prima a far de'fatti che a dir delle parole? cellini, 507:
, 12-182: per altro, nel dir così, una punta di epicureico scetticismo trapelava
li-io: vicino al letto -se il mio dir non erra - / sedea una donna
/ che per quinto elemento hanno il dir male. 2. plur.
/ e 'l molza, a dir di voi da febo eletto. alamanni,
fiede / ch'abbia, ti so ben dir, contro il tiranno. -per simil
cavallereschi, 131: felice non si può dir sopra terra / chi pon la sua
guerzo, / il qual ardisce a dir ch'io son buffone, / ed egual
è questa, ch'eo ve vói dir novella / de la cità d'inferno,
si guastassero, mandò un centurione a dir loro, che non disputassero con tarmi
, bevanda fella, / schiocchi a non dir che non volean bere. pareti spesse e
, / ruggier su l'elmo in questo dir percosse. b. davanzali, ii-149
che nel- l'andar e stare e dir ciò che si voglia sempre la faccia
ossi del femore o della coscia che dir vogliamo, che son questi lunghissimi e grossissimi
fenerare, intr. { fénero). dir. ant. esercitare l'usura,
usura'. feneratizio, agg. dir. disus. che riguarda, che
feneratóre, agg. e sm. dir. raro. che presta denaro a
e deriv. fenestràggio, sm. dir. ant. imposta diretta personale pagata
ferie di augusto. 2. dir. canon. giorno di sospensione degli
far feria. 5. plur. dir. civ. periodo annuale di riposo
molta fierezza si rilevava in quel breve dir di creonte. fortis, xxiii-465:
, 5-221: -s'immaginò che fossi a dir poco in fin di vita; se
o leghe o traverse, che dir si vogliano, di buon muro a
perché cosa / cad io vi degia dir lo convenente / di quei che di
mala donna, siatene segnore / a dir o no o sì ben fermamente, /
fermatina in casa di lei prima di dir messa. fermataménte, avv.
vi son dei fermieri, de'quali molti dir si posson nobili pel loro genere di
2-51: ad un tratto, senza dir nulla, mentre sembrava più ferma nel
saria cosa maravigliosa, e, per dir meglio, impossibile, che in qual
esser padroni dello stile: vale a dir che il loro stile è fermo,
fasci- stico-politica. 4. dir. provvedimento di urgenza con cui la
miserabili qualche forestiero infingardo, per non dir facinoroso. nievo, 1-240: prenditi
tanto / che eu né altri no savria dir quanto. / enfin ch'eu fui
, 28-60: pasta o, a dir più vero, feccia e scolatura delle
, 25-18: scocca / l'arco del dir, che infino al ferro hai tratto
che non si dava più pena di dir la sua, guardò coll'aria un po'
corte,... cominciò a dir loro: che cosa ha il nostro re
. bembo, 9-1-208: già, per dir il vero, ardo tutto infiammato dalla
, ch'io mi potrei / beato dir s'ella stesse molt'ore. guido delle
e quasi divelto, che, se vogliam dir così, li teneva insieme. un
s'io mi ricordo bene, a dir mi resta / come si mena pel forno
. cecchi, 20-25: i'ti so dir che tu m'hai concio / ve'
. te l'accomodo io; ti so dir io, griso, che lo concio
. fagiuoli, 3-3-321: seguiva a dir che di san pier la vesta /
/ gode d'esservi addosso: e per dir tutto, / ch'eri figliuol di
aveva guardato a spendere, o per dir meglio, a comandare, perché la
; ma nell'invecchiare s'era, a dir così, inacidito. svevo, 2-429
iii-51-2: ogni cosa, che potesse dir l'uomo contro a te maliziosamente, non
quella sembianza adorata. 4. dir. stor. bastoncello rituale (cioè avente
hanno su certi rosoni, o vogliam dir cavoli capucci, che mi fanno i
xliii-434: dolcemente [iesù] prese a dir a elli: / avreste nulla cosa
mamma le ficcava gli occhi addosso senza dir nulla, e [carlotta] si
. arici, 11-68: a questo dir, d'acerbo alto disdegno / fiammeggiò
pur posarci un poco, per non dir lentamente di materia sì bella che ricercarebbe e
ch'e'non ci è tempo da dir fiat. de sanctis, petr.,
7 (48): io mi sentia dir dietro spesse fiate: / « deo
eh! non importa: / per dir un'aria sola / non bisogna gran
, 4-46: io promessi di non dir mai fiato, / e che prima
passionati, che talora, infiammati a dir molti loro sensi, vorrebbono potersi esprimere
nominare. -non fare, non dir fiato: tacere, non dire una
4-46: ond'io promessi di non dir mai fiato. fagiuoli, 1-3-331: ad
1-3-331: ad un amico vostro non dir fiato? baretti, 3-376: del commercio
orrenda e vi manca il fiato per dir forte la sua bruttura? 14
addosso, non ti sia fatica / a dir chi è pria che di qui si
tirandosi la coperta sino al naso, senza dir nulla, e le ficcava in faccia
vien ora il sudor della morte / a dir ch'io m'ho a partir di
; né è cosa da crederla, a dir quanto io abbia veduto pietre grandissime smosse
: con questa (e in questo dir scote una lancia) / si serba ai
'. fideiussióne, sf. dir. contratto con cui un soggetto garantisce
'. fideiussóre, sm. dir. colui che, con il contratto
soltanto di fiducia. 6. dir. costit. l'approvazione, il consenso
pres. di fiduciare), sm. dir. chi, mediante un negozio fiduciario
, sentivano mal delle mogli, si solea dir motteggiando: « egli ha il fieno
, i-4: che deve or mario dir, che fe'di queste / fere
, / che più non si può dir; però che vede / il danno suo
sufficienti per 'l nostro bisogno, o per dir meglio per la nostra necessità pressante,
molta fierezza si rilevava in quel breve dir di creonte. carducci, iii-10-53: fino
appassionato brusco, ma sempre, per dir così, staccato e superiore al suo
rimanga pietra / per cui si possa dir: -qui furon mura. algarotti,
di clemente vii furono seguitate, e oserei dir vendicate e punite col sacco fierissimo di
lingua, qual penna e qual pensiero / dir come dentro per compenso è bella?
, eterno seco; / qual ti può dir de'secoli: / tu cominciasti meco
/ ch'a l'anima gentil fa dir: « merzede! », /
di diverso valore. 15. dir. specie, tipo. manzoni,
umana. aretino, 1-18: -che vuol dir fortuna?... -una maliarda
nobile, figurata e, a dir così, buona compagna, e con tanta
forteguerri, 6-xox: cristiemo a questo dir s'arma di botto, / e bestemmia
5-15: si chinò sulla vacca, senza dir una parola palpò, frugò, le
la rocca / che non s'oldì me dir che la filasse: / sempre se'
/ ehi, sagrestano! -ma quel dir poi cessa, / quando una filatessa
filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia. pascoli
distese / le filattere tue / in dir ciò che fai tue; / ma fa
della cultura germanica. 4. dir. il rapporto giuridico che intercorre fra
di voi, di me non può dir mio. beicari, 1-6: stima il
se ben fiocco e reco, per dir quel pocco ch'io potrò. tasso,
tremula, e subito la ritirava, per dir così, indietro, come è il
chiama fior di sale, o per dir meglio fior di mare, è una
asta arresta, / che si può dir che sia tuo paladino? tasso, 12-472
muzio, 1-33: io, per dir di me, non solamente non vorrei questo
, iii-1-598: se t'imbatti per dir così, la quale a quella sorta di
tramezano fra'principali rami, e come a dir grumi o bocce di quel fiore.
questi geussei? che in francese vuol dir guidoni o fiorfanti, il qual nome essi
: i buoni parenti, dica chi dir vuole, / a chi ne può aver
i... i cristierno a questo dir s'arma di botto, / e
e col fragore de'tuoni volesse loro dir qualche cosa. monti, x-3-272: stendea
codice di giustiniano. 2. dir. pubbl. cassa, patrimonio pubblico
corpicciuoli, fisicamente, o per dir meglio, colle forze della natura, impossibili
, v-48: né si può loro dir cosa che essi non la vogliano ribattere e
riprova / per questo modo: che vuol dir che 'l mondo / fatto di quattro
varchi, v-48: né si può loro dir cosa che essi non la vogliano ribattere
vuoi? con te mi pare di poter dir tutto serenamente e puramente, senza pensiero
per lodare, lodare per vituperare, dir villanie per accattar benevolenza. bisognerà..
tocca, / ché so che voglion dir quelle parole, / sì do ad altre
purg., 26-12: cominciarsi a dir: « colui non par corpo fittizio »
mattina e sera? 7. dir. costituente, consistente o derivante da
ariosto, 10-38: gli cominciaro a dir che sì non abbia / il cor voluntaroso
ci riassalivano. 2. dir. che si commette attualmente (un
parlando commettere errore alcuno. 2. dir. pen. l'essere flagrante (un
al modo romano. 5. dir. costituzione flessibile: v. costituzione,
là non perfettamente diritta, o per dir meglio, distesa in perfetto arco di
). garzoni, 1-233: il dir copioso fu proprio di cicerone,.
un poco raddolciti, o, per dir meglio, fatti un poco più fluidi
che dalla riva non si può per dir così segnare il punto dove il lago divien
immagine di grandezza. 11. dir. polizza fluttuante: v. polizza.
l'animo del papa non si può dir se non fluttua. brusoni, 6-294:
-figur. aretino, 1-180: volete dir voi,... che fin che
su per lo foglio 6. dir. finanz. foglietto bollato: denominazione tinto
1-58 (i-648): taci e non dir coteste fole, perché tu fai rider
peregrini / subbietti, a nuove del dir forme. -ant. vaneggiamento,
son se- curo: e vo'vi dir perch'io / non, come soglio,
due in tavola / che furon come dir, sai, quel boccone / che
il fresco / mele, allor volentier dir ver vorranno. 3.
manco perfetti; / come sarebbe a dir silfi o folletti. leopardi, v-287
franza. salvetti, 123: qualcuno dir vuole: / io l'ho per uno
: è follia d'amante insano / dir ch'un guardo lo ferì. metastasilo,
: chi sta lungo via / guardi di dir follia. forteguerri, 6-74: cantando
occhi antichi miei caligin folta / quel dir mi squarcia! manzoni, 309: dai
« fondamenta », come a vinegia dir si costuma, vide la balia d'elena
il fondamento ', in vece di dir 'la terra della fossa del fondamento'
mi netto il fondamento! 13. dir. fondamento del diritto internazionale: la
per i fratelli. 4. dir. tipo di persona giuridica privata (costituita
il fondo del mio core, a dir così. tansillo, 135: escon
ha buon fondo, e sto per dir, che forse / alcuno mai de'cavalieri
, / vedendo che il pregare e il dir non vale, / intorno ti farà
, / che taglia sì che si può dir che rada. baldi, i-25:
, / forchetta! io ti so dir, cavezza. 15. locuz
un forestieri, / che si può dir che venne in casa ieri, / un
monte, xxxv-1-465: eo vi vo'dir, perché ben non si scorge,
or giudico, f or giudichi). dir. colpire con la pena della forgiùdica
. (anche fuor giudicato). dir. colpito dalla pena della forgiudica;
regno. forgiudicazióne, sf. dir. ant. forgiudica. de
davanti, / in forme ta'che dir non le saprei, / sì eran divisati
dichiarata è la naturale e, per dir così, pura forma de gli argomenti,
non gli nega / ogni forma di dir più vaga e bella. davila, 139
quel cappello sa pigliar più forme e dir più cose che non sa il ventaglio in
figur. chiesa, 5-182: voleva dir qualche cosa che non osava. poi
le loro opere. 8. dir. che è regolato da determinate forme;
un'opera d'arte. 5. dir. tendenza (propria degli ordinamenti giuridici
reale '. formalità, sf. dir. complesso di forme, di procedure
empirico e approssimato. 5. dir. neol. passare dal rito sommario al
pure contemporanee). 2. dir. passaggio di un procedimento penale dal
e false materialmente. 2. dir. nelle debite forme; secondo la procedura
: non si è mai ristretto a dir qual sia la materia precisa nella quale
, / né seppi formar verbo o dir parola. cesarotti, i-214: il bosco
mantenere gli antichi in dispetto della consuetudine dir si pò temeraria presunzione. bar etti
che gli brogliava una spalla, volendo dir che vi sentiva un cotale formicaménto, e
fuori in determinate occasioni. 3. dir. forma, nel senso di complesso di
e sono assai bene moltiplicati, come dir: mosche gentili di tutte le sorti,
picciol male onne fare, / ver dir peccator dio. fra giordano, 1-274
si disdica agli uomini, ed alle donne dir tutto dì: foro, e
giurisdizione del sovrano. 3. dir. canon. foro esterno: il giudice
fòro parimente. 6. dir. processuale civ. l'autorità giudiziaria
festa i nimici. -senza dir forse: con decisione. la spagna
spagna, 5-14: ferraù vèr lui sanza dir forse / un colpo diegli, che
inf., 1-5: ah quanto a dir qual era è cosa dura / està
7: gente, che si può dir ch'abbia del forte: / poich'ella
e ogn'altro obbrobrio amoiza / il poter dir che le sia fatto a forza.
... chi scrive ha da dir l'oppenion sua, confermandola e forzi-
finché sia formato il giudizio, si può dir provveduta d'armi potenti per far fronte
, lavorando ad accomodar serrami e a dir la fortuna per scroccar qualche cosa a
2-7 (214): se altro a dir non ci resta, antigono, che
ogn'altro obbrobrio amorza / il poter dir che le sia fatto a forza. leopardi
porco; ma ti pentirai, ti so dir. donne per forza, ah?
necessità che fusse mosso, per non dir forzato, da ragioni più efficaci. abati
per tanto mi dovete / nel mi'dir sostenere, / che 'l forzato volere,
da'piaceri computato fra le ingiurie il dir bene freddamente, il non rallegrarsi delle
persona). petrarca, 153-10: dir se pò ben per voi, non forse
ti riposa: / e 'l nome nollo dir del tuo fattore, / però che
, anzi una fossa, o per dir più il vero, una fenestra, la
fracassò e ruppe che non puote appena dir sua colpa. berni, 285:
: / io non te lo vo'dir se fa fracasso. grazzini, 2-377:
sembri un fraccurado, / anzi volevo dir un ferravecchio. buonarroti il giovane,
e gli errori del mondo, per non dir corrotto e guasto, dirò marcio e
o del componimento. segneri, i-562: dir la corona, recitar salmi,.
: / chi per temenza / di troppo dir deve essere tacente, / talor si
pochi il discemere la grave difficultà di dir con chiarezza e nobiltà poetica tanti e
un 'frastorni. 21. dir. comm. termine usato nei contratti
: comincia a filare, o, per dir meglio, stillare da tanti gemitii quante
facilissimo da francolino o frangolino cadere in dir franguellino. = deriv. '
con fare il rosso, / e dir: signor, ti possa veder conte.
franco, 1-42: chi tutti gli vuol dir dica luigi. / anzi tignoso gigi
come un nobil signore che, anche a dir cose volgari, non dimentica il frasario
: bisogna avere il sacco pieno, e dir cose serie e non frasche! bocchelli
, né ti tolsi / mallevador; so dir sarebbe stato più debole la frasca che
, 27: ma, foglie-e-frasche! lasciando dir tutti, filosoficamente russavo. -impaniare
son in fanciullaia, / per non dir frasconaia. = deriv. da frascone
casotti, 1-12: chi può mai dir quante erano le reti, / gli zimbelli
: -escine! / -che vuol ei dir con quella frastagliata? buonarroti il giovane,
sorbirvi '? [polifagone] volea dir servirvi, ma intoppò la parola nel grasso
da frate. fratèrna, sf. dir. stor. comunione domestica costituita dai
, e intisichire; / e'si suol dir per- secuzion fratina? giusti, 2-200
, / pur è tanto il suo dir simile al vero, / che l'
senz'altre sofferenze. 3. dir. civ. -simulazione fraudolenta: contratto
da'piaceri computato fra le ingiurie il dir bene freddamente, il non rallegrarsi delle
vèr me si'freddo. come / non dir quattro parole con buon modo / alla
. grazzini, 4-53: ti so dir ch'io sono stato con un disagio del
nelle quali [canzonette] ho, come dir fregac- ciolando, con un carboncin di
chi non ti loda, si può dir che sia, / tutto e per tutto
«... che vuol per ciò dir questo? io la fregherei a cristo
seguia. marino, vii-495: al suo dir succede / tra'circostanti un fremito confuso
allato alla via de'frenai, o vogliam dir brigliai. mascardi, 73: fabbrica
. varano, 94: in così dir a poco a poco il lieve / fulgido
/ però t'avvisa, e 'l tuo dir stringi e frena. -figur.
: mentre volgo tra me, che a dir non merto / di sì rara beltà
contadino russo è appassionatissimo o per dir meglio ha una specie di frenesia per l'
avendo adunque il cortegiano nel motteggiare e dir piacevolezze rispetto al tempo, alle persone
ha fresca in casa e si può dir sposa, ti tratta così? sassetti,
che son buone a mangiare, con dir che le son ventose, tal secche,
b. corsini, 12-1000: vi so dir io che la pesante clava /.
garzoni, 1-89: non so che dir di buono di certi puri grammatici,
:... ma che diavol vuol dir questo, che quando io son teco
di quel frizzo o di quella soia che dir si voglia, tutta milanese, la
mie caccin gli orrori. 2. dir. modo di agire malizioso e sleale (
frodo,... attendeva a dir sì e no, secondo che io vedeva
rancido e frollo, / per non dir sepellito e già disfatto. tenca, 1-150
esce lieta pur la tussilaggine, / o dir vogliate l'unghia cavallina, / in
antiche piante / d'un non so se dir deggia / boschetto o paradiso, /
ii-348: pare che dio avria potuto dir con buonissima fronte: orsù per ora
anima giovanile... si può dir provveduta d'armi potenti per far fronte ai
(plur. m. -i). dir. proprietario di un bene immobile che
firenzuola, 657: i'vi so dir che fa le nozze fronzute. -florido
dei francesi lo danno ad intendere col dir 4 spezzanoccioli '. g.
: v'è scritto di triste cose en dir male de'cittadini; che, fra
costà / nella strada per renderli; con dir tanto, / e frugacchiando carogne e
bianco da siena, 55: tuo dir non vale un frullo, / del
non sarebbe anche mal degli arcolai / dir le lodi, de'fusi e de'frullini
/ fasciato nella culla, / tuo dir non vale un frullo. s. bernardino
prete cicisbeo, / che in arabo vuol dir prete frullone. 6.
, / in quel contorno, che fa dir: qui piove! d'annunzio,
1-106: 'frustare 'non vuol dir 'ripulire ', ma bensì 'consumare
sacchetti, 318: si che '1 dir tuo mi pare a frusto a frusto
vecchie e fruste, come sarebbe a dir nelle ciavatte. galileo, 5-297: se
muto e sordo: / però chi dir ne vuol fatica frustra / se non per
). chi vende frutta a dir di sì, con la bocca, con
. stanno più come si facesse a dir di no. d'annunzio, v-3-155:
io vi sono obligato, però vi lasciarò dir ciò che vi pare, e'buzzicarmi
neutro, fu, se si può dir così, processato, di notte, senza
luca pulci, iii-82: con mille lingue dir saprei né scrivere / l'arti le
ché per fughe e scappate, per dir così, le accetta senza alcuna malagevolezza.
fugge or fuga, / né si può dir la sua caccia né fuga. gir
commune consegnate, per darci materia di dir mal di voi. speroni, 103:
bocchelli, ii-143: biondi, non è dir nulla: [i capelli] erano
mila case fumanti. 2. dir. stor. nell'età intermedia, ciascuno
'. fumanterìa, sf. dir. stor. condizione fiscale di chi
fumanterio. fumantèrio, sm. dir. stor. imposta perso
e però il naso, vi so dir, mi fuma, / quand'io m'
m. cecchi, 1-2-493: ti so dir che la mi fuma. bracciolini,
). fumàtico, sm. dir. stor. nell'età intermedia,
togliere il fumo ai cammini, o per dir meglio, s'ingegna di impedire che
gas o dai fumi. 14. dir. termine usato nell'età intermedia per
3-4-247: non si è mai ristretto a dir qual sia la materia precisa nella quale
sopra la foglia d'essa, o per dir meglio vi si genera,
di corda. trissino, 2-3-166: dir vi voglio, / che ho fatto dar
tutte raccor le meraviglie in carte? / dir le vasa d'argento, e i
morto. fungibile, agg. dir. che può essere sostituito indifferentemente con
fongible). fungibilità, sf. dir. l'essere fungibile. -per estens
[s. v.]: al dir di costoro 'funziona'non solo il prete
(ant. fonzióne), sf. dir. potere (generalmente di diritto pubblico
fuoco alla bombarda ', è cominciare a dir male d'uno o scrivere contro di
, 6-72 (i-177): avendo a dir io, voi a sentire / cose
ragionano in sul saldo, / crederei dir di voi cose di foco. g.
avvolto da un fuoco di fila, per dir così, il suo fucile è la
): po'tornar a casa e dir al cuoco: / -to'queste cose e
cose, e anche quegli antichi, a dir la verità, ne abusavano singolarmente.
una donnina col viso affilato, stavo per dir come un rasoio se l'immagine non
chi non ti loda, si può dir che sia / tutto e per tutto di
: con gli amici io vo'fare a dir fuor fuori, / ch'i
la prima si chiama politica o vogliamo dir civile, la quale è detta accidentale
terzo corpo o una terza natura che dir si voglia. 3. per
le mie bellezze], / non vo dir tutta la virtute c'hanno. cino
furbo, da baro, / cioè a dir quel morire impiccato. monti, iv-412
: giuro al ciel che, se a dir mal m'incapo, / non tacerò
da una furia di pistolate senza poter dir parola. giusti, 3-64: gli obici
leopardi, i-140: lo stesso si può dir della francia passata di salto da una
alimenti al viver curto, / se voi dir che sia furto, / sì ricca
rabbiosa ed allegra. 5. dir. fusione di società: formazione di una
con la vickers. 6. dir. internaz. fusione di stati: modo
giorno si vede nel colliquamento, o per dir meglio, nel bianco dell'ovo fuso
che questa parola 'chemia 'non vuol dir altro, nella lingua greca, che
le cose che si veggono / si puon dir certe: le future in dubbio /
a queste merie / davvero si può dir copri-miserie. grossi, 29: il
366 vi era un gaben, che vuol dir in quell'idioma pesator e ogni pesator
son sì 'mpoverito, / ch'udendol dir, sì me ne rido e gabbo.
, / che qual v'entra può dir ch'è in una gabbia. garzoni,
suoi costumi, e sciocchi fatti / meglio dir lo potrei gabbia di matti. giusti
,. 100: dell'arca di noè dir non bisogna / quanto fra le mie
un governo potenziale. 9. dir. amm. locale di un edificio ospitante
essi affascinati si struggano; e per dir tutto in brieve, immantinente venga meno la
franciosi no ha fatto, / vi so dir, gale, e dette un colpo
. c. gozzi, 4-83: potrei dir più d'un fatto galante, /
come latteo, o, a dir meglio, ha colore di latte, o
galee sono piene di genti, al dir lor, innocentissime. 3. matem
/ scaltri e furfanti, e come dir si suole, / era tra galeotto e
uomini lavoreranno meccanicamente, parlando, o a dir meglio tacendo, in una sola lingua
della voce 'galero 'non si può dir altro, se non che sia un
', se trovi scritto o senti dir così, lettore, o anche '
smonta ch'abbastanza hai galoppato, / ben dir potendo ch'io fui testimonio.
è più naturale, / che vale a dir con le mie sante gambe. e
. carducci, iii-25-217: io, a dir vero, non mi commossi più che
palazzo, avrei dato a dietro senza dir nulla a persona vivente. calandra, 3-167
m. cecchi, 1-2-35: io vo'dir oramai ch'e'vada a gangheri /
. [garantisco, garantisci). dir. prestare garanzia (con riferimento a
e guarentire. garantismo, sm. dir. carattere proprio delle più evolute costituzioni
garentìa, garernia), sf. dir. ciascuno dei vari e disparati mezzi predisposti
bello e garbato, / che si può dir nel mondo o raro o solo.
dialogo, e a'tempi si può dir nostri è fiorito l'ariosto,..
, i-96: odasi grande, odasi dir beato, / garreggiator de i numi.
[garétto, garito), sm. dir. stor. diritto di giudicare i
il castalio fiume, / se prende a dir di voi, terreno nume. bocchelli
i-648): alessandro, taci e non dir coteste fole, perché tu fai
, ii-10-276: ho un quasi pudore di dir tenerezze a questo lume di gaz da
, s'entra di brocco a dir male de'peripatetici, senza farvi alcuna
di cinquecento nomi de'quali vi so dir io che ve ne sono non pochi
il sorco ', topo o ratto che dir vogliamo. 10. locuz.
, anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta. aretino,
né gatta, che me ne sapesse dir parola. lippi, 2-1: della sua
zeno, xxx-6-106: così appunto hai da dir; ma i miei gattucci, /
contento; / né veramente si può dir perfetto / uno amoroso gaudio a lume spento
. tasso, 65-3: vi so ben dir che la discordia pazza, /
i tuoi parenti, / come dir gelatina di cappone, / di starna,
di vetro, di confetti, senza dir nulla... delle gelatine, che
, 2-1-43: ch'io di te dir cose / voglio a tutt'altri ascose,
[l'acqua], o, per dir meglio, a stillare da tanti gemitii
eterno seco; / qual ti può dir de'secoli: / « tu cominciasti meco
qual bevanda vi sia, che si possa dir con certezza che ella gli generi [
presenza del genere donnesco, senza altrimenti dir: piglia, tirano a casa le drude
la universale, overo speziale (per dir così) consultazion della guerra, e
in commercio, si venne poi a dir 'generi 'le merci e i prodotti
« generica ». 7. dir. -attenuanti generiche (nel linguaggio tecnico
. gli ingannati, xxi-1-232: puossi dir peggio che pedante? trovasi la peggior genia
... che non si potean dir nudi ma neppure vestiti. baldini, 6-96
signore, che hai grati modi e dir gentile, / che tanto ami la patria
gentili. bonsanti, 2-61: avrebbe voluto dir qualche cosa di gentile a quelle donne
e sono assai bene moltiplicati, come dir mosche gentili di tutte le sorti,
... avessi ardito, per dir così, di guemirle alla gentilesca.
piè di mille gentilezze, / come dir gioie e perle ed ogni bene.
modo di provarsi e, come si suol dir, per gentilezza, non per contender
gentilmente educato, / io sto per dir che viverebbe ancora. -ant.
gentile uomo, che orazione usate di dir camminando? aretino, iii-92: or
, gentù, gentile o pagana che dir si voglia. = v.
, lxxxi-181: ora aggio audito in dir vostra ragione, / la qual mi dà
non sarà più messo in derisione il dir che si contemplino i confini d'un dover
cui puntano e dalla quale sono, per dir così, equidistanti (a mò di
geomorfologia. lavori la natura, per dir così, geometrizza. frisi, xviii- =
nostri georgofili molto poco, per non dir nulla, rimarrebbe di gloria, trattone
e degli dèi. 3. dir. tipo di ordinamento proprio dell'esercito
crescer di condizione nella gerarchia, per dir così, deh'imperio, e di tal
del bossolo silochizza o gerbenizza, e dir questo seria un grande errore. dizionario
caccia agli uccelli. 2. dir. gerente responsabile (anche semplice- mente
moneti, 302: che se il mio dir ti sembra stravagante, / e dalla
di maestà lesa in prisciano 'non vuol dir altro che fare un errore di
uccèi d'acqua, io non saprei dir tanti. vasari, iii-226: rade volte
geor- gici,... senza dir dello spirito che quel pittore vi metteva,
solo nome di « gesso », senza dir figure o statue. frisi, xviii-3-382
popoli del nostro mezzogiorno], a dir così, in aeree sculture, in musiche
od organizzazione pubblica o privata. - dir. gestione commissariale: v. commissariale
). foscolo, vii-94: bisognava dir cose e non parole vuote: si
lo sgozzò d'un colpo senza fargli dir né pure gesummaria. = comp
con le macchie solari. 22. dir. contravvenzione consistente nel gettare in luogo
superbia, un parer di dire e dir nulla. nievo, 195: lucilio si
, 1-15: alzava la faccia e senza dir nulla piantava negli occhietti febbricitanti dell'amico
direbbon mai: -ei maccherone -per non dir come i fiorentini plebei; ma dicono in
si turbano. questo non è da dir « sorridere », anzi è « ghignare
che modo ha'tu tanto ardire di dir che sia tua: e quando è stata
nel diletto, / ch'io vo'dir del gigante e del guerriero / che sono
tutto il rimanente è alterato o, per dir meglio, adulterato con isfacciata mescolanza di
[il diamante]. / voi potevate dir, poi di non essere / stato
già lo mio talento / non auso dir, né chiedere merzede. dante, inf
mamiani, 1-248: non fo per dir, ma il giorno delle feste,
adhaesit pavimento anima mea * / sentia dir lor con sì alti sospiri, / che
giace, / ch'appena ve 'l so dir, sì me tormenta! g.
l'età ventura / non abbia a dir che sul principio tronca / giacque un'impresa
niccolò da correggio, 170: chi potria dir corno il cor tristo giace? molza
discendevano. baruffaldi, 29: non vo dir che si compri un metallo / bianco
, giamba pur, i'ti so dir che vo'ce l'avete fatta bella,
di terra, come ziri o vogliamo noi dir giarre. bruno, 3-76: fanno
: né a questo proposito ristarò a dir anco dell'ordine della giarrettiera..
fortuna della cristianità che morissero si può dir nella culla i di lui giganteschi disegni.
core e quivi abbarbicarsi, egli può dir d'aver giocata e perduta la
perciò definire l'arte come giuoco è dir nulla. gentile, 2-i-137: il giuoco
levar più d'un con la mano o dir sette, / al giuoco delle coma
veduto, / c'agio vergogna di dir ciò ch'eo sento, / e dottone
di rodersi un po'e'basti, e dir buon giuochi. m. franco,
concetti nuovi e quattrocentoquaranta parole diverse per dir sempre la stessa cosa? ma, se
, i-54: molte vid'io talor con dir giocondo / lingue tagliar più ch'arrotate
tolosani, 1-3-14: non mi dir, tu nel parlar eccedi, /
plur. -ci). stor. dir. boatica. - in partic.;
e nel diletto, / ch'io vo'dir del gigante e del guerriero / che
nostra vita dimeniam gioiosa, / sanza dir cosa mai che noi pensiamo. petrarca,
il sovrano, che perciò si può dir cortaccia, se ne muor al fine
diavolo, senza darci tempo, per dir così, di respirare. de marchi
di piazze diverse. 14. dir. maritt. giorni di stallia (1di
. / le tengan (come si suol dir) giostrate: / e così
anni gioveni senza conosser amore, si può dir che sia il medesimo che star morte
zoccolo, iv-35: questo fu che volle dir plinio il giovane in lode del governo
guittone, i-17-1: non è da dir gioane a tal che nocie, /
. / quanta gloria ti fia / dir: gli altri l'aitàr giovene e forte
vano. beicari, 5-38: quando il dir coll'opera si prova, / -tose.
., iii -canzone, 51: puossi dir che 'l suo colpita dall'odore di cavolo
giovinezza / e s'altra novità a dir vi sai, / ch'io ne tocchi
2. sm. e f. dir. il soggetto che, mediante la
volto divino. manzoni, 17: a dir m'insegna, come / trasse da'
un vago errore / girando, parea dir: qui regna amore. landino, 162
, ch'altri non potesse mai / dir ch'e'faccia a girar con gli arcolai
, i-84: guardando ed ascoltando il dir e l'atto, / tu quasi in
ne cominciano ad esser parecchi e per dir la verità il sole della petulanza non
rotazione della testa. 8. dir. civ. negozio che riguarda i titoli
zuma, ed egli ne faceva, per dir così, la girata in cortes.
annualmente trafficato e girato. 11. dir. trasferito, accreditato (un titolo di
gabrielli, 46-90: quasi vii bestia senza dir parola / di girevol molin volge la
vo'... /... dir del mariscalco: / ch'e'par
/ e senza che 'l suo nome dir volesse, / cheto la notte ancor
/ fosser grate e cortesi, a dir di loro / tutte si spoglierebbono in giubbone
, / che non credete il meo dir senza prova, / guardate, se press'
lei giudicar fore / altro che dir: 'quest'è novo splendore'. dante
si acquietò al giudicato. 2. dir. proc. decisione definitiva di una causa
, i-12: son venuto qui per dir con ogni modestia le mie ragioni e poi
(rar. sf.). dir. chi esercita, per lo più professionalmente
letter. giudiciale), agg. dir. che riguarda il giudizio, il processo
letter. giudiciàrio), agg. dir. che è proprio del giudizio; che
della valle, 231: che poss'io dir, se non che i tuoi giudici
esempi così frequenti, lo spettacolo, per dir così, continuo della violenza, della
donne, che io troppo ampiamente incominci a dir d'amore. varchi, 7-419:
qual caso, di tal mosto, per dir così, giulebbato, se ne potrà
/ tenerla s'egli è tristo e non dir passo: / scartare i giu- leoni
qualche tempo, ricomparve giulivo, a dir loro che venissero avanti con lui.
neve. papini, 20-225: senza dir nulla a nessuno, una sera montò sopra
m'è delettamento: / non lo dir mai che 'n lei sia tormento; /
/ ne la vertù che 'l quarto dir colora / sì ch'a le belle rime
porismati, e noi potremmo per ventura dir vantaggi; così ti darò ancora io
: ma chi è bestia, ch'a dir pare insania, / che con le
(ant. giónta) t sf. dir. organo collegiale composto da un numero
germania. lalli, 1-2-22: a questo dir tutte l'alzomo a volo, /
l. salviati, ii-1-139: il dir pronome, participio, congiunzione, meglio
del giuramento. 2. dir. mezzo di prova a cui si può
. v.]: chi vuol dir la cosa, ma vuol onestar la parola
). giurìa, sf. dir. istituto giudiziario che ha lo scopo
(ant. giurìdizióne), sf. dir. funzione esplicata dal potere sovrano
. costringerlo [il papato], per dir così, ad essere santo, obbligandolo
di mista giurisdizione. 3. dir. can. il potere di governo spirituale
. giuspadronato), sm. dir. can. complesso di diritti e di
mandò la sua giustificazione. 5. dir. situazione o insieme di situazioni nelle
somma e somma sapienza / si può dir quella del re, che si regge /
. guittone, xii-i: voglia de dir giusta ragion m'à pòrta, / ché
delfino, 1-331: né si può dir giammai giusta misura / ciò che approvar non
: sono in piedi, e posso dir guarito, dopo duecent'ore giuste di letto
finito. ferrucci, 55: vuoi dir taglia moneta? / non la racconti
prima città del mondo, o, per dir più giusto, serba ancora intero il
* glaucoma 'o * cateratta 'che dir si voglia, la quale oscura quell'
. bellini, ii-19: al sentir dir ben de'fatti suoi / dice che gli
): a sangue freddo, vi so dir io come si sarebbe fatto beffe di
silenzio mostri gloriato / quel che per dir non può esser lodato. giordani,
receute / e fatto al tuo bel dir perfetta gliosa. muratori, 5-ii-169:
qual suole sciocco. 2. dir. stor. giurista appartenente alla scuola
abbia a starmi in stroppa / con dir: il gatto è gionto in la dispensa
un fiasco e gne ne portai con dir: -fratello, e'm'incresce che
[il campanil di pisa] / il dir che non è gobbo, quando è
quando mi furono illuminati. 4. dir. facoltà di usare liberamente di un
, v-5-63: ché, s'io udissi dir che in alcun modo, /
la vergogna è morir, chi voi dir dica; / l'onore fia a uscir
vanno alla goletta, / quanto che dir non può quel che bisogna. note al
): non t'esca di mente di dir lor che mi rechino quelle cómbine per
così strane: / signor, dovetti dir, credo che abbiate / un poco alzato
., scrisse anch'egli (a dir vero con le gomita) una storia della
. casotti, 1-1-90: non vi so dir se celidora in gondola / se n'
corpo pieno, / tu le sai dir. = forma ridotta del part.
. lippi, 7-100: non vi so dir s'ei gongola e ne sente /
e senza panni allegri, / gli potrai dir. berni, 1-3 (i-2)
gran doglia, / ch'io tei so dir, che 'l corpo mi gorgoglia.
si gorgoglian nella strozza, / ché dir noi posson con parola integra. buti,
quel esce un canale o goma che dir vogliamo, si dà una gran copia
le fogge de'mondani governamenti son come dir a grotesche. = deriv.
: 'governo'di uno stato... dir si dovrà 'essere la direzione dei poteri
parte della corona di portogallo si può dir il regno di brasile, grande nella sua
330: vi rimasero, per dir come 'l volgo, dimolte gozzaie.
entrate che lui serba in gozo o a dir meglio in borsa. 10
e non bisognosa, e è (per dir così) loquace e gracchiante alla asiatica
re ch'è sazio, / permette il dir, se può vietargli il fare.
5. inventare e diffondere false accuse, dir male di qualcuno; giudicare sfavorevolmente,
gracchia il testo della prima deca / a dir che non si rada contr'a pelo
e d'argento. 3. dir. intera. procedura mediante la quale
, o leghe, o traverse, che dir si vogliano,... con
di velocità così piccolo, o vogliamo dir di tardità così grande, nel quale
'canticum graduum'? 17. dir. civ. grado di privilegio o dell
verrebbe tolta dal mondo. 18. dir. misura mediante la quale si determina
eminente, assoluto. 32. dir. pen. misura della pena stabilita dalla
: io sapeva bene che tu dovevi dir così, per ciò che tal grado ha
o sire, attendi / a ciò che dir voglianti, e in grado il prendi
a non assolutamente impossibile. 4. dir. classificare i creditori secondo la graduatoria
e va via. 6. dir. classificato secondo la graduatoria fissata dalla
graduatóre, agg. e sm. dir. disus. giudice graduatore: magistrato
da graduare. graduatòria, sf. dir. graduazione dei creditori (cfr.
a una graduatoria. 2. dir. che si riferisce alla graduazione (cfr
delle graduazioni. 4. dir. graduazione dei crediti (o dei creditori
, e parevano dei merletti, a non dir peggio, che la mogliera del portinaio
baldovini, xxx-n-32: le te lo posson dir le to vicine, /..
il giovane, 10-911: che vuo'tu dir? tu parli per gramata.
proverbi toscani, 132: gramezza fa dir mattezza. = deriv. da
. cattaneo, i-369: che novità sentir dir per citta? che errori in gramatica
, 6-i-76: volendola pur vedere, per dir così, grammaticalmente, arebber almeno bisogno
. ariosto, 30-3: mi fa dir quel di ch'io son poi gramo.
son de'cervellini grami / capaci a dir... / ch'è colpa mia
], / e tigner, ti so dir, in grana. girolamo leopardi,
di molte specie di crostacei grembo » vuol dir « nembo ». muratori, 1-33:
menigo. buommattei, i-47: il dir semplicemente che 'l poeta è un animale
baldovini, 108: almanco i'potrò dir d'aver per genero / un uomo sodo
imola. grazzini, 4-53: ti so dir ch'io sono stato con un disagio
mar lei riguardavan sì contenti, / che dir parevon: « giove, altro non
regia sala; / onde lirina a dir fu la primiera: / giacché son tante
giacomo da lentini, 1-3: madonna, dir vi voglio / corno l'amor m'
conveniva. castiglione, 231: sarà dir degli abiti del nostro cortegiano;..
troppo di chiarezza, e si può dir d'idee positive nella grandiloquenza platonica.
nome d'acinatico, che viene a dir granellato, sembra farci intendere che si spremesse
viviani, 3-i-28: converrebbe... dir manco granellerie. = deriv.
macello. grazzini, 604: so dir ch'a chi non piaccion i granegli,
. buonmattei, i-i: quest'è un dir sodo, polputo, granito, sonoro
grassare1). grassazióne, sf. dir. rapina compiuta in forme particolarmente gravi
poco il tuono più grasso, come dir * questo'. serao, i-109: dal
grassi: a voler esagerare; a dir tanto. machiavelli, 1-iii-1043: tanto
cogli occhi sbarrati e fissi, senza dir verbo. si alzò traballando, come ubbriaca
/ e fe'di lor, come dir, un graticcio. soderini, iii-
a tua posta? 5. dir. ant. decisione discrezionale. -per
. gratifica, sf. dir. lav. somma corrisposta occasionalmente
/ vulcan, l'inclito fabbro a dir sì prese. foscolo, xv-178:
marino, i-169: risposto al grato dir grate parole, / quivi di dimorar
, 21-24: in odio con quel dir gli ebbe ridutto / colui che più
a gli anni, / prendendo a dir del foco che t'accese, / i
se poco grato fosse / il mio dir. forteguerri, 30-87: trai di petto
volta non si gratta, / si può dir quasimente una tarsia. /..
di sopra siete, se 'l mio dir s'adempie, / in quanto non vi
esser pane di reghezolo, per non dir di tormento bagnato nel brodo; overo con
magalotti, 23-370: questa si può dir fede veramente, perché, quantunque ell'
gravi. tasso, 9-50: chi può dir come gravi e come ratte / le
giovanni crisostomo volgar., 1-1-13: potresti dir forse che cristo comanda cose gravi ed
e per mezzanità. 8. dir. ant. contribuzione, tassa, tributo
ventre sformatamente rilevato, e, a dir così, gravido per idropisia. idem,
grazia del volto, senza mentire, dir si pò esser in voi, né
scoglio, la affettazione; e, per dir forse una nova parola, usar in
, da vo'istandovi lontano, / grazza dir vói, ché 'n gioia m'è
a sua disposizione. 16. dir. stor. nell'età antica e intermedia
termine di pagamento. 17. dir. pen. atto di clemenza del capo
apparecchiate / volesse, verbi grazia, dir la pena / delle genti ch'ai
lire e tornò addietro, senza neppure dir grazie. pavese, 5-9: se sono
sono cresciuto in questo paese, devo dir grazie alla virgilia, a padrino, tutta
dei disperati. e si capisce. bisogna dir grazie ai tedeschi. =
questo è un modo grazioso di far dir agli uomini col silenzio quello che non vogliono
si son messi un nome greco, per dir quel che noi diciamo amor del prossimo
/ e poi la dette a lui con dir che gli erano / parenti.
loro procuratori). 12. dir. pen. grida sediziose: reato che
una cera grifagna; / e debbe dir fra sé: -frate'miei cari, /
f. buonarroti, 1-138: per dir qualche cosa de'due grifi, che nel
porco; ma ti pentirai, ti so dir. buonarroti il giovane, i-294:
reputa giustizia l'inclemenze, / con dir: l'ingrato mi tradì, /
sommission mandata in groppa, / a dir che giove ne voleva troppa.
tanto intelletto almen ch'io possa / dir degnamente quel ch'io ho da dire,
castiglione, 272: bella grosseria udi'dir io da un bresciano. idem,
(v-170): òr vi so dir che la grossa rintocca; / parea dentro
et hanno molte semenze, o per dir meglio, son piene di granelletti molto
queste gengivette adunque, o guaine che dir vogliamo, quando la vipera s'incollorisce
del giacente. chiabrera, 464: so dir che non è scarsa di cor mio
, xxvi-2-144: che più? non sanno dir sino a'capocchi, / proverbiando,
guardarli. pasolini, 1-104: senza dir niente quello gli tese la sigaretta accesa,
al balcon spesso rimane, / vuol dir che può mostrar suo vago aspetto;
alla cinzia che non ha mancato di dir loro che ne guardino il silenzio.
: chi sta lungo via / guardi di dir follia. cielo d'alcamo, 35
, 5-ii-228: questo guardarsi dal non dir troppo, ma solamente quel che conviene
questo scele- rato me si ha fatto dir quello che meglio sarebbe stato dirlo a
guarda sigilli), sm. invar. dir. stor. organo delle monarchie assolute
melzi guardasigilli del regno. 2. dir. cost. nello stato moderno, organo
ministrasse il tutto, / i'so dir, la lattuga in guardia a i paperi
marino, 211: donna, io vorrei dir molto, / ma la lingua tremante
disus. garentìgia), sf. dir. garanzia. baldinucci, 9-ii-159:
della pace. 4. stor. dir. clausola che poteva essere inserita in
(plur. -gì). stor. dir. nell'editto di rotari (643
d'alcirim'e guariri / a lingua dir nu l'ausu, / pir gran timenza
per una settimana; poi si poteva dir guarito. -ben guarito: come formula
de'medici, ii-169: sentistu mai dir d'una cappellina, / che s'avea
guemir le gonne, / vi so dir io, pe'giorni delle feste.
a manomettere le parole, e a far dir loro le cose più lontane dal loro
. fazio, i-16-63: cotale posso dir ch'era io allora / qual è
bocca de la tomba, / per dir parole, messer casentino, / sì nel
lorenzino, 102: oimè! che vuol dir questo? sarebbe egli mai guasto el
la gente / che non si potea dir più mal del male, / senz'esser
mangiava, e beveva; / sotti dir che la roba andava a guazzo.
anonimo, ix-453: non ti vai dir poi « i'me ne pento »,
guerra gradita, / guerra che si può dir fonte di vita. carducci, 20
lui procaccia, / siccome si suol dir, pan per focaccia. settembrini, 166
annunzio, v-2-485: la comunella si poteva dir veramente il nerbo della mia guerrùcola.
: eo te [o demonio] voglio dir novelle, le qual non te parò
all'inclita guerriera / fu primo a dir il cavallier cortese: / -che faren,
fatto mobile nel suo piede o guida che dir la vogliamo. baldinucci, 72:
punta nella piaga, anzi, a dir meglio, nel guidalesco. 5.
e vani? alberti, ii-22: che dir? ch'i'fuggo ov'io stesso
): pensate a lo proverbio che dir sòie: / a bon servente guiderdon non
francese, e che in italiano vuol dir guidoni o mendichi. lippi, 1-65:
essecutori e di notai, / che vuol dir di guidoni e di furfanti, /
pover dimoro, / in guisa che di dir mi vien dot- tanza. intelligenza,
parole che, se il respirare vuol dir pigliar aria pe'suoi canali fatti come
: ma quando il caro / prete a dir poi venne / che avrebbe prese ancor
l'amicizia nostra / cominciò si può dir col guscio in capo. b. davanzali
sacchetti, 319: se 'l saggio nostro dir ben penso e gusto, / io
. marino, 346: non saprei dir... /... per
farmi meglio la corte si mise a dir male di mio marito, il suo grande
francesco da barberino, i-224: puossi dir che qui claude / septe maniere d'
, 577: sono stati liberati, per dir così, 1 stampatori dell'indulto.
in oltre 'iaspis figolorum 'come a dir giaspide di terra cotta. vallisneri, 1-760
lattato ri a, sf. dir. ant. azione legale intentata per
si credeva incorso. 2. dir. stor. giudizio di iattazione (o
greca d'origine, non si vuol dir altro senonché una forma, specie, immagine
commedia deve esser scritta con la idea del dir tenue ed umile, conveniente alla qualità
, e la tragedia con la idea del dir magnifico e grave. groto, 1-17
primitivo e infantile. 6. dir. constatazione dei caratteri che legalmente contraddistinguono
/ ché più degna ermonia / a dir di lei vorrebbe altro idioma. masuccio,
intendere cotali propietà, e se è lecito dir così, idiotismi della lingua nostra.
render più decente, o, per dir meglio, detestabile l'idolatrica cerimonia.
allegri, 153: avendo udito dir che chi risciacqua / solamente il
il giovane andrea / fu si può dir pur ieri strangolato, / e tutto il
... e anche, per dir tutto, vagamente iettatorii. tornasi di
ignocca. berni, 231 altro non vuol dir tarocco che ignocco, sciocco, balocco
75: non si vergognano... dir che noi altri toscani siamo della nostra
ma a noi meno assai costa / dir mezze ignude. papi, 4 * 135
, dovendosi sempre e senz'alcuna eccezione dir 'lo '. caro, 12-i-264:
dante, inf., 7-126: che dir noi posson con parola integra. idem
di nembi, calasse giù di volo a dir basta. buzzi, 1-59: francia
gioconda ilarità, talmente che quella casa certo dir si poteva il proprio albergo della allegria
4 crepide '. o pianelle, che dir vogliamo, e con essi altresì,
al piacevole, e di tragedia, per dir così, fatta comedia. tommaseo [
. ridurre un'iliade in un guscio: dir molto in poche parole. segneri
lodato e buono. 2. dir. contrario a una norma imperativa di
son poeta e son cristiano: / amo dir sol quel ch'è lecito. /
da incontinenza. 5. sm. dir. atto contrario a una norma imperativa
valore illativo. illiquidità, sf. dir. condizione di un debito o
illiquidite. illìquido, agg. dir. che non è determinato nel suo
di scrivere a quanti conosciamo, e dir loro di rannodarsi intorno al partito nazionale
, i-115: nell'èra, per dir così, illusiva, il poeta interpretava il
1... i però chi dir ne vuol fatica frusta / se non per
alfieri, 1-1131: non arrossisco già nel dir gli errori / c'ho per amor
. pallavicino, 8-159: s'io vorrò dir che si fece giorno, potrò dichiararlo
assol. berni, 144: lasciate dir a me, che non imbarco. vasari
2-3-15: la mia padrona si può dir mezza innamorata del padron tuo, ed a
del re; né si conforta / per dir ch'imbasciator pena non porta. guicciardini
: ognun che ha un mestiero, può dir d'avere due arti, da
/ e, s'io v'ho a dir il vero, ho già imbastitolo.
sì mostruoso, ch'appo di lui dir si possano volti amabili... i
che s'imbertonano negli amori, non vo dir come nel vino, perché ne ho
è loro naturale. / sto per dir, che in far parlare / tante bestie
portato. l. bellini, ii-139: dir vorrà un elefante incattivito, / inviperito
ira: / onde non vi so dir come s'imbestia. 5.
voler voi essere quegli che, per dir così, le imbocchiate, le imbeveriate
.. fusse mosso, per non dir forzato, da ragioni più efficaci. zuccólo
): s'el te deletta saver dir per rima / ballatene, canzone o ver
quell'apparenza però, quella; per dir così, imbiancatura esteriore, non durò
che quel passo nella scrittura non deve dir così, e che interpreti e traduttori gli
voler un marito a questo modo, come dir d'imbolio, potendone aver un come
papa giovanni, / traggasi innanzi a dir ciò ch'e'ne 'mborsa. 5
s'imbosca / non so ch'io deggia dir femina o fera. d. battoli
buonarroti il giovane, 9-707: si suol dir che chi litiga s'imbosca / in
, ch'io son, ti so dir, da imbottare. -imbottare agresto
cose, ch'io non so se dir mel debbia? / pur lo dirò:
o più doppi e trapuntate, molto bene dir si potrebbero imbottite. tozzi, ii-462
tasso, 12-451: se però poema dir si potesse l'imbrattar istoria pia con
d'ambra, no: -che vuol ei dir di questo sposalizio? / che ne
egli ebbe per cortes, furono per dir così un'imbrigliatura la più propria per render
allegri, 127: ha, vo'dir io, l'ingegno nostro qualche volta
una certa facultà naturale, per non la dir grazia particolare, dell'imbroccarlo [il
era il primo a ridere, a dir di sì, a dir di no,
ridere, a dir di sì, a dir di no, e perfino anche a
/ la gola invereconda - e il dir mi imbroglia. moravia, xi-378:
, quando / due versi non so dir premeditati. -imbarazzato da difficoltà economiche
frugoni, 1-6- 221: voler dir, non saper dire / è un travaglio
. idem, 2-347: non vuol dir altro imbudellar la carne, che mettere
imbuto '(o 'tuba 'che dir si voglia), ma un bel
. cecchi, 8-96: di tirinto posso dir poco. ma promettevano assai le prime
dell'arte umana, non vuol dir copiare, ma creare a mossa
ladroneccio usare, et usandolo non possiamo dir che * imitiamo ', ma che
anguillara, n-233: né però col dir lor posson ritrarla / da quel che
dire il ver del non vero, vuol dir sembianza o similitudine: però chi imita
. galileo, 3-1-399: vorrai tu dir d'immaginarti cose maggiori di quelle che
, 31-137: s'io avessi in dir tanta divizia / quanta ad immaginar,
3 uguale a 1. 6. dir. disus. fondato sulla presunzione (un
e le figure, / si posson dir le belle rimembranze, / che imaginate
figlio si chiama. 13. dir. diritto all'immagine: diritto, spettante
in terra, nullavalse, / e dir poteva ogni or: « m'immarmo
: onde si 'mma- scherano, per dir così, e si travestono da nome proprio
pronti a liquefarsi. 3. dir. econ. beni immateriali: quelli consistenti
da immediato. immediatità, sf. dir. stor. rapporto di dipendenza diretta
aristotele). immediazióne, sf. dir. stor. rapporto di dipendenza immediata
gran spazio immemorabile. 3. dir. raro. di rapporto giuridico la cui
quel candido petto, / largo di dir fiume quelle rosate labra. caro, 16-54
sambuchi in fiore. 5. dir. immettere qualcuno nel possesso di un
come lei disse. 3. dir. introduzione dall'esterno (connotante l'
immittire * immettere immissìvo, agg. dir. ant. che autorizza a entrare
incredibile fluire delle cose. 3. dir. disus. immissione; forma tacita di
fi'ad immobile grandezza. 4. dir. bene immobile (anche semplicemente immobile
: [il castelvetro] ha tolto a dir male di me e de le mie
», / disse, per non dir cose men che oneste; / « mescolate
, / v'aggiunse, per non dir donne immodeste. -che rivela improntitudine e
... / ei si suol dir ch'e'non si può avere /
/ io ti voglio immortalare. / lascia dir, lascia pur ridere / io ti
, / chi mai nel mondo si può dir perfetto? parini, xii-27: te
dell'aria nitrosa. 2. dir. che gode di immunità (una persona
. immunità, sf. stor. dir. esenzione (a favore di singole
una disposizione divina. 2. dir. cost. e internaz. ciascuno dei
). immunitàrio, agg. dir. stor. che si riferisce all'
, ii-2-157: abbi pazienza: faccio per dir qualche cosa, e sfogare la tristezza
venditore in una guancia, e imparò a dir male degli 'omicroni'. marino,
v.). si può dir tale, in tempo di guerra, è
9-81: scriveva * spendibili ', per dir parole che hanno sempre corso sulla bocca
un rinnovellarsi, un rifarsi, o per dir meglio, un ritornare, ma con
dottrina egli venne artifìziosamente impastando, a dir così, ne'suoi versi, che ne
figura del re ritratto, non ne posso dir nulla non avendo ancor veduto l'originale
, xiii-594: io vivo, posso dir, di cioccolata, / e voi n'
. goldoni, xii-135: per vero dir, quest'opere, / che al
quelle leggi che impastoiano, per così dir, la città e al vostro bene contrastano
fatto gran applauso, impazientando, per dir così, l'impressione. =
volta avea questi vizi, ma vi so dir io che questo inferno doma tutte le
6-402: bella affé; ti so dir che questa volta / ei n'ha tal
. pino, 2-18: deh, non dir più, di grazia, pastore,
. che impedisce, ostacola. - dir. canon. impedimento impediente: v
non si allontanino. 3. dir. canon. per lo più al plur
vi state ad impegnar. -che tu dir? - io non parlai.
de sanctis, ii-15-218: ha voluto almeno dir questo: -responsabilità morale. che
della lingua toscana, non si può dir cosa che non sia stata detta e
ci ha servito di guida e per dir così di bussola, in una impegnosa
il cielo] così impropriamente si può dir infrangibile, impenetrabile, denso.
a taluno / non sempre è dato dir: 4 batti ed ascolta'; /
imperatorio e pontificio. 5. dir. ant. imperativo. pasqualigo,
moneta divisionaria). 16. dir. ant. che non costituisce una dimostrazione
mio più prezzo. 4. dir. difetto di preparazione o inettitudine che
ii-23-58: or perché ih te ogni mio dir s'imperli, / qui t'ammaestro
sì dolce e piacevol imperio può quasi dir come temistocle fuggitosi in persia: s'
e altrettali cose. 9. dir. ant. nel linguaggio giuridico medievale
guarini, 2-27: avete detto ciò che dir si poteva affine di persuadermi, ma
religioso... non potè mai dir un pater noster intero, senza lasciar dio
tr. (impetisco, impetisci). dir. ci tare in giudizio
anzi gridai subito al fratello di non dir niente; tanto più che in quel primo
: queste regole del bene, o per dir meglio, del queto vivere, alquanto
o bastardo d'apollo sacerdoto, / dir voglio impiastratogli visigoto / lambiccato di metrica
rosso. parini, 478: a dir quasi m'impaccio / come, o gentil
cati quasi tutti, o, per dir meglio, impiastriccicati di bianco e
-arzigogolare. leopardi, v-1118: vuol dir quello ch'io ho espresso nella versione
questi due mesi occupatissimo, o per dir meglio disturbatissimo negli impicci di trovar
lemene, ii-139: senti (volli dir dea) senti quant'osa / dir
dir dea) senti quant'osa / dir con strane d'amor forme leggiadre / l'
storia impietrita. impiétta, sf. dir. stor. particolare tipo di contratto
valore illativo. impignoràbile, agg. dir. che non può essere sottoposto a
.). impignorabilità, sf. dir. condizione di un bene che non
vendicarmi. fallamonica, 55: a dir di loro alcun desio v'impinge.
fulgore ed orgoglio. 4. dir. disus. istruzione (di un processo
con ogni arte. 7. dir. disus. istruire (un processo)
mi chiama / profana voce che in mal dir s'impingua. gosellino, 288:
da pizzo, che tanto vale quanto dir becco, onde dicono impizzare per imbeccare
'. implicita, sf. dir. stor. impietta. boccardo
implicare. implitta, sf. dir. stor. impietta. =
. mi spiace, o signori, dovervi dir chi l'ottenne. = lat.
sfida e di implorazione. 2. dir. ant. istanza, richiesta.
, i-436: questi [platone] suol dir che l'uomo sia animai impiumo.
/ ma quei, quasi il mio dir lor poco importi: / « no'abbiam
serafino aquilano, 291: se 'l mio dir ti par troppo importuno / errar non
questi / sforzi dell'arte tua, per dir vero, / farli potevi anche un
tuoi via più felici. / i'volea dir -quest'è impossibil cosa - / quand'
trasse in dietro. 7. dir. reato impossibile: quello che, per
dell'autore. 6. dir. impossibilità sopravvenuta della prestazione: quando
volgar., 1-29: incominciò a dir villania, e chiamarlo ipocrito e impostore
lo studio del petrarca, che a dir vero m'è stato sempre carissimo, mi
che, vedute dal cardinal rospigliosi, dir non si può quanto ne restasse contento
, sogliono dire: « io non so dir tante cose, ma io vorrei che
novo lenguaio, / che non sa dir si no: « amore ». ristoro
. 4. econ. e dir. attività svolta da un operatore economico
: scritturò ancora (mi si lasci dir così, perché proprio mi dà l'idea
usanza d'affittare le regalie, o per dir meglio la pace, la sicurezza e
e deriv. imprescrittibile, agg. dir. non soggetto a prescrizione (un
.). imprescrittibilità, sf. dir. condizione di ciò che non è
da'più teneri anni comincia a sentire dir bene o male di una cosa,
imprimatur, sm. invar. dir. can. permesso concesso dall'autorità
impiobava. improcedìbile, agg. dir. che non può dare =
. tativi. i secondi si posson dir con questa parola, poco,
riprendere o biasimare finiscono improcedibilità, sf. dir. l'essere improcediin 'accio,
presenti improponibile. 2. dir. che non può essere esperito in un
). improponibilità, sf. dir. nel processo civile, l'
vano, un po'imprudentemente a dir vero, due appelli al popolo e
ne solleciti. 4. dir. una delle possibili forme in cui può
tentanti. 2. sm. dir. chi promuove un'impugnazione. impugnanza
non è resistenza. 2. dir. esercitare un'impugnazione (come rimedio
combattere '. impugnativa, sf. dir. raro. istanza d'impugnazione.
impugnative e purgative. 2. dir. che si riferisce all'impugnazione; che
da me proposte. 2. dir. ciascuno dei vari rimedi giuridici (appello
-sì, ma... -che vuol dir questo tuo impuntare? fagiuoli, 1-2-149
che, impuntato, non sapendo se dovesse dir sì o no, proruppe:
con altri corpi ed impurato (per dir così) d'altre qualità.
oso / le cose sacre, in dir aperto e mero, / scoprir altrui,
altri corpi, ed impurato (per dir così) d'altre qualità. galileo,
, tutte sacre. 3. dir. pen. che possiede sufficienti capacità
il terreno per sé. 3. dir. disus. incluso nella quota che spetta
sm. (femm. -a). dir. persona contro la quale viene promossa
imputato ». imputazióne, sf. dir. pen. l'accusare, l'incolpare
/ che dirà il mondo quando vuol dir ladro? tommaseo [s. v.
consonante, né nel masculino né nel feminino dir non si debbia nel singular né nel
a * gli ': onde era necessario dir 'ne gli amori, ne gli
dì fa era in reggio, che vuol dir in paese sottoposto alla contumacia di 40
, ma furia e un demonio, per dir così, in carne. alamanno rinuccini
inf., 2-57: cominciommi a dir soave e piana, / con angelica voce
, di frutti diacciati, o per dir meglio di diacci in forma di frutte e
dante, inf., 23-93: dir chi tu sei non avere in dispregio.
hanno il piacere o il gaudio, che dir vogliamo, per naturai fine delle loro
g. del papa, 3-131: il dir ciò sembra molto irragionevole, in riguardo
inabilitare. inabilitando, sm. dir. persona nei cui confronti si sta
inabilitassero alla difesa. 2. dir. porre una persona nella situazione giuridica
. inabilitativi), agg. dir. ant. che ha la facoltà
passare in città. 2. dir. posto nella situazione giuridica di inabilitazione
inabilitati. inabilitazióne, sf. dir. situazione giuridica in cui viene a
, ma il loro complesso o per dir meglio la virtù operativa di quelli costituisce
). inabrogàbile, agg. dir. che non può essere abrogato.
/ che al santo inaccessibile / potesse dir: perdona? carducci, iii-4-39: o
agghiacciato e duro che l'inacciarisce, per dir così, onde, o niente se
. nell'invecchiare s'era, a dir così, inacidito. faldella, iii-116:
inadempiènte, agg. e sm. dir. che non adempie o è in
). inadempiènza, sf. dir. inadempimento. b. croce
da inadempiente. inadempiménto, sm. dir. mancato adempimento, totale o parziale
inadulte e il teschio venerando / sembran dir che donzella / eri trilustre, allor
. pino, 2-18: deh, non dir più di grazia, pastore, che
illativo. inalienàbile, agg. dir. dotato di inalienabilità (un bene
xvi). inalienabilità, sf. dir. posizione o qualità giuridica propria di
ve'fabricator di vocaboli nuovi! so dir che sì! bel figuro! dàlli dàlli
.., credo che si riduchino a dir queste cose, per il desiderio grande
de l'èrebo / feroce, prendo a dir, che fai con me? /
inammissibile del tutto. 2. dir. nel processo: che non può dar
non ne diremo altro. 2. dir. nel processo: l'essere inammissibile
immutabile, inamovibile. 2. dir. che gode della garanzia dell'inamo-
). inamovibilità, si. dir. garanzia di cui godono alcune categorie
). inappellàbile, agg. dir. che non può essere oggetto di
). inappellabilità, sf. dir. l'essere inappella bile
. caro, 5-283: a cotal dir tutti insorgendo, a gara / steser
chiamate persuasioni senza arte e (per dir così) inartificiose o non artificiose.
or fa'ch'io innaspri / sì il dir, che vero e libero si chiami.
206-30: s'i''l dissi, il dir s'innaspri, che s'udia /
terra, nulla valse, / e dir poteva ogni or: « m'immarmo e
il lavoro. 2. dir. inattività delle parti: causa di estinzione
, 1-2-17: ella è cosa a vero dir vergognosa, che tanti comodi e ricchi
sarà [il cortegiano] inavvertito in dir talor parole che offendano in loco di
grandi verità dapprima incognite, o a dir meglio nel caso nostro inavvertite dal pubblico
della parte affetta. 3. dir. mancato esercizio di un diritto.
io spicciarmi dalle sue incac- cabaldolature e dir di no. = denom. da
sapere io spicciarmi dalle sue incaccabaldolature e dir di no. = deriv. da
cantatore, / ch'io li potessi dir l'animo mio, / a chi m'
, e tutto fornirono, per così dir, d'infrascare o d'incaliginare con
linguaccia, tu se'tanto incallita nel dir male, che ne manco i vermi
. veniero, 8: ben si può dir in voi, dolce mia speme,
in peggio, e il male, come dir si suole, s'incancheriva. siri
. girolamo leopardi, 2-95: a dir tutte le novelle, / troppo lunghi
come un sogno, o, per dir meglio, un incanto. f. f
incantare1. incanto2, sm. dir. modo di vendere un bene,
5. agg. e sm. dir. che si trova in una situazione
del luogo. 3. dir. ciascuno dei vari tipi di qualità o
: ma giuro al ciel che se a dir mal m'incapo, / non tacerò
a incaparrarlo, / or si potrebbe dir: la vacca è nostra. parabosco
.). incapiènte, agg. dir. che non è in grado di
). incapiènza, sf. dir. l'essere incapiente (una
madre umana / poteva unire in croce a dir gesù / le mani con i diti
faccia / liberamente ciò che 'l tuo dir priega, / spirito incarcerato, ancor ti
son., 142-8: ben faresti nel dir esser più parco / quando tua lingua
reale dell'uomo. 3. dir. canon. ascrivere stabilmente un ecclesiastico
in qualche frase. 3. dir. canon. ascritto, mediante l'incardina-
causa). incardinazióne, sf. dir. canon. procedura attraverso la quale
a noialtri italiani. 2. dir. negli impieghi pubblici, impiegato assunto
foglio di carta bollata. 2. dir. amm. impiego conferito, per particolari
stesso variamente configura, e per così dir colorisce ed incarna. mazzini, 55-311
monte, xxxv-1-465: eo vi vo'dir, perché ben non si scorge,
balia, / ch'io vi sapesse dir come 'ncamato / del vostr'amor son
dirò? spirto avrò tanto? / quel dir, lasso! che donna / dovrà
laude e gloria de la incatenabil non vo'dir di siena. = agg.
valzer. incatastare1, tr. dir. ant. registrare a ca
san provincie dome, / non so che dir se incatenate 0 sciolte. balbo,
l. bellini, ii-139: che vorrà dir bisbarro in tal sentenza? / dir
dir bisbarro in tal sentenza? / dir vorrà un elefante incattivito, / inviperito,
fulgor la irradiano. 6. dir. pen. incauto acquisto: reato contravvenzionale
.). incedìbile, agg. dir. che non può essere oggetto di
.). incedibilità, sf. dir. l'essere incedibile; qualità giuridica
sannazaro, 12-213: onde con questo mio dir non incelebre, / s'io vivo
e d'ondeggianti vampe / sembra potersi dir il sole un mare, / e ben
5-221: alto là: ch'ai suo dir qui pongo intoppo; / ché biasmandosi
un cruccio rabbioso. 2. dir. che non ha precedenti penali (condanne
bracciolini, 1-4-43: vulcano a questo dir le ciglia in subito,
bandello, ii-874: ma chi volesse dir... /... su
bacchetta, / se regnar si può dir questa ventosa / mia monarchia di così magra
'nchiavi- stellato. che diavolo / vorrà dir questo? inchièdere (ant. dial
delle cause; indagine. 2. dir. pubbl. investigazione promossa o eseguita
i-257: se non gli avessero insegnato a dir messa, e a leggere e scrivere
la penna mi cade, e 'l dir s'inchioda. 12. figur
alcuni libri, quali non hanno ardito dir una così grand'assurdità come baronio,
paglia, ed in quel si può dir fiaccato il collo. idem, 1-16:
anche invertire. 2. dir. comunione incidentale: situazione (per
, iii-25-113: accenni incidentali non vogliono dir nulla in questi casi, dove si
di una dottrina. 4. dir. proc. che attiene a un incidente
alcalici acri e incidenti. 7. dir. dolo incidente: in un negozio,
nei più minuti incidenti. 4. dir. proc. ogni questione (di natura
/ io ti voglio immortalare. / lascia dir, lascia pur ridere / io ti
rubiconde stille: / né so ben dir se da la incisa scorza / di qualche
in proposizioni principali. 2. dir. nella tecnica legislativa, ciascuno dei
sui nostri limiti. 2. dir. pen. termine usato per designare vari
desto, / non è facile a dir come s'incite / prestamente ver lui
. non sanno dire quattro parole senza dir male delle donne. foscolo, v-61
quel diserto s'incivilirà. 4. dir. disus. citare qualcuno di fronte al
e reputa giustizia l'inclemenze, / con dir: l'ingrato mi tradì; vo'
inclinar le spalle gobbe, / e dir: « signor, fammi costante e forte
avea al mento, / e ciò vuol dir che alla vecchiezza inclino. tecchi,
tutti i vizi, che sarebbe stato dir troppo, ma una inclinazione ai vizi di
voler uscir solo anche io, e senza dir nulla al cameriere, né a chi
del carretto, 1-141: se alcun voi dir che questo almo paese / di ferro
con tanta cautela, che niuno possa dir altro se non che vive molto incolpata-
giusta indignazione divina. 3. dir. ant. incolpata tutela: legittima difesa
246: poi ch'alia patria il mio dir pare incolto, /... /
embrione). 5. sm. dir. nel gergo processuale (specie del
, 7-145: gli diedi incombenza di sapermi dir oggi se si potrebbe aver..
maestro rinuccino, xvii-631-6: lo vostro dir novello si travalglia / di quel ch'usaste
per venir poi più parti- cularmente a dir che cosa ella fusse, essendosi incominciato
xvii-189-25: però son pauroso / in dir vostro bellore, / che non so da
ciel supina, / enco- mincionno a dir così cantando. amabile di continentia,
.). incommerciàbile, agg. dir. raro. che non può (
marino, xiii-152: chi può dir poi gl'incommodi, che serra / de
viniziani rimaneva incompatibile. 2. dir. caratterizzato da incompatibilità (per lo
lotta politica. 3. dir. inconciliabilità, stabilita dalla legge (
persona o uno stretto incompetènte, agg. dir. che manca o difettacongiunto). —
viene esaminato il testimonio in quanto il dir il vero può ripugnare o ad un
incompetente. incompetènza, sf. dir. mancanza, difetto di competenza (
: aveva preso incomprensibilmente il vezzo di dir cose di cattivo gusto.
forza viva, propria e, per dir così, incomunicabile, ci sia sempre
una inconsumabile felicità. 3. dir. che è suscettibile di un godimento
della gola, / che, quando senti dir prosciutti o cacio, / incontanente si
evidenza indiscutibile. 2. dir. comm. principio d'incontestabilità: regola
incontra qualche tua commedia, / non dir, per questo, ella sia buona mai
privo / dell'alma, può ben dir che non è vivo, / né fa
vestirsi de'panni altrui, o per dir meglio vestire de'panni suoi l'altrui
e l'altra allora / sì per lo dir de'due incoraggiava, / ch'appena
, purg., 11-118: tuo vero dir m'incora / bona umiltà, e
/ che nel silenzio ascondo / il dir, come tra fiondi il corpo infrondo
di borraccina. intangìbile, agg. dir. non fungibile (con riferimento a
. infungibel. intangibilità, sf. dir. l'essere infungibile; natura,
rappresentazione di stella, xxxiv-631: che vuol dir questo vostro infuriare / e darmi e'
i-19: s'io m'infurio / a dir le tue malizie, giù nel mondo
mali, / non sta a me il dir, né l'ascoltare a voi.
novità ed ingagliardìa, che non voglio dir debolezza, di questa nostra repubblica,
sotto gli occhi, o, per dir meglio, sotto il naso, io
tavola a i dì nostri / vorrian dir de i paternostri; / dio sa
le cose più per pruova che per dir d'altri. landino, in: uomini
ma poni a quel ch'or ti vo'dir lo 'ngegno, / sì che
è innamorato, / ch'e'può dir che la madre il maladisse / gran
. papini, iv-616: arriveremo a dir qualche verità profittevole, anche sull'ingenerazione
la libertà del dire, facendo professione di dir la verità, senza guardare in viso
pezzetti di materie ingessate, o per dir meglio, di materie ossee.
oh! errai, / ché volli dir filetto all'inghilese) / paga una multa
da ingiungere. ingiuntivo, agg. dir. che è proprio dell'ingiunzione;
dalla spada. ingiunzionale, agg. dir. neol. che attiene al procedimento
di non allontanarsi. 2. dir. ordine di adempiere a una presunta
fede: / non sia chi pecchi in dir -chi 'l saprà mai? - /
rime, quasi che esse non sappian dir le loro ragioni, ed abbian bisogno
letti. caro, 5-264: il dir mal d'altri è cosa ingiuriosa. tasso
: troviamo la parola « doghi » per dir « cani mastini »;
(247): « cosa vuol dir questo? » esclamò renzo ingoiando un boccone
ch'io la ingozzo, / o per dir più, la mastico e la ingollo
iv-144): gli unghioni aguzzi, vuol dir l'ingordezza, / la lor voracità
: / le ciglia tese, vuol dir l'alterezza. 3. desiderio
libidinoso. petrarca, 240-14: devete dir pietosa e senza sdegno: / che
(ingorgóglio). letter. gora dir: viva l'amore. moniglia, lvii-139
tal grazia ch'io m'ingrandisca in dir prima de la vostra donna. -de
1-34 (i-408): meravigliosamente si diletta dir mal di ciascuno e par ch'ingrassi
suo sguardo non lo ingravidi, per dir così, e non lo faccia partorire.
spagna, 10-11: un altro ferì sanza dir motto / con tanta forza e con
). brusoni, 8-12: voluto dir d'avvantaggio, se le ingroppò la
sangue. 5. stor. dir. ingrandire mediante l'esercizio del diritto
farinacci. 5. stor. dir. ampliato mediante l'esercizio del diritto
2. sm. stor. dir. autorità amministrativa (e, in
assottigliarsi. 2. stor. dir. istituto medievale di diritto fondiario,
ave- rebbe ingurgitate e bevute, per dir così, di quelle del tevere.