da'franceschi. simintendi, 1-136: dimi lo tuo nome, e quello de'tuoi
attraverso il manico di una chitarra, e dimi nuisce stabilmente la lunghezza delle
per cotanto ferruzzo, zeppa, dimi / se ti facesse fuggir ogne cria.
. sannazaro, 12- 207: dimi, nisida mia -così non sentano / le
vero diminutivo... quando poi è dimi le grandi o piccole opere
coniglio. sannazaro, 12-207: dimi, nisida mia -così non sentano /
grande, piccolo? sannazaro, 12-207: dimi, nisida mia,...
{ discrescènzia), sf. ant. dimi nuzione. cellini
mare. sannazaro, 12-207: dimi, nisida mia -così non sentano /
, lume. alberti, 294: dimi, lionardo, se testé fosse notte e
state gela. pulci, v-8: dimi qualche cosa se la faccenda di che ragionàmo
e dèminùtus, part. pass, di dimi = voce dotta, lat
io mor per voi. - or dimi a che mestieri? / dirovil breve.
marsilio da padova volgar., ii-xm-39: dimi, io ti domando, quanti sono
alta mente? leandreide, lxxviii-n-324: dimi ciò che voi sicura / mente; non
a'bambini. lomazzi, 4-i-78: dimi un poco ancora, o giove,
e pulcini e tutto serrassi a chiave, dimi, che ti parrebbe averne forse così
che potevano riassumersi tutte nella contrazione o dimi nuzione di volume, alla
corsellini, lxxxviii-ii-763: « deh, dimi un poco: piacet'egli el vino?
che essi soli possino trame profitto, con dimi nuzione di tutti gli altri
fiorentini. matteo correggiato, 34: dimi, fortuna, tu che regi el mondo
non darò ». / « deh, dimi un poco: piacet'egli el vino
cossa cara la tien stretta, / dimi tu, giove, che provecto sei,
fallate. matteo correggiato, 34: dimi, fortuna, tu che regi el mondo
in simile modo la rimpiastrassi e rilevassi, dimi, dopo molti giorni volendola vendere così
amabile di continenzia, 33: « dimi », disse el medico, « chi
ragine de ferro. filarete, 1-i-364: dimi: quegli ferramenti che tu metterai non
). matteo correggiato, 34: dimi, fortuna, tu che regi el
: né è da dire che la profondità dimi = voce di area sen.,
altre cose del mondo, che invecchiano, dimi nuiscono e si spengono per
. aretino, 20-8: « die- dimi allato, acconciati ad agio ». «
cristoforo armeno, 38: « deh, dimi per tua fe » dissele, «
, / incominciò: « per dio! dimi viazzo / se tu hai bona novella,
esterne, si può lavorare al superstudio dimi, sulle spiagge della gia- maica.