lepre. berchet, 276: die' [l'alano] tanti abbaiamenti, /
incastellate e colle vele altissime, ella die' giù alla banda, e, abboccata
posta la ruota sul buratto, gli die' l'abbrivo e poi cominciò a girare
ricogliere il frutto della vite: ella die' abrostino, e in luogo di rosa lungamente
celata, accannellata, / che gli die' febo apollo. accannellato2, agg.
il re, ricevuti i danari, gli die' la piccolissima contea di vergiù. guido
. idem, vi-141: amor mi die' per lei sì lunga guerra, / che
posta la ruota sul buratto, gli die' l'abbrivo e poi cominciò a girare
, 12-565: a questo [macigno] die' di piglio / ettore; ed alto
quello che dante disse: « sì mi die' dimandando per la cruna / del mio
dire, che talchimista cencio non me ne die' più. chiabrera, 487: ascolto
in visione / un angiol, che le die' questa ambasciata. fiorati, xxi-901 (
torrei esser digiuno, / quanti baci li die' in un istante / in me'la
riposo alle vostre forze, arbitrio vi die' di ragionare quel che più vi piacesse.
mano a la spada attoscata, / e die' alla 'mperadrice in sulla testa /
e temprò il ferro, e gli die' forza; tale / l'occhio intorno
dei « no ». l'inaspettato favore die' quindi un sor riso al
infedeli / che la spada a morte die'! giusti, i-57: sudarono i fuochi
ciuffo dei capelli del giovanetto. ma costui die' un tal balzo, che l'abatino
d'indecisioni, di scoramenti, si die' a batostare col nostro amico.
dignità, sommo potere / dritto non die' sovra la vita altrui. cesarotti, i-166
campane sonàvano ed una banda di stuonatori die' fiato alle trombe. = deriv
al vento / sì come nelle secchie mai die' in brocca. castiglione, 77:
, 1-2-41: astolfo alla sua lancia die' de piglio, / quella che l'argalia
il regno, / che in retaggio mi die' sorte tiranna, / son pochi armenti
, / lasciando il petto, che die' luogo, intatto. marino, n-155
, / lasciando il petto, che die' luogo, intatto; / e ne l'
sua menzogna, / annunziando quel che die' venire. machiavelli, 550:
, i-225: il fato a te die' certo favore, / perché, comunque soni
: enea vede, che dal lido / die' le vele e lasciò dido, /
egli il contraffacesse, a che si die' più fede. cantari cavallereschi, 137
diede conto in che di morso / die' chi 'l mondo fa nudo, e 'l
cause della sua felicità nelle lettere, ne die' invece tutte quelle arti che le corrompono
pindemonte, 2-28: e a lui die' morte nel cavato speco / il ciclope
campane sonàvano ed una banda di stuonatori die' fiato alle trombe. in sul sagrato
una luce splendida e vermiglia / mi die' nel volto. idem, ii-17- 150
trasparente. frezzi, iii-4-6: palla mi die' 10 scudo in mano, / dicendo
torrei esser digiuno, / quanti baci li die' in un istante / in me'la
finalmente un can di moro / per me die' cento dobbloni. / e'mi trasse
gittommi alla catena: / e'mi die' la mala vita, / vita negra,
o no. dossi, 141: si die' a passeggiare in lungo e in largo
un can di moro / per me die' cento dobbloni. rovani, i-661:
, / da morte morso a morte die' di morso. rosa, 201: perch'
le vene e i linfatici. si die' pure questo nome a'condotti escretorii.
e il vomer duro / ch'io ti die' in pena dell'antico fallo: /
tosto, il cervello di lui si die' a fabricare romanzesche avventure. svevo,
il vomer duro / ch'io ti die' in pena dell'antico fallo: / credi
donna accesa al suo spòso diletto / die' con tanti sospir, con tal sospetto /
/ che al termine de un mese die' tornare. machiavelli, 781: si
vita e mondo 'n fio / mi die' per lui servire a fermo stallo. chiaro
sozzo. dossi, iii-339: si die' a stemperare col grattatoio la cupa tabe
sangue e dura morte, / che die' 'l martirio dietro al primo erede. fioretti
/ e temprò il ferro, e gli die' forza: tale / l'occhio intorno
stante a braccia gionte, / gli die' dell'arco in testa e nella gota
a niccodemo amicca / che li die' chiovi, senza dirli verbo; / po'
raggio di luna, e mettendovisi sotto si die' a stemperare col grattatoio la cupa tabe
graccia / che quel che far si die', presto si faccia. caporali, ii-7
ha aver nulla di vettura. qua gli die' un grosso per gabella; promisigli di
custodia. petrarca, 105-16: i'die' in guarda a san pietro.
la gente della fazione che lo condannava die' il guasto a'suoi averi e alla
fazione che lo condannava [dante] die' il guasto a'suoi averi e alla
e le sgualdrine. / -ih che die' ella? -o questo è troppo. manzoni
; sì che il fetido sterco gli die' morte e sepoltura. bembo, 1-198:
e con rampogne / a bizia il die' [il vaso], che valorosamente /
/ essa da te solo quel 'die, die' solo! d'annunzio, iv-1-250:
terr'è lassato / da nullo non die' esser giudicato. bandello, 1-2 (
dito. mascardi, 3-31: incautamente die' qualche segno di vederlo malvolentieri. desideri
massa marittima, 53: l'eterno padre die' la copia / a gabriello de l'
, / un suicidio provvidenziale, mi die' la spesa del funerale, / ma
greci. betteioni, i-516: le die' una lauta mancia. pirandello, 5-630:
; ma non tutte l'arte / ci die' le leggiadrie, le grazie tutte.
, e dalla dolce melodia che rendeva gli die' nome di 'sirena delle sirene '
fin ben fare, / che li die' quelle tre lire. / sun'un canto
il re, sdegnato, allor gli die' una spinta / e, forte bestemmiando:
'l n'ha menato, si die' fede / che fosse vivo. goldoni,
allor a niccodemo amicca / che li die' chiovi, senza dirli verbo; / po'
nome era marchigiana,... die' modo con una mezzana che il dì di
spiro inver'me fero / al cor mi die' penserò, / sì ch'ogne membro
, venuta l'ora composta, essa die' alla fante di casa fuor a di casa
di maria »? perché maria glie die' l'abito. tasso, n-iv-415: gli
: veggiendoci la galea fracassata pel colpo die', trovandoci sopra a orbinga, dove non
, 2-57: ei mi fece sedere e die' principio / a legger l'istrumento e
9-25: il censore... die' una guardata alle loro fiammanti monture da
una parte e d'altra ne gli die' che il mulo passò avanti. berni,
variando le desinenze, il tenente elvetico gli die' [al confidente] dell'asino,
. il predicto papa gregorio la dieta roza die' et con- cedeo al signore paulo di
i-216: se un dicessi: dio gli die' 'l malanno / appunto un tratto,
... a che non anco / die' natura ai pensanti artigli e scane,
andassi al bagno, e io vi die' di piglio. lippi, 6-40: a
mi premette, / pel qual die' forma a que'gradi divini, / non
fu sposo / giove, ed a giove die' dàrdano figlio, / onde fur troia
libbre mi meno soldi m, anco mi die' soldi xl, anco mi die'soldi
mi die'soldi xl, anco mi die' soldi xxviiii; resta soldi xvim, e
panzini [1905], iv-448: 'sine die': usasi nella locuzione 'rimandare sine die'
die': usasi nella locuzione 'rimandare sine die', cioè indefinitamente, senza termine prefisso.
core ebbe la mortai stretta / che mi die' gli occhi vaghi di costei. sennini
oggi il textor de l'umana textura / die' fine a quelle incominciate veste, /
se non fosse / che lisna bella gli die' d'uno strale. livio volgar.
/ un tempo invitta amazzone, / die' il vocale elicona. 7.
le desinenze, il tenente elvetico gli die' [al confidente] dell'asino, del