la spada ch'è di sangue ancor digiuna. g. gozzi, 3-2-204: fatto
/ l'alma d'onor famelica e digiuna, / e sollecita l'opre ove altri
: un'accozzaglia cosmopolita che lavora, digiuna, farnetica, si dibatte sull'immenso
/ la spada ch'è di sangue ancor digiuna. idem, 18-77: tanto è
povertà che si contenta di poco, che digiuna trecen- tosessantacinque giorni all'anno, quella
: com'ogni vena sua fatt'ha digiuna, / e impresso il cor dell'
, 27-130: tale, balbuziendo ancor, digiuna, / che poi divora,
/ che d'ogni pasto buon parea digiuna. fiore, 125-5: la buona
l'erba assetata e de l'umor digiuna. marmitta, ix-295: e riprendeva mag
tutti gli imbasciadori de'collegati en- digiuna, concisa. trassino in uno
una turba spensierata e leggiera, che digiuna degli studi istrumentali e delle cognizioni sussidiarie
il sacro crisma delle arti. donna digiuna di poetici numeri. 2.
/ si fece la mia sete men digiuna. pascoli, 493: io mi rivolgo
/ che d'ogni pasto buon parea digiuna. buii, 2-794: e però dice
la divina parola pare oggimai scipida e digiuna, s'ella non è confetta con
3-i-117: acciocché l'italia non rimanga digiuna delle lingue d'oriente, in cui son
cavalca, 16-2-103: va', e digiuna quest'altr'anno, e non
lesinante... anche quando non digiuna farà talvolta la sera una pappata,
, 27-130: tale, balbuziendo ancor, digiuna, / che poi divora, con
, che vuole che quando l'om digiuna si unga la faccia perché non paia
. della valle, 1-52: non digiuna mai il mese del ramadhan, comandato
d'ogni dolore, di mangiare tra chi digiuna e di ridere tra chi piange.
sì digiuna; e quand'egli ha digiunato un termine
/ e mai de questo mia mente digiuna. paolo da certaldo, 130: abbi
di mentovare invano una sua pari / che digiuna l'avvento. g. m.
quale fa di bisogno che tu faccia? digiuna da tutti i peccati, non prendere
vivanda alcuna di piaceri,... digiuna dalle cattive azioni. alfieri, i-32
(femm. -trice). chi digiuna, chi si astiene completamente o in parte
: sentendola la buona femina essere ancor digiuna, suo pan duro e alcun pesce
fuori / quella notte intendea molle e digiuna. cellini, 2-23 (344):
la grama penelope nell'atto / giacea digiuna, non gustando cibo, / bevanda
l'anima. / da due giorni è digiuna, e si svanisce. palazzeschi,
cicogna sì malamente ischemita, che quasi digiuna tornava a casa sua...,
/ che d'ogni pasto buon parea digiuna. grazzini, 4-525: stimoron lodevol cosa
il corpo, l'anima non restasse digiuna. alvaro, 5-147: era un'
alvaro, 5-147: era un'ora digiuna, insipida e famelica che conciliava il
chi non ha mangiato, di chi digiuna (uno stato d'animo); trascorso
poveri abituri, / dove uomo la digiuna anima esala, / non disdegna pietoso
insistere ché, domani, a mente digiuna, cambierà idea. papini, 20-432:
ultima grazia, ella acquistò un'aria digiuna, d'uno spirituale digiuno, che
, in mezzo agli urli briachi della folla digiuna, continuava a suonare a stormo la
nuda de'be'pensier l'alma e digiuna / si stava e negligente / quando
l'erba assetata e de l'umor digiuna. f. d'ambra, 4-57:
, 13-ii-179: pascete vista di piacer digiuna. marino, 218: e tu pur
, d'odorati unguenti / lei non lasciar digiuna, e tua mi torna / con
, e anch'essa da lungo tempo digiuna d'amore. morante, 2-52: oltre
11-3: io vorrei questa sera esser digiuna e non aver il carico di raccontarvi
iugurtine, / colla vista di loica digiuna. v. borghini, 1-2-13: non
compiaccio a lei, di penar mai digiuna. testi, i-193: e l'alma
: e l'alma / d'ambizion digiuna, / poco spera e desia, nulla
ci dà la vita, pur essendo digiuna delle delusioni nostre. moravia, i-375:
la spada, ch'è di sangue ancor digiuna. cesarotti, ii-203: né i
: o mente vaga, al fin sempre digiuna, / a che tanti penseri?
, / ogni speranza in me restò digiuna. ariosto, 206: innocente è
voglia / sempre ha lasciata oltre il dover digiuna. a. verri, 11-204:
così mara- vigliosa brama, quale nutrì digiuna lungamente in petto, ed ora,
parte la loro curiosità, lasciata quasi digiuna la sera innanzi. alvaro, 5-221:
con l'aura intatta d'ima verginità digiuna che non l'aveva abbandonata.
iterati colpi / l'inutile immergea lancia digiuna. 8. figur. desideroso
/ si fece la mia sete men digiuna. petrarca, i-1-36: nella folta schiera
son, lasso, di nutrir l'alma digiuna. tasso, 12-2: pur non
/ l'alma d'onor famelica e digiuna, / e sollecita l'opre ove altri
. / sì parlando e mirando ebra e digiuna / pasce la sete sì, non
mai, / a pascer la famelica digiuna / vista, e 'l cupido sguardo /
e deluso decemviro, / cui stimolava la digiuna e rea / libidine, e struggea
, cibo recando / filosofico all'anima digiuna. levi, 3-45: nel giardino dell'
, ma predica mite, mattutina, digiuna, da spiegazione del vangelo.
onde l'alma vien men frale e digiuna. leopardi, 201: su gli erbosi
[la luna] spargea luce manchevole e digiuna. 11. magro, sterile
buona;... né ghiaia digiuna, né magrezza di terra piena di pie-
. salvini, 15-2-138: del poggerello la digiuna ghiaia / fornisce appena della bassa casia
ricompare, perché si scopre tosto la digiuna sabbia del fondo. 12.
fu né fia / a'giusti prieghi essaudir digiuna, / che del basso ov'io
troiani e co'tirreni, / fosse digiuna; per sì cara io l'aggio,
non crede al digiuno. -testa digiuna, barba pasciuta: i capelli si
. proverbi toscani, 291: testa digiuna, barba pasciuta. -uom digiuno
forma del plur. femm. le digiuna, le digiune). astensione completa
. compagni, 3-1: nelle prime digiuna [papa benedetto] fece due cardinali
» sm. (dial. sf. digiuna). anat. la parte dell'
intestino tenue secondo del manzo, detto la digiuna o il digiuno perché sempre vuoto se
, 3-299: i suoi compagni di sbornia digiuna non avevano come lui a soffiare l'
: sì parlando e mirando ebra e digiuna / pasce la sete sì, non che
/ quell'altra di pietà sempre digiuna, / cioè la morte, con
gran parte la loro curiosità, lasciata quasi digiuna la sera innanzi, e dissipò così
alvaro, 5-147: era un'ora digiuna, insipida e famelica che conciliava il
, e mischiarle con saliva di persona digiuna da tre giorni di aglio e cipolla.
. leopardi, 4-52: d'amor digiuna / siede l'alma di quello a cui
, cibo recando / filosofico all'anima digiuna. de sanctis, lett. it
sì che d'ogni tuo ben vivo digiuna, / dirò con questo stil ruvido e
e questo non mi advien, che sia digiuna. grazzini, 4-142: ora m'
: la città stanca e tutto il dì digiuna, / stata alfin saria vinta a
la spada ch'è di sangue ancor digiuna. redi, 16-i-298: per l'
ignude,... né ghiaia digiuna, né magrezza di terra piena di
sieno bianche,... né ghiaia digiuna, né magrezza di terra piena di
la grama penelope nell'alto / giacea digiuna, non gustando cibo, / bevanda
ritroso caso di fortuna, / quando digiuna il gran disio sovente, / quanto
core, / ha sempre più la volontà digiuna. 3. che non può
? cesarotti, 1-vii-92: del mar digiuna e di marittim'arti / non però resta
ritroso caso di fortuna, / quando digiuna 'l gran disio sovente,
sudò, cibo recando / filosofico all'anima digiuna. 3. turbato, sconvolto
conichi, / che manzi a chi digiuna i servi pongono. = »
pascoli, 391: la madre era digiuna. / destò la luna 1 languidi
verità eterna si crede se dice: digiuna, ove a qualsisia dottorino, che mostri
, 27-131: tale, balbuziendo ancor, digiuna, / che poi divora, con
ricompare, perché si scopre tosto la digiuna sabbia del fondo. 2. per
che quella gente aveva camminato tutta notte digiuna e senza riposo. -di animali.
, 27-132: tale, balbuziendo ancor, digiuna, / che poi divora, con
: né arene ismorte, né ghiaia digiuna, né magrezza di terra piena di pietruzze
malanco- nichi, che inanzi a chi digiuna i servi pongono. crescenzi volgar.
la luna] spargea luce manchevole e digiuna. carducci, iii1- 503: oh
nessuna cosa ibidem, 306: assai digiuna chi mal mangia. ibidem, 308:
a lui che dovesse parere a chi digiuna per divozione, come digiunava egli. esopo
pascoli, 391: la madre era digiuna. /... / si scaldavano
, fra la barbara ampollosità e la digiuna e mendicata eleganza,... a
e i fructi, a forza non digiuna, / ogni altra fame, ogni sete
pasto: a la satora, a la digiuna, a colazione, a pranzo,
a lui che dovesse parere a chi digiuna per divozione, come digiunava egli. sannazaro
161: deh, mira la virtù come digiuna / stassi in disparte e giace,
quante nottate [la scolastica] giacque digiuna all'aria aperta, perché ostesse rigide o
empie la peccia, / e quell'altro digiuna. -essere di un'altra peccia'
si scorda. ibidem, 270: chi digiuna, è buono; e chi perdona
pasto, a la satora, a la digiuna, a la colazione, a pranzo,
costo, 1-66: né se ne andò digiuna la cagnolina, perché, scordatasi di
. bernardino da siena, v-209: non digiuna [la donna vana] dì per
. compagni, 3-1: nelle prime digiuna fece due cardinali: l'uno, inghilese
malanconichi, / che inanzi a chi digiuna i servi pongono. / deh perché
. i ma quella che prega e digiuna e canta e ride, più fresca /
: l'alma, / d'ambizion digiuna, / poco spera e desia, nulla
. leopardi, 4-52: d'amor digiuna / siede l'alma di quello a cui
27-132: tale, balbuzienao ancor, digiuna, / che poi divora, con la
bologna. segneri, iii-3-196: si digiuna pur le vigilie; si digiuna pure le
: si digiuna pur le vigilie; si digiuna pure le quattro tempora. redi,
piagnistei e acerbi lai. l'italia digiuna tradita e vilipesa si avvilisce e scompare sempre
: o mente vaga, al fin sempre digiuna, / a che tanti pensieri?
, a la satora, a la digiuna, a colazione, a pranzo, a
ricusò ogn'altro cibo, onde, digiuna e piangente, accompagnò morendo la pompa
rinchiuditi nella cella e cinquanta dì continui digiuna. boccaccio, dee., 4-3 (
ricordare a vostra eccellenza, che non è digiuna di dottrina militare, come nessuna operazione
ritroso caso di fortuna, / quando digiuna 'l gran disio sovente, / quando
: a la satora, a la digiuna, a colazione, a pranzo, a
fra giordano, 7-45: quando l'uomo digiuna e è scaricato de'cibi e è
/ e d'un sorso mia bocca sta digiuna. goldoni, xi-276: or convien
è vecchio e vuole ringiovanire, molto digiuna e diventa magro, e va e
borse si serrassero ed i la digiuna e mendicata eleganza; a vederla tutta sollecita
speranza / si fece la mia sete men digiuna. idem, par., 2-19
sudò, cibo recando / filosofico all'anima digiuna. - per estens.
: o mente vaga, al fin sempre digiuna, / a che tanti pensieri?
col quale qualsiasi persona, per quanto digiuna di nozioni astronomiche, può trovare le costellazioni
assotiglia la spesa, soffre e stenta, digiuna per piacer, questo è sparagno.
un centellino, / perché lo star digiuna mi fa male; / or vo'godermi
defunto). casoni, 208: digiuna e piangente accompagnò morendo la pompa lugubre
spesa, soffre e stenta, / digiuna per piacer, questo è sparagno.
! faldella, 13-196: un'altra fanciulla digiuna d'amore guarda, gelosa di quella
proverbi toscani, 308: chi spelluzzica non digiuna. = frequent. di spilluzzare-,
. becelli, 1-182: essendo ella digiuna / (e il desinar stavasi stagionando
0 di mercede, o di pietà digiuna, / a che tanto di straccio
sforza crudelmente la prima età a viver digiuna d'idee chiare e sode, e da
aurea volgar., 302: le digiuna quattro tempora furono di prima ordinate da
. leopardi, 4-51: d'amor digiuna / siede l'alma di quello a cui
/ pascien di dolce spem l'alma digiuna. giusto de'conti, ii-40: quando
e quattro tempora, ne'quali si digiuna dopo nona. p. e. gherardi
tali che, tralasciate, rendono l'istoria digiuna, arida, senza diletto e inutile
fra giordano, 7-46: quando l'uomo digiuna... è utile a la
volpe / che d'ogne pasto buon parea digiuna. livio volgar., 4-33:
s. v.]: chi non digiuna la vigilia di natale, corpo di
volpe / che d'ogne pasto buon parca digiuna. -per estens. pelliccia
, il giorno del grande perdono (si digiuna dal martedì sera al mercoledì sera)