico, proprio del dir. privato, di * assunzione di un'
si intercluda el papa. 3. dir. circondare completamente un fondo con fondi
i spagnuolidi lombardia. 4. dir. completamente circondato da fondi di proprietà
lontana onda interdetta. 3. dir. canon. colpito dalla sanzione canonica
sue prode dirizzava. 2. dir. canon. sanzione di diritto canonico
acqua e fuoco. 3. dir. stor. nel diritto romano (e
e arrestati prigioni. 4. dir. canon. colpire con la sanzione canonica
delitto commettono, scomunicare, come volgarmente dir si suole, e insiememente i sacramenti
isola di giaro. 5. dir. civ. sottoporre a interdizione giudiziale
ricerca. interdittale, agg. dir. rom. che si riferisce,
1 contatti. 2. dir. canon. la sanzione canonica dell'interdetto
confìscazione de'beni. 3. dir. pen. ciascuno dei vari tipi di
da un'arte. 4. dir. civ. situazione giuridica, che comporta
'interfogliare', vocabolo oggi disusatissimo, per dir cucire fra i fogli di un registro,
interino. interinaménto, sm. dir. ant. ratificazione. siri
'. interlocutòrio, agg. dir. stor. di provvedimento avente per
'. interlocuzióne, sf. dir. stor. intervento interlocutorio del giudice
una scena classica. 3. dir. stor. pronunciare sentenza interlocutoria.
quei popoli intermediari, che storia a dir vero non meritavano. tommaseo [s
siano uguali fra di loro, o per dir meglio siano le stesse, allora la
dell'intermedio francese. 12. dir. lavoratore subordinato le cui mansioni sono
di se medesimi, dalla intermissione, per dir così, della vita. landolfi,
non aver internamente compreso che il dir noi che il concavo lunare è
, in manicomio. 3. dir. internaz. il rinchiudere o raccogliere
tempo, isolato. 9. dir. internaz. disporre l'internamento di
il colpo ad ucciderlo, si può dir che non lo mirasse, tanto era
scapito della muscolatura. 5. dir. cultore di diritto internazionale (v.
sincero / nel qual tu se', dir si posson creati, / sì come
: -l'amicizia nostra / cominciò si può dir col guscio in capo. / -sì
, volendo intero, / ciò che dir si porria, d'essa parlare. leopardi
2. agg. e sm. dir. costituz. polit. che ha
fa interpellanze. 2. dir. costituz. domanda rivolta per iscritto
'interpellare interpellazióne, sf. dir. civ. disus. intima
le sue interpolazioni. 3. dir. stor. alterazione di un testo giuridico
seppe fare. 6. dir. civ. interposizione di persona: fenomeno
nell'idea di vendere. 7. dir. civ. persona interposta: persona che
e meo, / me piace onni dir meo / interpetrare e difendere in pisa
ix dell'inferno. 3. dir. sottoporre a interpretazione una legge o
arte interpretativa del carattere. 2. dir. attinente all'interpretazione come attività giuridica
interpretatori successivi). 2. dir. che sottopone a interpretazione una legge
seconda potendosi giocare. 3. dir. interpretazione giuridica (anche semplicemente interpretazione
opere d'arte. 3. dir. operatore giuridico che compie l'interpretazione
straniera. massaia, i-172: per dir loro qualche parola di dio, doveva
fu l'interregno. 2. dir. polit. periodo di tempo intercorrente
2. agg. e sm. dir. costituz. che ha proposto un'
salvini, 22- 480: né dir posso parola o interrogare. manzoni, pr
dalla strada. 2. dir. proc. sottoporre a interrogatorio (v
punti interrogativi, / se non volessim dir oncini e graffi. guadagnali, i-47:
ogni tanto incantandosi. 2. dir. proc. sottoposto a interrogatorio da
comunemente sono commessi. 2. dir. proc. esame di un imputato in
al magistrato. 4. dir. costituz. istituto di diritto parlamentare,
ancor nella mente / avea leandro a dir in suo conforto, / gli tolse,
fece queste... e non potè dir 'cose ', / perché madonna
fimi sulla spalla. 14. dir. causare l'interruzione di una prescrizione,
intrecciato e interrotto. 11. dir. colpito da interruzione (il decorrere
delle energie individuali. 2. dir. attinente all'interruzione (v. interruzione
mediocrità dei suoi giorni. 3. dir. canon. intervallo di tempo che deve
). interusùrio, sm. dir. somma che viene defalcata da un
della voce diastematica, e, per dir così, intervallativa. tommaseo [s
intervallo tra due guerre, o per dir meglio, tra due campagne d'ima
ariosto, 24-3: ben mi si potria dir: -frate, tu vai / l'
dell'avvocato. 5. dir. proc. civ. chi interviene come
, 3-1-55: l'hanno condotto a dir di sì con intervenimento di notari e
emigrazione o sedizione. 8. dir. proc. aggiungersi, in veste di
ogni sorta industrie. 6. dir. proc. intervento in causa: ciascuno
dal po. 4. dir. commerc. disus. intervento cambiario
al sistema italiano. 2. dir. civ. interversióne nel possesso: mutamento
intervivo). locuz. lat. dir. civ. tra vivi: attinente a
interziazióne, sf. stor. dir. istituto giuri dico medievale
adorno; / cotanto inteso al dolce dir men già. cesarotti, 1-viii-14:
agg. e sm. e f. dir. disus. privo (per minore
intestabile2. intestabilità2, sf. dir. disus. mancanza della capacità legale
intestato2, agg. e sm. dir. civ. che non ha lasciato
/ sanza polpa e famoso, onde dir posso / che per antichità sono intignato.
com'è lieta? 4. dir. civ. formale richiesta di pagamento
, e intimidazione politica. 2. dir. pen. pubblica intimidazione: reato
poiché i venturieri, ch'aveano udito dir gran cose del valore alemanno, si
a un senatore di roma, senza dir chi. -consacrato, offerto alla divinità
ne l'ora- zion dimostrativa si può dir da principio ciò che si vuole,
lippi, 6-29: la maga, senza dir più da vantaggio, / mentr'egli
pregar m'intuona / che mi convien dir sì al mio dispetto. savonarola, 7-i-145
fecer vedere i più ingegnosi apparecchi che dir si potessero... ma l'
intoppassero nuovi ostacoli, vi fu molto che dir. guerrazzi, n-i-ioi: intopperà sovente
. f. frugoni, v-103: volea dir 'servirvi', ma intoppò la parola nel
. v. piazza, n-51: più dir non può, ché il sangue impetuoso
intorbidarli la fuga, che ora ben dir si potea veramente ristretto in carcere. brusoni
capponi, 1-i-276: il che, a dir vero, facilita l'opera (oggi
auspicata solidarietà europea, non si potrà dir altro che solidarietà intracontinentale.
inno nella strozza, perciò * che dir noi posson con parola in- tègra '
intraslatabile. intrasmissìbile, agg. dir. che non può essere trasmesso ad
. razzi, 7-45: che vuol dir questo stringer le labra, intrecciar le
a. cattaneo: i-149: adoperava un dir piano, intrecciato di belle similitudini e
: -signorina, stia bene attenta a non dir bugie. le bugie, con noi
sembra stata scritta nel 1959, a dir poco. bertolucci, 105: non c'
i-274: se dico a, bisogna ancor dir b, e poi c, e
contile, ii-6: -che vuol dir che tu non ti ricordi del nome
questo amore, / pur tho voluto dir l'animo mio, / che ben si
, xxxiv- 356: che vuol dir che tu sei di sangue intriso? caro
cicerone in un loco introcuca marc'antonio dir a sulpizio che molti sono i quali non
nelli stati suoi. 14. dir. ant. instaurare un processo; iniziare
lo sente già io. 3. dir. introitare una causa a sentenza: assumere
mi fia / ne l'opra del bel dir introito e via / a seguitar a
dice quanto / io mi riserbo a dir ne l'altro canto. caro, 2-746
opera intromessa. 4. dir. ant. introdotto, instaurato, avviato
slattata dalle salesiane. 10. dir. ant. introdurre, instaurare, avviare
e intromissioni. 5. dir. ant. atto con cui si instaura
introspectif. introspètto, sm. dir. possibilità di affacciarsi a un'apertura
poeticamente impuro. 3. dir. canon. disus. immettere illegittimamente
arrestò gentilmente, senza sdegnarsi, con dir che là dentro non si ammetteano chimere
intuizione nel pensiero puro. 4. dir. canon. disus. immissione illegittima
impuro e deteriore. 4. dir. canon. disus. immesso illegittimamente
senso naturale. speroni, 1-1-198: dir lingua greca e latina par dire lingua divina
scirocco a inumidir ci viene, / per dir la verità, ci sento poco bene
, la nuvoletta. 2. dir. stor. marchio d'infamia.
). inusucapibile, agg. dir. civ. non suscettibile di usucapione
). inusucapibilità, sf. dir. civ. qualità o stato di
allontano; / ch'avezza l'alma a dir là'v'io la sento, / sì
invalidare, tr. (invàlido). dir. dichiarare l'invalidità di un atto
, di invalidare), agg. dir. dichiarato invalido, annullato, privato degli
). invalidità, sf. dir. mancanza di validità; vizio di
invalida virtute. 5. dir. affetto da invalidità (un atto giuridico
, di conquistarlo stabilmente (ma nel dir. internaz. l'invasione si
del primo secolo. 3. dir. pen. invasione di terreni o di
alla felicità pubblica. così forse potrebbe dir taluno invaso dall'amore dell'umana società
vedere, anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta, e
se liberista vuol chiamarsi, è da dir tale al modo stesso in cui altri si
marcio e nulla crede; / poiché quel dir che nove è più di sette,
fu detta inventrice. 8. dir. ant. che scopre la violazione di
carattere presenta nella massa. 23. dir. proc. civ. inversione dell'onere
allegri, 154: avendo udito dir che chi risciacqua solamente il bicchiere a
di investigazioni private. 6. dir. canon. per lo più al plur
cogitazione e di raziocinio e, sto per dir, di senso? loria, 1-105
gola, / che cadde morto senza dir parola. cellini, 1-113 (264)
(i-181): poi manda a dir ch'ad un tratto s'investa [il
luogo a la donna ch'ora a dir s'invia. petrarca, 50-13: ogni
169: l'invidia istessa (volli dir la corte) / non sa trovar nel
sì piamente ne invidia gli abitatori, con dir: 'beati qui habitant '.
non so, servi, quel che dir si voglia / che io mi sento tutto
, andava d'oggi in domani, senza dir nulla. leopardi, ii-479: rousseau
inviolabilità dei segreti. 2. dir. costituz. e internaz. disus.
antico inviolato, / che possa un messaggier dir ciò che vuole / senza render ragion
l. bellini, ii-139: che vorrà dir bisbarro in tal sentenza? / dir
dir bisbarro in tal sentenza? / dir vorrà un elefante incattivito, / inviperito,
inf., 13-57: sì col dolce dir m'adeschi, / ch'i non
, ii-13-240: il buon leopardi non sapeva dir di no; gli uscì una parola
dirò de l'uno pié, si il dir non vieta, / infinito valor,
invitare, e quel degl'altri di dir gran mercè ». le quali parole.
d'una / -invitar d'una vuol dir ch'ha giulé. gigli, 2-129:
a uscire dalla porta. 10. dir. disus. chiamare a una successione,
a rivolgersi contro il muro, rifiutò senza dir nulla, con scosse energiche e rigide
le cose proposte. 4. dir. disus. chiamato a una successione,
era un invito: / l'albero volea dir la sua ragione. 3.
i ripieghi, le vendette, per dir così, della caparbietà convinta, sono
veduto, / del regno tuo io possa dir ancora. tasso, 11-2: sia
già venute / molti accidenti, che dir non ho voglia, / perché si
'ntelletto, che può le forme, per dir così, involare e sottraggere alla iqateria
di buon sussidio, / che col dir lungo ai vostri il tempo involo.
m'acqueti, anzi m'infiammi / a dir di quel ch'a me stesso m'
: pare adunche che involontarie si debbino dir tutte quelle azioni che la forza e
i dì segni di croce, / sembravan dir: 'quare me reliquisti? '
suo sguardo non lo ingravidi, per dir così, e non lo faccia partorire
producesse nelle materie dall'intrusione (per dir così) e dall'inzeppamento d'alcuni determinati
. giamboni [tommaseo]: voglia dir parole onde inzighi e accenda l'animo
bracciolini, 1-3-15: lampeggia a questo dir venere un riso, / ma tronca
dirai sì ben / come se vorave dir, o s'eu dig plui o men
mie forze bellicose, / se 'l tutto dir volesse, scriverla / comenti assai con
m'importa un joto, / (dir volli un jota) che ser magnatoto /
'. ipèroca, sf. dir. rom. differenza in più fra
buon vecchio del coltellini agl'ipocondriaci solea dir per ischerzo: non ipocondriacate. d'
. rucellai, 3-99: mi favorisca di dir qual cosa, e consolare questo povero
ipo- criti tristi se'venuto, / dir chi tu se'non avere in dispregio.
(ant. ippotèca), sf. dir. civ. diritto reale di garanzia
. (ipotècho, ipotèchi). dir. concedere un'ipoteca (su un bene
). ipotecàrio, agg. dir. civ. che concerne, che
un'iperbola quadratica. 5. dir. ipotesi di legge: complesso di casi
jure, locuz. avv. lat. dir. per sola forza di legge;
capo ampia ceppaia, / del mio dir breve non vi fate beffe. giusti,
le nostre menti / irradii con tuo dir! fogazzaro, 1-263: è la bellezza
giusta, ancorché più obbrobriosa, che dir si possa ad un criminoso notorio è
balena per divenir divoratore. 7. dir. canon. affetto da un'irregolarità canonica
stile dell'uomo? 2. dir. imperfezione formale di un atto giuridico,
lingue più colte. 6. dir. canon. irregolarità canonica (anche,
non si sa dove abita. -nel dir. proc. pen.: di
di rinvio. irrepetibile1, agg. dir. civ. che non può essere
deriv. irrepetibilità, sf. dir. civ. l'essere irrepetibile;
creditore. irreposcìbile, agg. dir. civ. disus. irrepetibile.
irrepugnabile. irrepzióne, sf. dir. l'entrare di nascosto, il
e d'irresponsabilità. 3. dir. clausole di irresponsabilità: quelle inserite
, se la loro proprietaria, o per dir meglio la loro vittima li annodava,
'nretite fosse. 6. dir. canon. sacerdote irretito da censura:
inritrattàbile, irritrattàbile), agg. dir. che non può essere retrattato;
irretrattabile. irretroattività, sf. dir. il non avere effetto retroattivo.
irretroattivo. irretroattivo, agg. dir. che non è retroattivo; che
(ant. inrevocàbile), agg. dir. che non può essere revocato,
ma se non fosse tale, che cosa dir dovremmo? allora dire dovremmo che l'
placida contemplazione. 2. dir. carattere proprio di un atto giuridico
scrivo irrevocabilmente domani. 4. dir. senza possibilità di revoca. romagnosi
vocati dì. 2. dir. che non è stato revocato, che
). irricevlbile, agg. dir. che non può essere preso in
). irricevibilità, sf. dir. l'essere irricevibile (un ricorso
la celia irridente non abbiano, a dir vero, osato frammischiarsi a quelle censure.
quanto il barbaro avesse avuto ragione di dir ciò, quando il nostro soldato irrideva gli
come perdute, mai, non che dir parola che accennasse il gran patire che
fama di iettatore! 3. dir. irrepetibile (v. irrepetibile1).
-la sua unicità. 2. dir. irrepetibilità (v. irrepetibilità1).
ella soffre. cesarotti, 1-xli-158: a dir vero 10 non poteva ricordare questo articolo
pres. di irritare2), agg. dir. che rende irrito; che comporta
squisito senso interiore che s'irrita, per dir così, d'ogni più lieve sconvenienza
(ant. inritare), tr. dir. disus. rendere irrito, annullare
). irritazióne2, sf. dir. disus. annullamento di una legge
irritare2. irrito, agg. dir. disus. invalido, inefficace (
). irrituale, agg. dir. che non è conforme alle norme
. ir ritualità, sf. dir. non conformità di un atto processuale
; anche irrogo, irroghi). dir. infliggere (una pena, una punizione
pass, di irrogare), agg. dir. inflitto. tommaseo [
scipione. irrogazióne, sf. dir. imposizione di una pena; promulgazione
irta, lenta, segnando, per dir così, il passo coi piedi pesanti,
sono state più frequenti che altrove. senza dir delle guerre continue e spietate, massime
in disparte, / par quasi voler dir: * nessun mi tocchi '. algarotti
'. isòtete, sf. dir. disus. equità. genovesi
devastato paradiso terrestre. 9. dir. pubbl. e process. atto,
bellezza ma la sente, o per dir meglio consente ad essa, e nuove
la morale in una società, per dir altro, di cui sono tanta parte politica
. issoiure, avv. dir. disus. per disposizione di legge
dovesse applicare la legge. 4. dir. richiesta rivolta dal privato alla pubblica
per formale istanza. 5. dir. proc. ciascuno dei vari gradi di
questa mia narrazione. 2. dir. pen. attività penalmente illecita, consistente
una grande stanchezza. 8. dir. canon. particolare tipo di persona
ii-605: 10 avrei voluto scusarmi, dir come stanno veramente le cose. misogino
insegnare altre verità. 7. dir. nomina, designazione di un erede.
; non potria farne istoria / e dir che un altro ciel sostengo e porto?
né informarò alle parte se non a dir la verità. boiardo, 1-86: mandò
ben instrutte siano / de quel ca dir abiano. ariosto, vi-797: lasciate la
parlar seco e instruerla / come ha a dir. cellini, 2-27 (349)
ma da operare. 9. dir. istruire una causa o un processo:
guerra di ponto. 6. dir. preparato, impostato per la decisione
istrumentale. 5. dir. ant. relativo a uno strumento o
, tr. (istruménto). dir. disus. redigere, registrare in forma
fu istrumentato nel 1093, che vuol dir prima della 'legazione '.
instromentaria e mondana. 3. dir. disus. registrato mediante atto pubblico
, agg. (istromentato). dir. disus. redatto e registrato in
, xiv-1-137: dell'arpa non posso dir nulla ancora, non essendo giunta; ma
fior di giuda. 9. dir. istruito (una causa, un processo
e cani). 3. dir. giudice istruttore: v. giudice,
. istruttòrio, agg. dir. che consiste nell'istruire; relativo
indirizzo dell'operando). 10. dir. attività processuale, che consiste nel
rimane istupidito per modo che si può dir legato da qualche catarro. cam
priorato, 517: sopra tal proposito dir solea: non trovarsi bell'ingegno oltramontano
dove il sì suona ', per dir del paese dove si parla italiano. cellini
legislativi competenti. 3. dir. rom. iter (o servitus itineris
iterare / le dolci strette, / dir parolette / vagucce e rare, /
(ant. iuspadronato), sm. dir. canon. disus. diritto di
. iuspatròno, sm. dir. canon. disus. titolare di
civetta benedetta / e, quasi fui per dir, l'ha del divino, /
7-io (221): facesse per lui dir delle messe e delle orazioni e fare
dardano, anche non è rimasa, dir dovremmo che dardano vivendo fosse villano e
uno de'maestri, senza collera e senza dir parola, gli chiuse la bocca con
che ai poveri labbri si tocca / per dir tante cose e poi tante; /
loro veruna buona autorità; si può dir meglio 4 nel mese, nell'anno uscente'
voce / fuor de'polmoni, e non dir nulla. idem, i-5-166: vezzosetto
, a lacerare, ad infamare, a dir male di tutto e di tutti.
. dolce, 9-3: io volea dir quant'è corrotto e lacero / ogni
furono detti sauropatide, imperoché saura vuol dir lacerta. libro di esperimenti di caterina
raccontare l'altrui lagrime, le quali dir non si possono, che chi le dice
di stella, xxxiv-611: che vuol dir questo? e'mi s'affligge il core
papini, 28-195: così, per dir soltanto dei moderni, carducci era un
occhi al cielo. 6. dir. mancanza di una norma giuridica che
trarsene, per supplire una lacuna, per dir così, che si ha finora nell'
questi portici bellissimi soffitti, o vogliam dir lacunari, e però ho fatto il lor
del nostro tardo seicento, a non dir sette o anche otto. 4.
altri santi padri, / per sentirsi poi dir: guarda che ladri! carducci,
cammelli, 273: io parlo, per dir ver, d'un ladroncello, /
/ ben puoi sapere ornai che 'l suo dir suona. cino, iii-68-2: amato
a tamburo battente. 2. dir. laicizzare un beneficio: trasferirlo dalla
(plur. m. -ci). dir. canon. membro della chiesa che
io non voglio seguitar più minutamente in dir cose troppo note, come che il
varie lame stagnanti. menzini, ii-215: dir potrai che il coro elisio il chiama
lucini, 4-53: oggi più importa dir fatti e cose... con urla
le pene del purgatorio sono, per dir così, un lambiccato di quante pene tra
fa penarlo, / affligger, lamentare e dir parole / che di pietà potrian fermare
/ italia mia, al facto el dir non meno / tu fra le stelle l'
mi scintilla e mi lampeggia, / e dir di tanta absen- zia il mio dannaggio
altri pesci di tante maniere, / che dir non puossi con cento favelle. aretino
, a dire il vero. / so dir terigi accomandar si puote / a san
possiede la dignità de'landgravi, che vuol dir conti di prima sfera, in qualche
; che è di cattivo genere il dir troppe languidezze. 8. stato
/ d'arrivar alla meta / con dir languido e secco / dell'alte lodi del
tardi veramente e con molto languore, dir di sì. bechi, 2-94: in
va cercando per non trovare e per dir poi di non aver trovato. guerrazzi,
[s. v.]: a dir certe verità ad alcuni c'è da
di catrame; e così più che dir si possa impiastrata, stenderla con quattro
perché si era partito dalla conversazione senza dir nulla. -essere, stare, nuotare
cel volare; / ben vi so dir che largo se fa fare. ariosto,
balbo, concludeva ipocrita- mente, senza dir verbo su di esso. = comp
poi no, lasagnona -saltò su a dir la batori, dàndole un pizzicotto.
becchina, / dante alighieri, a dir del mariscalco. boiardo, 1-1-8: las-
il pensiero a me, ma soprattutto non dir niente a madonna. tasso, 4-44
vasi e le altre cose necessarie da dir la messa. gemelli careri, 2-ii-149:
cicuta fu ricercato dagli amici presenti a dir s'alcun ordine lasciar volesse al figliuolo
/ amante a cui / lascio di dir per paura. fra giordano, 5-122:
., 14-55: né lascerò di dir, perch'altri m'oda. testi fiorentini
e l'infocate / strane lascivie tue chi dir le può? misasi, 3-73:
di scotta, bolina o manovra, come dir molle, debole, non tesa.
vinto e lasso / del medico valente a dir menzognia, / ch'io caddi come
, che 'l tenore / proprio non porea dir; per ciò me lasso. c
! ch'io non son possente / di dir quel ch'odo de la donna mia
. cino, iii-44-22: non può dir, né saver quel che simiglia,
essere applicato sopra qualche cosa, o per dir meglio cucito per lo lungo sulla parte
della voce * galero 'non si può dir altro se non che sia un latinismo
odi oraziane. 3. dir. stor. condizione intermedia fra il godimento
e storpiare qualche parola, gli ha fatto dir 'volumine 'in vece di 'volume'
metter in assetto sto latino, / e dir del più e del meno a buona
, non domandò altro, corse a dir la cosa al cugino. [ediz.
padri a far delle fortune, lasciatemi dir cosi, in volgare, le quali
corpo. 3. dir. che si sottrae all'esecuzione di un
egli nacque. 2. dir. pen. condizione giuridica di chi è
disperato, / che più non si può dir; però che vede / il danno
soldanieri, 85: canzon per dir di morte, i'so che molti /
pucci, cent., 39-38: vuotti dir come i conti di fiandra / d'
, spazioso \ lato3, agg. dir. ant. promulgato (un decreto,
maschi di diverse razze, per non dir tutti, ànno ancor essi i testicoli;
gote vino e ricotta. -buono! volse dir sangue e latte. firenzuola, 431
'. laudàggio, sm. dir. ant. tassa per il lodo.
quelli che vennero dopo. 4. dir. approvare, accettare (una proposta,
: sorpassa ogni scrittor laudato / col dir sincero e con lo stil purgato.
le festività ecclesiastiche. 3. dir. disus. approvazione, accettazione (di
). laudemiale, agg. dir. ant. che è proprio
laudista. làudo1, sm. dir. disus. approvazione, ratifica;
launegildo (launechildo), sm. dir. stor. istituto del diritto longobardico
,... non ho che dir bene; furono tutti assidui, diligenti,
di pararsi e andare all'altare per dir messa, o per altri uffici religiosi,
di tentare fortuna, che mi aveva fatto dir tante volte da mio padre essere io
acorto i venti! / ca ben può dir ch'assai lavori invano / quei che
fuoco, delle salciccie o vogliamo dir sacchetti di polvere e altri fuochi lavorati.
, avorio, cristallo] se, a dir così, nella loro lavorazione, rimane
. mazzini, 28-39: ho da dir parole franche e leali sulle osservazioni che
leardo rotato, o pomellato che vogliate dir, l'armellino o candido, il moscato
dalla parola * leben 'che vuol dir latte. = etimo incerto.
gente dispettosa e trista / sempre in dir male il suo cervel si becca, /
. secchi, 1-42: che vuoi tu dir per questo, leccatella sbellettata.
alcuna cosa dell'agro, per non dir dell'amaro, raccordinsi ch'ella non è
o tocche? -tocche. -e'si può dir più leci- / tamente curzio rotella.
del nome cristiano. 2. dir. internaz. polit. accordo fra gli
chiuse o leghe o traverse, che dir si vogliano, di buon muro a calcina
: il padre ebbe domicilio, per dir così alla legale, in firenze, e
le venete legalità. 4. dir. ant. autenticazione, legalizzazione, garanzia
resistenza della tenda, poi, senza dir nulla, conficcò più in fondo i paletti
osso si rallenta. 9. dir. canon. vincolo costituito da preesistente
sm. (femm. -a). dir. civ. beneficiario di un legato
]. legato3, sm. dir. civ. disposizione testamentaria a titolo
léze), sf. polit. dir. pubbl. atto giuridico (regolato dal
le leggi delle dodici tavole, al dir del nostro vico, sono l'antico dritto
classi diverse dei cittadini, o a dir meglio lo stato delle cose e delle
istorico che ha per prima legge di dir la verità e dirla apertamente e con
valore, che l'ho legate, per dir così, in un centone. metastasio
, i-485: de l'amor no saccio dir ragione / ed agio letto verso de
4 in conspectu elohin', che vuol dir 'deorum': e quel ch'altrove è
, / a un che, si può dir, non sa niente, / e
appariscono lisce e quasi saponose, vuol dir grassezza e viscosità; se lascian le
non dovevi tornare indietro o tornando dovevi dir tutto. ora ti sentiresti più leggero
da me amata, quanto a pieno dir non posso di leggiere. varchi, 22-15
. fagiuoli, iv-194: non vo'dir nulla della leggiadria / ch'egli ebbe nel
che per te il secol si pò dir beato. aretino, 1-166: siena è
introducesse un medico, o vogliam dir un maestro da ricette, il quale facesse
mio leggiadre ardore / vuol pur ch'a dir di voi la lingua snodi? giov
e villana, / e croia 'n dir e 'n far tutta stagione, / e
con questo lenocinio alle schizzinose, per dir così, orecchie italiane. foscolo, v-429
legislativo. legislativo, agg. dir. pubbl. investito della funzione di
come completamento della moralità? 2. dir. costit. polit. durata di un'
(ant. legìtima), sf. dir. quota di eredita che la legge
: che giustifica. 2. dir. civ. che legittima un figlio naturale
, tr. [legìttimo). dir. civ. attribuire o far attribuire
fede che basterà. 6. dir. abilitare, rendere una persona giuridicamente
). legittimàrio, sm. dir. civ. ciascuno degli stretti congiunti
(ant. legitimazióne), sf. dir. civ. attribuzione (mediante
sempre più alto. 4. dir. competenza di un soggetto a compiere
depositato, ecc.). - dir. proc. civ. legittimazione ad agire
corporal possesso sia mia. — dir cost. legittimità costituzionale: conformità alle
potere discrezionale del parlamento. — dir. amm. legittimità di un atto amministrativo
giurisdizione di merito). 2. dir. civ. qualità, stato giuridico di
più dolci speranze? -stor. dir. atti legittimi: nel diritto romano,
altra porzione del gius civile. — dir. civ. quota legittima: legittima (
e pieno di piacevolezza. 3. dir. civ. che ha pieno valore legale
essere permesso ». 4. dir. civ. derivante da concepimento da
sm. (plur. -ci). dir. stor. particolare tipo di uso
legno e fanne un tu ', come dir fu solito a'critici de'suoi tempi
, 101: oh! milano, chi dir ti potrà / quanta gioia beando mi
, / tanto son leno, / di dir motto che mi vaglia. rustico,
, o lattuario, che serve, sento dir, per rallegrare. assarino, 6-181
lenocinio e di mascherata. 2. dir. pen. delitto di istigazione o di
con questo lenocinio alle schizzinose, per dir così, orecchie italiane. parini,
, purg., 24-1: né 'l dir l'andar, né l'andar lui
vostro sdegno / si fé 'l mio dir, il qual poi lento e vile /
davanzali, 29-6: a simiglianza poss'io dir d'amore, / ch'aprendo i
la lionéssa, / avete, so dir io, fatto il bucato. buonarroti il
di fuori. 8. dir. che favorisce una sola delle parti contraenti
: costui portava, se 'l mio dir non erra, / d'oro nel rosso
palazzo, arei dato a dietro senza dir nulla a persona vivente. buonarroti il
la gravità delle lesioni interne. — dir. pen. lesione personale: delitto consistente
altro son profligate. 5. dir. civ. offesa all'interesse patrimoniale
una concezione serena. 2. dir. civ. che comporta lesione (v
avevano assaliti e derubati. 3. dir. pen. stor. lesa maestà (
de tua vertù, non pur del dir in rima, / tu trovarai ch'ogni
non la voglia di mangiare, bere e dir cose grasse... è
a lettere da speziali, per non dir cubitali, in fin per le mura.
versato in poesia, / che nel dir suo facondo / fa stupir quanti sono
-de razon vii e faosa, / a dir caosa -che non è da omettre.
lettere, tante donnicciuole che seppero sol dir rosarii e corone, vanno ad apprendere
vuoi? con te mi pare di poter dir tutto serenamente e puramente, senza pensiero
ricorso al principe. 2. dir. commerc. determinato esclusivamente, nel
versione interlineare. 2. dir. commerc. natura, carattere letterale
del covo ove egli dormiva, per dir così, e stava ozioso e riposava.
questa piaga e la filaccia / vuol dir, lettor mio buono, / che di
lettura della mano. 11. dir. costituz. presa in esame (per
, dovunque mandati. 2. dir. pubbl. complesso di operazioni mediante
donna quando 'l discepolo 'ntende / dir che ioseppe e niccodemo vene, /
o bruciarlo. 29. dir. comm. levare il protesto: compiere
dar gli stecchi, levar le tavole, dir buon prò vi faccia. tasso,
a francolin saremo. 4. dir. comm. levata di protesto: il
convenzionale che ne risulta. 25. dir. stor. levata di offesa: divieto
poca levata, / io son contento dir la mia ragione. -battere, dare
tornerò con la penna ritemprata / a dir di quel qual cosa o buona o ria
padre, ch'era già levato / per dir sue ore, mi disse: «
. arald. rampante. 26. dir. accertato e reso pubblico in conformità
infusioni, furono il più microscopi che dir sogliano levenoecchiani, o sia formati di una
durezza di queste sostanze se, a dir così, nella loro lavorazione * rimane sempre
stesso pare che aveva pigliato assunto di dir bene de'padri e delle cose di
, alla fatica di ricomporre, per dir così quelle ossa, e coll'aiuto d'
: però son pauroso / in dir vostro bellore, / che nom so da
posava quindi innanzi ad andrea, senza dir nulla. saba, 21: navi per
par., 19-115: che poran dir li perse a'vostri regi, / come
-e pur lì. il petrarca volle dir [ecc.]. fenoglio, 1-4
. pantera [tommaseo]: libare vuol dir gettare in mare le roba che son
rabbia, / quando non tende quel dir che ti fibbia. = da
accidenti amorosi, dove assai sovente accade dir le sconce cose, tutto ciò il dire
. pino, l-1-107: liberale si può dir la pittura, la quale, come
motivo per simile liberalità. 3. dir. civ. atto di liberalità (anche
faccia / liberamente ciò che 'l tuo dir priega, / spirito incarcerato, ancor ti
dominio degli ecclesiastici. 2. dir. sciogliere un debitore da un debito
avrebbe ottenuto nulla. 6. dir. far cessare un vincolo giuridico gravante
volte liberata e serva. 2. dir. civ. sciolto da un debito (
chiedere la controprestazione. 3. dir. civ. sciolto da un vincolo giuridico
. -in partic. finanz. e dir. comm. azioni liberate, azioni
addimanderà liberagióne. 3. dir. abolizione, eliminazione o cessazione di
dei cavalli. -finanz. e dir. comm. liberazione di azioni:
non altra servitù. 2. dir. civ. che produce o è idoneo
suoi effetti liberatori. 3. dir. proc. disus. attinente al proscioglimento
chiesa in corpo. 2. dir. civ. cessazione di un debito (
, 5-119: molto oprar, poco dir, nulla vantarsi, / basi son
di soggezione e di avvilimento che, a dir loro, le leggi nostre ed i
signor perch'io il ripreghi / di dir libero un dì tra l'erba e i
..., ora che libero dir mi posso..., alcuno alleggiamento
mostrar d'esser libera e piacevole, dir parole disoneste, né usar una certa
, carta comune. 23. dir. pubbl. polit. disus. sciolto
linguaggio di desire intende, / vuol dir: fra poco la leggiadra fera / chiusa
umor di fonte vi scorra, si può dir libero, e non abbisogna d'alcuna
e rima. minturno, 66: il dir libero e sciolto che 'prosa '
di dio è illimitata, o per dir meglio non è limitata che dalla libertà
efficace. 5. stor. dir. condizione di chi, di fronte
: v. priore. 7. dir. canon. libertà ecclesiastica (o della
, n. io. 11. dir. costituz. polit. fondamentale principio
corso, / e può la lingua dir c'ha libertate: / quest'è la
il pileo o cappello o berretto che dir si voglia, lo posero in cima
= deriv. da liberticida. 5. dir. pen. invito al libertinaggio:
dimestichezza con una cortigiana, o vogliate dir meretrice,... colla quale
fiera libraria di lipsia. 2. dir. civ. contratto librario: ciascuno dei
e1 libriccino ho io / da dir l'ofizio in su questo bel sasso.
francesco da barberino, i-224: puossi dir che qui claude / septe maniere d'
, tanto belli, che non si può dir più. -libro da messa:
ore nei solai. 6. dir. canon. libro proibito: libro di
. 9. contab. e dir. comm. ciascuno dei vari tipi
libro dello speso. 11. dir. pubbl. e fìnanz. ciascuno dei
576. 000. -stor. dir. libro degli stabili: in genova,
) antecedentemente pubblicati. 16. dir. navig. libro di bordo: insieme
d'oggi ordinarsi in due schiere o vogliamo dir linee di quattro e per lo più
tra mediani o attaccanti. 26. dir. civ. ordine di successione fra persone
infinitamente più ingiusti o colpevoli, per dir così, in linea di giudizi che in
ondulante nel pascoli. 10. dir. civ. disus. che è proprio
lingua, ma in una delle italiane lingue dir dovea. citolini, 37: le
; imperoché sì come non si può dir parole che non contengano in sé cose
sé cose, così non si può dir cose che non sian vestite di
buon tulio romano, / che fu in dir sovrano. dante, vita nuova,
ria lingua acorgi in sua usata / in dir di me villania ed oltragio. latini
io piacqui. alfieri, iii-1-5: dir più d'una si udrà lingua maligna
da un abate dotto, lingua lunga a dir vero,... a un
tanti che a lingua sciolta mettevansi a dir di lui quello che voleano, senza
fermo, / che la lingua al dir mal facea sì sciolta; / e si
gli spirti invola: / chi pò dir com'egli arde, è 'n picciol foco
poi / prima la lingua, che dir mal di voi. -rammaricarsi prontamente
la lingua e snoda, / che dir non sa, ma 'l più tacer gli
tu hai sempre cotesta linguaccia acconcia a dir male. b. corsini, 1-25:
esterno è fisico o fisiologico che dir vogliamo. il vocabolario del primo linguaggio
le cose siete più che guercie o dir vogliamo lippe. caro, i-54: credete
cento. 2. econ. dir. comm. chi, per incarico di
« uffici »! 4. dir. civ. chi è preposto all'ufficio
in attesa del nuovo. 4. dir. civ. e comm. ciascuno dei
liquida [la calcina] e, per dir così, in modo matura, che
e perciò più ammorbante. 15. dir. esattamente accertato e determinato nell'ammontare
altro difetto che di troppo, per dir così, calore, perché quel liquorétto
morte aspira: / sai che vuol dir mia lira? gigli, 2-181:
: abitava una stanzuccia, o a dir meglio un buco da ciabattino nel chiasso de'
in guisa di amo, o vogliamo dir gli uncinati. pigafetta, 3-77: queste
. de marchi, ii-776: nel dir queste parole il vecchio fornaciaio andava segnando
delle spese sostenute. 8. dir. ciascuno degli svariati tipi di elenchi
: la rissa loro, a non vi dir bugie, / nacque per quelle ceneri
veggian ridotti, / tutti si possan dir stomi e merlotti. -risolvere una
manda imbasciadore a carlo mano / a dir che gli movea questi litigi / per
suscettibilità, irascibilità. 2. dir. condizione di ciò che è oggetto di
litisconsòrte (liticonsòrte), sm. dir. proc. civ. ciascuna
i. litisconsortile, agg. dir. proc. civ. che si
litisconsorte. litisconsòrzio, sm. dir. proc. civ. situazione
litisconsorte. litispendènza, sf. dir. proc. civ. condizione
vallisneri, iii-544: lo che, al dir dell'alghisi nella sua celebre litotomia,
da littore. littóre, sm. dir. rom. nell'antica roma, cia
livellare1. livellaménto2, sm. dir. disus. concessione di un terreno
. pres. di livellare2). dir. che concede a livello un terreno.
livellare2, tr. [livèllo). dir. concedere a livello un terreno (
livello1. livellare4, agg. dir. disus. che si riferisce al
livellàrio2, agg. e sm. dir. disus. che si riferisce al
(ant. livelazióne), sf. dir. concessione di un terreno a livello
. livèló), sm. stor. dir. ciascuno dei vari tipi di contratti
saccheggio. 2. stor. dir. diritto spettante al concedente, originario
stessa diversi, far, nulladimeno, come dir, a livrea tra se medesimi coloro
. ariosto, 31-74: seppe sì ben dir, ch'ancor che fosse / sì
corsini, 20-28: alzaronsi a tal dir le dame in piedi; / ma rispettose
locatif. locativo2, agg. dir. che si riferisce al contratto o
sm. (femm. -trice). dir. civ. chi, in base
il locatore. 2. dir. civ. disus. chi, come
la sua locazione. 2. dir. civ. contratto (detto anche locazioneconduzione
.). 3. disus. dir. civ. locazione di opere o locazione-
lodare2, tr. (lòdo). dir. ant. giudicare per mezzo di
pass, di lodare2), agg. dir. ant. approvato, deliberato per
vo'spendere i miei anni / in dir salmi e cantar lode. d'alberti
'. lòdo1, sm. dir. decisione con cui un arbitro 0
è più valente, / che nel dir mal d'ogn'un si sbraca e sfoggia
5-2-972: è un piccolo seme, a dir vero, ma noi consegnamo questo seme
cose loro. 2. stor. dir. nell'antica atene, il cui diritto
allegri, 3-10: toccando, si può dir con mano, che egli sia per
o polpi o loligini o totani che dir vogliamo. tramater [s. v.
tossa, ma la carne. / voglio dir, che 'l fior ne prenda, /
ruscelli, 2-364: questa forma di dir nostra fu da'suoi primi autori tolta
da voi istandovi lontano, / grazza dir vói, ché 'n gioia m'è
. adriani, i-2: posso con ragione dir io a proposito del tempo antico e
, lontan le porge / con breve dir l'ambasceria commessa. 20.
villani / chiamar algun, ma tuto dir cortese, / di quella a cui
il labbro de'loquaci è presto / a dir che duo poeti in fra di loro
, 16-644: che un loricato acheo dir mai non possa, / menelao con bugie
contanti, / non (come si suol dir) vivean del loro. manzoni,
, avresti tutta la vita, per dir così, « loscheggiato », di te
se stessa ha mostra, / tornate a dir: perché men torta e losca /
non gente / di qualità. -vuol dir buone o cattive? - / e d'
maggiore che il mezzo quarto, o vuoi dir * fiasco fiorentino '.
nessuna persona di qui me n'ha saputo dir niente. = deriv. probabilm
, 8-2: una volta udito fu / dir, mentre ei dava alla sua diva
, 2-42: costui si può ben dir bocca di luccio: / per non pagar
gli dà molestia / entrar, come dir suolsi, in bocca al luccio.
meritamente una delle luci della fiorentina gloria dir si puote. c. i
luce ascose, / amor mi spinge a dir di te parole. boccaccio, i-525
, e se ne mente / chi vuol dir ch'io la secchia abbia rubato.
suo stile proponiamo un solo scopo, il dir chiaro, il narrare con lucentezza.
la masserizia del codera; / come dir la stadera, / un trespolo scoppiato
papini, 28-195: così, per dir soltanto dei moderni, carducci era un
(certo elegante e negli scherzi si può dir attico e lucianésco). settembrini [
guibil fuoco accesi / l'animo a voler dir, ma chi porla / cum mortai
tremola, e subito la ritirava, per dir così, indietro. tarchetti, 6-ii-139
la pianura ferrarese. 3. dir. ant. che comporta o attiene a
filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia; professione,
il qual similmente per volgere viene a dir 4 piagnere ', è quello che con
purg., 24-1: né 'l dir l'andar, né l'andar lui più
fil. ugolini, 201: sogliono dir molti, p. es. 'il
proverbi toscani, 170: chi vuol dir mal d'altrui, pensi prima di lui
, i-1-198: sonma sapiensia è non dir né fare alcuna cosa, ove non
uscio è 'nchiavistellato. che diavolo / vorrà dir questo? oh! oh! qui
. pananti, i-32: abbiam sentito dir fino il lumaio / che non vuole
comando / io tavea detto: sì nel dir li piacqui. imperiali, 3-34:
ingegno, / altri scoprirò del ben dir le forme. mazzini, 64-192: contemplate
le faccende maggiori; / 10 sento dir, nel resto io tengo il lume.
ravvolte insieme, leggieri e soffici, per dir così, s'andavan lumeggiando di mille
de 'l tempo naturale, passerò a dir de 'l luogo. -anno lunare
e i tacuini acciabbattati; gli rinversava facendoli dir l'opposto, e colpivano, più
dietro e cominciarmi dalla lunga, e dir tutte cose che mi dispiacciono, che sarebbe
. maffei, 153: qui antea vorrà dir su alcuna di quelle / sue lungaggini
grossezza (o profondità o altezza che dir la vogliamo), 'corpo 'o
pieno e lungo ne aveva, per dir così, velato la coscienza. moretti,
tanto lungo che non accade per queste dir più circa il fatto di batista del
, mangiatore di frutte il maggiore che dir si possa. -lungo di mano:
: chi sta lungo via / guardi di dir follia. testi fiorentini, 227:
e fra i lunari, o lunigeni che dir si voglia, vedendo un proiettile proiettato
, / ma oriente, se proprio dir vuole. b. pitti, 1-9:
, n. 8. 7. dir. luogo pubblico, aperto o esposto al
le verità sono immutabili e stanno per dir così collocate immobilmente in un dato luogo
. landò, i-63: questi si potrebbono dir peccati da castigare... ragionando
vergini dier loco / a lei di dir, levata dritta in pè, / rispuose
chiamo, / loc'e stagion de dir tal convenente. idem, 41-10: però
sarà inavvertito [il cortigiano] in dir talor parole che offendano in loco di voler
universale. magalotti, 9-1-96: vi posso dir di buon luogo che appresso al papa
, ant. anche luoghitenènti). dir. pubbl. e polit. chi,
. lupaia / pare a me che dir si possa. = voce dotta,
ridolfi, i-403: non voglio omettere di dir due parole della sulla (lupinello)
dà all'antimonio perché egli divora per dir così tutti i metalli coi quali si
voi... vorreste indurmi a dir qualche parola che offendesse l'animo di
mente altera / stanca ritorni ed ogni dir facondo: / pur tolsi io parte di
, latino, non ho sentito cosa volesse dir poesia attraverso virgilio o dante -e tanto
cominciato da me in età, si può dir, puerile, l'ho però assai
che in que'tempi lussuriosissimi si potesse dir ricco un cittadino romano di quella taglia
per voi la filosofia non si può dir più povera e nuda, perché, arricchita
che s'imbertonano negli amori, non vo'dir come nel vino, perché ne ho
il qual similmente per volgare viene a dir * piagnere ', è quello che con
tragedia picuola muove / il spirto lasso a dir cun voglia alquanto, / per dar
le vende a'pelacani: ma che bisogna dir più là? tasso, 6-52:
direbbon mai: ei maccherone, per non dir come i fiorentini plebei; ma dicono
le capitolesse, / o, per me'dir, quelle maccheronee / di voi altri
cecchi, 23-21: io ti so dir geppo, che tu gl'hai / data
le macchie sulle unghie. ma il dir bugie non è roba da tutti.
nella quale siete cresciuto, per non dir nodrito, e per questo desideriate d'
e nero, / a farle, vo'dir io, scherzi profani. metastasio,
disegnare la figura, non posso per ora dir cosa essenziale, se non che il
quanto al pane, dove si poteva dir pane, il migliore era di panico;
già ma'lor più far danno / che dir: « men- date da le lungi
gioghi opposti, che formano, per dir così, l'altra parete della valle,
stigliani, 2-406: ben si può dir chi non ne plora e =
] che nel magro o, per dir meglio, macilento è riposta, nasce da
o del mugnaio. -stor. dir. disus. dazio, gabella, gravezza
interesse. 2. stor. dir. tassa, imposta, gabella, dazio
25-320: macli è bestia, ch'a dir pare insania, / che con
. ambrogio contarmi, ii-116: sentiva dir: questi sono di quelli cani che
non compono questo mio libretto / per dir di bibli, mirra o di iocasta,
. gozzi, 4-119: non è da dir se quell'altre madonne / fan rigoletti
giacomo da lentini, 3: madonna, dir vi voglio, / corno l'amor
coscienza sua mi giurò, che non poteva dir in verità chi fusse mio padre.
, sarà sempre bene il guardare di dir così solo dopo aver rammentato la persona;
luogo per fieni, 3. dir. pen. stor. lesa maestà (
soranzo, 46: però sonoro il dir, queto la faccia, / maestoso
boschini, 147: quasi che se puoi dir che 'l palma vecchio / abia piantà
290: ella [lingua] si potrà dir con ragione e nobile e pregiata,
iv-252 (132-9): ciò mi fa dir quella ch'è maestra / di tutte
parlare, / perché saccio di te dir villania. boccaccio, dee., 4-3
maestre, / francia mi manda a dir quand'io mi parto, / el papa
carducci, iii-6-81: l'« erasto » dir nulla del suo garbo nel ministrare il tè
: disse lo padre: che zova a dir parole? / tute le deferenzie tra
sua terra / ancor fa onor col suo dir strano e bello. boiardo, 1-183
. cecchi, 1-ii-255: tu potrai / dir che i maestri di dogana vogliano /
, xliii-309: de'dottor devoti lor dir santo / richiamo, e chero per
quell'apparenza però, quella, per dir così, imbiancatura esteriore, non durò
e dall'incommodo, non si può dir lucro il riempirlo. 6. macchiare
non curo or contare, / ch'a dir gli arei due volte, e non
specialmente di un corpo 2. dir. e polit. con riferimento al modo
però quanto la sua virilità (per dir così) di maggioranza gli dee portare.
maiorascató), sm. stor. dir. maggiorasco (come situazione giuridica concreta
(plur. -chi). stor. dir. nell'età intermedia, istituto di
il maggiorante. maggiorato2, sm. dir. disus. maggiorasco. tesauro
la quale e 'l quale, a voler dir lo vero, / fu stabilita per
, o dividere e tagliare, o vogliamo dir segare o cingere la balla in due
i sett'anni, graziosa e parlantina quanto dir si possa. -maggior étto
. maggiorènne, agg. dir. che ha raggiunto la maggiore
tutti i chianti. 2. dir. pubbl. sistema maggioritario: ciascuno
magia del luogo e delle persone o per dir meglio di qualche persona...
a'corpi e darle altrui, / col dir pien d'intelletti dolci ed alti,
, i-288: l'alto ingegno, il dir sublime e valor che trascende in giovine
suon di quel beato brazo / che dir soleva insembre col patrone. bembo,
, / talché in questi tre regni / dir si può che tu regni, /
romagnosi, 4-669: che cosa dunque dir dovremo della adottata denominazione di bocca magistrale
1-89: potta, chi non vo'dir del miè fratello; / so che dogghesti
uomini lavoreranno meccanicamente, parlando o a dir meglio, tacendo, in una sola
balbo è dottrinario e, se posso dir così, meccanico, dà troppa importanza
quei popoli i quali, schiavi, per dir così, della consuetudine e dell'uso
volere..., ora che libero dir mi posso,... alcuno alleg-
, la quale dovesse esser, come sogliamo dir noi, tutto il rovescio della medaglia
, che era svegliata, non osò dir nulla già mai. medesimamente la pasqua
patria loro in versi alquanto vicini al dir comune. botta, 6-i-229: medesimamente su
antico / di casa vostra, e posso dir tarlato, / che di quella vuol
un servo amico; / amico sto per dir medesimato, / e nella vostra gloria
dati, iii-n-3-162: quel che volesse dir pittagora, mi par chiarissimo da quel che
occidentale in russia. 7. dir. soggetto che, in posizione di intermediario
organizzata, non governata. 5. dir. attività svolta da un soggetto, in
s'udiranno più volentieri venendo risolute con dir che reggevano, favellavano, parlavano,
nelle mani e restarmene così, senza dir niente, guardandovi. papini, iv-421
1-i-194: intorno all'anno ciò si può dir veramente che incomincia la storia moderna,
ad ac, come ac a cb, dir assi divisa ab secondo l'estrema e
al disopra del comune livello o, per dir meglio, della loro realità, o
e un cattivo sanabile, si posson dir congiunte con la virtù. oliva,
conto veruno scoperta, pur nondimeno convien dir che almeno nel meditùllio dell'isola vi sia