tenuta sopra carboni accesi, continua- mente dimenando. segneri, i-747: nel sagrifizio si
del cane che fa festa al padrone dimenando la coda e strofinandosi a lui);
alto minaccia e grida / l'aguzza barba dimenando. foscolo, 1-377: laido guerriero
ancheggiaménto, sm. modo di camminare dimenando i fianchi. cagna, iii-201:
). muovere le anche, camminare dimenando i fianchi. civinini, 6-135:
, come in bilico, onde, dimenando, poter cullare il bambino. tommaseo
tanto, con una zampa sospesa, dimenando la coda spelacchiata, leva il muso
g. gozzi, 1-78: passeggiava dimenando le sue membroline co'più bei passini
di fungo. fagiuoli, 7-130: dimenando [il cagnolino] il suo codino,
da stare in boccetta, che mi guardavano dimenando la testa ed ammiccandosi, punto impauriti
addio, correndo lesta lesta, e dimenando i fianchi con bel garbo. fucini
. bandello, 1-24 (i-908): dimenando i piedi diede ne la picciola culla
or in qua e ora in là, dimenando così un poco il fil delle rene
ringraziava di qua e di là, dimenando i fianchi, saettando il collo a
, 178: quando tornava in camera, dimenando il pancione gravido, con gli occhietti
2-157: camminava guardando per aria, dimenando da destra a sinistra e da sinistra a
i-497: i falchi volavano bassi, dimenando le ali senza che si vedesse dove
el coltello nella gola, e così dimenando el coltello, l'uccise. varchi
cuoce la minestra di suo marito, dimenando col piede la culla in cui dorme il
noiandoti tanto più quanto più la vai dimenando e mutando di qua e di là
della catena. grazzini, 2-145: dimenando e scotendo la porta currado quanto più
/ aveva l'arme ruginose indosso: / dimenando s'andava in sul destriere, /
né tempo di farlo; pure m'andrò dimenando in qualche modo finché a dio piacerà
: i nostri discepoli consumano le forze dimenando le femmine e l'ingegno puntando a carte
ora l'uno ora l'altro, dimenando un poco l'estremo della coda;
gambe). pirandello, 7-1361: dimenando le gambette esili di rannocchia, che
, n'è vero, forchettola? -e dimenando il bambino che teneva ritto fra le
alla libertà. pirandello, 7-1361: dimenando le gambette esili di rannocchia, che
vengon giù a stormi per la via, dimenando le spalle con far crocioni.
in qua e ora in là, dimenando così un poco il fil delle rene
in qua e ora in là, dimenando così un poco il fil delle rene,
è vero, forchéttola? -e dimenando il bambino che teneva ritto fra
, ed egli vi risponderà guaiolando e dimenando la coda. savinio, 10-122: l'
addio, correndo lesta lesta, e dimenando i fianchi con bel garbo. de
il garretto. nomi, 15-27: dimenando le garrétta e l'anca, /
macinare, e se ne facci pani dimenando la pasta con la gramola, o forte
, xxx- 1-55: in quel saccone dimenando spesso [il fimo e la semente]
giorno mezzo cotto,... dimenando il pancione gravido. -figur.
e fare attucci e cenni e coccoveggiare dimenando la barbetta auzza, che è novissima cosa
l'arme rugi- nose indosso: / dimenando s'andava in sul destriere, /
, ed egli vi risponderà guaiolando e dimenando la coda, che sì, e che
mani impicciate, » riprese la donna, dimenando i pugni. -affacendato,
non bollente, sopra la lana sucida; dimenando questa con forca o bastone, per
... rispondeva soffiando e dimenando gli orecchi alle garbate carezze dei monelli
tanto, con una zampa sospesa, dimenando la coda spelacchiata, * leva il muso
in qua e ora in là, dimenando così un poco il fil delle rene
il suolo. guadagnoli, 1-i-66: dimenando ei [l'elefante] venia quel gran
noiandoti tanto più quanto più lo vai dimenando e mutando di qua e di là.
la terra co'piedi, si andavano dimenando nelle sedie, palmeggiavano le mani.
occhi politicamente e il cane... dimenando inutilmente la coda. =
ringraziava di qua e di là, dimenando i fianchi, saettando il collo a destra
/ aggirasi; ma, l'asta dimenando, / l'eroe tien lungi la fatai
in qua e ora in là, dimenando così un poco il fil delle rene,
la laurina, asciugandosi gli occhi e dimenando il capo, si avvia di gran
ringraziava di qua e di là, dimenando i fianchi, saettando il collo a destra
/ e per la carcere vien guai dimenando / e sì viene molto sufilando, /
ringraziava di qua e di là, dimenando i fianchi, saettando il collo a destra
fra i due estremi di ogni grada e dimenando le mammelle gonfie e sbatacchione.
. / e stralunando gli occhi, e dimenando il collo, / parlo qual s'
ringraziava di qua e di là, dimenando i fianchi,... il seno
boccalini, i-363: l'infelice, dimenando le gambe, storcendosi nella vita e
il povero ciuco si schermisce dalle mosche dimenando la coda, come farebbe un professore in
schiattisce e fa lor festa, / dimenando la coda, alto il musetto.
-per estens. scodinzolare via: allontanarsi dimenando la coda. sbarbaro, 1-204
gigia... rispondeva soffiando e dimenando gli orecchi alle sgarbate carezze dei monelli
birro] m'era sopra, purefumando e dimenando quel sigaro alla sgherresca, mi cadevano
de bernardi, xcii-ii-57: il nuotatore, dimenando e innalzando le braccia con sostenuta leggiadria
tanto, con una zampa sospesa, dimenando la coda spelacchiata. de amicis,
e orribilmente piagati. -percuotere dimenando i piedi. faldella, ii-2-179
se ne facci pane [del frumento] dimenando la pasta con la gramola o forte
presosi subitamente tra sé e stretti lungamente dimenando e lottando amendue a terra caddero.
/ superbiva ridente e baldanzoso / e, dimenando la lasciva coda, / dava segno
in casa quegli che il dubbio va dimenando tra '1 sì e t no.
ell'e salita. guadagnoli, 1-i-66: dimenando ei venia [l'elefante] quel
/ e stralunando gli occhi, e dimenando il collo, / parlo qual s'io
collera rossa. gelli, 15-ii-124: dimenando eglino la coda, esce da quella una
tap. savinio, 22-235: dimenando le anche con ritmo sincopato e facendo
lato, strascicando il sedere per terra e dimenando la poppa occhiuta, e scivolando giù
, xv-45: camminando a gambe allargate e dimenando i fianchi, con la faccia per