da una diga franata, invase e dilagò il torrente de le idee le quali
la porta e un fiotto di luce dilagò sul pianerottolo. l'uomo che l'aveva
iv-18: col tramonto un nuovo incanto dilagò intorno; gli alberi tacquero; dall'occidente
più vivi e l'anima con essi che dilagò in un nuovo sentimento d'amore a
li voti il ciel placomo, / che dilagò vimenti, vizi, colpe, anche
pecchi, 10-198: il discorso riprese, dilagò questa volta, aiutato fervorosamente dalla buona
e di non pensare. e dilagò le strade. chiabrera, 263: dall'
che conduce alla morte. la discussione dilagò su freud, e chi lo voleva
fiotto di luce dilagò sul pianerottolo. d'annunzio, i-934:
stuparich, 5-386: con la sonnolenza dilagò in me una grande paura, per
quella breccia... invase e dilagò il torrente delle idee. 15
/ come un gran fiume, e dilagò le strade. tasso, 9-93: in
, superato. piovene, 14-160: dilagò il buon umore del passato pericolo.
vocazione ». luzi, 11-192: dilagò quel battito, / tremò / proprio al
dagli argini, con più furibondo trabocco dilagò. 3. sballottato dalle onde
come il linguaggio letterario del seicento tanto dilagò, s'infiorò e coprì d'immagini da
gatto, 2-208: un applauso scrosciante dilagò nella piazza. 3. che
della negra si affacciò sulla soglia, dilagò in un sorriso, e continuò a
bianca, anche in slovacchia penetrò e dilagò la reazione cattolica. = deriv
pannonia, rezia e norico da cui dilagò all'inizio del v secolo in gallia