73-82: i'prenderei baldanza / di dir parole in quel punto sì nove, /
di aver sempre tratto la rima a dir quel ch'ei volesse meglio.
vedendo che egli barcheggiava e non voleva dir né bene, né male, l'interrogò
campo è la tavola da bere, volsi dir da mangiare; le forterezze, gli
sembra un barlotto, / comincia a dir che tutti le parieno / cavalier da bagasce
machiavelli, 871: io gli volevo dir le mie ragioni; / lei mi
furbo, da baro, / cioè a dir quel morire impiccato. giusti, 2-51
francese e tedesco (o rococò che dir si voglia) non è altro che barocco
benché baseo, / poneasi, e dir parea: io re ti creo.
vi-149: se questi due si univano, dir francamente ardisco, / che da sì
tavoliere, / dove, per vie di dir, metteva su un fante / quanti
bassi, / temendo no 'l mio dir li fusse grave, / infino al fiume
basso, / secondo l'affezion ch'a dir ci sprona. idem, purg.,
. ariosto, 20-91: se udite dir che d'ardimento priva / la vii plebe
da capo a piè, si volse a dir buon dì alla compagnia. bruno,
è virtù, quivi è difetto: / dir vero, oprar non torto, amar
goldoni, iv-315: che cosa vuol dir del basso rango? -vuol dire che
nell'uomo che avevan sempre riguardato, per dir così, di basso in alto,
la morte mia, o per dir meglio col capestro al collo, diceva intra
ingegno, né leggeste giamai o udiste dir cosa che non la vi ricordiate.
cosa inusitata, né nuova, ché a dir il vero il regno non capisce dui
, i-3-9: con tal tempesta, che dir noi porria, / lor capitana feciono
una colonna rostrata. 2. dir. serie di interrogazioni presentate per scritto
, xxvi-2-262: i'n'ho cose da dir tante, e sì scure, /
che pareva proprio che sempre fosse stata a dir paternostri ed avemarie. aretino, 8-229
capo ne la rete / ch'io soglio dir che 'l diavol tende a questi
poi che io... non volli dir mal de le donne senza altrimenti agli
, xxv-i- 119: che voi dir quel menar di capo e quel maravigliarsi
gonfalonieri, / o ch'io gli debba dir caporioni / de'sestier della terra.
anima di dentro. 12. dir. canon. diritto di cappa: prestazione
solo per ambizione d'esser celebrata e che dir si possa lei di vertù dilettarsi,
e di colonne, una fabbrica, per dir così, traforata:...
somministra la parola, è permesso il dir qualche cosa, vi avverto che la parola
villano. caro, 12-i-170: voglio dir per questo che seben cotesti cappellacci ritornano,
de'medici, 186: sentistu mai dir d'una cappellina, / che s'avea
, 1-1-2: non si puoi sempre dir così, perché alle volte i padri e
ghirlanda, secondo il loro volgare, a dir venisse, per ciò che piccolo era
succiole scipito; / m'ha, come dir, ripien di panbollito, / (
lippi, 2-38: capperi! può ben dir d'aver ventura / quello, a
queste sozze / capre (ebbi a dir camozze) / zingane, in barba
della prigione, / perché e'potessi dir la sua ragione. poliziano, 127:
ultimo della dilicatezza o, per me'dir, dell'orgoglio,... e
limoni e smisurati cedri, / non saprei dir... /... per
captatòrio (cattatòrio), agg. dir. ottenuto mediante captazione (un testamento
'. captazióne, sf. dir. raggiro con cui si cerca di
, a certa dialettica untuosa e per dir così gesuitesca, onde accomoda la lente
ch'io feci di sopra, del non dir che la cometa si figurasse in
ne trovano de'meglio; comeché, a dir vero il caro s'abbia in un
rabelais; e se non temessi di dir male, direi che ne fu esso l'
effetto della conquista; o, per dir meglio, in un'epoca qualunque, giacché
ferro. chiabrera, 487: ascolto / dir parole di fiel ver * gli achimisti
maniglie voi; anzi un carcame volete dir voi, fatto alla foggia della ghirlanda
scheletro. 2. figur. dir male di qualcuno in sua assenza,
carti la carteggia. 2. dir male di una persona assente, sparlare.
, 3-1-176: sicché, non posso dir, se apporti guai / l'abito abbandonar
època, una cardiopatìa, bisogna dir proprio o che il mio cuore fosse
123: la carestia delle parole mi fa dir amore in vece di quell'altro qualunque
la natura dello scrivere mostrò che bisognava dir cose e non parole vuote; si curò
, disse: 'tanto le ho a dir, che 'ncominciar non oso '.
perché dall'imitazione cieca e, per dir così materiale, si sdrucciola facilmente nella
la grazia, adunque, o vogliam dir co'teologi, la carità infusa, è
. « li ho presi per non dir di no ». pascoli, i-233:
gli spirti invola: / chi pò dir com'egli arde, è 'n picciol foco
11: qui si tacque e dir più non poteo, / ché tal la
e tanto avaro che non si potria dir più, il quale... aveva
negligente. berni, 143: vo'dir ch'io credo che la non s'intenda
74-3: i buoni parenti, dica chi dir vuole, / a chi ne può
cicale; / poi si sfogan col dir male / le cicale che vedete. savonarola
la sua polpa o carne, che dir vogliamo, fa certi crespoli, ritirandosi
intero e puro, / com'a dir, darvi la carne senz'osso. panciatichi
un altro, « ogni scalzacane vorrà dir la sua; e a furia di
inghilfredi, v-243-4: del meo voler dir l'ombra co- minzo scura rima /
, che voi sete diventato, come dir carne, e ugna...
lippi, 1-85: non ho che dir (gli rispond'ella) un'acca;
/ angioli né diavoli. / vale a dir, volle che l'uomo / fosse
m. cecchi, 20-23: oimè non dir così della tua mamma, / che
, de'tuoi figliuoli e, per dir così, del tuo sangue e delle tue
quegli anni per me carnevale non voleva dir altro se non giostre, torrone e nasi
grosso, / più fia tenuta cara, dir lo posso, / e più la vorrà
e di caro-alloggi, non si sentiva dir altro che « sgonfia minga, neh
: de'poveri barbieri non si può dir altro poi, se non che ciarlano commune-
signoria ci ha cacciato una carota a dir ch'eravate guasto. berni, 32-25 (
in quei giorni stavano benissimo (o per dir meglio) più bene che mai.
e di te l'ho sentit'io / dir del male senza fine, / e
: ma qui fu il bel nel dir d'una parola / di monsignor a lui
. pascoli, i-28: a dir meglio, il fanciullo che era in loro
germano; / il resto si può dir carta di straccio. menzini, 5-226:
introdotti in una casa. 12. dir. documento che attesta accordi giuridici intercorsi
meraviglie d'essi, non posso ancora dir cosa degna de la vostra carta, perché
lui. ariosto, 37-21: se quanto dir se ne potrebbe, o quanto /
in quegli anni per me carnevale non voleva dir altro se non giostre, torrone e
capo a piè, si volse a dir buon dì alla compagnia, e fussene andato
bellincioni, 1-98: ch'i'vi so dir che tutti e tavolieri / hanno le
procedere. fagiuoli, 3-1-51: voglio dir io che in un casaccio brutto, /
forteguerri, 16-99: e in questo dir vanno ad un casamento / che aveva
su certi rosoni, o vogliam dir cavoli capucci, che mi fanno i
. cecchi, 5-88: che vuol dir che tu non la cavi di codesta casipola
e la meschinità. 2. dir. ricerca del principio giuridico, per
, / io no 'l so dir, da lui fu dispiccato. s.
almeno in parte scarico de le amaritudini dir mi posso, fui in simile e forse
per caso, / io noi so dir; ma tutto se distese. bruno,
uno uomo in caso di morte dir così? aretino, 2-96: egli,
messer morfeo a un tempo solo / fa dir di sì a molti in pian giullari
lo più timidi e respettivi, per non dir ca sosi e irresoluti.
! / però fugga lo meo folle dir corno / suo gran nemico ogn'omo
soggette a cassazione. 2. dir. corte, tribunale di cassazione [o
sm. (plur. -i). dir. avvocato iscritto nell'albo dei patrocinanti
ha porto cagione di pensare e di dir male di lui, come se alcibiade,
il cieco di colori, / a dir facciam così, così si vuole: /
mestiero de'castratori quanto all'antichità si può dir nobile, perché gli eunuchi, i
provvisionare / un castratino almeno: e in dir castrato, / d'un musico pretendo
, co un castron, / prese a dir un madrigai,
con pieretto. 3. dir. condizione casuale: il cui verificarsi
ben consideriamo di volume, o vogliamo dir scartafaccio, catalogo, notomia, libraccio
e manovale fino alla chiamata. cretino vuol dir trascurato da piccolo, denutrito, inselvatichito
, denutrito, inselvatichito. -manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato. 7
o suffusione o glaucoma o cataratta che dir si voglia. baretti, 1-238:
magalotti [tommaseo]: avrei avuto a dir cato, tale essendo il nome del
: questioni di giurisdizione si possono anche dir quelle le quali sogliono disputarsi tra più chiese
sm. (plur. -ci). dir. eccles. tri buto
cattivi, /... i'so dir ch'e'dare'noia / all'ombra
mandar messaggiere / al papa, a dir le cattive novelle. lorenzo de'medici
così fatta persona / non si porìa dir nessona. lettera senese, v-203-159:
all'ultima verità ricercata, vuol ben dir cattivo che alcun piccolo lume non ne dimostri
/ ma s'intricò, non so dir come, in modo / che, noi
dal calvinismo al puttanesmo, per non dir peggio; che tieni una mala femina,
pure della natura divina. 8. dir. giusta causa: grave mancanza commessa
: v. cognizione. 7. dir. can. causa di beatificazione o di
àiti a ri 2. dir. causalità materiale o mezzo di causalità:
motto di un causidico che, volendo dir questa onta all'avversario: « taci
la scusa anticipata. 4. dir. stor. nel diritto romano, ammaestramento
garantire; prudenziale. 2. dir. misura cautelare: intesa a conservare
procedimento legale relativo. 3. dir. stor. giurisprudenza cautelare: nella
da cauto. cauzionale, agg. dir. che riguarda la cauzione. -deposito
fa cauzione. cauzióne, sf. dir. garanzia (per lo più in
dirimpetto all'altro, al confluente, per dir così, delle due viottole; un
in uso nella lingua italiana, o per dir meglio nel dialetto nobile della toscana.
.. ben poria senza suspetto d'adulazion dir che in tutta la italia forse con
. pascoli, i-28: a dir meglio, il fanciullo che era in loro
nolo. firenzuola, 153: senza dir altro, dato di sproni al cavallo,
cavallo a cavallo, / sol per poterlo dir, gustarne un gotto. g.
. cecchi, 7-4-3: io lo senti'dir così passando / a cavallo a cavallo
era la vi- vuola, o vogliamo dir lira, assai più conveniente, come
baldovini, xxx-n-34: e'non iscorre dir, ch'isso bugiardo, / e che
-cavar fuori il limbello: incominciar a dir male di qualcuno.
fuoco alla lombarda è cominciare a dir male d'uno o scrivere contro di lui
, 41-98: mondan diletto non vuol dir cavelle, / che 'l mondo mostra il
peco voi venire. 2. dir. ant. scegliere e formulare i negozi
, 140: una, non so ben dir se fatta sia / o per natura
cavernosa, / dove talvolta all'altrui dir risponde. tasso, 6-iv-2-73: chiusi allor
buonarroti il giovane, 9-204: ma per dir de'mantelli, / cavezze assai di
si disdica agli uomini e alle donne dir tutto di foro, e caviglia,
hanno su certi rosoni, o vogliam dir cavoli capucci, che mi fanno i
fagioli, 3-1-358: e lo poteva dir con verità, / perché egli ebbe
lusinghe ed accrescimento de lo stato tanto dir e fare, che per mezzo di quello
5. agg. e sm. dir. chi fa una cessione. de
l'arena, o cede, / parea dir, mormorando, in suon canoro:
impronta. toscana ho detto e doveva dir fiorentina. perocché arezzo pistoia lucca tacciono
cedobònis (cedo bonis), sm. dir. ant. cessione ai creditori di
che al tal sacerdote è inibito di dir messa. = dimin. di cedola
arte o della natura o, per dir meglio, della fortuna. = comp
limoni e smisurati cedri, / non saprei dir... /...
provenzale, che pur mo, si po dir, era celebrata da nobili scrittori,
cena? de le ceneri. che vuol dir cena de le ceneri? garzoni,
purg., 27-139: non aspettar mio dir più né mio cenno: / libero
purg., 22-27: ogni tuo dir d'amor m'è caro cenno. andrea
, vii-1132: -e non mi volete dir niente? -vi parlerò questa sera. -datemi
perché le sento molto e le so dir poco e perché al buono intenditore poche
il medesimo tribo descritta, e per dir così censuata o, al puro modo nostro
, i-238: poco m'importò, a dir vero, di codeste venali censure,
per morirvi quasi centenario. 2. dir. ant. prescrizione centenaria (anche
forma al sesto della volta; voglio dir alle speculazioni, che sopra esse si serrano
, posero in vece di irridere o di dir villanie. leopardi, i-55: la
valore, che l'ho legate, per dir così, in un centone; le
: costantino lascari... usò di dir... che non conosceva
aretino, iii-245: or pensisi, se dir si può divino / colui, che
gregorio, giorno fittizio, e, per dir così, giorno a cera perduta.
carlo l'accettasse, / io noi so dir; pur gli fe'bona ciera.
cercar sempre i fatti degli altri, ma dir ben di chi lo merita e non
ben di chi lo merita e non dir mal nissuno. bruno, 3-34: abbiamo
cotesti sassi * / cominciò poi a dir « son tre cerchietti / di grado
no certamente. alfieri, i-39: a dir vero io certamente non intendeva nulla di
almeno in parte scarico de le amaritudini dir mi posso, fui in simile e
non so che, / che non so dir s'egli è / o gioia o
così nuovi, così strani, per non dir peggio, che, prima di prestargli
: siccome però nessuno le andava a dir sul viso a renzo, queste cose
cervello a guazzo. e mi vergogno a dir che non ritrovo la casa di madonna
di dio stia in cervello, che so dir gli bisogna, ed attendi a studiare
firenzuola, 683: oh, questo dir ch'i'gli ho dato le chiavi
cadere i capelli sotto le cesoie senza dir nulla, indossava il saio come se
/ ire sonanti. 3. dir. lucro cessante (locuzione generalmente coordinata
del sottosuolo. 2. dir. cessione del credito: negozio giuridico
altra parte vi consenta. 3. dir. intern. cessione territoriale: modo di
tanto baciare e gote e mani / e dir, quando arrivai, cesti e canestri
non so intendere / a quel che serve dir d'avergli debito / con esso
m. franco, 1-25: non dir poi, ceteron, ch'i'do la
/ mi trasse a roma, potea dir chi avuto / pei medici sul capo
aggio eo, / eo non so dir se non: « merzè, per deo
, che lo vollero prete. per dir la verità, non aveva gran fatto pensato
s'ha che fare con dante, a dir vero, 10 l'ho a noia
, non sapendo che, non posso dir nulla. 3. locuz.
profondo / infinito seren? che vuol dir questa / solitudine immensa? ed io
assai ringraziare, / perché, al dir che me fai, chiaro comprendo / che
e bassi, / temendo no 'l mio dir li fosse grave, / infino al
... secondo che ho inteso dir sempre da chi l'avea conosciuto. manzoni
luce o imagine o verità, che dir la vogliamo, che a noi bene
che sì?... volea più dir; ma intanto / conobbe ch'esseguito
né di cui più mi fidi / di dir le mie credenze, / ché troppo
sopra la foglia d'essa, o per dir meglio vi si genera, il tanto
sacchetti, 147-141: deh, non dir più; gli altri se ne stanno cheti
e che asini indiscreti / mel dovreste saper dir voi da reggio, / se già
tutte cose, / non si potria dir certo / d'una sola esser certo,
che quella chiacchiera, / ch'i'feci dir per un conto alla porzia, /
148): la gente si diletta di dir male, e dio sa quante belle
che mai non rifinano di cinguettare e dir cose di baie; onde si dicono ancora
che mai non rifinano di cinguettare e dir cose di baie; onde si dicono
che mai non rifinano di cinguettare e dir cose di baie; onde si dicono ancora
per cammino. 13. dir. chiamata di un terzo in causa:
da anni. 7. sm. dir. chiamato all'eredità, alla successione:
* de chiappa in chiappa 'è quasi dir come andar suxo per un tetto de
da tante commozioni, lasciar, per dir così, chiarire i suoi pensieri. [
da tante commozioni, lasciare, per dir così, chiarificare i suoi pensieri].
.. in lingua furbesca, vuol dir bere (e s'intende positivamente ber vino
que'che non sa nulla / che possi dir di colui cu'vuol male, /
vaghi fiori e d'erbe ornata, dir si po che una nobile e gran pittura
ti fia chiaro / dò che 'l mio dir più dichiarar non potè ». idem
segneri, ii-178: e per dir chiaro, non han temuto di arrecar quel
.. in lingua furbesca, vuol dir bere (e s'intende positivamente ber vino
il motivo principale e comune che determina a dir male del prossimo? e l'effetto
con mio grandissimo stento chiaroscurata (per dir così) la finta immagine della vera felicità
, / ma, come si suol dir, la dia pe'chiassi, / per
dilettanti, e serrate, come noi dir sogliamo, a sette chiavi, ne'loro
allontanarsi dal tema, dall'argomento; dir cose inopportune, fuor di proposito.
facevano carezze, e di loro non posso dir che bene. nievo, 12:
uso commune d'italia, non sentendosi a dir ciccherà se non forse da'soli genovesi
suonare, -dice qualche cosa che non vuol dir nulla, -e il soprastante che è
. pananti, i-76: di me dir questo? chi lo crederebbe? /
s'imbosca / non so s'io deggia dir femina o fera. / alcun non
perché aveva il maledetto vizio di non saper dir di no. pavese, 7-108:
so ben, che or per lungo dir ti noccio, / ma priegoti, lettor
nato sotto un ascendente d'avere a dir sempre roba da chiodi. fagiuoli, 3-2-277
la stella, o chiomata, o per dir meglio, tosata affatto, può essere
, 68: pur quand'io sento dir oltramontano, / vi fo sopra una
, / e chiudersi le orecchie al dir de altrui, / servendo sempre, e
forteguerri, i-i: ma ti vuo'dir ancor un'altra cosa / che a
daccanto, / e non si potre'dir quel ch'egli ha fatto; / e
prima della chiusura di mezzogiorno. dir. chiusura dell'istruzione, del dibattimento,
, 89: tu hai un bel dir, tu, che non ci hai passione
segnata; né va di certo a dir preci, e non a stènder la
'ceffo ', allargata, a dir così, col cambiamento onomatopeico dell'*
qualità di pane o di pasta che dir si voglia, da mangiarsi fuori de'pasti
: abbandonarsi a raccontar frottole, a dir sciocchezze. straparola, 4-4: maestro
l'usanza mia non fu mai di dir male. dicono male gli oziosi, e
dai monti oscuri / le ciaramelle senza dir niente; / hanno destata ne'suoi
giorno stanno a spacciar delle ciarle, e dir male di questo e di quello nelle
: de'poveri barbieri non si può dir altro poi, se non che ciarlano
di que're t'imposi / di dir che ajace m'increscea: bastava. manzoni
drento. anguillara, 4-30: un dir che in dolce suon l'aria percuote,
cica, / zitta allor, senza dir né sì né no. forteguerri, i-352
cicale; / poi si sfogan col dir male / le cicale che vedete. sannazaro
truffare senza truffare, te ne vò dir due, non dette a l'antonia
che durante tal cicaleccio filosofico, a dir così, e tal divozione verso aristotele,
udirete questi cicaloni / d'ogni cosa dir male. aretino, 8-41: non è
in generale, / com'è a dir: « raccomandami a tutti », /
vendono al popolo: cibo, a dir vero, non molto gentile. panzini
, 55: dove è il modo del dir ciceroniano 11 quale illustrava tutto il mondo
il cieco de'colori, / a dir facciam così, così si vole. 7
terra dai mari cinta,... dir si po che una nobile e gran
impossibile star con l'empireo, che vuol dir igneo. marino, i-96:
ravvolte insieme, leggieri e soffici, per dir cori, s'an- davan lumeggiando di
l'età ventura / non abbia a dir che sul principio tronca / giacque un'
i gioghi opposti, che formano, per dir così, l'altra parete della valle
a cincischiarle nell'atteggiamento di chi voglia dir qualcosa e non ardisca. 4
opinione pubblica, sarebbe escluso, per dir così, dalla specie umana. b
cintura che s'annoda, / mi par dir seco: qui vo'stringier sempre.
centura: / ch'e'mi soleva dir com'gran ventura / si conterie morir
o cinturini, o cerchi, che dir vogliamo,... sarebbero usciti
ciò che io ricevetti, ora che libero dir mi posso... alleggiamento prestare
un albero. 2. dir. ciocca durante: contratto che ha per
quale non che ciparisso, ma, se dir conviensi, esso apollo non si
una chiocciola in sé stessa? puossi dir cosa più eguale, più determinata,
a'circuii e su le botteghe a dir male. machiavelli, i-541: cominciorono
disciolto, i'prenderei baldanza / di dir parole in quel punto sì nove, /
bruno, 3-103: questo medesmo può dir colui che tiene il sole essere nel mezzo
con somma provvedenza scacci. 2. dir. circonvenzione d'incapace: delitto consistente
il piano più lungo, si potrebbe dir anche 'greppina'. rigutini-cappuccini, 36:
perché anche noi non s'abbia a dir * sedia lunga ', e s'abbia
della cura richiesto, degli altri a dir miracolo, di sé che non era più
da citare. citatòrio, agg. dir. ant. lettera citatoria (e
citatorius. citazióne, sf. dir. chiamata in giudizio; atto
ii-8-141: basta guardare, a non dir altro, le citazioni e le note dei
/ infino a i vecchi (mi fai dir) decrepiti. gli ingannali, xxv-1-383
asino a due gambe, lascerai di dir * ciuccio 'in luogo di 'ciuco
destro sapeva ciuffare, / sì che dir si potea falcon ciuffagno. =
ch'è sazio, / permette il dir, se può vietargli il fare. baretti
che non vai, mi farai dir, monte cacioli, / non che cotesta
giovinetta], / non fanno altro che dir, che civettacela! -dimin
della nostra rivoluzione. 17. dir. che attiene al diritto civile, ai
rep- peribile mai. 5. dir. secondo le norme del diritto civile.
parer nullo. 2. dir. can. clandestinità del matrimonio:
scarpe d'antilope. 8. dir. scuola classica: elaborò, durante il
francesco da barberino, i-224: puossi dir che qui claude / septe maniere d'
colonnati delle querce. 2. dir. negozio claudicante: particolare figural'endecasillabo è
uno o più arti. 4. dir. negozio claudicante. tommaseo [s
un po'ammorbidendo. 5. dir. proposizione inserita in un atto allo
la scapula o paletta della spalla, che dir vogliamo, con l'osso sterno.
che diffen- dendo il tuo cliente doverai dir sempre al contrario di quello dirà la
pestifera di quel clima, o per dir meglio intemperie di quel paese nuovo a
clima. magalotti, 1-427: per dir del clima, e del terreno più propizio
leggi sociali. 2. dir. mezzo o procedimento di concretizzazione del
usava una carrozza: anzi, a dir più vero, un cadavero di carrozza,
sacro ogni volta, o coccige che dir si voglia, che andava così poco difeso
in seta nera virgolette o code che dir si voglia. 15. acust
i-380: e il velen, si suol dir, sta nella coda. giusti,
conciliante più che risentito. 2. dir. pen. milit. timore, da
bianca. 2. dir. testo legislativo fondamentale, che tommaseo
cavalleresco, codicillo, sm. dir. disposizione testamen codice deontologico
proprio di codicillo. 2. dir. clausola codicillare: nel diritto romano
difesa del principe. 2. dir. formazione di un codice (v.
. io so quanto voi, per non dir meglio di voi, che la libertà
ci volesse molto a pensare e dir quello che tutti sanno, tutti
o amore del vero], non potrò dir cosa nuova, perché tu se'antico
, che obbliga. 2. dir. norme cogenti (o imperative, o
l'italo / non ha comune il dir. tommaseo, ii-116: chi è ch'
.. i e che non si dee dir se coglia coglia, / come il
mente ha impresso. 2. dir. ant. chi è investito del compito
». cognitòrio, agg. dir. che si riferisce al processo civile
loro cognizioni e letture. 5. dir. accertamento delle condizioni e dei presupposti
. cointeressanza), sf. dir. in generale: fenomeno proprio dei rapporti
verso ov'ella va, / e dir ben del maggiore, / e di chi
redi, 16-i-71: tanto è a dir vino che verità... noi
sempre sufficiente ai bisogni. 2. dir. obbligo, da parte del prestatore di
dice il signor giovanni che lo vuol dir per tutto e a tutti, che '1
. chiabrera, 482: chi potrà dir de'collarini bianchi / più che neve di
ver ter ai. 6. dir. conferimento nella massa ereditaria da dividere
colleganza, amicizia. 4. dir. ant. contratto di commenda, diffuso
collegatàrio (conlegatàrio), sm. dir. legatario insieme con altri.
, ii-496: li 3. dir. stor. nella magistratura romana delvescovi
ipo- criti tristi se'venuto, / dir chi tu se'non avere in dispregio.
voi ricordo che non vi mettiate a dir cosa di me che non la possiate sostenere
ingrata patria in dante attizzata a fargli dir troppo veracemente * così nel mio parlar
quantitativo e rilevato statisticamente. 2. dir. atto collettivo: costituito dalla manifestazione
è discordia '. 3. dir. collisione di diritti: situazione in cui
/ di picchiar si degnasse, e dir ch'ascanio / non sarebbe tornato a
jacinto e jola, / che potrà dir: pur lì mi fero il collo.
come chi dicesse opus 3. dir. funzione di mediazione riguardante il rete non
quel tempo, che verace- / mente dir posso ch'io fui nel più colmo
piace, non ve lo mando a dir dietro, lamentatevi di lui, e non
, / e per lo non ben dir potrò impetrare, / per avventura,
d. bartoli, 34-70: il dir poi che tutta l'acqua [a cui
un comportamento anti-punitivo. 2. dir. mancata osservanza delle regole di condotta
sentite, renzo; io non posso dir niente, perché... non
1-198: certo ben mi poss'io dir pago ornai / d'ogni tuo oltraggio,
colposcopia. colpóso, agg. dir. commesso per negligenza, imperizia,
. davanzali, ii-354: e ben poteasi dir di lui e del re: qual
il potestà di sinigaglia; / che vuol dir, comandare e far da sé.
andiamo. mezz'ora di cammino a dir tanto. 4. marin.
della schietta favella. 3. dir. disposto combinato: coordinazione di due
caro, 10-58: io non vo'dir de le combuste navi / su la spiaggia
ii-156: la trincea, senza potersi dir come, fu perduta, lo squadrone non
tulio romano, / che fu in dir sovrano: / sì buon cominciaménto /
parlar di me: e cominciàrsi / a dir: « colui non par corpo fittizio
eterno seco; / qual ti può dir de'secoli: / « tu cominciasti meco
laude e gloria de la incatenabil non vo'dir di siena. algarotti, 3-44:
estrinsecamente, o ne'suoi effetti, per dir così, esteriori, e commensurabili.
cinematografici, nei cinegiornali. 3. dir. stor. scuola dei commentatori: scuola
del petrarca, i quali gli fanno dir cose con i loro commenti, che non
: dissi dunque amore e non potea dir altro; ma ogniqualvolta mi avverrà di
lo mio scritto, che quasi comento dir si può, è ordinato a levar lo
, e la ricchezza circola equabilmente per dir così in tutte le vene dello stato.
, è contro natura. anzi, per dir meglio, è l'atto più contrario
suoi secreti amori / con sì facondo dir commette ai venti, /...
. boiardo, 2-3-65: che bisogna più dir? lor ne van via; /
carcere! comminatòria, sf. dir. penale giudiziaria, cioè clausola contenuta
segneri, iii-3-322: e che vuol dir babbiionia,... se non
miste. commissòrio, agg. dir. legge o patto commissario: clausola
combinazioni di metalli. 2. dir. mescolanza di liquidi o di solidi minuti
intorno, ed -io t'adoro, / dir pareva ogni core, io ti chiamai
punitiva [ecc]. 2. dir. contratto commutativo: in cui le prestazioni
. (femm. -a). dir. chi riceve in comodato. boccardo
comodato3 (commodato), sm. dir. contratto di prestito (detto anche
comodatóre (commodatóre), sm. dir. chi dà in comodato.
poco fatto loro. io, per dir la verità, do un parere interessato,
ravennati / to- masin, a quel dir, strigne gli sproni / con una compagnia
jennaro, 52: canzon, tu dir porai per ogni loco, / essendo domandata
prima noto il positivo, o vogliam dir l'assoluto, che il comparativo,
), agg. e sm. dir. ant. chi si presenta a un
da comparire. comparigióne, sf. dir. ant. citazione. boccaccio,
dà un bellissimo comparire. 7. dir. presentarsi a un tribunale, a un
coi torchietti in mano. 3. dir. comparsa del convenuto dinanzi al tribunale
degne. 2. sm. dir. chi si costituisce a un tribunale
era patita. comparizióne, sf. dir. atto con cui le parti (
i rivali. 11. dir. atto scritto con il quale ciascuna
« comparsa ». 12. dir. ant. citazione. i.
le some ben comparta, / senti dir cose da fermare il sole: /
compartire. compàscolo, sm. dir. diritto di pascolo reciproco, costituito
animali. 2. sm. dir. nella locuz. disus.: diritto
chiesa di sebenico. 2. dir. can. chi è patrono, con
] sono composti e compatti, per dir così, di più elementi congiunti e ammassati
nulla del mondo. 2. dir. che può essere estinto per compensazione
avrebbe compensazione alcuna. 2. dir. modo di estinzione delle obbligazioni,
della somma dovuta. 12. dir. compensazione. boccardo, 1-524:
. (superi, competentissimo). dir. che ha competenza, che è legittimato
competente. competènza, sf. dir. capacità attribuita a un determinato organo
i-991: io compiango, non vorrei dir peggio, i giovani che si umiliano
130: quand'elli ebbe il suo dir così compiuto, / la fiamma dolorando
muto e roco, / chi nel dir mai non s'acquieta; / diverrebbe ogni
latini, i-938: ché s'io vo'dir lo vero, / lo suo alto
cor tenete / compimenti di ben non so dir quanti. caro, 5-108: si
che calpestano la pedana. 2. dir. atto complesso: atto giuridico risultante
le rigiri, le congratulazioni non vorrebbero dir altro che questo. pellico, ii-63
né men per complimento / mi vuoi dir che m'ami un poco. pananti,
i-284: per complimento / lo zio dovette dir: sempre padroni. -visite
tasso, 2-18: non sai ben dir s'adoma, o se negletta; /
16-v-129: della voce 'galero'non si può dir altro se non che sia un latinismo
, due altri ve ne aggiunge a dir poco il copista, tre per lo meno
: che volete voi fare, a dir a me, che sono ignorante, le
'. compossessióne, sf. dir. il possedere in comune con altri
-onis. compossèsso, sm. dir. possesso in comune con altri.
). compossessóre, sm. dir. chi ha un possesso in comune
vaghi fiori e d'erbe ornata, dir si po che una nobile e gran pittura
libertà romana avere sperata son ripreso, dir che s'appartiene? la fraude delle quali
mista di riflessi. 13. dir. atto composto: qualunque atto giuridico
giavi, con la sua autorità o per dir meglio arbitrio e potere assoluto, alla
avranno il camion. 2. dir. contratto di compravendita: quello che
, eterno seco; / qual ti può dir de'secoli: / « tu cominciasti
sempre assai ringraziare, / perché, al dir che me fai, chiaro comprendo /
'spingere'. compulso2, sm. dir. ant. solo nella locuz.
* spingere \ compulsòrio, agg. dir. ant. che si riferisce ad
certa grandezza / splende, che si può dir che nulla manche / a compungere il
semplice e un manifestissimo errore, per dir così, di computo e di misura
che non sa nulla / che possi dir di colui cu'vuol male, / e
vegliando in comunanza, / starei per dir, fraterna. panzini, iii-559:
della guerra comune. 9. dir. di un bene, che si trova
benefizio del pubblico. 6. dir. il minore degli enti pubblici territoriali
tornai a la natura / ch'audivi dir che tene / ogn'om ch'ai mondo
annunzio, v-2-485: la comunella si poteva dir veramente il nerbo della mia guerrùcola.
communicarci cogli altri. 3. dir. far pervenire al soggetto interessato un
de'suoi sermoni. 5. dir. procedura più semplice della notificazione,
benissimo crearsi un gergo, col quale dir tutto senza esser capiti da qualsiasi ascoltatore.
monte in isola. 11. dir. situazione giuridica in cui si trovano
eterno seco; / qual ti può dir de'secoli: « tu cominciasti meco?
e subitamente implorante. 2. dir. atto che denota il deliberato proposito
delle idee, alla felicità dell'espressione in dir cose così sottili e difficili, hai
concausa, come infezione. 2. dir. concause: gli stati di fatto che
2. agg. e sm. dir. in diritto amministrativo, la pubblica
: potendosi concepir la cosa, o vogliamo dir l'ente, senza concepire in esso
sua madre. 3. dir. ammin. atto con cui la pubblica
concessione di coltivazione. 4. dir. coloniale. terreno di notevole dimensione
non mi dispiaceva. 5. dir. canon. facoltà accordata a un laico
io credo che costui non abbia saputo dir male con fondamento, dato e non concesso
voti e d'alterigia gonfi, / dir ogni giorno e far cose da cani.
di antitesi, e quasi spezzato, a dir così, di saltellanti concettini. manzoni
peregrini / subbietti, a nuove del dir forme, a sciolti / da volgar fren
. delitto degno di grandissima punizione sarebbe dir cosa tanto esorbitantemente iniqua. galileo,
veggion fare / quante smorfie mi fan, dir non saprei. concettuale, agg
, te l'accomodo io; ti so dir io, griso, che lo concio
e la viltà? 2. dir. giudice conciliatore: funzionario onorario,
mediazioni forse impossibili. 2. dir. composizione di una lite dovuta al
cause di conciliazione. 3. dir. internaz. accordo fra due stati per
entrano in conclave, non vi posso dir altro, né di chi speriamo, né
trave, / che si fa (dir si può) 'n un batter d'occhio
de'mercati. conclusionale, agg. dir. comparsa conclusionale (anche, semplicemente
iii-2-162: più ti vo'dir, per non lasciarti senza / una
tasso, 14-19: or chiuderò il mio dir con una breve / conclusion,
ogni vii loquacissimo margutte. 6. dir. le conclusioni: le richieste definitive
solo la grazia concomitante o adiutrice che dir si voglia, ma eziandio la preveniente.
stato e chiesa. 3. dir. accordo (avente lo scopo di evitare
che s'accordi / 4. dir. finanziario. concordato tributario: accordo
fare questa concordia. 8. dir. ant. concordato. -giudizio di concordia
diverso desiderio dei concorrenti. 7. dir. complice, cooperatore (nell'azione delittuosa
della pubblica amministrazione. 6. dir. -concorso di azioni: situazione giuridica
hanno ogni loro naturale cognizione, per dir così, congenita e concreata alla loro
traducevano in azioni. 9. dir. colpa in concreto: che deriva da
baretti, 1-373: ridolfo non ama dir mal del prossimo, e non sa neppur
lusinghe ed accrescimento de lo stato tanto dir e fare, che per mezzo di
concursuale (1concorsuale), agg. dir. che riguarda il concorso, che
noia; perché egli può, per dir così, condensar tutto se stesso per un
stava ancor condensato il fondaccio, per dir così, del tumulto; un branco
condizione di libertà. 3. dir. clausola con cui si fa dipendere l'
il condominio. condominio, sm. dir. comproprietà; il bene stesso posseduto
politica. condòmino, sm. dir. chi partecipa a un condominio;
opra, / porgi aiuto al mio dir. cellini, 1-10 (43):
alla sottilità d'un filo, per non dir d'un capello. brusoni, xxiv-845
il filo conduttore, e se posso dir così, la mente o l'idea di
di una fibra nervosa. 5. dir. contratto di locazione o affine ad esso
dell'universo. 3. dir. internaz. unione su base paritaria di
ecc.). 2. dir. contributo patrimoniale (in forma di
, 2-1-327: non ho per ora che dir più a v. s. illustrissima,
/ benché non voglia, io ti so dir ch'egli arde. foscolo, xiv-252
). confessionato, agg. dir. -strumento confessionato: documento redatto dal
libertà romana avere sperata son ripreso, dir che s'appartiene? la fraudo delle
che ha per oggetto 4. dir. riconoscimento della verità di un fatto tutti
generali, il comporne una, per dir così, confessione, che fosse comunemente
la santa messa di poter a dio dir confidentemente queste parole. imbriani, 1-52:
se ad un amico e padrone dovessi dir in confidenza l'opinion mia, direi
grande incontinenza / la tua, a dir che tu non abbi forza / di confinarti
ora che l'adda era, si può dir, passata, gli dava fastidio il
confermare. confisca, sf. dir. nel diritto romano e inter
, distruttiva, regressiva. 3. dir. situazione giuridica che si verifica quando
dirimpetto all'altro, al confluente, per dir così, delle due viottole. panzini
: del magnanimo eroe cui roma applaude / dir tutta non potrai / la meritata laude
francesco da barberino, 184: possiam dir qui che bellezza / è una conforma
alla loro educazione. 3. dir. sentenza conforme (o doppia conforme)
pesante di sua natura, vi so dir io che, al vedervi comparire in quella
« perché pur diffidi? * / a dir mi cominciò tutto rivolto. idem,
andasse nell'abito; et anco in dir messa e nelli altri offici del ministero
, alle bestie. 2. dir. porre in contraddittorio due o più
a comprarlo. 2. dir. mezzo probatorio usato nell'istruzione delle
piano farsi una separazione e scisma, per dir così, degli uditori, come awien
a v. s. quanto si può dir di baghdàd. algaroiti, 2-116:
dio una preghiera, o, per dir meglio, una confusione di parole arruffate,
uomini, gesù. 11. dir. modo di estinzione delle obbligazioni e
: tace ciò detto, ed al suo dir succede / tra'circostanti un fremito confuso
congedo. / l'altro, ch'a dir rimane, essi diranno / quando la
esservi ima gran correlazione, per non dir congeneità, tra la verità e il valore
: non si contenta il salmista di dir non più che diverte a malo;
, mi pare. 3. dir. obbligazioni congiuntive: che si devono
imperfetti] sono composti e compatti (per dir così) di più elementi congiunti e
inghilfredi, v-243-2: del meo voler dir l'ombra co- minzo scura rima /
l. salviati, ii-1-139: il dir pronome, participio, congiunzione, meglio
color dorè, o, per dir meglio, due glandule conglomerate. mal
del cammino percorso. 2. dir. privilegio che consiste nella preferenza data
di salmerie disordinate. 5. dir. connessione di cause: situazione di
. e rise. 4. dir. cause connesse, reati connessi, procedimenti
con l'infinito 6. dir. stor. capacità di contrarre matrimonio,
circasso: « che potria / più dir costui, s'ambi ci avesse scorti /
sì dimandando: / « che volse dir lo spirto di romagna, / e *
4-44: quanti anni sien non saprei dir, ch'io scesi / in queste d'
per innamorarlo. 17. dir. esaminare, giudicare (una causa)
conquassare. conquèsto, sm. dir. gli accertamenti com piuti
è del tibi soli, per dir singolare... avere il cum quibus
nuove occupazioni, ch'erano, per dir così, in corso. boccardo,
i mal fondati principi, o per dir meglio le mal tirate conseguenze da'principi buoni
commoveva per consenso. 5. dir. elemento essenziale del contratto (e,
consenso di altri. 2. dir. separazione consensuale: accordo con il
, un conserto, / o per dir meglio, una triaca vera, / da
canto movete, alme sorelle, / a dir quai regi e quai genti e qual'
100 scudi di multa. 6. dir. canon. ant. persona a cui
esercitarsi un diritto. 3. dir. canon. lettera conservatoria: con cui
suo animo inasprito. 3. dir. che tende a garantire l'esercizio futuro
tu che lo mondo / si poria dir non-mondo, / considerando quanto / ci ha
. arila, 115: hanno a dir quel che vogliono; hanno a portar
lo aveva condannato. 5. dir. ant. uomo di legge, chi
7. dir. ant. parere in materia legale dato
'. consignativo, agg. dir. ant. censo consignativo: rendita
riduco a suspi- care, per non dir a credere, che sia ella..
altrui c'insegna, o per dir meglio, ci rende più abili a produrre
perdette l'imbuto (o tuba che dir si voglia), ma un bel
e la consistenza. 9. dir. consistenza patrimoniale: l'ammontare complessivo
. jahier, 177: manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato. il suo
senatori, prefetti. 5. dir. intemaz. ufficio (con a capo
parlòe. aretino, iii-251: il dir consolatorio è uno impiastro, / che
ragioni verso gli esteri. 8. dir. intemaz. rappresentante a cui lo
ferite non antiche. 3. dir. modo di estinzione dei diritti reali limitati
nella presente 'commedia 'si posson dir « note * quelle parti estreme de'
e però non sonanti, come si posson dir i vocali; ma gli animante
consorteria ', non sempre, a dir vero, ingiustamente. bocchelli, x-iii-x2x:
con attività esterna). 4. dir. stor. consorzio familiare: si aveva
.: cfr. succedere). dir. subentrare nei diritti di un defunto
e succedere. consuccessióne, sf. dir. il subentrare di due 0 più
osserva fede. 3. dir. ripetizione generale, costante e uniforme
cose di giustizia. lippi, 8-6: dir volle il suo parere anch'ei in
le immaginazioni. 3. dir. cosa consumabile: quella che, secondo
libri o uditane i discorsi, si potrebbe dir loro quel * non intellexisti '.
4. dir. consumazione del reato: compimento di
latte di donna, il quale è a dir vero sommamente naturale ed omogeneo ai corpi
buio del fondaco. 6. dir. chiunque maneggia denaro dello stato o
la città. fagiuoli, 3-4-312: voglio dir io, la gente frascatana, /
io non voglio seguitar più minutamente in dir cose troppo note, come che 'l nostro
pulzella gentile, / come tu se'di dir con voce umile: / « tòllete
. guittone, 136-4: non oso dir, né fame dimostranza / de la
centura: / ch'e'mi soleva dir com'gran ventura / si conterie morir
nei dicti banchi, che tanto è a dir, come non poter cavar i denari
: non creda alcun, quand'ode dir canaglia, / s'intenda sol del pover
, 1-14: il ver convien pur dir, quando e'bisogna: / sappi
peregrino. / solo narsete, nei suo dir, contende / ch'a noi discenda
amore, 1-1: se 'n questo dir presente si contene / alcuna cosa che
fatiche senza turbamento; / e puossi dir ch'ella sia uno amore / che facilmente
affetto / mostrar ch'io ho, né dir quanto io sento; / tu sola
/ per lo tuo iddio non mi dir villania. / di grazia, il nome
a vedergli; vi vorrebbe, a dir così, esser dentro, camminargli a suo
ma contenzioso. 3. dir. che concerne una controversia giuridica fra
contestare, tr. { contèsto). dir. nel diritto romano e medievale:
, di contestare), agg. dir. definito in forma solenne e definitiva davanti
patrimonio. contestazióne, sf. dir. il contestare. -contestazione della lite
'. contèste, agg. dir. ant. che, in un procedimento
festoni e vilucchi. 4. dir. unità di contesto: l'unità che
se ad un amico e padrone dovessi dir in confidenza l'opinion mia, direi che
le condusse! / ché si può dir che la città distrasse. machiavelli,
. capacità di ritenzione. 4. dir. continenza di causa: situazione giuridica
limpida e cristallina, non si può dir quanto: ma tutto ciò solamente per fin
di miserie continuatissimi. 6. dir. reato continuato: violazioni della medesima
monete] pronto / si contentò di dir: tienne di conto. manzoni,
el vano della campana, o voglian dir li contorni d'un pieno di forma
cantari cavallereschi, 179: carlo mandò a dir all'aman- sore / che l'è
unica letteratura d'europa era, si può dir, la francese. 10
vostra limosina, una limosina, per dir così, di contrabbando, odiosa a
sua contrada, / sì mi fa dir ch'i'vi son troppo stato, /
meno corretto contradétta), sf. dir. disus. la seconda citazione inviata a
rigida ma contraddittoria. 3. dir. principio del contraddittorio: regola fondamentale
stesso, che gli animali, a dir poco, sentissero, potesse riuscire assai
m. adriani, 3-1-143: talché dir possiamo, che l'adulatore è animale
a vento; / e puoi ben dir sì contraffatt'awento, / in detto e
s'imbosca / non so s'io deggia dir femina o fera. / alcun non
di tanti tumulti. 5. dir. fabbricazione, produzione o vendita di
ardirò contrapormiti, et pure non vorrei pel dir mio più che per costumi mi riputassi
abitano [il giappone] si possono dir nostri antipodi, più in questo [nelle
con quei librati contrapposti, o per dir meglio, repetizioni, fa apparenza [
è contro natura. anzi, per dir meglio, è l'atto più contrario a
anzi è così contraria locuzione, come dir neve nera e corbo bianco, ed unzione
: de mateza e de mati, voig dir mescladamente, / per ch'ig plus
s'argomenta la livrea, / vuol dir contrassegnarsi e farei noto / a tutti
degli eresiarchi? 2. dir. commerciale. biglietto, scontrino, gettone
in mar. alfieri, i-39: a dir vero io certamente non intendeva nulla di
di lei, le si opponeva con segreti dir come, fu perduta, lo squadrone non
virtù della propria facoltà contrattiva (per dir così) fortemente s'incorrentiscono [i
quello de'nostri genitori, si posson dir già contratti. muratori, 1-153:
grammatica greca. 2. dir. reato di minore gravità, punito,
sitade è del toccare? 2. dir. appropriazione indebita. guerrazzi, iii-19
del pudore cannibalesco. 5. dir. ant. divisione dell'attivo e del
brutte, basta guardare, a non dir altro, le citazioni e le note
guerre e i saccheggi. 5. dir. ant. contributo (v. contributo
meno eloquente di tutta questa schiera meritamente dir mi possa; nondimeno per non usare
è contro natura. anzi, per dir meglio, è l'atto più contrario
porco su la testa. « che vuol dir questo? * con le spade e
si facevano in catedra, e sentito dir cento volte quelle medesime cose, prò
). controcomparsa, sf. dir. comparsa scritta in risposta a una
un'altra dichiarazione. 2. dir. nella simulazione di un negozio giuridico,
. contredédaration. controdifésa, sf. dir. replica dell'accusa alla difesa dell'
trovano gl'italiani già possessori, a dir cori, nelle con- tragguardie, negli
a quanta altezza, o vogliamo dir distanza, fuor dell'orbe lunare do
avere formulato una decisione irresistibile; non dir nulla a nessuno, andare a udine,
, il questore. 4. dir. attività di riesame o revisione che
in lunghezza e larghezza. dir. la parte avversaria (in una controversia
controricorrènte, agg. e sm. dir. chi presenta un controricorso.
). controricórso, sm. dir. in senso tecnico, atto processuale
tenga le mani a sé e lascia dir la sua prima al compare, poi alla
non le conoscessero. 3. dir. questione, contesa, lite che si
destriero che possiate pascere, o, per dir meglio, vi possa pascere in stalla
. (superi, contumacissimo). dir. di chi, senza legittimo impedimento,
ant. anche contumàzia), sf. dir. situazione giuridica della parte contumace
contumace '. contumaciale, agg. dir. proprio della contumacia; che riguarda
principessina di niscioree. 3. dir. convalescenza dell'atto o del negozio
. convàlida, sf. dir. forma di sanatoria di un negozio
e triviali verità. 2. dir. rendere legalmente valido; compiere un
convenzionaù appena percettibili. 2. dir. ratificato, sancito dall'autorità competente,
e la bautta ognuno prende baldanza di dir quelle cose che forse ha portate gran
nella mia camera, ch'era a dir vero la sola di tutto quell'alberghetto nella
era la vivola, o vogliamo dir lira, assai più conveniente, come proprio
1-14: il ver convien piu: dir, quando e'bisogna. ariosto, 45-4
quale non che ciparisso, ma, se dir conviensi, esso apollo non si sdegnarebbe
convene. 25. tr. dir. ant. citare in giudizio.
2. agg. e sm. dir. citato in giudizio. d.
ricevere auguri e neanche a farne. a dir la verità mi sembrano tutte sciocchezze (
niente senza loro. 2. dir. accordo fra due o più soggetti (
mai la conseguenza o l'effetto che dir si voglia d'un unico motivo,
desiato sia buono. 5. dir. complesso di fenomeni giuridici eterogenei,
croce, i-2-93: per noi, a dir vero, è indifferente che i modi
dottrine da loro imbevute, si può dir con il latte, gli avessero ad esser
, in questo solo si accorderanno a dir vero. = voce dotta, lat
una sorta di magia. 3. dir. convincimento o libero convincimento del giudice
, sprezzante e risoluto, non osò dir nulla e si tacque. 4
coobbligato, agg. e sm. dir. l'obbligato in pari grado,
). coobbligazióne, sf. dir. obbligazione in so lido
operare '. cooperativa, sf. dir. società senza fine di lucro,
si trova infatti un catalogo, per dir così, cooperativo, che abbraccia i
convocarle [quelle assemblee] e per dir così, crearle di nuovo, come si
da solenne in covertina, / volsi dir toga, di velluto. 5
anatomia non c'è; / cosa dir voglia il quadro io dir non so;
/ cosa dir voglia il quadro io dir non so; / l'artista copia
, che egli scrisse, o per dir meglio copiò, degli animali marini crustacei
tutte queste mie materie scritte, per non dir pazzie sono uscite fuori della mia zucca
valore, che l'ho legate, per dir così, in un centone; le porterò
, due altri ve ne aggiunge a dir poco il copista. pananti, i-22
copista. pananti, i-22: posso dir bene del copista ciapo. foscolo,
la vista, che il brodetto (per dir così) gli pare geladina.
o da due affiancati. 4. dir. coppia criminale: nella quale l'individuo
a queste merie / davvero si può dir copri-miserie. cicognani, 3-63: ogni
[l'ira di dio], con dir talora a coprirsi, che dio gli
il contrario delle disgiuntive. 3. dir. disus. condizione copulativa (anche
: ma se il corallo è da potersi dir pianta, è non più veramente pietra
: se partiva allegro, ti so dir io che tornando pareva addirittura un subisso
ariosto, 18-168: io non ti posso dir quanto m'incresca / del mio signor
7-16: non so s'io deggia dir corda o capello. / sottil così che
del petrarca, i quali gli fanno dir cose con i loro commenti, che non
gli orecchi attesi / tieni al mio dir, altrove non pensando. a. pucci
altronde ti odiano cordialmente, né devono dir bene del tuo amico. collodi, 659
la rocca / che non s'oldì me dir che la filasse: / sempre sè
pura / tal ch'io non la so dir come io la veggio; / ché
porta pan, dio dei pastori, e dir più inanzi; che per concorrenza di
/ levar più d'un colla mano o dir sette / al giuoco delle coma o
fare. -dir corna, dir peste e corna: dire tutto il
firenzuola, 653: - che vuol dir cotesto declina? - vuol dir declinare
vuol dir cotesto declina? - vuol dir declinare una cosa che si declina: va'
però, essendo candiotto, veniva a dir la bugia, mentre diceva che 1
due glume o valve, che dir si vogliano, ovate, e contenenti per
proposte dimostrare, avendo alcuna cosa da dir brieve, la quale 'porismate '
fa avanti l'alone o la corona che dir vogliamo, giacché questi due nomi denotano
intanto, o che s'imprende / a dir dei salmi o che della madonna /
purg., 27-142: non aspettar mio dir più né mio cenno: / libero
. arila, 123: il dir... 'coronato dal successo '
... il quale volgarmente non vuol dir altro che 'piè di cornacchia '
parrà che io dia nel metafisico o per dir meglio che io dia troppo corpo a
, colle quali non era, a dir vero, troppo allegro dichiararsi.
: l'esercito di radetzki -non dir così, polinico. -ehi lidio, tutto
tutti le scarpe. 45. dir. corpo del reato, corpo del delitto
corporea '. corporazióne, sf. dir. uno dei due tipi fondamentali di
con *. correità, sf. dir. l'essere correo, complicità;
più stretto rigore, spirituale non voglia dir altro che di spirito; nel sentimento però
esservi una gran correlazione, per non dir congeneità, tra la verità e il valore
dell'artista. il quale non dee dir tutto, ma se veramente sente tumultuarsi al
limpida e cristallina, non si può dir quanto: ma tutto ciò solamente per fin
nonsie corrente / a far né a dir follìa. giamboni, 2-10: le genti
sm. (femm. -a). dir. chi concorre, chi coopera con
attenzione ci corre, e tutta, per dir così, l'anima ci si rauna
, 1-15 (i-173): cominciò a dir a la sua donna estrema villania e
. leonardo, 7-i-6: ma per dir più corretto, diremo nipote di natura
degli osservatori. 3. dir. rapporto di interdipendenza di un sacrificio
pane. 3. agg. dir. che implica un rapporto di interdipendenza
, 16-iv-63: ma bisogna pure, potrà dir qualcuno, che queste pietre abbiano una
di questa fisica affinità o corrispondenza che dir vogliamo. 3. coincidenza,
di corrispondere con oretta, potevo io dir di no? soffici, ii-218: prima
: molti son che no sanno / ben dir né operare: / sed han buon
comenzollo a menacciare: / -che vuol dir se'tanto stato? / dimme el
trovarvi i papi e i traditori e dir loro villania e pestarli. 2.
regger la persona. nievo, 1-151: dir questo e mettersi ad una corsa precipitosa
. burchiello, 137: se vuoi dir in rima, / convienti esser più
alcuno; ond'ella / si può dir caccia più che guerra. tasso, 20-69
nuove occupazioni, ch'erano, per dir cori, in corso. cicognani, 3-39
altronde ti odiano cordialmente, né devono dir bene del tuo amico. borsieri, conc
certi paladini feccia, / o vogliain dir filosofi discreti, / che villeggiavan l'autunno
e gli uomini l'hanno, per dir cori, corteggiato meno, perché l'han
corto; ond'è che si sente dir loro: almeno arrivate, non la
, / ma oriente, se proprio dir vole. -mandare corto (la
regno, / ma non può al mondo dir: / questa è mia cosa.
, padre mio; / tu gli può'dir, quant'è pericolosa / la guerra
nell'altra, si sarebbe trovato, per dir così, in guerra con quasi tutta
: a me di me tali degnò dir cose, / che tenerle fia meglio al
: vieni; ch'io voglioti / dir cento cose, / tutte piacevoli, /
la natura dello scrivere mostrò che bisognava dir cose e non parole vuote; si
interessò così e così. 35. dir. tutto ciò che può essere oggetto di
: quelle piccole coserelle, o per dir meglio parolucce, che io leverei o
(se marte o cinzia fu non so dir bene) / che per recargli alfin
se però la propria conscienza o vogliamo dir conoscenza non lo rendeva di ciò ragionevolmente
dissimili, non credo essere obbligato a dir bene degli altri contro cosdenza. silone,
coscienza d'una maniera di furto si può dir continuo..., pensate se
verso ov'ella va, / e dir ben del maggiore, / e di chi
, uno animale come sono io, per dir così. d. bartoli, 32-44
secondo i criminalisti, devono, per dir così, inviluppare spiralmente il fatto,
teorico, che sol esso, a dir vero, ha relazione con le nostre indagini
, 1-198: certo ben mi poss'io dir pago ornai / d'ogni tuo oltraggio
figur. chiabrera, 1-i-251: odo dir con nobil plettro / di bei fior
, / più fia tenuta cara, dir lo posso, / e più la vorrà
ariosto, 43-121: lungo a dir fora ciò che 'l cor sostenne,
branca e pizio, che io dovea dir prima. caro, 6-570: e di
. credo che sia il più che dir si possa per la condensazione e rarefazione
medicamento prescritto dal medico. 4. dir. che si riferisce o riguarda o è
proprietario. 6. sm. dir. chi dà un mandato a qualcuno,
di varie cose, non molto a dir vero importanti, e che tutte insieme
determini un suono a non potersi dir mai altro che grave o non mai altro
giuridica. 14. rifl. dir. darsi spontaneamente in mano alla giustizia
beatifici e perfetti. 3. dir. atto costitutivo: atto che fa sorgere
(ant. constituto), sm. dir. ant. interrogatorio, deposizione di
dell'istituto della compagnia, non mi bisogna dir più, che... elle
, se riesce incapace? 13. dir. costituzione in giudizio: l'atto con
atra bile, in contar sogni e dir de pappolate senza construzione e senso alcuno
ho sempre avuto in costume camminando di dir la mattina, quando esco dell'albergo,
.. era la vivuola, o vogliamo dir lira, assai più conveniente. tasso
nuovi, così strani, per non dir peggio, che, prima di prestargli
dove dice che i suoni sono per dir così costumati, ma non i colori
d'acciaio: / e s'a dir mi sospingon le punture, / a dover
veduto, / ch'aggio vergogna di dir ciò che sento / e dot- tovi
peregrini / subbietti, a nuove del dir forme, a sciolti / da volgar
cotali, / e siete, a dir il ver, grandi animali. varchi,
suggerita. ma in generale cotanto ti so dir io, che tu debbi considerar la
quello di che si parla; onde dir si può, che ella piuttosto vaglia quanto
è morto, / tu faresti so dir manco cotenne. -tagliare a cotenna i
». coùso, sm. dir. uso esercitato da due o più
). coutènte, sm. dir. nel diritto pubblico, soggetto titolare
pingue ma non crassa facezia emiliana, voglio dir il 4 bertoldo, bertoldino e cacasenno
staffetta / mi trasse a roma, potea dir chi avuto / pei medici sul capo
/ nel qual tu sei, dir si posson creati, / sì come sono
alfieri, i-340: ma, non saprei dir come nel più tristo momento di schiavitù
e facitore principale, stracca, per dir vero, e non può per giorni
denotativo di stato, e non vuol dir altro, se non che la creatura
da parte sua v'ho a dir. guicciardini, iii-361: fu preso da'
io perderei la vita, / a dir che 'n tanti non végo un'aita /
cifra determinata. 6. dir. la posizione del titolare del lato attivo
sempre per un punto. 2. dir. comitato dei creditori (disus.:
orfeo, 100: io ti so dir che [un vitello] gli ha
tratto nella sua gran luce, senza per dir così disvaporarsi nei crepuscoli. leopardi,
s'era allungato i calzoni aveva potuto dir la sua e uscir fuori e conoscere
pindemonte, 218: ma chi può dir, se di corinna parto / son
valore, / salute, se a te dir si convene, / e crescimento sempre
prima fanciullezza egli non ha, a dir vero, operata alcuna cosa molto rimarchevole,
, denutrito, inselvatichito. manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato. palazzeschi
'tre figure di esse, come dir tre fanti, tre donne, tre re
. aretino, 1-91: che vuol dir le minorine; il cala- brache;
danni dati... si possono dir miste, o veramente che alternamente producono
delitto. caro, i-133: potrei dir di gran cose, ed abominevoli,
, secondo i criminalisti, devono, per dir così, inviluppare spiralmente il fatto,
re...) mi tenta a dir qualche cosa dello spirito generale che li
sul decorso della malattia egli non poteva dir nulla. « mi trovo dinanzi ad
star con l'empireo, che vuol dir igneo, ma acque sopra il cielo porre
moglie di bicci vocato forese, / potrebbe dir ch'ell'ha forse vernata / ove
accusa; che critica non venendo a dir altro che virtù di giudicare, questa virtù
neri, 5-4: gli è un bel dir su spiumacciati letti / starsene tutta notte
.. che a mio creder non vuol dir altro che crocchiante e panca edere sopraffino
12-iii-279: quel che m'ha mosso a dir che tu venga a roma è stato
di sopra si accostò simulata- mente senza dir altro a ima delle bande della nave dove
una crocetta di brillanti, la quale a dir della cuoca avrebbe fornito la dote a
che tu sii crocifisso al mondo: vuol dir che ognun abbia sentimenti dirittamente contrari,
del petrarca, i quali gli fanno dir cose con i loro commenti, che
se ne è andato freddo-freddo, senza dir nulla ». -far crollare di
i-4- 105: nessuno pensa già di dir male delle cronologie e cronografie e tabelle
: d'altra materia ornai il mio dir croscia, / perocché i ghibellin crebber baldanza
se'tu, buonanno? o che vuol dir questo? ». e buonanno croscia
nel libro ch'egli scrisse, o per dir meglio copiò, degli animali marini crustacei
guittone, xlix-54: come non dir si po mal che peccato, /
po mal che peccato, / non dir potesi ben già che vertute / da cui
tu le dicesti. 8. dir. crudeltà mentale: nel diritto anglo-
bellini, i-127: che sappia fare e dir tutte le cose / in cruscante,
fossa. maniglia, i-m-i-223: voleva dir braccia cube, che è una misura
la prigione / è diventata, come dir cuccagna. 1-0 donde tanta bonaccia?
ora a quell'osteria, o per dir meglio, a quella cuccagna. g.
sing. dell'imper., per dir al cane che si corichi, che si
, e son, come noi usiamo dir vulgarmente, di buona cucina.
io dubito che i dotti quando sentiranno dir grilli, sogni, favole, chiacchiere,
bruno, 3-261: del secondo non possiamo dir che l'abbia inteso né male né
74-3: i buon parenti, dica chi dir vuole, / a chi ne può
a cui è 'n grado de l'amor dir male, / or lo biasmi 'n
fortcguerri, 1-66: e, come dir si suole, dalla culla / narrami
. 6 nbullari, 1-2-110: e sotti dir, che non disse al cui vieni
, 10-23: e senza star a dir pur al cui vienne, / fa p
ponevano in conchiusione altro che di dir bene, corret tamente,
fruttuoso e cumulativo. 3. dir. prestazione cumulativa: quella che ha
fece atteso '. 3. dir. ant. il comprendere in un solo
bollore, e son, come noi usiamo dir vulgarmente, di buona cucina. fagiuoli
da maiano, xii-1-261: non mi lassa dir com'io la bramo, / e
. bacchelli, 1-i-214: venite a dir per loro un paternostro. so che
; / e poi combatton, come dir, per nulla: / che se l'
non parer maligno e velenoso; e dir motti ed arguzie, solamente per far dispetto
si divide il core / in questo dir. -stare a cuore, stare
aretino, iii-245: or pensisi, se dir si può divino / colui, che
dal latino * caedere ', che vuol dir * tagliare '. rigutini-cappuccini, 50
ignazio la fondò: ma ora da potersi dir nuova: di tanto tacerebbero le avventurose
de'medici, 1-4-42: cura non vuol dir altro se non quella cosa che arde
e sublimi aspirazioni. 16. dir. ant. tutela, curatela.
tornai ala natura, / ch'audivi dir che teme / ogn'om ch'ai mondo
courtage. curatèla, sf. dir. ufficio di diritto privato, avente
adiacenze di roma. 4. dir. soggetto a cui è affidato l'ufficio
, che e'si pentirà del suo dir male e della sua curiosità. agostini,
circolazione del sangue; la quale, a dir vero, se fosse stata immaginata,
: non s'accordano gli scrittori nel dir nel nido di che uccello faccia [il
1851). cussòrgia, sf. dir. istituto giuridico appositamente creato per la
più altri uffiziali. 8. dir. custode di beni pignorati o sequestrati:
, lei abbassa leggermente il capo per dir di sì. sta riponendo l'angiolino
certa virtù naturale. 9. dir. custodia di beni pignorati o sequestrati:
forteguerri, 1-36: astolfo a questo dir si mette in tasca / la mano
damascine, e non t'incresca / dir che dietro al baccel venga la pesca.
in dannazione! -nessuno ha il diritto di dir questo, signorina -osservava un sacerdote meno
grave danneggiamento. 2. dir. danneggiamento di cose altrui: delitto
: molti son che no sanno / ben dir né operare: / sed han buon
il danno di un quattro mila franchi a dir poco. manzoni, zzai: l'
ira nel punire. 8. dir. distruzione, diminuzione o deterioramento arrecati
, alcuna cosa / non si po dir dannosa, / disorrata, né laida,
commedia. dante càusa, locuz. dir. modo di indicare, nell'acquisto
di temperanza, questo guardarsi dal non dir troppo, ma solamente quel che conviene,
sul decorso della malattia egli non poteva dir nulla. bocchelli, 5-13: egli aveva
vivo. 5. ant. dir. fallito. - anche sm.
per il nutrimento. 4. dir. fallimento. de luca, 1-5-2-83
ant. anche dicréto), sm. dir. atto emanato da un'autorità pubblica
un simulacro. 2. dir. pubblico. forma tipica assunta dagli
legge e i regolamenti. 3. dir. processuale. forma assunta da una
e del cancelliere. 4. dir. canonico. atto di natura dogmatica,
, sm. e f. lat. dir. nella successione a causa di morte
le radici ». 5. dir. ant. far valere, esporre,
per gradi congiunti. 6. dir. presentazione al giudice, a opera di
imperio ne'vassalli. 3. dir. internaz. riconoscimento de facto: quello
calca: / né del suo corso il dir punto diffalca. marino, 14-316:
e deriv. defensionale, agg. dir. relativo alla difesa dell'imputato;
trasporto; consegna. 2. dir. deferimento di giuramento: atto con
, 1-8: le parole non arrivano a dir l'es senza delle cose; né
limiti). guittone, i-39-15: dir potemo che divina grasia n'àe allevati
. vi sta dipinto. 5. dir. atto definitivo, provvedimento definitivo:
appropriati. giacomini, 3-44: dir possiamo non doversi le metafore ammettere ne
e della mole, o, se così dir si voglia, con mediocre deformazione.
beicari, 5-91: non so che dir, se non che mi perdoni, /
animale. anguillara, 11-109: il pronto dir, le man rapaci e ladre /
divine, / se mi par ch'a dir sol del biondo crine / volga la
, e coll'affetto il più che dir si possa lontano da que'beni che non
dolci e degni / nullo elicona mai dir gli contese. masuccio, 13:
e vera esperienza / m'assecura nel dir, come persone / degne di fede a
rodenti. degradazióne, sf. dir. pena militare accessoria perpetua, che
prima città del mondo, o, per dir più giusto, serba ancora intero il
quanto fosse de iure. 3. dir. intern. riconoscimento de iure: quello
torrò i denti. 3. dir. delazione dell * eredità: fenomeno giuridico
delebile. dèlega, sf. dir. atto con cui una pubblica
oggetti definiti. 3. dir. compiere un negozio giuridico di delegazione
rischio delegato ai campioni. 3. dir. il soggetto al quale, nella delegazione
comitato dei creditori). 5. dir. internaz. l'insieme dei rappresentanti
presso un altro stato. 6. dir. can. delegazione apostolica: l'ufficio
governatore un prelato. 9. dir. civ. istituto consistente in un complesso
successero acque stagnanti. io. dir. finanz. delegazione di pagamento: isti
petrarca, 193-8: talor ch'odo dir cose, e 'n cor de- scribo
candida ignoranza. 8. dir. approvare, confermare. - anche al
più grave onestà. 3. dir. che è stato reso esecutivo mediante
e alla ronda. 2. dir. giudizio di delibazione (anche solo
del gergo burocratico. 2. dir. disus. assegnazione, aggiudicazione (
che voi mi faceste. 2. dir. disus. assegnazione, aggiudicazione (
sporco negozio]. 2. dir. investito di potere deliberativo, e
e che ad altri non restava a dir che a lei, se non a colui
a colui che per privilegio aveva il dir da sezzo, così a dir cominciò.
aveva il dir da sezzo, così a dir cominciò. b. davanzali, ii-323
soltanto da me. 2. dir. voto deliberativo (ant. anche voce
/ potea scampar. 2. dir. assegnato, venduto, ceduto, in
storie di maria vergine, ove dovea dir dal luino. d'annunzio, v-1-415:
di temperanza, questo guardarsi dal non dir troppo, ma solamente quel che conviene
gusto delicato, difficile, e a dir vero un po'schizzinoso e sofistico, e
egli avesse voluto eleggere, per non dir poi: io non ebbi campo a pensarvi
stigmate degenerative? 2. dir. delinquente recidivo: chi, dopo essere
ambiguo della situazione. 2. dir. illecito giuridico. -delitto civile: illecito
: defitto degno di grandissima punizione sarebbe dir cosa tanto esorbitantemente iniqua. tesauro,
santi. / e s'io avessi in dir tanta divizia / quanta ad imaginar,
tornare al proposito / del suo mal dir, tal voluto hanno i cieli, /
a governo democratico, o popolare che dir vogliamo. bettinelli, 1-i-122: videsi
dante d'una sola natura, per dir così, demonica, come caron e minos
col denaro del duca, o per dir meglio dei veneziani che ne somministrano
cecchi, 1-ii-173: non m'ha voluto dir per quel che e'parte / stasera
torto. 3. recipr. dir male l'uno dell'altro; screditarsi
da quella che dalla terra, il dir che la sustanza primaria di esso fusse pietra
se la giustizia... non vuol dir altro che utilità, perché applicare a
semplice denotativo di stato e non vuol dir altro, se non che la creatura,
la sua coda tale / che si possa dir grande e ben densante / nelle
, ieri sul tardi; ma, per dir la verità, non m'hanno toccato
è uscito atride? e come mai dir puoi / che neghittosi in guerreggiar siam
parole. lippi, 7-49: per proverbio dir si suole: / la lingua batte
l. salviati, ii-1-125: il dir 'drento ', e * drieto '
sassi », / cominciò poi a dir « son tre cerchietti / di grado
compromessi o mezzi termini. 4. dir. ciascuno dei vari tipi di atti con
2. sm. e f. dir. chi presenta una denuncia, un
tutte sommamente filosofica. 3. dir. deontologia professionale: il complesso di
'). depenalizzare, tr. dir. neol. togliere il carattere di
penalizzare. depenalizzazióne, sf. dir. neol. eliminazione del carattere di
sanguinanti del signore. 15. dir. testimoniare (spesso sotto giuramento)
che possedeva milano. 2. dir. pena che relega il reo in un
dà in consegna. 2. dir. chi affida in custodia ad altri,
provincie di fiandra. 7. dir. consegnare un atto, un documento o
lire cinquecento. 3. dir. presentazione, consegna di un atto,
dal trono temporale. 6. dir. can. sanzione disposta dal diritto
mai la conseguenza o l'effetto che dir si voglia d'un unico motivo,
1-8: il saggio, si suol dir, basta a se stesso: / la
449: la mia stanchezza, o per dir meglio la mia irritazione morale, si
de'loro agi. 2. dir. rinuncia alla proprietà di una cosa
. / nascono casi, e non saprei dir quanti: / ima muore, una
, vii-402: la signora eugenia può dir quel che vuole; può burlarsi di
le proprie orecchie udito alcuni prelati a dir dirisoriamente il proverbio scurrile che già mo'
: v. chiusa. 9. dir. diritto di derivazione: il diritto,
ecc.]. 3. dir. clausola derogatoria: disposizione testamentaria,
260: per descriver l'omo si suol dir che egli è un animai risibile.
confondino, non lo può talor ch'odo dir cose, e 'n cor describo, /
grossa e deserta. 12. dir. di atto giuridico o processuale (causa
m'asciuga li occhi, e col suo dir m'apporta / dolcezza ch'uom mortai
messer alessandro, che mi pareva che 'l dir di lei ben si convenisse, dopo
: era il tempo in cui estetica voleva dir press'a poco superficialità e dilettantismo;
'l sembiante / aggio locato in ciò dir sempre e fare. iacoponc, 50-56
. manzoni, 11: al mio dir disiosa urtò la plebe / un'ombra,
sospiri / ch'avanti a lei di dir non seri'ardito: / così conoscess'ella
miei disiri, / ché, senza dir, di lei seria servito / per la
dicendo: -signor mio, che voi dir questo, / che se'levato 'nanzi dì
contenere questa offerta. 2. dir. pen. desistenza volontaria: il comportamento
uomini lavoreranno meccanicamente, parlando, o a dir meglio tacendo, in ima sola lingua
regolati, oltremirabili ordigni, che per dir qualchecosa, diciamo dalla provida natura.
: / io non te lo vo'dir, se fa fracasso. ariosto, 5-25
. salviati, 20-55: ma volete vo'dir ch'alio scuro e con la mia
in rubiconde stille; / né so ben dir se da la incisa scorza / di
directidre 'guidare, indirizzare ', da dir ictus * diritto '. dretanaménte
, né vien mai lassa / di dir che del signor la via drizzate.
questo poi, / e'non occorre dir: gli è tutto voi; / guardate
qual fusse il primo passo, per dir così, che in partendosi da dio
attrarsi e di combinarsi. 4. dir. dottrina dualistica: quella, oggi prevalente
, v-9: di questi duoi esseri per dir così, non il sensibile, il
. forteguerri, 2-59: cominciava a dir qualche altra cosa, / quando sentono
dubito punto che tu non ti creda dir vero. tolomei, i-81: né dubito
colonnello-medico e sindaco. 4. dir. formula dubitativa: v. formula.
troppo buona per loro: che non vuol dir altro che dubitare ch'ella non sia
non fosse capitato loro un duca o a dir poco un conte. c. e
d'una società di caffè, o per dir molto, degli scioperati d'una provincia
dinanzi stai; raffrena / dunque 'l tuo dir. nievo, 1-202: ditemi
(diipplica), sf. disus. dir. rom. clausola eventualmente inclusa,
contento; / né veramente si può dir perfetto / imo amoroso gaudio a lume spento
addietro. alfieri, 1-1080: odo già dir da taluno: ecco in questa tragedia
ancora arrivato. 6. sm. dir. ciascuno dei due o più esemplari
mio scritto, che quasi co- mento dir si può, è ordinato a levar lo
/., 1-4: ahi quanto a dir qual era è cosa dura / està
di altre lingue, ma per così dir, tutte intiere in se stessa tutte