denegare (ant. e letter. dinegare, diniegare, dinnegare), tr
fedeltà de'complici, la pertinacia al dinegare, sicurano dal di fuori. botta
. botta, 4-522: non si poteva dinegare questa proposizione, che nella casa di
. che ha intento e attitudine a dinegare. = deriv. da denegare.
iii-78: onde il pontefice non potrebbe dinegare di fare il simile, né finalmente deviare
è, none per no). dinegare e deriv., v. denegare
25): l'amore nessuna cosa può dinegare di diletto, la mente non si
307: ora tanto meno il papa può dinegare all'arcivescovo la espedizione, se prima
, iv- 514: potete voi dinegare che dal difetto della parola divina non
non posso io padre e genitore tuo dinegare a te, figliuolo, cosa che appartenga
in modo che noi non possiamo loro dinegare cosa qual e'dimandino. landino,
ofifi- ziale nel sesto circulo, a dinegare li pomi e il licore alli purgantisi
passato il termine che io non potei dinegare alla comunità, per ricorrere a nostro
a colui che prega è a scaltriménto dinegare. = nome d'azione da
, 00: neuno non possa soccelare né dinegare alcuna delle diete biade. sercambi,
. salvini, 3q-v-34: disse al servigia- dinegare all'ultimo, dopo aver negato sulle prime