44-18: i remi all'acqua, e dier le vele al noto; / e
/ non perché i frutti loro / dier da l'aratro intatte / le terre,
/ non perché i frutti loro / dier da l'aratro intatte / le terre,
perciocché senza arme era venuto, gli dier licenza che dell'armamentario del maggior consiglio
12-105: e'son tiranni, / che dier nel sangue e nel- l'aver di
, dianzi sposa di marcello, / dier ad antonio, vedovo rimasto; / e
/ ma quei con l'ugna a lui dier tal bazzarro, / che se non
. f. frugoni, xxiv-968: si dier ad ammassar solleciti la farina, indi
i graticci / aridi e secchi, dier materia al foco / di cavarsi quel dì
mamenti e stalagmiti, a cui / dier vaghezza e splendor con aurea polve /
, / « non tornerete »; e dier la vita e l'armi /
. monti, 23-159: qui dier subita man con affilate / bipenni
ingemmamenti e stalagmiti, a cui / dier vaghezza e splendor con aurea polve /
ultimo crollo. menzini, 5-93: quanti dier ivi all'onestade il crollo! /
/ delle celesti dive, / e dier di gioia un fremito / le conoscenti rive
di bevanda. monti, 9-221: dier le linfe alle mani i banditori;
di latte / il mincio, e frutti dier le terre intatte. bruno, 3-729
/ ingemmamenti e stalagmiti, a cui / dier vaghezza e splendor con aurea polve /
amata. menzini, 5-93: quanti dier ivi all'onestade il crollo! pirandello
-tostare. caro, 1-287: si dier con vari studi e vari ordigni / a
monti, 3-6-68: il curato gran- dier, per decisione / di dodici facchini,
mel bevanda euterpe, e clio / gli dier, perch'ei dicesse, / come
e gli argivi un altissimo grido / dier esaltando ulisse. manzoni, 42:
ei fra lieti e dolenti / si dier la mano e si baciar piangendo. marino
occhi, che le parche addosso / gli dier di mano: onde a morir devoto
ch'a'più sublimi ingegni / materia dier co'lucidi sembianti / di partir l'
su messenia al sol cre- sfonte / dier diritto e ragion; ma quanto ei fosse
pindemonte, 3-432: acqua gli araldi / dier subito alle man, di vino l'
mano, / come avean detto, gli dier me e le mura. malatesti,
de le grida, / con che gli dier le genti animo e forza; /
ei fra lieti e dolenti / si dier la mano, e si baciar piangendo.
, / e gli altri colle scale dier lo spaccio. guido delle colonne volgar
cent., 74-6: di padova gli dier la signoria, / la quale egli
incandescente. salvini, 13-50: gli dier tuono e fulmine fiammante / e lampo
e fido / tornar costoro, e dier perpetuo bando / al pa- ganesmo;
alta virtute e bel sembiante adorno / dier lo mio deboi legno a fieri venti
le schiere congiurate insieme; / e dier forma a l'assalto. pisacane,
occhi, che le parche addosso / gli dier di mano: onde a morir devoto
là, con gli altri a noi dier volta, / come schiera che corre senza
stei celato, / fin, ch'essi dier le pronte vele a i venti.
mal pronunciate. casti, i-2-370: dier fine al funerale, / mormorando fra
che se i pisan co'lievri ci dier gatta, / e'fu 'l peccato nostro
e colora. menzini, i-108: dier moto e norma a gli stellanti giri.
ingemmamenti e stalagmiti, a cui / dier vaghezza e splendor con aurea polve /
aminta, 660: i frutti loro / dier da l'aratro intatte / le terre
si son messi / impetuosi, spesso dier d'intoppo, / e impotenti cadéro.
ogni parte invincibili e costanti, / dier luogo a'forti preghi. brusoni, 986
del popol tirreno / a memoria mi dier bassi parenti, / ch'oro non mi
in bordello / coi vizi tutti che dier morte a roma. / alla fronte lasciva
26: ne l'angelica infante dier di morso, / infingendo il venen
miei, / quando le ripe igualmente dier volta, / per modo ch'a levante
calabrese. l. bellini, ii-48: dier le mosse i suoni agli sgambetti /
aretino, 14-156: le spine mi dier luogo, e caddi in l'erba /
, 33-7: poi che l'altre vergini dier loco / a lei di dir,
co'mazzapicchi / a piene mani / dier su quei spicchi: / né disser basta
, / che, spogliatasi poi, la dier pel mezzo. -darsi da fare
si noma, e a'suoi cento dier loco / le migliaia da i re congiurate
e'miei, / quando le ripe igualmente dier volta, / per modo ch'a
ultimi accenti furono le ultime trombe che dier le mosse al cavalier della morte, già
, / tremò la terra e i monti dier mugito. nannini [petrarca],
mondo. buonarroti il giovane, i-189: dier luogo a'forti preghi / e al
, 44-18: i remi all'acqua e dier le vele al noto / e fu
lagno. / per riaver lor prigion dier più castella, / di montalcino e
sue, / ch'ai gran varchi dier già biasmo infinito, / in questo cacatoio
/ non perché i frutti loro / dier da l'aratro intatte / le terre,
alla vista del cocchio e delle dee / dier minacciosi un altissimo grido / palleggiando la
d'ogni parte invincibili e costanti, / dier luogo a'forti preghi. tortora,
, / e per pegno di ciò ci dier tizzano. sercambi, 2-ii-242: nella
. bembo, 1-233: quanti vi dier le stelle doni a prova, /
'incunabolo 'di herriot e dala- dier per tanti punti di vista (leggenda napoleonica
, 33-8: poi che l'altre vergini dier loco / a lei di dir,
disse: « e'son tiranni / che dier nel sangue e ne l'aver di
i messinesi con sottili barche a remeggio dier principio a molestar le galee nimiche.
e miei / quando le ripe igualmente dier volta / per modo che a levante
. f. frugoni, vi-399: si dier [i demoni] a dibatter le ale
in battaglia. monti, 17-391: dier piega allora / i primi in zuffa;
ragion si affaticaro, / mano vi dier l'amabile armonia / ed il sottil discernimento
di san marco in ogni guisa / dier la battaglia, e per forza si prese
prese, / sicch'a que'dentro dier caro di risa. -dare nelle risa
, iii-12: né a tal voglia dier lungo rispetto / ma delle donne che
, purg., 8-108: li angeli dier volta, / suso a le poste
canto guerriero. pisacane, ii-55: dier fiato i galli ai numerosi loro comi
, 12-105: e'son tiranni / che dier nel sangue e ne l'aver di
degli altuiti simili a coloro / che dier con froda il malvagio sirupo, /
giunti là, con li altri a noi dier volta / come schiera che scorre senza
dal dì che nozze e tribunali edare / dier alle umane belve esser pietose / di se
faccenda, che a stupor del mondo / dier la sirena del volubil tono.
e a l'uno e a l'altro dier di morte spaccio. lalli, 9-130
mura, / e gli altri colle scale dier lo spaccio. -dare lo spaccio a
stritolò le labbia. / quanti tirsi gli dier fra mano / tutti ruppe e fracassò
nemici, / quando gli augei spiati ne dier dubbi gli auspici. 3.
. boccaccio, 1-ii-543: li venti dier non usato remore, / e 'l ciel
più virtù assai, / che quant'arte dier mai / a noi libri e dottor
, purg., 8-108: li angeli dier volta, / suso a le poste
le labbia. / quanti tirsi gli dier fra mano / tutti ruppe, e fracassò
di turno] / i rutoli dier voci spiritate. salvmi, v-1-5: 'capitondoio'
fuggì 'l serpente, e li angeli dier volta, / suso a le poste rivolando
, 5-340: il concubito vago proibirò / dier le leggi a'mariti / e 'ntagliaro
graticci, / avidi e secchi, dier materia al foco / di cavarsi quel dì
pria che l'alta roma avesse vita / dier men superbo nome i vinchi molti.